Una nuova specie di Boldoriella s. str. dell'alta Brianza (Lombardia) (Coleoptera Carabidae Trechinae)

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1 G.it.Enl.,9: Maggio 2001 Una nuova specie di Boldoriella s. str. dell'alta Brianza (Lombardia) (Coleoptera Carabidae Trechinae) di RICCARDO MONGUZZI (') & RENATO REGALIN C) Riassunto - Viene descritta Boldoriella (s. str.) brigantiae n. sp. delle colline della Brianza orientale (Lombardia: sponda destra del Fiume Adda a sud del Lago di Como), strettamente afsne ab. pozziae (Bari, 1957) e ab. concìi Monguzzi, Considerazioni di carattere biogeografico ed ecologico completano l'articolo. Abstract - A new species of Boldoriella ^. str. front Upper Brianza (Lombardy) (Coleoptera Carabidae Trechinae) - The new species Boldoriella (s. str.) brigantiae, strictly re- Meà lo B.pozziae (Bari, 1957) sndb. conc/i Monguzzi, 1982, from the hills of Upper Brianza (ttaly, Lombardy:rightbank of the Addariver,south of Lake Como) is described. Some bìogeographical and ecological considerations are given. INTRODUZIONE Attualmente le nostre conoscenze complessive sul genere Boldoriella leannel, endemita tra i piti caratteristici nel popolamento ipogeo delle Prealpi Lombarde - si possono considerare soddisfacenti. Ciò dipende principalmente dal fatto che negli ultimi anni la ricerca delle specie afacies piìl "evoluta" (Boldoriella s. str.) non si è piti incentrata, come in passato, sull'esplorazione delle grotte, ma ha perseguito soprattutto la prospezione degli strati fessurati del sottosuolo ("milieu souterrain superficiel", "M.S.S.", degli AA.francesi:cfr. JUBERTHIE etalii, 1980), ambiente che solo relativamente di recente è statoriconosciutoquale sede di elezione per l'esistenza di questi Trechini anoftalmi (BUCCIARELU, 1978; MONGUZZI, 1982) così come di altri ad analogo livello di speciahzzazione. Grazie anche all'adozione di metodi e tecniche di ricerca specializzati (scavo profondo del suolo, uso di esche interrate), talora estesi con successo alle indagini in quota, si è così assistito nell'arco di pochi armi al rinvenimento di numerose forme inedite (BUCCIARELU, Le; MONGUZZI, Le; SciAKY, 1977, 1982; MONZM, 1987, 1995), all'istìtuzione di un nuovo sottogenere a vocazione amcola ben differenziato (Insubrites Monguzzi, 1982), nonché, parallelamente, all'acquisizione di numerosi dati faunistici che contribuiscono a colmare le lacune distributive nella geonemia di entità già note (MONGUZZI, 1. e; GROTTOLO & MARTINELLI, 1991). Al nuovo approccio ecologico variconosciutotuttavia anche il merito non trascurabile di aver indotto U ricercatore ad estendere le proprie indagini ad aree considerate a priori poco promettenti, sia perchéritenute marginali o addirittura estemerispetto all'areale "storico" del genere in oggetto, sia perché poco o per nulla interessate dal fenomeno carsico profondo; zone che invece, alla prova dei fatti, non di rado si sono rivelate del massimo interesse in quanto inopinatamente popolate da entità ancora sconosciute alla Scienza. È questo il caso delle colline della Brianza orientale, un sistema di alture calcaree di età mesozoica che decorre per circa 15 km in direzione nord-sud sulla destra idrografica e nel tratto postlariano del fiume Adda (NANGERONI, 1972), Una campagna di ricerche qui intrapresa nel da uno (') Via M. Malpighi 8, Milano MI, ITALY. {-) Istituto di Entomologia Agraria dell'università, Via Celoria Milano MI. ITALY.

2 306 G. il. Eni., 9 Maggio 2001 di noi (R.R.) e proseguita a tutt'oggi dall'altro, ha infatti portato al rinvenimento di una nuova specie micro-clasibionte di Boldoriella s. str. di medio livello adattatìvo, la cui descrizione costituisce il principale oggetto della presente nota. Di questo stesso comprensorio peraltro era già stata descritta un'entità congenere «.facies piti specializzata (B. caiminatii sllvanae), sia pure reperita successivamente nel corso diricercheseparate (MONZINI, 1995). Boldoriella (s. str.) brigantine n. sp. Diagnosi - Una Boldoriella s. str. di medie dimensioni (mm 4,5-5,0), di colorazione testaceo-rossastra (interamente depigmentata), con capo e (in minor grado) protorace subopachi; di aspetto complessivo (fig. l)del tutto simile as.pozzwe (Bari, 1957) e S. conri; Monguzzi, 1982, entità strettamente affini da cui la n. sp. si distingue essenzialmente per la forma del protorace e dell'edeago e per la struttura dell'endofallo. Località tipica - Lombardia, colline della Brianza orientale, gruppo del M. Crocione - S. Géhesio, m (Prov. Lecco). Serie tipica - Holotypus maschio, S. Genesio, Madonna del Sasso, m 680 (Colle Brianza), 29.IV. 1991, leg. R. Monguzzi (coli. Monguzzi). Paralypi: 2 femmine, Val Tolsera, m 720 (Valgreghentino), 22.IV.1989, leg. R. Regalin; 1 maschio, stessi dati, 9.VII.1989: 1 femmina, stessi dati, 25.IV.1990; 1 maschio, Val Tolsera, m 650 (Airuno). 30.IV leg. R. Regalin; 2 femmine. Madonna del Sasso, m 680 (Colle Brianza), 29.IV leg. R. Monguzzi: 1 femmina, Giovenzana,m 650 (Colle Brianza), 11.IX. 1991, leg. R. Monguzzi; 5 maschi e5 femmine, Val Tolsera. m 750 (Valgreghentino), 3.V.1998, leg. R. Monguzzi; 1 femmina, stessi dati, 30.V.1998; 3 maschi e 1 femmina, stessi dati, 9.1V.I999; 2 femmine, stessi dati, leg. L. Diotti; 2 maschi e 2 femmine, stessi dati, 2.IV.2000, leg. R. Monguzzi; 1 maschio, M. Crocione vers. N, Figina, m 650 (Galbiate), 16. V. 1993, leg. R. Monguzzi; 1 maschio, stessi dati,31.viii [coli. A. Casale (Torino), L. Diotti (Cinisello B.),R. Monguzzi (Milano), R. Sciaky (Milano), G. Trezzi (Sesto S. Giovanni), A. Vigna Taglianti (Roma), Museo civico di Storia naturale di Milano]. Derivatio nominis - La nuova specie prende il nome da Brìgantia, toponimo tardo-latìno della Brianza, derivato dalla radice celtica berg-brig = "monte" (da cui anche Berg-amiis, Bergamo e Berg-sia - Brixia, Brescia). Descrizione Lunghezza totale dall'apice delle mandibole all'apice delle elitre 4,5-5,0 mm (Holotypus 4,9 mm). Colorazione teslaceo-ferruginea, alla luce solare vagamente iridescente. Capo suborbicolare, circa così lungo che largo dal margine anteriore del labbro superiore al solco del collo, di 1/5 più stretto del pronoto. Solchi frontali forti e ben impressi,finoal terzo posteriore subparalleli od appena arcuati, quindi più superficiali, rapidamente divergenti fino alla setola orbitale posteriore, infine confluenti nel solco del collo. Tempie pubescenti, debolmente convesse, ai lati subparallele per l'accentuato appiattimento mediano. Antenne slanciate, se ripiegate all'indietro superanti dell'ultimo articolo la metà delle elitre. Antennomeri subcilindrici, interamente pubescenti ad eccezione del primo, provvisto solo di qualche setola: dal terzo al quinto circa di 1/4 più lunghi del primo, i seguenti di lunghezza gradualmente decrescentefinoal decimo, appena più breve del primo; ultimo aniennomero cilindrico fino al terzo apicale, quindi gradualmenteristrettofino all'estremità, lungo come il settimo. Tegumento delle tempie e della fronte subopaco perla fitta microreticolazione isodiametrica fortemente incisa: clipeo sublucido. Pronoto appena trasverso (largh. max. / lungh. max. = 1,14-2,00), debolmente ristretto in addietro, con la massima larghezza a livello del quarto anteriore. Margini laterali davanti alla setola anteriore convergenti in dolce curva fino agli angoli anteriori, che sporgono come piccoli lobi; in addietro ristretti in debole arco (spesso dapprima subretlilinei) fino agli angoli posteriori acuti o quasi retti, appuntiti e bruscamente sporgenti all'infuori. Doccia marginale discretamente larga, abbastanza spianata, dilatata a livello della setola aiileriore, ristretta verso gli angoli anteriori. Disco non molto convesso. Fossette basali piccole e relativamente profonde, alla base confiuenli con la doccia marginale. Margine basale subrettilineo, distintamente troncato prima degli angoli posteriori. Solco mediano completo,sottile ma ben inciso; solco trasverso abbastanza marcato. Tegumento del disco poco meno opaco di quello del capo. Elitre ovalari allungate (largh. max. / lungh. max. = 0,6) con la massima larghezza verso la metà, ai lati debolmenle arrotondate, convesse ma appiattite sul disco, esternamente ripidamente declivi. Omeri arrotondati ma salienti. Doccia marginale piuttosto stfetta. Tutte le strie di punti complete fino alla base; le prime due profonde, le successive gradualmente più superficiali, le più esteme obsolete ma ancora percettibili; terza e quarta sempre riunite

3 Fig. {.Boldoriella (s. str.) brigantiae n. sp., habitus (Holotypus).

4 308 G.!t. Ent., 9 Maggio 2001 in chiasma al poro della setola discale anteriore e talvolta anche deua posteriore. Intervalli debolmente convessi, il secondo largo circa una volta e mezzo quanto il primo. Setola discale anteriore posta tra il quarto e il quinto basale, la posteriore verso la metà dell'elitra. Pori setigeri del gruppo omerale circa equidistanti, i primi due accollati alla doccia marginale, gli altri gradualmente più spostati verso rintemo. Rimanenti setole e triangolo apicale senza particolari caratteristiche. Tegumento abbastanza lucente, indistintamente iridescente, interessato dafittissima microstriatura trasversale. Zampe relativamente allungale ma non particolarmente gracili. Protibie solcate sul lato esterno. Apparato copulatore: edeago (figg. 2,3) allungato, relativamente piccolo (lunghezza nelvholotypus 0,93 mm), in visione dorsale pressoché diritto; bulbo basale con carena sagittale ben sviluppata; lobo mediano gradualmente allargato fin dopo la metà, quindi rapidamenteristrettofino alla strozzatura precedente l'apice, che è leggermente riflesso verso l'alto ed ispessito da una callosità ventrale ("zoccolo" apicale); in visione laterale margine ventrale del lobo mediano con andamento a "S" molto allungata. Lamella copulatrice anisotopa grande, scarsamente chitinizzata, a forma dì gronda asimmetrica; sacco intemo coperto difittissimesquame embricate. Armatura genitale femminile priva di caratteristiche particolari. Affinità - Le caratteiisticlie morfologiclie esteme e la conformazione dei genitali non lasciano dubbi sulle strette affinità della nuova specie da un lato, soprattutto, con B. pozziae, dall'altro con B. canài s. L e, piti alla lontana, con B. carminata s. L, con le quali forma un gruppo di specie verosimilmente naturale. B.pozziae tuttavia si distingue agevolmente dab. brigantiae per il pronoto molto piti fortemente listretto verso la base e con angoli anteriori non prominenti, per l'edeago (figg. 4,5) in visione dorsale incurvato verso destra e lungamente attenuato verso l'apice, e soprattutto per la lamella copulatrice più piccola e diversamente conformata; B. concii presenta invece solchi frontali regolarmente arcuati, tempie più convesse, pronoto nettamente cordiforme, tegumento di capo e pronoto più lucente, edeago (in figg. 6,7 quello della subsp. culminicola) più gracile ed allungato, in visione dorsale incurvato a destra, e lamella copulatrice di struttura diversa. B. carminata s. 1. infine si distingue immediatamente da tutte le entità precedenti, tra l'altro, per un più spinto adattamento morfologico all'ambiente sotterraneo. Corologia - La nuova specie è localizzata sul tronco centrale della dorsale collinare briantea, che separa il bacino dell'adda post-lariano dal bacino del Lambro. Esso è rappresentato dal M. Crocione (877 m) e dal culmine di S. Genesio (832 m), separati dagli altri due rilievi (a nord U M. Barro, m 922, a sud la couina di Montevecchia, m 479) da notevoli depressioni geomorfologiche. Ecologia - Il substrato litologico delle micro-stazioni di B. brigantiae (come pure della congenere convivente 5. carminata silvanae) è costituito da rocce cretaciche scarsamente fessurate e ricoperte da una spessa coltre di terreno argilloso che tende a ricolmare ogni interstìzio. Pertanto un ambiente sotterraneo superficiale in senso proprio, sede abituale di molti Trechini ad analogo livello evolutivo, o non esiste del tutto o si presenta comunque assai limitato sia per sviluppo che per estensione; ovviamente vengono qui amancare anche le condizioni per la formazione di un ambiente sotterraneo profondo (in zona non si conoscono grotte). Nella maggior parte dei casi infatti entrambe le specie di Boldoriella sono state raccolte sotto sassi poco profondamente interrati, quasi sempre entro o allo sbocco di gallerie scavate nell'argilla da Anellitii Lumbricidae di rilevanti dimensioni, insolitamente abbondanti; appare pertanto verosimile l'ipotesi che tali interstìzi rappresentino la via preferenziale negli spostamenti di questi Trechini. Tale inconsueto habitat in verità era già stato segnalato nell'ambito del genere in oggetto (MONGU223,1. c), ma solo comeriscontrooccasionale, mentre nella fattispecie la peculiarità dei ritrovamenti stanel fatto che, in assenza di un vero e proprio M. S. S., la frequentazione di questi meati da parte delle Boldoriella sembra quasi costituire una regola obbligata. Il fatto poi che le catture siano generabnente avvenute dopo prolungati periodi di pioggia trova spiegazione, a nostro avviso, nella sostanziale impermeabilità del substrato roccioso, il quale, determinando talvolta la saturazione d'acqua del suolo soprastante, finisce evidentemente per sospingere verso orizzonti più superficiali il microgenton micro-clasibionte.

5 Figg. 2, 3. Boldoriella brigantiae n. sp. (M. Crocione). Figg. 4, 5. B. pozziae (Bari) (Pozzo presso la Capanna Stoppani). Figg. 6, l.b. concii culminicola Monguzzi (Culmine S. Pietro). 2,4,6: edeago in visione laterale sinistra; 3,5,7: id. in visione dorsale.

6 310 G.it.Em.,9 Maggio 2001 Osservazioni conclusive - La rilevanza del ritrovamento di ben due specie di Boldoriella s. str. di diverso livello adattativo in territorio brianteo (cioè sulla destra dell'adda a sud della linea di pedemonte) è accresciuta dal fatto che, di esse, l'una (B. brigantiae n. sp.) presenta strette affinità non soltanto, com'era prevedibile, con B. pozziae dell'adiacente "Triangolo Lariano" (il settore prealpino compreso tra i due rami del Lago di Como, subito a nord e in continuità territoriale con la Brianza), ma anche con S. concii s. 1., sua vicariante d'oltrefiume; mentre l'altra entità già nota, morfologicamente più specializzata (B. carminata silvanae), è stata interpretata addirittura come una razza geografica di specie altrimenti esclusiva del distretto bergamasco, cioè limitata anch'essa al territorio ad est della valle abduana. L'ipotesi, che così si configura, di una sostanziale continuità faunistica tra le colline della Brianza orientale e le Prealpi Bergamasche occidentali (separate attualmente dal corso dell'adda ma saldate in origine in un unico corpo roccioso, come dimostra la stratigrafia) viene avvalorata dalla presenza da noi accertata, tra la coleotterofauna ipogea e geobia, di alcuni elementi Steno-endemici comuni ai due comprensori, elementi che per contro sembrano assentì dal Triangolo Lariano. Particolarmente significativa in tal senso è la presenza sul Monte Crocione - S. Genesio dei seguenti taxa microftalmi od anoftalmi il cui areale principale risulta limitato alla Bergamasca o comunque alla regione insubrica: 1) Biyaxis pinkeri (Stolz, 1917) (Pselaphidae), entità microftalma di cui non si conoscevano che stazioni prealpine comprese tra il massiccio delle Grigne e la Val Soriana; 2) Cephennium reissi Mach., 1933 (s.l) (Scydmaenidae), tipico endemita della regione insubrica prealpina (tra il Lago di Garda e il Lago di Como), con infiltrazioni eterotopiche alpine in Valtellina e nei Grigioni (FOCARILE, 1986); 3) Pseudoboldoria malanchinu Pavan & Ronchetti, 1949 (Cholevidae Leptodirìnae), altrimenti diffusa soltanto tra il Lago di Cariate - fiume Adda e la valle Imagna e sostituita nel Triangolo Lariano dalla congenere P. robiatii (Reitter, 1889); si noti però che di quest'ultima specie recentemente sono state censite anche popolazioni cavernicole isolate, localizzate sia ai margini della pianura, sempre sulla destra dell'addama a sud dei colli briantei [Pademo d'adda (LC); grotta "Crepaccio di Pademo" n7cat Lo., m 210, leg. R. Regalin], sia addirittura al di là del fiume in territorio bergamasco [Palazzago, M. Albenza (BG); grotta "Bus del Coren" n7cat Lo., m 1350, leg. Comottì] (VAILATI, 1991). Tali sintomatici riscontri postulano dunque da un lato - sul presupposto di un diverso contesto paleo-geografico - l'assenza fino ad epoca recente di una barriera faunistica tanto selettiva da impedire interscambi di entomofauna ipo/endogea tra la Brianza e la Bergamasca attraverso l'attuale valle dell'adda, dall'altro lato mettono in luce una notevole autonomia faunistica del settore brianteo rispetto al pur adiacente Triangolo Lariano. Trova dunque ulteriore conforto la nostra proposta sistematica di attribuire all'entità qui descritta il rango di specie indipendente anche nei confronti di B.pozziae, nonostante la grande vicinanza sia geografica sia filetìca tra le due forme. BIBLIOGRAFIA BUCCIARELU L, Quatto rmovt Boldoriella ed osservazioni sull'habitat -Mem. Soc. entomol. ital.,56: F0CARII.E A., Zonazione altitudinale e caratteristiche strutturali di coleotterocenosi fitosaprobie in un settore dell'alta Valle Seriana (Lombardia, prov. Bergamo) - G. il. Ent., 3: GRorroLO M. & MARTINELU A., Nuovi dati geonemici su alcuni Trechini delle Prealpi Lombarde e Venete. Diagnosi preliminare di Orotrechiis schwienbacheri sp. n. (Col. Trechinae) - Ann. Miis. civ. Rovereto, sez. Arch. St. Se. Nat., 6: JUBERTHIE C., DELAY C., BOUILLON M., Extension du milieu souteirain en zone non calcaire; description d'un nouveau milieu et son peuplement par les Coléoptères troglobies - Mém. Biospéol., 7: MONGUZZI R., Studi sul genere Boldoriella Jeannel: sistematica, geonemia, ecologia (Coleoptera Carabidae Trechinae) Alti Soc. ital. Sci. nat., 123: MONZINI V., Una nuova specie di Boldoriella sul Monte Grigna e segnalazioni faunistiche su altre entità con-

7 R. Monguzzi & R. Regalin: Una nuova specie di Boldoriella s. str. dell'alta Brianza (Lombardia) 311 generi -5o//. Soc. entomol. ital., 119: MONZINI V., Nuovi dati geonemici, sistematiclezoogeografici su alcuni Treclilni di Lombardia con descrizione di nuove specie - Boll. Soc. entomol. ital., 126: NANGERONI G Il Monte Barro. Note di Geomorfologia - Wamra, Milano, 63: SoAKY R., Speotrechus (Boldoriella) tedeschii a. sp., del Monte Generoso (Prealpi Comasche) - Boll. Soc.. entomol. ital., 109: , Boldoriella pesarfnii n. sp. e osservazioni su altre entità dello stesso genere - Boll. Soc. entomol. ital., 114: VAILATI D., Nuovi dati sulla distribuzione di Pseudoboldoria robiatii (Reitter, 1889) e considerazioni sulla corologia pleistocenica dei Balhysciinae in Lombardia (Coleoptera Cholevidae) - '''Natura bresciana", Ann. Mus. civ. Se. nat. Brescia, 1989,26: Received4JCII.2000

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