Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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- Guglielmo Renzi
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1 L organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali avv. Luca Leone marzo 2010 PREMESSE 1
2 Un ENTE è in generale un organizzazione alla quale l ordinamento giuridico attribuisce capacità giuridica e quindi la possibilità di inserirsi nei rapporti giuridici come soggetto unico, distinto dalle persone fisiche che ne fanno parte, così come distinto è il suo patrimonio, anche se per gli enti privati può essere più o meno legato a quelli dei soci. Gli ENTI possono essere appunto PUBBLICI, che nel loro insieme compongono la Pubblica Amministrazione, oppure PRIVATI: ai primi è sempre attribuita personalità giuridica, mentre i secondi ne godono soltanto in seguito a un attività ricognitiva da parte degli organismi pubblici preposti, se sussistono i requisiti richiesti dalla legge. Per comprendere il riparto delle competenze è necessario tenere presente il concetto di organo amministrativo come parte dell organizzazione di un ente pubblico retta da una o più persone (organo rispettivamente monocratico o collegiale ) cui è affidato il compito di esercitare i poteri giuridici dell ente stesso. Nei limiti della propria competenza, cioè delle attribuzioni riconosciutegli da specifiche norme, l organo agisce all esterno (c.d. rilevanza esterna) in nome dell intero ente imputando a quest ultimo gli effetti della propria attività, analogamente al fenomeno della rappresentanza giuridica, in virtù del RAPPORTO ORGANICO (rapporto tra il titolare dell organo e l ente cui appartiene rapporto di servizio). 2
3 Correttamente gli organi vanno distinti dagli UFFICI unità organizzative composte di uomini e mezzi che producono il lavoro necessario affinché l ente del quale fanno parte possa raggiungere i propri fini ma che non necessariamente esercitano poteri pubblici. Gli uffici sono perciò apparati amministrativi con una loro dotazione (scrivanie, sedie, computers etc.), che possono coincidere con gli organi (c.d. uffici-organi) o costituirne una suddivisione organizzativa, creati per la realizzazione di determinati compiti all interno dell ente (c.d. rilevanza interna). Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è oggi organizzato in base al regolamento emanato con D.P.R. 26 novembre 2007 n. 233 (come modificato dal D.P.R. 2 luglio 2009 n. 91) 3
4 si articola in 8 direzioni generali centrali e 17 direzioni regionali, tutte coordinate da un Segretario Generale, più 2 uffici dirigenziali di livello generale presso il Gabinetto del Ministro (art. 1) 4
5 L AMMINISTRAZIONE CENTRALE SEGRETARIATO GENERALE (art. 2) 1. assicura il coordinamento e l'unità dell'azione amministrativa 2. coordina gli uffici di livello dirigenziale generale 3. riferisce periodicamente al Ministro gli esiti della sua attività 5
6 UFFICI DIRIGENZIALI GENERALI (art. 3) a) Direzione generale per l'organizzazione, gli affari generali, l'innovazione, il bilancio ed il personale (prima divisa in 2 direzioni); b) lettera soppressa c) Direzione generale per le antichità (prima denominata per i beni archeologici ); d) Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee (prima divisa in 2 direzioni: una per la qualità e la tutela del paesaggio,l'architettura e l'arte contemporanee ; l altra per i beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici ); e) Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale (istituita nel 2009); f) Direzione generale per gli archivi; g) Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d'autore (prima denominata per i beni librari, gli istituti culturali ed il diritto d'autore ); h) Direzione generale per il cinema; i) Direzione generale per lo spettacolo dal vivo. Le Direzioni generali si articolano a loro volta in diversi uffici dirigenziali di livello non generale (tra i quali rientrano gli Istituti dotati di autonomia speciale, gli Istituti centrali e gli Istituti nazionali) 6
7 I direttori generali centrali: partecipano alle riunioni dei Comitati tecnico-scientifici per le materie di propria competenza,senza diritto di voto hanno specifiche competenze attribuite loro dal regolamento (artt. 4-12), differenti da quelle assegnate alle Direzioni regionali ed ai Soprintendenti di settore (tra cui l irrogazione delle sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice per la violazione delle disposizioni in materia di beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici; nonché l esercizio del diritto di prelazione nelle alienazioni a titolo oneroso di beni culturali) svolgono poi funzioni relative a progetti di interesse interregionale o nazionale e ad iniziative adottate in presenza di interessi pubblici rappresentati da più amministrazioni nelle sedi istituzionali, per i quali sia indispensabile una complessiva ponderazione di carattere più generale rispetto ad uno specifico ambito territoriale ORGANI CONSULTIVI CENTRALI: il CONSIGLIO SUPERIORE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI la CONSULTA PER LO SPETTACOLO i COMITATI TECNICO-SCIENTIFICI 7
8 ORGANI CONSULTIVI CENTRALI: il CONSIGLIO SUPERIORE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI (art. 13) esprime pareri, su richiesta del direttore generale centrale competente, sui programmi e piani di interesse nazionali, sugli schemi di atti normativi e amministrativi generali, e in generale su questioni di carattere generale di particolare rilievo, anche avanzando autonome proposte è composto dai presidenti dei Comitati tecnicoscientifici e da eminenti personalità del mondo della cultura ORGANI CONSULTIVI CENTRALI: COMITATI TECNICO-SCIENTIFICI (art. 14): a) comitato tecnico-scientifico per i beni archeologici b) comitato tecnico-scientifico per i beni architettonici e paesaggistici c) comitato tecnico-scientifico per il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologico d) comitato tecnico-scientifico per gli archivi e) comitato tecnico-scientifico per i beni librari e gli istituti culturali f) comitato tecnico-scientifico per la qualità architettonica e urbana e per l'arte contemporanea g) comitato tecnico-scientifico per l'economia della cultura 8
9 ORGANI CONSULTIVI CENTRALI: i COMITATI TECNICO-SCIENTIFICI avanzano proposte, per la materia di propria competenza, esprimono pareri per singoli casi di particolari (ad esempio in ordine ai ricorsi amministrativi proposti al Ministero) o su ogni altra questione di carattere tecnico-scientifico, anche di carattere generale, ad essi sottoposta ciascun Comitato è composto da un rappresentante eletto dal personale tecnico-scientifico dell'amministrazione, da due esperti di chiara fama e da un professore universitario i comitati, o alcuni di essi, si riuniscono in seduta congiunta, a richiesta del Ministro o del Segretario generale, per l'esame di questioni di carattere intersettoriale ISTITUTI CENTRALI: a) l'istituto centrale per il catalogo e la documentazione b) l'istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche c) l'opificio delle pietre dure d) l'istituto centrale per la demoetnoantropologia e) l'istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (che ha assorbito l'istituto centrale per la patologia del libro ed il Centro fotoriproduzione, legatoria e restauro degli archivi di Stato) f) l'istituto centrale per gli archivi di cui all'articolo 6,comma 3 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 g) l'istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi (che è subentrato alla Discoteca di Stato) 9
10 ISTITUTI NAZIONALI: a) la Soprintendenza al Museo nazionale preistorico ed etnografico «L. Pigorini» b) il Museo nazionale d'arte orientale c) la Soprintendenza alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea d) l'istituto nazionale per la grafica ISTITUTI DOTATI DI AUTONOMIA SPECIALE: a) la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei b) la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma c) la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare d) la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli e) la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della citta' di Roma f) la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico,artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze g) l'istituto superiore per la conservazione ed il restauro (che è subentrato all'istituto centrale del restauro) h) la Biblioteca nazionale centrale di Roma i) la Biblioteca nazionale centrale di Firenze l) il Centro per il libro e la lettura m) l'archivio centrale dello Stato 10
11 L AMMINISTRAZIONE PERIFERICA L amministrazione periferica del ministero BAC è composta dalle seguenti strutture (art. 16): 17 DIREZIONI REGIONALI PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI che coordinano l'attività delle seguenti ulteriori strutture periferiche presenti nel territorio regionale, le quali, pur nel rispetto dell'autonomia scientifica degli archivi e delle biblioteche, costituiscono articolazione delle direzioni regionali: soprintendenze - per i beni archeologici - per i beni architettonici e paesaggistici - per i beni storici, artistici ed etnoantropologici soprintendenze archivistiche archivi di Stato biblioteche statali musei 11
12 I direttori regionali (art. 17): curano i rapporti del Ministero e delle strutture periferiche con le regioni, gli enti locali e le altre istituzioni presenti nella regione medesima. esercitano sulle attività delle strutture periferiche del Ministero presenti nel territorio regionale i poteri di direzione, indirizzo, coordinamento, controllo e, in caso di necessità ed urgenza, avocazione e sostituzione hanno molteplici competenze specifiche (solo in minima parte delegabili ai Soprintendenti), tra le quali spiccano: la verifica la sussistenza dell'interesse culturale nei beni appartenenti a soggetti pubblici e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ai sensi dell'articolo 12 del Codice la dichiarazione, su proposta delle competenti soprintendenze di settore, dell'interesse culturale delle cose, a chiunque appartenenti, ai sensi dell'articolo 13 del Codice la determinazione, su proposta delle competenti Soprintendenze di settore, delle prescrizioni di tutela indiretta, ai sensi dell'articolo 45 del Codice l autorizzazione delle alienazioni di beni culturali effettuate da soggetti pubblici e persone giuridiche private senza fine di lucro, ai sensi degli articoli 55 ss. del Codice Le Soprintendenze per i beni archeologici, architettonici e paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici hanno anch esse diverse competenze specifiche, alcune affidate loro direttamente dal Codice dei beni culturali, altre dal regolamento (art. 18), tra cui: l autorizzazione dell'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali, le proposte al competente direttore regionale dei provvedimenti di verifica o di dichiarazione dell'interesse culturale, e delle prescrizioni di tutela indiretta i pareri sulle alienazioni, le permute, le costituzioni di ipoteca e di pegno ed ogni altro negozio giuridico che comporti il trasferimento a titolo oneroso di beni culturali appartenenti a soggetti pubblici; le istruttorie dei procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice; le proposte alla direzione generale centrale competente di esercizio del diritto di prelazione; i pareri sulle autorizzazioni paesaggistici rilasciate dalle Regioni o dagli enti da esse delegati 12
13 A livello periferico operano anche i Comitati regionali di coordinamento (art. 19): organi collegiali a competenza intersettoriale che esprimono pareri: a) obbligatoriamente, in merito alle proposte di dichiarazione di interesse culturale o paesaggistico aventi ad oggetto beni od aree suscettibili di tutela intersettoriale, nonché in merito alle proposte di prescrizioni di tutela indiretta b) a richiesta del direttore regionale, su ogni questione di carattere generale concernente la materia dei beni culturali sono composti dai soprintendenti di settore operanti in ambito regionale e sono presieduti dal direttore regionale quando si esprimono sulle questioni di cui sopra alla lettera b) partecipano anche i responsabili di tutti gli uffici periferici operanti in ambito regionale 13
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