Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia

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1 La delega ai Comuni per l amministrazione del demanio marittimo nella Regione Autonoma della Sardegna. La L. R. 12 giugno 2006 n 9, le competenze della Regione. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 1

2 I termini per il passaggio delle competenze ai Comuni in materia di Demanio Marittimo - Quando L articolo 10 della L. R. 9/2006 Gli enti esercitano le funzioni ad essi conferite dalla data di effettivo trasferimento dei beni e delle risorse. Il trasferimento delle risorse è stato effettuato con deliberazione della Giunta regionale 24/3 del 28 giugno Con deliberazione n 29/15 del 22 maggio 2008 si condiziona il trasferimento delle funzioni ai soli Comuni che abbiano approvato il PUL Con deliberazione n 25/15 del 26 maggio 2009 si stabilisce il termine del 31 ottobre 2009 per il trasferimento delle funzioni amministrative ed il 1 gennaio 2010 per l esercizio della gestione finanziaria da parte dei Comuni. Resta sempre interdetto il rilascio di nuove concessioni in carenza di PUL. Sono 72 i Comuni costieri interessati al trasferimento delle funzioni Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 2

3 Un presupposto condizionante: la norma d attuazione dello Statuto Sardo L art. 56 del D.P.R 19 giugno 1979 n 348: Per le opere da eseguirsi da amministrazioni statali o comunque inesistenti su aree del Demanio statale l'accertamento della conformità alle prescrizioni delle norme e dei piani urbanistici ed edilizi, salvo che per le opere destinate alla difesa militare, è fatto dallo Stato, d'intesa con la Regione. La progettazione di massima ed esecutiva delle opere pubbliche di interesse statale, da realizzare dagli enti istituzionalmente competenti, per quanto concerne la loro localizzazione e le scelte del tracciato se difforme dalle prescrizioni e dai vincoli delle norme e dei piani urbanistici ed edilizi, è fatta dall'amministrazione statale competente d'intesa con la regione, che deve sentire preventivamente gli enti locali nel cui territorio sono previsti gli interventi. Norma rafforzata adottata secondo le procedure dell art. 56 dello Statuto Sardo, non derogabile dalla legislazione regionale ordinaria. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 3

4 Le funzioni trasferite ai Comuni. L articolo 41 della L.R. 12 giugno 2006 n 9 Sono attribuite ai comuni le funzioni in materia di: a) elaborazione ed approvazione dei Piani di utilizzazione dei litorali; b) concessioni, sui beni del demanio marittimo o della navigazione interna, per finalità turistico ricreative (esclusa pesca e nautica da diporto), su aree scoperte o che comportino impianti di facile rimozione; c) le altre funzioni amministrative riguardanti il demanio marittimo ed il mare territoriale non riservate alla Regione o allo Stato. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 4

5 Il dato normativo le competenze riservate alla Regione. L articolo 40 della L.R. 12 giugno 2006 n 9 1. Spetta alla Regione la disciplina e, ai sensi del comma 2 dell'articolo 3, l'adozione degli atti generali di indirizzo per la redazione dei Piani comunali di utilizzazione dei litorali e per il rilascio di concessioni demaniali marittime da parte dei comuni. 2. Spettano inoltre alla Regione: a) tutte le concessioni sui beni del demanio della navigazione interna, del mare territoriale e del demanio marittimo non attribuite ai comuni o allo Stato; b) le concessioni di aree e specchi acquei connessi a strutture portuali di interesse regionale. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 5

6 I Piani di Utilizzo del litorale Le Direttive La deliberazione della Giunta regionale 29/15 del 22 maggio 2008 I PUL dovranno disciplinare gli ambiti demaniali marittimi dell intero territorio comunale destinati ad attività turistico ricreative Principali esclusioni della competenza Comunale nella redazione dei PUL Sono escluse le aree: 1. Non soggette a trasferimento alla Regione: di preminente interesse nazionale, destinate ad altri usi pubblici, destinate ad altre amministrazioni dello Stato od all approvvigionamento di fonti di energia; 2. Ove insistono pertinenze demaniali marittime e aree coperte con impianti di difficile rimozione; 3. Relative a specchi acquei connessi a strutture portuali di interesse regionale ed i porti; Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 6

7 I termini per la presentazione dei PUL La deliberazione della Giunta regionale 25/15 del 26 maggio 2009 Entro il 30 giugno 2010 le amministrazioni comunali dovranno deliberare l adozione del Piano di Utilizzo del Litorale; Il mancato rispetto del termine sarà motivo di attivazione del potere sostitutivo regionale, con la nomina di un Commissaria ad acta secondo la procedura disciplinata dall articolo 9 della L.R. 9/06 In caso di ritardo o di omissione da parte degli enti locali di atti obbligatori per legge nell'esercizio delle funzioni conferite, l'assessore regionale competente per materia, sentito l'ente inadempiente, assegna all'ente stesso un termine di tempo, comunque non superiore a sessanta giorni, per provvedere. Decorso inutilmente tale termine il Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta del medesimo Assessore, nomina uno o più commissari che provvedono in via sostitutiva. 2. La procedura prevista al comma 1 si applica in tutti i casi in cui le leggi regionali, anche di settore, prevedono poteri sostitutivi da parte della Regione nei confronti degli enti locali. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 7

8 Ulteriore conseguenza connessa alla mancata presentazione del PUL In carenza di PUL il Comune non potrà autorizzare nuove concessioni, ma si dovrà limitare a gestire le concessioni vigenti. Tale divieto, già previsto nella prima direttiva della Giunta del 2008 (Deliberazione 29/15 del 22 maggio 2008), è stato riprodotto nella Deliberazione 25/15 del 26 maggio 2009, con la sola eccezione delle concessioni di aree scoperte a favore di strutture alberghiere, riservate agli utenti delle strutture. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 8

9 I PUL QUALI ATTI PRESUPPOSTI PER L AVVIO DELLE PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA DI AFFIDAMENTO DELLE CONCESSIONI La Direttiva del Parlamento Europeo relativa ai servizi nel mercato interno all articolo 12 determina Il superamento > dell art. 37 del Codice della Navigazione (concorso di più domande e Diritto di insistenza) > dell art. 5 del Regolamento per la navigazione marittima (proc.istanza di parte): > dell art. 10 della L. 16 marzo 2001 n 88 (automatismo rinnovo sessennale) >Procedimento ad istanza di parte >Sessenalità delle concessioni >Diritto di insistenza I PUL assumono un ruolo fondamentale di strumento per l individuazione dei contesti da porre a gara e delle condizioni di affidamento. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 9

10 La Direttiva Bolkestein Direttiva Servizi 2006/123/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio Articolo 12 Selezione tra diversi candidati 1. Qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche utilizzabili, gli Stati membri applicano una procedura di selezione tra i candidati potenziali, che presenti garanzie di imparzialità e di trasparenza e preveda, in particolare, un adeguata pubblicità dell avvio della procedura e del suo svolgimento e completamento. 2. Nei casi di cui al paragrafo 1 l autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico né accordare altri vantaggi al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami. L obbligo di recepimento dei principi deve essere rispettato entro il 28 dicembre 2009 (art. 44) Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 10

11 Codice della Navigazione Articolo 37. Concorso di più domande di concessione. Nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e si proponga di avvalersi di questa per un uso che, a giudizio dell'amministrazione, risponda ad un più rilevante interesse pubblico. Al fine della tutela dell'ambiente costiero, per il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime per attività turistico-ricreative è data preferenza alle richieste che importino attrezzature non fisse e completamente amovibili. È altresìdata preferenza alle precedenti concessioni, già rilasciate, in sede di rinnovo rispetto alle nuove istanze. Qualora non ricorrano le ragioni di preferenza di cui ai precedenti commi, si procede a licitazione privata. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 11

12 Legge 16 marzo 2001 n 88 Art. 10. (Disposizioni concernenti le concessioni dei beni demaniali marittimi) "2. Le concessioni di cui al comma 1, indipendentemente dalla natura o dal tipo degli impianti previsti per lo svolgimento delle attivita', hanno durata di sei anni. Alla scadenza si rinnovano automaticamente per altri sei anni e così successivamente ad ogni scadenza, fatto salvo il secondo comma dell'articolo 42 del codice della navigazione". Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 12

13 L uso turistico ricreativo secondo la definizione fornita dal D.L. 400/93 art 1 secondo la norma di interpretazione autentica della L. 172/03 art. 13 Recepita dall art 8 delle direttive sui PUL a) gestione di stabilimenti balneari; b) esercizi di ristorazione e somministrazione di bevande, cibi precotti e generi di monopolio; c) noleggio di imbarcazioni e natanti in genere; d) gestione di strutture ricettive ed attività ricreative e sportive; e) esercizi commerciali; Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 13

14 Competenze comunali Aree Scoperte Definizione Oltre alle aree destinate alla semplice posa di ombreggi ed la posizionamento di sdraio ed affini, costituiscono aree scoperte le aree costituenti o utilizzate per piattaforme, piazzali, percorsi e simili, sia pure asfaltati o cementati su cui non insistono edificazioni che sviluppano volumetria utilizzabile o praticabile. (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici parere del 24 ottobre 1990) Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 14

15 Competenze Comunali Impianti di Facile Rimozione Definizione: Sono quelli le cui strutture possono essere possono essere effettuate con montaggio di parti elementari come quelle costruite con strutture prefabbricate a scheletro leggero di cemento armato, normale o precompresso, di acciaio, di legno o altro materiale leggero con o senza muri di tompagno, costruiti con copertura smontabile, fondazioni isolate o diffuse che possono essere ricostruiti altrove con semplice smontaggio e senza che la rimozione comporti la loro distruzione totale o parziale. Le piattaforme o solette al pari delle palificazioni in legno - costituenti la base su cui poggiano gli impianti, le opere ed i manufatti non costituiscono una componente del manufatto stesso e quindi a nulla rileva che esse vengano danneggiate o distrutte in fase di smontaggio degli impianti, delle opere e dei manufatti. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 15

16 DEROGHE AL DIVIETO DI RILASCIO DI NUOVE CONCESSIONI DA PARTE DEI COMUNI IN CARENZA DI PUL LE STRUTTURE ALBERGHIERE Delibera 25/17 del 26 maggio 2009 E consentito il rilascio di nuove concessioni demaniali sessennali a favore delle strutture ricettive alberghiere su aree scoperte e di facile rimozione, salvo revoca qualora in contrasto col PUL, a condizione che: 1. La spiaggia abbia una lunghezza non inferiore ai 250 metri 2. Non sia già occupata da altre concessioni demaniali in misura superiore al 50% del suo sviluppo complessivo. 3. La struttura venga utilizzata dai soli ospiti della struttura alberghiera (a pena di decadenza). 4. Sviluppo massimo assentibile rispetto al fronte del mare > Alberghi fino a 50 camere: 25 metri lineari; > Alberghi oltre le 50 camere: 40 metri lineari; > Alberghi o villaggi turistici con classificazione superiore alle tre stelle e più di 50 camere: 50 metri lineari. > Altri parametri: variabili da 5 a 9 metri quadri di punto ombra per ogni camera, in funzione della prossimità alla costa ed alla classificazione della struttura. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 16

17 Autorizzazioni temporanee per attività di pubblico spettacolo Delibera 25/17 del 26 maggio 2009 Sono consentite autorizzazioni temporanee, per il montaggio di strutture di facile rimozione ed aree scoperte, per manifestazioni sportive e pubblici spettacoli alle seguenti condizioni: 1. Durata massima dieci giorni + quattro giorni per il montaggio e lo smontaggio delle strutture ed il ripristino dei luoghi 2. Presentazione di polizza assicurativa per responsabilità civile verso terzi, danni ambientali e patrimoniali al compendio ed alle aree limitrofe rispetto a quelle concesse: > Per un massimale di ,00 per superfici da 500 a 1000 mq > Per un massimale di ,00 per superfici da 1000 a 5000 mq. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 17

18 Ulteriori competenze il cui trasferimento è subordinato all adozione di apposita disciplina da parte della Giunta regionale La lett b) dell art. 40 L. R. 9/06. le altre funzioni amministrative riguardanti il demanio marittimo ed il mare territoriale non riservate alla Regione o allo Stato. Esempi: 1) le autorizzazioni al posizionamento di corridoi di lancio e di atterraggio di natanti quando siano strumentali all esercizio delle attività previste nelle concessioni di competenza delle Amministrazioni comunali e le autorizzazioni al posizionamento di corridoi di lancio richieste da soggetti che non siano titolari di concessioni demaniali marittime (per es. corridoi di lancio destinato al kite-surf); 2) le concessioni aventi ad oggetto tipologie strutturali miste ed in particolare aree scoperte o coperte con strutture di facile rimozione cui siano annesse opere di difficile rimozione o pertinenze di modeste dimensioni, quali: spogliatoi per i dipendenti, depositi per attrezzature balneari, bagni, cucine, locali tecnici, camminamenti, tubi di adduzione; 3) le concessioni aventi ad oggetto superfici occupate virtualmente (cavi, cavi dotti, tubi e condotte interrate o poggiate sul demanio marittimo, piscine); Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 18

19 Competenze regionali Opere di difficile rimozione Definizione sono quegli impianti, manufatti, opere aventi struttura stabile, in muratura in cemento armato, in sistema misto, realizzate con elementi di prefabbricazione di notevole peso la cui rimozione comporti necessariamente la distruzione parziale o totale del manufatto, che non ne consente la recuperabilità. Possono sostanziarsi, ad esempio, in: costruzioni in muratura ordinaria con solaio in cemento armato semplice o misto; costruzioni in muratura ordinaria con solaio in pannelli prefabbricati su piattaforma in cemento armato; opere, impianti e manufatti diversi da fabbricati ed assimilabili alle predette tipologie di costruzioni Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 19

20 Competenze Regionali Le Pertinenze Demaniali Definizione Art. 29 del Codice della Navigazione Le costruzioni e le altre opere appartenenti allo Stato, che esistono entro i limiti del demanio marittimo e del mare territoriale sono considerate come pertinenze del demanio stesso. Normalmente opere di difficile rimozione acquisite alla proprietà demaniale dello Stato a mezzo di testimoniale di Stato. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 20

21 Il D.D.L. collegato alla finanziaria 2010 Il Canone regionale sulle concessioni demaniali 13. E istituito il canone regionale sulle concessioni demaniali marittime nella misura del 50 per cento del canone dovuto allo Stato. 14. Sono soggette al canone, con decorrenza dall entrata in vigore della presente legge, le concessioni, anche di natura temporanea, aventi ad oggetto beni del demanio marittimo e zone del mare territoriale ricadenti nel territorio della Regione, rilasciate o rinnovate, a far data dalla entrata in vigore della presente legge, sia per finalità turistico-ricreative che per finalità legate alla nautica da diporto. Con la medesima decorrenza, il canone sostituisce l obbligo del pagamento del sovracanone dovuto dai titolari delle concessioni in corso di validità alla data medesima. 15. Il canone regionale è dovuto direttamente dal concessionario alle scadenze fissate per il pagamento del relativo canone erariale ed è riscosso dagli Enti competenti al rilascio delle concessioni ai sensi degli articoli 40 e 41 della legge regionale n. 9 del 12 giugno 2006 e successive modificazioni o integrazioni. Ai medesimi Enti sono conferite le funzioni di controllo, accertamento, e rappresentanza in giudizio negli eventuali contenziosi collegati alla riscossione del canone regionale. 16. Per le pertinenze demaniali marittime destinate all esercizio delle attività di cui all articolo 3, comma 1, lettera b), punto 2.1), del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito con legge 4 dicembre 1993, n. 494, la misura del canone regionale è pari al 5 per cento del canone erariale. 17. L importo del canone regionale sulle concessioni demaniali marittime non può essere inferiore al 100 per cento del canone minimo erariale di cui all articolo 9 del D.M. 19 luglio 1989, aggiornato annualmente con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; tale canone è ridotto del 50 per cento per le concessioni temporanee aventi una durata pari o inferiore a quattordici giorni. 18. Quale contributo per garantire i servizi essenziali a supporto della balneazione, il 30 per cento dei proventi incassati (dalla Regione), per ambiti provinciali, dal canone regionale sulle concessioni demaniali marittime è devoluto ai Comuni costieri secondo i seguenti criteri: a) per una percentuale pari al 50 per cento dell importo complessivo in misura eguale a tutti i Comuni costieri ricadenti nell ambito provinciale; b) il restante 50 per cento in proporzione allo sviluppo di litorale costiero ricadente nel territorio di ciascun Comune. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 21

22 Impianti di facile rimozione Situazione attuale Impianti di facile rimozione Applicando il D.D.L. collegato alla finanziaria 2009 Canone Sovracanone regionale. 2,11/mq. 2,05/mq Canone Canone regionale. 2,05/mq. 1.03/mq Totale. 4,16/mq Totale. 3,08 /mq Minore imposizione. 1,08/mq Strutture portuali e pertinenze demaniali (esclusi specchi acquei) Situazione attuale Strutture portuali e pertinenze demaniali (esclusi specchi acquei) Applicando il D.D.L. collegato alla finanziaria 2009 Canone. 3,51/mq Canone. 3,51/mq Canone regionale. 1,75/mq Totale. 5,26 /mq Maggiore imposizione, 1,75 /mq Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 22

23 I porti Rientrano fra le competenza riservate alla Regione ad eccezione degli ambiti portuali già affidati alla gestione delle Autorità portuali. Art 40 L. R. 9/06 aree e specchi acquei connessi a strutture portuali di interesse regionale; in riferimento agli ambiti portuali di interesse statale; assenza di espressa previsione normativa atta ad individuare ambiti portuali di interesse comunale; Situazione di incertezza circa l individuazione attuale degli ambiti di competenza Statale anche a seguito della Sentenza TAR Sardegna n 312 del 14 marzo 2009 che ha dichiarato il venir meno della rilevanza del D. P. C. M. 23 marzo 1989, atto ricognitivo dei porti di interesse statale, in quanto oramai privo del titolo giuridico su cui si basava. Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 23

24 Servizio Centrale del Demanio e Patrimonio - Relatore Dott. G. Pilia 24

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