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1 Rassegna Stampa Co Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B Brescia Tel Fax i Roma, 3 e bre 2014

2 Lettori TUMORI:ITALIANI PIÙ SPAVENTATI AL MONDO,PER 70% PRIMO TIMORE OGGI PRIMA GIORNATA MONDIALE SUL CANCRO DEL PANCREAS (ANSA) - ROMA, 13 NOV - Gli italiani sono i più spaventati dal tumore. Per il 70% degli italiani è considerato un serissimo problema di salute pubblica, più dell'alzheimer (39%) e dei disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali: nella Ue i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini e in Usa per il 48%. Inoltre, per il 90% dei cittadini negli ultimi 20 anni si sarebbe potuto fare di più per sconfiggerlo. Numeri frutto dei risultati dell'indagine 'Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey', condotta per conto di Celgene e presentata oggi in un convegno organizzato a Roma dalla Fondazione 'Insieme contro il cancro', in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore al pancreas. In Italia nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas e la sopravvivenza è ancora bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Ma, nonostante i timori, c'è scarsa conoscenza. "Il 60% degli italiani non ha mai sentito parlare del carcinoma del pancreas - ha affermato il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti -. Il fattore di rischio principale è il fumo, ma pure l'obesità e la ridotta attività fisica. Ad oggi la chirurgia è ancora il trattamento più efficace ma ci sono nuove terapie allo studio che fanno ben sperare. È fondamentale quindi la prevenzione per questo con il progetto 'PanCrea' nato un anno fa stiamo girando il Paese per sensibilizzare la popolazione". "Iniziamo a vedere il frutto del nostro lavoro - sottolinea Stefano Cascinu, past president di Aiom -. Un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla, ma il dato continua a scendere. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce". (ANSA).

3 Lettori Tumori: per 70% italiani prima paura, piu' di Alzheimer e infarto (AGI) - Roma, 13 nov. - Piu' temuto dell'alzheimer (39%) e dei disturbi cardiovascolari (34%), il tumore viene considerato un serissimo problema di salute pubblica dal 70% degli italiani e occupa il primo posto nella lista delle patologie che destano maggior preoccupazione. Un dato molto piu' alto rispetto alle medie dell'europa e degli Stati Uniti, dove il tumore occupa il primo posto nelle preoccupazioni dei cittadini rispettivamente nel 56% e nel 48% dei casi. I dati, emersi dalla Global pancreatic cancer awareness omnibus survey condotta da Ipsos per conto di Celgene su un campione di settemila cittadini in Europa e Stati Uniti, sono stati presentati questa mattina a Roma nel corso del convegno organizzato dalla Fondazione Insieme contro il cancro, in occasione della prima Giornata mondiale del tumore al pancreas. A proposito delle terapie per il tumore, il 90% degli italiani, inoltre, pensa che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di piu' e addirittura secondo un 20% si e' perso terreno. "Purtroppo - ha constatato il presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, Francesco Cognetti - le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo le neoplasie del pancreas - ha ricordato - sei italiani su dieci non ne hanno quasi mai sentito parlare ma - proprio per questo - il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di informazione e sensibilizzazione". Una neoplasia ad esito altamente infausto, quella al pancreas, se si pensa che, hanno ricordato gli esperti, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi e' del 7% per gli uomini e del 9% per le donne. Alla fine del 2014, ha spiegato Stefano Cascinu, past presidente dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom), "saranno state le nuove diagnosi di tumore al pancreas per il quale la ricerca ha iniziato a fare importanti passi avanti solo negli ultimi anni. Per questo - ha sottolineato - la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l'incidenza di questa terribile patologia" la cui diagnosi precoce e' molto difficile. Nell'ottica della prevenzione, e' stata realizzata la campagna "PanCrea: creiamo informazione" con la quale, negli ultimi dodici mesi, esperti della patologia hanno girato il Paese e incontrato i cittadini di sei regioni per spiegare la malattia e fare informazione e prevenzione. Molto importante, hanno aggiunto gli esperti, e' anche il rapporto tra pazienti e medici di famiglia. "I camici bianchi sul territorio - ha evidenziato Claudio Cricelli, presidente della Societa' italiana di medicina generale (Simg) - sono le prime sentinelle contro la malattia, perche' conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare fattori di rischio. I medici devono cogliere i campanelli d'allarme, per indirizzare precocemente i pazienti ai centri di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico. Deve quindi rafforzarsi sempre piu' - ha concluso - il rapporto tra medico di famiglia e specialisti". (AGI)

4 Lettori Tumori, per 9 italiani su 10 pochi progressi in ultimi 20 anni Specialisti, sempre piu' importanti le campagne informative Roma, 13 nov. (askanews) - Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l'alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. Lo studio e' stato presentato oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione "Insieme Contro il Cancro" in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. "Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema - spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione "Insieme Contro il Cancro" -. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione come il progetto "PanCrea: creiamo informazione", che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l'importanza della prevenzione". "Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro - aggiunge Stefano Cascinu, Past President dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna -. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione". Il tour "PanCrea" ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia.

5 /11/ :1 - Tumori, per 9 italiani su 10 pochi progressi negli ultimi 20 anni Convegno alla Camera dei Deputati per la prima giornata sul carcinoma del pancreas, Il prof. Cognetti: Con il progetto PanCrea giriamo il Paese per sensibilizzare le persone sulla prevenzione oncologica. Oggi iniziamo a raccogliere i primi frutti Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle

6 Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo.

7 Tumori, per 9 italiani su 10 pochi progressi in ultimi 20 anni Tumori, per 9 italiani su 10 pochi progressi in ultimi 20 anniroma, 13 nov. (askanews) - Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l'alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. Lo studio e' stato presentato oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione "Insieme Contro il Cancro" in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. "Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema - spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione "Insieme Contro il Cancro" -. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione come il progetto "PanCrea: creiamo informazione", che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l'importanza della prevenzione". "Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro - aggiunge Stefano Cascinu, Past President dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna -. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione". Il tour "PanCrea" ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia.

8 LETTORI Tumori, per 9 italiani su 10 pochi progressi in ultimi 20 anni Roma, 13 nov. - Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l'alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. Lo studio e' stato presentato oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione "Insieme Contro il Cancro" in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. "Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema - spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione "Insieme Contro il Cancro" -. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione come il progetto "PanCrea: creiamo informazione", che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l'importanza della prevenzione". "Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro - aggiunge Stefano Cascinu, Past President dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna -. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione". Il tour "PanCrea" ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia.

9 LETTORI TUMORI:ITALIANI PIÙ SPAVENTATI AL MONDO,PER 70% PRIMO TIMORE OGGI PRIMA GIORNATA MONDIALE SUL CANCRO DEL PANCREAS ROMA, 13 NOV Gli italiani sono i più spaventati dal tumore. Per il 70% degli italiani è considerato un serissimo problema di salute pubblica, più dell'alzheimer (39%) e dei disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali: nella Ue i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini e in Usa per il 48%. Inoltre, per il 90% dei cittadini negli ultimi 20 anni si sarebbe potuto fare di più per sconfiggerlo. Numeri frutto dei risultati dell'indagine 'Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey', condotta per conto di Celgene e presentata oggi in un convegno organizzato a Roma dalla Fondazione 'Insieme contro il cancro', in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore al pancreas. In Italia nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas e la sopravvivenza è ancora bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Ma, nonostante i timori, c'è scarsa conoscenza. "Il 60% degli italiani non ha mai sentito parlare del carcinoma del pancreas ha affermato il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti. Il fattore di rischio principale è il fumo, ma pure l'obesità e la ridotta attività fisica. Ad oggi la chirurgia è ancora il trattamento più efficace ma ci sono nuove terapie allo studio che fanno ben sperare. È fondamentale quindi la prevenzione per questo con il progetto 'PanCrea' nato un anno fa stiamo girando il Paese per sensibilizzare la popolazione". "Iniziamo a vedere il frutto del nostro lavoro sottolinea Stefano Cascinu, past president di Aiom. Un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla, ma il dato continua a scendere. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce".

10 Tumori: per 9 italiani su 10 pochi progressi negli ultimi 20 anni Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in

11 Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo.

12 Lettori TUMORI: PER 70% ITALIANI PRIMA PAURA, PIU' DI ALZHEIMER E INFARTO Roma, 13 nov. - Piu' temuto del l'alzheimer (39%) e dei distur bi cardiovascolari (34%), il tumore viene considerato un serissimo problema di salute pubblica dal 70% degli italiani e occupa il primo posto nella lista delle pat ologie che destano maggior preoccupazione. Un dato molto piu' alto rispetto alle medie dell'europa e degli Stati Uniti, dove il tumore occupa il primo posto nelle preoccupazioni dei citt adini rispettivamente nel 56% e nel 48% dei casi. I dati, emersi dalla Global pancreatic cancer awareness omnibus survey condotta da Ipsos per conto di Celgene su un campione di settemila cittadini in Europa e Stati Uniti, sono stati presentati questa mattina a Roma nel cor so del convegno organizzato dalla Fondazione Insieme contro il cancro, in o ccasione della prima Giornata mondiale del tumore al pancreas. A proposito delle terapie per il tumore, il 90% deg li italiani, inoltre, pensa che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di piu' e addirittura secondo un 20% si e' perso terreno. "Purtroppo - ha constatato il presidente della Fondaz ione Insieme contro il cancro, Francesco Cognetti - le sens azioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frut to di una scarsa conoscenza del problem a. Prendiamo le neoplasie del pancreas - ha rico rdato - sei italiani su diec i non ne hanno quasi mai sentito parlare ma - proprio per questo - il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di informazione e sensibilizzazione". Una neoplasia ad esito altamente infausto, quella al pancreas, se si pensa che, hanno ricordato gli esperti, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi e' del 7% per gli uomini e del 9% per le donne.alla fine del 2014, ha spiegato Stefano Cascinu, past presidente dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom), "saranno state le nuove diagnosi di tumore al pancreas per il quale la ricerca ha iniz iato a fare importanti passi avanti solo negli ultimi anni. Per questo - ha sottolineato - la prev enzione resta lo strum ento principale per diminuire l'incidenza di questa terribile patologia" la c ui diagnosi precoce e' molto difficile. Nell'ottica della prevenzione, e' stata realizzata la cam pagna "PanCrea: creiamo in formazione" con la quale, negli ultimi dodici mesi, esperti della patologia hanno girato il Paese e incontrato i cittadini di sei regioni per spiegare la malattia e fare informazione e prevenzione. Molt o importante, hanno aggiunto gli esperti, e' anche il rapporto tra pazienti e medici di famiglia. "I camici bianchi sul territorio - ha evidenz iato Claudio Cricel li, presidente della Societa' italiana di medicina generale (Sim g) - sono le prime sentinelle contro la malattia, perche' conoscono la storia dei propri assistiti e poss ono identificare f attori di ris chio. I medic i devono cogliere i campanelli d' allarme, per indirizzare precocemente i pazienti ai centri di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico. Deve quindi rafforzarsi sempre piu' - ha concluso - il rapporto tra medico di famiglia e specialisti".

13 17 novembre 2014 NUMERO 174 ANNO 8 QUOTIDIANO D INFORMAZIONE FARMACEUTICA Pharma kronos L'indagine, nostri concittadini hanno più paura che in altri Paesi e sono pessimisti Italiani tra i più spaventati dal cancro, per 90% pochi progressi (R.A.)

14 un_killer_in_crescita_rischi_maggiori_da_fumo alcol_e_obesita.4d926513e.a.html dati dell'incidenza nella prima giornata mondiale dedicata a questo tipo di cancro: meno del 10% dei malati sopravvive a 5 anni Tumore al pancreas, un killer in crescita. Rischi da fumo, alcool e obesità IL 2014 si chiuderà con nuovi casi di cancroal pancreas. Pochi dei nuovi diagnosticati, lamaggior parte dei quali tra i 60 e gli 80 anni,riuscirà a sopravvivere. Secondo le stime, infatti,solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Negli ultimi trent'anni, la sua incidenza è significativamente aumentata: si colloca al decimo posto tra le neoplasie solide più frequenti. Tra i maschi rappresenta la quarta causa di morte per neoplasia e nelle donne la quinta.eppure, nonostante la sua aggressività, 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Nasceanche per questo la prima Giornata mondiale sultumore del pancreas che si celebra proprio oggi e che si pone l'obiettivo di far conoscere meglioquesta patologia in modo da individuare prima icampanelli d'allarme e arrivare subito ad unadiagnosi. Il tumore al pancreas. La testa delpancreas è la sede colpita con maggior frequenza.circa il 95% di tutte le neoplasie che lo interessanoriguarda la componente "esocrina", cioè la porzione che produce i succhi pancreatici. È un nemico insidioso perché in fase precoce dà sintomi aspecifici. Le cellule tumorali pancreatiche sono, infatti, particolarmente resistenti ai farmaci, che non riescono a bloccarne lo sviluppo, ma solo arallentarne in modo estremamente limitato la crescita. Segnali chiari compaiono quando hanno ormai iniziato a diffondersi agli organi circostanti o hanno bloccato i dotti biliari. I rischi del fumo. Il fumo rappresenta il fattore di rischio principale. I tabagisti presentano un rischio di incidenza da doppio a triplo rispetto ai non fumatori e l'aumento è proporzionale al numero di sigarette fumate. Gli esperti hanno addirittura stimato la proporzione di neoplasia al pancreas attribuibile al fumo: è dell'ordine del 20-30% negli uomini e del 10% nelle donne. Si potrebbero evitare quindi 3 casi di malattia su 10 nei maschi, se solo decidessero di gettare la sigaretta. Venti sigarette al giorno possono rubare una media di 4-6 anni ad una persona che inizia a 25. Non esagerare con l'alcol. La dose di alcol non deve superare i grammi al giorno per gli uomini e i grammi per le donne. Andare oltre, rappresenta un rischio. Per capirsi: in mezzo litro di birra leggera ci sono 20 grammi di alcol, mentre un bicchiere da vino da 12 fornisce 14 grammi di alcol. La pancreatite alcolica è una delle più gravi conseguenze del consumo cronico di alcol. Il rischio di contrarre la malattia aumenta in proporzione alle dosi e alla frequenza delle bevute. Il pancreas è in grado di "elaborare" l'alcol, tramite certi enzimi. Ma questa attività metabolica genera delle molecole che possono danneggiare le cellule pancreatiche. In pratica, gli enzimi prodotti dall'organo, invece di aiutare l'intestino a digerire le componenti degli alimenti, attaccano direttamente il pancreas.questo processo, che diventa poi un circolo viziosoe cronico, aumenta addirittura di 10 volte il rischiodi cancro. Inoltre, l'alcol può scatenare anche unapancreatite acuta. Il ruolo dell'alimentazione. Di recente è stato scoperto un legame con l'obesità.infatti, una revisione di studi pubblicata dalprestigioso Karolinska Institute di Stoccolma ha dimostrato una solida relazione fra chili di troppo e malattia. Soprattutto quando il grasso è stratificatosull'addome e sono presenti intolleranza al glucosio, resistenza all'insulina e diabete. Attenzione quindi agli alimenti altamente calorici, ricchi di proteine di origine animale, grassi e carboidrati raffinati. La diagnosi. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. "Dobbiamo cogliere i campanelli d'allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico" ha sottolineato Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG)intervenendo

15 oggi in un Convegno alla Camera deideputati organizzato proprio per discutere del tumore al pancreas. "Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti". L'intervento chirurgico. La chirurgia è uno dei modi più efficaci per intervenire sul tumore del pancreas. La particolarità e l'aggressività di questo tipo di cancro richiedono,però, competenze del tutto particolari che si sviluppano con la pratica. Moltissimi studi scientifici, pubblicati sulle più importanti rivisteinternazionali, hanno dimostrato che il rischio di mortalità e di complicanze post-intervento è di gran lunga maggiore nei centri che hanno un basso bacino di pazienti con questo tipo di cancro. E poi molto dipende da quando si riesce ad intervenire. "In circa l'80% dei casi" afferma Claudio Bassi, ordinario di Chirurgia Generale presso l'istituto del Pancreas dell'azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona "il cancro del pancreas alla diagnosi non è passibile di chirurgia radicale perché il tumore è già metastatico, principalmente al fegato, oppure coinvolge localmente grossi vasi non resecabili. Per tale neoplasia è quindi necessaria una diagnosi molto precoce che può essere effettuata solo approntando programmi di screening per individui con sicuri fattori di rischio". Radio e chemioterapia. La radioterapia è indicata dopo l'intervento (terapia adiuvante) e può essere utile anche nei pazienti con malattia localmente avanzata non resecabile. La chemioterapia può essere impiegata prima o dopo l'intervento chirurgico, oppure nelle persone in cui l'intervento non è indicato che rappresentano la maggioranza dei casi. Per molti anni l'unico trattamento disponibile è stata la gemcitabina ma vari studi hanno dimostrato che la terapia di combinazione, che abbina farmaci diversi, è più efficace. L'ultima conferma arriva da uno studio francese in cui una combinazione di farmaci (Folfirinox): 5-FU, leucovorina, oxaliplatino e irinotecano ha determinato un significativo vantaggio in sopravvivenza. Tuttavia, solo i pazienti con buone condizioni generali, senza ittero e protesi biliari sono in grado di tollerare questo trattamento aggressivo. L'innovazione delle nanotecnologie. Gli ultimi progressi nel campo della ricerca sono le nanotecnologie. "Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all'arrivo del nab-paclitaxel, cioè paclitaxel legato all'albumina in nanoparticelle" hanno spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il cancro" e Stefano Cascinu, past president dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom). "È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas". La paura del cancro. Sette italiani su dieci considerano il cancro come un serissimo problema di salute pubblica. È quanto emerge dalla Global pancreatic cancer awareness omnibus survey, condotta per conto di Celgene, e presentata oggi alla Camera dei deputati. Dall'indagine, che ha coinvolto oltre settemila persone tra Europa e Stati Uniti, emerge che il tumore è molto più temuto di altre malattie invalidanti come l'alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). In Italia siamo anche pessimisti sulle terapie. Nove cittadini su dieci pensano che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Scarsa la conoscenza del tumore del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. "Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto "PanCrea: creiamo informazione" che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l'importanza della prevenzione" ha spiegato Cognetti,. Il tour PanCrea ha toccato sei regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. Le associazioni di pazienti. Per aumentare la consapevolezza dei fattori di rischio e l'informazione su questa patologia, giocano un ruolo primario le associazione dei pazienti. "Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia" ha spiegato Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). "Abbiamo partecipato alla 'call to action' Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza".

16 Portale informativo su salute e sanità Il cancro fa paura (agli italiani più che agli altri) Gli italiani hanno molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7 mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine è stata presentata in un convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. «Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione», spiega il presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro Francesco Cognetti. «Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro», aggiunge il past president dell Associazione Italiana di Oncologia Medica Stefano Cascinu. «Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione».

17 Prima Giornata mondiale sul tumore del pancreas. Il convegno alla Camera. "Promuovere la sensibilizzazione per aumentare la prevenzione" Nel corso dell'iniziativa, organizzata dalla Fondazione Insieme contro il cancro', è emerso che 6 italiani su 10 non hanno quasi mai sentito parlare delle neoplasie del pancreas. Per invertire la rotta, è stato promosso il progetto 'PanCrea, creiamo informazione'. Grazie a uno stile di vita corretto, il rischio di sviluppare il tumore si riduce del 30%. 13 NOV - Si celebra oggi, per la prima volta, la Giornata mondiale sul tumore del pancreas. Anche l Italia ha aderito alla ricorrenza, considerando che questa neoplasia colpisce ogni anno oltre 12mila persone nel nostro Paese. E per l occasione la Fondazione Insieme contro il cancro' ha organizzato un convegno ad hoc a Roma presso Palazzo Marini. Sette italiani su dieci considerano il cancro come un serissimo problema per la salute pubblica, temendolo molto di più di altre malattie invalidanti come Alzheimer (39%) e disturbi cardiovascolari (34%). Un dato senza eguali negli altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% degli europei e per il 48% degli statunitensi. In Italia si registra inoltre un forte pessimismo sulle terapie: nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% ritiene che si stia perdendo terreno. Sono i principali risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Calgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. Purtroppo le sensazioni dei cittadini poggiano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema ha sottolineato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di conoscenza è tanta: il 73% appoggia convintamente le campagne di sensibilizzazione come il progetto PanCrea, creiamo informazione che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione. E i miglioramenti sono evidenti e tangibili. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro ha spiegato Stefano Cascinu, past president dell Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che ha lanciato la campagna Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi per promuovere la prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, organizzando incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico ha ragionato Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) Bisogna quindi rafforzare sempre di più il rapporto tra medici di famiglia e specialisti. E all interno di questo quadro un ruolo decisivo è giocato dalle associazioni di pazienti oncologici. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione ha ricordato Elisabetta Iannelli, segretario generale della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) Abbiamo partecipato alla call to action promossa dalla European cancer patient coalition, cui hanno aderito molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro.

18 Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta dei dati e individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel 2014 in Italia si registrano nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: soltanto il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. La testa del pancreas è la sede colpita con maggiore frequenza e circa il 95% delle neoplasie che lo interessano riguarda la componente esocrina, cioè la parte che produce i succhi pancreatici. Anche in fase avanzata, i sintomi sono aspecifici: le cellule tumorali pancreatiche, racchiuse in uno stroma fibroso, sono particolarmente resistenti ai farmaci che non riescono a bloccarne lo sviluppo, ma solo a rallentarne in maniera limitata la crescita. Segnali chiari si manifestano quando ormai hanno iniziato a diffondersi agli organi circostanti o hanno bloccato i dotti biliari. Un corretto stile di vita rappresenta comunque l argine principale. Gli strumenti migliori sono praticare con continuità esercizio fisico, mangiare i cibi giusti nelle quantità indicate, non fumare e bere alcol con grande moderazione e osservare comportamenti responsabili sul posto di lavoro, nel caso in cui si entri in contatto con sostante tossiche e cancerogene. La ricerca scientifica ha dimostrato che la prevenzione primaria riduce del 30% il rischio di sviluppare qualsiasi tumore. 13 novembre 2014

19 Sito di informazioni al femminile al pancreas il killer silenzioso/ Tumore al pancreas: il killer silenzioso Il 13 novembre è stata istitutita la Giornata mondiale per la lotta al tumore del pancreas. Questo tipo di tumore è molto silente e subdolo ed è proprio per questo che in molti casi la diagnosi avviene troppo tardi, in fase avanzata della malattia che rimane per lungo tempo asintomatica. Parlando di cifre: - solo il 7-9% dei pazienti è ancora in vita dopo 5 anni dalla diagnosi, - in Italia nel 2014 sono state 13mile le persone colpite da questo tipo di cancro, con una stima di +13% rispetto al 2011, - la fascia più colpita è 60/80 anni e nel 10% dei casi vi è già qualche precedente in famiglia. In caso specifico la prevenzione è pi che fondamentale e per avere tante informazioni utili in proposito è nata Panacrea, una campagna informativa con la collaborazione tra Aiom, Simg (Società Italiana di Medicina Generale) e Aimac (Associazione italiana malati di cancro). Inoltre è attivo il sito dove trovare tante informazioni utili su questo killer silenzioso. Al riguardo Stefano Cascinu, presidente dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) afferma che: Ci sono degli stili di vita che possono far crescere o diminuire la possibilità di sviluppare questa temibile neoplasia. Le regole sono: niente fumo (causa il 30% di tutti i carcinomi pancreatici), che è il fattore di rischio principale. In pratica, diversi studi hanno dimostrato che si potrebbero evitare tre casi su 10 eliminando il tabacco, che più sigarette si consumano maggiore è il pericolo, ma anche che se si smette il rischio scende. Servono poi una dieta sana ed equilibrata, consumo moderato di alcol e attività fisica regolare.

20 n 60/tumori pochi progressi negli ultimi anni htm Tumori, per 9 italiani su 10 pochi progressi negli ultimi 20 anni Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno

21 studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo.

22 LETTORI TUMORI, PER 9 ITALIANI SU 10 POCHI PROGRESSI NEGLI ULTIMI 20 ANNI. IL CANCRO FA ANCORA PAURA, AUMENTIAMO LE CAMPAGNE INFORMATIVE Roma, 13 novembre 2014 I cittadini del Belpaese sono i più spaventati, a livello mondiale, dalle neoplasie: lo rivela un indagine internazionale. Il prof. Cognetti: Con il progetto PanCrea giriamo il Paese per sensibilizzare le persone sulla prevenzione oncologica. Oggi iniziamo a raccogliere i primi frutti Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa:

23 solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo.

24 Lettori Tumori:italiani più spaventati al mondo,per 70% primo timore ROMA, 13 NOV - Gli italiani sono i più spaventati dal tumore. Per il 70% degli italiani è considerato un serissimo problema di salute pubblica, più dell'alzheimer (39%) e dei disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali: nella Ue i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini e in Usa per il 48%. Inoltre, per il 90% dei cittadini negli ultimi 20 anni si sarebbe potuto fare di più per sconfiggerlo. Numeri frutto dei risultati dell'indagine 'Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey', condotta per conto di Celgene e presentata oggi in un convegno organizzato a Roma dalla Fondazione 'Insieme contro il cancro', in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore al pancreas. In Italia nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas e la sopravvivenza è ancora bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Ma, nonostante i timori, c'è scarsa conoscenza. "Il 60% degli italiani non ha mai sentito parlare del carcinoma del pancreas - ha affermato il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti -. Il fattore di rischio principale è il fumo, ma pure l'obesità e la ridotta attività fisica. Ad oggi la chirurgia è ancora il trattamento più efficace ma ci sono nuove terapie allo studio che fanno ben sperare. È fondamentale quindi la prevenzione per questo con il progetto 'PanCrea' nato un anno fa stiamo girando il Paese per sensibilizzare la popolazione". "Iniziamo a vedere il frutto del nostro lavoro - sottolinea Stefano Cascinu, past president di Aiom -. Un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla, ma il dato continua a scendere. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce".

25 /11/ Tumori: per 9 italiani su 10 pochi progressi negli ultimi 20 anni Roma, 13 novembre 2014 Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza.

26 Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo.

27 Tumori:italiani più spaventati al mondo,per 70% primo timore Oggi prima Giornata mondiale sul cancro del pancreas - ROMA, 13 NOV - Gli italiani sono i più spaventati dal tumore. Per il 70% degli italiani è considerato un serissimo problema di salute pubblica, più dell'alzheimer (39%) e dei disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali: nella Ue i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini e in Usa per il 48%. Inoltre, per il 90% dei cittadini negli ultimi 20 anni si sarebbe potuto fare di più per sconfiggerlo. Numeri frutto dei risultati dell'indagine 'Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey', condotta per conto di Celgene e presentata oggi in un convegno organizzato a Roma dalla Fondazione 'Insieme contro il cancro', in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore al pancreas. In Italia nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas e la sopravvivenza è ancora bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Ma, nonostante i timori, c'è scarsa conoscenza. "Il 60% degli italiani non ha mai sentito parlare del carcinoma del pancreas - ha affermato il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti -. Il fattore di rischio principale è il fumo, ma pure l'obesità e la ridotta attività fisica. Ad oggi la chirurgia è ancora il trattamento più efficace ma ci sono nuove terapie allo studio che fanno ben sperare. È fondamentale quindi la prevenzione per questo con il progetto 'PanCrea' nato un anno fa stiamo girando il Paese per sensibilizzare la popolazione". "Iniziamo a vedere il frutto del nostro lavoro - sottolinea Stefano Cascinu, past president di Aiom -. Un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla, ma il dato continua a scendere. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce".

28 (Sito della prima fondazione che unisce medici e pazienti, presieduta dal prof. Francesco Cognetti) Tumori: per 9 italiani su 10 pochi progressi negli ultimi 20 anni Roma, 13 novembre 2014 Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo.

29 Tumori: per 9 italiani su 10 pochi progressi negli ultimi 20 anni Roma, 13 novembre 2014 Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo.

30 (GreenMe.it è una testata on line di informazione e di opinione su tematiche "green") e benessere/14223 fumo passivo cancro Tumore al pancreas: killer poco conosciuto ma in crescita, nasce la giornata mondiale Torniamo a parlare di tumori perché la giornata di oggi, per la prima volta, è dedicata al cancro al pancreas, una patologia silenziosa che sta colpendo sempre più persone anche nel nostro paese e che purtroppo in molti casi risulta essere letale. E stata istituita e si svolgerà ogni 13 novembre, la Giornata mondiale per la lotta al tumore del pancreas, nella quale si intende puntare l attenzione su questa patologia e richiedere che anche le istituzioni si diano da fare soprattutto per promuovere informazione e campagne di prevenzione. Di tumore al pancreas si parla poco ma chi lo conosce sa quanto può far paura dato che il tasso di mortalità è molto alto (solo il 7-9% dei pazienti è ancora in vita dopo 5 anni dalla diagnosi). Ma ciò che preoccupa ancora di più è che l incidenza sta aumentando, secondo le statistiche il 2014 si chiuderà con circa 13mila persone colpite da questa malattia nel nostro paese con un aumento del 13% rispetto al La fascia d età più interessata è quella che va dai 60 agli 80 anni e nel 10% dei casi vi è già qualche precedente in famiglia. Un tumore che fa molta paura anche perché spesso la diagnosi avviene troppo tardi, in fase avanzata della malattia che rimane per lungo tempo asintomatica. Di fondamentale importanza, anche in questo caso, agire e lavorare sulla prevenzione. Come ha sottolineato Stefano Cascinu, presidente dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom): Ci sono degli stili di vita che possono far crescere o diminuire la possibilità di sviluppare questa temibile neoplasia. Le regole sono: niente fumo (causa il 30% di tutti i carcinomi pancreatici), che è il fattore di rischio principale. In pratica, diversi studi hanno dimostrato che si potrebbero evitare tre casi su 10 eliminando il tabacco, che più sigarette si consumano maggiore è il pericolo, ma anche che se si smette il rischio scende. Servono poi una dieta sana ed equilibrata, consumo

31 moderato di alcol e attività fisica regolare. Insomma niente di nuovo rispetto alle classiche regole per la buona salute che noi vi ripetiamo ogni giorno ma che per l occasione ribadiamo ancora una volta: 1) niente fumo 2) alcol con moderazione 3) alimentazione a basso contenuto di proteine animali, grassi saturi e carboidrati raffinati 4) attività fisica moderata ma quotidiana Per passare queste informazioni su tutto il territorio nazionale è nata Panacrea, una campagna informativa realizzata grazie alla collaborazione tra Aiom, Simg (Società Italiana di Medicina Generale) e Aimac (Associazione italiana malati di cancro). Già sette regioni sono state interessate dalla distribuzione di depliant informativi sulla patologia e le buone regole per la prevenzione, inoltre è attivo il sito dove trovare tante informazioni utili su questo killer silenzioso.

32 Sito di informazioni al femminile Tumore al pancreas, i 3 fattori che aumentano il rischio R OMA Cancro al pancreas, è uno dei tumori più aggressivi: è al decimo posto tra le neoplasie più frequenti ma rappresenta la quarta causa di morte per tumore tra gli uomini, la quinta tra le donne. Eppure molto si potrebbe fare partendo semplicemente dal proprio stile di vita. I nemici del tumore al pancreas, infatti, sono soprattutto tre: fumo, alcol e obesità, come spiega Irma D Aria su Repubblica. I dati dell incidenza di questo tumore vengono pubblicati nella prima giornata mondiale dedicata a questo tipo di cancro. E un dato su tutti è allarmante: meno del 10% dei malati sopravvive a 5 anni. FUMO: è il fattore di rischio principale. Chi fuma ha un rischio doppio o persino triplo di ammalarsi di cancro al pancreas rispetto a chi non fuma, e il rischio sale con il crescere del numero di sigarette fumate. Secondo gli esperti la proporzione di neoplasia al pancreas attribuibile al fumo è dell ordine del 20-30% negli uomini e del 10% nelle donne. Si potrebbero evitare tre casi di malattia su dieci nei maschi, se solo decidessero di smettere di fumare. Venti sigarette al giorno possono rubare una media di 4-6 anni ad una persona che inizia a 25. ALCOL: la pancreatite alcolica è una delle più gravi conseguenze del consumo cronico di alcol. Il massimo consentito, secondo gli esperti, è di grammi di alcol al giorno per gli uomini e di grammi al giorno per le donne. Per capirsi: mezzo litro di birra chiara contiene circa 20 grammi di alcol, un bicchiere di vino da 12 ne contiene 14. Più si beve e più aumenta il rischio di tumore al pancreas. Le cellule di questo organo, infatti, vengono danneggiate dall alcol.

33 OBESITA : a rischio soprattutto chi ha la pancia. La concentrazione di grasso sull addome, la stessa che favorisce gli infarti e le patologie cardiovascolari, aumenta il pericolo di cancro al pancreas. Stesso discorso se si è intolleranti al glucosio o se si soffre di diabete, con una resistenza all insulina.

34 Sanita News/VisualizzaNews.aspx?type=Agi&key=12088 Tumore: prima paura per 70% italiani piu' di Alzheimer e infarto (AGI) - Roma, 13 nov. - Piu' temuto dell'alzheimer (39%) e dei disturbi cardiovascolari (34%), il tumore viene considerato un serissimo problema di salute pubblica dal 70% degli italiani e occupa il primo posto nella lista delle patologie che destano maggior preoccupazione. Un dato molto piu' alto rispetto alle medie dell'europa e degli Stati Uniti, dove il tumore occupa il primo posto nelle preoccupazioni dei cittadini rispettivamente nel 56% e nel 48% dei casi. I dati, emersi dalla Global pancreatic cancer awareness omnibus survey condotta da Ipsos per conto di Celgene su un campione di settemila cittadini in Europa e Stati Uniti, sono stati presentati questa mattina a Roma nel corso del convegno organizzato dalla Fondazione Insieme contro il cancro, in occasione della prima Giornata mondiale del tumore al pancreas.a proposito delle terapie per il tumore, il 90% degli italiani, inoltre, pensa che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di piu' e addirittura secondo un 20% si e' perso terreno. "Purtroppo - ha constatato il presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, Francesco Cognetti - le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo le neoplasie del pancreas - ha ricordato - sei italiani su dieci non ne hanno quasi mai sentito parlare ma - proprio per questo - il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di informazione e sensibilizzazione". Una neoplasia ad esito altamente infausto, quella al pancreas, se si pensa che, hanno ricordato gli esperti, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi e' del 7% per gli uomini e del 9% per le donne.alla fine del 2014, ha spiegato Stefano Cascinu, past presidente dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom), "saranno state le nuove diagnosi di tumore al pancreas per il quale la ricerca ha iniziato a fare importanti passi avanti solo negli ultimi anni. Per questo - ha sottolineato - la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l'incidenza di questa terribile patologia" la cui diagnosi precoce e' molto difficile. Nell'ottica della prevenzione, e' stata realizzata la campagna "PanCrea: creiamo informazione" con la quale, negli ultimi dodici mesi, esperti della patologia hanno girato il Paese e incontrato i cittadini di sei regioni per spiegare la malattia e fare informazione e prevenzione. Molto importante, hanno aggiunto gli esperti, e' anche il rapporto tra pazienti e medici di famiglia. "I camici bianchi sul territorio - ha evidenziato Claudio Cricelli, presidente della Societa' italiana di medicina generale (Simg) - sono le prime sentinelle contro la malattia, perche' conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare fattori di rischio. I medici devono cogliere i campanelli d'allarme, per indirizzare precocemente i pazienti ai centri di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico. Deve quindi rafforzarsi sempre piu' - ha concluso - il rapporto tra medico di famiglia e specialisti".

35 (Sito ufficiale della Società scientifica) Tumori: per 9 italiani su 10 pochi progressi negli ultimi 20 anni Roma, 13 novembre Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l'alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L'indagine viene presentata oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione "Insieme Contro il Cancro" in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. "Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto "PanCrea: creiamo informazione", che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l'importanza della prevenzione", spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione "Insieme Contro il Cancro". "Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro - aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna -. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l'88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione". Il tour "PanCrea" ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. "Dobbiamo cogliere i campanelli d'allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico - sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) -. Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti". Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto nell'aumentare l'awareness sulla patologia. "Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia - spiega

36 l'avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) -. Abbiamo partecipato alla 'call to action' Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza". Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. "Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all'arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all'albumina in nanoparticelle) - commentano i proff. Cognetti e Cascinu -. È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas". "Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l'altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas - afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia -. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l'incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti - mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti - a dare un importante contributo".

37 Lettori TUMORI: PER 70% ITALIANI PRIMA PAURA, PIU' DI ALZHEIMER E INFARTO Roma, 13 nov. - Piu' temuto del l'alzheimer (39%) e dei distur bi cardiovascolari (34%), il tumore viene considerato un serissimo problema di salute pubblica dal 70% degli italiani e occupa il primo posto nella lista delle pat ologie che destano maggior preoccupazione. Un dato molto piu' alto rispetto alle medie dell'europa e degli Stati Uniti, dove il tumore occupa il primo posto nelle preoccupazioni dei citt adini rispettivamente nel 56% e nel 48% dei casi. I dati, emersi dalla Global pancreatic cancer awareness omnibus survey condotta da Ipsos per conto di Celgene su un campione di settemila cittadini in Europa e Stati Uniti, sono stati presentati questa mattina a Roma nel cor so del convegno organizzato dalla Fondazione Insieme contro il cancro, in o ccasione della prima Giornata mondiale del tumore al pancreas. A proposito delle terapie per il tumore, il 90% deg li italiani, inoltre, pensa che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di piu' e addirittura secondo un 20% si e' perso terreno. "Purtroppo - ha constatato il presidente della Fondaz ione Insieme contro il cancro, Francesco Cognetti - le sens azioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frut to di una scarsa conoscenza del problem a. Prendiamo le neoplasie del pancreas - ha rico rdato - sei italiani su diec i non ne hanno quasi mai sentito parlare ma - proprio per questo - il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di informazione e sensibilizzazione". Una neoplasia ad esito altamente infausto, quella al pancreas, se si pensa che, hanno ricordato gli esperti, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi e' del 7% per gli uomini e del 9% per le donne.alla fine del 2014, ha spiegato Stefano Cascinu, past presidente dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom), "saranno state le nuove diagnosi di tumore al pancreas per il quale la ricerca ha iniz iato a fare importanti passi avanti solo negli ultimi anni. Per questo - ha sottolineato - la prev enzione resta lo strum ento principale per diminuire l'incidenza di questa terribile patologia" la c ui diagnosi precoce e' molto difficile. Nell'ottica della prevenzione, e' stata realizzata la cam pagna "PanCrea: creiamo in formazione" con la quale, negli ultimi dodici mesi, esperti della patologia hanno girato il Paese e incontrato i cittadini di sei regioni per spiegare la malattia e fare informazione e prevenzione. Molt o importante, hanno aggiunto gli esperti, e' anche il rapporto tra pazienti e medici di famiglia. "I camici bianchi sul territorio - ha evidenz iato Claudio Cricel li, presidente della Societa' italiana di medicina generale (Sim g) - sono le prime sentinelle contro la malattia, perche' conoscono la storia dei propri assistiti e poss ono identificare f attori di ris chio. I medic i devono cogliere i campanelli d' allarme, per indirizzare precocemente i pazienti ai centri di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico. Deve quindi rafforzarsi sempre piu' - ha concluso - il rapporto tra medico di famiglia e specialisti".

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39 Lettori Prima Giornata mondiale sul tumore del pancreas. Il convegno alla Camera. "Promuovere la sensibilizzazione per aumentare la prevenzione" Nel corso dell'iniziativa, organizzata dalla Fondazione Insieme contro il cancro', è emerso che 6 italiani su 10 non hanno quasi mai sentito parlare delle neoplasie del pancreas. Per invertire la rotta, è stato promosso il progetto 'PanCrea, creiamo informazione'. Grazie a uno stile di vita corretto, il rischio di sviluppare il tumore si riduce del 30%. 13 NOV - Si celebra oggi, per la prima volta, la Giornata mondiale sul tumore del pancreas. Anche l Italia ha aderito alla ricorrenza, considerando che questa neoplasia colpisce ogni anno oltre 12mila persone nel nostro Paese. E per l occasione la Fondazione Insieme contro il cancro' ha organizzato un convegno ad hoc a Roma presso Palazzo Marini. Sette italiani su dieci considerano il cancro come un serissimo problema per la salute pubblica, temendolo molto di più di altre malattie invalidanti come Alzheimer (39%) e disturbi cardiovascolari (34%). Un dato senza eguali negli altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% degli europei e per il 48% degli statunitensi. In Italia si registra inoltre un forte pessimismo sulle terapie: nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% ritiene che si stia perdendo terreno. Sono i principali risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Calgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. Purtroppo le sensazioni dei cittadini poggiano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema ha sottolineato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di conoscenza è tanta: il 73% appoggia convintamente le campagne di sensibilizzazione come il progetto PanCrea, creiamo informazione che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione. E i miglioramenti sono evidenti e tangibili. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro ha spiegato Stefano Cascinu, past president dell Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che ha lanciato la campagna Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi per promuovere la prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, organizzando incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico ha ragionato Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) Bisogna quindi rafforzare sempre di più il rapporto tra medici di famiglia e specialisti.

40 E all interno di questo quadro un ruolo decisivo è giocato dalle associazioni di pazienti oncologici. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione ha ricordato Elisabetta Iannelli, segretario generale della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) Abbiamo partecipato alla call to action promossa dalla European cancer patient coalition, cui hanno aderito molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta dei dati e individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nel 2014 in Italia si registrano nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: soltanto il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. La testa del pancreas è la sede colpita con maggiore frequenza e circa il 95% delle neoplasie che lo interessano riguarda la componente esocrina, cioè la parte che produce i succhi pancreatici. Anche in fase avanzata, i sintomi sono aspecifici: le cellule tumorali pancreatiche, racchiuse in uno stroma fibroso, sono particolarmente resistenti ai farmaci che non riescono a bloccarne lo sviluppo, ma solo a rallentarne in maniera limitata la crescita. Segnali chiari si manifestano quando ormai hanno iniziato a diffondersi agli organi circostanti o hanno bloccato i dotti biliari. Un corretto stile di vita rappresenta comunque l argine principale. Gli strumenti migliori sono praticare con continuità esercizio fisico, mangiare i cibi giusti nelle quantità indicate, non fumare e bere alcol con grande moderazione e osservare comportamenti responsabili sul posto di lavoro, nel caso in cui si entri in contatto con sostante tossiche e cancerogene. La ricerca scientifica ha dimostrato che la prevenzione primaria riduce del 30% il rischio di sviluppare qualsiasi tumore.

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43 IL ritratto sa ute Ilritrattodella DELLA SALUTE Il quotidiano della prevenzione dal tuo medico di famiglia ANNO III, NUMERO 210 Consulenza scientifica HEALTHY FOUNDATION Con il patrocinio di NEWS 14 Presidenza del Consiglio dei Ministri VENERDÌ 14 NOVEMBRE 2014 SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA GENERALE CERCACI SU IERI ALLA CAMERA CONVEGNO PER LA PRIMA GIORNATA MONDIALE SUL TUMORE DEL PANCREAS Appello degli oncologi: Aumentiamo le campagne informative contro il cancro Sei italiani su 10 non hanno quasi mai sentito parlare del tumore del pancreas. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. È quanto è emerso durante il convegno organizzato dalla Fondazione Insieme contro il Cancro Pan- Crea: creiamo informazione un anno dopo grazie al contributo incondizionato BENESSERE A TAVOLA Vuoi mangiare di meno? Consuma 5 pasti al giorno! Il fabbisogno giornaliero medio è di 2000 calorie, ma l impatto che queste possono avere se assunte tutte in una volta è ben diverso rispetto ad un assunzione distribuita nel corso della giornata. Fare cinque pasti al giorno è il modo migliore per nutrirsi in maniera corretta, evitando così di abbuffarci perché non abbiamo mangiato per lunghi periodi di tempo. Ricorrere agli spuntini mettendo così qualcosa sotto i denti tante volte durante il giorno, con porzioni più modeste ovviamente, è il modo migliore per arrivare ai pasti principali affamati al punto giusto. Sbaglia quindi chi pensa che le merende siano sbagliate a prescindere: dipende da cosa e quanto si mangia! Il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (a destra), il Presidente e il Direttore della comunicazione della Fondazione Insieme contro il Cancro Francesco Cognetti (a sinistra) e Mauro Boldrini. di Celgene. L evento si è svolto ieri alla Camera dei Deputati, in occasione della prima giornata mondiale sul tumore del pancreas, ed ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell Avv. Elisabetta Iannelli, Segretario generale FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), del dott. Andrea Salvetti della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), di Gianni Letta e del Vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, che ha portato il saluto delle Istituzioni. Il tumore del pancreas ha un grande nemico, i corretti stili di vita - ha ricordato il presidente della Fondazione, prof. Francesco Cognetti -. Il fattore di rischio principale è il fumo, ma pure l obesità e la ridotta attività isica. Oggi ci sono nuove terapie, come nabpaclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) che ha dimostrato un aumento signi icativo dei pazienti lungo sopravviventi a 3 anni. La prevenzione è fondamentale e per questo con il progetto PanCrea stiamo girando il Paese per sensibilizzare la popolazione. Iniziamo a vedere il frutto del nostro lavoro. Un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla, ma il dato continua a scendere. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce. Contro il cancro tutti gli attori coinvolti (mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti) devono dare il proprio contributo - ha affermato il dott. Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia -. Siamo orgogliosi di aver reso possibile PanCrea, un iniziativa senza precedenti nel nostro Paese. OGGI A BERGAMO SECONDA TAPPA DEL TOUR AIOM DELLA PREVENZIONE Ronaldo Bianchi professore di salute per un giorno CONSIGLI PER LO SPORT Durante l allenamento ricordati di bere! Il nostro corpo è composto per i 2/3 di acqua ed dunque fondamentale bere molto. Questa regola della salute vale ancora di più per chi svolge regolarmente attività fisica o sport. Durante lo sforzo il nostro organismo si surriscalda e l evaporazione del sudore lo raffredda. Se si suda in un giorno ventoso si avverte subito freddo sulla pelle, perché il vento favorisce l evaporazione del sudore che a sua volta sottrae calore al corpo. Senza bere il fisico non reintegra l acqua persa col sudore e, disidratandosi, tende a diventare eccessivamente caldo. Bisogna integrare acqua sia durante che dopo gli allenamenti. Una perdita superiore al 3% del peso corporeo, oltre a creare problemi di raffreddamento, riduce la performance fisica. Chi pratica attività fisica o sport deve bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Si svolge stamattina all Istituto d Istruzione Superiore Caterina Caniana di Bergamo la seconda tappa di Non Fare Autogol. Un Tour della prevenzione oncologica in 16 città che vede impegnati, per il quarto anno di fila l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e i campioni della Serie A. Ospite dell istituto bergamasco è l attaccante dell Atalanta Ronaldo Bianchi che spiegherà ai ragazzi, insieme al prof. Giordano Beretta (membro del direttivo nazionale AIOM) come stare alla larga dal cancro. Il progetto ha il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, CONI, Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI). Non Fare Autogol è reso possibile da un educational grant di Bristol-Myers Squibb. Editore: Intermedia srl Direttore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina Smerrieri Consulenza Scientifica: Healthy Foundation Registrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del Vuoi rileggere qualche articolo? Collegati al sito per consultare il nostro archivio

44 La Repubblica.it - News in tempo reale - Le notizie e i video di politica, cronaca, ec... e 32 of 41 13/11/2014

45 Lettori Tumore al pancreas, un killer in crescita. Rischi da fumo, alcool e obesità I dati dell'incidenza nella prima giornata mondiale dedicata a questo tipo di cancro: meno del 10% dei malati sopravvive a 5 anni di IRMA D'ARIA IL 2014 si chiuderà con nuovi casi di cancro al pancreas. Pochi dei nuovi diagnosticati, la maggior parte dei quali tra i 60 e gli 80 anni, riuscirà a sopravvivere. Secondo le stime, infatti, solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Negli ultimi trent'anni, la sua incidenza è significativamente aumentata: si colloca al decimo posto tra le neoplasie solide più frequenti. Tra i maschi rappresenta la quarta causa di morte per neoplasia e nelle donne la quinta. Eppure, nonostante la sua aggressività, 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Nasce anche per questo la prima Giornata mondiale sul tumore del pancreas che si celebra proprio oggi e che si pone l'obiettivo di far conoscere meglio questa patologia in modo da individuare prima i campanelli d'allarme e arrivare subito ad una diagnosi. Il tumore al pancreas. La testa del pancreas è la sede colpita con maggior frequenza. Circa il 95% di tutte le neoplasie che lo interessano riguarda la componente "esocrina", cioè la porzione che produce i succhi pancreatici. È un nemico insidioso perché in fase precoce dà sintomi aspecifici. Le cellule tumorali pancreatiche sono, infatti, particolarmente resistenti ai farmaci, che non riescono a bloccarne lo sviluppo, ma solo a rallentarne in modo estremamente limitato la crescita. Segnali chiari compaiono quando hanno ormai iniziato a diffondersi agli organi circostanti o hanno bloccato i dotti biliari. I rischi del fumo. Il fumo rappresenta il fattore di rischio principale. I tabagisti presentano un rischio di incidenza da doppio a triplo rispetto ai non fumatori e l'aumento è proporzionale al numero di sigarette fumate. Gli esperti hanno addirittura stimato la proporzione di neoplasia al pancreas attribuibile al fumo: è dell'ordine del 20-30% negli uomini e del 10% nelle donne. Si potrebbero evitare quindi 3 casi di

46 malattia su 10 nei maschi, se solo decidessero di gettare la sigaretta. Venti sigarette al giorno possono rubare una media di 4-6 anni ad una persona che inizia a 25. Non esagerare con l'alcol. La dose di alcol non deve superare i grammi al giorno per gli uomini e i grammi per le donne. Andare oltre, rappresenta un rischio. Per capirsi: in mezzo litro di birra leggera ci sono 20 grammi di alcol, mentre un bicchiere da vino da 12 fornisce 14 grammi di alcol. La pancreatite alcolica è una delle più gravi conseguenze del consumo cronico di alcol. Il rischio di contrarre la malattia aumenta in proporzione alle dosi e alla frequenza delle bevute. Il pancreas è in grado di "elaborare" l'alcol, tramite certi enzimi. Ma questa attività metabolica genera delle molecole che possono danneggiare le cellule pancreatiche. In pratica, gli enzimi prodotti dall'organo, invece di aiutare l'intestino a digerire le componenti degli alimenti, attaccano direttamente il pancreas. Questo processo, che diventa poi un circolo vizioso e cronico, aumenta addirittura di 10 volte il rischio di cancro. Inoltre, l'alcol può scatenare anche una pancreatite acuta. Il ruolo dell'alimentazione. Di recente è stato scoperto un legame con l'obesità. Infatti, una revisione di studi pubblicata dal prestigioso Karolinska Institute di Stoccolma ha dimostrato una solida relazione fra chili di troppo e malattia. Soprattutto quando il grasso è stratificato sull'addome e sono presenti intolleranza al glucosio, resistenza all'insulina e diabete. Attenzione quindi agli alimenti altamente calorici, ricchi di proteine di origine animale, grassi e carboidrati raffinati. La diagnosi. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. "Dobbiamo cogliere i campanelli d'allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico" ha sottolineato Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) intervenendo oggi in un Convegno alla Camera dei Deputati organizzato proprio per discutere del tumore al pancreas. "Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti". L'intervento chirurgico. La chirurgia è uno dei modi più efficaci per intervenire sul tumore del pancreas. La particolarità e l'aggressività di questo tipo di cancro richiedono, però, competenze del tutto particolari che si sviluppano con la pratica. Moltissimi studi scientifici, pubblicati sulle più importanti riviste internazionali, hanno dimostrato che il rischio di mortalità e di complicanze post-intervento è di gran lunga maggiore nei centri che hanno un basso bacino di pazienti con questo tipo di cancro. E poi molto dipende da quando si riesce ad intervenire. "In circa l'80% dei casi" afferma Claudio Bassi, ordinario di Chirurgia Generale presso l'istituto del Pancreas dell'azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona "il cancro del pancreas alla diagnosi non è passibile di chirurgia radicale perché il tumore è già metastatico, principalmente al fegato, oppure coinvolge localmente grossi vasi non resecabili. Per tale neoplasia è quindi necessaria una diagnosi molto precoce che può essere effettuata solo approntando programmi di screening per individui con sicuri fattori di rischio". Radio e chemioterapia. La radioterapia è indicata dopo l'intervento (terapia adiuvante) e può essere utile anche nei pazienti con malattia localmente avanzata non resecabile. La chemioterapia può essere impiegata prima o dopo l'intervento chirurgico, oppure nelle persone in cui l'intervento non è indicato che rappresentano la maggioranza dei casi. Per molti anni l'unico trattamento disponibile è stata la gemcitabina ma vari studi hanno dimostrato che la terapia di combinazione, che abbina farmaci diversi, è più efficace. L'ultima conferma arriva da uno studio francese in cui una combinazione di farmaci (Folfirinox): 5-FU, leucovorina, oxaliplatino e irinotecano ha determinato un significativo vantaggio in sopravvivenza. Tuttavia, solo i pazienti con buone condizioni generali, senza ittero e protesi biliari sono in grado di tollerare questo trattamento aggressivo. L'innovazione delle nanotecnologie. Gli ultimi progressi nel campo della ricerca sono le nanotecnologie. "Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all'arrivo del nab-paclitaxel, cioè paclitaxel legato all'albumina in nanoparticelle" hanno spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il cancro" e Stefano Cascinu, past president dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom). "È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas".

47 La paura del cancro. Sette italiani su dieci considerano il cancro come un serissimo problema di salute pubblica. È quanto emerge dalla Global pancreatic cancer awareness omnibus survey, condotta per conto di Celgene, e presentata oggi alla Camera dei deputati. Dall'indagine, che ha coinvolto oltre settemila persone tra Europa e Stati Uniti, emerge che il tumore è molto più temuto di altre malattie invalidanti come l'alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). In Italia siamo anche pessimisti sulle terapie. Nove cittadini su dieci pensano che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Scarsa la conoscenza del tumore del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. "Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto "PanCrea: creiamo informazione" che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l'importanza della prevenzione" ha spiegato Cognetti,. Il tour PanCrea ha toccato sei regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. Le associazioni di pazienti. Per aumentare la consapevolezza dei fattori di rischio e l'informazione su questa patologia, giocano un ruolo primario le associazione dei pazienti. "Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia" ha spiegato Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). "Abbiamo partecipato alla 'call to action' Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza".

48 Libero Quotidiano - Salute Page 1 of 3 20/11/2014

49 Lettori CARCINOMA DEL PANCREAS Il cancro fa ancora paura aumentiamo l informazione Gli italiani hanno ancora molta paura del cancro: sette su dieci lo considerano come un serissimo problema di salute pubblica. Molto più temuto di altre malattie invalidanti come l Alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa i tumori occupano il primo posto per il 56% dei cittadini, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie. Nove su dieci pensano che negli ultimi vent anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Sono questi i risultati della Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey, condotta per conto di Celgene, che ha coinvolto oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. L indagine presentata in un convegno alla Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro in occasione della prima Giornata Mondiale sul tumore del pancreas. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio le neoplasie del pancreas: 6 italiani su 10 non ne hanno quasi mai sentito parlare. Ma la sete di notizie è tanta e il 73% appoggia con entusiasmo le campagne di sensibilizzazione. Come il progetto PanCrea: creiamo informazione, che negli ultimi dodici mesi ha girato il Paese per spiegare l importanza della prevenzione, spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. Iniziamo a vedere i risultati del nostro lavoro aggiunge il prof. Stefano Cascinu, Past President dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), società scientifica che ha lanciato la campagna. Secondo un nostro sondaggio, un anno fa l 88% dei cittadini non sapeva nulla sulla patologia. Questo dato continua a scendere: siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo lavorare sulla diagnosi precoce della neoplasia, aumentando gli sforzi nella prevenzione. Il tour PanCrea ha toccato sei Regioni, per incontri informativi con clinici, associazioni di pazienti e medici di famiglia. I camici bianchi sul territorio sono le prime sentinelle contro la malattia, perché conoscono la storia dei propri assistiti e possono identificare i fattori di rischio. Dobbiamo cogliere i campanelli d allarme, per indirizzare precocemente il paziente al centro di riferimento, distribuendo allo stesso tempo sul territorio il management delle persone in carico sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Deve quindi rafforzarsi sempre di più il rapporto tra medico di famiglia e specialisti. Ma non solo. Sempre secondo la survey internazionale, condotta da Ipsos nel 2014, anche le associazioni di pazienti oncologici giocano un ruolo determinante. Soprattutto

50 nell aumentare l awareness sulla patologia. Ieri siamo stati al Parlamento europeo per rilanciare la nostra attività di sensibilizzazione su questa neoplasia spiega l avv. Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Abbiamo partecipato alla call to action Giving a Voice to Pancreatic Cancer, promossa dalla European Cancer Patient Coalition (ECPC), a cui hanno aderito anche molti eurodeputati, per includere questo tumore in tutte le principali iniziative europee sulla lotta contro il cancro. Vogliamo incrementare la ricerca scientifica, rendere più efficiente la raccolta di dati, individuare strumenti per la diagnosi precoce, migliorare gli standard di cura e le chance di sopravvivenza. Nuove terapie. Nel nostro Paese, nel 2014 si registreranno nuovi casi di cancro al pancreas. La sopravvivenza è ancora molto bassa: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Solo ultimamente si è iniziato a compiere significativi passi in avanti nella ricerca, grazie all arrivo del nab-paclitaxel (paclitaxel legato all albumina in nanoparticelle) commentano i proff. Cognetti e Cascinu È un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Questo farmaco, associato alla gemcitabina, ha dato risultati incoraggianti, permettendo di avere per la prima volta pazienti lungo sopravviventi in uno studio sul carcinoma del pancreas. Celgene ha vinto una prima sfida importante e difficile: quella di sviluppare questa terapia, fra l altro definita innovativa da AIFA, che consente di dare una speranza ai pazienti con tumore del pancreas afferma Pasquale Frega, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. Ma la prevenzione resta lo strumento principale per diminuire l incidenza di questa terribile patologia e oggi la giornata mondiale sul carcinoma del pancreas chiama tutti gli attori coinvolti mondo politico, accademia, industria e associazioni pazienti a dare un importante contributo. (ISABELLA SERMONTI)

51 Se non visualizzi correttamente questa mail clicca qui 20 novembre 2014 Da Il Sole 24 ORE Sanità Patto/ Personale, Sigm: «No al declassamento del ruolo del medico» Alla vigilia della riunione del Tavolo politico ex art. 22 del Patto sulla Salute, l'associazione italiana giovani medici (Sigm) ribadisce con decisione la propria posizione: da tempi non sospetti chiediamo la valorizzazione dei giovani medici all'interno del Ssn, ma non di certo al prezzo del declassamento della formazione post lauream di medicina e del ruolo del medico! Sono altre le strade da percorrere: le Regioni ci ascoltino e abbandonino le scelte regressive. Vai all'articolo» DAL GOVERNO Anticorruzione, il controllo Anac sugli Ordinislitta al 1 gennaio 2015 Slitterà al 1 gennaio 2015 il termine per l'inizio dell'attività di controllo dell'anac sul rispetto della normativa in materia di trasparenza e anticorruzione da parte degli Ordini professionali. Lo ha deciso ieri il consiglio dell'autorità nazionale anticorruzione nel corso di una seduta in cui ha disposto la modifica della delibera 145/14 dello scorso ottobre con cui l'anac - chiudendo una controversia che si era aperta da mesi - aveva chiarito che la legge Severino sull'anticorruzione e i suoi decreti attuativi andavano applicati anche ai Consigli degli ordini e ai Collegi professionali Vai all'articolo» REGIONI E AZIENDE Piemonte: revisione della rete ospedaliera ai blocchi di partenza ONCOLOGIA Tumore al pancreas: parliamone di più Obiettivo riqualificazione della spesa sanitaria, riduzione degli sprechi, con un miglioramento della qualità: con queste premesse è cominciato in Piemonte il percorso di riordino della rete ospedaliera privata e pubblica. È stato infatti votato in Giunta il provvedimento di revisione del network ospedaliero, riportando in auge quella programmazione sanitaria, che per ammissione del presidente Sergio Chiamparino per troppo tempo è stata messa da parte. Le strutture ospedaliere pubbliche passeranno da 842 a 668, nel privato da 185 strutture complesse a 148, ma non ci saranno tagli di personale. Vai all'articolo» Entro il 2020 in Europa, il cancro del pancreas rappresenterà la seconda causa di morte oncologica, dopo il tumore del seno. Ecco perché è fondamentale parlarne di più, soprattutto dal punto di vista della prevenzione. La patologia risente moltissimo di uno stile di vita scorretto. Vai all'articolo» LAVORO E PROFESSIONE Cure palliative pediatriche solo per il 5% dei bambini inguaribili. Congresso europeo a Roma In Italia sono più di 35mila i bambini (pari a 30 su minori) con malattia inguaribile eleggibili alle cure palliative pediatriche (di cui meno del 20% con patologia oncologica). Il numero sta aumentando velocemente, con una nuova popolazione pediatrica dai bisogni speciali che attualmente sono soddisfatti solo per il 5% dei piccoli pazienti. A fare il punto in questi giorni - da oggi fino a venerdì 21 novembre presso l'auditorium Antonianum di Viale Manzoni, a Roma - il "Congresso Europeo sulle Cure Palliative Pediatriche - A global Gathering", giunto

52 20/11/2014 Tumore al pancreas: parliamone di più di Francesco Cognetti, presidente Fondazione "Insieme contro il cancro" Il 13 novembre si è tenuta per la prima volta la Giornata Mondiale contro il tumore del pancreas. Una malattia importante, che nel 2014 ha colpito nel nostro Paese persone. Si tratta di una neoplasia che, a differenza di altri tumori, non ha avuto negli ultimi anni miglioramenti sostanziali nei tassi di sopravvivenza. Solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Entro il 2020 in Europa, il cancro del pancreas rappresenterà la seconda causa di morte oncologica, dopo il tumore del seno. Ecco perché è fondamentale parlarne di più, soprattutto dal punto di vista della prevenzione. La patologia risente moltissimo di uno stile di vita scorretto: uno dei principali fattori di rischio è il fumo, seguito da un'alimentazione sbagliata e dalla sedentarietà. L'Italia ha aderito con entusiasmo all'iniziativa mondiale, celebrando l'evento con un Convegno Nazionale presso la Camera dei Deputati, organizzato dalla Fondazione "Insieme Contro il Cancro" e reso possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene. Di fronte ai massimi esperti di questa patologia, la Fondazione ha presentato un'indagine internazionale, la Global Pancreatic Cancer Awareness Omnibus Survey condotta per conto di Celgene su oltre 7mila persone tra Europa e Stati Uniti. Dal sondaggio sono emersi alcuni aspetti interessanti riguardanti la percezione del cancro tra i nostri concittadini. Ad esempio, gli italiani hanno ancora molta paura dei tumori: 7 su 10 li considerano un serissimo problema di salute pubblica, molto più temuti di altre malattie invalidanti come l'alzheimer (39%) e i disturbi cardiovascolari (34%). Un dato che non ha eguali rispetto ad altri Paesi: in Europa il cancro occupa il primo posto per il 56% degli intervistati, negli USA per il 48%. Gli abitanti della Penisola sono anche pessimisti sulle terapie disponibili: nove su dieci pensano che negli ultimi vent'anni si sarebbe potuto fare di più e il 20% è convinto che si stia addirittura perdendo terreno. Purtroppo le sensazioni dei cittadini si basano spesso su ragionamenti privi di base scientifica, frutto di una scarsa conoscenza del problema. Prendiamo proprio il tumore del pancreas: 6 italiani su 10 non ne

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