VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE DEL BACINO DI SULMONA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE DEL BACINO DI SULMONA"

Transcript

1 VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE DEL BACINO DI SULMONA F. Di Buccio, V. Aprile, A. Pagliaroli*, A. Di Domenica, A. Pizzi Dipartimento di Ingegneria e Geologia (INGEO), Università di Chieti-Pescara * alessandro.pagliaroli@unich.it Sommario La nota riporta i risultati preliminari di analisi numeriche 1D e 2D della risposta sismica locale del bacino di Sulmona finalizzate ad orientare lo studio di Microzonazione Sismica (MS) di livello 3 dell area, in corso di affidamento al Dipartimento di Ingegneria e Geologia (InGeo) dell Università G. d Annunzio di Chieti e Pescara. Il modello di sottosuolo è stato ricostruito a partire dalle indagini relative allo studio di MS di livello 1, eseguito da InGeo in collaborazione con altri Enti di Ricerca. Nel presente studio, sono state considerate due sezioni, ritenute rappresentative per lo studio degli effetti di sito complessi che possono verificarsi nell area. La prima è finalizzata allo studio dei possibili effetti stratigrafici e topografici che interessano il pianoro su cui è edificata la parte più antica dell abitato. La seconda sezione taglia la zona industriale e si spinge fino alla faglia del Morrone che borda a nord-est il bacino di Sulmona, per analizzare gli effetti legati alla geometria sepolta. I risultati sono stati elaborati in termini di fattori amplificazione spettrale e indici sintetici che quantificano gli effetti bidimensionali, quali il fattore di aggravio topografico. Le analisi mostrano che sensibili amplificazioni spettrali (fino a 4) si verificano non solo nel campo di periodi T=1-3s, come atteso viste le elevate profondità del bacino, ma anche per T<1 s a causa di effetti di bordo e topografici. 1. Inquadramento geologico-strutturale La Conca di Sulmona è un bacino intramontano che si sviluppa in senso NO-SE per una lunghezza di circa 20 km, con larghezze comprese tra 4 e 7 km, con quote che al suo interno variano da circa 250 m s.l.m. in corrispondenza del paese di Popoli (settore settentrionale), a circa 400 m s.l.m. in corrispondenza di Sulmona (settore meridionale), ed aumentano spostandosi ai margini della conca stessa. Il bacino è bordato da faglie attive, con un depocentro profondo più di 400 metri colmato da una potente successione lacustre, costituita essenzialmente da limi argillosi a cui si intercalano corpi ghiaiosi talora cementati, di spessore anche maggiore ai 20 m, su cui poggiano depositi alluvionali terrazzati ghiaioso-sabbiosi di spessore medio intorno a metri. L attività quaternaria della faglia del Monte Morrone che borda a nord-est il bacino è stata documentata da vari Autori e, in base alla sua lunghezza (stimata in km), è capace di generare terremoti di M > 6. Anche se la storia sismica di Sulmona è piuttosto ricca di eventi, non ci sono informazioni sull attivazione della faglia in tempi storici. Sulla base di studi archeosismologici (Ceccaroni et al., 2009) l ultima attivazione della faglia del Morrone può essere collocata nel II secolo d.c. Questo dato è stato confermato più recentemente da Galli et al. (2015) e Di Domenica e Pizzi (2017) su base paleosismologica. L assetto geologico è mostrato nelle due sezioni geologiche di figura 1. La prima (FF ) interessa il pianoro su cui è edificata la parte più antica dell abitato, costituito da circa 30 m di alluvioni sabbioseghiaiose terrazzate poggianti sui limi lacustri mentre il basamento calcareo è ipotizzabile a circa 200 m di profondità dal p.c. La seconda sezione (CC ), ubicata più a nord del centro storico, taglia la zona industriale e si spinge fino al versante ovest del Morrone, evidenziando la morfologia tipo half-graben del bacino, con depocentro massimo oltre 435 m (accertato con un sondaggio profondo che non ha intercettato il bedrock calcareo). L apporto clastico dal versante comporta la presenza di depositi più grossolani in rapporto di complessa interdigitazione, sia laterale che verticale, con i terreni fini

2 lacustri. Sensibili incertezze riguardano inoltre la transizione laterale tra il massiccio carbonatico e i depositi lacustri. Alla base del versante del Morrone è stata ipotizzata un altra struttura tettonica, uno splay della faglia bordiera, che racchiuderebbe quindi una fascia di materiale roccioso intensamente cataclasato al tetto della faglia principale. Tale fascia è ricoperta in superficie da detriti di frana e di versante, che lateralmente passano alle alluvioni terrazzate. Misure di rumore ambientale eseguite in quest area (Fig. 1) non indicano picchi H/V significativi escludendo importanti contrasti di impedenza. Le altre misure di rumore ambientale indicano frequenze fondamentali comprese tra Hz generalmente riconducibili alla risonanza dei depositi alluvionali e lacustri al di sopra del basamento calcareo. Nel piano del centro storico le misure di microtremore indicano una frequenza di risonanza pressoché costante e compresa nel campo Hz. Attraverso la sintesi dei dati geognostici e geofisici disponibili e raccolti nell ambito dello studio di MS di livello 1 e la loro integrazione con i valori delle frequenze di risonanza ottenuti da misure di rumore ambientale, è stata definita la carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS) accompagnate da numerose sezioni geologiche tra le quali le due mostrate in Fig.1 ( Pizzi et al., 2014). Dato l assetto geologico-geomorfologico, il bacino di Sulmona rappresenta un area dove si attendono significati effetti di sito 2D e 3D. Questo è confermato anche dall esame delle registrazioni delle stazioni permanenti installate nel bacino, a nord del centro di Sulmona (Fig. 1) e ubicate sia su roccia (SUL) che all interno del bacino (SUL A e SUL C). Prendendo a riferimento la stazione SUL, i rapporti spettrali calcolati su numerosi eventi di magnitudo medio-bassa evidenziano importanti picchi di amplificazione nel campo di frequenza Hz (0.5-5s) (Puglia, 2017). La presenza di una faglia attiva adiacente con lungo periodo di inattività, le condizioni geologiche e morfologiche predisponenti a importanti effetti di sito e, infine, l elevata esposizione (25'000 ab. circa residenti nella sola Sulmona, attività industriali, un rilevante patrimonio storico e archeologico), rendono il bacino un area ad elevato rischio sismico. Gli studi di MS di liv. 3, attualmente in corso di affidamento ad InGeo, appaiono quindi fondamentali per una corretta politica di riduzione del rischio sismico dell area. 2. Scelta dell input sismico 2.1 Sismicità storica e inquadramento sismotettonico La storia sismica di Sulmona è particolarmente ricca di eventi con effetti al di sopra della soglia del danno. In particolare la massima intensità è stata del IX-X MCS in occasione del terremoto della Maiella del (Mw=6.8) mentre un danneggiamento riconducibile a VIII-IX MCS si è avuto a seguito del terremoto del Inoltre, in almeno altre tre occasioni, Sulmona ha sperimentato una intensità di VIII MCS (terremoti del 1456, 1915 e 1933). Il confronto con le intensità attribuite ad altri centri abitati dell area peligna evidenzia che in alcuni casi Sulmona ha subito danni più ingenti, suggerendo l ipotesi di sensibili effetti di sito. La porzione centrale degli Appennini è caratterizzata da tettonica estensionale fin dal Pliocene inferiore, con la maggior parte delle faglie attive che mostrano un movimento normale o obliquo. In questa area il trend principale delle faglie attive è NNW-SSE, parallelo al generale aspetto fisiografico della catena. I sistemi di faglie di maggiore rilievo, estratti dal database DISS (DISS Working Group, 2015), per la definizione della pericolosità sismica di base dell area in esame sono i seguenti: Sulmona basin (Mw=6.4, distanza minima dal sito D=0 km), Aremogna-Cinque Miglia (Mw=6.4, D=13 km), San Pio delle Camere (Mw=6.2, D=25 km), Tocco da Casauria (Mw=6, D=17 km) Fucino basin (Mw=6.7, D=22 km). Il primo sistema corrisponde alla faglia del Morrone, già descritta nell introduzione; il valore di magnitudo potenziale ad essa associato (Mw=6.4) è stato recentemente adottato da Villani et al. (2014) per la modellazione del processo di rottura della faglia.

3 Figura 1. Sezioni geologiche rappresentative selezionate per l analisi della risposta sismica locale del bacino di Sulmona; in sez. CC sono riportate le misure di microtremore con indicazione, qualora rilevata, della frequenza fondamentale f 0, in blu la proiezione delle stazioni accelerometriche SUL, SUL A e SUL C (modificato da Pizzi et al., 2014). 2.3 Selezione degli accelerogrammi Sulla base dei risultati dello studio della sismicità del sito esposti precedentemente, integrando i dati di sismicità storica con le caratteristiche delle principali strutture sismogenetiche, si è giunti a identificare le coppie magnitudo-distanza che controllano la sismicità dell area: M=6-6.5 D<25 km, M= D=20-40 km. Tali coppie sono state utilizzate per una preselezione di accelerogrammi dalla banca dati ITACA (itaca.mi.ingv.it). Come riferimento si è assunto lo spettro derivate dallo studio probabilistico INGV ( per tempo di ritorno 475 anni, categoria di sottosuolo A e classe

4 topografica T1. Dalle storie temporali prima descritte, mediante il software In-Spector (Acunzo et al., 2014), sono stati scelti 7 accelerogrammi, mediamente compatibili con lo spettro target (Tabella 1). Tabella 1. Accelerogrammi selezionati come input per le analisi di risposta sismica locale. FS=fattore di scala, NTC08=classe di sottosuolo in accordo alle Norme Tecniche, * V s,30 > 600 m/s Evento Data Ora Staz. Comp. MW D[Km] NTC08 FS L AQUILA 06/04/ :32:40 AQG EO B* 0.57 CENTRAL_ITALY 30/10/ :40:18 CSC NS B* 1.62 IRPINIA 23/11/ :34:53 ALT NS A 4.57 CENTRAL_ITALY 24/08/ :36:32 CSC NS B* 3.06 L AQUILA 06/04/ :32:40 AQK NS B* 0.72 CENTRAL_ITALY 30/10/ :40:18 NRC NS B* 0.69 IRPINIA 23/11/ :34:53 BSC NS A Modello di sottosuolo 2.1 Sintesi dei dati disponibili Durante lo studio di Microzonazione Sismica di liv. 1 del Comune di Sulmona (Pizzi et al., 2014) è stato realizzato un database delle indagini geognostiche, geotecniche e geofisiche esistenti. Le indagini risultano diffusamente distribuite attraverso le zone del centro storico, del settore recente di Sulmona e zona industriale; alcune sono presenti anche nelle frazioni situate ai piedi del Monte Morrone. In particolare le indagini puntuali a disposizione sono: 72 sondaggi geognostici, 13 prove di sismica in foro di tipo Down-Hole (DH), 1 prova di sismica in foro di tipo Cross-Hole (CH), 3 prove dilatometriche sismiche (SDMT), 32 prove penetrometriche in foro (SPT), 58 misure di microtremore a stazione singola (HVSR). A queste si aggiungono le indagini lineari, consistenti in 6 Profili MASW e 7 Profili sismici a rifrazione (SR). Le prove DH hanno consentito di definire il profilo di variazione delle onde di taglio e di compressione con la profondità per i due litotipi più abbondanti: alluvioni terrazzate (at1) e limi lacustri (lac). In particolare per ricavare i profili di V S e V P, è stata fatta una media delle determinazioni disponibili, ottenendo rispettivamente V S =386 m/s e V P =988 m/s per le ghiaie e sabbie at1, V S =407 m/s e V P =1064 m/s per i limi (investigati nei primi 20 m). Per la definizione di V S ad elevate profondità nei limi, si è fatto riferimento ai risultati degli array 2D passivi eseguiti da Di Giulio et al. (2014) nella porzione settentrionale del bacino di Sulmona, dai quali si evince un gradiente nei primi 100 m circa (V S = m/s), mentre a profondità maggiori e fino al contatto con il basamento calcareo (fino a m di profondità), la Vs assume un valore costante e pari a 600 m/s. Gli array 2D hanno inoltre consentito anche di stimare la Vs del basamento calcareo (circa 2500 m/s). Nella modellazione si è scelto di non tenere conto dei riporti (ant in figura 1) e delle ghiaie più recenti (at2-at3 in figura 1) per la poca quantità di prove geofisiche a disposizione. Tuttavia, nelle sezioni analizzate, tali litotipi presentano un limitato spessore, quindi il loro accorpamento con le alluvioni terrazzate (at1), caratterizzate da composizione granulometrica simile, non determina variazioni sostanziali nella valutazione della risposta sismica locale. 2.2 Modello di sottosuolo e calibrazione in campo lineare Il modello di sottosuolo utilizzato per le analisi è riportato in Tabella 2 mentre le sezioni sottoposte a modellazione con l indicazione di spessori e rapporti geometrici tra i litotipi sono mostrate in Figura 2. Nella sezione centro storico, caratterizzata da contatti pressoché orizzontali tra i litotipi (Fig. 1), l adeguatezza del modello in campo lineare è stata accertata mediante il confronto tra la frequenza fondamentale di vibrazione calcolata con un analisi 1D lineare eseguita al centro del pianoro (0.65 Hz), e il valore stimato a partire dagli H/V calcolati sule misure di microtremore eseguite nella stessa area (f 0= Hz, Pizzi et al., 2014). Per quanto riguarda la sezione CC, la morfologia profonda si presenta decisamente più complessa. Tuttavia la sostanziale adeguatezza del modello di sottosuolo è stata confermata dal confronto soddisfacente (soprattutto nel campo di periodi s) tra i rapporti

5 spettrali calcolati con una analisi 2D visco-elastica lineare e quelli sperimentali valutati nelle stazioni SUL A e SUL C prendendo come riferimento SUL (Fig. 1). Per quanto riguarda la caratterizzazione non lineare, non avendo a disposizione prove cicliche/dinamiche, si è fatto ricorso a curve di variazione del modulo di taglio normalizzato G/G 0 e del fattore di smorzamento D in funzione della deformazione ciclica, disponibili in letteratura per materiali simili (Tabella 2). Tabella 2. Modello di sottosuolo adottato per le analisi di risposta locale LITOTIPI VP VS [m/s] [m/s] Curve G/G0 - D Ghiaie (at1) Ghiaie - Rollins et al. (1998) Limi 1 (lac) Limi 2 (lac) Limi lacustri Poggio Picenze (Lanzo et al., 2011) Limi 3 (lac) Bedrock fratturato (sez. CC ) Bedrock Risultati delle analisi numeriche Le analisi sono state eseguite con il codice di calcolo LSR_2D (Stacec srl), agli elementi finiti, che consente di effettuare analisi lineari equivalenti mediante modelli bidimensionali. Preliminarmente alle analisi eseguite sul bacino di Sulmona, si è ritenuto opportuno procedere ad uno studio di taratura del codice mediante il confronto dei risultati con quelli ottenuti da QUAD4M, anch esso F.E.M. lineare equivalente, e ancora oggi il codice più utilizzato per la valutazione della risposta sismica locale in condizioni bidimensionali. Le analisi di taratura hanno mostrato che LSR2D, utilizzato con le medesime condizioni di vincolo laterale implementate in QUAD4M (carrelli orizzontali) fornisce una risposta comparabile con quelle di riferimento (Di Buccio 2017). Per quanto riguarda le dimensioni degli elementi della mesh, che condizionano in maniera fondamentale l accuratezza numerica della trasmissione delle onde, è stata fatta una distinzione nella scelta della frequenza massima per le due sezioni esaminate. Nella sezione relativa al centro storico è stata impostata una frequenza massima pari a 20Hz, mentre per la sezione CC, essendo caratterizzata da un sensibile lunghezza (circa 7 km), per limitare il numero di nodi, è stata modellata una frequenza massima pari di 5 Hz rinunciando quindi ad investigare la risposta sismica per periodi inferiori a 0.2s. Sezione centro storico (FF ). I contours degli spettri di risposta elastici al 5% (Sa) e dei fattori di amplificazione spettrale (AS) sono riportati in figura 2; entrambi i parametri si riferiscono alla componente orizzontale dell'accelerazione e sono stati calcolati alla superficie della sezione come valori medi sulle 7 simulazioni eseguite. Il massimo di amplificazione (3-4) è raggiunta nel campo di periodi s in tutto il piastrone del centro storico. L amplificazione è dovuta probabilmente ad effetti stratigrafici come mostra il picco di ampiezza 3.5 intorno a 2s della funzione di amplificazione 1D (FA) riportata nella stessa figura. Nello stesso campo di periodi il profilo del TAF (Topographic Aggravation Factor), calcolato in ogni punto come rapporto tra spettro di risposta 2D e analogo in condizioni 1D e che quantifica gli effetti bidimensionali, presenta valori modesti, leggermente superiori all unità. Amplificazioni dell ordine di si verificano inoltre nel campo s, in prossimità dei bordi del pianoro (punto A). Si tratta di effetti topografici come mostrato dall andamento del TAF nel punto A e dalla coincidenza del campo di periodi in cui si verifica l amplificazione con le stime ricavabili dalle relazioni proposte da Ashford et al. (1997) per la cresta di pendii (T=5H/Vs=5*30/ s). I risultati sono infine elaborati in termini di profili dei fattori di amplificazione FHa, definiti in termini di integrale dello spettro di pseudo-accelerazione in vari intervalli di periodo, utilizzati in molti studi di microzonazione sismica di livello 3. Sezione Morrone (CC ). L obiettivo in questa sezione è stato quello di analizzare gli effetti di bordo in prossimità della faglia. Amplificazioni spettrali di circa 4 nel campo di periodi s (si veda il TAF nel punto B intorno alla progressiva 5000 m) sono probabilmente legati alla focalizzazione in

6 superficie delle onde rifratte all interfaccia del basamento. Elevate amplificazioni si hanno anche nel campo di periodi 1-3 s, dove alla risonanza 1D (si veda la FA 1D nel punto B) si sovrappongo sensibili effetti 2D come si osserva dai valori del TAF nei tre punti considerati. 5. Sviluppi futuri Le principali criticità da affrontare nello studio di microzonazione di livello 3, ed evidenziati dal presente studio, riguardano la caratterizzazione del comportamento non lineare dei terreni mediante prove cicliche di laboratorio, la ricostruzione morfologica a la caratterizzazione meccanica dei depositi antropici nella zona del centro storico (trascurata nelle modellazioni qui riportate) e dei materiali della fascia di transizione in prossimità della faglia del Morrone. Infine, poiché l area di studio si trova in prossimità di una faglia, sarà opportuno tenere conto di questa peculiarità anche nella definizione dell input sismico, qui considerata solo scegliendo alcune registrazioni near-field. Studi di pericolosità sismica di base di tipo deterministico (eventualmente con generazioni di segnali sintetici/artificiali) saranno quindi affiancati a quelli probabilistici e dovrà essere valutato l effetto dell inclinazione delle onde e della presenza della componente verticale. Bibliografia Acunzo G., Pagliaroli A., Scasserra G. (2014). In-Spector: un software di supporto alla selezione di accelerogrammi naturali spettrocompatibili per analisi geotecniche e strutturali. Atti 33 Convegno Nazionale GNGTS, Bologna novembre 2014, vol. 2, , ISBN: Ashford S. A., Sitar N., Lysmer J., Deng N. (1997). Topographic Effects on the Seismic Response of Steep Slopes, Bulletin of the Seismological Society of America, 87: Ceccaroni E., Ameri G., Gomez Capera A.A., Galadini, F. (2009). The 2nd century AD earthquake in Central Italy: archaeoseismological data and seismotectonic implications, Natural Hazards, 50, Di Buccio F. (2017). Valutazione della risposta sismica locale del bacino di Sulmona mendiate un codice FEM bidimensionale. Tesi di laurea magistrale in Ingegneria delle Costruzioni, Dip. di Ingegneria e Geologia, Pescara. Di Domenica A., Pizzi A. (2017). Defining a mid-holocene earthquake through speleoseismological and independent data: implications for the outer Central Apennines (Italy) seismotectonic framework, Solid Earth, 8, Di Giulio G., de Nardis R., Boncio P., Milana G., Rosatelli G., Stoppa F., Lavecchia G. (2016). Seismic response of a deep continental basin including velocity inversion: the Sulmona intramontane basin (Central Apennines, Italy), Geophys J Int., 204 (1), DISS Working Group (2015). Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.2.0: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; DOI: /INGV.IT-DISS3.2.0 Galli P., Giaccio B., Peronace E., Messina P. (2015). Holocene Paleoearthquakes and Early-Late Pleistocene slip rate on the Sulmona Fault (Central Apenines, Italy), Bull. seism. Soc. Am., 105(1), Lanzo G., Silvestri F., Costanzo A., d Onofrio A., Martelli L., et al. (2011). Site response studies and seismic microzoning in the Middle Aterno valley (L Aquila, Central Italy), Bull. Earth. Eng., 9(5), Pizzi A., Miccadei E, Piacentini T., Pipponzi G., Galadini F., et al. (2014). Microzonazione simica di Livello 1 del Comune di Sulmona (AQ), Rel. illustrativa con carte e sezioni allegate, R. Abruzzo Dip. Protezione Civile. Puglia R. (2017). Comunicazione personale. Rollins, K. M., Evans, M. D., Diehl, N. B., Daily III, W. D. (1998). Shear modulus and damping relationships for gravels, Journal of Geotechnical and Geoenvironmental Engineering, 124(5), Villani M., Faccioli E., Ordaz M., Stupazzini M. (2014). High resolution seismic hazard analysis in a complex geological configuration: the case of Sulmona (Central Italy) basin, Earthq. Spectra, 30(4),

7 Figura 2. Contours degli spettri di risposta elastici al 5% (a), dei fattori di amplificazione spettrale (b) e profili dei fattori di amplificazione FHa (c) calcolati alla superficie del modello; funzione di amplificazione 1D (d) e Topographic aggravation factor TAF (e) calcolati in punti rappresentativi.

MICROZONAZIONE SISMICA DI LIVELLO 1 DEL CENTRO STORICO DI ROMA

MICROZONAZIONE SISMICA DI LIVELLO 1 DEL CENTRO STORICO DI ROMA GNGTS 2013 - Sessione 2.2 Effetti di sito Trieste, 21 novembre 2013 MICROZONAZIONE SISMICA DI LIVELLO 1 DEL CENTRO STORICO DI ROMA MICROZONAZIONE SISMICA DI LIVELLO 1 DEL CENTRO STORICO DI ROMA M. Moscatelli

Dettagli

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia EFFETTI DI SITO DELLA PIANA DEL FUCINO attraverso lo studio comparato di dati sismici e geologici. D. Famiani 1, F. Cara 2, G. Di Giulio 2, G. Milana 2,G. Cultrera 2, P. Bordoni 2, G.P. Cavinato 3 1 Dipartimento

Dettagli

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento)

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento) ALLEGATO A2 TABELLE E FORMULE PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI AMPLIFICAZIONE SISMICA PER LE ANALISI DEL SECONDO LIVELLO DI APPROFONDIMENTO E PER LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI TOPOGRAFICI. A2.1 - Tabelle

Dettagli

Vittorio D Intinosante. Settore Sismica Regione Toscana

Vittorio D Intinosante. Settore Sismica Regione Toscana DALLA CARTA GEOLOGICO-TECNICA PER LA DEFINIZIONE DEL MODELLO DI SOTTOSUOLO AGLI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA; UN CONTRIBUTO IMPORTANTE PER LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE: L ESEMPIO DI FIVIZZANO

Dettagli

RISPOSTA SISMICA DI DEPOSITI DI TERRENO A GRANA GROSSA IN ALCUNE AREE DELLA TOSCANA

RISPOSTA SISMICA DI DEPOSITI DI TERRENO A GRANA GROSSA IN ALCUNE AREE DELLA TOSCANA FACOLTA DI INGEGNERIA 12 Aprile 2005 RISPOSTA SISMICA DI DEPOSITI DI TERRENO A GRANA GROSSA IN ALCUNE AREE DELLA TOSCANA Maurizio Ferrini*, Massimo Baglione*, Samuela Iacomelli**, *Regione Toscana - Settore

Dettagli

ALLEGATO C (Classi di Rischio Geologico e indagini di tipo geologico, geofisico e geotecnico minime da eseguire)

ALLEGATO C (Classi di Rischio Geologico e indagini di tipo geologico, geofisico e geotecnico minime da eseguire) ALLEGATO C (Classi di Geologico e indagini di tipo geologico, geofisico e geotecnico minime da eseguire) Il testo del presente allegato è stato redatto in collaborazione tra la Direzione Regionale Infrastrutture

Dettagli

STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI

STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI Pericolosità Sismica Nazionale: dati disponibili e loro utilizzo A cura di: Dott. (Ph.D.( Ph.D.) ) Simone Barani NTC08: Azione Sismica Pericolosità

Dettagli

Studio di PERICOLOSITÀ SISMICA: definizione di scuotimento atteso

Studio di PERICOLOSITÀ SISMICA: definizione di scuotimento atteso Studio di PERICOLOSITÀ SISMICA: definizione di scuotimento atteso La definizione della pericolosità di un sito viene separata in due fasi distinte: da una parte lo studio di sorgenti e propagazione profonda,

Dettagli

Metodi e risultati della microzonazione sismica: la lezione del terremoto aquilano

Metodi e risultati della microzonazione sismica: la lezione del terremoto aquilano Giornata di studio Metodi e risultati della microzonazione sismica: la lezione del terremoto aquilano Roma, 3 dicembre 2010 Giornata di studio Metodi e risultati della microzonazione sismica: la lezione

Dettagli

Le Attività Regionali per la Microzonazione Sismica in Toscana

Le Attività Regionali per la Microzonazione Sismica in Toscana Le Attività Regionali per la Microzonazione Sismica in Toscana Analisi di liquefazione dei terreni in Mugello e studi di Microzonazione Sismica di Livello 3 in alcuni Comuni della Regione Toscana: il caso

Dettagli

Studi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del centro storico di Spoleto

Studi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del centro storico di Spoleto Rovereto, 11 Dicembre 2009 VI Workshop di Geofisica Pericolosità Sismica Microzonazione Effetti di Sito: punti fermi nella difesa dai terremoti Studi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del

Dettagli

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC)

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC) I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Rapporto sulla sismicità tra

Dettagli

Cartografia geologica e microzonazione sismica

Cartografia geologica e microzonazione sismica Sala A conferenze, Terza Torre - 19 aprile 12 MICROZONAZIONE SISMICA UNO STRUMENTO CONSOLIDATO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO L esperienza della Regione Emilia-Romagna Cartografia geologica e microzonazione

Dettagli

On liquefaction Microzoning strategy at level 2/3 for improving the resilience of urban areas

On liquefaction Microzoning strategy at level 2/3 for improving the resilience of urban areas Lecce 24 novembre 2016 Castello Carlo V Aula D Enghien On liquefaction Microzoning strategy at level 2/3 for improving the resilience of urban areas G. Vessia 1, M.L. Rainone 1, A. Di Domenica 1, A. Pizzi

Dettagli

Risposta Sismica Locale

Risposta Sismica Locale Risposta Sismica Locale Floriana Pergalani Politecnico di Milano - DICA Convegno Nazionale La Salvaguardia del Territorio e della Popolazione dal Rischio Sismico Ordine Nazionale dei Geologi Ordine Geologi

Dettagli

Geo Tecnologie s.r.l.

Geo Tecnologie s.r.l. INDICE 1. PREMESSA 2 2. DECRETO MINISTERIALE 14 GENNAIO 2008 7 2.1 Parametri sismici locali 9 1 1. PREMESSA L Appennino meridionale presenta una storia sismica tra le più severe dell Italia, sia in termini

Dettagli

La stima della pericolosità sismica delle aree è riferita ad una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni.

La stima della pericolosità sismica delle aree è riferita ad una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni. Allegato C CRITERI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA, DI CUI ALL ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI N. 4007/2012 E DECRETO DEL 16 MARZO 2012 DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO

Dettagli

BASE SISMICA A RIFRAZIONE ST1P (TAV. 2)

BASE SISMICA A RIFRAZIONE ST1P (TAV. 2) BASE SISMICA A RIFRAZIONE ST1P (TAV. 2) 1. Il sismostrato-1 è caratterizzato da velocità delle onde P di comprese tra 480 m/sec e 540 m/sec; lo spessore di questo sismostrato è variabile: circa 1 m. (scoppio

Dettagli

Il terremoto dell Aquila

Il terremoto dell Aquila Il terremoto dell Aquila Carte di microzonazione sismica di I livello Salomon Hailemikael CORSO DI MICROZONAZIONE SISMICA E VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE PER LA RICOSTRUZIONE POST-TERREMOTO

Dettagli

Gli Abachi per la Microzonazione Sismica di Livello

Gli Abachi per la Microzonazione Sismica di Livello Gli Abachi per la Microzonazione Sismica di Dario Albarello Livello e Giacomo IIPeruzzi Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell Ambiente Università degli Studi di Siena dario.albarello@unisi.it

Dettagli

Fig. 1 Ubicazione dei punti di indagine eseguite lungo la valle del Torrente Avisio. Dipartimento di Protezione Civile, Provincia Autonoma di Trento 4

Fig. 1 Ubicazione dei punti di indagine eseguite lungo la valle del Torrente Avisio. Dipartimento di Protezione Civile, Provincia Autonoma di Trento 4 GNGTS 2014 Sessione 2.2 VALUTAZIONE DEI FENOMENI DI AMPLIFICAZIONE SISMICA IN UNA VALLE ALPINA DEL TRENTINO: IL CASO STUDIO DI CANAZEI M. Compagnoni1, G. Di Capua2, A. Franceschini3, G. Milana2, F. Pergalani1,

Dettagli

SISMA APPENNINO CENTRALE CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI

SISMA APPENNINO CENTRALE CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI Jesi 20 Dicembre 2016 SISMA APPENNINO CENTRALE CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI Effetti di sito e risposta sismica locale: un caso di studio Geol. Daniele Mercuri [ORG Marche] NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI

Dettagli

La microzonazione sismica: procedure ed esempi applicativi

La microzonazione sismica: procedure ed esempi applicativi La microzonazione sismica: procedure ed esempi applicativi Floriana Pergalani Politecnico di Milano Giornata di studio Effetti sismici locali e modelli geotecnici Università di Brescia Brescia, 20 novembre

Dettagli

Area Archeologica Centrale di Roma: caso di studio

Area Archeologica Centrale di Roma: caso di studio Pericolosità sismica locale e Patrimonio Archeologico: il caso di studio dell Area Archeologica Centrale di Roma Paolo Messina Roma 10.12.2014 Area Archeologica Centrale di Roma: caso di studio Premessa

Dettagli

Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA INDAGINI GEOGNOSTICHE MODELLO GEOTECNICO VALORI CARATTERISTICI... 5

Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA INDAGINI GEOGNOSTICHE MODELLO GEOTECNICO VALORI CARATTERISTICI... 5 Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA... 2 Introduzione... 2 1. INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 2. MODELLO GEOTECNICO... 3 3. VALORI CARATTERISTICI... 5 4. ANALISI SISMICA... 7 Parametri sismici... 7 Combinazioni

Dettagli

Aosta. 19 Ottobre 2011 STUDI DI PRIMO LIVELLO NELLA MICROZONAZIONE SISMICA: I COMUNI DI SUSA (TO) E DRONERO (CN) Gianluigi Perrone

Aosta. 19 Ottobre 2011 STUDI DI PRIMO LIVELLO NELLA MICROZONAZIONE SISMICA: I COMUNI DI SUSA (TO) E DRONERO (CN) Gianluigi Perrone Aosta 19 Ottobre 2011 STUDI DI PRIMO LIVELLO NELLA MICROZONAZIONE SISMICA: I COMUNI DI SUSA (TO) E DRONERO (CN) Gianluigi Perrone Dipartimento di Scienze della Terra Università di Torino Obiettivo: illustrare

Dettagli

eseguito in Comune di... Località.. Via... n.. CAP... Comune Catastale.. Foglio n. Mappale o Particella. DICHIARA

eseguito in Comune di... Località.. Via... n.. CAP... Comune Catastale.. Foglio n. Mappale o Particella. DICHIARA MODULO 9 DICHIARAZIONE / ASSEVERAZIONE DEL GEOLOGO DI CONGRUITA' DEI CONTENUTI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA AI REQUISITI RICHIESTI DAL PUNTO 6.2.1 DELLE N.T.C. DM 14/01/08 e/o DALLA D.G.R. IX 2616/2011 Il

Dettagli

MICROZONAZIONE SISMICA: PRINCIPI GENERALI E APPLICAZIONI NEL TERRITORIO PIEMONTESE

MICROZONAZIONE SISMICA: PRINCIPI GENERALI E APPLICAZIONI NEL TERRITORIO PIEMONTESE MICROZONAZIONE SISMICA: PRINCIPI GENERALI E APPLICAZIONI NEL TERRITORIO PIEMONTESE Floriana Pergalani,, Massimo Compagnoni Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Strutturale, MilanoM 1982-2012

Dettagli

La Microzonazione Sismica: Procedure e Esempi Applicativi

La Microzonazione Sismica: Procedure e Esempi Applicativi La Microzonazione Sismica: Procedure e Esempi Applicativi Floriana Pergalani Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Politecnico di Milano E-mail: floriana.pergalani@polimi.it Parole chiave: microzonazione

Dettagli

5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008)

5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008) 5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008) L azione sismica di progetto si definisce a partire dalla pericolosità sismica di base del sito d interesse

Dettagli

Progetto di Ricerca N.6. Linea 6.3 Stabilità dei Pendii

Progetto di Ricerca N.6. Linea 6.3 Stabilità dei Pendii Progetto di Ricerca N.6 Metodi Innovativi per la Progettazione di Opere di Sostegno e la Valutazione della Stabilità dei Pendii Linea 6.3 Stabilità dei Pendii Sebastiano Rampello Unità di ricerca partecipanti

Dettagli

Leggi di attenuazione e zonazione sismica

Leggi di attenuazione e zonazione sismica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica Leggi di attenuazione e zonazione sismica ZS9 Prof. Ing. Claudia Madiai Correlazioni tra parametri sismici

Dettagli

Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo

Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo F. Pergalani, M. Compagnoni, M.P. Boni Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Strutturale,

Dettagli

Proposta su: CONTENUTI MINIMI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA, DELLA MODELLAZIONE GEOTECNICA E DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA

Proposta su: CONTENUTI MINIMI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA, DELLA MODELLAZIONE GEOTECNICA E DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA Proposta su: CONTENUTI MINIMI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA, DELLA MODELLAZIONE GEOTECNICA E DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA (NTC D.M. 14.01.2008 e la CIRCOLARE C.S.LL.PP. N 617 del 02.02.2009 Linee

Dettagli

PROVINCIA DI PISTOIA Servizio Pianificazione Territoriale S.I.T. Turismo Promozione Commercio Dr. Enrico Bartoli Geol. Marco De Martin Mazzalon Zonazione sismogenetica (I.N.G.V. 2004) Zona 915: Garfagnana

Dettagli

PROGETTAZIONE STRADALE E FERROVIARIA

PROGETTAZIONE STRADALE E FERROVIARIA DTE 01.04 REV.01 DATA 2016.04.29 PAG. 1 DI 5 01 2016.04.29 Modifiche per commenti ACCREDIA 00 2013.02.22 Emissione per UNI CEI EN ISO/IEC 17065 Rev. Data Descrizione Redazione Controllo Approvazione INDICE

Dettagli

A. Tento 1, L. Martelli 2, A. Marcellini 1 1. IDPA-CNR, Milano 2. Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Regione Emilia-Romagna, Bologna

A. Tento 1, L. Martelli 2, A. Marcellini 1 1. IDPA-CNR, Milano 2. Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Regione Emilia-Romagna, Bologna Abachi per la valutazione dei fattori di amplificazione per le indagini di microzonazione sismica di secondo livello in Emilia-Romagna A. Tento 1, L. Martelli 2, A. Marcellini 1 1 IDPA-CNR, Milano 2 Servizio

Dettagli

INDAGINE SISMICA PASSIVA MEDIANTE TROMOGRAFO DIGITALE TROMINO (METODO NAKAMURA HVSR

INDAGINE SISMICA PASSIVA MEDIANTE TROMOGRAFO DIGITALE TROMINO (METODO NAKAMURA HVSR INDAGINE SISMICA PASSIVA MEDIANTE TROMOGRAFO DIGITALE TROMINO (METODO NAKAMURA HVSR o H/V) STIMA DEL VS30 CON MISURA DIRETTA DELLE FREQUENZE DI RISONANZA DA STAZIONE SINGOLA Località: ROCCA SAN CASCIANO

Dettagli

COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza

COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza COMUNE DI PONTE DELL'OLIO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE RISCHIO SISMICO 1^ Edizione - Marzo 2012: Dott. Geol. Paolo Mancioppi Studio Geologico 2^ Edizione

Dettagli

Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore Internal technical Report

Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore Internal technical Report Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore 12.02 Geol. Fabio Meloni Regione Lazio - Area Difesa Suolo Servizio geologico (D2/2A/08) Internal technical Report Il terremoto di Anzio del 22 agosto

Dettagli

Signa srl INDAGINI GEOFISICHE. Indagine: Indagini geofisiche con la metodologia MASW. RAPPORTO TECNICO. Codice documento: Numero pagine: 24

Signa srl INDAGINI GEOFISICHE. Indagine: Indagini geofisiche con la metodologia MASW. RAPPORTO TECNICO. Codice documento: Numero pagine: 24 Signa srl INDAGINI GEOFISICHE Committente: Idrogea Servizi S.r.l. Comune: Gemonio (VA). Indagine:. RAPPORTO TECNICO Codice documento: 34-12 Numero pagine: 24 A 26/06/12 EMISSIONE DG DG DG Rev. Data Descrizione

Dettagli

STUDI DI RSL NEL COMUNE DI AVIO

STUDI DI RSL NEL COMUNE DI AVIO STUDI DI RSL NEL COMUNE DI AVIO 1 - Modello Geologico Il comune di Avio si colloca nella margine meridionale della provincia di Trento lungo la Valle dell Adige. Il substrato litoide è presente unicamente

Dettagli

Carta di classificazione dei suoli

Carta di classificazione dei suoli Carta di classificazione dei suoli Schmertmann (1978) CPT vs. DPSH discussione in aula 9. ANALISI DELLA PERICOLOSITA GEOLOGICA 1. Rischio idraulico 2. Rischio geomorfologico 3. Rischio cavità 4. Rischio

Dettagli

MODELLAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE

MODELLAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI GEORISORSE E TERRITORIO CENTRO STUDI E RICERCHE SPRINT MODELLAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE SERM-ACTION Corso universitario di

Dettagli

PROGRAMMA REGIONALE VEL Valutazione Effetti Locali in zona sismica

PROGRAMMA REGIONALE VEL Valutazione Effetti Locali in zona sismica DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE TERRITORIALI ED AMBIENTALI COORDINAMENTO REGIONALE PREVENZIONE SISMICA PROGRAMMA REGIONALE VEL Valutazione Effetti Locali in zona sismica M. Baglione, V. D Intinosante,,

Dettagli

Giornata di studio. Approfondimenti sul paragrafo 4 dello Standard Minimo Modellazione sismica

Giornata di studio. Approfondimenti sul paragrafo 4 dello Standard Minimo Modellazione sismica ORDINE DEI GEOLOGI DELLA REGIONE UMBRIA Aggiornamento Professionale Continuativo Giornata di studio Metodo d'approccio e stato di applicazione dello Standard minimo per la redazione della Relazione Geologica

Dettagli

Relazione sulla pericolosità sismica del sito

Relazione sulla pericolosità sismica del sito Relazione sulla pericolosità sismica di base del sito interessato dalle costruzioni PROGETTO PER L'ADEGUAMENTO SISMICO DELLA SCUOLA MATERNA "V.Foscolo" Relazione sulla pericolosità sismica del sito f l

Dettagli

ANALISI NUMERICA DI RISPOSTA SISMICA LOCALE DELLA CITTÀ DI PERUGIA

ANALISI NUMERICA DI RISPOSTA SISMICA LOCALE DELLA CITTÀ DI PERUGIA Fig. 3 Rapporti spettrali tra risposta alla stazione di Gubbio piana (GBP) e Gubbio città (GBB). Confronto tra valori osservati durante il terremoto del 26/09/97 (M5.9) e simulati numericamente mediante

Dettagli

Università degli Studi del Sannio Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche. Insegnamento di Geofisica Applicata modulo B 4 CFU

Università degli Studi del Sannio Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche. Insegnamento di Geofisica Applicata modulo B 4 CFU Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche Insegnamento di Geofisica Applicata modulo B 4 CFU Anno accademico 2010/2011 docente: Rosalba Maresca E-mail: maresca@unisannio.it 1 Metodi

Dettagli

RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA INTEGRAZIONE DELL INDAGINE GEOLOGICO - TECNICA E GEOFISICA SU TERRENI INTERESSATI DA PUA DEL

RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA INTEGRAZIONE DELL INDAGINE GEOLOGICO - TECNICA E GEOFISICA SU TERRENI INTERESSATI DA PUA DEL Via Carriolanti, 16 44047 Sant Agostino FE Tel. 333 2531114 info@demetrasrl.eu C.f. e P.IVA:01646480382 C.C.I.A.A. 25 01 2005 Cap.sociale: 20 000.00 i.v. RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA INTEGRAZIONE DELL

Dettagli

GEOTECNICA E RISPOSTA SISMICA LOCALE

GEOTECNICA E RISPOSTA SISMICA LOCALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI GEORISORSE E TERRITORIO CENTRO STUDI E RICERCHE SPRINT GEOTECNICA E RISPOSTA SISMICA LOCALE SERM-ACTION Corso universitario Teresa

Dettagli

COMUNE DI VIMERCATE (MB) File:..\R2936_VIMERCATE_PGT\R

COMUNE DI VIMERCATE (MB) File:..\R2936_VIMERCATE_PGT\R COMUNE DI (MB) File:..\R2936 PGT\R2936-10 4. ATTIVITA SISMICA ED ELEMENTI NEOTETTONICI E STRUTTURALI, CON CENNI SULLA SISMICITA DEL TERRITORIO COMUNALE E DEFINIZIONE DELLA PERICOLOSITA SISMICA LOCALE Il

Dettagli

ALLEGATO 5 APPROFONDIMENTO SISMICO DI 2 LIVELLO

ALLEGATO 5 APPROFONDIMENTO SISMICO DI 2 LIVELLO ALLEGATO 5 APPROFONDIMENTO SISMICO DI 2 LIVELLO 1 PROCEDURE REGIONALI PER IL 2 LIVELLO DI APPROFONDIMENTO SISMICO SULLA BASE DEI CRITERI DELLA D.G.R. N. IX/2616/2011 La procedura di cui al punto 1.4.4

Dettagli

INDAGINI GEOFISICHE PROFONDE NELLA PIANA DI AOSTA. Giornata GEOLOGIA URBANA DI AOSTA 28 Ottobre Pietro Capodaglio, Fulvio Simonetto ARPA VdA

INDAGINI GEOFISICHE PROFONDE NELLA PIANA DI AOSTA. Giornata GEOLOGIA URBANA DI AOSTA 28 Ottobre Pietro Capodaglio, Fulvio Simonetto ARPA VdA INDAGINI GEOFISICHE PROFONDE NELLA PIANA DI AOSTA Giornata GEOLOGIA URBANA DI AOSTA 28 Ottobre 2016 Pietro Capodaglio, Fulvio Simonetto ARPA VdA STATO DELLA CONOSCENZA DEI SEDIMENTI PROFONDI DI FONDOVALLE

Dettagli

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Il sisma ha la capacità di: porre in movimento corpi di frana quiescenti, esaltare l evoluzione di frane attive, rendere instabili

Dettagli

Pericolosità sismica ed identificazione del terremoto di riferimento

Pericolosità sismica ed identificazione del terremoto di riferimento Southern Alps Area di studio PO PLAIN study area Po No rth ern eastern sector Riv er western sector Adriatic Sea Ap en nin es A.Marcellini, D.Gerosa CNR-IDPA D.Albarello Università di Siena Pericolosità

Dettagli

STUDI E CONSULENZE GEOLOGICHE

STUDI E CONSULENZE GEOLOGICHE STUDI E CONSULENZE GEOLOGICHE I soci fondatori, il direttore di laboratorio in sito ed alcuni collaboratori della società Geologia e perforazioni, sono professionisti geologi, specializzati nella geologia

Dettagli

Giornata di Lavoro sulle attività di: Verifica sismica delle arginature in sponda destra del fiume Po da Boretto (RE) a Ro (FE) Parma, 11 aprile 2012

Giornata di Lavoro sulle attività di: Verifica sismica delle arginature in sponda destra del fiume Po da Boretto (RE) a Ro (FE) Parma, 11 aprile 2012 Giornata di Lavoro sulle attività di: Verifica sismica delle arginature in sponda destra del fiume Po da Boretto (RE) a Ro (FE) Parma, 11 aprile 2012 Verifiche di stabilitàin condizioni statiche e dinamiche

Dettagli

La Microzonazione del Territorio

La Microzonazione del Territorio Per non tremare quando la terra trema, Teramo 24 marzo 2010, La Microzonazione del Territorio Giuliano Milana 1 1 - IstitutoNazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma Per non tremare quando la terra trema,

Dettagli

------------------------------------ 1 PREMESSA A seguito di specifica richiesta da parte del Settore Pianificazione Territoriale del Comune di Ferrara di adeguare alla DGR 2193/2015 gli elaborati geologici

Dettagli

MICROZONAZIONE SISMICA IN VALTIBERINA

MICROZONAZIONE SISMICA IN VALTIBERINA REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI Ufficio Tecnico del Genio Civile di Area Vasta Firenze, Arezzo, Prato, Pistoia. Prevenzione Sismica Convegno Strumenti

Dettagli

REGIONE VALLE D AOSTA

REGIONE VALLE D AOSTA REGIONE VALLE D AOSTA COMUNE DI AYAS COMMITTENTE: CHP s.r.l. OGGETTO: ESECUZIONE PROVA MASW NEL COMUNE DI AYAS NELLA FRAZIONE DI CHAMPOLUC REPORT PROVA TORINO 12/07/2016 Dott. Geol. Andrea DANIELE Via

Dettagli

PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6

PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6 INDICE PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6 SPETTRI E PARAMETRI DI STRUTTURA 7 1 PERICOLOSITA SISMICA L azione sismica

Dettagli

E 03 COMUNE DI LOANO OGGETTO: RELAZIONE SULLA PERICOLOSITA' SISMICA ELABORATO SOGGETTI ATTUATORI SOC. MATRIX SRL.

E 03 COMUNE DI LOANO OGGETTO: RELAZIONE SULLA PERICOLOSITA' SISMICA ELABORATO SOGGETTI ATTUATORI SOC. MATRIX SRL. COMUNE DI LOANO PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA IN VARIANTE CONTESTUALE AL VIGENTE P.R.G. PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA DEI COMPARTI MAZZOCCHI E TREXENDE SOGGETTI ATTUATORI SOC. MATRIX

Dettagli

S. Demetrio ne Vestini - IT.SDM

S. Demetrio ne Vestini - IT.SDM S. Demetrio ne Vestini - IT.SDM Ubicazione stazione IT.SDM Codice Rete_ Codice Stazione IT.SDM NOME STAZIONE S. Demetrio nei Vestini DATA COMPILAZIONE NOME COMPILATORE CLASSE DI QUALITA PRE COMPILAZ. CLASSE

Dettagli

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Terremoto in Pianura Padana-Emiliana 20 maggio 2012 ML 5.9 Secondo comunicato ore 14 Il terremoto di magnitudo 5.9, avvenuto alle ore 04:03 italiane, è avvenuto

Dettagli

Relazione Evento Sismico Provincia di Palermo del 13 Aprile 2012 delle ore 08:21 Italiane

Relazione Evento Sismico Provincia di Palermo del 13 Aprile 2012 delle ore 08:21 Italiane I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Relazione Evento Sismico Provincia

Dettagli

RELAZIONE INTEGRATIVA ERSU - Fondazione Brigata Sassari Studio Associato di Geologia Madau&Sechi via Pasubio 14 Sassari Tel. 0793493506896 Premessa La presente relazione definisce le caratteristiche litologico

Dettagli

ENEA AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, l ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE

ENEA AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, l ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE DOPO IL TERREMOTO: RICOSTRUIRE E RIPARARE CON LE MODERNE TECNICHE ANTISISMICHE 12 Maggio 2015 Finale Emilia - Sala Polivalente MAF VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE FINALIZZATA ALLA RICOSTRUZIONE:

Dettagli

GRUPPO OPERATIVO EMERSITO EVENTO SISMICO ISCHIA 2017 Rapporto n.1 23/08/2017

GRUPPO OPERATIVO EMERSITO EVENTO SISMICO ISCHIA 2017 Rapporto n.1 23/08/2017 23 agosto 2017 Gruppo operativo EMERSITO GRUPPO OPERATIVO EMERSITO EVENTO SISMICO ISCHIA 2017 Rapporto n.1 23/08/2017 EMERSITO working group: Cultrera Giovanna 1, Famiani Daniela 1, Milana Giuliano 1,

Dettagli

Regione Lazio, Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, Roma 2

Regione Lazio, Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, Roma 2 GNGTS 2013 Sessione 2.2 Studio di Microzonazione Sismica di Livello 1 della Città di Rieti A. Colombi 1, G. Scarascia Mugnozza 2, G. Martini 3, A. Paciello 3, S. Martino 2, L. Salvatori 4, S. Hailemikael

Dettagli

I terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Giacomo Corti Consiglio Nazionale delle Ricerce Istituto di Geoscienze e Georisorse

I terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Giacomo Corti Consiglio Nazionale delle Ricerce Istituto di Geoscienze e Georisorse I terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Giacomo Corti Consiglio Nazionale delle Ricerce Istituto di Geoscienze e Georisorse Borgo San Lorenzo, 12 Ottobre 2015 Sono (o possono essere) caratterizzati

Dettagli

FRANA DI COLLE SAN GIOVANNI (FOLIGNO PG)

FRANA DI COLLE SAN GIOVANNI (FOLIGNO PG) REGIONE UMBRIA Servizio Geologico e Sismico Osservatorio Sismico A. Bina Comune di Foligno FRANA DI COLLE SAN GIOVANNI (FOLIGNO PG) CARATTERIZZAZIONE DEI DEPOSITI ATTRAVERSO INDAGINI GEOFISICHE DI SISMICA

Dettagli

Proposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4)

Proposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4) Proposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4) Giornata di Studi: Metodi e Risultati della Microzonazione Sismica: la lezione del terremoto aquilano Perché

Dettagli

Lezione 6b. Spettri di risposta. L equazione del moto assume la seguente forma:

Lezione 6b. Spettri di risposta. L equazione del moto assume la seguente forma: L equazione del moto assume la seguente forma: m u() t cu () t ku() t mu () t g Supponendo di risolvere tale equazione utilizzando l integrale di Duhamel, si ottiene: t 1 n ( t ) () sin[ D( )] ( ) m 0

Dettagli

INDICE. 2.1 Cenni teorici sul metodo di Nakamura Pag Modalità di acquisizione Pag Elaborazione dati Pag. 3

INDICE. 2.1 Cenni teorici sul metodo di Nakamura Pag Modalità di acquisizione Pag Elaborazione dati Pag. 3 INDICE 1. Introduzione Pag. 2 2. Registrazione Microtremori Pag. 2 2.1 Cenni teorici sul metodo di Nakamura Pag. 2 2.2 Modalità di acquisizione Pag. 3 2.3 Elaborazione dati Pag. 3 1 1. INTRODUZIONE Su

Dettagli

LIVELLO 2 di MICROZONAZIONE SISMICA

LIVELLO 2 di MICROZONAZIONE SISMICA LIVELLO 2 di MICROZONAZIONE SISMICA Il Livello 2 di MS è obbligatorio, preventivamente all adozione degli Strumenti Urbanistici Attuativi e ai Piani di Emergenza Comunali (PEC) presentati dopo il 28 Giugno

Dettagli

Corso di formazione con partecipazione obbligatoria sulle specifiche tecniche di MS per i professionisti incaricati e loro collaboratori.

Corso di formazione con partecipazione obbligatoria sulle specifiche tecniche di MS per i professionisti incaricati e loro collaboratori. OCDPC 52/2013 Decreto n. 98/DPS del 22/11/2013 - Effettuazione delle indagini di microzonazione sismica (MZS) e analisi delle condizioni limite per l emergenza. Corso di formazione con partecipazione obbligatoria

Dettagli

Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI

Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI Dovuti a improvvise rotture o dislocazioni di grandi masse rocciose della litosfera sottoposte a sforzi continuati oltre il loro limite di deformazione elastica Rottura avviene in corrispondenza di un

Dettagli

TERREMOTO CENTRO ITALIA Di.Coma.C Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione. Report attività ISPRA del 01 Settembre 2016

TERREMOTO CENTRO ITALIA Di.Coma.C Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione. Report attività ISPRA del 01 Settembre 2016 Report attività ISPRA del 01 Settembre 2016 Nel corso della giornata sono state operative quattro squadre sul terreno, sono stati elaborati i dati raccolti, con particolare attenzione al database IFFI.

Dettagli

TERREMOTO IN ABRUZZO Aprile 2009

TERREMOTO IN ABRUZZO Aprile 2009 TERREMOTO IN ABRUZZO Aprile 2009 6 Aprile 2009 ore 03:32:39 Event-ID 2206496920 Magnitudo(Ml) Data-Ora Coordinate Profondità Distretto sismico 5.8 06/04/2009 alle 03:32:39 (italiane) 06/04/2009 alle 01:32:39

Dettagli

L evento sismico del 6 aprile 2009:

L evento sismico del 6 aprile 2009: L evento sismico del 6 aprile 2009: pericolosità sismica della zona di L Aquila Atelier: Ritorno d esperienza del terremoto dell Aquila Torino, 23 settembre 2010 Giuseppe Di Capua Istituto Nazionale di

Dettagli

Capitolo 3 TABELLE E FIGURE CAPITOLO 3

Capitolo 3 TABELLE E FIGURE CAPITOLO 3 TABELLE E FIGURE CAPITOLO 3 3 23 3 24 3 25 3 26 3 27 3 28 3 29 ?? a)?? b)?? c) Figura 3.1: Principali configurazioni topografiche: rilievo isolato (a), pendio (b) e canyon (c). 3 30 Amplificazione topografica,

Dettagli

Stratigrafia dell area interessata dai fenomeni di liquefazione durante il terremoto dell Emilia (maggio 2012) L. Calabrese, L. Martelli, P.

Stratigrafia dell area interessata dai fenomeni di liquefazione durante il terremoto dell Emilia (maggio 2012) L. Calabrese, L. Martelli, P. Stratigrafia dell area interessata dai fenomeni di liquefazione durante il terremoto dell Emilia (maggio 2012) L. Calabrese, L. Martelli, P. Severi Mappa degli effetti di liquefazione osservati I principali

Dettagli

Metodi numerici e sperimentali per la valutazione dell amplificazione del moto sismico

Metodi numerici e sperimentali per la valutazione dell amplificazione del moto sismico Metodi numerici e sperimentali per la valutazione dell amplificazione del moto sismico - Numerical and experimental methods for estimating ground motion amplifications Alessandro Pagliaroli CNR-IGAG, Istituto

Dettagli

Dall'analisi delle componenti spettrali delle tracce registrate è possibile: ricavare la frequenza fondamentale (o di risonanza) del sito;

Dall'analisi delle componenti spettrali delle tracce registrate è possibile: ricavare la frequenza fondamentale (o di risonanza) del sito; SCOPI STRATIGRAFICO-SISMICI PROVA DI SISMICA PASSIVA A STAZIONE SINGOLA (METODO HVSR) L'indagine consiste nella misurazione, e nella successiva elaborazione, del microtremore ambientale nelle sue tre componenti

Dettagli

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI - AGGIORNAMENTO 19/12/2014, ORE 15.30 Dal pomeriggio del 18 dicembre 2013 è in atto una sequenza sismica in un area del distretto sismico del

Dettagli

COMUNE DI NOVA SIRI (MT)

COMUNE DI NOVA SIRI (MT) COMUNE DI NOVA SIRI (MT) OGGETTO: Progetto per la realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti con annessi locali commerciali e servizi in agro di Nova Siri S.S. 106 Jonica Tronco 9 in variante

Dettagli

Progr. n A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento)

Progr. n A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento) Progr. n. 112 21 ALLEGAO A2 ABELLE E FORMULE PER LA VALUAZIONE DEI FAORI DI AMPLIFICAZIONE SISMICA PER LE ANALISI DEL SECONDO LIVELLO DI APPROFONDIMENO E PER LA VALUAZIONE DEGLI EFFEI OPOGRAFICI. A2.1

Dettagli

Signa srl INDAGINI GEOFISICHE. Indagine: Indagine geofisica con la metodologia MASW. RAPPORTO TECNICO. Codice documento: 50b-12 Numero pagine: 13

Signa srl INDAGINI GEOFISICHE. Indagine: Indagine geofisica con la metodologia MASW. RAPPORTO TECNICO. Codice documento: 50b-12 Numero pagine: 13 Signa srl INDAGINI GEOFISICHE Committente: dott. geol. Emani Emanuele. Località: Fossadello. Comune: Caorso (PC). Indagine:. RAPPORTO TECNICO Codice documento: 50b-12 Numero pagine: 13 A 24/07/12 EMISSIONE

Dettagli

SIGNA srl Indagini geofisiche

SIGNA srl Indagini geofisiche Signa srl INDAGINI GEOFISICHE Committente: Dott. Geol. Emanuele Emani. Località: Viale San Bono Scuola Media A. Vaccari. Comune: Ponte dell Olio (PC). Indagine:. RAPPORTO TECNICO Codice documento: 12-15

Dettagli

ALLEGATO C Nuove classi di Rischio Geologico e indagini minime di tipo geologico, geofisico e geotecnico da eseguire

ALLEGATO C Nuove classi di Rischio Geologico e indagini minime di tipo geologico, geofisico e geotecnico da eseguire ALLEGATO C Nuove classi di Rischio Geologico e indagini minime di tipo geologico, geofisico e geotecnico da eseguire ai sensi del Regolamento Regionale n. 2/2012 La Relazione Geologica e di Modellazione

Dettagli

corso di rischio sismico

corso di rischio sismico CRITERI ED INDIRIZZI PER LA DEFINIZIONE DELLA COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO, IN ATTUAZIONE DELL ART. 57 DELLA L.R. 11 MARZO 2005, N. 12 corso di rischio

Dettagli

IL MODELLO GEOLOGICO E GEOFISICO. NTC 2008 e RSL UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA

IL MODELLO GEOLOGICO E GEOFISICO. NTC 2008 e RSL UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA IL MODELLO GEOLOGICO E GEOFISICO NTC 2008 e RSL UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA Da questo A questo? 3.2.2 CATEGORIE DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE Categorie di sottosuolo Ai fini della definizione

Dettagli

Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32

Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Paolo Federici, Bergamo 29/04/2009 Premessa Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Localizzazione e sequenza sismica Meccanismo Spostamenti superficiali Accelerazione

Dettagli

COMMITTENTE: AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN DEMETRIO CORONE RELAZIONE SULLA PERICOLOSITA SISMICA

COMMITTENTE: AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN DEMETRIO CORONE RELAZIONE SULLA PERICOLOSITA SISMICA Dott. Geol Ilaria Ciociaro Via Castriota n. 129 87069 San Demetrio Corone (CS) Tel +329-3762911 e-mail: ilaria.ciociaro@libero.it PI 05049211005 COMMITTENTE: AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN DEMETRIO CORONE

Dettagli

SISMO. Storia sismica di sito di ManOppello

SISMO. Storia sismica di sito di ManOppello SISMO Storia sismica di sito di ManOppello Rapporto tecnico per conto del: Dr. Luciano D Alfonso, Sindaco Comune di Pescara (PE) Eseguito da: Umberto Fracassi Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Dettagli

ORDINE DEI GEOLOGI DEL LAZIO CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

ORDINE DEI GEOLOGI DEL LAZIO CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ORDINE DEI GEOLOGI DEL LAZIO CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Livello 2 di Microzonazione Sismica: Casi reali, casi anomali e restituzione grafica Geol. Antonio Colombi Ufficio Geologico e Sismico

Dettagli

Indagini geofisiche per la microzonazione sismica

Indagini geofisiche per la microzonazione sismica Università degli Indagini geofisiche per la microzonazione sismica Jacopo Boaga Università di Padova Università degli Outline - La risposta sismica locale e la microzonazione: quali indagini? - Le proprietà

Dettagli

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Corso di Costruzioni in zona sismica A.A. 2007-2008 dott. ing. Marco Muratore Lezione 4: dall equazione del moto allo spettro di risposta elastico

Dettagli