Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Edison Stoccaggio S.p.A.

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1 Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale Dipartimento Centro di Ricerche Sismologiche Edison Stoccaggio S.p.A. Rete di rilevamento sismico finalizzata al monitoraggio della sismicità naturale e microsismicità indotta presso la concessione di stoccaggio gas metano denominata Collalto Stoccaggio (TV) Relazione inerente il completamento del ciclo di monitoraggio (1 anno) Prescr. min. di cui alla nota DVA dd. 27/03/ Responsabile scientifico del progetto: Enrico Priolo Documento redatto con il contributo di: Marco Romanelli, Milton Plasencia, Marco Garbin, Paolo Bernardi, David Zuliani, Paolo Fabris e Laura Peruzza Visto e approvato: Il Direttore della Sezione Scientifica CRS, Prof. Marco Mucciarelli Rel. 2013/54 Sez. CRS maggio 2013

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3 Rete di rilevamento sismico finalizzata al monitoraggio della sismicità naturale e microsismicità indotta presso la concessione di stoccaggio gas metano denominata Collalto Stoccaggio (TV) Contratto n dd. 19/12/2012. Relazione inerente il completamento del ciclo di monitoraggio (1 anno) Prescr. min. di cui alla nota DVA dd. 27/03/2013 OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) Sezione Scientifica Centro di Ricerche Sismologiche (CRS) Direttore della Sezione Scientifica CRS: Marco Mucciarelli Responsabile scientifico del progetto: Enrico Priolo Rapporto redatto con il contributo di: Marco Romanelli, Milton Plasencia, Marco Garbin, Paolo Bernardi, David Zuliani, Paolo Fabris e Laura Peruzza Relazione OGS n. 2013/54 Sez. CRS 17 Sgonico, 24 maggio 2013

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5 Indice 1. Introduzione 1 2. La Rete Sismica di Collalto (RSC) Criteri generali di progettazione Configurazione della rete e caratteristiche dei siti Strumentazione 19 Strumentazione sismologica e geodetica Sistema di trasmissione dati Sistema di acquisizione ed elaborazione dati 2.4 Procedure di identificazione e localizzazione degli eventi sismici Ulteriori procedure di analisi del monitoraggio sismico Operatività della rete sismica Sismicità rilevata Stazione geodetica Funzionamento della stazione SUSE Analisi dei dati GPS Diffusione dei dati e divulgazione delle informazioni Sito web e accesso ai dati Procedure di trasmissione dei dati ad ARPAV Attività di divulgazione scientifica 72 Brochure della RSC Presentazione della RSC al pubblico Altre presentazioni 5. Conclusioni Considerazioni finali Ottemperanza alle prescrizioni ministeriali 78 Bibliografia 82 Appendice A Tabelle di disponibilità dei dati registrati 83 Appendice B - Lista degli eventi sismici rilevati a scala locale (area A) 93 Appendice C - Lista degli eventi sismici rilevati a scala regionale (area B) 97 Appendice D - Confronto tra gli eventi sismici rilevati 103 Appendice E Schede di stazione 105 iii

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7 1. Introduzione Questo documento rappresenta il primo dei due rapporti sull attività di esercizio della Rete Sismica di Collalto (RSC) previsti per il 2013 secondo contratto. Detta attività è commissionata da Edison Stoccaggio S.p.A. all OGS con contratto n ME dd. 19/12/2012. Con questo rapporto si intende anche soddisfare alla richiesta del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) n. DVA dd. 27/02/2013 che recita testualmente: Al fine di una compiuta espressione in merito all'ottemperanza della prescrizione medesima, si chiede a codesta la Società di fornire la documentazione idonea a dimostrare "il completamento della piena funzionalità della rete" e in particolare: fornire, al termine del ciclo di estrazione dell'inverno , documentazione integrativa inerente il completamento del ciclo di monitoraggio; trasmettere i risultati complessivi del monitoraggio all'arpa con cadenza e modalità concordate con la stessa Agenzia; acquisire da parte della stessa ARPA un parere sulla condivisione del sistema di dettaglio di rete installato per il monitoraggio della micro sismicità indotta e della sismicità naturale oltre che sulle modalità di acquisizione dei risultati. Il presente rapporto presenta dunque in modo omnicomprensivo i seguenti aspetti: l infrastruttura di monitoraggio sismico realizzata, il sistema di acquisizione ed elaborazione dati, le procedure di rilevazione e analisi della sismicità e microsismicità sviluppate e adottate come standard di base, gli strumenti di distribuzione dei dati e divulgazione dei risultati; infine, i risultati del monitoraggio ottenuti nel periodo 1/1/ /3/2013, che include l intero ciclo di immissione e estrazione del gas. Sono pertanto riproposti, ma presentati in modo organico, molti aspetti già descritti in precedenti rapporti, che sono referenziati nel corso del testo. 1

8 In sintesi, il Capitolo 2 descrive la RSC e il sistema di monitoraggio nel suo complesso. Il capitolo introduce dapprima i criteri che hanno guidato la progettazione della rete. Poi, prosegue descrivendo i siti, la strumentazione installata, il sistema di trasmissione e acquisizione dati e le procedure sviluppate per riconoscere e localizzare gli eventi sismici. Il capitolo si conclude con l analisi dei dati acquisiti nel periodo in oggetto, dapprima rendendo conto dell operatività della rete e successivamente analizzando la sismicità registrata, anche in relazione all attività di stoccaggio. Il Capitolo 3 descrive la stazione geodetica di SUSE, la sua gestione e i dati acquisiti nel periodo in oggetto. Il Capitolo 4 descrive le iniziative di diffusione e divulgazione dei dati. Vengono trattati, in particolare il sito web realizzato specificatamente per la RSC, le modalità con cui i dati sono resi pubblici, e, argomento di massima importanza per quanto riguarda il controllo sull attività di monitoraggio, le modalità con cui i dati e le informazioni sono trasferiti a Edison Stoccaggio e ad ARPA Veneto. Il quinto e ultimo capitolo contiene le conclusioni. Esso è separato in due parti, la prima in cui vengono riassunti e discussi degli aspetti di carattere generale, e la seconda in cui si dimostra che l infrastruttura realizzata soddisfa pienamente le prescrizioni ministeriali assegnate. Il sistema di acquisizione ed elaborazione della RSC ha funzionato correttamente e ha consentito di acquisire i dati delle stazioni sismiche e rilevare la sismicità e la microsismicità con una copertura temporale completa. Alcuni sporadici malfunzionamenti o alcune criticità del sistema non hanno intaccato l efficienza e l efficacia del monitoraggio, confermando la qualità del progetto e della realizzazione complessiva. Sulla base del primo anno di registrazioni, la sensibilità del sistema di monitoraggio raggiunge magnitudo locale (ML) di completezza prossima a 0, valore questo in linea con i più ambiziosi obiettivi formulati in fase progettuale e in grado di soddisfare tutte le prescrizioni ministeriali. Si sottolinea che l eccellente risultato raggiunto è dovuto non solo alle caratteristiche della rete realizzata, ma anche alle caratteristiche dei siti dove sono state realizzate le stazioni. Ricordiamo infatti che i siti sono stati selezionati a seguito di una accurata ricerca preventiva con lo scopo di trovare condizioni di suolo adeguato e il più basso livello di rumore antropico possibile. In generale, non è scontato che in altre aree si possano trovare simili condizioni e in conseguenza raggiungere un valore di completezza paragonabile. Durante i primi sedici mesi di esercizio della RSC è stata svolta anche una intensa opera di diffusione e divulgazione sia dei dati sia dell attività svolta, anche con lo scopo di garantire la massima trasparenza dell attività di monitoraggio. Solo per citare gli interventi più importanti: è stato realizzato il sito web della RSC (rete- collalto.crs.inogs.it); presso l archivio sismologico strumentale OASIS dell OGS (oasis.crs.inogs.it) sono pubblicamente disponibili tutte le informazioni sui siti della rete e i dati delle forme d onda in continuo; è stata pubblicata una brochure descrittiva della 2

9 rete (disponibile anche in formato pdf all interno del sito web); il 28/11/2012 è stato organizzato un incontro pubblico di presentazione della rete a Colfosco di Susegana (TV), le cui registrazioni audio- video sono disponibili all interno del sito web. Come si vedrà in conclusione di questo rapporto, la RSC e il sistema sviluppato soddisfano pienamente le prescrizioni ministeriali assegnate e garantiscono un controllo esaustivo dell attività sismica nell area della concessione di stoccaggio di gas naturale di Collalto. 3

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11 2. La Rete Sismica di Collalto 5

12 2.1 Criteri generali di progettazione La regione in cui si colloca la concessione di stoccaggio di gas metano denominata Collalto Stoccaggio è una zona considerata in passato di moderata rilevanza sismologica, ma il suo potenziale sismogenico è stato significativamente rivalutato dalla letteratura apparsa nell ultimo decennio (Benedetti et al., 2000; Galadini et al., 2005; Sugan e Peruzza, 2011). Le argomentazioni addotte pro o contro l esistenza di strutture capaci di generare forti terremoti nell area (magnitudo M 6.0) sono oggetto di un ampio dibattito scientifico, che al momento non può considerarsi risolto, data la parziale inadeguatezza delle informazioni disponibili, e le scarse e talora controverse evidenze sperimentali. Similmente la casistica sui fenomeni di sismicità indotta riguarda prevalentemente le esperienze maturate in relazione a grandi bacini idrici, o alle fasi di emungimento di risorse minerarie. Le installazioni di monitoraggio sismico per lo stoccaggio di fasi gassose presentano a livello mondiale un marcato carattere innovativo, sia dal punto di vista tecnologico sia scientifico. La Rete Sismica di Collalto (RSC) è stata progettata con lo scopo di poter svolgere un attività di osservazione e studio sia della microsismicità eventualmente indotta dalle attività di stoccaggio sul serbatoio naturale, sia della sismicità naturale nell area circostante il serbatoio. La rete combina caratteristiche strumentali di alta dinamica, adatte a garantire la registrazione di terremoti medio- forti associati a sorgenti sismogeniche note o ipotizzate nell area, con le prerogative di elevata sensibilità richieste a una rete di monitoraggio microsismico che deve garantire il migliore potere risolutivo alle profondità e lungo le geometrie degli orizzonti permeabili caratteristici del serbatoio naturale. La rete realizzata ha una geometria che si concentra sull area corrispondente al serbatoio, dove la spaziatura tra le stazioni è ridotta a 4-5 km, e si allarga via via a distanza da esso permettendo un collegamento armonico con le reti di rilevamento sismico regionali gestite dall OGS. Inoltre, la rete è dotata di un numero di stazioni adeguato a garantire il monitoraggio anche nel caso di temporanei malfunzionamenti della strumentazione o delle reti di comunicazione. La rete è stata progettata in modo da consentire la rilevazione degli eventi deboli (M 1.0) all interno del serbatoio e nelle immediate vicinanze, nonché la registrazione con elevata dinamica di eventi medio- forti (M 4.5) in tutta l area studio. Essa è progettata per fornire dati di elevata qualità, che consentano di effettuare, in prospettiva, localizzazioni e stime di magnitudo di precisione, 6

13 studi di sorgente per collegare le caratteristiche del rilascio di energia con lo stato di pressione interno al serbatoio, analisi tomografiche per la definizione delle strutture di velocità esistenti nel sottosuolo, della variazione dei parametri elastici locali nel tempo e il loro eventuale rapporto con l attività sismica delle strutture sismogeniche vicine. La RSC si inserisce nel più ampio contesto di monitoraggio della sismicità dell Italia Nord- Orientale, condotto dall Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) per tramite della sua Sezione Scientifica Centro di Ricerche Sismologiche (CRS) a partire dal 1977, anno di installazione del primo nucleo di rete sismica a seguito degli eventi del Friuli del Oggi quest attività viene svolta con finalità di studio della sismicità regionale e allarme sismico tramite apposite convenzioni stipulate con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento, attraverso i Servizi di Protezione Civile, nonché collaborazioni di carattere scientifico e tecnologico con l Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e altre realtà di ricerca e accademiche italiane e internazionali. La RSC è stata disegnata per inserirsi al meglio in questo contesto, in modo da poter beneficiare dei dati acquisiti dalle reti limitrofe e restituire informazioni robuste e di qualità con il massimo dettaglio possibile. Dal punto di vista strumentale l area studio presenta una serie di criticità legate essenzialmente all elevato livello di antropizzazione, che comporta un forte rumore di fondo, e alla presenza di suoli soffici di origine fluvio- glaciale nelle aree al margine della Pianura Veneta e a nord delle alture di Collalto, che hanno mediamente caratteristiche scadenti per quanto riguarda la risposta dei sensori sismici (Figura 1). Le zone di Susegana/Collalto e del Montello orientale, aree soprastanti il giacimento gestito da Edison, sono caratterizzate da una morfologia collinare: si tratta infatti delle prime espressioni meridionali del rilievo alpino, prevalentemente costituite da formazioni quali i Conglomerati del Villafranchiano con buon grado di cementazione e i depositi fluvio- glaciali più recenti, generalmente nei fondovalle o alle quote inferiori. L'area è ad uso prevalentemente boschivo e agricolo, ed è interessata da scarso sviluppo urbanistico, se non nei fondovalle ove sono anche situate le principali arterie viarie. Le caratteristiche della zona collinare dunque, in termini generali, ben si prestano all'installazione di sismometri, mentre tutta la pianura veneta a sud- est dei rilievi del Montello e di Susegana/Collalto, risultando fortemente antropizzata ed industrializzata, limita la possibilità di intervento. Lo stesso si può dire dell area a nord delle alture Montello/Collalto, ove la presenza di diffusi insediamenti urbani (Moriago, Sernaglia, Falzè, Pieve di Soligo) e industriali, oltre alle caratteristiche dei sedimenti presenti, di fatto rendono poco efficace l'installazione di sensori. 7

14 (a) Figura 1 (a) Carta fisica e (b) geologica semplificata dell area che in cui si trova il serbatoio naturale di Collalto (piccola area scura al centro). Nella carta geologica sono evidenziate le seguenti formazioni: Conglomerati Poligenici (giallo); Conglomerati Poligenici Arenarie (giallo retinato); Sedimenti Fluvio- Glaciali (bianco e azzurro); Calcari (blu); Biancone (verde). I simboli indicano la posizione delle stazioni delle reti permanenti del Friuli Venezia Giulia (CAE, Caneva; MLN, Malnisio; CSO, Casso) e del Veneto (VRN, Col Varnada; MTLO, Montello; CGRP, Cima Grappa; FAU, Alpe Faloria) gestite da OGS (quadrati blu) e della Rete Nazionale gestita da INGV (CTI, Castel Tesino; quadrato rosso). (b) 8

15 L'area del giacimento di Collalto (Figura 2) ha dimensioni di circa 10 km x 3 km, e contiene 24 pozzi concentrati in una dozzina di campi. Solo una parte dei pozzi viene effettivamente utilizzata per le operazioni di stoccaggio/estrazione del metano. L'area più produttiva, per quanto concerne l'immissione/estrazione del metano, ha dimensioni più ridotte, pari a circa 5 km x 2 km. I livelli produttivi del serbatoio sono collocati a circa m di profondità. Figura 2 Dettaglio dell area dell impianto di Collalto, con l ubicazione del serbatoio e dei pozzi. 9

16 2.2 Configurazione della rete e caratteristiche dei siti La Rete Sismica di Collalto è composta da dieci stazioni sismometriche e una stazione geodetica GNSS 1 permanente. Le posizioni delle stazioni sono mostrate in Figura 3, mentre la Tabella 1 ne riassume le principali informazioni. La data ufficiale di inizio operatività della Rete Sismica di Collalto, nel suo insieme, è il 1/12/2011. Tuttavia le stazioni sono state attivate in momenti diversi, man mano che venivano completate. Queste date sono specificate in Tabella 1. La rete è composta da dieci stazioni sismologiche con le seguenti caratteristiche: 1 stazione a banda larga 2 ed elevata dinamica 3 (ED06); 3 stazioni a periodo esteso 4 ed elevata dinamica (ED05, ED07 ed ED08); 5 stazioni a periodo esteso (ED02, ED03, ED04, ED09 ed ED10); 1 stazione a periodo esteso in pozzo profondo (ED01). CODICE LAT LON QUOTA (m s.l.m.) PROF SENSORE (m) DATA ACCENSIONE NOME ED /12/2011 Susegana S. Lucia ED /12/2011 Farra di Soligo ED /12/2011 Corbanese ED /12/2011 S. Maria di Feletto ED /12/2011 S. Michele di Feletto ED /02/2011 Collalto Campo 6 ED /02/2011 Nervesa della Battaglia ED /03/2011 Collalto Cucco ED /02/2011 Susegana Castello ED /03/2011 S. Croce del Montello Tabella 1 Sommario delle stazioni installate. Informazioni dettagliate sono riportate nelle singole schede di stazione raccolte in Appendice E. 1 GNSS sta per Global Navigation Satellite System e comprende i più noti sistemi di posizionamento tra cui GPS, GLONASS e GALILEO. 2 Con la locuzione banda larga (broad-band in inglese) si intendono sismometri capaci di registrare i segnali deboli sia nella banda delle alte frequenze (1-50 Hz) sia nella banda dei lunghi periodi (T 10 s). 3 Con la locuzione elevata dinamica si intendono i sensori accelerometrici capaci di registrare il moto forte del suolo. I sismometri infatti, indipendentemente dal tipo di banda, sono strumenti sensibili e vanno in saturazione nel caso di moto forte del suolo. 4 Con la locuzione periodo esteso intendiamo la moderna tipologia di sensori a corto periodo (di norma T=1s) il cui periodo naturale può essere esteso elettronicamente. Per la Rete di Collalto il periodo è stato esteso a T=10s. 10

17 Tutti i siti sono stati realizzati presso luoghi di proprietà privata, per i quali sono stati stipulati opportuni contratti di affitto con i proprietari. Le stazioni sono costituite di norma dai seguenti elementi: un pozzo, dotato di pozzetto superficiale di accesso, che ospita i sensori; un armadio, posto in superficie, che contiene la strumentazione elettrica ed elettronica; uno o più pannelli fotovoltaici per l alimentazione; cavidotti interrati per il collegamento tra le varie parti. Tutte le stazioni sono dotate di apparati di tele- trasmissione del dato e antenna GPS per la sincronizzazione precisa del tempo. L alimentazione è fornita in genere da batterie elettriche caricate da pannelli fotovoltaici, e solo in pochi casi è stato fatto ricorso all alimentazione di rete. La corrente è stabilizzata e protetta da sovratensioni con opportune apparecchiature elettroniche. L armadio ospita le varie apparecchiature (acquisitori sismologici, modem/router, apparati di alimentazione, batteria, interruttori, etc.) e le antenne di teletrasmissione e posizionamento. Al fine di ridurre il rumore sismico di fondo e aumentare il rapporto segnale/disturbo, tutti i sensori sismometrici ovvero, i sensori più sensibili sono stati installati in pozzo. La profondità dei pozzi varia da 13 a 33 m circa, con l eccezione del sito ED01, posto in pianura e per il quale è stato scavato un pozzo profondo 155 m, e del sito ED06 che ospita il sensore broad- band al fondo di un contenitore interrato attrezzato, alla profondità di 5 m. In Tabella 1 sono indicate le quota di bocca pozzo delle stazioni e le profondità cui sono installati i sensori velocimetrici (sismometri). In accordo agli standard sismologici internazionali, i siti delle stazioni sono nominati con un codice di 4 caratteri del tipo ED##, dove ## rappresenta un numero a due cifre da 01 a 10. La rete è stata registrata con codice EV il codice ED non era disponibile all interno dell organismo mondiale che gestisce le informazioni delle reti sismiche digitali, ovvero il Federation of Digital Broad- Band Seismograph Networks (FDSN) appartenente al consorzio internazionale Incorporated Research Institutions for Seismology (IRIS), cui l OGS è associato. Tutte le informazioni relative ai siti e alla strumentazione installata sono state caricate nel database che gestisce i dati sismologici strumentali dell OGS, denominato OASIS (oasis.crs.inogs.it). Per maggiori dettagli consultare il Capitolo 4. 11

18 Figura 3 Rete di rilevamento sismico di Collalto. In alto e in basso, rispettivamente: sguardo d insieme e area locale di monitoraggio. I siti della Rete di Collalto sono indicati con i simboli circolari. Altri dettagli nella legenda. 12

19 Descriviamo ora le stazioni e i siti in maniera più particolareggiata. La strumentazione sarà ripresa con maggiore dettaglio nel successivo Capitolo 2.3. L Appendice E riporta, per ogni stazione, una monografia descrittiva particolareggiata. Il sito della stazione a banda larga ed elevata dinamica ED06 è ospitato presso il Cluster 6 di Edison Stoccaggio e contiene sia la stazione sismologica sia la stazione permanente GNSS denominata SUSE (Figura 5). La co- locazione dei due apparati permette un integrazione diretta dei due tipi di dati. La stazione sismologica ED06 è dotata di acquisitore a 6 canali, sismometro broad- band (con periodo proprio T = 120 s) e accelerometro. Per la realizzazione del sito è stato fatto uno scavo fino alla profondità di circa 5 m dal piano campagna, profondità alla quale è stata intercettata una formazione sufficientemente rigida, costituita da argilliti compatte (Figura 5a), tale da rappresentare un buon basamento sia per il sensore sismico sia per la fondazione del pilastro del caposaldo GNSS. Il sito sismico è realizzato da un contenitore di polietilene (PEMD) del diametro di 1,1 m e di altezza 4,7 m, che è stato interrato completamente (Figura 5b). Il contenitore è diviso lungo la direzione verticale in due camere, in modo da ottenere nel fondo un ambiente per i sensori sismici isolato termicamente. Alla base della camera inferiore è stata costruita una platea di cemento armato solidale con il basamento roccioso e su questa sono sistemati i due sensori, rispettivamente broad- band e accelerometrico. La camera superiore può essere attrezzata in vario modo. Figura 5 Lo scavo presso la stazione ED06. (a) Il fondo dello scavo con le argilliti compatte (colore ocra) e gli stampi di cemento utilizzati per la costruzione del pilastro di sostegno dell antenna della stazione GNSS SUSE. (b) Sistemazione del contenitore in PEMD in cui sono installati i sensori sismometrici. 13

20 In superficie è stata realizzata la cabina che contiene tutte le apparecchiature di protezione, alimentazione, trasmissione, etc. Si è scelto di inserire nella cabina anche gli acquisitori sismici e GNSS per consentire un più agevole accesso al personale tecnico (Figura 6). Per la stazione GNSS è stato realizzato un plinto in cemento armato che poggia sul basamento roccioso alla profondità di circa 5 m (Figure 7 e 8). Il plinto è completamente interrato e termina in superficie con una colonnina alta circa 1,5 m alla cui sommità è installata l antenna GNSS. La stazione SUSE è stata inserita nella rete geodetica di precisione FreDNet gestita dall OGS. I dati in formato RINEX sono di pubblico accesso via web presso il sito della rete FreDNet ( Figura 6 La strumentazione all interno della cabina della stazione ED06. Le 3 stazioni a periodo esteso ed elevata dinamica (ED05, ED07, ED08) sono dotate di acquisitore a 6 canali, sismometro compatto a periodo esteso (T = 10 s) e accelerometro. Presso questi siti, i sismometri sono posti al fondo di un pozzo di diametro di 120 mm e profondo m, mentre gli accelerometri sono posti in superficie. Il resto delle apparecchiature è simile a quelle descritte per il sito ED06. La Figura 9 mostra un immagine della fase di perforazione del pozzo presso il sito ED08. La Figura 10 mostra invece alcune immagini della monumentazione del sito ED07. Le 5 stazioni a periodo esteso (ED02, ED03, ED04, ED09, ED10) sono dotate di acquisitore a 3 canali e sismometro compatto a periodo esteso (T = 10 s). Anche presso questi siti tutti i sismometri sono posti al fondo di un pozzo di diametro 120 mm, con profondità variabili tra i 13 e i 33 m circa dal piano campagna. Il resto delle apparecchiature è simile a quello delle stazioni precedenti. 14

21 Figura 7 Progetto di monumentazione della stazione GNSS SUSE presso il sito ED06. Infine, la stazione a periodo esteso ED01 è dotata di acquisitore a 6 canali e sismometro compatto a periodo esteso (T = 10 s) posto in pozzo alla profondità di 155 m. Data la peculiarità del sito, si pensa di installare nel futuro ulteriori sensori a profondità intermedie. Data la notevole profondità del sensore è importante conoscere la struttura di velocità delle onde sismiche dei suoli attraversati. A questo scopo, a fine novembre 2011 è stato eseguito un rilievo sismico VSP (Vertical Seismic Profile) presso il sito. L'indagine ha due obiettivi: 1) stimare il profilo verticale delle velocità sismiche delle formazioni attraversate dal pozzo; 2) investigare sperimentalmente la presenza dei segnali ghost, ovvero la riduzione dell'ampiezza del segnale in funzione della frequenza e della profondità. Il rilievo consiste nel registrare un eccitazione sismica generata in superficie tramite sensori sismici calati nel pozzo. Come sorgenti sismiche sono state utilizzate il mini- vibratore dell'ogs e battute con la mazza. Per ogni posizione della sorgente in superficie, sono state effettuate registrazioni a profondità crescenti con passo costante in modo da campionare tutta la profondità del pozzo. Il segnale è stato elaborato e restituito secondo gli standard comunemente usati in esplorazione sismica, ed è tuttora in corso la fase di analisi e interpretazione. La Figura 11 mostra a titolo di esempio una delle sezioni 15

22 sismiche ottenute. L interpretazione del rilievo in termini di profilo di velocità delle onde sismiche è ancora in corso. Figura 8 Immagini della realizzazione del sito ED06. (a) Contenitore e pilastro; (b) dopo il riempimento dello scavo; (c) panoramica. Si riconoscono la colonnina dell antenna GNSS e, in primo piano, il coperchio del contenitore di polietilene interrato destinato a ospitare i sensori sismici. 16

23 Figura 9 Una fase della perforazione del pozzo di 15 m presso il sito ED08. Figura 10 Sito ED07: a) l armadio esterno; b) la strumentazione all interno dell armadio; c) pozzetto d ingresso del pozzo; d) dentro il pozzetto si riconoscono il tubo del cavidotto (grigio), la bocca del pozzo (nero) e il triangolo di cemento che farà da base all accelerometro. 17

24 Figura 11 Profilo sismico verticale (VSP) effettuato presso il sito ED01. E visualizzata la componente verticale. 18

25 2.3 Strumentazione Strumentazione sismologica e geodetica La strumentazione sismologica è stata acquistata al termine di una selezione pubblica alla quale sono stati invitati a partecipare i principali costruttori di strumenti. La selezione è stata vinta dalla ditta Guralp Systems Ltd. ( che ha offerto strumentazione di alta qualità completamente rispondente ai requisiti richiesti ad un prezzo competitivo. La selezione è stata bandita nel mese di agosto 2010 e l aggiudicazione è stata formalizzata il 5 ottobre La Tabella 2 descrive la strumentazione sismologica acquistata. I principali componenti della strumentazione sono raffigurati in Figura 12. Tipo strumento Acquisitore Velocimetro a banda larga Velocimetro a periodo esteso Modello Altre caratteristiche N. pezzi Serial Numbers CMG- DM24S3- EAM CMG- DM24S6- EAM CMG- 3T 3 o 6 canali, 24 bit, varie interfaccia di comunicazione, Linux integrato, sincronizzazione GNSS Sensibilità: 1500 V/m/s; Bandwidth: Hz ( s) 10 A2694/3214, A2700/3220, A2701/3221, A2702/3222, A2703/3223, A2940/3224, A2941/3212, A2942/3213, A2943/3226, A2944/ T36599 CMG- SP1 Periodo proprio: T = 10 s 11 T4U40, T4U41, T4U42, T37039, T37040, T37041, T37042, T37043, T37044, T37045 Accelerometro CMG- 5TC Fondo scala: ±2.0 g. 4 T5V94, T5V95, T5V96, T5V97 Tabella 2 Sommario dei principali componenti della strumentazione sismologica acquistata dalla ditta Guralp System Ltd. I sensori e l acquisitore sono visibili in Figura

26 La consegna prevista degli strumenti doveva avvenite in due lotti, rispettivamente a dicembre 2010 e aprile Il primo lotto, consegnato secondo programma con due spedizioni rispettivamente a fine dicembre 2010 e fine gennaio 2011, comprendeva tutti gli acquisitori, gli accelerometri, e il sismometro broad- band. Un altro lotto che comprendeva tre sismometri compatti a periodo esteso, completi di cavi di connessione. veniva spedito a fine agosto Infine, l ultimo lotto, comprendente i restanti 8 sensori compatti a periodo esteso e i relativi cavi di connessione (tra cui quello relativo al pozzo profondo) è stato consegnato a inizio ottobre 2011, con un ritardo di circa cinque mesi rispetto ai tempi programmati. In sintesi, gli strumenti acquistati hanno le seguenti caratteristiche. I sismometri a banda estesa da pozzo (Guralp CMG- SP1, range/cmg- sp1) sono sensori di tipo force- balance di ultima generazione. Sono strumenti molto compatti, ad elevata sensibilità e con tolleranza di deviazione dalla verticale di 3 gradi. Il sensore da pozzo viene costruito sovrapponendo tre sensori mono- componente, per le tre componenti cartesiane. Per la RSC è stato chiesto di configurare la frequenza propria di oscillazione a 10 s, in modo da poter registrare anche il campo dei periodi medio- lunghi. La risposta in frequenza è piatta dalla frequenza naturale fino a 100 Hz. Il sismometro broad- band (Guralp CMG- 3T, range/3t- seismometers) è uno strumento consolidato, adatto a installazioni di elevata qualità. E di tipo non compatto, ha periodo naturale di 120s, e bassissimo rumore proprio. E stato chiesto alla ditta costruttrice di fornire il sensore con l opzione di risposta piatta estesa alle alte frequenze fino a 100 Hz. Figura 12 La strumentazione sismologica di marca Guralp acquistata per la rete sismica di Collalto: a) sismometro a periodo esteso T=10 s, mod. CMG- SP1; b) sismometro broad- band T=120 s, mod. CMG- 3T; c) accelerometro CMG- 5TC; d) acquisitore sismico, mod. CMG- DM24S3- EAM. 20

27 Gli accelerometri (Guralp CMG- 5TC, range/5t- accelerometers) sono strumenti ad elevata dinamica ed elevata qualità del segnale. Hanno risposta piatta dal segnale continuo fino a 200 Hz, e dinamica maggiore di 155 db. Gli acquisitori digitali (Guralp CMG- DM24S3EAM o CMG- DM24S6EAM, rispettivamente nelle versioni a 3 o 6 canali, range/digitisers) sono apparecchi moderni a 24 bit, dotati di sistema Linux interno, Ethernet, antenna GPS per la temporizzazione, e memoria interna di 8GB. Hanno un ottimo software di interfaccia (SCREAM) che consente di controllare totalmente lo strumento in remoto e sono facilemente interfacciabili con i software di acquisizione più utilizzati. Tutti i sensori sono collegati agli acquisitori con cavi speciali da pozzo. Gli acquisitori sono stati configurati in modo da campionare il segnale a 200 Hz, frequenza che si ritiene adatta per monitorare la microsismicità naturale e indotta. Si rammenta che le reti sismologiche usualmente campionano il segnale a circa 100 Hz. La strumentazione geodetica utilizzata per la stazione SUSE (Figura 13) si compone di: Ricevitore Topcon GB- 1000; Antenna Ashtech choke ring ASH701945E_M. Il ricevitore è di ultima generazione ed è configurato in acquisizione con campionamento continuo a 1 s. Questa caratteristica, insieme al fatto che il ricevitore è co- locato nel medesimo sito della stazione sismologica broad- band consentirà nel futuro di confrontare direttamente i segnali sismologici e geodetici sia nel lungo che nel breve periodo, a patto di avere ampiezze adeguate, cioè nell eventualità di fenomenologie più intense. Figura 13 La strumentazione GNSS di marca Topcon acquistata per stazione permanente GNSS di Collalto. a) Ricevitore GB- 1000; b) Antenna Ashtech choke ring. 21

28 Sistema di trasmissione dati Tutte le stazioni della RSC sono dotate di un sistema di trasmissione dati basato su router con interfaccia GPRS/EDGE (di marca Siemens er75i; Figura 14), che si contraddistingue tra i modelli testati per l ottima affidabilità e il basso consumo energetico. In alcune situazioni invece, per necessità di maggior larghezza di banda e soprattutto in presenza di copertura di rete non ottimale, si è utilizzato un router più avanzato, con interfaccia UMTS (ur5). Tutti i siti della rete sono stati comunque testati prima dell installazione, in modo da garantire una banda minima di trasmissione di almeno 5 KByte/sec. Grazie a questa infrastruttura di comunicazione, i dati di tutte le stazioni sono raggiunti e prelevati tramite internet dal centro di elaborazione della Sezione CRS di Udine. Lo schema di trasmissione dati realizzato per la RSC è mostrato in Figura 15. Er75i Ur5 Figura 14 Router per la trasmissione dati installati presso le stazioni della RSC. Figura 15 Schema della rete di comunicazione realizzato per la RSC. Sono rappresentate solo alcune stazioni, a titolo di esempio. 22

29 Sistema di acquisizione ed elaborazione dati Presso la sede di Udine della Sezione CRS è installato il sistema di acquisizione principale. Per realizzarlo è stato utilizzato come hardware un server Apple Mac Pro (Figura 16a), con le seguenti caratteristiche: Due processori Intel Xeon Quadcore in architettura SMP operanti a 2,4Ghz per un totale di 8 core di elaborazione; 16 Gb di memoria RAM DD3 ECC; Spazio locale di archiviazione su dischi Sata per 1TB; Sistema operativo MacOSX 10.6 Server. Lo spazio di archiviazione locale interno al server è utilizzato come buffer locale di memorizzazione per il sistema di acquisizione. I dati acquisiti in tempo reale vengono poi archiviati giornalmente sulla struttura esterna ad alta affidabilità dell archivio OASIS, descritto in seguito. E stato installato inoltre un sistema di acquisizione secondario, predisposto a scopo di ridondanza, presso la sede OGS di Trieste, ma anche per usufruire del vantaggio di un accesso a internet separato rispetto a quello di Udine. Il sistema secondario mantiene copia del software di acquisizione, di elaborazione e del buffer dati. Le caratteristiche hardware sono le seguenti: Apple Mac mini Server (Figura 16b); Processore Intel Core 2 Due operante a 2m66Ghz; 8Gb di RAM DDR3; Spazio locale di archiviazione su dischi SATA per 500GB; Sistema Operativo MacOSX 10.6 Server. (a) (b) Figura 16 I server di acquisizione ed elaborazione installati per la rete di Collalto. a) Apple Mac Pro; b) Apple Mac mini Server. Una volta acquisiti, i dati grezzi delle stazioni di monitoraggio vengono convertiti nel formato miniseed per essere poi elaborati e analizzati. L ultima fase della catena di 23

30 operazioni è l archiviazione stabile a cadenza giornaliera, dove il dato convertito viene copiato all interno dell infrastruttura centrale della Sezione utilizzata per l accesso e l archiviazione delle forme d onda. Da questo momento il dato verrà conservato in modo permanente e sicuro, e sarà accessibile via web. Questo sistema di archiviazione si chiama OASIS ( ed è una struttura permanente della Sezione CRS. Esso consiste di una componente di elaborazione e di una componente di archiviazione (Figura 17), entrambe replicate nelle due sedi OGS di Trieste e di Udine. La componente di elaborazione si basa su due macchine virtuali, costruite su due server fisici ridondanti e assegnate rispettivamente alla gestione dell area di archiviazione (filesystem e procedure di gestione del dato) e alla gestione delle modalità di accesso e consultazione attraverso un applicazione web. La componente di archiviazione si basa invece su un sistema di storage Sun- Oracle Storagetek 6140, con array di dischi configurati in Raid6, per garantire un buon rapporto sicurezza/prestazioni, ed è in grado di immagazzinare, al netto della ridondanza e dell overhead di filesystem, circa 10 TB di dati utili. Per le finalità di archiviazione dei dati della RSC, il sistema OASIS è stato integrato con un ulteriore array di dischi fino al raggiungimento della massima capienza. Stimando la quantità dei dati prodotti dalla rete in circa 500 GB/anno, la parte del sistema OASIS dedicata alla RSC sarà sufficiente ad archiviare dati per circa 4-5 anni. Figura 17 Il server di (a) gestione e (b) storage del sistema di archiviazione OASIS dell OGS. (a) (b) Passiamo ora alla descrizione della configurazione del sistema di acquisizione. Le stazioni sono configurate per registrare i dati in forma continua con il formato proprietario Guralp Compress Format (GCF) e simultaneamente scrivere in formato MiniSEED. I formati SEED e MiniSEED sono i formati sviluppati per lo United State Geological Survey (USGS) e rappresentano uno standard internazionale per lo scambio di dati sismologici digitali. Questi formati sono stati adottati come standard dalla FDSN. Il formato SEED contiene tutte le informazioni (metadati) necessarie per identificare la stazione, gli strumenti e per correggere i dati dalle risposte strumentali. Il formato MiniSEED è una forma ridotta del formato SEED, e contiene solo i dati di forma d onda. E un formato molto adatto per dati continui e per archiviare una grande mole di dati. Gli acquisitori sono stati configurati in modo da campionare il segnale a 200 Hz, frequenza che si ritiene adatta per monitorare la microsismicità naturale e indotta. Si rammenta che 24

31 le reti sismologiche usualmente campionano il segnale a circa 100 Hz. Il server della RSC è un computer adatto a gestire tutto il carico di lavoro di acquisizione e prima elaborazione in real- time dei dati. Per il collegamento e l archiviazione dei dati in tempo reale si utilizza il protocollo SeedLink, che permette di stabilire una comunicazione robusta tra il server di acquisizione e le stazioni. La parte principale del sistema è un server virtuale, chiamato Ring Server (Figura 18), che permette di inserire i dati in arrivo all interno di una memoria circolare (ring buffer), recuperare e correggere dati eventualmente mancanti e di controllare che tutte le operazioni di dialogo tra server e clients avvengano in modo rapido e corretto. Una volta entrati nel ring buffer e validati, i dati vengono archiviati sul disco rigido del server in files MiniSEED con lunghezza voluta (es. giornalieri). Per l elaborazione dei dati sono utilizzati diversi sistemi (Figura 18b). Un ramo dello schema software è quello adottato per l elaborazione dei dati in tempo reale, che è basato sui software EarthWorm ( e SWARM ( Entrambi sono software Open Source. EarthWorm è strutturato in una serie di moduli che gestiscono tutte le funzionalità necessarie all elaborazione dei dati sismologici acquisiti dalla rete. Il modulo slink2ew realizza il collegamento tra il RingServer e EarthWorm (ramo a destra in Figura 18b). In EarthWorm sono state attivate le funzioni di detection e segnalazione degli eventi sismici ad uso del personale addetto al controllo. Il secondo strato di software per l elaborazione in tempo reale è il sistema SWARM. Con questo sistema vengono visualizzati i segnali in tempo reale su dei monitor dedicati e possono essere effettuate delle operazioni di analisi direttamente sul segnale registrato. Il secondo ramo di elaborazione (ramo verso il basso a sinistra del diagramma in Figura 18b) riguarda l archiviazione e l elaborazione off- line. Il sistema OASIS, sviluppato dall OGS, rappresenta la struttura di archiviazione e accesso ai dati sismologici strumentali acquisiti dall OGS. OASIS si compone di un data- base che contiene tutte le informazioni riguardanti i siti delle reti di monitoraggio, di un archivio sia per i dati in continuo sia per dati estratti corrispondenti a specifici terremoti, e di un sito web che consente l accesso a tutti questi dati. Tutti i dati della RSC, sia per quanto riguarda i siti sia per quanto riguarda le registrazioni continue sono inseriti in OASIS e possono essere liberamente acceduti dall esterno. Il sistema BRTT Antelope ( viene utilizzato per l analisi off- line di riconoscimento fine degli eventi sismici. Esso è il medesimo sistema che viene utilizzato per l aquisizione e l elaborazione dei dati della Rete Integrata dell Italia Nord- Orientale gestita dal CRS. La parte di elaborazione off- line sarà descritta in dettaglio nel prossimo capitolo. 25

32 (a) Figura 18 (a) Schema del sistema di acquisizione dei dati sismologici (Ring Server). (b) Schema del sistema di elaborazione sviluppato. (b) 26

33 2.4 Procedure di identificazione e localizzazione degli eventi sismici Per la rilevazione della sismicità sono state individuate due aree di riferimento: un area più grande, denominata Area B, a scala regionale, e un area più piccola (Area A) che circonda il serbatoio (Figura 19). Le coordinate che definiscono i vertici delle due aree sono mostrate in Tabella 3. Ricordiamo anche che: la Rete Sismica di Collalto (RSC) è inserita nel più ampio sistema di monitoraggio sismico dell Italia Nord- Orientale gestito dal OGS (Bragato et al., 2011) e beneficia dei dati acquisiti dal sistema della rete di monitoraggio integrata (Figura 20); presso la sede dell OGS di Trieste, dove viene effettuata gran parte delle elaborazioni, è stato realizzato un sistema che visualizza in tempo reale i segnali registrati dalle stazioni della RSC ed avvisa nel caso di deviazioni dall andamento regolare. In questo modo gli addetti possono riconoscere eventuali anomalie dei dati registrati dalle stazioni, terremoti, e malfunzionamenti; i dati acquisiti sono archiviati in modo permanente e sicuro all interno del sistema di archiviazione dei dati sismologici dell OGS chiamato OASIS (oasis.crs.inogs.it). Si rammenta che le attività di analisi ed elaborazione svolte per la RSC non prevedono l intervento di un operatore in tempo reale, né un servizio di reperibilità o di presenza H24. In caso di evento sismico, viene applicato il protocollo stabilito dalla convenzione per il monitoraggio sismico della Regione Veneto stipulata tra la Protezione Civile della Regione Veneto e la Sezione Scientifica CRS dell OGS, che prevede le seguenti modalità di intervento in base al livello di magnitudo durata Md: Area A Area B Lat Min Lat Max Lon Min Lon Max 45 47' ' ' ' ' ' ' ' Tabella 3 Coordinate geografiche dei limiti delle aree A e B rispettivamente in gradi/primi/secondi e in gradi decimali (cfr. anche Figura 19). 27

34 Figura 19 Limiti geografici delle Aree A (più piccola, linea spessa) e B (più grande, linea sottile) definite come aree di interesse rispettivamente per i terremoti locali e regionali. La mappa mostra anche le posizioni delle stazioni della RSC (simboli circolari) e di alcune stazioni della rete di monitoraggio dell Italia Nord- Orientale (triangoli e quadrati). Figura 20 La RSC (simboli arancio) nel contesto della Rete Integrata di monitoraggio sismico dell Italia Nord- Orientale (simboli blu) gestita dall OGS. Immagine tratta da OASIS The OGS Archive System of Instrumental Seismology ( 28

35 Md : allarme automatico via fax e sms; Md 3.5: allarme automatico e intervento del personale di reperibilità presso il CRS; Md 4.5: allarme automatico e intervento di personale di reperibilità presso il CRS e la sede dalla Protezione Civile della Regione Veneto a Marghera (VE). Quindi, per eventuali di eventi sismici localizzati nell area della concessione di Collalto e percepiti dalla popolazione si attivano comunque le procedure di allarme sismico convenute con la Protezione Civile della Regione Veneto. Durante il secondo semestre del 2012 è stato completato lo sviluppo delle procedure semi- automatiche di rilevazione degli eventi sismici e di analisi manuale degli eventi che permettono di riconoscere gli eventi sismici avvenuti nell area d interesse sfruttando al massimo la sensibilità della rete. Queste procedure sono descritte in dettaglio nel prosieguo del presente capitolo. Usualmente i sistemi di riconoscimento di eventi sismici on- line sono utilizzati nell ambito di sistemi di allarme a fini di protezione civile, con lo scopo di rilevare e identificare nel minimo tempo possibile gli eventi sismici significativi. Si richiedono pertanto robustezza e affidabilità, caratteristiche che ovviamente si pagano in termini di riduzione della sensibilità, per evitare falsi allarmi. Per sfruttare al meglio le caratteristiche di sensibilità di una rete di monitoraggio sismico, all elaborazione automatica si fa seguire una fase di analisi a posteriori (off line, appunto) abbinata ad alcune operazioni e controlli manuali. Il primo obiettivo dell analisi off line è quello di rilevare la maggior parte della sismicità dell area studio, ovvero di riconoscere tutti i terremoti nei limiti di capacità di rilevazione della rete. Gli strumenti di elaborazione rivolti all analisi della sismicità sono dunque orientati alla rilevazione dei terremoti deboli e devono risolvere dei problemi diversi, quali la capacità di interpretare e associare segnali registrati da poche stazioni tre o addirittura meno di tre ma ammettendo un certo margine di errore. Il sistema di riconoscimento e localizzazione degli eventi sismici sviluppato per la RSC opera a valle del sistema di acquisizione dei dati. Esso può essere schematizzato con una sequenza di tre fasi (Figura 21): 1. Preparazione del data- set, che consiste nell integrazione e organizzazione dei dati della RSC con quelli di stazioni circostanti di interesse; 2. Riconoscimento semi- automatico off- line degli eventi sismici con procedura automatica e rimozione manuale degli eventi falsi; 3. Picking manuale e ri- localizzazione attraverso il sistema chiamato PickServer. Per migliorare la rilevazione e localizzazione dei terremoti nelle aree A e B, alle 10 stazioni della RSC è stata affiancata una selezione di stazioni afferenti al la Rete Sismica Integrata dell Italia Nord- Orientale (NEI), gestita da OGS (Tabella 4). Le stazioni 5 Ricordiamo che Md = 2.5 definisce con buona approssimazione la soglia minima di magnitudo per la quale un evento sismico di origine naturale è usualmente percepito. 29

36 introdotte allargano l area di rilevazione a tutto il Veneto, al Friuli- Venezia Giulia e al Trentino. Le stazioni più distanti servono a discriminare più efficacemente eventi lontani, anche se di scarso interesse per l area della concessione di stoccaggio. Figura 21 Schema a blocchi della procedura off-line di riconoscimento e localizzazione degli eventi sismici. Tabella 4 - Stazioni sismometriche utilizzate a integrazione della RSC per la localizzazione automatica degli eventi. I codici NEI e TN identificano rispettivamente la Rete Integrata dell Italia Nord-Orientale e la Rete della Provincia Autonoma di Trento. 30

37 Le Figure 22 e 23 mostrano la disposizione sul territorio delle stazioni utilizzate a integrazione della RSC ed elencate in Tabella 4. L analisi off- line è effettuata con funzioni del software Antelope sviluppato da BRTT. Per prima cosa viene organizzato il dbmaster cioè il data- base che descrive complessivamente la rete e contiene tutte le informazioni sulle stazioni e gli strumenti installati. Successivamente vengono indicizzati in un data- base tutti i dati relativi alle forme d onda. Questo conclude la parte di preparazione dei dati. Il cuore della parte automatica di analisi è strettamente vincolato alla specifica calibrazione degli algoritmi di Antelope indirizzati all individuazione e localizzazione degli eventi, chiamati rispettivamente dbdetect e dbgrassoc. Il primo opera direttamente Figura 22 Mappa delle stazioni usate per riconoscere gli eventi sismici a scala regionale. I puntini verdi mostrano i punti della griglia per cui sono pre-calcolati i tempi di arrivo teorici. La RSC è rappresentata dal denso gruppo di stazioni al centro della figura. 31

38 sulle forme d onda, individuando canale per canale dei tempi (trigger) candidati ad essere interpretati come tempi di arrivo di qualche fase, ed immagazzinandoli come detection, opportunamente etichettati nell omonima tabella. Il trigger corrisponde ad un anomalia del segnale, e viene effettuato tramite un algoritmo STA/LTA (Short Time Average/Long Time Average) opportunamente calibrato. Il secondo opera su insiemi di detection, verificando attraverso una ricerca su griglia l associazione dei diversi possibili gruppi di detection con gli arrivi teorici corrispondenti ad un evento. Per ogni nodo della griglia vengono pre- calcolati i tempi di arrivo a tutte le stazioni attraverso una struttura di velocità standard. Ogni gruppo candidato di tempi di detection viene confrontato nodo per nodo con le tabelle dei tempi teorici e, se vengono soddisfatte alcune condizioni (ad esempio: numero minimo di fasi P o S, ritardo contenuto entro certi Figura 23 Mappa delle stazioni usate per riconoscere gli eventi sismici a scala locale. In basso a destra, si riconosce il gruppo di stazioni della RSC, denominate con codice ED. Altri dettagli come in Figura

39 limiti,...) quel nodo diventa la prima soluzione epicentrale e l algoritmo avvia nell intorno del nodo la ricerca dell ipocentro, considerando quindi anche la profondità. La localizzazione, poi, corrisponde al nodo che minimizza i residui tra tempi teorici e osservati. Sia l algoritmo di detection che quello di associazione vengono fatti scorrere, in modo controllato, sul segnale continuo dei canali di tutte le stazioni. La strategia adottata mira sostanzialmente riconoscere tutti gli eventi sismici di potenziale interesse per l impianto di stoccaggio (Area B, più grande) e a distinguere gli eventi locali più vicini all impianto (localizzati in area A). Per questo scopo, l algoritmo di localizzazione (dbgrassoc) è pilotato in modo da lavorare parallelamente su quattro differenti griglie, rispettivamente una locale (area A), una locale ampia (area B), una regionale più ampia e una globale terrestre. Le ultime due servono a riconoscere eventi distanti e tele- sismi. Gli eventi locali sono quelli che alla fine del processo vengono localizzati all interno delle griglie locali. Una rappresentazione schematica della modalità operativa dei due algoritmi, senza entrare nei dettagli di configurazione dei parametri, viene illustrata nella Figura 24. Ognuno dei flussi di lavoro relativo alle differenti griglie opera su differenti classi di detection, ottenute da quattro distinte configurazione dell algoritmo di trigger. Il localizzatore opera differentemente sulle detection anche in funzione dei canali utilizzati: il canale verticale fornisce detection candidate a fasi P (etichettate come lp, ru, Tl, Th), mentre i canali orizzontali forniscono detection candidate a fasi S (etichetta sa). Uno schema di priorità serve a rigettare le soluzioni delle griglie più ampie all interno delle griglie più piccole. Infine, per gli eventi localizzati in griglia locale e regionale, viene calcolata la magnitudo locale ML (programma dbampmag). Per la stima della magnitudo locale viene adottata la legge di attenuazione di Hutton and Boore (1989), che è stata recentemente adottata sia dalla Rete dell Italia Nord- Orientale (NEI), gestita da OGS, sia dalla Rete Sismica Nazionale di INGV. Ciò al fine di garantire compatibilità tra le stime. Si rammenta comunque che il valore di magnitudo di un evento è calcolato attraverso successive operazioni di media delle ampiezze delle componenti orizzontali dei segnali registrati dalle diverse stazioni, e che anche l adozione della medesima procedura per il calcolo può portare a stime diverse per il solo fatto di considerare gruppi di stazioni differenti. Il passo successivo consiste in due operazioni che servono a creare il dataset utilizzato dal PickServer che è il programma utilizzato per effettuare il picking delle fasi e le localizzazioni manuali. Dapprima viene effettuato un riconoscimento visivo degli eventi identificati e localizzati dalla procedura automatica, al fine di rimuovere falsi eventi, come ad esempio gli eventi dovuti a temporali molto numerosi nell area della pedemontana veneta, disturbi locali che casualmente risultano sincroni presso più stazioni, o eventi riconosciuti come tali a causa dell elevato numero di detection ottenuto avendo imposto elevata sensibilità al sistema di riconoscimento. Successivamente, per gli eventi identificati e localizzati entro l area B, vengono estratte le finestre di segnale di forma 33

40 d onda di tutte le stazioni, in formato SAC (Goldstein et al., 2003; Goldstein and Snoke, 2005). Con ciò si conclude il secondo blocco di analisi, relativo al riconoscimento degli eventi con procedura semi- automatica off- line. Figura 24 Schema a blocchi dell algoritmo di riconoscimento degli eventi sismici off-line. 34

41 Una volta esportati i dati degli eventi rilevati, l analisi prevede l analisi manuale dei sismogrammi, la ri- lettura delle fasi e la localizzazione degli eventi mediante il sistema chiamato PickServer. Questo sistema consiste di un interfaccia web che permette di accedere ai dati esportati verso il sistema stesso (Figura 25). Il picking delle fasi è effettuato con il programma Seisgram2k (Lomax, 2008). Il PickServer è anche lo strumento con cui, presso il CRS, viene analizzata e revisionata la sismicità maggiore in tempo reale per le finalità di allarme sismico e in modalità off- line per finalità di bollettino. Una volta effettuato il picking si può effettuare la ri- localizzazione manuale, che nel PickServer è eseguita con il programma Hypo71 (Lee and Lahr, 1975). Si è scelto di utilizzare Hypo71 per mantenere la compatibilità totale con il sistema di localizzazione Figura 25 Videata del sistema PickServer, utilizzato per gestire gli eventi rilevati, analizzare i sismogrammi e localizzare gli eventi. 35

42 utilizzato dalla Rete Integrata del Nord- Est gestita dal CRS (Bragato et al., 2011) e quindi con i dati di sismicità rilevati in quest area. La prima localizzazione viene generalmente migliorata attraverso un ri- controllo delle letture iniziali con lo scopo di ridurre i tempi residui. Il PickServer permette di effettuare agevolmente e in modo assistito queste operazioni verificando di volta in volta le localizzazioni ottenute. Per ogni set di localizzazioni sono infine ricalcolate le magnitudo e creato l elenco finale di eventi. Come ultimo passo, si procede alla calibrazione della magnitudo, dove vengono compensati i residui sistematici riscontrati, in modo che la distribuzione dei residui tra le magnitudo calcolate per ogni stazione e quella media sia centrata sullo zero. Attraverso un processo iterativo le magnitudo vengono ricalcolate fino al raggiungimento di valori di residui medi trascurabili per tutte le stazioni. La sismicità rilevata applicando le procedure appena descritte è descritta nel Capitolo 2.7. A titolo di esempio mostriamo, qui, le registrazioni di due eventi, rispettivamente uno debole vicino alla rete e uno forte distante. La Figura 26 mostra la registrazione di un terremoto molto debole (ML0.5) avvenuto in comune di Conegliano (TV) vicino a Pieve di Soligo e a pochi chilometri dal nucleo centrale della rete di monitoraggio. Il terremoto è stato registrato da tutte le stazioni della RSC e dalle stazioni limitrofe più vicine. I segnali sono molto chiari e ben riconoscibili, nonostante la magnitudo sia molto ridotta e la Figura 26 Esempio di registrazione di un terremoto debole vicino. Evento sismico ML0.5 del 30/4/2013 ore 3:51:34 UTC, localizzato nel comune di Conegliano alla profondità di 9 km (cfr. Appendice B). Le finestre grafiche rappresentate appartengono al software di elaborazione Antelope che viene usato per le analisi off- line. La finestra in alto a sinistra mostra la localizzazione migliore (simbolo rotondo arancio) e una serie di localizzazioni preliminari (in giallo). Con i triangoli blu sono indicate le stazioni che hanno registrato l evento alla scala locale. Nella finestra a destra sono mostrate le tracce delle registrazioni dell evento. 36

43 profondità stimata del terremoto sia di circa 9 km (cfr. Appendice B). Le immagini rappresentano delle finestre grafiche tipiche del software di elaborazione Antelope che viene usato per le analisi off- line. La Figura 27 mostra invece la registrazione dei terremoti della sequenza sismica dell Emilia del 20/5/2012. La distanza della rete dalla zona epicentrale è di circa 130 km. Oltre alle scosse maggiori si riconosce distintamente la successione delle scosse minori. Le immagini sono ottenute con il software Swarm, un programma distribuito liberamente che si collega ai database di Earthworm e consente di visualizzare i segnali registrati dalla rete in tempo reale e fare su di essi una serie di operazioni. Figura 27 Registrazioni del terremoto dell Emilia del 20/5/2013. Il pannello a destra raffigura i sismogrammi registrati dalla stazione ED06 durante 24 ore: si distinguono chiaramente la scossa principale ML5.9 delle 02:03 UTC, la scossa che l ha preceduta alle ore 23:13 UTC e la serie di scosse successive. Le finestre sulla sinistra mostrano la registrazione della scossa delle 23:13 UTC, antecedente quella principale, effettuata dalle 10 stazioni della RSC. 37

44 2.5 Ulteriori procedure di analisi del monitoraggio sismico Le procedure descritte nel precedente Capitolo 2.4 servono a riconoscere in modalità off- line gli eventi sismici, a localizzarli e a determinarne la magnitudo. Oltre a queste procedure di analisi sono stati predisposti degli strumenti attraverso i quali è possibile verificare in modo rapido l attività di monitoraggio svolta, gli eventi sismici verificatisi nell area studio e le eventuali connessioni con l attività svolta da Edison Stoccaggio. Questi strumenti generano con cadenza prestabilita delle immagini e le depositano sul sito web della RSC (cfr. Capitolo 4), in un area attualmente riservata all uso dei sismologi del CRS. Durante l anno in corso queste immagini saranno rese accessibili dall esterno, man mano che la loro configurazione sarà resa definitiva. Qui mostriamo alcuni esempi delle funzioni sviluppate: densità di potenza spettrale (Power Spectral Density PSD, Figura 28); segnale registrato in continuo dalle stazioni (Figura 29); spettrogrammi (Figura 30). Figura 28 Stazione ED08. Densità di potenza spettrale calcolata con il software PQLX ( per il periodo di due giorni 9-10/3/2013. Ogni curva rappresenta lo spettro di potenza calcolato in un ora. I colori rappresentano l ampiezza della densità di potenza ottenuta sommando le curve orarie. In ascissa periodi (in secondi) in ordinata la densità di energia in decibel. 38

45 In particolare, la densità spettrale di energia mostra il segnale registrato dalla stazione in confronto con due curve standard che definiscono il minimo e massimo valore spettrale di rumore medio stimato su scala planetaria (rispettivamente, low- and high- noise models). La qualità della stazione migliora man mano che la sua curva media di rumore si avvicina alla curva di rumore minimo. Una stazione di qualità accettabile deve avere l energia del rumore di fondo al di sotto della curva massima. Ad esempio, dalla Figura 28 si riconosce che per la stazione ED08 il segnale sta al di sotto della curva di high- noise per tutta la banda di periodi di interesse (da 0.01 a 10 s). Questi strumenti sono ancora in fase di sperimentazione potranno essere modificati o sviluppati nel tempo per meglio soddisfare le varie necessità o nuove esigenze e richieste. Figura 29 Esempio di forme d onde continue (rappresentazione grafica di tipo drumplots) corrispondenti al canale verticale della stazione ED07 il giorno 13/09/2011. Si riconoscono i due eventi ML3.7 e ML3.3, rispettivamente delle 18:35 UTC e 18:46 UTC, localizzati a Farra di Soligo. 39

46 Figura 30 Spettrogramma dei dati di un canale nell arco di 12 ore. Gli assi orizzontale e verticale rappresentano rispettivamente la frequenza e il tempo; in colore l ampiezza dello spettro. La figura si riferisce al giorno 13/09/2011. La linea sottile disposta in verticale sulla destra, rappresenta il sismogramma registrato. Qui si riconoscono i due terremoti locali avvenuti tra le ore 18:00 e 19:00 UTC. Una delle funzioni che sono state sviluppate è quella chiamata indice vibrometrico, il cui scopo è quello di poter mettere in relazione il segnale registrato dalla singola stazione con la possibile percezione umana dell attività sismica. La letteratura sul tema è piuttosto scarna e non vi sono standard univocamente riconosciuti. Tuttavia abbiamo trovato dei buoni riferimenti e una certa omogeneità nelle procedure adottate da alcuni paesi, come Australia, Inghilterra e Germania per la misura e il controllo delle vibrazioni indotte da attività antropiche, come ad esempio strade a elevata percorrenza, linee ferroviarie, cantieri,, in funzione della percezione umana. Tutte queste procedure calcolano un valore scalare mediando porzioni del segnale filtrato con un filtro passa banda. 40

47 Una delle funzioni più semplici considera il valore medio della radice quadrata dell ampiezza del segnale in velocità (root mean square - rms) calcolato su una finestra temporale pre- definita. Questo parametro viene calcolato dal sistema della RSC e salvato periodicamente con immagini giornaliere (Figura 31). Tuttavia l rms non viene usualmente adottato per stimare la possibilità di percezione da parte dell uomo perché è considerato poco selettivo. Figura 31 Stazione ED06. Andamento giornaliero del valore rms (root mean square) della componente verticale di velocità. L unità rappresentata è digital count. Per la RSC è stata sviluppata una procedura che fa riferimento alla normativa australiana (Australian Standard, 1990). Questo standard definisce una famiglia di curve che specificano livelli di vibrazione stimati in differenti circostanze, e indica dunque diversi livelli di percezione che possono essere utilizzati per valutare il segnale sismico registrato presso il sito di registrazione. La percezione umana della vibrazione è valutata in base alla velocità particellare (particle motion) secondo la scala mostrata in Tabella 5. In particolare, si parla spesso di peak particle motion (PPM), con ciò intendendo il valore massimo assunto dalla velocita particellare. Per lo standard australiano il segnale velocimetrico è preventivamente filtrato passa- banda nella banda [8, 80] Hz. Per la rete di Collalto si sta sperimentando una banda ampliata a [1, 80] Hz così da considerare in modo più completo l energia rilasciata dai terremoti. Livello approssimato di vibrazione (mm/s) Grado di percezione Codice 0.10 Non percepito 0.15 Soglia di percezione L Appena percepibile L1 1.0 Percepibile L2 2.2 Distintamente percepito L3 6.0 Intensamente percepito L4 Tabella 5 Vibrazione (valore PPM) e percezione umana del moto. Segnale filtrato in banda [8, 80]Hz. 41

48 Le Figure 32 e 33 mostrano un esempio di indice vibrometrico calcolato su base giornaliera, e si riferiscono al segnale registrato presso la stazione ED06 durante il giorno 3 aprile La Figura 32 mostra il sismogramma (velocità, componente verticale) registrato presso la stazione durante l intera giornata. L ora è UTC, quindi in aprile è due ore indietro rispetto all ora locale (es: l ora 09:00 UTC corrisponde alle 11:00 ora locale). La Figura 33 mostra, sopra, l indice vibrometrico calcolato per la componente verticale rispettivamente in banda [8, 80]Hz, secondo lo standard australiano, e, sotto, a titolo di confronto quello calcolato in banda completa. Già dal sismogramma si nota, grosso modo dalle ore 05:30 UTC alle 15:30-16:00 UTC, un incremento delle ampiezze dovuto all attività antropica dell area durante i giorni lavorativi. Questo è un effetto normale che è regolarmente rilevato da strumenti molto sensibili quali quelli in dotazione alla RSC. Si notano poi una serie di segnali transienti dovuti ad attività lavorative effettuate localmente nell area che ospita la stazione. Infatti nessuna delle altre stazioni registra segnali simili in contemporanea. Gli indici vibrometrici mostrano in modo molto chiaro il livello di vibrazione registrata rispetto alla possibilità che essa sia percepita. In particolare, si vede come le attività antropiche ordinarie non producono segnali percepibili dall uomo in termini di vibrazione del suolo presso la stazione di misura considerata. Figura 32 Sismogramma giornaliero utilizzato per l esempio di calcolo dell indice vibrometrico mostrato in Figura

49 Figura 33 Indici vibrometrici calcolati dal segnale mostrato in Figura 32 con filtro passa- banda [8, 80] Hz (pannelli sopra) e senza filtraggio (pannelli sotto). Il tempo è indicato con l ora UTC. Le linee blu sottile e rosa spessa indicano rispettivamente l indice istantaneo (calcolato su una finestra di segnale larga 10 s) e l indice medio (calcolato su una finestra larga 5 ). Le linee tratteggiate grigie/nere con intensità via via crescente indicano i primi 4 livelli di percezione L0- L3 descritti in Tabella 5. Le velocità sono rappresentate con scala logaritmica, con intervallo di valori da 10-6 mm/s a 10 mm/s. 43

50 L analisi vibrometrica è stata effettuata fin qui in caso di segnali anomali per i quali non si riconosce facilmente la causa, come ad esempio è avvenuto per eventi metereologici di particolare intensità. Una volta che essa sarà stata testata e calibrata, verificando l effettiva rispondenza dei livelli di percezione impostati e delle bande di frequenza utilizzate per elaborare il segnale, si intende mettere in linea la procedura sul segnale continuo.. 44

51 2.6 Operatività della rete sismica Durante il periodo in esame (1/1/ /3/2013) la rete ha garantito la funzionalità completa del sistema di monitoraggio sismico. Gran parte della strumentazione installata funziona correttamente, a parte alcuni malfunzionamenti che saranno illustrati successivamente, e rispetta tutte le specifiche tecniche imposte in fase di progettazione. Gli acquisitori si comportano in modo impeccabile e consentono un elevato livello di configurabilità e un controllo bidirezionale completo. Il sistema di acquisizione, prima elaborazione e archiviazione dati ha funzionato anche correttamente. Si sono invece avuti dei malfunzionamenti temporanei di alcuni sensori e dei cavi di connessione agli acquisitori. In particolare, si sono riscontati dei problemi di infiltrazioni d acqua e ossidazioni presso le giunture dei cavi di connessione tra sensori e acquisitori digitali. Queste infiltrazioni generano risposte strumentali anomale e in qualche caso hanno danneggiato il sensore stesso. I sensori e cavi non funzionanti sono stati inviati in Inghilterra alla ditta Guralp (produttore degli strumenti) per riparazione e sono stati restituiti alla fine dell anno I sensori/cavi guasti sono stati temporaneamente rimpiazzati con strumenti sostitutivi di proprietà dell OGS con caratteristiche abbastanza simili (es: Lennartz 3D1s o Guralp CMG- 40T), ma collocati in superficie. Si sono anche avuti alcuni problemi di telecomunicazione, dovuti principalmente alla scarsa qualità del segnale GPRS nelle aree in cui si trovano alcune stazioni. Nel corso del tempo è stato aggiornato il firmware di alcuni modem/router e sono state riposizionate alcune antenne. In generale il sistema di acquisizione riesce a sopperire alla maggior parte dei buchi di trasmissione recuperando i dati non trasmessi non appena la comunicazione si ripristina. A causa dei problemi sopra esposti, i dati acquisiti mostrano una copertura temporale quasi completa, ma non totale. Si segnalano in particolare: limitate mancanze dei dati di alcune singole stazioni; complete mancanze di dati in pochi brevi periodi, ovvero nei seguenti giorni: 9-11/4/2012; 28/6/2012; 6-7/8/2012; 13/09/2012; 7/10/2012; 12-14/12/2012; 3/3/2013. Si rammenta che la rete sopporta senza conseguenze particolarmente negative la mancanza limitata dei dati di qualche stazione. 45

52 In Appendice A sono riportate le tabelle che riassumono, mese per mese, la disponibilità dei dati acquisiti. La Tabella 6, qui di seguito, riassume gli interventi più importanti effettuati sulle stazioni durante il periodo considerato in questo rapporto. Stazione Località Descrizione intervento ED01 Susegana Santa Lucia Cattivo funzionamento sensore SP1 posto alla prof. di 155 m. Sostituzione sensore con Guralp CMG- 40T e successivamente con Lennartz 3dLite posti in superficie. Ripristino del sensore SP1 in pozzo. ED02 Farra Di Soligo ED03 Corbanese Ripetuti controlli sugli apparati di tele- comunicazione. Aggiornamento del router di trasmissione. ED04 Santa Maria Di Feletto ED05 San Michele Di Feletto Malfunzionamento sensore. Sostituzione temporanea del sensore e successivo ripristino alla prof. di esercizio di 14m. ED06 SUSE Collalto Campo 6 Ripetuti controlli sugli apparati di tele- comunicazione. Malfunzionamento e interventi di riparazione stazione GPS SUSE ED07 Nervesa Della Battaglia Malfunzionamento cavo e sensore. Sostituzione temporanea del cavo e del sensore /(Lennartz 3D1s Lite) e successivo ripristino alla prof. di esercizio di 14m. ED08 Collalto Cucco Cattivo funzionamento sensore SP1 posto alla prof. di 14 m. Sostituzione sensore con modello CMG- 40T posto in superficie. Ripristino del sensore SP1 in pozzo. ED09 Susegana Castello Sostituzione sensore con Lennartz 3dLite posti in superficie. ED10 Santa Croce del Montello Cattivo funzionamento sensore SP1 posto alla prof. di 13.6 m. Sostituzione sensore con Guralp CMG- 40T e successivamente con Lennartz 3dLite posti in superficie. Ripristino del sensore SP1 in pozzo. Tabella 6 Quadro sintetico degli interventi tecnici effettuati sulla Rete di Collalto durante il periodo 1/1/ /3/

53 2.7 Sismicità rilevata In questo paragrafo si descriverà la sismicità rilevata durante il periodo 1/1/ /3/2013 attraverso la procedura di riconoscimento semi- automatico off- line descritta nel Paragrafo 2.4. La Figura 34 mostra il diagramma di Wadati modificato costruito sulla base di tutte le letture delle fasi effettuate per il periodo 1/1/ /3/2013. In questo diagramma sono rappresentati tutti i punti corrispondenti alle differenze tra tempi di arrivo delle onde P (in ascissa) e S (in ordinata) per tutte le coppie di stazioni e per ogni evento rilevato. Questo tipo di rappresentazione è utilizzato sia come strumento di controllo della qualità dei picking (vengono individuati e rimossi gli outliers) sia per stimare il rapporto tra le velocità delle onde sismiche P e S. La Figura 34 mostra i dataset già ripuliti dalle rilevazioni dei tempi di arrivo non corrette per il periodo 1/1/2012- Figura 34 Diagramma di Wadati modificato ottenuto dal dataset rivisto di letture del periodo 1/1/ /3/2013. La retta rappresenta il risultato della regressione ortogonale (equazione e coefficienti sono indicati in blu) e la sua pendenza stima il rapporto V P/V S della struttura crostale campionata dai raggi che collegano eventi e stazioni. 47

54 31/3/2013. In basso, è esplicitato il risultato della regressione ortogonale utilizzata per valutare il valore del rapporto VP/VS, che risulta essere uguale a circa L incertezza media nelle letture calcolata sull intero dataset è pari a circa 0.03 s Tuttavia in numerosi casi è dell ordine del secondo. Ciò si verifica spesso anche per eventi vicini e deboli, quando il segnale dell evento è maggiormente mascherato dal rumore. Figura 35 Eventi sismici riconosciuti dalla Rete Sismica di Collalto nel periodo 1/1/ /3/2013. I simboli rotondi rappresentano gli eventi per i quali è stata stimata la magnitudo. Alcuni rombi rappresentano gli eventi per i quali non è stata stimata la magnitudo. La dimensione e il colore dei simboli rappresentano rispettivamente la magnitudo e la profondità degli eventi. I triangoli rossi capovolti rappresentano le stazioni. All interno dell area A è rappresentata l area corrispondente alla proiezione in superficie del serbatoio di stoccaggio (dati da Edison Stoccaggio S.p.A.). 48

55 La Figura 35 mostra la mappa di tutti gli eventi sismici riconosciuti dalla Rete di Collalto anche con l ausilio delle stazioni del sistema di monitoraggio integrato dell Italia Nord- Orientale (NEI) gestito dal CRS. All interno della figura sono evidenziate le Aree A e B, di riferimento per il monitoraggio e già introdotte nel Capitolo 2.4. La lista completa degli eventi riconosciuti in Area A è riportata in Appendice B. L Appendice C riporta invece la lista di tutti gli eventi raffigurati in Figura 35: tra essi si riconoscono quelli avvenuti nelle Aree A e B, nonché quelli esterni all Area B. Per eventi riconosciuti o rilevati si intende qui eventi localizzati con almeno 3 stazioni e 5 fasi, e per i quali è stato possibile calcolare la magnitudo locale. Le liste di eventi riportate nelle Appendici B e C sono pubblicate sul sito web della RSC all indirizzo collalto.crs.inogs.it/it/tags/dati- e- grafici. Nel periodo 1/1/ /3/2013 sono stati rilevati complessivamente: in Area A: 51 eventi con magnitudo ML 1.04; in Area B, esternamente all Area A: 112 eventi con magnitudo 0.0 ML 2.3; nell intera area rappresentata in Figura 35: 193 eventi con magnitudo ML 2.3. La Figura 36 mostra un ingrandimento della mappa alla scala dell Area A. Si può notare che solo per pochi eventi l epicentro cade in prossimità dell area che descrive la proiezio- Figura 36 Eventi sismici rilevati nel periodo 1/1/ /3/2013, rappresentati alla scala dell Area A. Altri dettagli come in Figura

56 ne del serbatoio naturale in superficie. Dal colore dei simboli si riconosce che la maggior parte di questi eventi ha profondità che si aggirano intorno ai 10 km e solo un numero ridottissimo è più superficiale, attorno ai 5 km. All interno dell Area A non si riconoscono aggregazioni (in gergo, cluster) di eventi, contrariamente a quanto avviene in Area B, come ad esempio immediatamente a Sud di Montebelluna, nell area dell Alpago e vicino a Vittorio Veneto. In particolare, il cluster più vicino avviene vicino a Vittorio Veneto come vedremo, tra fine dicembre 2012 a gennaio a distanza abbondantemente superiore a 6-7 km dall area del serbatoio, e quindi non è collegabile a esso. Inoltre, esso è costituito da eventi molto deboli, annoverabili a microsismicità, ma non si può stabilire senza analisi più approfondite se siano micro- terremoti o eventi causati dall uomo, come esplosioni in cava. Data la distanza, la questione non riveste importanza per le finalità di questo monitoraggio. La Figura 37 mostra la distribuzione delle profondità degli eventi rilevati. Nel riquadro di sinistra, in cui sono considerati tutti gli ipocentri rilevati in Area B, si distinguono due diversi livelli sismogenici, caratterizzati da un aumento del numero di eventi, posti rispettivamente a profondità di circa 10 e 13 km. Gli eventi a profondità inferiore a 2 km sono complessivamente 6 e risultano esterni all Area A. Il riquadro di destra mostra invece la distribuzione degli eventi della sola Area A. Si vede che la profondità si concentra maggiormente intorno ai 10 km e che non vi sono eventi a profondità inferiore a 3 km. Nessuno degli eventi rilevati si trova a distanza inferiore a 3 km dai limiti esterni del serbatoio naturale, e ciò supporta l ipotesi di una completa assenza di connessione tra l attività sismica e la presenza del serbatoio. Figura 37 Distribuzione in profondità degli eventi localizzati (a sinistra) in Area B e (a destra) in Area A. In Figura 38 è rappresentata l incertezza delle localizzazioni, ovvero gli errori stimati con metodi statistici dall algoritmo di calcolo, nell area A. Poiché la scala spaziale è di elevato dettaglio, la rappresentazione grafica degli errori risulta molto enfatizzata. 50

57 Complessivamente, dalla lista di eventi a scala regionale riportata in Appendice C, si riconoscono circa una decina di eventi la cui localizzazione orizzontale ha incertezza 4 km. Come avviene di norma, l incertezza in profondità è maggiore e per alcuni eventi la profondità è scarsamente attendibile. In genere si tratta di eventi molto superficiali, corrispondenti a esplosioni in cave, ma questo aspetto non è stato approfondito non essendo di interesse per questo studio. Si ricorda in proposito che la capacità risolutiva della rete dipende dalla copertura azimutale per le coordinate orizzontali e dalla presenza di stazioni sulla verticale dell evento per la profondità. Per eventi deboli, visti da poche stazioni, queste condizioni spesso possono essere non completamente soddisfatte. Nell Area A, rappresentata in Figura 38, le incertezze si riducono progressivamente all ordine delle centinaia di metri, eccetto che per 3-4 eventi deboli caratterizzati da poche fasi. La Figura 39 mostra la distribuzione degli eventi e la loro magnitudo in funzione del tempo. Sono considerati tutti gli eventi riconosciuti in Area B. Si noterà che la quasi totalità degli eventi registrati ha magnitudo locale inferiore a 2, valore che rappresenta la soglia di magnitudo per cui la Rete Sismica Nazionale dell INGV riconosce tutti gli eventi in quest area. I due soli eventi che hanno magnitudo di poco superiore a 2 sono localizzati rispettivamente sul rilievo del Col Visentin e sull altipiano del Cansiglio. Figura 38 Incertezza stimata per gli eventi sismici rilevati nel periodo 1/1/ /3/2013 nell Area A. I circoli rotondi e le barre verticali rappresentano rispettivamente l incertezza orizzontale e verticale, alla medesima scala della mappa. Per errori verticali superiori 10 km l errore è rappresentato da una freccia con lunghezza costante. Altri dettagli come in Figura

58 La Figura 40 confronta la sismicità rilevata in Area A (primi due pannelli in alto) con l attività svolta sull impianto di Collalto, attraverso i dati di portata media (pannello in centro) e pressione media (pannello in basso) misurati al collettore dei pozzi e forniti dal gestore dell impianto. Relativamente alle attività svolte sull impianto si riconoscono: la fase di erogazione durante il periodo invernale fino alla primavera 2012; una fase di stasi delle attività di una ventina di giorni; la fase di immissione del gas a partire da circa metà aprile fino a metà ottobre 2012 circa; infine, a partire dall inizio di novembre 2012 la fase di erogazione corrispondente al periodo invernale ; la conclusione della fase di erogazione a fine marzo I livelli di portata media oraria massimi durante i periodi di erogazione si attestano a ksm 3 /h nell inverno e ksm 3 /h nell inverno Durante il periodo di iniezione, invece, la portata è compresa mediamente tra ksm 3 /h. Le pressioni variano da un minimo di circa 30 bar alla fine del periodo di erogazione dell inverno a un massimo compreso tra bar nel periodo di iniezione durante la stagione estiva Si può notare che nella fase di erogazione la pressione Figura 39 Distribuzione temporale dell attività sismica registrata durante il 2012 nell Area rappresentata in Figura 35. Sono rappresentati (in alto) la magnitudo locale e (in basso) il momento sismico cumulato. 52

59 Figura 40 Confronto tra la sismicità rilevata in Area A e le attività svolte sull impianto nell anno In ascissa il tempo, con i mesi degli anni 2012 e Dall alto verso il basso: numero medio di eventi sismici in 15 giorni, campionato su base settimanale; eventi rilevati e loro magnitudo locale; portata media (unità in migliaia di metri cubi standard all ora); pressione media misurata al collettore dei pozzi (in blu). La linea spessa grigia indica i periodi delle attività di erogazione/immissione del gas dal/nel serbatoio. Dati da Edison Stoccaggio S.p.A. decresce uniformemente da poco più di 80 bar a circa 30 bar, mentre nel periodo di immissione cresce uniformemente partendo da circa 80 bar fino al valore di quasi bar, valore raggiunto nel periodo di settembre- ottobre Dal mese di novembre 2012 inizia il periodo di erogazione. In questo periodo la pressione cala e si assesta su 53

60 valori intorno agli 80 br decrescendo nuovamente fino a circa 30 bar a cavallo del mese di marzo La sismicità rilevata dal sistema di monitoraggio in Area A può essere definita come debolissima: il numero cumulativo di eventi stimato su un intervallo di 15 giorni è sempre di poche unità e la magnitudo degli eventi è bassissima, essendo compresa tra valori e Si nota, a cavallo tra la fine dell anno 2012 e gennaio 2013, un cluster di 19 eventi molto deboli (ML 0.48): esso corrisponde al piccolo gruppo di eventi localizzato pochi chilometri a Sud- Ovest di Vittorio Veneto (Figura 35). Come già evidenziato, tutti gli eventi dell Area A avvengono a profondità maggiori di 3 km e a distanze maggiori di 3 km dal serbatoio, e questo esclude al momento correlazioni con le attività svolte sul serbatoio. Riguardo all efficacia del sistema di monitoraggio sviluppato per la RSC, è anche importante ricordare che il 20 maggio 2012 è iniziata la forte sequenza sismica dell Emilia, che ha prodotto migliaia di terremoti nei mesi successivi. Questi terremoti, provenienti da una distanza di circa 130 km, generano segnali sismici che 1) costituiscono un disturbo che riduce la capacità di riconoscere i deboli segnali dei piccoli terremoti locali, e 2) danno luogo a falsi eventi, che vanno poi discriminati manualmente. Si noterà, dalla lista degli eventi e dalle Figure 39 e 40, che non appaiono evidenti segni di diminuzione della sensibilità del sistema di riconoscimento, anche se non si esclude che per il periodo di giugno- settembre, quello cioè caratterizzato da moltissimi eventi provenienti dall Emilia, la magnitudo di completezza possa attestarsi su valori diversi. Questo fenomeno è peraltro irrisolvibile con le normali tecniche di elaborazione. Concludiamo con alcune valutazioni quantitative circa la sismicità delle aree investigate e un confronto con gli eventi rilevati preliminarmente durante il primo semestre attraverso le procedure del sistema di monitoraggio integrato dell Italia Nord- Orientale. Per valutare la sismicità di un area si eseguono alcune analisi di base che servono a valutare la distribuzione spaziale e temporale dei terremoti, la completezza della rilevazione, il numero complessivo di eventi e la relazione tra il numero di terremoti di diversa magnitudo (la ben nota legge di Gutenberg Richter). Questi elementi messi a confronto permettono di stimare sia alcune caratteristiche dell attività sismica sia l efficienza della rete di monitoraggio sismico. La legge di Gutenberg Richter (GR) descrive l andamento dell attività sismica di un area in termini di frequenza delle diverse classi di magnitudo. La GR è rappresentata teoricamente da una linea retta in un grafico semilogaritmico ML vs log10n, dove N è il numero di eventi di magnitudo superiore o uguale a ML. La magnitudo, verso i bassi valori, in cui la curva sperimentale si discosta dall andamento rettilineo identifica la magnitudo di completezza (MC), ovvero la soglia di magnitudo al di sopra della quale si assume che la rete riconosca tutti gli eventi. In questo studio, la stima dei parametri relativi alle curve magnitudo frequenza è stata eseguita con il metodo EMR, implementato nel software ZMAP (Woessner and Wiemer, 2005). 54

61 Figura 41 Distribuzione magnitudo frequenza dei terremoti localizzati nell intera area raffigurata in Figura 35 e nell Area A (rispettivamente a sinistra e a destra) durante il periodo 1/1/ /3/2013. La magnitudo è discretizzata in classi di 0.1. I triangoli neri rappresentano il numero di terremoti per classe di magnitudo; i quadrati il numero cumulativo di terremoti superiore o uguale alla relativa classe di magnitudo. La retta rossa rappresenta la relazione Gutenberg- Richter (GR) stimata. La Figura 41 rappresenta la relazione GR calcolata rispettivamente nell intera area rappresentata in Figura 35 (riquadro di sinistra) e nell Area A (a destra). La magnitudo di completezza calcolata per il periodo 1/1/ /3/2013 si attesta su valori di ML pari a MC = 0.82 e MC = 0.02, rispettivamente per l intera area e per l area A. Il coefficiente angolare b della retta che approssima e descrive la distribuzione magnitudo frequenza sono simili per l intera area e per l Area A, tenuto conto dell errore associato. Questi valori indicano che tra il numero di eventi di magnitudo m e il numero di eventi di magnitudo m+1 vi è un rapporto pari a circa 10. Dato lo scarso numero di eventi che costituiscono il catalogo considerato, queste stime hanno ancora una scarsa significatività, e non si ritiene opportuno procedere verso altre considerazioni. Con il prosieguo del monitoraggio e quindi con l aumento del numero di campioni, l incertezza è destinata a ridursi. Si rammenta inoltre quanto già scritto nell Introduzione: l eccellente livello di magnitudo di completezza raggiunto è dovuto sia alle caratteristiche della rete realizzata, sia alle caratteristiche dei siti dove sono state realizzate le stazioni. In generale, riteniamo che, per attività di questo tipo, una rete con sensibilità tale da garantire un livello di magnitudo di completezza inferiore a 1 sia comunque adeguata a rilevare l insorgere di 55

62 eventuale sismicità indotta e a stabilire eventuali correlazioni tra la sismicità registrata e le attività di stoccaggio. Confronteremo ora gli eventi riconosciuti con la procedura di riconoscimento semi- automatico sviluppata per la RSC (Appendici B e C) con quelli rilevati preliminarmente durante il primo semestre attraverso le procedure del sistema di monitoraggio integrato dell Italia Nord- Orientale (NEI) (Tabella 4 in Priolo et al., 2012b). Nel primo semestre 2012, il sistema della RSC riconosce nell Area B 45 eventi contro i 30 riconosciuti dal sistema di monitoraggio regionale, e nell Area A 15 eventi contro 2. Valutiamo ora le magnitudo stimate. L Appendice D riporta le magnitudo locali stimate rispettivamente dai sistemi della RSC e della NEI per gli eventi del primo semestre 2012 riportati nella prima relazione semestrale. Dalla Figura 42, che ne confronta i valori graficamente, si vede che in alcuni casi vi sono delle differenze importanti di stima, anche dell ordine di mezzo grado di magnitudo. Mediamente la MLRSC è superiore alla MLNEI di circa 0.2 per magnitudo inferiori a 1.5 mentre è inferiore della medesima quantità per magnitudo superiori a 1.5. Una controllo su eventuali deviazioni sistematiche in uno dei due sistemi è in corso. Si ribadisce comunque che la magnitudo è una misura indiretta e la sua stima dipende in modo determinante dalle stazioni che vengono utilizzate. Figura 42 Confronto tra le magnitudo locali stimate dal sistema di elaborazione della RSC (in ascissa, ML RSC) e del sistema di monitoraggio integrato dell Italia Nord- Orientale ( in ordinata (ML NEI). La linea grigia tratteggiata indica la diagonale del grafico e rappresenta il luogo dei punti in cui le due stime coincidono. 56

63 3. Stazione geodetica 57

64 3.1 Funzionamento della stazione SUSE Relativamente al periodo 1/1/ /3/2012, oggetto di questa relazione, la stazione GPS SUSE ha funzionato correttamente eccetto che per un periodo di circa tre mesi che va da inizio giugno a fine agosto 2012, dovuto a un malfunzionamento dell acquisitore GPS. L apparecchio è stato mandato in riparazione e per un periodo limitato di una quindicina di giorni intorno a metà giugno è stato sostituito con un apparecchio simile che si era reso momentaneamente disponibile. La stazione, dopo il malfunzionamento del 2012, ha continuato a funzionare regolarmente consentendo così di avere stime giornaliere della sua posizione. Dato il carattere lento dei movimenti deformativi, la parziale mancanza di dati non pregiudica l interpretazione in modo sostanziale, come si vedrà nel capitolo successivo. I dati registrati sono liberamente disponibili per diverse finalità su due siti web dell OGS: a) per il servizio di correzioni differenziali, in tempo reale sul server RTK dell OGS presso il sito web di FREDNET ( (Zuliani et al., 2012); b) per operazioni di post- processing, dati RINEX (orari e giornalieri) presso il sito ftp pubblico (all indirizzo ftp:// per la stazione SUSE). 3.2 Analisi dei dati GPS Al segnale registrato dalla stazione di SUSE sono state applicate delle elaborazioni standard con il software GAMIT/GLOBK per ricavare le posizioni (serie temporali). I dati rilevati sono stati poi confrontati con quelli di due stazioni della Rete FReDNet GPS CANV e NOVE situate a poche decine di chilometri di distanza (Figura 42). I dati per il post- processing sono elaborati in differita Figura 42 Posizione delle stazioni GPS SUSE, CANV e NOVE. 58

65 di circa due settimane al fine di migliorare la precisione della stima. In Figura 43 sono mostrate le serie temporali della stazione SUSE. I dati sono disponibili a partire da febbraio A titolo di confronto, le serie temporali delle stazioni CANV e NOVE, che distano rispettivamente 24 e 36 km da SUSE, sono raffigurati in Figura 44. Le posizioni sono state calcolate rispetto al sistema di riferimento europeo secondo Altamimi, che riferisce tutti i movimenti solidali con la placca euro- asiatica, andando così a nascondere gli spostamenti delle placche continentali rispetto al centro di massa della terra. I comportamenti delle due serie temporali, per ora, sono simili sulle coordinate piane, mentre si discostano per quel che concerne la quota. In particolare, per la stazione GPS SUSE, si nota che la coordinata UP (quota) in corrispondenza del periodo di agosto- settembre 2012 subisce un forte innalzamento di circa 30 mm rispetto al suo valore medio. A causa del malfunzionamento del sistema di acquisizione, i dati in quel periodo sono disponibili solo in minima parte e quindi non è possibile descrivere l andamento completo della serie temporale. Figura 43 Serie temporali di velocità della stazione SUSE nel periodo gennaio 2011 marzo Dall alto in basso componenti NS, EW e verticale. L ascissa rappresenta il tempo. 59

66 Figura 44 Come in Figura 44, ma per le stazioni GPS CANV (sopra) e NOVE (sotto). Tuttavia, a partire dal 06/11/2012, dopo la riparazione del sistema, la serie temporale che si ricava si riassesta sul valore medio e sull andamento che corrispondono molto da vicino a quelli del periodo iniziale dell anno. Si può inoltre notare che anche le stazioni di CANV e NOVE (distanti rispettivamente 24 km e 36 km) evidenziano un sollevamento simile rispettivamente nei periodi maggio- novembre 2012 e luglio- novembre 2012, con apici quasi sincroni rispetto alla stazione SUSE. Dunque, questo innalzamento sembra derivare da un fenomeno che avviene a scala regionale e che è probabilmente di natura stagionale. In Figura 45, infine, è mostrata una stima preliminare delle velocità fatta rispetto al sistema di riferimento Altamini, solidale con la placca europea. I calcoli sono stati eseguiti con il software Gamit- Globk utilizzando l algoritmo realistic sigma algorithm (Herring, 2003). Dato il ridotto periodo considerato si deve valutare questa figura con estrema cautela. In particolare, si nota che l intensità della velocità di SUSE è consistente con quella della maggior parte delle altre stazioni. Il moto orizzontale di SUSE mostra valori paragonabili in modulo a quelli delle stazioni più vicine CANV e NOVE, mentre la direzione verso Ovest si discosta alquanto da quella delle stazioni limitrofe. Questa cinematica potrà essere confermata solo con ulteriori dati e una finestra d osservazione più lunga. 60

67 Figura 45 Velocità di spostamento calcolate per le stazioni della Rete FReDNet (OGS) e della Rete A. Marussi (Regione Friuli Venezia Giulia) calcolate nel sistema di riferimento Altamini solidale con la placca europea. Stime effettuate con dati relativi al periodo febbraio 2012 marzo

68 62

69 4. Diffusione dei dati e divulgazione delle informazioni 63

70 4.1 Sito web e accesso ai dati E stato creato un sito web dedicato alla RSC. L indirizzo è rete- collalto.crs.inogs.it. La Figura 46 mostra la videata di accesso al sito (sezione Home). Il sito è sia in italiano che in inglese. E suddiviso in 7 sezioni, rispettivamente: 1. Home, 2. Chi siamo, 3. Rete sismica, 4. Dati e grafici, 5. Materiale scientifico e documentazione, 6. News, 7. FAQ. Al momento sono state completate le sezioni Home, Chi siamo, Rete sismica, Materiale scientifico e documentazione, News; mentre le due sezioni Dati e grafici e FAQ saranno riempite nel prossimo periodo. La sezione Rete sismica descrive l infrastruttura di monitoraggio sismico in tutti i dettagli attraverso una serie di pagine tematiche. Da questa sezione si può accedere anche alle schede di stazione. La sezione Dati e grafici dà accesso a grafici e meta- dati. I grafici consentono di visionare il funzionamento della rete, i dati i registrati e una serie di quantità da essi dedotte sia in tempo quasi reale sia relativamente a date precedenti. Attraverso questa sezione sono anche forniti i meta- dati di sismicità (elenchi di eventi sismici) e eventuali quantità correlate. La sezione Materiale scientifico e documentazione dà accesso agli elaborati scientifici e tecnici, a presentazioni e ad altra documentazione utile. Al momento sono state caricate nel sito: le relazioni tecnico- scientifiche prodotte, il file pdf della brochure della RSC, gli audio- video degli interventi e della discussione dell incontro di presentazione della RSC svoltosi il 28/11/2012 a Collalto di Susegana (TV). 64

71 Figura 46 - Il portale di accesso al sito web della RSC (rete-collalto.crs.inogs.it). In Figura 47 è mostrata, a titolo di esempio, la pagina di accesso ai rapporti scientifici. Si riconoscono i link al progetto di fattibilità, al rapporto di consegna della rete e ai rapporti semestrali di esercizio relativi all anno L accesso ai dati delle forme d onda registrate così come tutte le informazioni di carattere sismologico relative ai siti e alla strumentazione installata sono state caricate nella struttura che gestisce i dati sismologici strumentali dell OGS, chiamato OASIS The OGS Archive System of Instrumental Seismology (Priolo et al., 2012a). L indirizzo del sito web di consultazione di OASIS è oasis.crs.inogs.it (Figura 48). Questo sito è solo in inglese. OASIS si compone di quattro parti principali: un infrastruttura hardware, un data- base che contiene le informazioni (meta- dati) su siti, strumentazione e parametri di moto del suolo, un archivio di forme d onda e un sito web per la consultazione e l accesso ai dati. L archivio di forme d onda si divide, a sua volta, in un archivio di forme d onda continue e un archivio di forme d onda selezionate, relative a terremoti. 65

72 Figura 47 Pagina web della RSC da cui si possono scaricare le relazioni (rete-collalto.crs.inogs.it/it/content/ relazioni). Figura 48 Home page di OASIS, l archivio di dati sismologici strumentali dell OGS (oasis.crs.inogs.it). 66

73 I dati delle forme d onda registrati in continuo dalle stazioni della RSC sono immagazzinati in OASIS. Questi dati possono essere acceduti liberamente dall esterno, attraverso pagine opportunamente predisposte. Qui di seguito forniremo alcune brevi indicazioni su come accedere alle informazioni sui siti e ai dati in continuo. Nella home page di OASIS (Figura 48) si trovano le informazioni su come è organizzato il sito e viene dato accesso alle pagine di istruzione all uso. Nella pagina principale si trova anche l accesso alla pagina di descrizione delle reti (Network Description) al cui interno si trovano le informazioni generali anche per la RSC. All interno di OASIS la RSC è classificata come Rete Permanente, e le sue stazioni sono individuate rispettivamente con il codice internazionale di rete EV e con i codici di stazione ED##. Le informazioni sui siti sono date dalla sezione Sites. Esse sono sia di carattere descrittivo generale sia specifiche sulla strumentazione. In Sites bisogna selezionare, attraverso i menù a tendina, Network Type = perm e Network Code = EV. La Figura 49 mostra la pagina ottenuta per la RSC, dove è rappresentata una mappa interattiva delle stazioni della RSC e una lista di informazioni riassuntive. Selezionando una stazione si accede alla pagina specifica di quella stazione (Figura 50). Qui, oltre alle informazioni descrittive, coordinate, etc., viene visualizzata la posizione della stazione in una mappa interattiva, e Figura 49 OASIS. Pagina web di accesso alle informazioni sui siti delle stazioni della RSC. 67

74 vengono fornite le informazioni sugli strumenti attraverso cui si accede alle pagine di dettaglio. I dati di forme d onda continue sono disponibili attraverso la Sezione Continuous Waveforms. La pagina di accesso a questa sezione è molto simile a quella di Sites e per prima cosa viene richiesto di selezionare il tipo di rete (Perm) e il codice di rete (EV). A questo punto, impostata la selezione (Select and download data), si entra in una pagina in cui si selezionano le stazioni per le quali si vogliono scaricare le forme d onda e si specifica la finestra temporale di interesse (Figura 51). E opportuno verificare che, relativamente ai limiti di ricerca imposti, vi siano dati effettivamente disponibili: questo viene fatto con il tasto Check for Time Availability. Una volta verificata la disponibilità dei dati richiesti, si può procedere con il download dei dati rispettivamente nei formati miniseed (Exctract Mini Seed) o SAC (Extract Sac). Figura 50 OASIS. Pagina web specifica per la stazione ED01. 68

75 Siccome i dati possono arrivare anche con alcune ore di ritardo come detto la rete ha una capacità di recupero dei dati in automatico- e comunque il caricamento dei dati in OASIS prevede una verifica automatica di consistenza dei files e di alcune informazioni interne ad essi, i dati delle forme d onda continue sono disponibili in OASIS con un giorno di ritardo, ovvero fino al giorno precedente a quello corrente. Figura 51 OASIS. Pagina web di accesso alle forme d onda continue relative alle stazioni della RSC. 69

76 4.2 Procedure di trasmissione dei dati ad ARPAV Le prescrizioni ministeriali che hanno guidato la progettazione e la realizzazione della RSC (provvedimento MATTM n. CTVA dd , prescrizione n. 4) indicano che i relativi dati dovranno essere trasmessi all ARPA della Regione Veneto e che i risultati del monitoraggio dovranno essere forniti, con modalità da concordarsi, al MATTM e all ARPA della Regione Veneto.. Le specifiche riguardo ai dati da trasferire/comunicare ad ARPA Veneto e le modalità con cui questi vengono inoltrati sono state definite di concerto tra OGS ed Edison Stoccaggio, e comunicate ad ARPA Veneto. Esse possono essere riassunte come segue: 1. Siccome per l attività di monitoraggio sismico l OGS ha un rapporto contrattuale diretto con Edison Stoccaggio, l OGS trasmette dati e informazioni direttamente a Edison Stoccaggio secondo i contenuti e le modalità concordate tra le tre parti. Edison Stoccaggio provvede a sua volta a trasmettere i medesimi dati e informazioni all ARPA Veneto e al MATTM. 2. I risultati relativi all attività di monitoraggio sismico sono comunicati con cadenza semestrale in due rapporti annuali nei quali si rende conto del funzionamento della rete e si descrive e si analizza la sismicità rilevata dalla RSC, anche in rapporto alle attività di stoccaggio svolte. Detto rapporto deve contiene la lista degli eventi sismici rilevati nell area studio. 3. Si dà accesso libero ai dati registrati dalle stazioni e ad alcune informazioni suppletive in modo da permettere a qualsiasi soggetto la piena visione dell attività svolta. Tenendo dunque presente quanto convenuto, il sistema predisposto dall OGS provvede a comunicare i dati e le informazioni riguardo al monitoraggio sismico agli enti di pertinenza nelle seguenti modalità: a) nel caso si riscontrino anomalie del segnale registrato attraverso il controllo visivo o le procedure di riconoscimento automatico in real- time o le procedure di riconoscimento semiautomatico fine off- line, viene data comunicazione tempestiva per via telefonica o posta elettronica a Edison Stoccaggio, che fornirà tutte le informazioni in suo possesso relativamente alla propria attività al fine di permettere all OGS di valutare le possibili correlazioni. 70

77 b) i meta- dati relativi agli eventi sismici registrati e l analisi sismologica sono trasmessi all ARPA Veneto attraverso le relazioni semestrali redatte per Edison Stoccaggio. Le medesime informazioni sono pubblicate sul sito web della RSC all indirizzo collalto.crs.inogs.it/it/tags/dati- e- grafici per quanto riguarda i meta- dati e all indirizzo collalto.crs.inogs.it/it/content/relazioni per quanto riguarda le relazioni scientifiche. c) i dati in continuo delle forme d onda registrate dalle stazioni sismologiche della RSC sono disponibili a partire dal giorno successivo presso il sito OASIS dell OGS (oasis.crs.inogs.it). Si segnala che nel corso del periodo cui si riferisce questo rapporto sono state effettivamente segnalate a Edison Stoccaggio delle anomalie di segnale, come previsto al punto a, e che in tutti questi casi l anomalia nei segnali era dovuta a intensi fenomeni metereologici (temporali). 71

78 4.3 Attività di divulgazione scientifica Brochure della RSC Durante l autunno dell anno 2012 è stata realizzata una brochure descrittiva della RSC rivolta a istituzioni varie e a un pubblico non specialista del settore. La pubblicazione è stata realizzata attraverso una collaborazione con SISSA Medialab, specialista nella divulgazione scientifica. Essa si presenta come un pieghevole a 3 pagine di formato A4 in cartoncino plasticato (Figura 52). Al suo interno sono illustrati in modo semplice e comprensibile, ma rigoroso dal punto di vista scientifico e tecnico, lo scopo della RSC, che cosa è lo stoccaggio del gas, a cosa serve e come viene effettuato il monitoraggio sismico, e alcuni dettagli tecnici sulla rete. In una pagina viene anche fornito un inquadramento geologico/sismologico dell area. La brochure della RSC è stata distribuita per la prima volta a in occasione della presentazione pubblica della RSC (cfr. paragrafo successivo) e può essere richiesta ai gestori della rete presso l OGS. Essa è anche disponibile in formato elettronico sul sito web della RSC. Figura 52 Frontespizio della brochure della RSC. 72

79 Presentazione della RSC al pubblico Il 28 novembre 2012 la RSC è stata presentata ufficialmente al pubblico. L incontro è stato organizzato dall OGS in collaborazione con il Comune di Susegana presso la Sala degli Alpini di Colfosco di Susegana. All incontro furono invitati vari rappresentanti istituzionali, quali i sindaci dei Comuni limitrofi, rappresentanti della Prefettura, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Regione Veneto, Protezione Civile, etc. Inoltre, all incontro fu invitata anche l ing. Panei, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico e responsabile della Divisione VII Stoccaggio gas naturale e anidride carbonica. All incontro parteciparono circa persone. Il programma dell incontro (Figura 53) prevedeva, dopo gli interventi di saluto del Sindaco di Susegana Dott. Vincenza Scarpa e del Presidente dell OGS Prof. Maria Cristina Pedicchio, assente e sostituita dal Direttore del Centro di Ricerche Sismologiche dell OGS Prof. Marco Mucciarelli, i seguenti tre interventi: Dott. Laura Peruzza (OGS), Sismicità e pericolosità sismica del Veneto; Dott. Enrico Priolo (OGS), La Rete Sismica di Collalto; Ing. Gaetano Annunziata (Edison Stoccaggio), L impianto di stoccaggio di gas naturale di Collalto. Al termine degli interventi si è svolto un dibattito pubblico piuttosto animato. Sul sito web della RSC sono presenti i link per scaricare sia le presentazioni in formato pdf e audio- video, sia gli audio- video del dibattito che è seguito. Figura 53 Locandina della presentazione della RSC al pubblico. 73

80 Altre presentazioni I criteri progettuali, i risultati ottenuti, e le modalità trasparenti di gestione e divulgazione dei dati della RSC sono via via diventati punto di riferimento a livello nazionale per quanto attiene alle finalità e alle modalità di attuazione del monitoraggio sismico nelle attività di stoccaggio del gas in depositi naturali sotterranei. Per questo motivo si sono avute numerose richieste di presentazione della RSC e dei risultati ottenuti durante il primo anno di monitoraggio. La RSC è stata dunque presentata, con l assenso di Edison Stoccaggio, in numerose altre occasioni sia in ambito pubblico sia in ambito specialistico. Qui di seguito si riporta un elenco delle presentazioni effettuate finora: 30/11-2/12/2012, Potenza, 1 Congresso dei Geologi della Basilicata. Ricerca, Sviluppo ed utilizzo delle fonti fossili Il ruolo del geologo. Presentazione: La Rete Sismica di Collalto. 15/3/2013, Marsico Nuovo (PZ), Ciclo di incontri scientifici. Tema: Sismicità Indotta. Presentazione: Rete di Collalto: esperienza nel monitoraggio sismico di un deposito naturale utilizzato per lo stoccaggio di gas naturale. 8-12/4/2013, European Geophysics Union EGU, Vienna, poster: Priolo et al., The Collalto Seismic Network. 23/4/2013, Pianengo (CR), presentazione della RSC, su invito del Sindaco di Pianengo, all assemblea pubblica indetta dal Sindaco stesso per discutere del progetto di aumento della capacità di stoccaggio gas presso la concessione di Sergnano. 8/5/2013, Roma, presso l Istituto di Geofisica e di Vulcanologia INGV, Giornata di seminari scientifici sul tema: Sismicità Indotta. Presentazione: Rete di Collalto: esperienza nel monitoraggio sismico di un deposito naturale utilizzato per lo stoccaggio di gas naturale. Inoltre l esperienza maturata con il monitoraggio sismico della RSC è stata portata all interno del Gruppo di Lavoro su Sismicità naturale e indotta insediatosi in data 23 gennaio 2013 presso l Ordine Nazionale dei Geologi. 74

81 5. Conclusioni 75

82 5.1 Considerazioni finali Questa relazione riassume tutti gli aspetti che riguardano l infrastruttura (Rete Sismica di Collalto - RSC) realizzata per effettuare il monitoraggio sismico presso la concessione di stoccaggio di gas naturale di Collalto. Sono stati esposti i criteri che hanno guidato la sua progettazione; è stata descritta l opera realizzata e sono stati forniti dettagli circa la strumentazione utilizzata e la realizzazione dei siti di misura; sono stati descritti i sistemi di trasmissione, acquisizione ed elaborazione dei dati; sono stati illustrati gli strumenti realizzati per l analisi di dettaglio al fine di riconoscere la micro- sismicità; infine, sono stati descritti e discussi i risultati dei primi 15 mesi di monitoraggio sismico nel periodo 1/1/2012/- 31/3/2013 che include un ciclo completo di iniezione ed estrazione del gas. Durante il periodo considerato la RSC ha garantito l attività di monitoraggio sismico e geodetico rispettando i criteri di funzionamento e accuratezza specificati in sede progettuale. Il sistema di acquisizione ed elaborazione funziona correttamente e ha consentito di acquisire e archiviare integralmente i dati delle stazioni. Il dimensionamento del numero di stazioni e le dotazioni dei siti definiti in fase di progettazione si sono rivelati adeguati a consentire la rilevazione completa degli eventi sismici durante tutto il periodo secondo le specifiche previste, nonostante limitate mancanze di acquisizione dei dati dovute a problemi locali. In questa fase di avvio della struttura di monitoraggio, è stato introdotto e utilizzato un metodo di localizzazione standard in modo da mantenere la coerenza e la compatibilità con le procedure adottate dalla Rete di Monitoraggio Sismico dell Italia Nord- Orientale. Complessivamente, nel periodo 1/1/ /3/2013, sono stati riconosciuti: 51 eventi nell Area A, che circonda il serbatoio, con magnitudo locale compresa tra e 1.04; 112 eventi nell Area B al di fuori dell Area A, con magnitudo locale compresa tra 0.0 e 2.3. Gli errori di localizzazione nell area A si attestano mediamente sull ordine del chilometro, sia in orizzontale che in verticale. Vi sono tuttavia alcuni casi in cui gli errori statistici sono importanti; ciò è avvenuto per alcuni eventi deboli a causa del limitato numero di fasi disponibili. Considerando la distribuzione spaziale e le profondità degli eventi, seppure con i limiti di errore già citati, nessuno degli eventi si colloca a distanza inferiore a 3 km dal serbatoio. Da questi dati non emerge dunque alcuna connessione tra le attività svolte sul serbatoio e la sismicità rilevata. Questa conclusione è avvalorata anche dal confronto fra la sismicità e 76

83 le attività svolte sull impianto, ottenuta attraverso i dati di portata e pressione forniti da Edison Stoccaggio, dai quali non si evince alcuna correlazione tra sismicità e attività antropiche. L analisi della sismicità mostra che il dataset di eventi costruito attraverso il sistema di monitoraggio sismico della RSC è completo fino a magnitudo 0.02 nell Area A e magnitudo 0.82 nell Area B. Il nuovo sistema di elaborazione e riconoscimento semi- automatico ha quindi portato a un notevole miglioramento della capacità di riconoscimento degli eventi sismici, più che rispondente agli obiettivi definiti in fase di progettazione della rete e alle prescrizioni ministeriali. Nel periodo considerato, non si rilevano tassi di sismicità anomali né l insorgere di cluster all interno dell area A, e l area monitorata evidenza una sismicità che può essere classificata molto debole. Dunque, dal 1/1/2012 al 31/3/2013, periodo che include un ciclo completo di iniezione ed estrazione del gas, si può affermare che non è stata rilevata alcuna sismicità, neanche debole, correlabile con le attività di stoccaggio del gas presso la Concessione di Collalto. Il prossimo paragrafo 5.2 completerà questo capitolo conclusivo dimostrando che l infrastruttura di monitoraggio sismico della RSC e le modalità con cui i risultati del monitoraggio vengono comunicati soddisfano alle prescrizioni ministeriali. Anticipiamo tuttavia una considerazione generale. La RSC è in grado di riconoscere la sismicità fino a livelli molto deboli (cioè magnitudo inferiori a 1) nell area di maggiore interesse (area A). Rilevare la microsismicità non implica tuttavia che sia possibile discriminare la sismicità eventualmente indotta da quella di origine naturale. Tutti gli studi scientifici, anche quelli più esaustivi e aggiornati (NAS, ), evidenziano come non vi sia ad oggi la capacità di distinguere con certezza la sismicità indotta da quella naturale. Gli autori di questo rapporto ritengono che la RSC rappresenti un ottima soluzione di infrastruttura di monitoraggio sismico pur permanendo le difficoltà appena citate. 1 Rapporto commissionato dal Senato USA alla National Academy of Science sullo stato dell arte relativamente alla fenomenologia della sismicità indotta dalle tecnologie correlate alla produzione di energia. Esso costituisce è il documento più esaustivo e aggiornato disponibile ad oggi sul tema. 77

84 5.2 Ottemperanza alle prescrizioni ministeriali Per quanto riguarda l ottemperanza alle prescrizioni ministeriali, facendo riferimento ai seguenti documenti: 1. provvedimento MATTM n. CTVA dd di verifica di esclusione dall applicazione della procedura di VIA e contenente le prescrizioni, 2. comunicazione del MATTM n. DVA dd. 27/02/2013 in merito agli esiti delle verifiche effettuate, si può asserire quanto segue. Riguardo alla prescrizione n. 4 del provvedimento del MATTM n. CTVA dd relativa al controllo della microsismicità, che recita testualmente: dovrà essere attuato un controllo in continuo della micro sismicità e i relativi dati dovranno essere trasmessi all ARPA della Regione Veneto; tale controllo potrà avvenire con l installazione di una rete microsismica, attraverso geofoni di precisione entro le pertinenze minerarie, collegati via cavo e via radio all unità di registrazione; il dettaglio della rete, data la necessità di effettuare misure di precisione con strumenti sensibili ad un ampia gamma di frequenze,sarà messo a punto con l ARPAV; i risultati del monitoraggio dovranno essere forniti, con modalità da concordarsi, al MATTM e all ARPA della Regione Veneto. Quanto descritto nei precedenti capitoli dimostra che: a) è stato attuato il controllo in continuo della micro sismicità ; b) i relativi dati, intesi come dati i dati completi delle forme d onda continue di tutte le stazioni possono essere acceduti liberamente nell archivio on- line dei dati sismologici strumentali dell OGS attraverso il sito web OASIS (oasis.crs.inogs.it), e in conseguenza l ARPAV ne ha la completa disponibilità a partire dal giorno successivo alla registrazione e, sinteticamente, attraverso le relazioni semestrali; c) la rete realizzata risponde alle specifiche di rete microsismica, attraverso geofoni di precisione entro le pertinenze minerarie, collegati via cavo e via radio all unità di registrazione ; d) il progetto di rete è stato redatto dall OGS e illustrato e discusso con l ARPA Veneto che, in virtù delle competenze dell OGS, ne ha preso atto condividendone i principi; e) il sistema predisposto assolve completamente le funzioni di controllo e i risultati del monitoraggio sono forniti con le seguenti modalità: 78

85 a. nel caso si riscontrino anomalie sui segnali sismici registrati, il fatto viene comunicato a Edison Stoccaggio, che ne dà segnalazione all autorità competente, qualora le anomalie siano correlabili all attività di stoccaggio. Edison Stoccaggio fornirà tutte le informazioni in suo possesso relativamente alla propria attività onde permettere a OGS di valutare la natura di dette anomalie di segnale e le possibili correlazioni con l attività svolta sull impianto di stoccaggio. b. i dati relativi agli eventi sismici sono trasmessi all ARPA della Regione Veneto attraverso le relazioni semestrali redatte per Edison Stoccaggio e sono pubblicati sul sito web della RSC all indirizzo collalto.crs.inogs.it/it/tags/dati- e- grafici. f) la trasmissione dei risultati del monitoraggio sopra esposti al MATTM e all ARPA della Regione Veneto è effettuata da Edison Stoccaggio. Per quanto attiene alla verifica di ottemperanza contenuta nella comunicazione del MATTM n. DVA dd. 27/02/2013, che recita testualmente: Al fine di una compiuta espressione in merito all'ottemperanza della prescrizione medesima, si chiede a codesta la Società di fornire la documentazione idonea a dimostrare "il completamento della piena funzionalità della rete" ed in particolare: - fornire, al termine del ciclo di estrazione dell'inverno , documentazione integrativa inerente il completamento del ciclo di monitoraggio; - trasmettere i risultati complessivi del monitoraggio all'arpa con cadenza e modalità concordate con la stessa Agenzia; - acquisire da parte della stessa ARPA un parere sulla condivisione del sistema di dettaglio di rete installato per il monitoraggio della micro sismicità indotta e della sismicità naturale oltre che sulle modalità di acquisizione dei risultati. Il presente rapporto dimostra la completa funzionalità della rete e l ottemperanza alle prescrizioni per quanto attiene ai punti di pertinenza per l OGS, ovvero che: sono stati forniti tutti i risultati e le analisi relative al monitoraggio sismico dell intero periodo di funzionamento della rete a partire dal 1/1/2012, periodo che include un ciclo annuale completo di iniezione ed estrazione di gas. sono state esplicitate le modalità di trasmissione dei risultati del monitoraggio ad ARPA Veneto, che ne ha preso atto, ed è stato dimostrato che detti risultati sono comunicati in accordo alle predette modalità per tramite di Edison Stoccaggio. Si rammenta inoltre, che per eventuali di eventi sismici localizzati nell area della concessione di Collalto e percepiti dalla popolazione (Md 2.5) si attivano comunque le procedure di allarme sismico convenute con la Protezione Civile della Regione Veneto che prevedono notifiche in automatiche in tempo quasi reale ed eventualmente, in caso di 79

86 prevedono notifiche in automatiche in tempo quasi reale ed eventualmente, in caso di sismicità più forte, l intervento diretto del personale di reperibilità del CRS o presso la sede di Udine o presso la sede della Protezione Civile della Regione Veneto a Marghera (VE). A parere degli scriventi, il sistema di monitoraggio realizzato soddisfa dunque pienamente tutte le prescrizioni ministeriali. 80

87 Bibliografia Benedetti, L., Tapponier, P., King, G.C.P., Meyer, B., and Manighetti, I. (2000). Growth folding and active thrusting in the Montello regione, Veneto, Northern Italy. J. Geophys. Res., 105, Bragato P. L., Di Bartolomeo P., Pesaresi D., Plasencia Linares M. P., Saraò A. (2011). Acquiring, archiving, analyzing and exchanging seismic data in real time at the Seismological Research Center of the OGS in Italy. Ann. Geophys., 54, 1, doi: /ag Galadini F., Poli M.E. and Zanferrari A. (2005). Seismogenic sources potentially responsible for earthquakes with M 6 in the eastern Southern Alps (Thiene- Udine sector, NE Italy). Geophys.. J.. Int.,161, Garbin, M. and Priolo, E. (2013). Seismic event recognition in the Trentino area (Italy): performance analysis of a new semi- automatic system, Seis. Res. Lett., 84, 65-74, doi: / , Goldstein, P., Dodge, D., Firpo, M., and Minner, L. (2003). SAC2000: Signal processing and analysis tools for seismologists and engineers. In Lee,W., Kanamori, H., Jennings, P., and Kisslinger, C. (Eds.): The IASPEI International Handbook of Earthquake and Engineering Seismology. Academic Press, London. Goldstein, P. and Snoke, A. (2005). SAC Availability for the IRIS Community. Sito internet. Hutton, L. K. and Boore, D. M. (1989). The ML scale in Southern California. Bull. Seis. Soc. Am., 77(6), , Lee, W. H. K. and Lahr, J. C. (1975). Hypo 71 (revised): a computer program for determining hypocenter, magnitude and first motion pattern of local earthquakes. USGS Open File Report , Menlo Park. Lomax, A. (2008). SeisGram2K Seismogram visualization and analysis software for the internet Ver5.3; available at (last accessed December 2010). NAS, Induced Seismicity Potential in Energy Technologies. National Academy of Sciences National Research Council. ISBN pp. Priolo, E., G. Laurenzano, C. Barnaba, P. Bernardi, L. Moratto e A. Spinelli (2012a). OASIS - The OGS Archive System of Instrumental Seismology. In: M. Mucciarelli (Ed.),Tecniche Speditive per la Stima dell'amplificazione Simica Studi teorici ed applicazioni professionali, Aracne Ed., Priolo E., Romanelli M., Plasencia M., Bernardi P., Zuliani D., Fabris P., Peruzza L. e Marotta P. (2012b). Rete di rilevamento sismico finalizzata al monitoraggio della sismicità naturale e microsismicità indotta presso la concessione di stoccaggio gas metano denominata Collalto Stoccaggio (TV). Relazione conclusiva sulla realizzazione dell infrastruttura. Contratto n dd. 05/05/2010. Rel. 2012/04 CRS 1 MODES, 3 febbraio Priolo E., Romanelli M., Plasencia M., Garbin M., Bernardi P., Zuliani D., Fabris P., Peruzza L. e Marotta P. (2012c). Rete di rilevamento sismico finalizzata al monitoraggio della sismicità naturale e microsismicità indotta presso la concessione di stoccaggio gas metano denominata Collalto Stoccaggio (TV). Relazione semestrale sull attività di esercizio - Periodo 1/12/ /6/2012. Contratto n dd. 23/03/2012. Rel. 2012/58 CRS 25 MODES, 6 luglio Sugan M. e Peruzza L. (2011). Distretti sismici del Veneto. Boll. Geofis. Teor. Appl., Supplement, Dec Woessner, J. and Wiemer, S. (2005). Assessing the Quality of Earthquake Catalogues: Estimating the Magnitude of Completeness and Its Uncertainty. Bull. Seis. Soc. Am., 95(2): Zuliani Z., E. Priolo, P. Fabris, R. Barzaghi, B. Della Vedova, K. Aoudia e P. Paganini (2012). Progetto GPS - RTK: una rete GPS per il posizionamento in tempo reale nel Friuli Venezia Giulia. Fase 2, Rendiconto Scientifico. Rel. OGS. N. 2012/18 CRS 6. 81

88 82

89 Appendice A Tabelle di disponibilità dei dati registrati I grafici raffigurano la disponibilità dei dati registrati dalle stazioni della Rete Sismica di Collalto. Ogni tabella si riferisce a un mese. Le barre orizzontali grige indicano la disponibilità dei dati per le stazioni corrispondenti (codice ED##). L ascissa indica il tempo nel formato anno- giorno (yyyyddd), dove il giorno è il giorno progressivo dell anno (es: corrisponde al 5 marzo 2012). 83

90 Gennaio 2012 giorni Febbraio 2012 giorni

91 Marzo 2012 giorni Aprile 2012 giorni

92 Maggio 2012 giorni Giugno 2012 giorni

93 Luglio 2012 giorni Agosto 2012 giorni

94 Settembre 2012 giorni Ottobre 2012 giorni

95 Novembre 2012 giorni Dicembre 2012 giorni

96 Gennaio 2013 giorni Febbraio 2013 giorni

97 Marzo 2013 giorni Aprile 2013 giorni

98 92

99 Appendice B Lista degli eventi sismici rilevati a scala locale (area A) Legenda # numero identificativo evento area area di apparteneza ( A = area A, B = area B, - = area figura) yyyy/mm/dd data (anno/mese/giorno) hh:mm:ss.ss ora UTC 2 (ora/minuto/secondo.centesimi) lat latitudine lon longitudine depth profondità (km) Ml magnitudo locale Q qualità della localizzazione gap angolo di gap (gradi) np numero fasi P ns numero fasi S errh errore orizzontale (km) errz errore verticale (km) rms residuo medio (s) loc località 2 L ora UTC è indietro di un ora o due ore rispetto all ora locale rispettivamente senza e con l ora legale. 93

100 Area A Periodo (1/1/ /3/2013) # area yyyy/mm/dd hh:mm:ss.ss lat lon depth Ml Q gap np ns errh errz rms loc 16 A 2012/02/27 10:35: B PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 27 A 2012/03/26 21:23: B CONEGLIANO (VENETO) 33 A 2012/04/05 19:57: C SPRESIANO (VENETO) 40 A 2012/04/19 03:49: C CONEGLIANO (VENETO) 41 A 2012/04/22 22:00: C CONEGLIANO (VENETO) 42 A 2012/04/23 19:48: B PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 47 A 2012/04/30 03:51: B CONEGLIANO (VENETO) 48 A 2012/05/02 11:36: C CONEGLIANO (VENETO) 49 A 2012/05/11 11:55: C SPRESIANO (VENETO) 53 A 2012/06/02 03:44: D PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 55 A 2012/06/03 01:49: C V.VENETO (VENETO) 56 A 2012/06/04 23:26: D CONEGLIANO (VENETO) 58 A 2012/06/09 19:49: B PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 67 A 2012/06/24 20:48: C SPRESIANO (VENETO) 69 A 2012/06/28 06:55: B VALDOBBIADENE (VENETO) 73 A 2012/07/09 15:28: C SPRESIANO (VENETO) 74 A 2012/07/09 16:22: C CONEGLIANO (VENETO) 88 A 2012/09/11 21:58: C PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 89 A 2012/09/15 00:40: B CONEGLIANO (VENETO) 95 A 2012/10/15 18:13: B CONEGLIANO (VENETO) 96 A 2012/10/18 03:29: C VALDOBBIADENE (VENETO) 106 A 2012/11/13 06:16: C PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 127 A 2012/12/19 12:21: A PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 128 A 2012/12/30 13:22: C V.VENETO (VENETO) 129 A 2012/12/30 16:56: C V.VENETO (VENETO) 130 A 2012/12/30 17:21: C V.VENETO (VENETO) 131 A 2012/12/31 10:21: C CONEGLIANO (VENETO) 132 A 2012/12/31 12:24: C V.VENETO (VENETO) 133 A 2012/12/31 12:24: C V.VENETO (VENETO) 134 A 2012/12/31 12:25: C V.VENETO (VENETO) 135 A 2012/12/31 13:20: C V.VENETO (VENETO) 136 A 2012/12/31 14:14: D V.VENETO (VENETO) 137 A 2013/01/01 04:07: C V.VENETO (VENETO) 138 A 2013/01/01 04:29: C V.VENETO (VENETO) 139 A 2013/01/01 04:29: C V.VENETO (VENETO) 140 A 2013/01/01 08:22: C V.VENETO (VENETO) 141 A 2013/01/01 10:10: C V.VENETO (VENETO) 142 A 2013/01/02 03:39: C V.VENETO (VENETO) 143 A 2013/01/02 03:47: D V.VENETO (VENETO) 144 A 2013/01/02 04:46: C V.VENETO (VENETO) 145 A 2013/01/02 06:02: D V.VENETO (VENETO) 147 A 2013/01/04 03:10: C V.VENETO (VENETO) 94

101 A 2013/01/23 19:49: C CISON DI VALMARINO (VENETO) 157 A 2013/01/29 23:56: C CISON DI VALMARINO (VENETO) 161 A 2013/02/02 19:01: C SPRESIANO (VENETO) 163 A 2013/02/09 15:40: C VALDOBBIADENE (VENETO) 166 A 2013/02/09 20:34: C VALDOBBIADENE (VENETO) 168 A 2013/02/10 03:07: B VALDOBBIADENE (VENETO) 180 A 2013/03/07 17:10: C V.VENETO (VENETO) 185 A 2013/03/17 10:02: C V.VENETO (VENETO) 193 A 2013/03/27 00:38: C CISON DI VALMARINO (VENETO)

102 96

103 Appendice C Lista degli eventi sismici rilevati a scala regionale (area B) Legenda # numero identificativo evento area area di apparteneza ( A = area A, B = area B, - = area figura) yyyy/mm/dd data (anno/mese/giorno) hh:mm:ss.ss ora UTC 3 (ora/minuto/secondo.centesimi) lat latitudine lon longitudine depth profondità (km) Ml magnitudo locale Q qualità della localizzazione gap angolo di gap (gradi) np numero fasi P ns numero fasi S errh errore orizzontale (km) errz errore verticale (km) rms residuo medio (s) loc località 3 L ora UTC è indietro di un ora o due ore rispetto all ora locale rispettivamente senza e con l ora legale. 97

104 Area di Fig. 35 Periodo (1/1/ /3/2013) # area yyyy/mm/dd hh:mm:ss.ss lat lon depth Ml Q gap np ns errh errz rms loc 1 B 2012/01/01 18:36: C LE VETTE (VENETO) 2 B 2012/01/01 19:40: D LE VETTE (VENETO) 3 B 2012/01/05 12:18: C SEDICO (VENETO) 4 B 2012/01/05 18:30: D SEDICO (VENETO) 5 B 2012/01/07 12:02: B PUOS D'ALPAGO (VENETO) 6 B 2012/01/08 17:30: B SEDICO (VENETO) 7 B 2012/01/09 22:13: D VALDOBBIADENE (VENETO) 8 B 2012/01/11 14:59: B CAVASO DEL TOMBA (VENETO) /01/15 23:32: B PONTE NELLE ALPI (VENETO) /01/19 03:36: B PONTE NELLE ALPI (VENETO) 11 B 2012/01/30 12:36: C BELLUNO (VENETO) 12 B 2012/02/14 10:03: D PAESE (VENETO) /02/16 21:40: D FONZASO (VENETO) 14 B 2012/02/21 16:24: C PUOS D'ALPAGO (VENETO) 15 B 2012/02/21 18:31: B BOSCO DEL CANSIGLIO (VENETO) 16 A 2012/02/27 10:35: B PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 17 B 2012/03/01 15:05: B BOSCO DEL CANSIGLIO (VENETO) 18 B 2012/03/03 21:14: C ASOLO (VENETO) 19 B 2012/03/04 01:51: D SEREN DEL GRAPPA (VENETO) 20 B 2012/03/05 03:47: C ASOLO (VENETO) 21 B 2012/03/07 17:23: B FELTRE (VENETO) 22 B 2012/03/15 06:36: C CORDIGNANO (VENETO) 23 B 2012/03/17 22:56: C MEL (VENETO) 24 B 2012/03/24 04:26: B COL VISENTIN (VENETO) 25 B 2012/03/25 01:15: B BELLUNO (VENETO) 26 B 2012/03/25 23:43: C SEDICO (VENETO) 27 A 2012/03/26 21:23: B CONEGLIANO (VENETO) 28 B 2012/03/28 12:24: B M.CAVALLO (FRIULI) 29 B 2012/03/29 11:09: D MEL (VENETO) 30 B 2012/03/30 02:26: D VAZZOLA (VENETO) 31 B 2012/04/02 23:25: B MEL (VENETO) 32 B 2012/04/03 10:34: C MEL (VENETO) 33 A 2012/04/05 19:57: C SPRESIANO (VENETO) 34 B 2012/04/06 08:46: C VALDOBBIADENE (VENETO) 35 B 2012/04/11 04:05: D SEGUSINO (VENETO) 36 B 2012/04/11 18:50: B COL VISENTIN (VENETO) /04/15 04:52: B PIEVE D'ALPAGO (VENETO) 38 B 2012/04/17 03:42: C SEDICO (VENETO) 39 B 2012/04/17 05:02: C BELLUNO (VENETO) 98

105 40 A 2012/04/19 03:49: C CONEGLIANO (VENETO) 41 A 2012/04/22 22:00: C CONEGLIANO (VENETO) 42 A 2012/04/23 19:48: B PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 43 B 2012/04/25 15:36: C LENTIAI (VENETO) 44 B 2012/04/27 01:26: D SEGUSINO (VENETO) 45 B 2012/04/29 09:06: B BELLUNO (VENETO) 46 B 2012/04/29 11:57: B M.CAVALLO (FRIULI) 47 A 2012/04/30 03:51: B CONEGLIANO (VENETO) 48 A 2012/05/02 11:36: C CONEGLIANO (VENETO) 49 A 2012/05/11 11:55: C SPRESIANO (VENETO) 50 B 2012/05/15 13:57: D MONTEBELLUNA (VENETO) 51 B 2012/05/21 01:47: B COL VISENTIN (VENETO) 52 B 2012/05/24 13:40: B COL VISENTIN (VENETO) 53 A 2012/06/02 03:44: D PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 54 B 2012/06/03 01:20: C V.VENETO (VENETO) 55 A 2012/06/03 01:49: C V.VENETO (VENETO) 56 A 2012/06/04 23:26: D CONEGLIANO (VENETO) 57 B 2012/06/07 07:16: B SEREN DEL GRAPPA (VENETO) 58 A 2012/06/09 19:49: B PIEVE DI SOLIGO (VENETO) /06/11 21:58: C BARCIS (FRIULI) /06/12 09:06: B BARCIS (FRIULI) 61 B 2012/06/14 21:46: D SPRESIANO (VENETO) /06/15 16:38: B PIEVE D'ALPAGO (VENETO) /06/16 12:28: B BARCIS (FRIULI) /06/20 01:17: B PONTE NELLE ALPI (VENETO) 65 B 2012/06/20 05:16: B VALDOBBIADENE (VENETO) 66 B 2012/06/20 05:21: B VALDOBBIADENE (VENETO) 67 A 2012/06/24 20:48: C SPRESIANO (VENETO) /06/27 19:27: D SEDICO (VENETO) 69 A 2012/06/28 06:55: B VALDOBBIADENE (VENETO) 70 B 2012/06/28 16:43: C CISON DI VALMARINO (VENETO) /07/06 10:01: C PIEVE D'ALPAGO (VENETO) 72 B 2012/07/07 10:03: C LENTIAI (VENETO) 73 A 2012/07/09 15:28: C SPRESIANO (VENETO) 74 A 2012/07/09 16:22: C CONEGLIANO (VENETO) /07/12 12:37: C PIEVE D'ALPAGO (VENETO) 76 B 2012/07/17 00:20: D CISON DI VALMARINO (VENETO) 77 B 2012/07/19 21:09: D SEDICO (VENETO) 78 B 2012/07/20 09:30: B M.CAVALLO (FRIULI) /07/21 06:24: D BARCIS (FRIULI) /07/25 19:04: C FONZASO (VENETO) 81 B 2012/07/25 22:48: D MONTEBELLUNA (VENETO) 99

106 82 B 2012/08/02 02:34: C LENTIAI (VENETO) 83 B 2012/08/11 11:09: C V.VENETO (VENETO) 84 B 2012/08/11 14:32: C V.VENETO (VENETO) 85 B 2012/08/20 08:56: C SEGUSINO (VENETO) /08/31 13:59: B ROSE (VENETO) 87 B 2012/09/08 00:24: C SEDICO (VENETO) 88 A 2012/09/11 21:58: C PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 89 A 2012/09/15 00:40: B CONEGLIANO (VENETO) 90 B 2012/09/18 03:00: C MONTEBELLUNA (VENETO) 91 B 2012/09/22 10:00: C LENTIAI (VENETO) 92 B 2012/09/24 17:47: C CAVASO DEL TOMBA (VENETO) 93 B 2012/09/28 13:03: C PUOS D'ALPAGO (VENETO) 94 B 2012/09/28 14:27: B SEGUSINO (VENETO) 95 A 2012/10/15 18:13: B CONEGLIANO (VENETO) 96 A 2012/10/18 03:29: C VALDOBBIADENE (VENETO) 97 B 2012/10/18 13:12: B SEGUSINO (VENETO) 98 B 2012/10/18 17:17: B SEGUSINO (VENETO) 99 B 2012/10/19 12:51: B CISON DI VALMARINO (VENETO) 100 B 2012/10/23 21:13: D FELTRE (VENETO) /10/27 04:37: B M.CAVALLO (FRIULI) 102 B 2012/10/27 12:31: D S.GIUSTINA. (VENETO) 103 B 2012/10/29 10:34: C BOSCO DEL CANSIGLIO (VENETO) /11/12 09:56: B BARCIS (FRIULI) 105 B 2012/11/12 19:39: C PUOS D'ALPAGO (VENETO) 106 A 2012/11/13 06:16: C PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 107 B 2012/11/16 16:06: C MONTEBELLUNA (VENETO) 108 B 2012/11/16 16:50: C MONTEBELLUNA (VENETO) /11/17 16:00: C PIEVE D'ALPAGO (VENETO) /11/18 02:41: D PIEVE D'ALPAGO (VENETO) /11/22 09:30: C PONTE NELLE ALPI (VENETO) 112 B 2012/11/24 07:29: B SEDICO (VENETO) 113 B 2012/11/26 11:01: C PAESE (VENETO) 114 B 2012/11/26 11:08: C VEDELAGO (VENETO) 115 B 2012/11/26 13:23: D PAESE (VENETO) 116 B 2012/11/26 13:54: C PAESE (VENETO) 117 B 2012/11/26 14:30: C VEDELAGO (VENETO) 118 B 2012/11/26 15:43: C PAESE (VENETO) 119 B 2012/11/26 15:46: C VEDELAGO (VENETO) 120 B 2012/12/02 01:10: D CAVASO DEL TOMBA (VENETO) 121 B 2012/12/02 02:06: D BELLUNO (VENETO) 122 B 2012/12/09 02:14: C SEREN DEL GRAPPA (VENETO) 123 B 2012/12/11 16:15: C PUOS D'ALPAGO (VENETO) 100

107 124 B 2012/12/12 20:21: B PUOS D'ALPAGO (VENETO) 125 B 2012/12/14 16:39: C SEREN DEL GRAPPA (VENETO) 126 B 2012/12/18 19:58: C SPRESIANO (VENETO) 127 A 2012/12/19 12:21: A PIEVE DI SOLIGO (VENETO) 128 A 2012/12/30 13:22: C V.VENETO (VENETO) 129 A 2012/12/30 16:56: C V.VENETO (VENETO) 130 A 2012/12/30 17:21: C V.VENETO (VENETO) 131 A 2012/12/31 10:21: C CONEGLIANO (VENETO) 132 A 2012/12/31 12:24: C V.VENETO (VENETO) 133 A 2012/12/31 12:24: C V.VENETO (VENETO) 134 A 2012/12/31 12:25: C V.VENETO (VENETO) 135 A 2012/12/31 13:20: C V.VENETO (VENETO) 136 A 2012/12/31 14:14: D V.VENETO (VENETO) 137 A 2013/01/01 04:07: C V.VENETO (VENETO) 138 A 2013/01/01 04:29: C V.VENETO (VENETO) 139 A 2013/01/01 04:29: C V.VENETO (VENETO) 140 A 2013/01/01 08:22: C V.VENETO (VENETO) 141 A 2013/01/01 10:10: C V.VENETO (VENETO) 142 A 2013/01/02 03:39: C V.VENETO (VENETO) 143 A 2013/01/02 03:47: D V.VENETO (VENETO) 144 A 2013/01/02 04:46: C V.VENETO (VENETO) 145 A 2013/01/02 06:02: D V.VENETO (VENETO) 146 B 2013/01/02 23:15: D PUOS D'ALPAGO (VENETO) 147 A 2013/01/04 03:10: C V.VENETO (VENETO) 148 B 2013/01/05 22:46: D V.VENETO (VENETO) /01/14 12:26: C LONGARONE (VENETO) 150 B 2013/01/17 14:32: D TREVISO NORD (VENETO) /01/18 05:43: C LONGARONE (VENETO) 152 B 2013/01/19 10:44: C LE VETTE (VENETO) 153 B 2013/01/22 13:08: C CISON DI VALMARINO (VENETO) 154 B 2013/01/22 13:09: C CISON DI VALMARINO (VENETO) 155 A 2013/01/23 19:49: C CISON DI VALMARINO (VENETO) /01/25 22:39: C CIMOLAIS (FRIULI) 157 A 2013/01/29 23:56: C CISON DI VALMARINO (VENETO) /01/30 00:33: C ARSIE (VENETO) 159 B 2013/01/30 13:45: C SEGUSINO (VENETO) 160 B 2013/02/01 04:01: C SEGUSINO (VENETO) 161 A 2013/02/02 19:01: C SPRESIANO (VENETO) 162 B 2013/02/03 07:47: D S.GIUSTINA. (VENETO) 163 A 2013/02/09 15:40: C VALDOBBIADENE (VENETO) 164 B 2013/02/09 16:16: C VALDOBBIADENE (VENETO) 165 B 2013/02/09 17:31: C SEGUSINO (VENETO) 101

108 166 A 2013/02/09 20:34: C VALDOBBIADENE (VENETO) 167 B 2013/02/09 20:49: C VALDOBBIADENE (VENETO) 168 A 2013/02/10 03:07: B VALDOBBIADENE (VENETO) 169 B 2013/02/10 20:19: C PUOS D'ALPAGO (VENETO) 170 B 2013/02/13 03:17: B BELLUNO (VENETO) 171 B 2013/02/14 08:00: D CORDIGNANO (VENETO) 172 B 2013/02/16 04:30: C BELLUNO (VENETO) /02/17 23:26: B PIEVE D'ALPAGO (VENETO) /02/18 00:30: C M.CAVALLO (FRIULI) /02/18 02:58: B PIEVE D'ALPAGO (VENETO) /02/18 02:59: B BARCIS (FRIULI) 177 B 2013/02/24 07:56: B CAVASO DEL TOMBA (VENETO) 178 B 2013/03/03 04:15: B COL VISENTIN (VENETO) 179 B 2013/03/07 10:58: D S.BIAGIO (VENETO) 180 A 2013/03/07 17:10: C V.VENETO (VENETO) 181 B 2013/03/12 11:53: D CAVASO DEL TOMBA (VENETO) /03/13 20:49: B CLAUT (FRIULI) 183 B 2013/03/15 21:00: C VALDOBBIADENE (VENETO) 184 B 2013/03/17 01:40: D SEREN DEL GRAPPA (VENETO) 185 A 2013/03/17 10:02: C V.VENETO (VENETO) 186 B 2013/03/18 14:48: C PUOS D'ALPAGO (VENETO) 187 B 2013/03/19 06:00: C PUOS D'ALPAGO (VENETO) 188 B 2013/03/23 01:29: C V.VENETO (VENETO) /03/23 07:10: B PIEVE D'ALPAGO (VENETO) 190 B 2013/03/23 11:01: B COL VISENTIN (VENETO) 191 B 2013/03/25 05:37: B PUOS D'ALPAGO (VENETO) 192 B 2013/03/25 22:57: B PUOS D'ALPAGO (VENETO) 193 A 2013/03/27 00:38: C CISON DI VALMARINO (VENETO) 102

109 Appendice D Confronto tra gli eventi sismici rilevati nell area B con la procedura di riconoscimento semi- automatico sviluppata per la RSC e quelli rilevati preliminarmente durante il primo semestre attraverso le procedure del sistema di monitoraggio integrato dell Italia Nord- Orientale (NEI) Legenda # numero identificativo evento area area di apparteneza ( A = area A, B = area B, - = area figura) yyyy/mm/dd data (anno/mese/giorno) hh:mm:ss.ss ora UTC 4 (ora/minuto/secondo.centesimi) lat latitudine lon longitudine depth profondità (km) Ml(RSC) Magnitudo locale stimata dalla RSC Ml(NEI) Magnitudo locale stimata dalla rete NEI 4 L ora UTC è indietro di un ora o due ore rispetto all ora locale rispettivamente senza e con l ora legale. 103

110 # area yyyy/mm/dd hh:mm:ss.ss lat lon depth Ml(RSC) Ml(NEI) 1 B 2012/01/01 18:36: B 2012/01/05 12:18: B 2012/01/05 18:30: B 2012/01/07 12:02: B 2012/01/08 17:30: B 2012/01/11 14:59: /01/15 23:32: B 2012/01/30 12:36: B 2012/02/21 16:24: B 2012/02/21 18:31: B 2012/03/01 15:05: B 2012/03/07 17:23: B 2012/03/15 06:36: B 2012/03/17 22:56: B 2012/03/24 04:26: B 2012/03/25 01:15: B 2012/04/02 23:25: B 2012/04/03 10:34: B 2012/04/11 18:50: B 2012/04/17 03:42: B 2012/04/29 09:06: B 2012/04/29 11:57: A 2012/04/30 03:51: B 2012/05/21 01:47: /06/20 01:17:

111 Appendice E Schede di stazione Nel seguito sono riportate, per ogni stazione, delle schede sintetiche contenenti le informazioni riguardanti i siti e la strumentazione installata. Le schede sono complessivamente 11, rispettivamente 10 per le stazioni sismologiche e 1 per la stazione GNSS. 105

112 Codice Stazione: ED01 Nome: Susegana S. Lucia Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) S. Lucia di Piave (TV) Via delle Mura 13, c/o Sig. A. Stramare 54 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo: prof. 155m, = 106 mm, sensore fondo pozzo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 1/12/2011 Guralp DM24S6EAM s/n 3226/A2943 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T37045 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità 155 m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 106

113 Codice Stazione: ED02 Nome: Farra di Soligo Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) Farra di Soligo (TV) Loc. Col S. Martino, via Crede, c/o Sig. E. Gaiotti 205 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo: prof. 33 m, = 112 mm, sensore fondo pozzo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 1/12/2011 Guralp DM24S3EAM s/n 3214/A2694 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T37043 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità = 33 m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 107

114 Codice Stazione: ED03 Nome: Corbanese Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) Corbanese (Comune di Tarzo, TV) Via Foltran 33, c/o sig. L. Benotto 235 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo: prof. = 31.9 m, = 112 mm, sensore in fondo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 1/12/2011 Guralp DM24S3EAM s/n 3223/A2703 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T37039 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità = 31.9 m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 108

115 Codice Stazione: ED04 Nome: S. Maria di Feletto Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) S. Maria di Feletto (Comune di S. Pietro di Feletto, TV) Via Belvedere 6, c/o sig. M. De Martin 182 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo: prof. = 26.9 m, = 112 mm, sensore in fondo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 1/12/2011 Guralp DM24S3EAM s/n 3220/A2700 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T4U42 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità 26.9 Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 109

116 Codice Stazione: ED05 Nome: S. Michele di Feletto Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto e accelerometro Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) S. Michele di Feletto (Comune di S. Pietro di Feletto, TV) Via delle Caneve 7, c/o sig.ra D. Titton 110 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo prof. = 14.5 m, = 112 mm, sensore in fondo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 1/12/2011 Guralp DM24S6EAM s/n 3212/A2941 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T37040 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità = 14.5 m Accelerometro Guralp - CMG-5TC Profondità 0 m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 110

117 Codice Stazione: ED06 Nome: Collalto Campo 6 Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro broad-band e accelerometro Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) Collalto di Susegana (TV) Edison Stoccaggio s.p.a., Campo 6, Strada di Collalto 174 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 18/02/2010 Pozzetto PEMD, sensori su basamento di cemento Guralp DM24S6EAM s/n 3225/A2944 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro a banda larga Guralp-CMG-3T s/n T36599 (T = 120 s, fmax = 100 Hz); Profondità 5 m Accelerometro Guralp - CMG-5TC s/n T5V94; Profondità 5 m Modem-router UMTS/G3 Conel mod. UR5 111

118 Codice Stazione: ED07 Nome: Nervesa della Battaglia Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto e accelerometro Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) Nervesa della Battaglia (TV) via F. Baracca 12, c/o sig. G. Zambenedetti 167 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo: prof. = m, = 112 mm, sensore in fondo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 28/02/2011 Guralp DM24S6EAM s/n 3224/A2940 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T37041 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità = m Accelerometro Guralp - CMG-5TC s/n T5V93 Profondità 0 m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 112

119 Codice Stazione: ED08 Nome: Collalto Cucco Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto e accelerometro Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) Collalto di Susegana (Comune di Susegana) Via Cucco 12, c/o sig. L. Ricci 194 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo prof. = m, = 112 mm, sensore in fondo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 3/03/2011 Guralp DM24S6EAM s/n 3213/A2942) in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T4U40 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità = m Accelerometro Guralp - CMG-5TC s/n T5V95 Profondità 0 m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 113

120 Codice Stazione: ED09 Nome: Susegana Castello Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) Susegana (TV) Via S. Salvatore 25, c/o sig. L. Tesser 105 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo: prof. = m, = 112 mm, sensore in fondo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 28/02/2011 Guralp DM24S3EAM s/n 3221/A2701 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T37042 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità = m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 114

121 Codice Stazione: ED10 Nome: S. Croce del Montello Tipo di stazione: Stazione sismometrica con sismometro compatto e accelerometro Località Indirizzo Quota (m) S. Croce del Montello (Comune di Nervesa della Battaglia, TV) Via Lama, c/o sig. L. Zamai 144 m Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gaus-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Pozzo: prof. = m, = 112 mm, sensore in fondo Acquisitore: Sensore 1: Sensore 2: Trasmissione dati Data di prima installazione: 28/02/2011 Guralp DM24S3EAM s/n 3222/A2702 in acquisizione continua con campionamento a 200 Hz Sismometro compatto Guralp - CMG-SP1 s/n T4U41 (T = 10 s, fmax = 100 Hz); Profondità = m Modem-router GPRS/EDGE Conel mod. ER75i 115

122 Codice Stazione: SUSE Nome: Collalto Campo 6 Tipo di stazione: Stazione GNSS permanente Località Indirizzo Quota (m s.l.m.) Collalto di Susegana (TV) Edison Stoccaggio s.p.a., Campo 6, Strada di Collalto m (quota antenna nel sistema tecnico) Coord (WGS84) Lat, Lon = , Coord (Gauss-Boaga, Roma 1940) Fuso Ovest: Lat, Lon = , Fuso Est: Lat, Lon = , Monumentazione: Ricevitore: Topcon GB 1000 Antenna: Trasmissione dati Data di prima installazione: 18/02/2010 Colonnina di cemento armato su plinto di cemento profondo 6 m Ashtech choke ring ASH701945E_M Modem-router UMTS/G3 Conel mod. UR5 116

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