COMUNE DI SAN MAURO PASCOLI PROVINCIA DI FORLI -CESENA

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1 COMUNE DI SAN MAURO PASCOLI PROVINCIA DI FORLI -CESENA RELAZIONE GEOLOGICO-TECNICA RELATIVA ALLA VARIANTE PARZIALE N.16 AL PIANO REGOLATORE GENERALE VIGENTE DICEMBRE 2012 Dott. Mauro Frisoni

2 RELAZIONE GEOLOGICO-TECNICA RELATIVA ALLA VARIANTE PARZIALE N.16 AL PIANO REGOLATORE GENERALE VIGENTE 1. PREMESSA Su incarico dell Amministrazione comunale di San Mauro Pascoli, è stata eseguita un indagine geologica sui terreni di 3 aree interessate dalla variante parziale n.16 al Piano Regolatore Generale, Comune di San Mauro Pascoli. Lo scopo del presente studio è quello di : eseguire un inquadramento geomorfologico e idrogeologico verificare la stratigrafia del primo sottosuolo; rilevare l'eventuale presenza e profondità della falda superficiale; suggerire le tipologie e le profondità d imposta delle fondazioni; determinare la portanza del terreno e verificare gli eventuali cedimenti sotto i carichi indotti; determinare le risposte dei terreni granulari alle sollecitazioni dinamiche; Le zone studiate si trovano nelle vicinanze di aree già edificate, per le quali sono stati già eseguiti sondaggi penetrometrici. A tal proposito è stata fatta una ricerca delle indagini geognostiche eseguite in aree limitrofe, presenti nell archivio del nostro studio geologico. L'ubicazione dei sondaggi è riportata nelle planimetrie allegate. I sondaggi penetrometrici sono stati eseguiti utilizzando un penetrometro statico tipo TG da 20 ton di spinta. Non è emersa la necessità di ulteriori e più approfondite indagini. pag.1

3 Per quanto concerne l inquadramento geomorfologico, idrogeologico e la vulnerabilità intrinseca, si è fatto riferimento alle carte elaborate dai geologi dott. Giovanni Viel e dott. Giorgio Frassineti, allegate alla relazione geologica relativa alla Variante al P.R.G. del dicembre ( Vedi Tav ) 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO 2.1. Morfologia Le aree indagate sono comprese nella Sezione VILLA MARINA (Area 1-3) e nella Sezione IGEA MARINA (Area 2) della Carta Geologica del Servizio Geologico sismico dei suoli dell Emilia-Romagna. Il contesto geomorfologico e sedimentario dell'ambito studiato è quello dei depositi continentali di età pleistocenica-olocenica, costituenti la fascia intermedia tra i sedimenti dell'alta pianura a Sud e quelli del litorale adriatico a Nord Geomorfologia Sono presenti piccoli parti di tre sistemi morfologici: il Bacino idrografico del Fiume Rubicone, il Bacino idrografico del Fiume Uso e l Interconoide del Rubicone-Uso. I citati Sistemi morfologici occupano in quest area l ambiente di Pianura. In particolare sono presenti i seguenti subsistemi: Subsistema di conoide Subsistema di bacino interfluviale Il Sistema di conoide è costituito da apparati distributori formati dai fiumi al passaggio tra collina e pianura. Il caratteristico assetto morfologico a conoide è poco evidente; i depositi sono a tessitura variabile, con una prevalenza delle tessiture grossolane nella porzione di apice. I numerosi cicli climatici e tettonici, hanno pag.2

4 prodotto intense variazioni nell attività di erosione, determinando una complessa varietà di successioni sedimentarie entro la conoide, distribuendo le tessiture in corpi lenticolari e tabulari. Il subsistema a Bacini Interfluviali forma aree topograficamente più depresse, a volte prive di scolo naturale e con difficoltà di deflusso. La composizione tessiturale prevalente è data da argille e da limi; possono essere presenti anche livelli di torba. 3. ACQUE SOTTERRANEE (FALDE SUPERFICIALI) Le zone di ricarica della falda superficiale, i rapporti tra acque sotterranee e superficiali (torrenti e fiumi), l individuazione delle zone di maggior deflusso sotterraneo ed il loro andamento, vengono evidenziate dalla carta delle isopieze a livello territoriale. Le Tav rappresentano la geometria del livello piezometrico all inizio del periodo estivo (di solito corrispondente alla massima piena), ricavato da una campagna di rilevamento di circa 200 pozzi a largo diametro, di profondità tale da poter essere considerati freatici, eseguita nel luglio del GEOTECNICA-CRITERI COSTRUTTIVI VERIFICHE DELLA SICUREZZA E DELLE PRESTAZIONI Verifiche nei confronti degli stati limite ultimi (SLU) per ogni stato limite ultimo deve essere rispettata la condizione Ed Rd valore di progetto dell azione o dell effetto dell azione (Ed) valore di progetto della resistenza del sistema geotecnico (terreno) (Rd) La verifica di detta condizione deve essere effettuata impiegando diverse combinazioni di gruppi di coefficienti parziali, rispettivamente definiti pag.3

5 -per le azioni (A1 e A2) -per i parametri geotecnici (M1 e M2) -per le resistenze (R1, R2 e R3). Le verifiche devono essere effettuate almeno nei confronti dei seguenti stati limite: SLU di tipo geotecnico (GEO): - collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno - collasso per scorrimento sul piano di posa - stabilità globale La verifica di stabilità globale deve essere effettuata secondo l Approccio 1: - Combinazione 2: (A2+M2+R2) tenendo conto dei coefficienti parziali per le azioni A, i parametri geotecnici M, per le resistenze globali R. Le rimanenti verifiche devono essere effettuate tenendo conto dei valori dei coefficienti parziali seguendo almeno uno dei due approcci: Approccio 1: - Combinazione 1: (A1+M1+R1) -Combinazione 2: (A2+M2+R2) Approccio 2: -Combinazione :(A1+M1+R3). Attraverso le caratteristiche litologiche e geomeccaniche dei terreni, ottenute dai sondaggi penetrometrici, sono stati calcolati i carichi ammissibili e i relativi cedimenti assoluti e differenziali prevedibili per le 3 aree studiate. Si è quindi calcolato, sulla base dei diagrammi penetrometrici, il carico unitario ammissibile e i relativi cedimenti assoluti e differenziali prevedibili. pag.4

6 5.1. Carico ammissibile SLU - Verifiche Il calcolo di stabilità del complesso terreno-fondazione, alla profondità di mt. dal p.c. è stato condotto mediante la relazione del Terzaghi. Dall'esame del diagramma penetrometrico, si sono ottenuti i seguenti parametri fisico-meccanici in condizione non drenate (sforzi totali): angolo di attrito interno in sforzi totali Cu = 0.50kg/cmq coesione non drenata ottenuta dai dati penetrometrici (L'Herminier-Sanglerat Cu=Rp/20) con Rp = 9 10 kg/cmq y = 1.9ton/mc peso di volume naturale del terreno Con la relazione del Terzaghi, modificata per terreni coesivi si ha : FONDAZIONE CONTINUA: Q ult = B (5.70 Cu + y D) dove : qa = carico ammissibile unitario B = 0,80 mt. larghezza fondazione D = 1,00mt profondità di incastro della fondazione Sono state eseguite le verifiche seguendo: Approccio 2 come previsto dalle ultime norme. I risultati sono riportati nella sequente tabella. Fondazione continua 1,0 1,1Kg/cm 2 SLU (verifica approccio 2) Negli studi successivi, per i singoli progetti esecutivi, sarà possibile, attraverso l esecuzione di eventuali ulteriori sondaggi, definire con precisione il carico ammissibile da poter adottare. pag.5

7 5.2 Cedimenti SLE - Verifiche La valutazione dei cedimenti assoluti e differenziali è stata effettuata considerando un incremento di carico reale sul terreno di fondazione: qo = qa y D = 0.72 Kg/cmq per fondazione a trave rovescia avendo valutato la pressione litostatica (falda al piano di fondazione) pari a: 0.38 Kg/cmq. per fondazione a trave rovescia E' stato inoltre introdotto il fattore di correzione Ip che tiene conto del decremento del carico in profondità in funzione del tipo di fondazione. I cedimenti assoluti si sono ottenuti in base alla teoria della consolidazione monodimensionale del Terzaghi avendo considerato una trave di base B=0,80mt. dove : H = hi mvi pi H = cedimenti assoluti in cm. hi = spessore di un singolo orizzonte pi = incremento di carico corretto con il fattore Ip alle varie profondità mvi = coefficiente di compressibilità volumetrica = 1/ Rp (Buisman- Sanglerat) con dipendente dal tipo di terreno (5 10) e Rp resistenza statica alla penetrazione Il calcolo del cedimento è stato effettuato in modo analitico ogni 20 cm di profondità, assumendo come carichi di rottura i valori di Rp misurati nelle prove statiche. Dallo sviluppo si ottengono i seguenti cedimenti assoluti: pag.6

8 Prova statica n. Profondità fondazione mt. Cedimenti in cm , ,88 I cedimenti assoluti calcolati sulla prova statica risultano quindi dell ordine dei 3.00cm., da cui derivano assestamenti differenziali compatibili con le normali strutture in c.a.. 6. RISPOSTE DEI TERRENI GRANULARI ALLE SOLLECITAZIONI DINAMICHE Attraverso l esame dell interpretazione stratigrafica, si può affermare che i terreni investigati sono costituiti da materiali coesivi con curva granulometrica al di fuori del fuso critico suscettibile di liquefazione. I terreni presenti nell'area non risultano quindi soggetti, anche in condizioni critiche, a fenomeni di instabilità o di liquefazione sotto stress sismici ciclici, assicurando condizioni di stabilità per gli interventi in progetto. 7 ANALISI DELLE AREE DI ESPANSIONE Le aree di espansione studiate sono 3. Per ognuna di esse viene riportata una scheda con indicata la zonizzazione in classi di edificabilità e le condizioni di edificabilità geomeccanica. Per quanto riguarda la zonizzazione in classi di edificabilità si è fatto riferimento alla suddivisione proposta dai geologi dott. Giovanni Viel e dott. Giorgio Frassineti, indicata nella relazione geologica relativa alla Variante al P.R.G. del dicembre pag.7

9 Visto l'atto regionale di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell'art.16,comma 1,della L.R. 20/ Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio, in merito a Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica, approvato con Deliberazione dell'assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n 112 del 02/05/2007 e successiva nota regionale di chiarimenti del 22/06/2007 prot , relativamente alle aree di intervento si specifica quanto segue: a) Le aree non sono soggette a liquefazione e a densificazione come specificato al capitolo 7 della relazione geologica. b) Le aree sono completamente pianeggianti e non esistono zone instabili e/o potenzialmente instabili. c) Il deposito alluvionale presenta uno spessore uniforme su tutta le aree e non esistono zone a ridosso di versanti con spessori variabili. d) Non è prevista in queste due aree la realizzazione di opere di rilevante interesse pubblico. pag.8

10 AREA DI INDAGINE 1 ZONA D4-5 L area è ubicata in Via SP 10 (Via Cagnona), ha una morfologia pianeggiante ed è situata a 2 m s.l.m..per individuare la stratigrafia locale del primo sottosuolo è stato eseguito un sondaggio penetrometrico statico, la cui ubicazione è visibile in allegato (Tav. 4). STRATIGRAFIA dal p.c. a -0.80mt. coltre pedologica da -0.80mt. a -3.00mt. argille organiche da -3.0mt. alle profondità argille compatte con livelli di argille organiche investigate Nel foro di sondaggio è stata rilevata la falda superficiale alla profondità di 1.10mt. dal p.c.. Zonizzazione in classe di edificabilità L area viene inserita nella classe geomeccanica D2 cioè primo intervallo (1-5m) terreni di qualità normali (Rp=11-15Kg/cm 2 ) e secondo intervallo (5-10m) terreni di qualità discrete (Rp=16-30Kg/cm 2 ) Condizioni di edificabilità geomeccanica In fase preliminare si può affermare che la zona è edificabile con le normali tecniche costruttive (fondazioni superficiali a trave rovescia o a platea). Il carico di esercizio applicabile è dell ordine di Kg/cm 2. Deve essere verificata con attenzione, attraverso l esecuzione di altre prove, la possibile presenza di variazioni stratigrafiche all interno dell area. In riferimento alla tutela idrogeologica, l area è zonizzata a grado di vulnerabilità basso nella Tavola P9.3 Analisi geologica-vulnerabilità allegata al P.R.G. vigente. Per essa valgono quindi le indicazioni riportate nella relazione geologico-tecnica relativa al P.R.G. vigente (Cap.3). ALLEGATI: TAV.1 CARTA GEOMORFOLOGICA Scala 1:5.000 TAV.2 CARTA IDROGEOLOGICA Scala 1:5.000 TAV.3 CARTA VULNERABILITA INTRINSECA Scala 1:5.000 TAV.4 UBICAZIONE SONDAGGIO PENETROMETRICO Scala 1:2.000 Diagramma sondaggio penetrometrico statico n.1 pag.9

11 AREA DI INDAGINE 2 ZONA C2.8 L area è ubicata in Via Morandi, ha una morfologia pianeggiante ed è situata a 17 m s.l.m.. Per individuare la stratigrafia locale del primo sottosuolo è stato utilizzato n. 1 sondaggio penetrometrico statico eseguito in un area limitrofa, la cui ubicazione è visibile in allegato (Tav. 8). STRATIGRAFIA dal p.c. a mt. coltre pedologica da -0.80mt. alle profondità argille compatte con livelli di argille organiche investigate Nel foro di sondaggio è stata rilevata la falda superficiale alla profondità di 1.00mt. dal p.c.. Zonizzazione in classe di edificabilità L area viene inserita nella classe geomeccanica D4 cioè primo intervallo (1-5m) terreni di qualità normali (Rp=11-15Kg/cm 2 ) e secondo intervallo (5-10m) terreni di qualità normali (Rp=11-15Kg/cm 2 ) Condizioni di edificabilità geomeccanica In fase preliminare si può affermare che la zona è edificabile con le normali tecniche costruttive (fondazioni superficiali a trave rovescia o a platea). Il carico di esercizio applicabile è dell ordine di Kg/cm 2. Deve essere verificata con attenzione, attraverso l esecuzione di altre prove, la possibile presenza di variazioni stratigrafiche all interno dell area. In riferimento alla tutela idrogeologica, l area è zonizzata a grado di vulnerabilità medio nella Tavola P9.3 Analisi geologica-vulnerabilità allegata al P.R.G. vigente. Per essa valgono quindi le indicazioni riportate nella relazione geologico-tecnica relativa al P.R.G. vigente (Cap.3). ALLEGATI: TAV.5 CARTA GEOMORFOLOGICA Scala 1:5.000 TAV.6 CARTA IDROGEOLOGICA Scala 1:5.000 TAV.7 CARTA VULNERABILITA INTRINSECA Scala 1:5.000 TAV.8 UBICAZIONE SONDAGGIO PENETROMETRICO Scala 1:2.000 Diagramma sondaggio penetrometrico statico n.2 pag.10

12 AREA DI INDAGINE 3 ZONA D3-10 L area è ubicata in Via SP 10 (Via Cagnona), ha una morfologia pianeggiante ed è situata a 2 m s.l.m.. Per individuare la stratigrafia locale del primo sottosuolo è stato utilizzato n. 1 sondaggio penetrometrico statico eseguito in un area limitrofa, la cui ubicazione è visibile in allegato (Tav. 12). STRATIGRAFIA dal p.c. a mt. coltre pedologica da -0.80mt. alle profondità argille compatte con livelli di argille organiche investigate Nel foro di sondaggio è stata rilevata la falda superficiale alla profondità di 2.10mt. dal p.c.. Zonizzazione in classe di edificabilità L area viene inserita nella classe geomeccanica D2 cioè primo intervallo (1-5m) terreni di qualità normali (Rp=11-15Kg/cm 2 ) e secondo intervallo (5-10m) terreni di qualità discrete (Rp=16-30Kg/cm 2 ) Condizioni di edificabilità geomeccanica In fase preliminare si può affermare che la zona è edificabile con le normali tecniche costruttive (fondazioni superficiali a trave rovescia o a platea). Il carico di esercizio applicabile è dell ordine di Kg/cm 2. Deve essere verificata con attenzione, attraverso l esecuzione di altre prove, la possibile presenza di variazioni stratigrafiche all interno dell area. In riferimento alla tutela idrogeologica, l area è zonizzata a grado di vulnerabilità basso nella Tavola P9.3 Analisi geologica-vulnerabilità allegata al P.R.G. vigente. Per essa valgono quindi le indicazioni riportate nella relazione geologico-tecnica relativa al P.R.G. vigente (Cap.3). ALLEGATI: TAV. 9 CARTA GEOMORFOLOGICA Scala 1:5.000 TAV.10 CARTA IDROGEOLOGICA Scala 1:5.000 TAV.11 CARTA VULNERABILITA INTRINSECA Scala 1:5.000 TAV.12 UBICAZIONE SONDAGGIO PENETROMETRICO Scala 1:2.000 Diagramma sondaggio penetrometrico statico n.3 pag.11

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