DECRETO n. 561 del 30/10/2014

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1 ASL di Brescia Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, Brescia Tel Fax informa@aslbrescia.it Posta certificata: servizioprotocollo@pec.aslbrescia.it Codice Fiscale e Partita IVA: DECRETO n. 561 del 30/10/2014 Cl.: OGGETTO: Presa d atto Accordi di Programma per la sperimentazione delle Comunità Residenziali per anziani di Chiari e Roè Volciano e per persone affette da demenza lieve di Leno. Il DIRETTORE GENERALE - Dr. Carmelo Scarcella nominato con D.G.R. IX/ del Acquisito il parere di competenza del DIRETTORE SOCIALE Dott.ssa Anna Calvi Acquisito il parere di legittimità del DIRETTORE AMMINISTRATIVO Dott. Pier Mario Azzoni

2 IL DIRETTORE GENERALE Richiamata la Legge Regionale n. 3 del ad oggetto Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario che prevede fra i principi e gli obiettivi da perseguire l integrazione delle politiche sociali, socio sanitarie e sanitarie; Richiamato altresì il Decreto della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale n del 15 febbraio 2010 Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e accreditamento delle unità d offerta sociali, attraverso il quale: - vengono emanate in applicazione dell art. 11 della l.r. 3/2008 indicazioni operative al fine di disciplinare in modo omogeneo sul territorio le procedure per l esercizio e l accreditamento delle unità d offerta sociali; - viene conferita ai Comuni la funzione di riconoscere e promuovere la sperimentazione di nuove unità d offerta e nuovi modelli gestionali; Vista la D.G.R. n. IX/197 del Determinazioni in ordine agli interventi di supporto al sistema di Welfare lombardo, che prevede la sperimentazione di nuovi modelli gestionali per la programmazione e ridefinizione, a livello distrettuale, della rete integrata delle unità di offerta sociale e socio-sanitaria; Ritenuto che la pianificazione degli interventi sociali, socio sanitari e sanitari a sostegno dell integrazione debba essere perseguita attraverso la valorizzazione del ruolo programmatorio delle ASL e dei Comuni; Considerato che le dinamiche demografiche impongono un attenta valutazione dell intero sistema assistenziale rivolto agli anziani ed alle loro famiglie, al fine di verificarne la compatibilità economica e dei modelli organizzativi storicamente affermati; Rilevato il numero crescente di domande di residenzialità e di situazioni particolarmente critiche di fragilità economica; Considerato altresì che il numero di persone affette da demenza è in crescita, in relazione all invecchiamento della popolazione e che la capacità diagnostica maturata dalle Strutture per le Demenze e l anticipazione dei tempi di diagnosi hanno evidenziato un numero assai elevato di anziani con demenza non così gravemente compromessi da essere inseriti in RSA, ma con necessità di vigilanza, oltre che di supporto, già nella fase iniziale della malattia; Precisato che una quota significativa di anziani e di persone affette da demenza lieve presenta livelli di compromissione dell autonomia ed un quadro complessivo valorizzabili in contesti di vita comunitaria opportunamente allestiti e organizzati in apposite strutture, anche con la finalità di soddisfare le attese di inserimento in un contesto capace di salvaguardare abilità funzionali, qualità di vita ed il bisogno di senso dei fruitori, oltre che rispondere ai bisogni familiari; Precisato che i Progetti sperimentali Nuove prospettive di vita comunitaria per gli anziani, ideato nel 2010 dall ASL di Brescia ed aggiornato nel 2013 e Nuove forme di residenzialità - Comunità Residenziale per persone affette da demenza lieve, elaborato nel maggio 2013, sono divenuti modello di riferimento per le Amministrazioni Comunali e gli Enti gestori disposti alla sperimentazione; Considerato altresì che la disponibilità a sperimentare nuove modalità di vita comunitaria per anziani e per persone affette da demenza lieve, da parte degli Enti gestori candidatisi per Chiari, Roè Volciano e Leno, in accordo con le Amministrazioni Comunali, è stata formalmente manifestata con la sottoscrizione di specifici e differenziati Accordi di Programma per la sperimentazione di nuove modalità di vita comunitaria per gli anziani, (allegato A composto da n. 6 pagine, allegato B

3 composto da n. 6 pagine) e per persone affette da demenza lieve (allegato C composto da n. 7 pagine), finalizzati all avvio di Comunità Residenziali per anziani e per persone affette da demenza lieve nei territori dei Comuni sopra specificati; Sottolineata l adesione alle iniziative di attori diversi di ciascun territorio, che hanno offerto la propria disponibilità per la sperimentazione di che trattasi, nonché la collaborazione di Fondazioni, Associazioni e Cooperative no profit impegnate a sostenere l iniziativa sotto il profilo dell elaborazione culturale del modello; Rilevato che l Accordo di Programma della Comunità Residenziale di Chiari è stato sottoscritto in data 8 maggio 2014, quello di Roè Volciano in data 8 aprile 2014 e quello di Leno in data 23 settembre 2014; Dato atto che dal presente provvedimento non discendono oneri a carico dell ASL di Brescia; Vista la proposta del Direttore del Dipartimento delle Attività Socio-Sanitarie Integrate, Dott.ssa Fausta Podavitte, che in qualità di Responsabile del procedimento, attesta la regolarità tecnica e la conformità del presente provvedimento al disposto dell art. 13 comma 17 della L.R , n. 33; Acquisito il parere di competenza del Direttore Sociale, Dott.ssa Anna Calvi; Acquisito il parere di legittimità del Direttore Amministrativo, Dott. Pier Mario Azzoni; D E C R E T A a) per quanto in premessa richiamato, di prendere atto degli Accordi di Programma per la sperimentazione di nuove modalità di vita comunitaria per gli anziani e per persone affette da demenza lieve, sottoscritti dai vari enti partecipanti all attivazione ed alla gestione di strutture sperimentali nei territori dei Comuni di Chiari (allegato A composto da n. 6 pagine), di Roè Volciano (allegato B composto da n. 6 pagine) e di Leno (allegato C composto da n. 7 pagine) ed allegati quali parti integranti del presente provvedimento; b) di dare atto che le Comunità Residenziali per anziani e per persone affette da demenza lieve rientrano nella sperimentazione di unità di offerta socio assistenziali e nelle sperimentazioni locali, con costi di degenza a totale carico degli ospiti; c) di dare atto che gli impegni di ciascun sottoscrittore sono dettagliati nell articolato degli accordi di che trattasi; d) di dare mandato ai Direttori Gestionali Distrettuali competenti per territorio di garantire il pieno assolvimento degli impegni posti in capo a questa Azienda dai suddetti Accordi di Programma; e) dal presente provvedimento non discendono oneri a carico dell Azienda; f) di dare atto che il presente provvedimento è sottoposto al controllo del Collegio Sindacale, in conformità ai contenuti dell art. 3-ter del D.Lgs. n. 502/1992 e ss.mm.ii. e dell art. 12, comma 12, della L.R. n. 33/2009; g) di disporre, a cura della U.O. Affari Generali, la pubblicazione all'albo on-line sezione Pubblicità legale - ai sensi dell'art. 18 della L.R. n. 33/2009 e dell'art. 32 della L. n. 69/2009. Firmato digitalmente dal Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella

4 Allegato A Rep. N. 875/2014 ACCORDO PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVE MODALITA DI VITA COMUNITARIA PER GLI ANZIANI Tra l Azienda Sanitaria Locale di Brescia, nella persona del suo Legale Rappresentante e Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella; il Comune di Chiari, nella persona del suo legale rappresentante e Sindaco Dott. Sandro Mazzatorta; Il Presidente Assemblea dei Sindaci del Distretto S.S. N. 7, nella persona del suo Presidente Dott. Franco Claretti; La Fondazione Bertinotti Formenti con sede legale a Chiari in via Alcide de Gasperi, CF e PIVA , nella persona del legale rappresentante sig. Franzoglio Renato; L Associazione Centro Italiano per l Assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella Onlus nella persona del suo Presidente Dott.ssa Fiorenza Comincini; Premesso e considerato che: le dinamiche demografiche in atto impongono una attenta valutazione dell intero sistema assistenziale rivolto alle persone anziane al fine di verificarne la compatibilità economica, i modelli organizzativi storicamente affermati, la coerenza con le aspettative delle persone anziane e delle loro famiglie; il modello RSA, principale struttura di riferimento per la domiciliazione di anziani non più in condizioni di vivere in autonomia anche con il supporto della assistenza domiciliare, non può essere esteso oltre determinati indici, sia per il peso eccessivo sul sistema economico sia per i costi crescenti non sempre sostenibili dalla famiglia; una quota significativa di anziani oggi collocati in RSA presenta livelli di relativa autonomia valorizzabili in contesti di vita comunitaria opportunamente allestiti e organizzati anche con la finalità di soddisfare le attese di inserimento in un contesto capace di salvaguardare la identità culturale ed il bisogno di senso dei fruitori; la Legge Regionale n. 3 del 12 marzo 2008 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario prevede fra i principi e gli obiettivi da perseguire l integrazione delle politiche sociali, socio sanitarie e 1

5 sanitarie; il DdG n del 15 febbraio 2010 Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e accreditamento delle unità d offerta sociali, emana in applicazione dell art. 11 della l.r. 3/2008 indicazioni operative al fine di disciplinare in modo omogeneo sul territorio le procedure per l esercizio e l accreditamento delle unità d offerta sociali; lo stesso decreto attraverso il titolo 5 Sperimentazione di nuove unità d offerta: articolo 13 comma 1 lettera B L.R. 3/2008 dà ai Comuni la funzione di riconoscere e promuovere la sperimentazione di nuove unità d offerta e nuovi modelli gestionali; la DGR 30 giugno 2010 N 9/197 Determinazione in ordine agli interventi a supporto del sistema di Welfare lombardo che prevede la sperimentazione di nuovi modelli gestionali per la programmazione e ridefinizione, a livello distrettuale, della rete integrata delle unità di offerta sociale e sociosanitaria; la pianificazione degli interventi sociali, socio sanitari e sanitari a sostegno dei processi di integrazione deve essere perseguita attraverso la valorizzazione del ruolo programmatorio delle ASL e dei Comuni; la ASL di Brescia, il Comune di Chiari, l Assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto S.S. 7, la Fondazione Bertinotti Formenti, il Centro Italiano per l Assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella Onlus, manifestano la propria volontà di collaborazione con la sottoscrizione di un Accordo di Programma che ne rappresenti l attuazione, nella sperimentazione di nuove forme di vita comunitaria per gli anziani; i contenuti di detta iniziativa si rifanno al documento Le Comunità Residenziali per gli Anziani seconda edizione aggiornata agosto 2013 allegato al presente accordo per farne parte integrante, da considerare quale documento di indirizzo da verificare con un attento monitoraggio lungo il corso della sperimentazione. TUTTO CIO PREMESSO si conviene e si sottoscrive il seguente Accordo di Programma 2

6 Art. 1 (Finalità e oggetto dell accordo) La finalità del presente accordo è quella di: 1) dare risposte ai bisogni sempre più pressanti di soluzioni residenziali per anziani non più in grado o disponibili a vivere da soli, ma con un grado di autonomia e autosufficienza per cui non è ipotizzabile un inserimento in RSA. 2) garantire l integrazione socio sanitaria attraverso un organizzazione dei servizi e delle prestazioni che sia in grado di rispondere ai bisogni complessi del cittadino, inteso nell accezione di persona, famiglia, aggregato sociale (articolo 1, comma 1, LR 3/2008). Il presente Accordo di Programma determina il ruolo e gli impegni di ogni soggetto in una logica di cooperazione stabile e integrazione delle attività derivanti da competenze proprie dei diversi soggetti coinvolti. Art. 2 (Soggetti sottoscrittori) I soggetti sottoscrittori dell Accordo di Programma per l attuazione della sperimentazione sono: il Comune di Chiari, l'assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto S.S. n.7, l ASL di Brescia, la Fondazione Bertinotti Formenti e il Centro Italiano per l Assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella Onlus. Art. 3 (Ambito territoriale) L ambito territoriale di riferimento è il territorio dell ASL di Brescia e, nello specifico, l'ambito territoriale del Distretto S.S. n.7. Art. 4 (Modalità di attuazione ) La Conferenza dei Sindaci, a cui partecipa il Distretto S.S. 7 della ASL, diventa il luogo di definizione degli indirizzi politico-strategici in materia di programmazione e coordinamento dei servizi e degli interventi socio-sanitari con riferimento al Documento Tecnico, di quanto disposto dalla LR 3/2008 e successive DGR e Circolari attuative. Le Comunità residenziali potranno essere ricomprese nei Piani di Zona. 3

7 Art. 5 (Durata dell Accordo) Tenuto conto dell impegno finanziario connesso e della sperimentalità dell iniziativa si definisce la durata dell accordo di cinque anni a partire dalla data di sottoscrizione del presente accordo. Art. 6 (Adempimenti e compiti dei soggetti sottoscrittori) Gli enti firmatari concorrono a: - collaborare alla realizzazione degli obiettivi indicati nel Protocollo Tecnico Organizzativo per la sperimentazione dell'unità di Offerta Socio Assistenziale Residenziale, secondo le proprie competenze; - garantire la partecipazione del proprio rappresentante, in relazione alla specifica responsabilità e funzione ricoperta all interno della rispettiva organizzazione, ad incontri e scambi collaborativi fra i soggetti firmatari; - provvedere al monitoraggio della realizzazione della parte del progetto di propria competenza ed all informazione agli altri soggetti firmatari dell attività svolta, in modo da garantire la circolarità delle informazioni; - rimuovere gli ostacoli di ordine tecnico-amministrativo e procedurale onde assicurare la tempestiva attuazione degli interventi. I soggetti firmatari del presente Accordo si assumono, inoltre, i seguenti impegni specifici: Comune: esprime parere,attraverso propria deliberazione, in merito all avvio e attuazione della sperimentazione sul proprio territorio; vigila sul buon funzionamento del servizio; ASL di Brescia: è garante di una valutazione multidimensionale pre-ingresso mediante l'unità Continuità Assistenziale Multidimensionale (UCAM ) distrettuale in sinergia con gli operatori dell'ambito Comunale; si impegna a sostenere la struttura assistenziale sia mantenendo la assistenza 4

8 sanitaria, farmaceutica e protesica in capo ai MMG locali, sia fornendo tutti i servizi di assistenza domiciliare integrata, mediante le proprie strutture del distretto competente; verifica l aggravamento del quadro complessivo della persona e collabora all individuazione di soluzioni alternative; si impegna a vigilare sul buon funzionamento della struttura, come da art. 14 lettera b LR 3/2008. L'Assemblea Distrettuale dei Sindaci Si impegna ad inserire l iniziativa nei piani di zona ed a seguirne e sostenere lo sviluppo Si impegna a sviluppare i processi informativi finalizzati alla conoscenza di tale servizio su tutto il territorio distrettuale La Fondazione Bertinotti Formenti È titolare del servizio e mette a disposizione idoneo immobile per la struttura socio assistenziale presso lo stabile di proprietà ex conventino via Alcide De Gasperi. garantisce la piena funzionalità e gli eventuali adattamenti strutturali necessari a seguito di modifiche normative vigenti; si impegna a fornire, in caso di necessità tutti i dettagli sulle modalità tecnico organizzative del servizio offerto nella Comunità Residenziale per Anziani. L Associazione Centro Italiano per l Assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella Onlus si impegna a sostenere l iniziativa sotto il profilo della elaborazione culturale del modello; garantisce il monitoraggio della sperimentazione producendo reports periodici e una relazione conclusiva; fornisce supporto per la formazione degli operatori professionali e volontari. Art. 7 (Risorse umane, finanziarie e strumentali -Costi del Servizio) La diaria per la ospitalità dovrà essere inferiore alle rette minime attualmente in vigore nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e non sarà integrata da risorse regionali, 5

9 comunali e di ambito. Art. 8 (Responsabilità) I soggetti firmatari del presente accordo si impegnano a promuovere ogni iniziativa al fine di ottenere il finanziamento, anche parziale, della sperimentazione, ricorrendo a bandi diffusi sia da strutture pubbliche sia private. BRESCIA li IL DIRETTORE GENERALE ASL di Brescia F.TO Dr. Carmelo Scarcella PER L'ASSEMBLEA DEI SINDACI DISTRETTO S.S. N.7 F.TO Il Presidente Dott. Franco Claretti PER IL COMUNE DI CHIARI F.TO Il Sindaco Dott. Sandro Mazzatorta PER LA FONDAZIONE BERTINOTTI F.TO Il Presidente Sig. Franzoglio Renato PER L ASSOCIAZIONE CENTRO ITALIANO PER L ASSISTENZA IN FAMIGLIA EDOARDO SCARCELLA-ONLUS F.TO Il Presidente Dott.ssa Fiorenza Comincini 6

10 Allegato B Rep. 876/2014 ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVE MODALITA DI VITA COMUNITARIA PER GLI ANZIANI Tra il Comune di Roè Volciano, nella persona del suo Legale Rappresentante e Sindaco Sig. Ronchi Emanuele; la Fondazione Casa di Riposo di Roè Volciano Onlus nella persona del suo Legale Rappresentante e Presidente Sig. Arrighi Gian Carlo; la Comunità Montana di Valle Sabbia nella persona del suo Legale Rappresentante e Presidente sig. Giovanmaria Flocchini; l'associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella ONLUS nella persona del suo Presidente Dr.ssa Fiorenza Comincini; l Azienda Sanitaria Locale di Brescia, nella persona del suo Legale Rappresentante e Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella; Premesso e considerato che: le dinamiche demografiche in atto impongono una attenta valutazione dell intero sistema assistenziale rivolto alle persone anziane al fine di verificarne la compatibilità economica, i modelli organizzativi storicamente affermati, la coerenza con le aspettative delle persone anziane e delle loro famiglie; il modello RSA, principale struttura di riferimento per la domiciliazione di anziani non più in condizioni di vivere in autonomia anche con il supporto della assistenza domiciliare, non può essere esteso oltre determinati indici, sia per il peso eccessivo sul sistema economico sia per i costi crescenti non sempre sostenibili dalla famiglia; una quota non insignificante di anziani oggi collocati in RSA presenta livelli di relativa autonomia valorizzabili in contesti di vita comunitaria opportunamente allestiti e organizzati anche con la finalità di soddisfare le attese di inserimento in un contesto capace di salvaguardare la identità culturale ed il bisogno di senso dei fruitori; la Legge Regionale n. 3 del 12 marzo 2008 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario prevede fra i principi e

11 gli obiettivi da perseguire l integrazione delle politiche sociali, socio sanitarie e sanitarie; il DdG n del 15 febbraio 2010 Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e accreditamento delle unità d offerta sociali, emana in applicazione dell art. 11 della L.R. 3/2008 indicazioni operative al fine di disciplinare in modo omogeneo sul territorio le procedure per l esercizio e l accreditamento delle unità d offerta sociali; lo stesso decreto attraverso il titolo 5 Sperimentazione di nuove unità d offerta: articolo 13 comma 1 lettera B L.R. 3/2008 dà ai Comuni la funzione di riconoscere e promuovere la sperimentazione di nuove unità d offerta e nuovi modelli gestionali; La DGR 30 giugno 2010 n. 9/197 Determinazione in ordine agli interventi a supporto del sistema di Welfare lombardo che prevede la sperimentazione di nuovi modelli gestionali per la programmazione e ridefinizione, a livello distrettuale, della rete integrata delle unità di offerta sociale e sociosanitaria; la pianificazione degli interventi sociali, socio sanitari e sanitari a sostegno dei processi di integrazione deve essere perseguita attraverso la valorizzazione del ruolo programmatorio delle ASL e dei Comuni; il Comune di Roè Volciano, la Fondazione Casa di Riposo di Roè Volciano Onlus, la Comunità Montana di Valle Sabbia, l'associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella ONLUS, l'asl di Brescia, manifestano la propria volontà di collaborazione con la sottoscrizione di un Accordo di Programma che ne rappresenti l attuazione, nella sperimentazione di nuove forme di vita comunitaria per gli anziani; i contenuti di detta iniziativa si rifanno al documento Nuove prospettive di vita comunitaria per gli Anziani allegato al presente accordo per farne parte integrante, da considerare quale documento di indirizzo da verificare con un attento monitoraggio lungo il corso della sperimentazione. TUTTO CIO PREMESSO si conviene e si sottoscrive il seguente Accordo di Programma Art. 1 (Finalità e oggetto dell accordo) La finalità del presente accordo è quella di:

12 1) dare risposte ai bisogni sempre più pressanti di soluzioni residenziali per anziani non più in grado o disponibili a vivere da soli; 2) garantire l integrazione socio sanitaria attraverso un organizzazione dei servizi e delle prestazioni che sia in grado di rispondere ai bisogni complessi del cittadino, inteso nell accezione di persona, famiglia, aggregato sociale (articolo 1, comma 1, LR 3/2008). Il presente Accordo di Programma determina il ruolo e gli impegni di ogni soggetto in una logica di cooperazione stabile e integrazione delle attività derivanti da competenze proprie dei diversi soggetti coinvolti. Art. 2 (Soggetti sottoscrittori) I soggetti sottoscrittori dell Accordo di Programma per l attuazione della sperimentazione sono: il Comune di Roè Volciano, la Fondazione Casa di Riposo di Roè Volciano Onlus, la Comunità Montana di Valle Sabbia, l'associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella ONLUS, l'asl di Brescia. Art. 3 (Ambito territoriale) L ambito territoriale di riferimento è il territorio dell ASL di Brescia e, nello specifico, l'ambito territoriale 12 di Valle Sabbia. Art. 4 (Sedi e modalità di attuazione ) La Conferenza dei Sindaci, a cui partecipa la DGD 6 della ASL, diventa il luogo di definizione degli indirizzi politico-strategici in materia di programmazione e coordinamento dei servizi e degli interventi socio-sanitari con riferimento al Documento Tecnico, di quanto disposto dalla LR 3/2008 e successive DGR e Circolari attuative. Le Comunità residenziali vengono ricomprese nei Piani di Zona.

13 Art. 5 (Durata dell Accordo Tenuto conto dell impegno finanziario connesso e della sperimentalità dell iniziativa si ritiene che la stessa possa essere allestita nell arco di 1 anno a partire dalla data di sottoscrizione del presente accordo. Art. 6 (Adempimenti e compiti dei soggetti sottoscrittori) Gli enti firmatari concorrono a: - collaborare alla realizzazione degli obiettivi indicati nel Documento Nuove prospettive di vita comunitaria per gli anziani secondo le proprie competenze; - garantire la partecipazione del proprio rappresentante, in relazione alla specifica responsabilità e funzione ricoperta all interno della rispettiva organizzazione, ad incontri e scambi collaborativi fra i soggetti firmatari; - provvedere al monitoraggio della realizzazione della parte del progetto di propria competenza ed all informazione agli altri soggetti firmatari dell attività svolta, in modo da garantire la circolarità delle informazioni; - rimuovere gli ostacoli di ordine tecnico-amministrativo e procedurale onde assicurare la tempestiva attuazione degli interventi. I soggetti firmatari del presente Accordo di Programma si assumono, inoltre, i seguenti impegni specifici: Comune : Il Comune di Roè Volciano mette a disposizione della Fondazione Casa di Riposo di Roè Volciano Onlus i locali nei quali si realizza la sperimentazione; appronta tutti gli strumenti amministrativi per eventuali adeguamenti della struttura esistente; adotta provvedimento autorizzativo per l inizio attività della struttura, nell ambito di iniziative sperimentali; vigila sul buon funzionamento del servizio; la Fondazione Casa di Riposo di Roè Volciano Onlus si impegna ad adeguare l'attuale struttura in modo da realizzare un nucleo di 15 posti letto in stanze singole e doppie corredate da locali di vita comunitaria, da ricavare nell'immobile di proprietà dell'ente stesso garantisce che la struttura sia dotata di servizi di cucina, pulizie, lavaggio ed ogni altro supporto utile alla gestione degli ospiti, oltre che del personale

14 assistenziale, da acquisire anche con la esternalizzazione dei servizi, preferibilmente in integrazione con altri servizi sociali e/o sociosanitari del territorio partecipa alla valutazione pre-ingresso reperisce e forma i volontari; collabora, di fronte al sopraggiungere di cambiamenti del quadro complessivo della persona, all'individuazione di soluzioni alternative; Comunità Montana di Valle Sabbia: sviluppa processi informativi finalizzati alla conoscenza di tale servizio ; definisce gli standard di qualità per accedere ad eventuali finanziamenti del Fondo Sociale Regionale ; collabora, con gli strumenti tecnici previsti e a disposizione, alla stesura di protocolli operativi volti a garantire la qualità dei servizi e, al tempo stesso, la loro compatibilità economica; Associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella ONLUS L'Associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia Edoardo Scarcella ONLUS si impegna a sostenere l'iniziativa sia sotto il profilo della elaborazione culturale del modello, sia del monitoraggio della sperimentazione. ASL di Brescia: è garante di una valutazione multidimensionale pre-ingresso (UCAM) in sinergia con gli operatori del CeAD; si impegna a sostenere la struttura assistenziale sia mantenendo la assistenza sanitaria e farmaceutica in capo ai MMG locali, sia fornendo tutti i servizi di assistenza domiciliare integrata, mediante le proprie strutture del distretto competente; verifica l aggravamento del quadro complessivo della persona e collabora all individuazione di soluzioni alternative; si impegna a vigilare sul buon funzionamento della struttura, come da art. 14 lettera b LR 3/2008. Art. 7 (Risorse umane, finanziarie e strumentali -Costi del Servizio)

15 La diaria per la ospitalità dovrà essere inferiore alle rette minime attualmente in vigore nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e non sarà integrata da risorse regionali in quanto struttura socio assistenziale. Dovrà remunerare i costi di gestione, compreso il ristoro per l uso temporaneo dell immobile, senza che ciò conferisca alcun diritto, anche di successione, ai familiari dell assistito; Art. 8 ( Responsabilità) I soggetti firmatari del presente accordo si impegnano a promuovere ogni iniziativa al fine di ottenere il finanziamento, anche parziale, della sperimentazione, ricorrendo a bandi diffusi sia da strutture pubbliche che private. Letto, confermato e sottoscritto Brescia, li 08/04/2014 PER IL COMUNE DI ROE' VOLCIANO Il Sindaco F.TO Emanuele Ronchi PER LA CASA DI RIPOSO DI ROE' VOLCIANO ONLUS Il Presidente F.TO Gian Carlo Arrighi PER LA COMUNITA' MONTANA di VALLE SABBIA Il Presidente F.TO Giovanmaria Flocchini ASSOCIAZIONE CENTRO ITALIANO per L'ASSISTENZA in FAMIGLIA (CIAF) Edoardo Scarcella ONLUS Il Presidente F.TO dott.ssa Fiorenza Comincini IL DIRETTORE GENERALE ASL di BRESCIA F.TO dott. Carmelo Scarcella

16 Allegato C Rep. 877/2014 ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVE MODALITA DI VITA COMUNITARIA PER PERSONE AFFETTE DA DEMENZA LIEVE Tra l Azienda Sanitaria Locale di Brescia, nella persona del suo Legale Rappresentante e Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella; il Comune di Leno, nella persona del suo legale rappresentante e Sindaco Cristina Tedaldi; Il Presidente Assemblea dei Sindaci del Distretto S.S.N. 9 nella persona del suo Presidente Maria Carlotta Bragadina; la Cooperativa Il Gabbiano con sede legale a Pontevico in via A. Cremonesini, CF e P.IVA , nella persona del suo legale rappresentante Giacomo Bazzoni; Premesso e considerato che: le dinamiche demografiche in atto impongono un attenta valutazione dell intero sistema assistenziale rivolto alle persone anziane, fra le quali quelle con decadimento cognitivo ed affette da demenza al fine di verificarne la compatibilità economica, i modelli organizzativi storicamente affermati, la coerenza con le aspettative delle persone anziane e delle loro famiglie; il modello RSA, principale struttura di riferimento per la domiciliazione di anziani non più in condizioni di vivere in autonomia anche con il supporto dell assistenza domiciliare, non può essere esteso oltre determinati indici, sia per il peso eccessivo sul sistema economico sia per i costi crescenti non sempre sostenibili dalla famiglia; una quota significativa di anziani oggi collocati in RSA presenta livelli di relativa autonomia valorizzabili in contesti di vita comunitaria opportunamente allestiti e organizzati anche con la finalità di soddisfare le attese di inserimento in un contesto capace di salvaguardare la identità culturale ed il bisogno di senso dei fruitori; in particolare le persone anziane affette da demenza nella fase iniziale della malattia non possono trovare idonea collocazione all interno delle RSA, in grado invece di garantire adeguata assistenza agli anziani in fase avanzata della

17 malattia; è stato appurato che non può esistere una proficua convivenza nelle Comunità Residenziali per anziani attivate nel territorio dell ASL di Brescia fra ospiti con un grado di compromissione nell autonomia da lieve a moderata e persone con decadimento cognitivo e disturbi comportamentali, per intolleranza dei primi verso questa tipologia di ospiti. Il numero di persone affette da demenza è invece in crescita; la Legge Regionale n. 3 del 12 marzo 2008 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario prevede fra i principi e gli obiettivi da perseguire l integrazione delle politiche sociali, socio sanitarie e sanitarie; il DdG n del 15 febbraio 2010 Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e accreditamento delle unità d offerta sociali, emana in applicazione dell art. 11 della l.r. 3/2008 indicazioni operative al fine di disciplinare in modo omogeneo sul territorio le procedure per l esercizio e l accreditamento delle unità d offerta sociali; lo stesso decreto attraverso il titolo 5 Sperimentazione di nuove unità d offerta: articolo 13 comma 1 lettera B L.R. 3/2008 dà ai Comuni la funzione di riconoscere e promuovere la sperimentazione di nuove unità d offerta e nuovi modelli gestionali; La DGR 30 giugno 2010 N N 9/197 Determinazione in ordine agli interventi a supporto del sistema di Welfare lombardo che prevede la sperimentazione di nuovi modelli gestionali per la programmazione e ridefinizione, a livello distrettuale, della rete integrata delle unità di offerta sociale e sociosanitaria; la pianificazione degli interventi sociali, socio sanitari e sanitari a sostegno dei processi di integrazione deve essere perseguita attraverso la valorizzazione del ruolo programmatorio delle ASL e dei Comuni; il Comune di Leno, la ASL di Brescia, l Assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto S.S. 9, Bassa Bresciana Centrale, la Cooperativa Il Gabbiano manifestano la propria volontà di collaborazione con la sottoscrizione di un Accordo di Programma che ne rappresenti l attuazione, nella sperimentazione di nuove forme di vita comunitaria per gli anziani e persone affette da demenza lieve; i contenuti di detta iniziativa si rifanno al documento Comunità Residenziale per persone affette da demenza lieve, allegato al presente accordo, parte 2

18 integrante, da considerare quale documento di indirizzo, da verificare con un attento monitoraggio lungo il corso della sperimentazione. TUTTO CIO PREMESSO si conviene e si sottoscrive il seguente Accordo di Programma Art. 1 (Finalità e oggetto dell accordo) La finalità del presente accordo è quella di: 1. dare risposte ai bisogni sempre più pressanti di soluzioni residenziali delle persone affette da demenza lieve non così gravemente compromesse da essere inserite in RSA, ma con necessità di vigilanza, oltre che di supporto, già nella fase iniziale della malattia, in particolare quando non è sufficiente il supporto familiare; 2. garantire l integrazione socio sanitaria attraverso un organizzazione dei servizi e delle prestazioni che sia in grado di rispondere ai bisogni complessi del cittadino, inteso nell accezione di persona, famiglia, aggregato sociale (articolo 1, comma 1, LR 3/2008). Il presente Accordo di Programma determina il ruolo e gli impegni di ogni soggetto in una logica di cooperazione stabile e integrazione delle attività derivanti da competenze proprie dei diversi soggetti coinvolti. Art. 2 (Soggetti sottoscrittori) I soggetti sottoscrittori dell Accordo di Programma per l attuazione della sperimentazione sono: il Comune di Leno, l ASL di Brescia, l'assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto S.S. n. 9 e la Cooperativa Il Gabbiano; Art. 3 (Ambito territoriale) L ambito territoriale di riferimento è il territorio dell ASL di Brescia e, nello specifico, 3

19 l'ambito territoriale del Distretto S.S. n.9 Art. 4 (Modalità di attuazione ) La Conferenza dei Sindaci, a cui partecipa il Distretto S.S. n.9 dell ASL, diventa il luogo di definizione degli indirizzi politico-strategici in materia di programmazione e coordinamento dei servizi e degli interventi socio-sanitari con riferimento al Documento Tecnico, di quanto disposto dalla LR 3/2008 e successive DGR e Circolari attuative. Sia le Comunità Residenziali per persone anziane che quelle per persone affette da demenza lieve vengono ricomprese nei Piani di Zona, con riferimento tecnico negli specifici documenti ASL. Art. 5 (Durata dell Accordo) Tenuto conto dell impegno finanziario connesso e della sperimentalità dell iniziativa si ritiene che la stessa possa essere di almeno 2 anni, rinnovabili, previa valutazione del buon risultato sul territorio. Art. 6 (Adempimenti e compiti dei soggetti sottoscrittori) Gli enti firmatari concorrono a: - collaborare alla realizzazione degli obiettivi indicati nel Progetto Sperimentale di Nuove forme di residenzialità Comunità Residenziale per persone affette da demenza lieve, secondo le proprie competenze; - garantire la partecipazione del proprio rappresentante, in relazione alla specifica responsabilità e funzione ricoperta all interno della rispettiva organizzazione, ad incontri e scambi collaborativi fra i soggetti firmatari; - provvedere al monitoraggio della realizzazione della parte del progetto di propria competenza ed all informazione agli altri soggetti firmatari dell attività svolta, in modo da garantire la circolarità delle informazioni; 4

20 - rimuovere gli ostacoli di ordine tecnico-amministrativo e procedurale onde assicurare la tempestiva attuazione degli interventi. I soggetti firmatari del presente Accordo di Programma si assumono, inoltre, i seguenti impegni specifici: Comune: Il Comune di Leno si impegna a rispettare il contratto in essere con la Cooperativa Il Gabbiano approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 33 del ; adotta provvedimento autorizzativo per l inizio attività della struttura, incentrate nell ambito di iniziative sperimentali; vigila sul buon funzionamento del servizio; reperisce e forma i volontari. ASL di Brescia: è garante della valutazione multidimensionale mediante l UCAM distrettuale in stretta collaborazione con le Strutture per le Demenze, in sinergia con gli operatori del Comune e dell Ente gestore ed il MMG, per la definizione del Piano di Assistenza Individuale (pai) e la rilevazione e pianificazione dei bisogni sociali e socio sanitari; si impegna a sostenere la struttura assistenziale sia mantenendo l assistenza sanitaria, farmaceutica e protesica in capo ai MMG locali, sia fornendo tutti i servizi di assistenza domiciliare integrata ed altre misure previste dalla Regione Lombardia, mediante le proprie strutture del Distretto competente; verifica l aggravamento del quadro complessivo della persona, in sinergia con le Strutture per le Demenze e collabora all individuazione di soluzioni alternative; si impegna a vigilare sul buon funzionamento della struttura, come da art. 14 lettera b LR 3/2008. L'Assemblea Distrettuale dei Sindaci mediante il proprio organo tecnico l'ufficio di 5

21 Piano: sviluppa processi informativi finalizzati alla conoscenza di tale servizio; collabora, attraverso il Tavolo tecnico dell'area anziani, alla stesura di protocolli operativi volti a garantire la qualità dei servizi e, al tempo stesso, la loro compatibilità economica; partecipa alla valutazione e stesura del Piano assistenziale per la definizione dei bisogni sociali; collabora, di fronte al sopraggiungere di cambiamenti del quadro complessivo della persona, all individuazione di soluzioni alternative. La Cooperativa La Cooperativa Il Gabbiano si impegna a rispettare il contratto in essere con il Comune di Leno approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 33 del ; garantisce la piena funzionalità e gli eventuali adattamenti strutturali necessari a seguito di modifiche normative vigenti; si impegna a fornire, in caso di necessità tutti i dettagli sulle modalità tecnico organizzative del servizio offerto nella Comunità Residenziale per persone affette da demenza lieve. Art. 7 (Retta di degenza) La retta di degenza viene determinata dall Ente Gestore della Comunità che metterà in atto tutte le azioni mirate al contenimento della stessa. A oggi non sono previste risorse regionali ad integrazione della retta che è totalmente a carico dell ospite e della sua famiglia. A tale proposito l ente Gestore si assume l impegno ad accedere alle risorse eventualmente messe a disposizione in futuro dagli Enti a ciò preposti. Art. 8 - (Responsabilità) 6

22 I soggetti firmatari del presente accordo si impegnano a promuovere ogni iniziativa al fine di ottenere il finanziamento, anche parziale, della sperimentazione, ricorrendo a bandi diffusi sia da strutture pubbliche sia private li IL DIRETTORE GENERALE ASL di BRESCIA F.TO Dr. Carmelo Scarcella PER L'ASSEMBLEA DEI SINDACI DISTRETTO S.S. N. 9 F.TO Il Presidente Maria Carlotta Bragadina PER IL COMUNE DI LENO F.TO Il Sindaco Cristina Tedaldi PER LA COOPERATIVA IL GABBIANO F.TO Il Presidente Giacomo Bazzoni 7

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