La storia del Castello

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Dorotea Pugliese
6 anni fa
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1 La storia del Castello - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI CREVACUORE - Non sappiamo con certezza quando il castello fu costruito. È probabile prima del 1000 quando in Italia si assiste al fenomeno dell incastellamento. Fu quello un periodo di continue guerre tra feudatari e i castelli erano strumenti e simboli della protezione e del potere esercitato dal signore sulla popolazione di un territorio. Lì egli viveva con i propri armati, riscuoteva le tasse, riceveva e immagazzinava i prodotti agricoli e amministrava la giustizia. E infatti nell affresco che si trova a Palazzo La Marmora a Biella, raffigurante Crevacuore, il castello sembra essere dominante ed incombente sul paese sottostante e nello stesso tempo pare proteggerlo. Il castello di Crevacuore si trovava in un feudo del Papa, concesso in gestione alla famiglia nobiliare dei conti Fieschi, estinti i quali passò, a metà del 1500, ai Ferrero-Fieschi. 4

2 Questo feudo, come si vede nella cartina, era una stretta striscia di territorio che dalla valle di Postua arrivava fino a Masserano, comprendente i paesi di Postua, Crevacuore Guardabosone, Ailoche, Caprile e Pianceri, formanti il Marchesato di Crevacuore; Brusnengo, Masserano e Curino formanti il Principato di Masserano. 5

Purtroppo il Marchesato di Crevacuore si trovava proprio sulla linea di confine tra due potenti stati: il Ducato di Savoia e il Ducato di Milano, occupato dalla Spagna,il

3 Purtroppo il Marchesato di Crevacuore si trovava proprio sulla linea di confine tra due potenti stati: il Ducato di Savoia e il Ducato di Milano, occupato dalla Spagna,il cui confine era il Sesia.Uno staterello incuneato tra due fuochi,che per tutto il 500 e il 600 si sono ripetutamente scontrati per l allargamento dei rispettivi confini. 6

4 Il nostro territorio e il castello furono teatro di occupazioni, continui passaggi di truppe, requisizioni di cibo,violenze e distruzioni. Fu probabilmente in questo periodo che il castello venne ampliato e rafforzato nelle fortificazioni, adeguandolo alle nuove armi da fuoco e tecniche militari. Fu costruito un largo corpo principale, dei bastioni, magazzini, due ponti levatoi, una caserma per la guarnigione, una cisterna e un forno. I Ferrero-Fieschi, nelle loro condizione di feudatari di uno statocuscinetto, si barcamenarono, ospitando nella fortezza soldati spagnoli o alleandosi con i sabaudi, ma furono dei tiranni nei confronti dei Crevacuoresi che sopportarono soprusi, angherie, violazioni dei diritti comunali, tassazioni 7

Spagna si arrivò quasi alla distruzione del castello da parte delle

5 elevate ecc.., in un secolo già complicato dall epidemie di peste e dal peggioramento del clima. Nel 1616/17, durante la guerra tra Carlo Emanuele 1 o di Savoia e la Spagna si arrivò quasi alla distruzione del castello da parte delle truppe sabaude. Ma la fortezza venne ricostruita. Nel 1635 si ribellarono gli abitanti di Crevacuore, però Paolo Besso Ferrero-Fieschi con l aiuto, questa volta, dei Savoia bloccò la rivolta. 8

6 La distruzione del castello Nell estate del 1657 una seconda rivolta del popolo riuscì a raggiungere l obiettivo. Ecco come avvenne la distruzione secondo la ricostruzione di Don Vittorino Barale, autore del libro Il principato di Masserano e il Marchesato di Crevacuore. I Crevacuoresi, non sopportando il dispotismo del castellano Alessandro Bozzio, uomo prepotente e senza scrupoli, imposto dagli spagnoli, inviarono in gran segreto il parroco Barelli e il medico Traversino di Postua dal Papa a Roma, essendo il marchesato feudo pontificio. 9

Poiché il castello di Crevacuore, per la sua posizione era sempre stato oggetto di contese e di invasioni da parte delle potenze vicine, il Papa in cuor suo desiderava che fosse abbattuto in modo

7 Poiché il castello di Crevacuore, per la sua posizione era sempre stato oggetto di contese e di invasioni da parte delle potenze vicine, il Papa in cuor suo desiderava che fosse abbattuto in modo definitivo. Ma come fare, senza aver problemi con la Spagna? Si pensò tra il delegato del Papa, Laurenti, e i Crevacuoresi di corrompere una sentinella per entrare nel castello e infatti nella notte del 24 e il 25 Luglio 1657, alcuni uomini del paese ci riuscirono, ma il castellano Bozzio preparò un tranello per loro, avendo la sentinella tradito. Alcuni assalitori furono uccisi, altri presi prigionieri. Infuriati, i Crevacuoresi assediarono il castello, ma il Bozzio, per intimorirli, fece tagliare la testa ad un giovane del paese, fatto prigioniero, la mise alla cima di una pertica con i vestiti e la fece drizzare verso Crevacuore. 10

8 A quella vista, gli abitanti esasperati continuarono ancora di più l assedio, impegnando per molti giorni le sentinelle ad una continua sorveglianza. Nella notte dell 8 di agosto, i giovani più robusti ed audaci con una scala tentarono la scalata alla parte più bassa della mura e riuscirono ad entrare. 11

9 Nel frattempo giunsero altri rinforzi uomini e donne di ogni età tutti decisi a combattere. In quella notte, ad eccitare gli animi degli assalitori, intervenne pure un fenomeno tipico dell inizio di agosto:le stelle cadenti. Sembravano tante fiaccole, come frecce infuocate che dal cielo si abbattevano sulla fortezza, e si vide anche una spaventosa cometa. Tutti furono convinti che si trattasse di un segno divino. Si combatté per tutta la notte e la mattina del 9 agosto, il Bozzio si arrese alzando bandiera bianca. Ottenne che tutti coloro che si trovavano con lui nel castello avessero salva la vita. 12

$L 11 agosto, con il tacito assenso del delegato apostolico, iniziò la vera demolizione di tutta la rocca e in questa impresa gli abitanti ci misero tutto il loro ardore: fracassarono i ponti levatoi,$

10 Verso mezzogiorno gli assediati uscirono in numero di 110. L 11 agosto, con il tacito assenso del delegato apostolico, iniziò la vera demolizione di tutta la rocca e in questa impresa gli abitanti ci misero tutto il loro ardore: fracassarono i ponti levatoi, le porte e tutto ciò che capitava loro nelle mani, forarono le muraglie e collocarono le mine per abbattere le torrette e i bastioni, ammassarono poi una grande quantità di foglie, fascine e legna ed appiccarono il fuoco. In breve il castello fu un ammasso di macerie fumanti. 13

11 Dopo questa distruzione la rocca non fu più riedificata. In seguito sulle rovine del castello abbattuto gli abitanti di Crevacuore fecero collocare una croce. 14

12 Nel 1741, circa 80 anni dopo la distruzione, con un accordo con il Papa, il Marchesato passò a far parte del Regno di Sardegna. I Savoia, in modo progressivo, un pezzo per volta, nel 700 inglobarono tutto il territorio piemontese nel loro Regno, per poi diventare, da potenza regionale, stato nazionale nell ottocento. Nei secoli successivi il castello diventò il posto preferito dei bambini e ragazzini di Crevacuore che salivano lassù per costruire casinotti, per combattere interminabili battaglie tra bande avversarie, per ricercare il mitico passaggio segreto tra castello e paese e per rubare la frutta, come facevano una volta i monelli. 15

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