PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg.delib.n Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE O G G E T T O: Approvazione del regolamento recante: Modificazioni ai decreti del Presidente della Provincia 9 giugno 2005, n /Leg., e 14 luglio 2009, n /Leg. (Disposizioni regolamentari relative alle discariche di rifiuti, ai sensi dell'art. 11 della legge provinciale 15 dicembre 2004, n. 10). Il giorno 14 Dicembre 2012 ad ore 08:40 nella sala delle Sedute in seguito a convocazione disposta con avviso agli assessori, si è riunita sotto la presidenza del LA GIUNTA PROVINCIALE PRESIDENTE LORENZO DELLAI Presenti: VICE PRESIDENTE ALBERTO PACHER ASSESSORI MARTA DALMASO TIZIANO MELLARINI ALESSANDRO OLIVI FRANCO PANIZZA UGO ROSSI Assenti: MAURO GILMOZZI LIA GIOVANAZZI BELTRAMI Assiste: IL DIRIGENTE GIOVANNI GARDELLI Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta Pag. 1 di 6

2 Il Relatore comunica: Il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 (Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti), stabilisce i requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche nonché misure, procedure e orientamenti tesi a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull ambiente risultanti dalle discariche di rifiuti durante l intero ciclo di vita delle stesse. Con decreto del Presidente della Provincia 9 giugno 2005, n /Leg. (Disposizioni regolamentari relative alle discariche di rifiuti, ai sensi dell art. 11 della legge 15 dicembre 2004, n. 10), modificato con decreti del Presidente della Provincia 30 dicembre 2005, n /Leg., e 14 luglio 2009, n /Leg., sono state stabilite le disposizioni per l applicazione, nel territorio provinciale, della disciplina recata dal decreto legislativo n. 36 del In particolare con il d.p.p. 14 luglio 2009, n /Leg., è stato introdotto l Allegato E, che riporta la lista positiva dei rifiuti che possono essere collocati in discariche per rifiuti non pericolosi destinate allo smaltimento dei rifiuti urbani senza caratterizzazione analitica. L articolo 3, comma 2, del d.p.p. 14 luglio 2009, n /Leg., stabilisce che la suddetta lista positiva trova applicazione fino alla data di entrata in vigore delle disposizioni ministeriali di cui alla lettera b) del comma 1 dell articolo 6 del decreto ministeriale 3 agosto 2005 (Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica), ora da intendersi riferite alla lettera b) del comma 1 dell articolo 6 del decreto ministeriale 27 settembre 2010 che ha sostituito il D.M. 3 agosto A seguito di confronti avuti, durante la predisposizione della suddetta deliberazione, tra l Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente, l Ufficio rifiuti dell Agenzia per la depurazione e gli enti gestori delle discariche pubbliche destinate allo smaltimento dei rifiuti urbani, è emersa una criticità operativa insita nel regolamento provinciale sulle discariche, così come modificato in particolare con il d.p.p. 14 luglio 2009, n /Leg. Essa è data dalla presenza all interno della lista positiva di alcune tipologie di rifiuti non pericolosi che nell ambito del catalogo europeo dei rifiuti sono associate ad una propria voce specchio, ossia una analoga tipologia classificata però come pericolosa, alla quale è attribuito un diverso codice C.E.R. Generalmente la classificazione di un rifiuto come pericoloso, soprattutto nell ambito delle voci specchio, è dovuta alla presenza di sostanze a loro volta classificate come tali oltre una determinata soglia quantitativa. Appare evidente che in questi casi la classificazione del rifiuto come pericoloso o non pericoloso può essere determinata esclusivamente previa caratterizzazione analitica. Si ritiene che in questi casi l esonero a priori dalla caratterizzazione analitica sottragga al gestore della discarica e agli organi preposti ai controlli uno strumento fondamentale di accertamento ambientale, soprattutto in via preventiva ma anche postumo. Laddove l accesso o meno in discarica può essere discriminato solamente dalla verifica di parametri non rilevabili se non analiticamente, l esonero dalla caratterizzazione costituisce una condizione per potenziali smaltimenti impropri di rifiuti pericolosi nelle discariche provinciali. tabella. I rifiuti in questione sono, in particolare, quelli descritti nella seguente Pag. 2 di 6

3 CODICE C.E.R Pag. 3 di 6 DESCRIZIONE RIFIUTO Segatura, trucioli, residui di taglio. Legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce CODICE C.E.R * * * * Altri materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e * Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * * * * * * DESCRIZIONE CORRISPONDENTE VOCE SPECCHIO Segatura, trucioli, residui di taglio. Legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose Rifiuti di vetro in forma di articolato e polveri di vetro contenenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici) Componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso Materiali isolanti contenenti amianto Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose Materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose Rifiuti dell attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio Rifiuti dell attività di costruzione e demolizione, contenenti PCB (ad esempio sigillanti contenenti PCB, pavimentazioni a base di resina contenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB, condensatori contenenti PCB) Altri rifiuti dell attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose

4 * rifiuto pericoloso È emersa quindi la necessità, per le finalità ambientali dei controlli sui rifiuti che entrano effettivamente nelle discariche provinciali di rifiuti urbani, di modificare l Allegato E al citato regolamento provinciale, approvato con il d.p.p. 9 giugno 2005, n /Leg., disponendo l eliminazione delle tipologie di rifiuti sopra riportati dall elenco di quelli che possono essere collocati in discarica per rifiuti urbani senza caratterizzazione analitica. Risulta opportuno in questa sede provvedere altresì ad aggiornare il riferimento normativo contenuto nell articolo 3, comma 2, del d.p.p. 14 luglio 2009, n /Leg., inerente la validità temporanea della suddetta lista positiva, stabilendo che essa è da intendersi fino alla data di entrata in vigore delle disposizioni ministeriali di cui alla lettera b) del comma 1 dell articolo 6 del decreto ministeriale 27 settembre 2010, anziché al medesimo articolo, comma e lettera del decreto ministeriale 3 agosto 2005, in quanto quest ultimo è stato abrogato e sostituito dal decreto del L attuale d.p.p. 9 giugno 2005, n /Leg., all Allegato B, capitolo B) concernente i criteri costruttivi e gestionali delle discariche per rifiuti non pericolosi destinate allo smaltimento dei rifiuti urbani (discariche esistenti e relativi ampliamenti), paragrafo 8, impone ordinariamente al gestore delle discariche con potenzialità inferiori a m 3 l installazione di una vera e propria camera di combustione per la termodistruzione del biogas, in modo da garantire parametri di esercizio ben precisi (temperatura > 850 C, concentrazione di ossigeno > 3% in volume ed un tempo di ritenzione > 0,3 secondi). Alcuni enti gestori delle discariche pubbliche destinate allo smaltimento dei rifiuti urbani, con particolare riferimento a quelle di ridotta dimensione, localizzate in siti con particolari condizioni meteorologiche e per le quali comunque non è possibile estrarre biogas per mantenere la termodistruzione in condizioni di autoalimentazione per almeno ore/anno, hanno sollevato una problematica applicativa inerente lo smaltimento del biogas secondo le indicazioni contenute nel regolamento provinciale. Per le suddette tipologie particolari di discarica il vigente regolamento, giudicando il loro impatto ambientale molto contenuto, anche in relazione alle emissioni in atmosfera, ammette già la possibilità che l Agenzia autorizzi il trattamento del biogas mediante la tecnica di biofiltrazione, in alternativa alla distruzione in torcia, fissando i relativi requisiti tecnici al fine di minimizzare la percezione della discarica e in modo da contenere entro valori minimi il danneggiamento e il degrado dell ambiente nonché il rischio per la salute delle persone... omissis. È stato infatti ritenuto che l impegno economico per la realizzazione e la successiva gestione di una camera di combustione risulterebbe eccessivamente oneroso e sicuramente non giustificato rispetto ai contenuti benefici ambientali che si otterrebbero, tenuto conto della limitata produzione di biogas. Tuttavia, considerato che nell intenzione originaria della norma l uso del temine torcia nel suddetto passaggio regolamentare sottintende la parte terminale dell ordinaria camera di combustione, si ritiene opportuno, anche alla luce di recenti confronti tra l Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente e l Ufficio rifiuti dell Agenzia per la depurazione, introdurre, soltanto per le tipologie di discarica appena menzionate, l ulteriore possibilità, in aggiunta alla biofiltrazione, di consentire la termodistruzione del biogas anche mediante il solo dispositivo della Pag. 4 di 6

5 torcia propriamente detta, sprovvista dunque di una specifica camera di combustione, previa valutazione da parte dell Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente nell ambito dei procedimenti autorizzatori cui è sottoposta la stessa discarica. Infatti anche la torcia può essere considerata un buon sistema di contenimento per le emissioni in atmosfera di biogas, almeno laddove la sua produzione risulta contenuta. Pertanto si ritiene di procedere a modificare il sopra menzionato paragrafo 8 del capitolo B) dell allegato B al d.p.p. 9 giugno 2005, n /Leg., conformemente a quanto fin qui esposto. Tutto ciò premesso, LA GIUNTA PROVINCIALE - udita la relazione; - vista la direttiva 1999/31/CE del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle discariche di rifiuti; - visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 (Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti); - vista la legge provinciale 15 dicembre 2004, n. 10 (Disposizioni in materia di urbanistica, tutela dell ambiente, acque pubbliche, trasporti, servizio antincendi, lavori pubblici e caccia); - visto il decreto del Presidente della Provincia 9 giugno 2005, n /Leg. (Disposizioni regolamentari relative alle discariche di rifiuti, ai sensi dell art. 11 della legge 15 dicembre 2004, n. 10), modificato con decreti del Presidente della Provincia 30 dicembre 2005, n /Leg., e 14 luglio 2009, n /Leg.; - visti i pareri del Dipartimento Affari istituzionali e legislativi, del Dipartimento Affari finanziari e programmazione, del Dipartimento Organizzazione, personale e affari generali e del Servizio Semplificazione amministrativa, acquisiti ai sensi della deliberazione della Giunta Provinciale n del 3 dicembre 2009, relativa alle direttive per la predisposizione degli atti normativi; - visto il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali, espresso in data 21 novembre 2012 e comunicato con nota di data 27 novembre 2012, prot. n. 1139; - visti gli articoli 53 e 54 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo Statuto speciale per il Trentino - Alto Adige); - ad unanimità dei voti, espressi nelle forme di legge, d e l i b e r a 1) di approvare l allegato regolamento avente ad oggetto Modificazioni ai decreti del Presidente della Provincia 9 giugno 2005, n /Leg., e 14 luglio 2009, n /Leg. (Disposizioni regolamentari relative alle discariche di rifiuti, ai sensi dell art. 11 della legge provinciale 15 dicembre 2004, n. 10), che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; Pag. 5 di 6

6 2) di dare atto che il Presidente della Provincia provvederà ad emanare, con proprio decreto, il regolamento di cui al punto 1) da pubblicarsi sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige. LB Pag. 6 di 6