ATTIVITA DI CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA AMBIENTALE SU MATRICI ALIMENTARI EFFETTUATA DAL CRR-ARPAM

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1 ATTIVITA DI CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA AMBIENTALE SU MATRICI ALIMENTARI EFFETTUATA DAL CRR-ARPAM Corrado Pantalone [Responsabile U.O. Radioattività Ambientale (CRR)] Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche Servizio Radiazioni/Rumore Dipartimento Prov.le di Ancona

2 IL CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA AMBIENTALE IN ITALIA Il controllo della radioattività ambientale è regolamentato in Italia dall art. 104 del Decreto Lgs.vo 230/95; La struttura attuale del controllo prevede 3 livelli: Reti locali: delegate al controllo attorno a centrali nucleari ed ad altri impianti di particolare importanza; Reti regionali: delegate al controllo generale dei livelli di radioattività sul territorio regionale; Reti nazionali: aventi il compito di fornire il quadro di riferimento generale della situazione italiana ai fini della dose alla popolazione.

3 CENTRI REGIONALI DI RIFERIMENTO PER IL CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA (CRR) I Centri Regionali di Riferimento per il Controllo della Radioattività Ambientale (CRR) sono stati istituiti in ogni Regione d Italia, dopo l incidente nucleare di Chernobyl, a seguito della circolare n. 2 del 03/03/87 del Ministero della Sanità; Il compito del CRR è di analizzare l andamento spaziotemporale delle concentrazioni di radionuclidi nelle matrici dei diversi comparti ambientali interessati dalla diffusione della radioattività e dal trasferimento di questa all uomo; Tali strutture inizialmente costituite presso gli ex PMP delle ASL sono confluite ora nelle ARPA; Il CRR di Ancona fa parte della Rete Nazionale di Sorveglianza della Radioattività Ambientale e si occupa anche del controllo dei livelli di radioattività presenti nelle matrici alimentari.

4 DATI ANALISI DI RADIOATTIVITA I dati delle analisi di radioattività effettuate dal CRR di Ancona dell ARPAM vengono annualmente inviati all ANPA e al Ministero della Salute per i seguenti scopi: 1) Trasmissione alla Commissione Europea in ottemperanza all art. 36 del Trattato Euratom (art. 104 Decreto Lgs.vo 230/95); 2) Utilizzo per la successiva elaborazione della stima dei diversi contributi all esposizione della popolazione dovuta a radiazioni ionizzanti (art. 106 Decreto Lgs.vo 230/95).

5 VIE DI ESPOSIZIONE PER L UOMO IN UN RILASCIO INCONTROLLATO DI RADIOATTIVITA

6 RADIONUCLIDI CHE CONTRIBUISCONO MAGGIORMENTE ALL IRRADIAZIONE INTERNA TRAMITE INGESTIONE DI ALIMENTI Al momento di un rilascio nucleare i contributi maggiori all irradiazione interna tramite l ingestione di alimenti contaminati sono dovuti ai seguenti radionuclidi: Rischio nel breve periodo: I-131 (β/γ, T½ = 8 giorni) Rischio nel lungo periodo: Cs-137 (β/γ, T½ = 30 anni) Sr-90 (β, T½ = 29 anni)

7 COMPORTAMENTO DELLO I-131I Dopo il dilavamento dell atmosfera da parte della pioggia lo I-131 si deposita sui vegetali freschi e viene trasferito rapidamente al latte. Viene assorbito in modo completo in circa 2 ore e si distribuisce nella tiroide in ragione del 40% dell ingestione per i bambini fino a sei mesi e del 35% per gli adulti. Nella tiroide viene eliminato con un tempo di dimezzamento biologico di 80 giorni.

8 COMPORTAMENTO DEL Cs-137 Si deposita al suolo dove viene saldamente fissato risultando pressochè indisponibile per l assorbimento dei vegetali; L assorbimento fogliare diretto è il modo predominante di contaminazione; Ha un comportamento simile al Potassio e tende a distribuirsi in modo omogeneo negli alimenti di origine vegetale e animale; L assorbimento da parte dell uomo è di circa il 50-80% della quantità ingerita; Si distribuisce in tutto il corpo ed in maniera predominante nei tessuti molli, in cui il 10 % viene eliminato rapidamente (T½ = 2 giorni) ed il 90 % viene trattenuto nel corpo per un periodo maggiore (T½ = 10 giorni).

9 COMPORTAMENTO DELLO Sr-90 Si trasferisce direttamente alla dieta umana soprattutto negli alimenti che contengono Calcio di cui presenta un comportamento affine; I vegetali lo possono assorbire sia per deposizione diretta, che dal suolo attraverso le radici; Si accumula nelle ossa con un lungo tempo di ritenzione.

10 L ESEMPIO DELL INCIDENTE DI CHERNOBYL Nella 1^ fase seguita all incidente di Chernobyl (26 aprile 1986) furono identificati lo I-131 come radionuclide guida, i bambini come gruppo a rischio ed i vegetali a foglia come importanti sorgenti di esposizione; Sulla base dei dati di radiocontaminazione da I-131 furono prese da parte di vari stati europei delle contromisure per limitare la dose; Successivamente fu posta l attenzione verso gli isotopi del cesio (Cs-134 e Cs-137).

11 Classe di età Lattanti (0-1 anno) Bambini (1-10 anni) Adulti (> 10 anni) LA DOSE DA INGESTIONE NEL 1 ANNO DOPO L INCIDENTE DI CHERNOBYL NELL ITALIA CENTRALE Dose efficace impegnata (µsv) Dose efficace risparmiata con contromisure sugli alimenti (µsv) Riduzione % della dose efficace con contromisure sugli alimenti

12 NORMATIVA VIGENTE SUL CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA NEGLI ALIMENTI E costituita da: Decreto Lgs.vo 17 marzo 1995 n. 230 e successive modificazioni; D.P.R. 14/07/1995; Regolamento (CE) n. 616/2000 del 20/03/2000; Regolamento (CE) n. 1661/1999 del 27/07/1999; Regolamento (CE) n. 1609/2000 del 24/07/2000.

13 D.P.R. 14/07/1995 Titolo: Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e province autonome sui criteri uniformi per l elaborazione dei programmi di controllo ufficiale degli alimenti e bevande ; Definisce criteri affinchè le Regioni e le Province autonome predispongano programmi per definire la natura e la frequenza dei controlli nelle fasi della produzione, confezionamento, somministrazione e commercializzazione di alimenti e bevande; Sono previsti anche parametri radiometrici (Cs-134 e Cs-137) per le varie tipologie di campioni da sottoporre a controlli; Fa riferimento al Regolamento (CEE) n. 1518/93 non più in vigore.

14 REGOLAMENTO (CE) n. 616/2000 del 20/03/2000 Proroga fino al 2010 il Regolamento (CEE) n. 737/90 relativo alle condizioni di importazione di prodotti agricoli originari da paesi terzi a seguito dell incidente verificatosi nella centrale nucleare di Chernobyl; Riconferma i limiti di radioattività massima cumulata di Cs-134 e Cs-137, già previsti dal precedente Regolamento comunitario, cioè pari a: 370 Bq/kg per i prodotti lattiero caseari nonché per le derrate alimentari destinate all alimentazione particolare dei lattanti durante i primi 4-6 mesi di vita; 600 Bq/kg per tutti gli altri prodotti interessati.

15 REGOLAMENTO (CE) n. 1661/1999 del 27/07/1999 Determina le modalità di applicazione del Regolamento (CEE) n. 737/90, poi prorogato con il Regolamento (CE) n. 616/2000 Per i prodotti elencati nell allegato I (funghi), originari di paesi terzi elencati nell allegato IV, si devono: 1) effettuare controlli documentali sulla base dei certificati di esportazione di cui all art. 3; 2) effettuare campionatura ed analisi sistematica per ciascuna consegna che superi i 10 kg di prodotto fresco o equivalente; 3) detti prodotti possono essere dichiarati idonei all immissione in libera pratica nello Stato membro di destinazione solo in un numero limitato di uffici doganali elencati nell Allegato III.

16 REGOLAMENTO (CE) n. 1609/2000 del 24/07/2000 Definisce quali sono i prodotti a cui si applicano i limiti previsti dal Regolamento (CEE) n. 737/90, prorogato dal Regolamento (CE) n. 616/2000. I prodotti di origine vegetale soggetti al Regolamento (CE) n. 616/2000 sono (cfr. Allegato al Regolamento): Funghi Mirtilli

17 L ATTIVITA DI CONTROLLO DEL CRR-ARPAM NEGLI ALIMENTI L attività di controllo della radioattività presente negli alimenti viene effettuata dal CRR-ARPAM mediante analisi di spettrometria γ su campioni prelevati da: 1) ASL sulla base di un piano di campionamento predisposto dal Servizio Sanità della Regione; 2) NAS dei Carabinieri e Ufficio di Sanità Marittima ed Aerea di Ancona

18 L ATTUALE PIANO DI CAMPIONAMENTO ALIMENTI DELLA REGIONE PER IL CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA Attualmente il piano di campionamento degli alimenti per il controllo della radioattività è quello predisposto dal Servizio Sanità della Regione Marche e contenuto nella circolare n. 399/San4 del 12/01/93; Le matrici alimentari da campionare sono sia di origine vegetale che di origine animale; Sono state scelte in base alla loro rilevanza per quanto riguarda la dieta italiana e in base alla rappresentatività sul territorio regionale di aziende produttrici dei suddetti alimenti.

19 REVISIONE DELL ATTUALE PIANO DI CAMPIONAMENTO ALIMENTI E attualmente in fase di redazione, da parte dell ARPAM, una proposta di revisione del suddetto piano regionale di campionamento degli alimenti per il controllo della radioattività; Tale proposta verrà fatta pervenire quanto prima alla Regione Marche perché possa essere valutata e possano essere emanate nuove disposizioni in materia.

20 REVISIONE DELL ATTUALE PIANO DI CAMPIONAMENTO ALIMENTI La revisione si rende necessaria a causa: 1) Emanazione della Raccomandazione della Commissione Europea del 8/6/2000 sull applicazione dell art. 36 del trattato Euratom concernente il monitoraggio della radioattività ambientale allo scopo di valutare l esposizione della popolazione (2000/473/Euratom); 2) Pubblicazione di un rapporto del CTN-AGF ANPA- ARPA sulla revisione delle Reti Nazionali di Sorveglianza della Radioattività Ambientale nel quale viene proposta una nuova distribuzione di matrici alimentari da analizzare da parte dei laboratori della Rete;

21 REVISIONE DELL ATTUALE PIANO DI CAMPIONAMENTO ALIMENTI 3) Istituzione del CRR-ARPAM, come unico laboratorio ARPAM regionale per il controllo della radioattività ambientale; 4) Ridefinizione delle matrici alimentari da campionare.

22 ANALISI DI SPETTROMETRIA GAMMA SU ALIMENTI DI ORIGINE VEGETALE EFFETTUATE DALL ARPAM Anno Numero campioni analizzati Gennaio-settembre

23 DISTRIBUZIONE DELLE MATRICI ALIMENTARI DI ORIGINE VEGETALE ANALIZZATE DALL ARPAM NEGLI ANNI numero campioni cereale e derivati frutta funghi tartufi matrici olio margarina grassi vegetali campioni anno 2001 campioni gennaio-settembre 2002 vegetali

24 CONFRONTO CONCENTRAZIONI MEDIE DI ATTIVITA DI Cs-134 IN ALCUNI ALIMENTI VEGETALI ANALIZZATI NEL1986 e 2002 concentrazione di attività (Bq/kg) BIETE GRANO D. GRANO T. PISELLI livelli medi nel 1986 cam pioni livelli medi nel 2002 (<MAR)

25 CONFRONTO CONCENTRAZIONI MEDIE DI ATTIVITA DI Cs-137 IN ALCUNI ALIMENTI VEGETALI ANALIZZATI NEL1986 e 2002 concentrazione di attività (Bq/kg) ,10 35,89 26,52 18,50 8,88 0,27 0,30 0,25 0,14 0,15 BIETE GRANO D. GRANO T. INSALATA PISELLI campioni livelli medi nel 1986 livelli medi nel 2002 (<MAR)

26 CONCENTRAZIONI Cs-137 > MAR IN ALCUNI PRODOTTI ANALIZZATI NEL Prodotto Funghi porcini provenienti ex Jugoslavia Funghi porcini provenienti dalla Macedonia Tartufi di produzione locale regionale Funghi porcini secchi della Macedonia Funghi boletus edulis della Turchia Funghi secchi della Bosnia Erzegovina Funghi porcini secchi confezionati in Italia Tartufi di produzione locale regionale Concentrazione (Bq/kg) ± ± ± ± ± ± ± ± 0.66 Anno

27 VALUTAZIONE DELLA DOSE ALLA POPOLAZIONE DOVUTA AD INGESTIONE DI Cs-137 Stima del valor medio della dose efficace impegnata annuale per adulti dovuta ad ingestione di Cs-137 presente nei 5 maggiori componenti della dieta italiana (elaborazione su dati nazionali relativi agli anni 1998/1999) Alimento Pane Pasta Carne Pesce Latte Totale Dose efficace impegnata annuale (µsv)

28 CONCLUSIONI Nel caso di rilascio incontrollato in atmosfera di radioattività la dose dovuta ad ingestione di alimenti contaminati rappresenta la via di esposizione dominante; In questa situazione è necessario disporre prontamente di dati relativi alla concentrazione di radioattività nelle principali matrici ambientali e alimentari al fine di predisporre le successive contromisure; Il CRR dell ARPAM continua l attività di analisi dei livelli di radioattività presenti in matrici alimentari iniziata dopo l incidente di Chernobyl;

29 CONCLUSIONI Attualmente i livelli di concentrazione di attività di Cs-137 e Cs-134 presenti in tutti gli alimenti vegetali analizzati dal CRR dell ARPAM sono inferiori alle Minime Attività Rilevabili (MAR), tranne che per i funghi e per i tartufi; Le concentrazioni di attività di Cs-137 e Cs-134 nei campioni di funghi e di tartufi risultano in ogni caso inferiori al limite di 600 Bq/kg previsto dal Regolamento (CE) n. 616/2000.

30 CONCLUSIONI E necessario comunque aggiornare il piano di campionamento regionale degli alimenti per il controllo della radioattività in modo da: rispondere alle nuove esigenze della Rete Nazionale di Sorveglianza della Radioattività; ridefinire la rete di controllo ASL-ARPAM sulle matrici alimentari più significative a circa 10 anni di distanza dalla sua creazione. Come conseguenza di ciò si avrà un sistema più efficiente di controllo che potrà essere utilizzato, con gli opportuni correttivi nel numero di campionamenti, anche in situazioni di emergenza radiologica.

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