Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino
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- Lamberto Valentino
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1 PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2F MAC DERMID Descrizione dello stabilimento e ipotesi incidentali Planimetrie: non riportate perché non necessarie ai fini della pubblica informazione Impianti e stoccaggi con presenza di sostanze pericolose Centri di pericolo e cerchi di danno Viabilità interna e vie di esodo Rete antincendio di stabilimento Rete fognaria
2 P i a n o d i E m e r g e n z a E s t e r n o A r e a a d e l e v a t a c o n c e n t r a z i o n e d i s t a b i l i m e n t i d i S. M a r t i n o d i T r e c a t e ( N O ) DESCRIZIONE STABILIMENTO Attraverso processi di miscelazione lo stabilimento produce sostanze chimiche per trattamenti delle superfici, in particolare si distinguono prodotti per trattamenti termici, per la detergenza industriale, la preparazione e il trattamento di conversione delle superfici e fluidi lubrorefrigeranti. Il conferimento delle materie prime in stabilimento può avvenire in fusti, sacchi, cisternette plastiche o metalliche o per mezzo di autocisterne. Tali prodotti vengono campionati e controllati dal laboratorio chimico interno prima di essere accettati e stoccati secondo il piano di controllo. A riguardo si precisa che tutte le sostanze chimiche in ingresso vengono codificate sulla base del loro grado di pericolosità ed allocate in posizioni fisse in modo tale da rispettarne l eventuale incompatibilità. Entro lo stabilimento Mac Dermid Italiana S.r.l. di San Martino di Trecate (NO) sono presenti sei depositi principali di merce confezionata ove sono stoccate sostanze definibili pericolose ai sensi del D.Lgs. 105/2015 Non sono presenti serbatoi di stoccaggio di materie prime e/o prodotti finiti pericolosi ai sensi del D.Lgs. 105/2015 Tutte le attività produttive vengono condotte entro un fabbricato suddiviso in tre aree principali destinate ad attività produttive: Reparto Produzione Liquidi. Reparto Produzione Cromati. Reparto Produzione Polveri La gestione della produzione è organizzata in batch, i processi non includono reazioni chimiche in quanto trattasi di attività di sola miscelazione sia di polveri che di liquidi senza ricorso a particolari tecnologie. I processi non sono di nuova concezione ma tradizionali. Nell attività in esame vengono preparate non meno di 1100 formulazioni diverse, ciò comporta l impiego di un notevole numero di materie prime differenti pari a ca. 800 Terminati i processi produttivi si provvede alla campionatura e, in caso di esito favorevole, al confezionamento del prodotto. Quest ultima operazione può avvenire per infustamento in contenitori metallici o plastici od in cisternette. Orario di lavoro e lavoratori presenti Dato non riportato perché non necessario ai fini della pubblica informazione Ipotesi incidentali di riferimento Gli eventi incidentali, in relazione all intensità degli effetti attesi ed alla loro tipologia (energetica, tossica, ecc.), sono stati raggruppati per livelli di allerta (attenzione, preallarme e allarme) e per tipologia di effetti (energetici, tossici, ecc..) secondo lo schema indicato nella sezione 2 del PEE. Per rendere immediatamente associabili gli eventi codificati con quelli descritti dal gestore, in seguito ai risultati dell analisi del rischio dallo stesso prodotta, è stata adottata la medesima numerazione alfanumerica proposta dal gestore con relativa corrispondenza nella mappa delle conseguenze di stabilimento. Si adottano, nel seguito, le distanze di danno riferite, a vantaggio di sicurezza, alle condizioni di stabilità atmosferica a cui corrispondono per le dispersioni tossiche una maggiore area di impatto. A L L E G A T O 2F M A C D E R M I D
3 P i a n o d i E m e r g e n z a E s t e r n o A r e a a d e l e v a t a c o n c e n t r a z i o n e d i s t a b i l i m e n t i d i S. M a r t i n o d i T r e c a t e ( N O ) Si precisa che le distanze di danno sono calcolate dal centro di pericolo corrispondente, identificato dall unità dello stabilimento in cui si può verificare lo scenario. A L L E G A T O 2 F M A C D E R M I D 2
4 P i a n o d i E m e r g e n z a E s t e r n o A r e a a d e l e v a t a c o n c e n t r a z i o n e d i s t a b i l i m e n t i d i S. M a r t i n o d i T r e c a t e ( N O ) TABELLA ANALISI QUANTITATIVA DEI RISCHI (tratta dal rapporto di sicurezza del maggio 2013) Top No. 3.1_cr 1.2_cr 2.3_cr 1.2_cn 2.3_cn Descrizione Sovrariempimento mescolatore durante il trasferimento da cisternetta. miscelazione. confezionamento. miscelazione. confezionamento. Sostanza pericolosa Scenario Reparto Cromo VI Produzione cromati liquidi (Mescolatore ML9) 1,84E-03 3,21E-03 2,17E-02 Acido fluoridrico 37% Reparto Produzione Polveri Produzione Cianuri Liquidi (Mescolatore ML37) 1,28E-03 1,73E-03 Acido cianidrico Conseguenze (distanze in m. dalla sorgente) Incendio stazionario 12.5 kw/m 2 7 kw/m 2 5 kw/m 2 3 kw/m 2 Incendio istantaneo LFL ½ LFL LC50 IDLH LoC 1,29E-04 n.r. 10 (2F) 215 (2F) 2,25E-04 n.r. 10 (2F) 215 (2F) 1,52E-03 n.r. 10 (2F) 210 (2F) 8,96E-05 <10 (2F) <10 (2F) 30 (2F) 1,21E-06 <10 (2F) <10 (2F) -- Flash Fire 1,21E-04 <10 (2F) <10 (2F) 30 (2F) Reparto Produzione Liquidi Produzione infiammabili (Mescolatore ML11) 1.1_inf Rilascio liquido infiammabile in reparto durante il trasferimento da cisternetta. 1,08E-03 Pool Fire 1,08E-05 5 (1F) 8 (1F) 9 (1F) 12 (1F) 7,48E-05 9 (2F) 16 (2F) 90 (2F) 2.1_inf Sovrariempimento del mixer durante il trasferimento da cisternetta. 1,43E-03 Metanolo Pool Fire 1,43E-05 6 (1F) 9 (1F) 11 (1F) 14 (1F) 9,90E (5D) 22 (5D) 115 (2F) 1.2_inf 2,81E-04 Pool Fire 2,81E-06 6 (1F) 9 (1F) 11 (1F) 14 (1F) A L L E G A T O 2F M A C D E R M I D
5 P i a n o d i E m e r g e n z a E s t e r n o A r e a a d e l e v a t a c o n c e n t r a z i o n e d i s t a b i l i m e n t i d i S. M a r t i n o d i T r e c a t e ( N O ) Top No. miscelazione. Descrizione Sostanza pericolosa Scenario Conseguenze (distanze in m. dalla sorgente) Incendio stazionario 12.5 kw/m 2 7 kw/m 2 5 kw/m 2 3 kw/m 2 Incendio istantaneo LFL ½ LFL LC50 IDLH LoC 1,95E (5D) 22 (5D) 115 (2F) 1.3_inf Rilascio prodotto pericoloso durante lo scarico del miscelatore. 6,30E-04 Pool Fire 6,30E-06 5 (1F) 8 (1F) 9 (1F) 12 (1F) 4,36E-05 9 (2F) 16 (2F) 90 (2F) Pool Fire 1,57E-04 5 (1F) 8 (1F) 9 (1F) 11 (1F) 2.3_inf confezionamento. 1,86E-04 Flash Fire 1,09E-05 9 (5D) 12 (5D) -- Movimentazione prodotti pericolosi 1,09E-03 9 (5D) 19 (5D) 90 (2F) 1.1_mov 5.1_mov Rilascio liquido infiammabile durante la movimentazione dell imballo con carrello. Rilascio prodotto finito a base di HF al 40% durante la movimentazione dell imballo con carrello. 1,86E-04 1,40E-04 Metanolo Acido fluoridrico 37% Pool Fire 1,86E (5D) 19 (5D) 21 (5D) 25 (5D) 1,29E (2F) 26 (2F) 178 (2F) 7,28E-06 n.r Note: n.r. 2F 5D concentrazione non raggiunta condizione meteo: velocità vento 2 m/sec; Classe di stabilità F condizione meteo: velocità vento 5 m/sec; Classe di stabilità D A L L E G A T O 2 F M A C D E R M I D 2
6 P i a n o d i E m e r g e n z a E s t e r n o A r e a a d e l e v a t a c o n c e n t r a z i o n e d i s t a b i l i m e n t i d i S. M a r t i n o d i T r e c a t e ( N O ) Tabella di corrispondenza tra i TOP EVENT assunti per la pianificazione dell emergenza e le ipotesi incidentali valutate dal gestore TOP EVENT 0 Incidente non identificabile a priori Rientrano in questa codifica gli scenari valutati nel rapporto di sicurezza con frequenze di accadimento non credibili (< 10-6 ) e/o eventuali atti connessi ad azioni deliberate le cui conseguenze non possono essere stimate a priori. TOP EVENT 3 TOP EVENT 4 TOP EVENT 5 Incendi connessi al rilascio di metanolo durante la fase di movimentazione del prodotto o la miscelazione rilasci tossici di acido fluoridrico e acido cianidrico Sversamento e successiva contaminazione delle matrici ambientali. Ricomprende gli scenari n.1.1_inf, 1.1._mov, 2.1, 1.2, 1.3, 2.3 individuati dal gestore. Ricomprende gli scenari n.3.1, 1.2, 2.3, 1_inf, 1.1._mov, 2.1, 1.2, 1.3 e 5.1 individuati dal gestore. Si tratta di un evento di natura ambientale non esplicitato dal gestore, ma da considerare ai fini della pianificazione in relazione alle tipologie di sostanze presenti nello stabilimento. A L L E G A T O 2 F M A C D E R M I D 3
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