DIPARTIMENTO DI FISICA NUCLEARE E TEORICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (INFN) SEZIONE DI PAVIA
|
|
- Amerigo Dini
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ENERGIA DAL NUCLEARE L incidente di Chernobyl Saverio Altieri DIPARTIMENTO DI FISICA NUCLEARE E TEORICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (INFN) SEZIONE DI PAVIA
2 Chernobyl 26 aprile 1986 ore 1:24 del mattino Due esplosioni in rapida successione distruggono il nocciolo dell unità 4 della centrale nucleare La potenza delle esplosioni lancia 6 tonnellate di sostanze radioattive verso gli strati alti dell atmosfera I venti disperdono la radioattività su tutto l Emisfero Nord del mondo da Canada e Stati Uniti fino al Giappone solo l Emisfero Sud rimane indenne dalla contaminzione radioattiva L Europa viene investita in pieno ma l Ucraina, la Bielorussia e la Federazione Russa sono le nazioni più colpite.
3 Ancora oggi molti si chiedono: cosa ha provocato una simile catastrofe? cosa hanno mai fatto gli operatori della centrale per arrivare a tanto? Da una parte tutto sembra complesso dall altra è facile vedere in Chernobyl la materializzazione della paura del nucleare e giungere g naturalmente alla più ovvia delle conclusioni: L energia nucleare è pericolosa!!! Questi sono i disastri che ci toccano Q se usiamo l energia nucleare!!!
4 Invece tutto era chiaro ancora prima che il disastro si verificasse agli operatori forse NO ma ai progettisti del reattore sicuramente SI gli operatori hanno causato l incidente i progettisti hanno voluto correre il rischio Sarebbe stato sufficiente usare acqua pesante o anidride carbonica come refrigerante al posto dell acqua leggera, e oggi non saremmo qui a parlare di Chernobyl Il disastro è connesso a tre ingredienti essenziali su cui si fonda la sicurezza di un reattore: IL COEFFICIENTE DI VUOTO O LE BARRE DI CONTROLLOO O IL SISTEMA DI CONTENIMENTO DEL REATTORE
5 CHERNOBYL PIU DA VICINO
6 130 Km
7
8
9
10 Potenza Elettrica MWe Prima criticità Stato attuale Unità /1977 Unità /1979 Unità /1981 Unità /1984 Shut down 1996 Shut down 8/1991 Shut down 2000 Shut down Altre 2 unità erano in costruzione 1.5 Km più a Sud 4/1986
11 RBMK Reactor Bolshoi Moschnosti Kanalynyi Reattore ad acqua bollente in tubi a pressione 3200 Mwth 1000 Mwe 500 Mwe 500 Mwe
12 Reactor Bolshoi Moschnosti Kanalynyi 250 t 1000 t 700 t
13 Reactor Bolshoi Moschnosti Kanalynyi 840 canali 840 canali
14 Blocchi di piombo 1000 t Schermo biologico 700 t Macchina di carico e scarico b tibil 250 t
15 La sala controllo
16 Reattore ad acqua bollente Moderatore: grafite Refrigerante: acqua leggera 211 barre di controllo B 4 C 2500 t di grafite 192 t di 235 U 2 % 1680 canali di combustibile NOCCIOLO vapore Rivestimento in lega di zirconio 7 m grafite acqua leggera
17 sistema di controllo molto complesso 211 barre di controllo al carburo di boro B 4 C Tempo si inserimento rapido: 20 s barra di controllo SICUREZZA DEL NOCCIOLO 1m BARRE DI CONTROLLO La grafite sposta l acqua e inserisce una reattività positiva di +0.5β B 4 C grafite 5m 1 m acqua L inserimento delle barre di controllo nel tratto iniziale provoca un aumento della potenza
18 CONTENIMENTO
19 CARATTERISTICHE DEL CONTENITORE EPR Doppio contenimento. Liner interno in acciaio a tenuta (6 mm). Cilindro interno in calcestruzzo armato precompresso 1.3 m. Cilindro esterno in calcestruzzo rinforzatoc 1.3 m. Volte ellissoidali tra loro indipendenti. d Basamento in calcestruzzo 6m. 19
20 Eventi che hanno portato all incidente 25 aprile 1986 l unità 4 della centrale doveva essere spenta per manutenzione ordinaria L ESPERIMENTO SFRUTTARE l inerzia del rotore della turbina per alimentare le pompe dell ECCS; già eseguito in passato ma con esito negativo turbina generatore Gennaio 86 V.P. Briukhanov (direttore della centrale) manda il programma della prova alle autorità per approvazione Nessuna risposta Si decide ugualmente di effettuare l esperimento
21 Akimov: capo turno In sala controllo L ESPERIMENTO Toptunov: ingegnere capo operazione reattore Diatlov: aggiunto ingegnere capo (dirige l esperimento) Stoliarcuk: ingegnere principale conduzione reattore Kersenbaum: m ingegnere principale i conduzione turbine Davletbaiev: aggiunto capo turbina n. 4 Palamarcuk: responsabile laboratorio impresa esercizio centrale Tregub: capo del turno precedente Matlenko: rilevatore elettrico al generatore per esperimento Proskurianov: tirocinante Kudriastev: tirocinante
22 P(MW) Richiesta energia da dispacciatore Turbogeneratore n.7 disaccoppiato rete Su turbogeneratore n.8: 4 pompe primario 2pompe Attrezzature varie L ESPERIMENTO OK ripresa diminuzionei i da dispacciatore 500 MW Controllo trasferito dal locale all automatico ECCS disinserito MW Estrazione di molte barre di controllo Xe 200 MW tempo MW 1:00 25/4 26/4 Akimov entra Tregub esce
23 L ESPERIMENTO 1.07 Stanno pompando troppa acqua nel nocciolo m 3 /h proibito: rotture per vibrazioni Riduzione di vapore nel separatore di vapore Questo avrebbe provocato scram automatico ma l operatore ha disabilitato lo scram per poter effettuare la prova 1:19 Toptunov, Akimov, Stoliarcuk tentano di ristabilire a mano i parametri giusti nel reattore; estraggono altre barre di controllo per aumentare la potenza del reattore e ristabilire pressione e temperatura t nel separatore di vapore Il numero minimo di barre di controllo nel nocciolo non deve essere inferiore a 30; ora erano di meno: forse 8. Bisogna spegnere: invece si continua 1:22:45 L operatore crede di aver stabilizzato la situazione Si decide di proseguire con l esecuzione del test
24 L ESPERIMENTO 1:23:04 Metlenko dalla sala reattore comunica: Oscilloscopio in funzione Chiusa valvola del vapore al TG n :23:10 Ora entrambe le turbine sono disconnesse (previsto scram) Questo scram era stato escluso per poter effettuare la prova 1:23:21 Diminuisce portata d acqua nel nocciolo (le 4 pompe del primario erano collegate su TG n.8) Aumenta vapore E la potenza comincia a salire per coefficiente di vuoto positivo Akimov: bisogna spegnere
25 L INCIDENTE 1:23:40 SCRAM con pulsante AZ5 Coefficiente di vuoto + Aumenta la potenza Barre di controllo MW MW 1.23:44 La potenza del reattore raggiunge 100 volte il valore di progetto
26 L INCIDENTE 1:23:45 Il combustibile comincia a frammentarsi, reagisce con l acqua di raffreddamento e produce un impulso di alta pressione 1:23:49 I canali del combustibile si rompono 1:24 Si verificano due esplosioni: una di vapore d acqua, l altra laltra prodotta dal combustibile evaporato Nella sala centrale: piastra 1000 t gru 50 t macchina carico e scarico 250 t Pavimento crollato Tetto sfondato Pezzi di grafite e combustibile incandescenti tutt intorno provocano incendi: in sala macchine (olio) nei depositi di gasolio
27 I RESTI DEL REATTORE
28 I RESTI DEL REATTORE
29 I RESTI DEL REATTORE
30 Il combustibile fuso
31 I SOCCORSI 1.28 I primi ad arrivare sono i pompieri: a un primo gruppo di 14 si aggiungono rinforzi che continuano ad arrivare; alle 4 del mattino sono 250; 69 di essi partecipano alle operazioni di spegnimento 2.10 I pompieri domano incendio sul tetto della sala macchine ed entrano in sala macchine 2.30 Viene domato incendio sul tetto della sala reattore pompieri i vengono ricoverati; i 4 di essi in sala macchine hanno preso dose da pezzi di combustibile finiti su un trasformatore (10 Gy); alla fine 31 di essi moriranno.
32 L INCENDIO DELLA GRAFITE 2500 t di grafite La rottura del nocciolo porta aria in contatto con la grafite che si incendia Non ci sono esperti per affrontare questo tipo di incendio Con elicotteri i vengono lanciati sul nocciolo t di materiale vario 40 t di carburo di boro per assorbire neutroni 600 t di dolomite per produrre CO 2 per spegnere incendio t di piombo per assorbire radiazioni gamma t di sabbia e argilla per ridurre il rilascio di particolato 150 t di materiale era stato lanciato il 27 Aprile 300 t il t il t il t il 1 Maggio 400 t il 2 Maggio voli di elicottero per lanciare il materiale 9 maggio Viene spento l incendio della grafite
33 IL RILASCIO, LA DISPERSIONE E LA DEPOSIZIONE DEI RADIONUCLIDI Il materialeradioattivo tti rilasciato i in atmosfera è costituito da gas, aereosolse combustibile finemente frammentato Si stima che sia stato rilasciato il 100% dell inventario dei gas nobili (xenon e krypton) tra il 10 e il 20% degli elementi più volatili: iodio, tellurio e cesio il 3.5 % dl del combustibile ( 6 tonnellate di cobustibile)
34 IL RILASCIO PBq Bq β, γ α
35 IL RILASCIO TOTALE Exa Bq=10 18 Bq 131 I PBq=10 15 Bq Andamento giornaliero dei rilasci nei primi giorni; la ripresa dopo il minino è dovuta all aumento di temperatura provocato dal materiale di copertura lanciato con gli elicotteri
36 LA DISPERSIONE Durante i primi 10 giorni, quando i rilasci radioattivi furono più intensi, le condizioni meteorologiche e la direzione del vento cambiarono in continuazione, interessando via via vari settori
37 LA DISPERSIONE Al momento dell incidente il vento soffiava verso la Scandinavia. I primi a rivelare radioattività nell aria fuori dalla ex URSS furono i tecnici di una centrale svedese. Dopo aver capito che il i non era il rilascio legato alla loro centrale diedero l allarme
38 April 26 May 2 LA DISPERSIONE Nel resto dell Europa April 28 May 4 L arrivo in Italia il 30 aprile April 30 May 6
39 LA DISPERSIONE su scala a planetaria a Solo l Emisfero Sud rimane indenne da questa contaminazione
40 LA DEPOSIZIONE DEI RADIONUCLIDI Intorno a Chernobyl 137 Cs Km 60 Km
41 Deposizione 90 Sr La deposizione di 90 Sr e 239 Pu ha interessato soprattutto le zone vicine alla centrale; le zone con contaminazione da plutonio > 4 kbq m- 2 si trovano entro i 30-km 239 Pu 240 Pu
42 I TRE SPOT DI CONTAMINAZIONE ZONA CENTRALE BRIANSK KALUGA-TULA.OREL Deposizioni di oltre 40 kbq/m 2 furono prodotte nelle zone dove il passaggio della nube fu accompagnato dalla pioggia 137 Cs 55
43 I TRE SPOT DI CONTAMINAZIONE ZONA CENTRALE BRIANSK KALUGA-TULA.OREL 131 I
44 IN EUROPA Deposizioni di oltre 40 kbq/m 2 furono prodotte nelle zone dove il passaggio della nube fu accompagnato dalla pioggia Cs
45 L ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE La popolazione esposta viene suddivisa in quattro categorie (1) Lo staff della centrale nucleare e i lavoratori che hanno partecipato p alle operazioni di decontaminazione (i cosiddetti liquidatori ); (2) i residenti nelle vicinanze che furono evacuati dalla zona dei 30-km durante le prime settimane dall incidente ( ); (3) la popolazione dell ex ex-unione Sovietica, inclusi i residenti delle aree contaminate: circa 5 milioni; (4) la popolazione nei Paesifuoridall ex-union Sovietica
46 Lo staff della centrale Gli effetti più gravi: operatori della centrale, vigili del fuoco, primi soccorritori (491 al momento dell incidente, 566 alle 8 del mattino): 499 furono posti in osservazione 237 ricoverati entro 24 ore con sospetta SAR 2 morti immediati: esplosione e trombosi 1 morto durante la mattinata per ustioni termiche 28 morti nei giorni successivi nei centri di trattamento totale di 31 i morti nelle prime settimane. 56 affetti da bruciature della pelle da radiazioni, cataratta e ulcerazioni. altri 11 morti fra il 1987 e il 1998 per varie cause (dosi Gy): 3 malattia cardiaca, 2 sindrome mielodisplasica, 2 cirrosi epatica, 1 cancrena polmonare, 1 tubercolosi polmonare, 1 embolia, 1 leucemia mieloide totale di 42 i morti entro il 1998; 50 entro metà 2005
47 Gli evacuati dalla zona dei 30-km 26 aprile intensità di dose nei dintorni della centrale Dose letale: mgy La sera del 26 aprile dopo circa 20 ore dall incidente il vento cominciò a soffiare verso Pripyat. L intensità di dose in città aumentò significativamente: fu deciso di evcuare la città. 0.8 mgy/h
48 Gli evacuati dalla zona dei 30-km abitanti di Pripyat lasciano la città su 1200 autobus altre persone saranno evacuate nei giorni e nelle settimane seguenti U l di i i d di 30 K i Un totale di circa evacuati da una zona di 30 Km intorno al reattore
49 Gli evacuati dalla zona dei 30-km Dose al corpo intero La dose al corpo intero fu dovuta essenzialmente all esposizione esterna e all inalazione dei nuclidi nell aria. La dose efficace fu mediamente di circa 17 mgy, convalori individuali variabili fra 0.1 e 380 mgy. Dose alla tiroide
50 I liquidatori Circa lavoratori furono coinvolti nelle operazioni di decontaminazione I più esposti furono i lavoratori coinvolti all inizio e gli scienziati che intervennero con compiti speciali (circa 1000 con dosi da 2 a 20 Gy) Le dosi medie furono circa 170 msv nel 1986 e 15 msv nel 1989
51 Popolazione delle zone contaminate ex-unione Sovietica Aree contaminate classificate facendo riferimento alla contaminzione di 137 Cs presente prima dell incidente - test bellici in atmosfera anni pari a 2-4 kbq/m 2 >37kBq/m 2 contaminata circa 5 milioni vivono la maggior parte < 1 msv/anno oltre il fondo, >1mSv/anno > 555 kbq/m 2 sono soggetta a controllo circa vivevano e sono stati evacuati ( Pripyat ) primavera-estate anni successivi > 1500 kbq/m 2 zona proibita
52 Nel 2003, su iniziativa della IAEA è stato costituito il Chernobyl Forum con lo scopo di facilitare la comprensione della portata dell incidente e di suggerire le azioni da intraprendere per risolvere i vari problemi economici e sociali derivati dall incidente. Le conclusioni più recenti del Forum sono riportate nel rapporto Chernobyl s Legacy:Health, Environmental and Socio- Economic Impacts (600 pagine in 3 volumi) che ha visto impegnati centinaia di esperti di varie discipline.
53 Lo staff della centrale Fino alla metà del 2005 circa 50 persone sono morte per cause attribuibili direttamente alle radiazioni assorbite in seguito al disastro; nella maggioranza dei casi si tratta di lavoratori intervenuti nelle prime ore dopo il disastro e deceduti entro pochi mesi Gli evacuati dalla zona dei 30-km 1800 tumori fatali possono essere attesi fra i evacuati; i sintomi più riportati sono stress, depressione ed ansia. I liquidatori intervenuti Circa 4000 tumori fatali a causa delle radiazioni potrebbero verificarsi fra i liquidatori (comopresi quelli intervenuti nel e i circa 1000 lavoratori intervenuti nei primi giorni dopo l incidente esposti alle dosi più elevate; rappresenta circa l 1% di incremento della percentuale di popolazione che muore per tumori indotti da altre cause (il 25% della popolazione); sarà probabilmente difficile da mettere in evidenza
54 Tumori alla tiroide 4000 tumori alla tiroide fra quelli che erano bambini o adolescenti nel 1986; letali per circa l 1% La dose alla tiroide dovuta soprattutto al consumo di latte fresco nelle prime settimane Bambini della regione di Gomel in Bielorussia ricevettero le dosi più altre variabili fra daquasizerofinoa40gyeunamediadicirca 1Gyperbambinifra0e7anni.
55 Tumori alla tiroide nei bambini
56 Leucemie e tumori solidi diversi da quelli alla tiroide A 20 anni dall incidente non sembrano emergere chiare evidenze di un aumento dell incidenza di leucemie o di tumori solidi diversi da quelli alla tiroide; tuttavia viene segnalato un raddoppio di incidenza (nel periodo ) nel gruppo di liquidatori russi esposti ad una dose esterna superiore a 150 mgy. Sono in corso ulteriori studi. Ma il rischio di leucemie diminuisce con la dose e quindi col tempo dall incidente. Per i tumori solidi i tempi dilatenza sono più lunghi (10- p p g ( 15 anni) e quindi occorre attendere ancora.
57 Non sembrano emergere evidenze di un aumento dell incidenza id delle malformazioni i negli aborti e nei nati viti
58 Fertilità ed effetti genetici e malformazioni Non sembrano emergere evidenze di un aumento dell incidenza id delle malformazioni i negli aborti e nei nati viti Bassa contaminazione i Alta contaminazione
59 Conseguenze Effetti ambientali ambientali Andamento dll della concentrazio ne di Cs-137 nello spessore del suolo.
60 Contaminazione da Cs-137 e Sr-90 nell acqua del bacino q di raffreddamento della centrale.
61 Contaminazione da Cs-137 e Sr-90 nell acqua del fiume q Pripyat in prossimità di Chernobyl.
62 Concentrazione di Cs-137 e Sr-90 nella falda superficiale dll della zona di esclusione sotto l area id industriale til di Chernobyl. bl
63 Contaminazione da Cs-137 nel pesce del Bacino di Kiev
64 Concentrazione media annua (Bq/kg) di Cs-137 nel latte e nella carne di mucca prodotti nella regione di Briansk, Russia.
65 Concentrazione di Cs-137 nei funghi raccolti nella regione di Zhytomir (Ucraina). La regione era caratterizzata da una deposizione al suolo di 555 kbq/m 2.
66 Il sarcofago Un contenimento in cemento e acciaio per racchiudere ed isolare i resti del reattore. Nell agosto 1986 vari sensori e monitor di radiazione gamma furono inseriti con l uso luso di elicotteri per misurare l intensità di dose gamma per programmare il lavoro di costruzione La costruzione del sarcofago fu completata in soli La costruzione del sarcofago fu completata in soli 7 mesi nel novembre 1986.
67
68 Il sarcofago potrebbe collassare con conseguente rilascio di materiale radioattivo. Si sta progettando un nuovo contenitore che possa racchiudere l attuale sarcofago e che possa resistere almeno per i successivi 100 anni. Terminata la costruzione si potrebbe procedere alla rimozione del vecchio e del materiale a bassa attività e forse poi passare allo smantellamento del reattore. Doveva essere fatto entro il 2009 ma per ora è slittato t al 2015
Lo staff della centrale
Lo staff della centrale Fra le persone presenti sull impianti e quelli arrivati dopo, tutti quelli che presentavano vari sintomi da esposizione alle radiazioni furono ricoverati in vari ospedali. 499 furono
DettagliIncidente di Fukushima: considerazioni preliminari
Astro Siesta ISAF Milano - INAF Incidente di Fukushima: considerazioni preliminari Francesca Barbaro fra.barbaro@libero.it Milano, 19 gennaio 2012 Argomenti 11 marzo 2011, cos è successo? Esposizione dei
DettagliChernobyl trent'anni dopo
Chernobyl trent'anni dopo apr 26, 2016 La più grande catastrofe della storia pesa ancora nelle regioni, dell'allora Unione Sovietica, colpite dal disastro Sono passati 30 anni dalla più grande catastrofe
DettagliChernobyl 25 Ricadute radioattive sull ambiente dell incidente di Chernobyl
Chernobyl 25 Ricadute radioattive sull ambiente dell incidente di Chernobyl Salvatore Frullani Dipartimento Tecnologie e Salute Istituto Superiore di Sanità 27 Aprile 1986 : è il fallout radioattivo e
DettagliChernobyl 25 anni dopo. Bologna 30 aprile 2011
PRINCIPALI RADIOSIOTOPI RILASCIATI DALL INCIDENTE DI CHERNOBYL Iodio 131 : tempi di decadimento medio 8 giorni Cesio 137 : tempi di decadimento medio 30,17 anni AREE CONTAMINATE 30% del territorio della
DettagliDove è successo? 8 febbraio Claudio Cereda Chernobyl: nucleare insicuro o sistema sovietico?
Dove è successo? 1 La nube radioattiva 2 La nube di Cesio 137 rilascio al suolo 3 Il reattore RBMK 1000 reactor bolshoy moshchnosty kanalny 4 L impianto dei 4 reattori 5 Il reattore distrutto e il sarcofago
DettagliDecadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso.
Decadimento a Nel decadimento vengono emesse particelle formate da 2 protoni e 2 neutroni ( = nuclei di 4He) aventi velocità molto elevate (5-7% della velocità della luce) E tipico dei radioisotopi con
DettagliLa rete nazionale per la misurazione della radioattività negli alimenti
conferenza Ambiente Sano per una Alimentazione Sana Le agenzie ambientali tra partnership e funzioni di garanzia verso il sistema agroalimentare italiano Milano - Palazzo Pirelli, sala Pirelli - 5 e 6
DettagliINCIDENTE DI CERNOBYL. 26 aprile 1986
INCIDENTE DI CERNOBYL 26 aprile 1986 breve storia breve storia Il più grave incidente nella storia dell energia nucleare. Con l incidente avvenuto nel marzo 2011 alla centrale di Fukushima Dai-ichi è un
DettagliDECADIMENTO RADIOATTIVO
DECADIMENTO RADIOATTIVO Emissione di una o più particelle da parte di un nucleo. Tutti i decadimenti (tranne il decad. γ) cambiano Z e/o N del nucleo. Radionuclidi = Nuclidi radioattivi presenti in natura:
DettagliRADIAZIONI IONIZZANTI
RADIAZIONI IONIZZANTI PREMESSA Le radiazioni ionizzanti sono quelle radiazioni dotate di sufficiente energia da poter ionizzare gli atomi (o le molecole) con i quali vengono a contatto. La caratteristica
Dettagli1986-2006 L ERBA AMARA DI CHERNOBYL
1986-2006 L ERBA AMARA DI CHERNOBYL RADIOATTIVITA EMISSIONE SPONTANEA DI RADIAZIONI IONIZZANTI DA PARTE DI ALCUNI ELEMENTI PER DISINTEGRAZIONE NUCLEARE RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI CHE PROVOCANO IONIZZAZIONI
DettagliUomo, ambiente e radiazioni
Uomo, ambiente e radiazioni Natura delle radiazioni 76 Le radiazioni di cui si tratta parlando di tecnologia nucleare sono le radiazioni ionizzanti Natura delle radiazioni Cosa sono le radiazioni ionizzanti?
DettagliLivello massimo ammissibile ( Bq kg -1 o Bq l -1 ) Prodotti lattiero caseari Isotopi dello Stronzio
Tabella A3.3. Livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche (CCE 1989a; CCE 1989b) Radionuclide Alimenti per lattanti Livello massimo
DettagliFoto della centrale dell'87 - fonte sconosciuta
L'energia nucleare in URSS si sviluppò a partire dalla metà degli anni Cinquanta. E' del 1954 il primo impianto nucleare in grado di produrre energia per uso civile. Solo negli anni Settanta iniziò la
DettagliRiassunto del Processo per l evacuazione degli abitanti di Fukushima
Riassunto del Processo per l evacuazione degli abitanti di Fukushima Li, 26 febbraio 2012 Conclusione della deposizione 1) Richiesta della parte querelante: Quattordici persone (14 bambini e ragazzi delle
DettagliDa Cernobyl a Fukushima Com è andato in fumo il mito della sicurezza nucleare occidentale.
Da Cernobyl a Fukushima Com è andato in fumo il mito della sicurezza nucleare occidentale. Venticinque anni dopo il disastro di Cernobyl, il mondo e in particolare il popolo giapponese vive di nuovo sulla
DettagliINCIDENTI NUCLEARI DI THREE MILE ISLAND E CHERNOBYL
Lezioni dal corso di Gestione degli impianti di conversione dell energia Università Federico II di Napoli 08/05/2012 INCIDENTI NUCLEARI DI THREE MILE ISLAND E CHERNOBYL Classificazione degli incidenti
DettagliChernobyl 26 aprile 1986
Chernobyl 26 aprile 1986 La centrale di Chernobyl Sede: Pripyat, Ucraina a 16 km dal confine con Bielorussia, 110 km nord di Kiev 4 reattori RBMK (Reaktor Bol'shoi Moshchnosty Kanal'nyi) da 1GWe (3,2 GWt)
DettagliL INCIDENTE DI CHERNOBYL E LE PRIME MISURE DI RADIOATTIVITA IN FRIULI VENEZIA GIULIA
L INCIDENTE DI CHERNOBYL E LE PRIME MISURE DI RADIOATTIVITA IN FRIULI VENEZIA GIULIA Renato Padovani Ex Direttore Fisica Sanitaria Ospedale S.M.Misericordia-Udine L incidente di Chernobyl Il 26 aprile
DettagliDanni somatici si manifestano direttamente a carico dell individuo irradiato. Si dividono in
LEZIONE 7 EFFETTI BIOLOGICI DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI Danni somatici si manifestano direttamente a carico dell individuo irradiato. Si dividono in A) Effetti Stocastici B) Effetti Deterministici Effetti
DettagliPercorso sull energia
Percorso sull energia Sulle tracce dell energia Nelle centrali elettriche si sfrutta carbone, petrolio o fonti alternative per ottenere energia cinetica, in grado di azionare le turbine e i generatori
DettagliL incidente alla centrale nucleare di FUKUSHIMA-DAIICHI: Rilasci di radioattività nell ambiente e radioattività negli alimenti
L incidente alla centrale nucleare di FUKUSHIMA-DAIICHI: aspetti di protezione dalle radiazioni ionizzanti Rilasci di radioattività nell ambiente e radioattività negli alimenti 13-14 settembre 2012 Dott.
DettagliCENTRALE DI FUKUSHIMA II (DAINI) - TEPCO
CENTRALE DI FUKUSHIMA I (DAIICHI) - TEPCO Unità Reattore Fornitore Avvio Potenza lorda Stato al momento del sisma Fukushima I 1 BWR GE - Hitachi 26.03.1971 460 MW In esercizio Fukushima I 2 BWR GE - Hitachi
DettagliAlla conquista di Chernobyl
Alla conquista di Chernobyl Le radiazioni non arrestano l avanzare della fauna selvatica Sono trascorsi 30 anni dal disastro di Chernobyl che tutti noi conosciamo, ma cosa sta accadendo alla fauna del
DettagliL INCIDENTE DEL 26 APRILE 1986
L INCIDENTE DEL 26 APRILE 1986 Nella notte tra il 25 ed il 26 aprile 1986 il quarto reattore della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, esplose. Il disastro, causato dall immissione di una eccessiva
DettagliIl 26 aprile del 1986, l unità numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina (all epoca Unione Sovietica) ha avuto il più rilevante
Il 26 aprile del 1986, l unità numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina (all epoca Unione Sovietica) ha avuto il più rilevante incidente nucleare della storia. Si trattava di un reattore
DettagliATTIVITA DI CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA AMBIENTALE SU MATRICI ALIMENTARI EFFETTUATA DAL CRR-ARPAM
ATTIVITA DI CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA AMBIENTALE SU MATRICI ALIMENTARI EFFETTUATA DAL CRR-ARPAM Corrado Pantalone [Responsabile U.O. Radioattività Ambientale (CRR)] Agenzia Regionale per la Protezione
DettagliLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SANITARIO. Stefano De Crescenzo A.S.S.T. Niguarda - D.G. Welfare Regione Lombardia
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SANITARIO Stefano De Crescenzo A.S.S.T. Niguarda - D.G. Welfare Regione Lombardia Obiettivi intervento fornire: alcune semplici indicazioni sugli effetti delle basse dosi alcuni
DettagliSILICATO DI ZIRCONIO: ORIGINE, PRODUZIONE, RADIOATTIVITÀ
SILICATO DI ZIRCONIO: ORIGINE, PRODUZIONE, RADIOATTIVITÀ Michele Dondi CNR-ISTEC Faenza - Società Ceramica Italiana Massimo Esposito U-Series Lab, Bologna Contenuti Produzione e prezzo del silicato di
DettagliDOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA D =!E AREA CONTROLLATA. energia assorbita nell'unità di massa
DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA AREA CONTROLLATA D =!E!m energia assorbita nell'unità di massa 2 UNITA' DI MISURA dose assorbita D =!E!m dimensioni [D] =
DettagliRadioattività e acque potabili
Radioattività e acque potabili Silvia Arrigoni Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) ARPA Lombardia 1 OBIETTIVO: INQUADRARE IL PROBLEMA Consideriamo le acque destinate al consumo umano vogliamo controllare
DettagliRadioattività: i servizi al cittadino di ARPA Lombardia
Radioattività: i servizi al cittadino di ARPA Lombardia Maria Teresa Cazzaniga Dipartimento di Milano U.O. Agenti Fisici «Le attività di ARPA in materia di sicurezza e gestione dei rischi per l ambiente»
DettagliCOME E FATTA LA MATERIA
ENERGIA NUCLEARE COME E FATTA LA MATERIA La Materia è composta di mattoni chiamati Atomi Tanti Atomi assieme compongono una Molecola Il nostro corpo e tutti gli oggetti sono fatti di Molecole, ovvero di
DettagliREATTORI NUCLEARI DI POTENZA
1 Appendice alla Parte Prima (Energia Nucleare) Generalità su un reattore di potenza REATTORI NUCLEARI DI POTENZA Nelle sue linee essenziali la struttura di un reattore di potenza è costituita da: una
DettagliLe centrali a combustibile
Le centrali a combustibile Sono soprattutto centrali termoelettriche che si basano su sistemi di conversione che trasformano l energia chimica dei combustibili fossili (es. carbone) in energia elettrica
DettagliSeminario: Chernobyl: conseguenze a breve e medio termine
Seminario: Chernobyl: conseguenze a breve e medio termine Ing. Borio CeSNEF aula NU1 30 Novembre 1999 264 Questo seminario nasce dall esperienza diretta e da una visita alla centrale nucleare bielorussa
DettagliLa radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale.
http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/radioattivita-e-radiazioni/ radioattivita/radioattivita-naturale-e-artificiale La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale. La radioattività
DettagliLa tecnologia EPR Caratteristiche principali di sicurezza
La tecnologia EPR Caratteristiche principali di sicurezza Contenimento 4 sistemi di sicurezza ridondanti Contenimento per fusione del nocciolo Il progetto EPR integra i sistemi di sicurezza più avanzati
DettagliVISITA TECNICA DELLA CLASSE 2 CHA-KB AL REATTORE NUCLEARE LENA DI PAVIA -10 MARZO 2016INTRODUZIONE
VISITA TECNICA DELLA CLASSE 2 CHA-KB AL REATTORE NUCLEARE LENA DI PAVIA -10 MARZO 2016INTRODUZIONE Il Laboratorio Energia Nucleare Applicata (LENA) è un Centro Servizi Interdipartimentale dell Università
DettagliDa Chernobyl ai giorni nostri... Massimo Platini
Da Chernobyl ai giorni nostri... Massimo Platini Impegno scientifico In diversi settori: tra di essi la Cooperazione Decentrata; In particolare l impegno della S.I.Me.Ve.P. in Bielorussia, iniziato nell
DettagliSostanze pericolose. Nozioni base. Vigili del fuoco Milano
Sostanze pericolose Nozioni base Vigili del fuoco Milano MERCI PERICOLOSE SONO SOSTANZE CHE PER LA LORO PARTICOLARE NATURA FISICO CHIMICA SONO IN GRADO DI PRODURRE DANNI A PERSONE A COSE ALL AMBIENTE solido
DettagliPerché le regole e come
Perché le regole e come Conseguenze sullo sviluppo umano Le norme ISO > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/3_le_regole_internazionali.pdf Il sistema di gestione aiuta > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/4_sistema_di_gestione.pdf
DettagliRADIAZIONI IONIZZANTI
Liceo Scientifico Statale R.L. Satriani di Petilia Policastro (KR) Progetto Nazionale SeT progetto nazionale per l educazione scientifica e tecnologica - Annualità 2004 Monitoriamo l ambiente del Parco
DettagliE= mc2 Nel 1905 Einistein enunciò la sua teoria tra energia e materia, espressa dalla formula E=mc2
ENERGIA NUCLEARE URANIO L uranio è un metallo di colore bianco argenteo che pesa più del doppio del ferro. si ricava dall uranite. E un minerale che contiene due tipi di elementi 1. Uranio 238 non fissile
DettagliL unità di misura della dose nel S.I. è il Gray
LA LA DOSE DOSE DA DA RADIAZIONE Le radiazioni (particelle, raggi gamma ) quando interagiscono con un mezzo cedono (tutta o parte) della loro energia al mezzo stesso. Si definisce allora la dose assorbita
DettagliARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile
Parametri meteorologici e inquinanti atmosferici ARIA PULITA E ARIA INQUINATA L aria naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Azoto, ossigeno, argon e vapore
DettagliZone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie
Dicembre 2016 Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie Le falegnamerie sono impianti di lavorazione del legno, solitamente rappresentati da capannoni industriali, nei quali una serie di
DettagliDECADIMENTI. Fissione spontanea di atomi instabili con emissione di neutroni
DECADIMENTI Fissione spontanea di atomi instabili con emissione di neutroni DECADIMENTO ALPHA Tipico di elementi pesanti che diventano più stabili dopo il decadimento. DECADIMENTO BETA Prodotto da interazione
DettagliNucleare: il tema impossibile?
VARENNA FISICA FESTIVAL Nucleare: il tema impossibile? Prof. Marco Ricotti Politecnico di Milano Dip. di Energia, CeSNEF-Ingegneria Nucleare Sisma e Tsunami (dati al 25 aprile) 2 Fukushima NPP (dati al
DettagliI LEGISLATORI o i NORMATORI hanno stabilito dei criteri di quantificazione per determinati rischi.
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E DPI I LEGISLATORI o i NORMATORI hanno stabilito dei criteri di quantificazione per determinati rischi. Di seguito sono riportati alcuni
DettagliL intervento dei Vigili del Fuoco
IL rilascio Come testimoniato anche dal macchinista, l accensione del gas rilasciato non si è verificata immediatamente. Prima che si verifichi l accensione della nube di gas, il macchinista ha avuto il
DettagliMONITORAGGIO AMBIENTALE 5.1 RETE DI SORVEGLIANZA AMBIENTALE
Pag. 5.1-1 5 MONITORAGGIO AMBIENTALE 5.1 RETE DI SORVEGLIANZA AMBIENTALE Nel corso degli anni la Rete di Sorveglianza Ambientale dell Impianto Eurex ha subito diverse revisioni, in relazione soprattutto
DettagliRIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA NAZIONALI PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI
RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA NAZIONALI PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI Elena Caldognetto Osservatorio Agenti Fisici ARPAV Verona LA RADIOATTIVITÀ NELLE ACQUE POTABILI DEL VENETO
DettagliDistaccamento Volontari Caselle Torinese 5) RADIOATTIVITA. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino
5) RADIOATTIVITA 5.1 Radioattività Parlando di radioattività bisogna partire dai concetti introduttivi di fisica nucleare. 5.1.1 L atomo L atomo può essere definito la più piccola parte di un elemento
DettagliRadiazione: propagazione di energia senza che vi sia né. Radiazioni ionizzanti radiazioni che hanno energia sufficiente per produrre la ionizzazione.
Radiazioni Radiazione: propagazione di energia senza che vi sia né trasporto di quantità macroscopiche di materia, né necessità di un substrato materiale per la propagazione. L energia viene ceduta quando
DettagliADDESTRAMENTO APVR. Maschera pieno facciale EN 136
ADDESTRAMENTO APVR Maschera pieno facciale EN 136 MASCHERE ANTIGAS L'uso di maschere antigas a filtro è necessario per evitare l'inalazione di vapori, polveri e gas irritanti o nocivi durante gli incendi.
DettagliPiano nazionale per le misure protettive contro le emergenze radiologiche (DPCM 17 marzo 2010) aspetti di sanità pubblica
Piano nazionale per le misure protettive contro le emergenze radiologiche (DPCM 17 marzo 2010) aspetti di sanità pubblica Marco Leonardi marco.leonardi@protezionecivile.it Piano nazionale per le emergenze
DettagliRicadute radioattive sull ambiente a seguito dell incidente di Chernobyl
Ricadute radioattive sull ambiente a seguito dell incidente di Chernobyl Salvatore Frullani Dipartimento Tecnologie e Salute Istituto Superiore di Sanità 1. La ricaduta radioattiva rivelatrice dell incidente.
DettagliNOZIONI PRELIMINARI ENERGIA NUCLEARE ATOMO ISOTOPI RADIOATTIVITÀ
NOZIONI PRELIMINARI ENERGIA NUCLEARE ATOMO ISOTOPI RADIOATTIVITÀ ENERGIA NUCLEARE: CHE COS È E L ENERGIA CHE TIENE LEGATA LA PARTE INTERNA DELL ATOMO, O MEGLIO LE PARTICELLE CHE FORMANO IL NUCLEO DELL
DettagliLA DIFESA CIVILE NELL AMBITO DELLE EMERGENZE NUCLEARI
LA DIFESA CIVILE NELL AMBITO DELLE EMERGENZE NUCLEARI PACE E DISARMO Sacro Convento di S. Francesco ASSISI, 7 Novembre 2014 Dott. Ing. Mauro Bergamini Dirigente Superiore Ministero dell Interno Capo Staff
DettagliFlavio Dobran GVES, Napoli
Flavio Dobran GVES, Napoli Prima del 11 marzo 2011 La centrale nucleare: 6 reattori, ognuno contiene 2000 tonnellate di carburante. Recinto protettivo 4 m alto nella parte dell oceano protegge la centrale.
DettagliFukushima Descrizione degli eventi
Fukushima Descrizione degli eventi Il Nucleare in Giappone In Giappone sono operativi 54 reattori nucleari per la produzione di energia elettrica che forniscono circa il 29% del fabbisogno; sono inoltre
DettagliRimozione dei Radionuclidi dalle acque tramite Zeoliti Naturali. matr.: n49/310
Rimozione dei Radionuclidi dalle acque tramite Zeoliti Naturali Relatore: Ch.mo Prof. de Gennaro Bruno Candidato: Daniele Criscuolo matr.: n49/310 Anno Accademico: 2014/2015 Cause principali: Le macchine
DettagliElementi di meteorologia. Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado
Elementi di meteorologia Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado 1 BOLLETTINO METEO Il sole riscalda la terra 2 Come si crea il tempo meteorologico? 3 Il sole riscalda la terra
DettagliCorsi di Laurea in Tecnici di Laboratorio Biomedico, Dietistica e Tecnici della Prevenzione. Dr. Andrea Malizia Prof.
Dr. Andrea Malizia Prof. Maria Guerrisi Ripasso Radiazioni 1 Fisica medica 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Le radiazioni sono direttamente ionizzanti quando la ionizzazione dell atomo avviene tramite interazione
DettagliMezzi di controllo degli insetti. Mezzi chimici Mezzi fisici Mezzi biologici Mezzi biotecnici
Mezzi di controllo degli insetti Mezzi chimici Mezzi biologici Mezzi biotecnici Polveri inerti: si tratta di polveri a base di farina fossile di diatomee o di zeoliti. presentano una granulometria ed una
DettagliScheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori SEZIONE I
Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori SEZIONE I Nome della Società: Solvay Chimica Italia S.p.A. (ragione sociale) Stabilimento/Deposito di: Rosignano
DettagliIl nucleare in Italia
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Il nucleare in Italia Roberto Mezzanotte APAT Como, 2 Aprile 2008 La storia 1946 CISE (Centro Italiano Studi e Esperienze
DettagliLa formazione delle precipitazioni. Meteorologia
Corso di Idrologia A.A. 2011-2012 La formazione delle precipitazioni Antonino Cancelliere Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università di Catania Scienza che studia l atmosfera e i fenomeni
DettagliL inquinamento radioattivo
L inquinamento radioattivo È un alterazione dell ambiente prodotta da materiali radioattivi, liberati da malfunzionamento degli impianti nucleari errato stoccaggio delle scorie La radioattività È la tendenza
DettagliControllo degli effetti in Veneto degli incidenti alle centrali nucleari giapponesi ( ), a cura dell ARPAV. I-131 nel particolato atmosferico
mbq/m3 Controllo degli effetti in Veneto degli incidenti alle centrali nucleari giapponesi (19.04.11), a cura dell ARPAV PARTICOLATO ATMOSFERICO Ogni giorno (con eventuale integrazione nei fine settimana
DettagliSINTESI NON TECNICA Franco Tosi Meccanica S.p.A.
SINTESI NON TECNICA Franco Tosi Meccanica S.p.A. L intervento oggetto del presente studio di impatto ambientale è l installazione di un nuovo processo di fusione alluminio Lost Foam Casting System nel
DettagliLA CATASTROFE DI CHERNOBYL Una Storia da non dimenticare.
LA CATASTROFE DI CHERNOBYL Una Storia da non dimenticare. Università di Bologna Facoltà di Ingegneria Meccanica 19 marzo 2013 1 Centro di Ricerca Nucleare Università di BOLOGNA 2 RB1 RB2 RB3 Il Centro
DettagliC a m b i a m e n t i c l i m a t i c i
C a m b i a m e n t i c l i m a t i c i L EFFETTO SERRA L aumento previsto della temperatura terrestre Soltanto un terzo della radiazione solare che colpisce la terra e riflessa dall atmosfera. La maggior
DettagliATTIVITA DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI SITI NUCLEARI PIEMONTESI
DIPARTIMENTO TEMATICO RADIAZIONI Struttura Semplice Siti Nucleari ATTIVITA DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI SITI NUCLEARI PIEMONTESI Tavolo della trasparenza Torino, 26 gennaio 2017 Sito di Bosco Marengo
DettagliLA RADIOATTIVITA. Nel caso degli isotopi dell idrogeno: Nel caso degli isotopi del Carbonio:
LA RADIOATTIVITA Gli atomi di un elemento non sono in realtà tutti uguali, una piccola percentuale di essi ha un numero di neutroni differente, questi atomi si chiamano isotopi di quell elemento. Il 99,9%
DettagliENERGIA NUCLEARE. Il procedimento per sviluppare energia nucleare si compone di 3 diverse reazioni:
ENERGIA NUCLEARE L energia nucleare (detta anche energia atomica), è l insieme di tutti quei fenomeni in cui si ha produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici; tali trasformazioni
DettagliFukushima:Impatto radiologico e ambientale
Fukushima:Impatto radiologico e ambientale Le Unità di misura e i valori di dose da fonte naturale. La dose è una grandezza fisica correlata con l energia che la radiazione rilascia nella massa del mezzo
DettagliEnergia nucleare e nuove tecnologie: riflessioni su sicurezza e ambiente. Lezioni Lincee di Fisica Università di Milano Bicocca 20 maggio 2011
Energia nucleare e nuove tecnologie: riflessioni su sicurezza e ambiente Lezioni Lincee di Fisica Università di Milano Bicocca 20 maggio 2011 RISCHI SANITARI DA FALL OUT RADIOATTIVO Giampiero Tosi Fall
DettagliLa fissione nucleare. Presente e futuro
La fissione nucleare. Presente e futuro Convegno Facciamo luce sull energia Piacenza 13-14 dicembre 2008 La fissione nucleare 2 La reazione a catena La situazione alla fine del 2007 e le prospettive 3
DettagliQUALITA DELL ARIA E INQUINAMENTO ATMOSFERICO
QUALITA DELL ARIA E INQUINAMENTO ATMOSFERICO Gruppo di Ricerca di Chimica dell Atmosfera Dipartimento di Scienze dell Ambiente e del Territorio e Scienze della Terra (DISAT), Università degli Studi di
DettagliCapitolo 3 LA RADIOATTIVITA AMBIENTALE
Capitolo 3 LA RADIOATTIVITA AMBIENTALE La radioattività (o decadimento radioattivo) Ogni elemento X viene rappresentato dal numero atomico Z, pari al numero di protoni, e dal numero di massa A, uguale
DettagliLorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG
Villafranca - 7 febbraio 2014 La Batteriosi e la moria del kiwi Lorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG primi sintomi agosto 2012 esplosione estate 2013 nuovi sintomi giugno 2013 2 Actinidieti
DettagliFormazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: il laboratorio universitario radioisotopi del DIMES
Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: il laboratorio universitario radioisotopi del DIMES Dott. Pier Luca Rossi U.O. Fisica Sanitaria Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Viale
DettagliMonitoraggio degli incendi: adottato protocollo d intervento
UFFICIO ->Struttura Territoriale STRUTTURA Catania DATA 16/01/2017 Monitoraggio degli incendi: adottato protocollo d intervento un nuovo La Struttura Territoriale di Catania ha messo in atto delle innovative
DettagliValutazioni dosimetriche in caso di emergenza radiologica
Valutazioni dosimetriche in caso di emergenza radiologica Carlo-Maria Castellani EQ n. 323 - III gr. Elenco Nazionale - casteuti@inwind.it Giornata di Studio VVF GER ANPEQ - 24 Giugno 2014 Direzione Reg.le
DettagliLE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMETRICHE
LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMERICHE Le grandezze radiometriche sono quelle che descrivono le caratteristiche del fascio di radiazioni in un punto e in un istante. La fluenza di particelle (Numero
DettagliCapitolo 2. Cenni alla Composizione e Struttura dell atomo
Master in Verifiche di qualità in radiodiagnostica, medicina nucleare e radioterapiar Capitolo 2 Cenni alla Composizione e Struttura dell atomo 24 Atomi, Molecole,, e Ioni L idea di Atomo è antica come
DettagliE = MC². È: Una forma di energia che deriva da profonde modificazioni della struttura stessa della materia. ENERGIA NUCLEARE
ENERGIA NUCLEARE È: Una forma di energia che deriva da profonde modificazioni della struttura stessa della materia. La materia Può trasformarsi in energia secondo la legge fisica, scoperta dallo scienziato
DettagliConsiderazioni di radioprotezione
Considerazioni di radioprotezione Conseguenze radiologiche sulla popolazione e sull ambiente Elena Fantuzzi ENEA- Responsabile Istituto di Radioprotezione Giornata di studio Lezioni dal terremoto di Tohoku
DettagliScheda Volontaria Informativa di Prodotto per abrasivi rigidi a legante organico basata sul formato di una Scheda Di Sicurezza
pag. 1 di 6 Scheda Volontaria Informativa di Prodotto per abrasivi rigidi a legante organico basata sul formato di una Scheda Di Sicurezza 1. Identificazione del prodotto e della società/impresa 1.1 Nome
DettagliLa Radioattività. da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale
La Radioattività da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale Isotopi: Nuclei diversi del medesimo elemento chimico Vi sono elementi con atomi che, a parità di numero di protoni,
Dettagli7HFQLFKHGLHVWLQ]LRQH,QLEL]LRQHFKLPLFDRD]LRQHDQWLFDWDOLWLFD
7HFQLFKHGLHVWLQ]LRQH,QLEL]LRQHFKLPLFDRD]LRQHDQWLFDWDOLWLFD $UUHVWR GHOOH UHD]LRQL D FDWHQD FKH VL YHULILFDQRQHOODFRPEXVWLRQH Tipicamente si ottiene con polveri e gas. / (67,1=,21('(*/,,1&(1', /HVRVWDQ]HHVWLQJXHQWL
DettagliIl geologo professionista. nelle attività di Protezione Civile
19 20 Giugno 2014 Il geologo professionista Corso di Secondo Livello nelle attività di Protezione Civile Tipologie di eventi Ai fini delle attività di Protezione Civile, gli eventi sono distinti in tre
DettagliICMESA CHEMICAL COMPANY SEVESO, ITALIA. 10 Luglio 1976
ICMESA CHEMICAL COMPANY SEVESO, ITALIA 10 Luglio 1976 1 La Icmesa, filiale italiana della Società svizzera Givodan- Hoffman-La Roche, produceva fungicidi, defolianti e disinfettanti. Il 10 Luglio 1976
DettagliReport mensile sulla qualita dell aria
Sezione provinciale di Report mensile sulla qualita dell aria provincia: periodo di riferimento: 01/01/2017 - Stazioni di monitoraggio stazioni di monitoraggio 1 2 3 Flaminia 4 5 2 3 5 1 4 zone Appennino
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio. Corso di Costruzioni Idrauliche A.A
Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Corso di Costruzioni Idrauliche A.A. 2004-05 www.dica.unict.it/users/costruzioni Le precipitazioni Ing. Antonino Cancelliere Dipartimento di
DettagliRICERCA SCIENTIFICA ed ENERGIA DEL FUTURO
RICERCA SCIENTIFICA ed ENERGIA DEL FUTURO G. Turchetti Dipartimento di Fisica Università di Bologna, INFN Sezione di Bologna Le fonti d energia Storia: la disponibilità di energia ha caratterizzato lo
Dettagli