contro nei confronti di per l'annullamento

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Jacopo Natali
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1 N /2015 REG.PROV.COLL. N /2015 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2323 del 2015, proposto da: Mario Bramante, Giacomo De Fenza, Giorgio Di Costanzo, rappresentati e difesi dall'avv. Gaetano Coccoli, con domicilio eletto presso Gaetano Coccoli in Napoli, Via Padova N.22; contro U.T.G. - Prefettura di Napoli, Commissione Elettorale Circondariale-3^ Sotto.Ne di Pozzuoli-Procida; nei confronti di Giovanni Santoro, rappresentato e difeso dagli avv. Maurizio Deda, Francesco Alagna, con domicilio eletto presso Francesco Alagna in Napoli, Via Cuma,28; per l'annullamento del provvedimento n.66/2015 con il quale la commissione elettorale circondariale, 3^ sottocommissione di Pozzuoli Procida, ha escluso dalla competizione elettorale di Quarto una lista elettorale;

2 Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Giovanni Santoro; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella up speciale elettorale del giorno 13 maggio 2015 il dott. Claudio Rovis e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Considerato che oggetto della presente controversia è l esclusione dalla competizione elettorale del Comune di Quarto, disposta dalla Commissione elettorale circondariale-iii sottocommissione di Pozzuoli e Procida del candidato Sindaco e dei 19 candidati alla carica di consigliere comunale appartenenti alla lista Nuovo Centro Destra, esclusione disposta in quanto l autenticazione (di parte condizionante) delle sottoscrizioni dei presentatori e di un candidato della lista sono state effettuate da un Consigliere comunale di Napoli, estraneo alle elezioni del Comune di Quarto; che, premesso che con la sentenza n. 22/2013 l'adunanza Plenaria ha chiarito che "i pubblici ufficiali menzionati nell'art. 14 L. 21 marzo 1990, n. 53 sono titolari del potere di autenticare le sottoscrizioni delle liste di candidati esclusivamente all'interno del territorio di competenza dell'ufficio di cui sono titolari o ai quali appartengono" (la ratio della norma, cioè, è quella di facilitare gli elettori e i presentatori delle liste nel rispetto delle esigenze di certezza e di un'ordinata e trasparente raccolta delle sottoscrizioni, assicurate dalla presenza di un collegamento tra pubblico ufficiale e territorio in cui svolge le proprie funzioni : cfr. CdS, V, n. 3033), esatte queste premesse e considerato che il testo dell'art. 14 non offre alcuna indicazione nel senso di ritenere che possa desumersi la presenza di un ulteriore vincolo di pertinenza tra procedimento elettorale e funzioni del Consigliere comunale (nel senso che la legittimazione dei

3 consiglieri comunali sarebbe limitata al procedimento elettorale relativo al loro Comune), in contrasto con quella che è la ratio della norma in esame, è senz altro legittima l'autenticazione di schede elettorali operata all'interno del Comune nel quale il Consigliere comunale esercita le proprie funzioni (cfr., da ultimo, CdS, V, n cit.; n. 1885; TAR Napoli, II, n. 5878; n. 5563), ancorchè detta autenticazione sia relativa alla competizione elettorale di un Comune diverso. Né l'art. 14 della legge n. 53/1990, né altra norma prevede, infatti, che il potere di autenticazione del Consigliere comunale sia limitato al procedimento elettorale del Comune nel quale è stato eletto ed espleta il proprio mandato, così come nessuna norma vieta di raccogliere le firme degli elettori presentatori della lista in un luogo diverso dal Comune dove ha luogo la competizione elettorale; che, peraltro, non può condividersi la diversa conclusione a cui è pervenuto CdS, V, n (cfr. anche TAR Veneto, III, n. 509) valorizzando la circostanza che è pacifica la nullità dell atto di un ente locale destinato ad incidere unilateralmente sul territorio di altro ente dello stesso rango e natura : nel caso di autenticazione di firme, invero, il Consigliere comunale - alla stessa stregua del notaio (o di altro pubblico ufficiale con funzioni territorialmente delimitate) che, nella sede territoriale di propria competenza, autentica la firma dei soggetti stipulanti un contratto di compravendita di un bene immobile allocato al di fuori della circoscrizione della Corte d Appello ove svolge il proprio incarico - non espleta un attività destinata ad avere effetti reali sul territorio di un diverso Comune e, quindi, ad incidere su una realtà geograficamente ultronea rispetto a quella di appartenenza, ma svolge un servizio che come precisato da CdS n. 3033/2014 cit. - si risolve nell'attestazione del compimento di un'attività materiale il cui risultato viene trasposto in un documento rappresentativo dell'accaduto munito di fede privilegiata (giacchè il funzionario esercita

4 nell ambito territoriale di propria competenza: cfr. art c.c.) che solo indirettamente, in quanto strumentale all esercizio di diritti che la persona può esercitare altrove, produce effetti al di fuori dei confini di propria pertinenza: così come, infatti, non sono le firme autenticate dal notaio in calce al contratto di compravendita a produrre l effetto traslativo del bene situato all esterno della circoscrizione di sua competenza (ma il contratto stipulato tra le parti), analogamente, l autenticazione delle firme da parte del Consigliere comunale produce l unico effetto diretto ed immediato di certificare l'avvenuta apposizione in sua presenza della sottoscrizione da parte di un soggetto identificato. Nulla di più. che, pertanto, deve concludersi affermando che i Consiglieri comunali possono autenticare, nel Comune di appartenenza, le firme relative alle operazioni elettorali attinenti a Comuni diversi da quelli ove operano, non sussistendo alcun vicolo derivante dalla pertinenza della competizione elettorale o dalla non estraneità alla stessa; che, dunque, per le suesposte motivazioni il ricorso è fondato e va accolto; che le spese possono essere compensate in ragione della particolarità della questione; P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l effetto, annulla gli atti impugnati Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Napoli nella camera di consiglio del giorno 13 maggio 2015 con l'intervento dei magistrati: Claudio Rovis, Presidente, Estensore

5 Leonardo Pasanisi, Consigliere Francesco Guarracino, Consigliere IL PRESIDENTE, ESTENSORE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 13/05/2015 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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