g. luvisoni & co. srl Martignacco (UD) Via Spilimbergo, 168 Tel Fax info@luvisoni.
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- Daniella Pinna
- 8 anni fa
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1 conoscerlo amarlo impiegarlo
2 IL LEGNO PREMESSA Fin dall'inizio un bosco, una foresta hanno rappresentato per l uomo l'ambiente ideale da cui trarre mezzi di vita e di difesa. Prima di ogni altro materiale, l'uomo usò il legno, lo modellò, lo incise, ricavando utensili, armi, imbarcazioni, case. Questo spontaneo "feeling" è ora supportato da precisi riscontri scientifici che dicono che, in una casa costruita con molto legno: 1) il campo naturale di corrente continua dell'atmosfera non viene completamente interrotto; 2) il legno non emana alcuna o minime radiazioni, che comunque non sono nocive; 3) le sue caratteristiche di irradiazione sono in armonia con l'organismo umano. D'altra parte, il cemento, i metalli, le materie plastiche influiscono negativamente sul corpo umano, trattandosi di materiali non igroscopici e che si caricano elettrostaticamente. Estremamente indicativi sono i seguenti valori misurati di radioattività totale, espressi in concentrazione di radionucleidi: legno 0,1 - calce 0,65 - cemento 2,8 - cemento armato 4,5. Si può quindi affermare che, nella sua abitazione, l'uomo può essere soggetto ad un ambiente artificiale che non fa parte della natura poiché la casa ed il materiale con cui è stata costruita possono non adempiere più alla loro naturale funzione di difesa. C'è ancora da dire che si sono studiati metodi per creare un campo elettrico naturale anche nelle case di cemento armato e che esiste, dunque, la possibilità che le abitazioni rispondano almeno in parte alle esigenze della biologia abitativa. Resta il fatto che non si dovrebbero fare esperimenti con nuovi materiali da costruzione, senza averli prima esaminati dal punto di vista della loro Idoneità rispetto alla biologia abitativa, poiché, anche in questo caso, l'uomo non può passare in seconda linea in nome della tecnica e dell'economia. LA STRUTTURA INTERNA DEL LEGNO La struttura del legno è messa in evidenza operando sul tronco tre tipi di sezione: 2
3 1) sezione trasversale, ottenuta tagliando il tronco perpendicolarmente al suo asse; 2) sezione longitudinale radiale, ottenuta tagliando il tronco lungo l'asse dello stesso e passando per il raggio; 3) sezione longitudinale tangenziale, ottenuta tagliando il tronco parallelamente all'asse e verticalmente al piano radiale. La sezione trasversale del tronco rileva la sua particolare struttura concentrica costituita da cinque strati: a) midollo, nucleo centrale del tronco, da cui si dipartono delle specie di nastri, disposti come i raggi di una ruota, e perciò detti raggi midollari che, oltrepassando il cambio, giungono fino alla zona del libro; b) legno, costituito da "anelli annuali di incremento", prodotti dal cambio, in modo che gli strati più vecchi (durame) sono quelli interni, mentre gli strati più giovani e fisiologicamente attivi (alburno) sono quelli esterni. L'anello di incremento è costituito da un cerchio intorno di tessuto poroso corrispondente alla vegetazione primaverile (zona primaverile) seguito da un cerchio di tessuto più compatto, più duro e talora più scuro di colore, corrispondente alla vegetazione estivo-autunnale (zona tardiva). Dal numero degli anelli annuali, identificabili dalla alternanza delle zone, si può, nei climi temperati, dedurre l'età della pianta; nei climi tropicali ciò non si verifica, perché mancando l'interruzione della vegetazione non si ha più una regolare e visibile alternanza di zone di diversa compattezza. c) cambio, pellicola infinitesimale di uno strato continuo di cellule che deposita verso l'interno il legno e verso l'esterno il libro d) libro o floema, che costituisce la corteccia interna della pianta e) corteccia, rivestimento esterno del tronco. 3
4 4
5 Le sezioni radiali e tangenziali del tronco mettono in evidenza, con l'ausilio del microscopio, un insieme di cellule organizzate in diversi tessuti che rispondono alle necessità biologiche della pianta: tessuti meccanici, costituiti da una massa di fibre allungate, disposte assialmente, tra le quali sono intercalati, sempre in senso assiale e con distribuzione più o meno regolare, i: tessuti conduttori, costituiti da vasi o trachee, per la conduzione delle soluzioni; tessuti parènchimatici, al quali è principalmente affidata la provvista e la distribuzione dei carboidrati, disposti in vario modo; cellule parènchimatiche sono quelle che costituiscono i raggi midollari che con percorso radiale e spessore vario decorrono dall'asse alla periferia del fusto. Ai tre tessuti fondamentali si aggiungono poi talora dei tessuti di altro genere, tipo il tessuto secretore dei canali resiniferi delle conifere. Le sezioni radiali, infine, fanno risaltare il fenomeno della duramificazione, per il quale le cellule più vecchie (cioè comprese negli anelli di incremento formatisi per primi), oltre all'aver perduto la funzionalità biologica e a funzionare esclusivamente come tessuto meccanico, assumono colore più scuro, per la deposizione nell'interno delle cavità di sostanze colorate tra le quali prevalgono tannini e gomme. La diversità di colore tra la parte periferica chiara (alburno) del fusto e quella scura duramificata (durame o massello) fa attribuire al legno delle piante, nelle quali ciò si verifica, la qualifica di legno differenziato. 5
6 SCHEDE TECNICHE ** In ognuna delle schede viene segnalata una scala-prezzi di sei gradi, e cioè: 1) basso, 2) medio - basso, 3) medio, 4) medio - alto, 5 )alto, 6) molto alto. Ad esempio il Fromager è della classe 1 (prezzo basso), mentre il Teak o l'ebano sono della classe 6 (prezzo molto alto). 6
7 Teak Tectona grandis Latifoglia Asiatica Altri nomi: Teck, Tekku Provenienza: Siam, Giava, India Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 1.80/5.00 larghezza cent.: 8/30 Pesi specifici in kg/mc. fresco: 1.000/1.100 stagionato all'aria: 750/850 essiccato artific.: 680/750 Stabilità: ottima Lavorabilità: ottima Colorazione: bruno tabacco, venata di scuro Reperibilità sul mercato: scarsa Classe prezzo: 6 Caratteristiche: buona resistenza meccanica e ottima durabilità Impieghi usuali: mobili, arredamenti, strutture portanti, costruzioni navali e ferroviarie, infissi e serramenti, tranciati, sfogliati, torneria, listelli per pavimenti. 7
8 Mutenye Guibourtia arnoldiana Latifoglia Africana Altri nomi: Noce del Congo; Walnut Olive, Mutene Provenienza: Gabon, Congo Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 2/5 larghezza cent.: 15/40 Pesi specifici in kg/mc. fresco: 1.100/1.200 stagionato all'aria: 800/850 essiccato artific.: 750/800 Stabilità: ottime Lavorabilità: buona Colorazione: bruno-giallastra e bruno-rossastra e grigio oliva Reperibilità sul mercato; sufficiente Classe prezzo: 3 Caratteristiche: elevata resistenza meccanica e buona durabilità Impieghi usuali: arredamenti, listelli per pavimenti, torneria, tranciati, decorazione, impiallacciatura, artigianato artistico. 8
9 Doussié Afzelia africana Latifoglia Africana Altri nomi: Afzelia, Lingue Provenienza: Costa d'avorio, Camerun Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 2/6 larghezza cent.: 15/50 Pesi specifici in kg./mc. fresco: 1.100/1.200 stagionato all'aria: 800/900 essiccato artific.: 750/850 Stabilità: buona Lavorabilità: buona Colorazione: bruno-rosata Reperibilità sul mercato: sufficiente Classe prezzo: 4 Caratteristiche: buona resistenza meccanica. Il Doussiè viene importato senza alburno perché inutilizzabile. Impieghi usuali: liste per pavimenti, costruzioni navali, opere idrauliche, piste per velodromi, pavimentazioni per palestre, scale, strutture portanti. 9
10 Rovere Quercus petraea (sessilis) o pedunculata Latifoglia europea Altri nomi: Farnia Provenienza: Europa centrale e occidentale Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 1.80/5.00 larghezza cent.: 18/55 Pesi specifici in kg/mc. fresco: 950/1.150 stagionato all'aria: 650/850 essiccato artific.: 600/800 Stabilità: ottima Lavorabilità: ottima Colorazione: dalla giallo-bruna alla giallo-dorata Reperibilità sul mercato: massima Classe prezzo: 4-5 Caratteristiche: l'alburno è abbastanza apparente e poco resistente, inoltre è soggetto al tarlo, quindi è consigliabile eliminarlo dai manufatti. Durame compatto e omogeneo di durata e resistente all'umidità. È tra le specie europee più pregiate, come il noce coltivato Impieghi usuali: mobili, arredamenti d'ogni genere, falegnameria d'interni, pareti attrezzate,infissi e serramenti, rivestimenti murali, listelli per pavimenti a mosaico, scale, carpenteria, costruzioni navali,portuali e ponti; palafitte, botti, tini, barconi, velieri, ecc. 10
11 Wengé Millettia Laurentii Latifoglia Africana Altri nomi: Panga-panga, Palissandro del Congo Provenienza: Congo, Camerun, Gabon, Mozambico Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 2/5 larghezza cent.; 10/40 Pesi specifici in kg/mc. fresco: 1.100/1.200 stagionato all'aria: 850/900 essiccato artific.: 750/800 Stabilità: ottima Lavorabilità: discreta Colorazione: bruno-cupa-nerastra Reperibilità sul mercato: sufficiente Classe prezzo: 5 Caratteristiche: elevata resistenza meccanica e buona durabilità Impieghi usuali: listelli per pavimenti, scale, arredamenti in genere, torneria, sculture sacre, attrezzature sportive, impiallacciature, tranciati 11
12 Iroko Chlorophora excelsa Latifoglia Africana Altri nomi: Bangui, Kmabala, Odoun Provenienza: Costa d'avorio, Gabon, Camerun, Congo Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 2/6 larghezza cent.: 15/100 Pesi specifici in kg/mc. fresco: 1.000/1.100 stagionato all'aria: 700/750 essiccato artific.: 650/700 Stabilità: buona Lavorabilità: buona Colorazione: da giallo-verdastra al bruno Reperibilità sul mercato: buona Classe prezzo: 3 Caratteristiche: Elevata resistenza meccanica e durabilità Impieghi usuali: arredamenti in genere, costruzioni, carpenteria navale, pavimentazioni, infissi e serramenti, recipienti per prodotti chimici, tranciati, traversine ferroviarie. 12
13 Afrormosia Pericopsi elata o alata Latifoglia Africana Altri nomi: Assamela, Kokrodua elata harms Provenienza: Costa d'avorio, Ghana, Congo, Zaire Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 2/6 larghezza cent.: 15/50 Pesi specifici in kg/mc. fresco: 1.100/1.200 stagionato all'aria: 800/850 essiccato artific.: 770/850 Stabilità: buona Lavorabilità buona Colorazione: giallo-bruno venata Reperibilità sul mercato: sufficiente Classe prezzo: 5 Caratteristiche: ottima resistenza meccanica e durabilità. L'alburno è poco e di colore chiaro Impieghi usuali: pavimenti, scale, arredamenti in genere, costruzioni esterne, carpenteria,tranciati. 13
14 Olivo Olea europea Latifoglia Europea Altri nomi: nessuno rilevante Provenienza: Europa mediterranea Misure commerciali del tavolame lunghezza metri: 0.70/3.00 larghezza cent.: 12/35 Pesi specifici in kg/mc. fresco: 1.00/1.200 Stagionato all'aria: 900/1.000 essiccato artific.: 850/950 Stabilità: ottima Lavorabilità: buona Colorazione: multicolore, variegata dal giallo al bruno-scuro Reperibilità sul mercato: scarsa Classe prezzo: 3 Caratteristiche: decorativo, duro e compatto, con tessitura finissima, ma fibratura tormentata e irregolare. È difficile da essiccare. Impieghi usuali: spesso mobili, torneria, piccoli oggetti, listelli per pavimenti. 14
15 NORMATIVA Tabella 2. Pavimentazioni di legno. Denominazione delle principali specie legnose (stralcio della norma UNI EN 13556:2004) Specie botanica Origine italiano Denominazione commerciale inglese francese tedesco Acer saccharum Marsh. AM(N) Acero americano Rock maple Érable d'amérique Zuckerahorn Acer pseudoplatanus L. EU Acero montano Sycamore Érable sycomore Bergahorn Pericopsis elata (Harms) van Meeven AF Afrormosia Afrormosia Afrormosia Afrormosia Aningeria spp. AF Aniegré Aningeria Aningré Aningré Guarea cedrata Pell. G. laureantii (De Wild) AF Bossé Guarea Bossé clair Bossé Castanea saliva Mill. EU Castagno Sweet chestnut Chataignier Edeikastanie Prunus serotina Ehrh. AM(N) Ciliegio americano American cherry Merisier d'amérique Amerkanischer Kirschbaum Prunus avium L. EU Ciliegio European cherry Merisier Kirschbaum Afzelia spp. AF Doussié Afzelia Doussié Afzelia Fagus sylvatica L. EU Faggio European beech Hetre Buche Fraxinus excelsior L. EU Frassino European ash Frene commun Esche Milicia excelsa (Welw.) C.C. BergM regia (A. Chev.) C.C. Berg AF Iroko Iroko Iroko Iroko Koompassia malaccensis Maing. ex Benth. AS Kempas Kempas Kempas Kempas Nesogordonia Capuron papaverifera (A. Chev.) AF Kotibé Danta Kotibé Kotibé Tabebuia spp. AM(S) Ipé Ipè Ipè Ipè Hymenea courbaril L. AM (C&S) Courbaril Courbaril Courbaril Courbaril Larix decidua Mill. EU Larice European larch Mélèze d'europe Larche Intsia bijuga (Colebr.). AS Merbau Merbau Merbau Merbau 0. Kotze./. palembanica Miq Khaya spp. AF Mogano d'africa African mahogany Acajou d'afrique Khaya Mahagoni Brachyiaena hutchinsii Hutch. AF Muhuhu Muhuhu Muhuhu Muhuhu Guibourtia arnoldiana (De Wild. &Th. Dur.) J. Leon. AF Mutenye Mutényé Mutényé Mutényé Juglans regia L. EU Noce European walnut Noyer Nussbaum 0/ea europaea L. EU Olivo European olive Olivier Olive 15
16 Specie botanica Origine italiano Denominazione commerciale inglese francese tedesco Ulmus minor Mill. EU Olmo campestre Smooth leaved elm Orme Feldulme Guibourtia ehie (A. Chev.) J.Leon. Pterocarpus soyauxii Taub. P. osun Craib AF Ovangkol Ovangkol Ovéngkol Ovéngkol AF Padouk africano African padauk Padouk d'afrique Afrikanisches Padouk Millettia sfuhimannii Taub. AF Panga panga Panga panga Panga panga Panga panga Robinia pseudoacacia L. EU Robinia o Acacia Robinia Robinier Robinie Quercus petraea (Matt.) Liebi. - Q. roburl. Erythrophieum ivorense A. Chev. - E.suaueolens (Guill. & Perr.) Brenan EU Rovere farnia European oak Chene blanc Européen Eiche AF Tali Missanda Tali Tali Tectona grandis L.f. AS Teck Teak Teck Teak Millettia laurentii De Wild. AF Wengé Wengé Wengé Wengé 16
17 CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI FINITI Elementi di legno per rivestimenti di pavimentazioni Classificazione in base ai difetti (UNI 4376) Studio del progetto - Commissione «Legno" dell UNI, riunione del 22 giugno Esame ed approvazione - Commissione "Legno" dell'uni, riunione del 25 luglio Esame finale ed approvazione - Gruppo settoriale III "Edilizia e correlati" della Commissione Tecnica dell UNI, riunione del 26 febbraio Commissione Centrale Tecnica dell UNI, riunione del 10 marzo Ratifica - Presidente dell UNI, delibera dell'8 ottobre Classe d aspetto Caratteristiche generali Difetti ammessi I (prima qualità o prima scelta.) II (alburnata o zebrata) Senza difetti, fibratura diritta, obliqua e piatta con o senza specchiature, tessitura (grana) regolare comprese arricciature, colorazione caratteristica della specie. Apparentemente senza difetti, di colorazione anche contrastante. sulla faccia In vista 1. Piccoli nodi sani e del colore della specie di diametro 2 mm; se di colore diverso della specie di diametro 1 mm. Tali difetti sono ammissibili in un numero di elementi 10% della numerosità del lotto. 2. Imperfezioni di lavorazione di profondità 1 mm. Tali difetti sono ammissibili in un numero di elementi 10% della numerosità del lotto. sulla controfaccia 1. Qualsiasi difetto non compromettente l'impiego degli elementi. 2. Alburno presente su un solo spigolo con massima dimensione non maggiore della metà dello spessore; immune da qualsiasi manifesto attacco di insetti *. 1. Piccoli nodi sani e del colore 1. Qualsiasi difetto non della specie di diametro 5 mm; compromettente l'impiego degli se di colore diverso della specie elementi. di diametro 2 mm. 2. Alburno senza limitazioni, ma Tali difetti sono ammissibili in un immune da qualsiasi manifesto atnumero di elementi 20% della tacco di insetti *. numerosità del lotto. 2. Imperfezioni di lavorazione di profondità 1 mm. 3. Piccole fenditure. 4. Alburno senza limitazioni, ma immune da qualsiasi manifesto attacco di insetti *. III (nodata o natura o rustica) Con difetti evidenti. 1. Qualsiasi difetto non compromettente l'impiego degli elementi. 2. Alburno senza limitazioni, ma immune da qualsiasi manifesto attacco di insetti *. 1. Qualsiasi difetto non compromettente l'impiego degli elementi. 2. Alburno senza limitazioni, ma immune da qualsiasi manifesto attacco di insetti *. * La presenza di alburno non esclude dopo la posa in opera eventuali attacchi di Lyctus che viceversa nel durame si presentano solo eccezionalmente. 17
18 EUROPA AFRICA NORD AMERICA SUD AMERICA ASIA Abete Afrormosia Acero canadese Cabreuva Merbau Acacia Doussiè Ciliegio americano Ipè Teak asiatico Castagno Iroko Noce americano Ciliegio europeo Mutenye Olmo americano Faggio Wengè Frassino Larice Noce europeo Olivo Rovere 18
19 CARATTERISTICHE TECNICHE DUREZZA: Indica la resistenza che un materiale oppone alla sua penetrazione. Esistono vari metodi per determinare la durezza. I più comuni sono: - Metodo Janka: consiste nell'individuare il carico necessario per fare penetrare completamente nel legno una semisfera di acciaio avente superficie di 1 cm 2. - Metodo Brinell: misura il diametro dell'impronta circolare lasciata nel legno da una sfera di acciaio (generalmente di 10 mm di diametro) caricata con un carico variabile da 10 a 100 kg m funzione alla durezza del legno (normalmente si caricano 50 kg). La durezza viene espressa in kg/mm 2. Di seguito riportiamo la tabella delle durezze brinell di alcune essenze. ESSENZE Profondità impronta (mm) ACERO AFROMOSIA ACACIA CASTAGNO CILIEGIO DOUSSIE' FAGGIO FRASSINO IROKO LARICE NOCE ROVERE TEAK WENGE' DUREZZE BRINELL (Kg/mm 2 ) RESISTENZA ALL'USURA: E' il comportamento della superficie quando viene a contatto con altri corpi in movimento come. ad esempio, le suole delle scarpe, le sedie a rotelle, ecc. 19
20 DURABILITÀ: E' la capacità del legno di resistere ad alterazioni provocate da funghi ed insetti. Essa dipende da particolari sostanze presenti soprattutto nel durame (parte interna del tronco) che ne determinano la resistenza. Invece l'alburno (parte esterna del tronco) è facilmente attaccabile poiché contiene sostanze nutritive per funghi ed insetti. VARIAZIONE DIMENSIONALE: L'umidità relativa viene espressa in percentuale, ed è il rapporto tra la quantità di vapore presente nell'aria e la quantità massima, che questa può contenere a una data temperatura. Il legno, soprattutto se molto secco, tende ad assorbire umidità dall'ambiente dando luogo ad un fenomeno dì rigonfiamento. Se umido, invece, cede umidità all'ambiente e si ha il fenomeno del ritiro. Si ottiene l'equilibrio igroscopico del legno quando c'è. al suo interno, un adeguato contenuto percentuale di umidità in rapporto alla condizione igrotermica ambientale (temperatura ambiente e U.R.A. umidità relativa dell'aria ). Di seguito riportiamo i valori standard all'interno dei quali ci si deve attenere perché ii legno non subisca bruschi movimenti: - Umidità del legno 9+2% - U.R. Aria 45% al 65% -Temperatura 15 C ai 25 C OSSIDAZIONE: II colore del legno varia nel tempo a causa dell'efflorazione, che è l'essudazione degli ESTRATTIVI (sostanze coloranti presenti nel legno quali, zuccheri, amidi, tannini, pigmenti), causata anche dall'esposizione all'aria ed in particolare ai raggi ultravioletti. Le tonalità di colore sono legate alle zone di crescita della pianta, in quelle temperate avremo tonalità chiare o bianche (rovere, acero, frassino...), l'ossidazione di tali legni è meno evidente. Nelle zone equatoriali avremo tonalità più scure se non nere (wengè. afromosia, doussiè...) nelle quali l'ossidazione sarà più evidente. 20
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