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1 CONFRONTO TRA IL METODO SPEDITIVO contenuto nelle Linee Guida per la redazione dei Piani di emergenza esterna di cui al DPCM 25 febbraio 2005 E IL METODO SHORTCUT (MESH) sviluppato da ARPAT per conto di APAT Fabrizio Colcerasa (1), Loretta Floridi (1), David Fabi (1), Alberto Ricchiuti (2), Gianfranco Capponi (2), Marcello Mossa Verre (3), Francesca Andreis (3), Stefano Baldacci (3), Francesco Marotta (3), Mario Lanzino (4), Graziella Palla (4), Edoardo Galatola (5), Gabriele Landucci (6) (1) Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2) APAT Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici (3) ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (4) STA Engineering S.r.l Pisa (5 ) SINDAR S.r.l. Lodi (6) Università degli Studi di Pisa Dipartimento Ingegneria Chimica SOMMARIO Il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ha istituito un tavolo tecnico di confronto tra i due metodi semplificati per la valutazione delle conseguenze incidentali: il Metodo Speditivo (Dipartimento Nazionale della Protezione Civile) e il Metodo Shortcut (ARPAT/APAT). Il confronto è stato effettuato mediante l applicazione di entrambi i metodi agli stessi scenari incidentali ( casi studio ). I risultati del confronto, per quanto riguarda le sostanze infiammabili, evidenziano differenze nei risultati sia per rilasci da serbatoio che da ATB/FC, verosimilmente dovute alle diverse basi metodologiche adottate nei due metodi. L andamento dei risultati fa ritenere che, per le sostanze infiammabili, alla base di entrambi i metodi, siano presenti i medesimi modelli matematici (non noti nel Metodo Speditivo). Per quanto riguarda le sostanze tossiche, le principali differenze nei risultati sembrano dovute all utilizzo (Metodo Shortcut) o meno (Metodo Speditivo) delle proprietà tossicologiche specifiche delle sostanze in esame perché non presenti come tali ma solo come generiche sostanze tossiche. Nei casi più difficilmente interpretabili le differenze riscontrate apparentemente incoerenti sembrano ragionevolmente dovute alla sovrapposizione delle varie criticità individuate. Sono presentati i risultati più significativi dei vari scenari studiati e proposte alcune ragionevoli interpretazioni. La conclusione a cui si perviene è che non è possibile integrare semplicemente i due metodi per un Metodo Unificato. Questo dovrebbe rappresentare un nuovo metodo di calcolo da utilizzare anche per la gestione dell emergenza. Un prototipo di tale metodo è presentato in questo convegno da ARPAT nell articolo Uno strumento di simulazione rapida per la stima dell evoluzione di nubi tossiche come supporto nell attuazione del Piano di Emergenza Esterna. 1. INTRODUZIONE Il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ha istituito un tavolo tecnico di confronto per l esame di due metodi semplificati per la valutazione delle distanze di danno relative ad un incidente rilevante con la finalità di approdare alla formulazione di un metodo unificato da inserire nella prossima edizione delle Linee Guida per la redazione dei Piani di Emergenza Esterna che sarà completata nel corso del I metodi studiati sono: - il Metodo Speditivo (di seguito MS) elaborato dal Dipartimento di Protezione Civile e contenuto nelle suddette Linee Guida di cui al DPCM 25 febbraio Il MS è uno strumento di calcolo delle distanze di danno realizzato per supportare l Autorità competente nell elaborazione dei Piani di Emergenza Esterna per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante; - il Metodo Shortcut, con il relativo software MESH, elaborato da ARPAT su incarico di APAT. Il Metodo Shortcut (di seguito MESH) è uno strumento di calcolo realizzato con la finalità di supportare chi esegue l istruttoria tecnica sui rapporti di sicurezza presentati dai Gestori, in fase di verifica delle aree di danno stimate.

2 Il MS è stato sviluppato a partire dal Metodo IAEA del quale, per motivi storici, non si conoscono i dettagli e tutte le ipotesi sulle quali si basa. Per contro il MESH permette la completa tracciabilità di ogni passaggio che ha condotto alle distanze di danno suggerite e si basa su simulazioni svolte con un software a sua volta validato ufficialmente con dati sperimentali. 2. METODOLOGIA DI CONFRONTO Il confronto è stato effettuato mediante l applicazione di entrambi i metodi agli stessi scenari ( casi studio ) scelti in funzione di sostanze e relative tipologie di detenzione più comuni. Gli scenari individuati fanno riferimento a sei sostanze pericolose: propano, acido fluoridrico, benzina, cloro, ammoniaca e acrilonitrile. In questo modo sono state prese in considerazione sostanze tossiche e infiammabili, sia allo stato liquido che in fase vapore, in diverse modalità di detenzione e condizioni operative. Le sostanze esaminate sono presenti nel database MESH con la loro specifica identificazione e con le relative caratteristiche chimico-fisiche, mentre nel MS fanno parte di classi di sostanze secondo la classificazione indicata nella seguente tabella. Sostanza Identificazione in MS Identificazione in MESH Propano Facilmente infiammabili Propano Acido Fluoridrico Tossiche per inalazione Acido Fluoridrico Benzina Benzina per autoveicoli ed altre essenze minerali Benzina Cloro Cloro Cloro Ammoniaca Tossiche per inalazione Ammoniaca Acrilonitrile Tossiche per inalazione Acrilonitrile 3. DEFINIZIONE DEGLI SCENARI INCIDENTALI Gli scenari incidentali individuati sono i seguenti: SCENARIO N 1 Sostanza: PROPANO Sottocaso N. 1.1 Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER COMPRESSIONE Massa detenuta: 100 t Sottocaso N. 1.2 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER COMPRESSIONE Massa detenuta: 25 t Sottocaso N. 1.3 Tipologia di detenzione: TRASPORTO VIA NAVE Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER REFRIGERAZIONE Evento incidentale: FESSURAZIONE BRACCIO DI SCARICO Diametro equivalente rottura: 70 mm Durata rilascio: 10 min Sottocaso N. 1.4 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTA Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER REFRIGERAZIONE Diametro condotta: 10 SCENARIO N. 2 Sostanza: ACIDO FLUORIDRICO Sottocaso N. 2.1 Tipologia di detenzione: HOLD-UP DI IMPIANTO Modalità di detenzione: GAS SEMPLICEMENTE COMPRESSO A TEMP. AMBIENTE Massa detenuta: 100 t

3 Sottocaso N. 2.2 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Modalità di detenzione: GAS ANIDRO LIQUEFATTO PER COMPRESSIONE Massa detenuta: 25 t SCENARIO N. 3 Sostanza: BENZINA Sottocaso N. 3.1 Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO CON BACINO DI CONTENIMENTO Modalità di detenzione: LIQUIDO A PRESSIONE E TEMPERATURA AMBIENTE Massa detenuta: 5000 t Sottocaso N. 3.2 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Modalità di detenzione: LIQUIDO A PRESSIONE E TEMPERATURA AMBIENTE Massa detenuta: 25 t SCENARIO N. 4 Sostanza: CLORO Sottocaso N. 4.1 Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER COMPRESSIONE Massa detenuta: 100 t Sottocaso N. 4.2 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER COMPRESSIONE Massa detenuta: 25 t SCENARIO N. 5 Sostanza: AMMONIACA ANIDRA Sottocaso N. 5.1 Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO CON BACINO DI CONTENIMENTO Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER REFRIGERAZIONE Massa detenuta: 200 t Sottocaso N. 5.2 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER REFRIGERAZIONE Massa detenuta: 25 t Sottocaso N. 5.3 Tipologia di detenzione: TRASPORTO VIA NAVE Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER REFRIGERAZIONE Evento incidentale: FESSURAZIONE BRACCIO DI SCARICO Diametro equivalente rottura: 70 mm Durata rilascio: 10 min Sottocaso N. 5.4 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTA Modalità di detenzione: GAS LIQUEFATTO PER COMPRESSIONE Diametro condotta: 8 SCENARIO N. 6 Sostanza: ACRILONITRILE Sottocaso N. 6.1 Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO CON BACINO DI CONTENIMENTO Modalità di detenzione: LIQUIDO A PRESSIONE E TEMPERATURA AMBIENTE Massa detenuta: 500 t Sottocaso N. 6.2 Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Modalità di detenzione: LIQUIDO A PRESSIONE E TEMPERATURA AMBIENTE Massa detenuta: 25 t 4. PRESUPPOSTI PER L APPLICABILITÀ DELLA METODOLOGIA DI CONFRONTO A. Gli scenari per i quali la modalità di rilascio avviene da condotta o per distacco del braccio di carico nel trasporto via nave, non possono essere analizzati col MS in quanto non compresi come tipologia di attività. Ne consegue che gli scenari che prevedono tali modalità di rilascio sono stati esclusi dal confronto. Gli scenari esclusi sono: SCENARIO 1: Sostanza: PROPANO

4 Sottocaso N. 1.3: Tipologia di detenzione: TRASPORTO VIA NAVE Sottocaso N. 1.4: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTA SCENARIO N. 5: Sostanza: AMMONIACA ANIDRA Sottocaso N. 5.3: Tipologia di detenzione: TRASPORTO VIA NAVE Sottocaso N. 5.4: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTA B. I due metodi denominano diversamente le aree di impatto associandole a differenti valori di soglia così come si evince dall analisi delle seguenti tabelle. MESH MS Fenomeno fisico Esplosioni (sovrappressione di picco) BLEVE/sfera di fuoco (radiazione termica variabile) Incendi (radiazione termica stazionaria) Nubi vapori infiammabili Nubi vapori tossici Zone ed effetti caratteristici 1 2 Elevata probabilità di letalità Danni gravi a popolazione sana Zona di sicuro impatto Zona di danno 0.6 bar 0.07 bar (0.3 bar) Raggio fireball 200 kj/m kw/m 2 5 kw/m 2 LFL ½LFL LC50 IDLH Il confronto è stato quindi fatto tra i risultati della colonna 1 del MESH e la colonna 1 del MS e tra la colonna 3 del MESH (inserendovi il valore del flash-fire di inizio letalità, come indicato nella relativa tabella) e la colonna 2 del MS. C. Le condizioni meteorologiche prese in considerazione nell applicazione dei 2 metodi sono: categoria F2, cioè classe di stabilità F (atmosfera stabile) con velocità del vento 2 m/s e categoria D5, con classe di stabilità D (atmosfera neutra) con velocità del vento 5 m/s. Il confronto è stato effettuato tra i risultati derivanti dall applicazione delle condizioni F2. D. Il confronto degli scenari relativi all ammoniaca è stato fatto considerandone solo le conseguenze della tossicità in quanto è la sola prevista contestualmente nei due metodi. E. I dati di input relativi alle quantità di sostanze pericolose sono stati inseriti nei due metodi come indicato nei casi scelti, non operando quindi valutazioni sulle quantità di sostanza coinvolta nel singolo scenario. 5. RISULTATI

5 Il confronto è effettuato sulle distanze di danno stimate con i due metodi. Nelle figure seguenti, per ogni scenario sono riportati i risultati più significativi delle simulazioni effettuate con i due metodi utilizzando i medesimi dati di input. Nella rappresentazione grafica sono inoltre evidenziate le distanze di danno da confrontare e cioè: o o le due distanze di danno contrassegnate dal quadrato verde; le due distanze di danno contrassegnate dal cerchio rosso Sostanze infiammabili Gli scenari che interessano le sostanze infiammabili, in elenco, evidenziano differenze nei risultati sia per rilasci da serbatoio che da autocisterna (ATB) e/o ferro cisterna (FC) per: SCENARIO 1: Sostanza: PROPANO Sottocaso N. 1.1: Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO Sottocaso N. 1.2: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC SCENARIO N. 3 : Sostanza: BENZINA Sottocaso N. 3.1: Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO CON BACINO DI CONTENIMENTO Sottocaso N. 3.2: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC SCENARIO N. 6: Sostanza: ACRILONITRILE Sottocaso N. 6.1:Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO CON BACINO DI CONTENIMENTO Sottocaso N. 6.2: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Rilascio da stoccaggi in serbatoio I casi oggetto di confronto sono: 1.1 Propano stoccaggio 100 t FIGURA Benzina stoccaggio t FIGURA Acrilonitrile stoccaggio 500 t FIGURA 3 CASO 1: Propano Sottocaso 1.1: 100 t stoccaggio Caso Meteo F Distanza di danno (m) MESH - Valor medio MESH - Valore più probabile METODO SPEDITIVO METODO SPEDITIVO CLAS SE - ZONA DI SICURO IMPATTO - ZONA DI DANNO Figura 1

6 CASO 3: Benzina Sottocaso 3.1: 5000 t stoccaggio Caso Meteo F2 Distanza di danno (m) MESH - Valor medio MESH - Valore più probabile ùùùù METODO SPEDITIVO CLASSE - ZONA DI SICURO IMPATTO METODO SPEDITIVO - ZONA DI DANNO Figura 2 CASO 6: Acrilonitrile (FLAM) Sottocaso 6.1: 500 t Stoccaggio Caso Meteo F2 200 Distanza di danno (m) MESH - Valor medio MESH - Valore più probabile METODO SPEDITIVO METODO SPEDITIVO CLASSE - ZONA DI SICURO - ZONA DI DANNO IMPATTO Figura 3 Dall analisi dei risultati riportati nelle figure 1, 2, 3 si evidenziano in generale differenze dell ordine del 40% 60% in eccesso per il MESH rispetto al MS. Ad una prima valutazione, tali differenze possono essere ragionevolmente attribuite alla suddivisione in classi delle sostanze adottata nel MESH ed al fatto che nel MESH, contrariamente al MS, non è ammessa l interpolazione tra le quantità della sostanza. Riguardo alla prima motivazione, nel MESH, tra una classe e le due adiacenti è stata ammessa una differenza non superiore ad un ordine di grandezza. La distanza di danno attribuita alle sostanze appartenenti alla stessa classe è stata assunta pari alla massima distanza di danno tra le sostanze simulate appartenenti alla citata classe. È pertanto possibile che tra le distanze di danno appartenenti alla stessa classe sia presente una variabilità di un ordine di grandezza 1. Valga per tutti il caso della benzina (5.000 t) il cui campo di variabilità coperto dalla distanza di danno (unica) arriva fino alla massa di t. Comunque l andamento dei risultati ottenuti con i due metodi rende verosimile ritenere che alla base di tutte le simulazioni per le sostanze infiammabili siano presenti i medesimi modelli matematici Rilascio da ATB/FC I casi oggetto di confronto sono: 1 Riguardo alla seconda motivazione vale il presupposto oggettivo (riscontrabile negli impianti) che entro prefissati campi di variabilità del diametro del serbatoio il diametro della più grande tubazione ad esso connessa è praticamente costante ha portato ad escludere, nel MESH, l interpolazione al variare del diametro del serbatoio e quindi della massa detenuta.

7 1.2 Propano trasporto ATB/F 25 t FIGURA Benzina trasporto ATB/F 25 t FIGURA Acrilonitrile trasporto ATB/F 25 t FIGURA 6 CASO 1: Propano Sottocaso 1.2: 25 t ATB/FC Caso Meteo F2 Distanza di danno (m) ME SH - V al or m edio MESH - Val ore più probabile METODO SPEDITIVO CLASSE - ZONA DI SICURO IMPATTO METODO SPEDITIVO - ZONA DI DANNO Figura 4 Figura 5 Figura 6

8 Dall analisi dei risultati si evidenziano differenze dell ordine del 80% 100% in eccesso per il MESH rispetto al MS. Ad una prima valutazione, tali differenze possono essere ragionevolmente attribuite al fatto che tale specifica condizione di rilascio non risulta presente nel MS. Difatti con il MS tale condizione è simulata alla stregua di un rilascio da serbatoio 2. Peraltro nel MESH, per questa particolare condizione, è ammesso lo sversamento totale del contenuto della ATB/FC, senza bacino di contenimento (quindi con diametro della pozza più grande di quello che si avrebbe per uno stoccaggio in serbatoio fisso di uguale quantità) Sostanze tossiche Gli scenari che interessano le sostanze tossiche evidenziano differenze nei risultati sia per rilasci da serbatoio che da autocisterna (ATB) e/o ferro cisterna (FC) per: SCENARIO N. 2: Sostanza: ACIDO FLUORIDRICO Sottocaso N. 2.1: Tipologia di detenzione: hold-up DI IMPIANTO Sottocaso N. 2.2: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC SCENARIO N. 4: Sostanza: CLORO Sottocaso N. 4.1: Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO Sottocaso N. 4.2: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC SCENARIO N. 5: Sostanza: AMMONIACA ANIDRA Sottocaso N. 5.1: Tipologia di detenzione: STOCCAGGIO IN SERBATOIO FISSO CON BACINO DI CONTENIMENTO Sottocaso N. 5.2:Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC SCENARIO N. 6: Sostanza: ACRILONITRILE Sottocaso N. 6.1: Tipologia di detenzione: STOCAGGIO IN SERBATOIO FISSO CON BACINO DI CONTENIMENTO Sottocaso N. 6.2: Tipologia di detenzione: TRASPORTO MEDIANTE ATB/FC Rilascio da stoccaggi in serbatoio I casi oggetto di confronto sono: 2.1 Acido fluoridrico stoccaggio 100 t FIGURA Ammoniaca stoccaggio 200 t FIGURA Cloro stoccaggio 100 t FIGURA Acrilonitrile stoccaggio 500 t FIGURA 10 Figura 7 2 È opportuno ricordare che nel MESH i rilasci sono tutti da tubazione.

9 Figura 8 Figura 9 Figura 10 L analisi dei risultati evidenzia che: a) prendendo a riferimento il valore IDLH per l acido fluoridrico e l ammoniaca le Figg. 7 e 8 evidenziano differenze dell ordine del 50% 100% in eccesso per il MS rispetto al MESH; b) prendendo a riferimento il valore IDLH per il cloro la fig. 9 evidenzia una differenza di circa il 20% in eccesso per il MS rispetto al MESH;

10 c) prendendo a riferimento il valore IDLH per l acrilonitrile la figura 10 evidenzia una differenza di circa il 20% in eccesso per il MESH rispetto al MS; Nel caso a) le significative differenze individuate nelle distanze di danno potrebbero essere dovute al fatto che nel MS spesso non è possibile fare riferimento alle proprietà tossicologiche specifiche delle sostanze in esame perché non presenti come tali ma si assumono le soglie di tossicità della classe sostanze tossiche per inalazione. Nei casi b) e c) le modeste differenze riscontrate (con distanze di danno sostanzialmente coincidenti) potrebbero essere dovute al fatto che: nel caso del cloro, la sostanza è specificatamente presente nel due metodi; nel caso dell acrilonitrile, implementata nel MS genericamente come tossico, appare ragionevole ritenere che tale sostanza sia presa come riferimento con le proprietà tossicologiche dei liquidi tossici altobollenti. Comunque seppur il MESH tenga conto delle caratteristiche tossicologiche delle specifiche sostanze e tenuto conto dell entità delle quantità stoccate in serbatoio t (a seconda delle sostanze considerate), resta comunque da indagare ulteriormente circa le motivazioni delle notevoli differenze riscontrate che potrebbero risiedere nelle diverse modalità di stima delle quantità di sostanza rilasciata (in prima battuta non conosciute nel MS) Rilascio da ATB/FC I casi oggetto di confronto sono: 2.2 Acido fluoridrico trasporto ATB/FC 25 t FIGURA Cloro trasporto ATB/FC 25 t FIGURA Ammoniaca trasporto ATB/FC 25 t FIGURA Acrilonitrile trasporto ATB/FC 25 t FIGURA 14 Figura 11 Figura 12

11 Figura 13 Figura 14 L analisi dei risultati evidenzia che: d) prendendo a riferimento il valore IDLH, la Fig. 11 (rilascio di acido fluoridrico) si rilevano differenze dell ordine del 18% in eccesso per il MS; e) prendendo a riferimento il valore IDLH, la fig. 12 (rilascio di cloro) si rilevano differenze dell ordine del 61% in eccesso per il MESH rispetto al MS; f) prendendo a riferimento il valore IDLH, la fig. 13 (rilascio di ammoniaca) si rilevano differenze dell ordine del 70-80% in eccesso per il MS rispetto al MESH; g) prendendo a riferimento il valore IDLH, la Fig. 14 (rilascio di acrilonitrile) si rilevano differenze dell ordine del 17% in eccesso per il MS rispetto al MESH. Nei casi d) e g) benché le sostanze non siano esplicitamente considerate con le loro proprietà tossicologiche nel MS, mentre ciò avviene MESH, le distanze di danno valutate con entrambi i metodi sono sostanzialmente coincidenti. Nei casi e) e f) benché le sostanze siano esplicitamente considerate in entrambi i metodi con le loro proprietà tossicologiche, le distanze di danno valutate con entrambi i metodi sono sostanzialmente differenti. Per quanto sopra esposto, anche in queste ipotesi di rilascio valgono le considerazioni precedentemente espresse per cui risulta necessario indagare ulteriormente le motivazioni delle notevoli differenze riscontrate.

12 6. CONCLUSIONI Le differenze riscontrate appaiono imputabili alle diverse ipotesi alla base dei due metodi, anche in relazione ai diversi scopi per i quali sono stati ideati. Nello specifico il MS è nato per dare un supporto al pianificatore che anche in assenza di dati deve provvedere ad elaborare il PEE, mentre il MESH nasce come strumento di supporto per i valutatori del Rapporto di Sicurezza. Dal confronto è risultata evidente l impossibilità di integrare i due metodi mediante una semplice opera di collage. Appare invece abbastanza chiaramente che l auspicato Metodo Unificato debba rappresentare un nuovo metodo di calcolo che prenda spunto dalle riflessioni comuni volte a superare le differenze più significative, in relazione agli utilizzi cui sarà destinato. A tal fine il modello unificato potrebbe risultare un valido strumento non solo per la pianificazione delle emergenze esterne ma anche per la loro gestione in tempo reale. Un prototipo di tale possibile applicazione è presentato in questo stesso convegno da ARPAT nell articolo Uno strumento di simulazione rapida per la stima dell evoluzione di nubi tossiche come supporto nell attuazione del Piano di Emergenza Esterna. 7. RIFERIMENTI [1] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 febbraio 2005 Linee Guida per la predisposizione del piano d'emergenza esterna di cui all'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n In Suppl. alla G.U. n. 62 del 16 marzo [2] APAT Metodo Shortcut per la valutazione delle conseguenze incidentali Manuali e linee guida 35/2006.

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