Alla ricerca della pesciolina Dory: perchè non comprarla

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Leonzio Colucci
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Alla ricerca della pesciolina Dory: perchè non comprarla Quando un film d animazione potrebbe mettere a repentaglio l ecosistema marino Alla Ricerca di Dory continua a battere record su record al

1 Alla ricerca della pesciolina Dory: perchè non comprarla Quando un film d animazione potrebbe mettere a repentaglio l ecosistema marino Alla Ricerca di Dory continua a battere record su record al box-office americano. Dopo aver vinto il secondo weekend consecutivo e preparandosi a vincere anche il terzo, il film Disney Pixar ha ottenuto ottimi risultati infrasettimanali raggiungendo i milioni complessivi. È il terzo film d animazione della storia a superare questo traguardo in soli 12 giorni (il record ha battuto il precedente diviso ex-aequo tra Shrek 2 e Toy Story 3). Ecco il trailer del film: Però c è un problema. Nel 2003, a causa del successo di Alla Ricerca di Nemo, il pesce pagliaccio (Amphiprion ocellaris) divenne popolarissimo, e molti spettatori e appassionati di acquariofilia corsero nei negozi per acquistarlo. Fortunatamente questa specie è facilmente allevabile e riproducibile in acquario dagli allevatori più esperti.

2 Non si può dire lo stesso per il Paracanthurus hepatus, chiamato anche chirurgo blu, e cioè la specie a cui appartiene la pesciolina Dory. Secondo la Saving Nemo Conservation Fund da allora oltre un milione di pesci pagliaccio vengono pescati ogni anno dalle coste e venduti ai negozi di animali. Nelle Filippine e in parti della Thailandia questa specie è ormai praticamente estinta. Ora che la Disney è a conoscenza dell effetto che ha avuto Alla Ricerca di Nemo sul pesce pagliaccio, dovrebbe prepararsi per l effetto che avrà Alla Ricerca di Dory sul Paracanthurus hepatus, e dovrebbe avvertire il pubblico. La domanda per l acquisto di questo pesce potrebbe crescere esponenzialmente e l offerta non sarebbe tale da accontentarla, poiché la pesca di questi pesci in natura non è sostenibile. Si tratta infatti di pesci difficili da allevare in cattività e che non si riproducono in acquario, perciò vengono esclusivamente catturati in natura. Il famoso sito di petizioni online Care2 (raggiungibile qui) lanciò a maggio una petizione per convincere la Disney a prendere delle precauzioni per garantire sicurezza al chirurgo blu, la specie a cui appartiene Dory, quando il film sarebbe arrivato nelle sale. Nella petizione fu chiesto alla major di proiettare un annuncio prima della pellicola sottolineando l importanza della protezione del Paracanthurus hepatus. La petizione raggiunse presto oltre 27 mila delle 30 mila firme a cui puntava l organizzazione, e al momento se ne contano circa 116 mila.

3 Ma da dove arrivano i pesci tropicali per gli acquari? Gli acquari marini, con i loro coralli brillanti e pesci dai colori ancor più vivaci, portano un pezzo di natura selvaggia nelle case di tutto il mondo. Il 98% delle specie non possono essere allevate in cattività perciò vengono catturate sulle barriere coralline, la maggior parte delle volte con il cianuro di sodio. Si tratta di un composto chimico altamente tossico che i pescatori delle Filippine, in Sri Lanka e in Indonesia, frantumano e sciolgono all interno di spruzzatori, per poi nebulizzarlo sui pesci. Gli esemplari colpiti rimangono storditi e a quel punto è facile catturarli. Questo composto ha un impatto notevole anche sulla barriera corallina e sul resto delle forme di vita oceaniche: per ogni pesce catturato si distrugge quasi 1 mq di coralli. Una volta morto il corallo, collassa l intero ecosistema. Senza coralli i pesci di barriera, i crostacei, le alghe e altri animali non trovano più cibo, perdono potenziali rifugi e le zone per la riproduzione. L effetto si propaga attraverso la catena alimentare e colpisce migliaia di specie. La maggior parte dei pesci tropicali marini sono prelevati dalle barriere coralline del Sudest Asiatico, alle Figi, in Kenya e alle Hawaii. Nel frattempo continuano i tentativi per riprodurre le specie più popolari in

4 cattività, ma nessuno ha ancora trovato il modo giusto. Sono circa le specie di pesci marini in commercio per gli acquari e gli allevatori sono riusciti a riprodurne poche, tra le quali vari tipi di pesce pagliaccio. In attesa che gli Stati Uniti e l Europa mettano in pratica misure contro l utilizzo del cianuro di sodio, l appassionato di acquari tropicali dovrebbe porre più attenzione e comprare solo pesci allevati in cattività. Alcuni negozi hanno già questo tipo di certificazione, ma il modo migliore per conoscere la provenienza dei pesci è chiedere. È possibile una pesca sostenibile? Fondata nel 1996, la Fondazione Reef Check è un organizzazione internazionale non-profit dedicata alla conservazione dell ecosistema tropicale dei reef corallini e dei reef rocciosi della California. Con un team di volontari in più di 80 paesi, il ruolo di Reef Check è quello di creare una partnership fra comunità di volontari, agenzie governative, società commerciali, università e altre non-profit. Molte organizzazioni di conservazione hanno imposto il divieto di importazione di pesci e invertebrati dalle barriere coralline catturati in natura (inclusi i coralli) per il mercato degli acquari marini. Al contrario, dal 1999, Reef Check ha lavorato per determinare se può essere possibile creare un mercato sostenibile per due ragioni. Una è il timore che, se bandito ad esempio negli Stati Uniti, il mercato diventerebbe clandestino per servire un mercato crescente in Asia, diventando incontrollabile. In secondo luogo, un divieto minaccerebbe la sopravvivenza di migliaia di pescatori dei villaggi in diversi paesi, specialmente in Indonesia e Filippine, e questo potrebbe mettere anche più pressione sulla pesca di pesci dei reef corallini per l alimentazione. Quando il progetto Marine Aquarium Market Transformation Initiative è stato finanziato, Reef Check ha sviluppato metodi scientifici per monitorare e gestire la pesca nei reef corallini di pesci e invertebrati per determinare quale livello di pesca può essere sostenibile. Ha quindi utilizzato con successo un processo di management costiero nelle Filippine e in Indonesia per influenzare i governi locali e i villaggi di pescatori ad accordarsi per istituire Aree Marine Protette, in modo che essi possano gestire meglio la loro pesca per gli acquari. I risultati iniziali hanno indicato che, con una idonea attenzione al management, una pesca sostenibile può essere possibile, ma non è ancora chiaro se questo possa essere conveniente nel lungo termine.

5 Fonte: National Geographic Fonte video: Disney IT

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