Dal 3D alla realtà aumentata: evoluzione tecnologica, applicazioni pratiche e risvolti sociali
|
|
- Antonina Milano
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di Laurea Specialistica in Economia e gestione delle reti Prova finale di Laurea Dal 3D alla realtà aumentata: evoluzione tecnologica, applicazioni pratiche e risvolti sociali Relatore Ch.mo Prof. Andrea Borghesan Correlatore Ch.mo Prof. Marco Li Calzi Laureando Stefano Salamon Matricola Anno Accademico 2009 / 2010
2 INTRODUZIONE Il presente lavoro si pone l obiettivo di ripercorrere l evoluzione tecnologica dei sistemi di visualizzazione di immagini e filmati, approfondendone altresì le applicazioni commerciali ed i risvolti sociali. Il filo conduttore che lega l evoluzione di questi sistemi di visualizzazione è il diverso grado di coinvolgimento dell utente, che passerà dall essere uno spettatore passivo come succede normalmente al cinema o alla televisione, all essere in grado di interagire attivamente con la rappresentazione, fino a farne parte integrante guidandone concretamente lo sviluppo. L esasperazione nella ricerca del massimo coinvolgimento dell utente culmina col cercare di rendere più reale possibile ciò che, in realtà, reale non è: la rappresentazione di immagini o filmati appunto. Ed è proprio sul concetto di realtà che ruotano le soluzioni proposte sin dal 1962, dapprima con i sistemi di visualizzazione basati su tecnologie di realtà virtuale e successivamente con i moderni sistemi basati sull applicazione della realtà aumentata. Il progresso tecnologico dei sistemi informatici ha influito positivamente sull evoluzione delle prestazioni e delle funzionalità dei software, ma tale evoluzione ha trovato minor riscontro nel miglioramento delle interfacce con l utente: la classica configurazione desktop (tastiera, mouse e monitor) è infatti tuttora la più diffusa. I limiti di tale struttura riguardano la mancanza di un contatto tridimensionale con la scena: il fruitore è costretto a visualizzare nello spazio bidimensionale del monitor ciò che in realtà sarebbe tridimensionale (come un oggetto, una persona, un paesaggio). La realtà virtuale e la realtà aumentata sembrerebbero avere le giuste caratteristiche per superare questa limitata interattività che tipicamente investe gran parte dei sistemi dedicati alla visualizzazione di immagini e filmati. In particolare nel primo capitolo viene presentata una rapida carrellata delle metodologie utilizzate sin dal 208 a. C. per rendere le immagini più vivide agli occhi del fruitore, si tratti di un disegno su carta, di un filmato su pellicola o di una moderna immagine digitale. Questi metodi, grazie agli studi sulla visione binoculare umana, 5
3 riescono a dare la percezione dell effetto profondità (la tridimensionalità appunto) anche se l immagine è rappresentata in due dimensioni spaziali (larghezza e lunghezza). Il primo capitolo si conclude con un esposizione dei principali settori commerciali in cui la tridimensionalità è maggiormente coinvolta. Il secondo capitolo si occupa di descrivere la realtà virtuale e le principali interfacce utilizzate per ottenerla. Nella sua accezione più estesa la realtà virtuale è la possibilità di accedere tramite sofisticati sistemi informatici e particolari interfacce a mondi sintetici creati da un computer e di poter interagire con essi. Al termine del capitolo viene presentata un interpretazione artistica della realtà virtuale, che viene tuttavia definita dal suo ideatore Myron Krueger, Artificial Reality, proprio per la sua volontà di distinguere le sue ricerche attinenti a questo ambito da quelle relative alla realtà virtuale. Il terzo capitolo affronta la tematica principale di questa indagine cioè l ultima evoluzione della realtà virtuale: l Augmented Reality (o realtà aumentata). Questa recente tecnologia si sostanzia nella combinazione della realtà virtuale generata dai computer con la visione del mondo reale. Partendo da un confronto storico fra realtà virtuale e realtà aumentata si passa poi ad analizzare più approfonditamente quest ultima, definendone caratteristiche generali, schema di funzionamento nonché innumerevoli applicazioni pratiche che spaziano dal settore medicale a quello dell intrattenimento. La realtà aumentata nonostante sfrutti tecnologie proprie della realtà virtuale, se ne distingue a livello concettuale in quanto, diversamente da quest ultima che si riferisce all esperienza immersiva in un ambiente totalmente sintetico, l Augmented Reality permette un esperienza mista, in cui informazioni e oggetti virtuali sono visualizzati in sovrapposizione a fotogrammi del mondo reale. A tal riguardo viene riportato e commentato lo schema cosiddetto Reality-Virtuality Continuum di Paul Milgram che chiarisce gli stadi di passaggio dalla pura realtà alla pura virtualità indicandoli con il concetto di Mixed reality (esperienza mista appunto). Il lavoro si conclude con il quarto capitolo in cui si vuole suscitare delle riflessioni sui risvolti sociali correlati a tutte queste moderne tecnologie che nel corso degli ultimi decenni hanno condizionato la quotidianità della maggior parte delle persone. Si analizza in particolare il contributo di Nicolas Negroponte nel suo libro Essere Digitali, nel quale l autore esplica la sua visione favorevole alle nuove tecnologie, ma 6
4 anche la critica a lui rivolta da Umberto Galimberti. Lo scopo ultimo di questo capitolo è quello di evidenziare come lo sviluppo delle moderne tecnologie di comunicazione abbia influenzato non poco il complesso sistema dei rapporti interpersonali soprattutto con l avvento e la diffusione del personal computer e dei nuovi media ad esso collegati. 7
5 1. 3D: LA TERZA DIMENSIONE D, tridimensionalità e stereoscopia: terminologia ed evoluzione Letteralmente 3D sta per three dimensions e si riferisce alle tre grandezze indicate genericamente nel piano cartesiano con le coordinate x, y e z. L acronimo 3D viene usato di solito per indicare l appartenenza di un immagine o di un filmato al campo della tridimensionalità, cioè delle tre dimensioni spaziali (larghezza, lunghezza, profondità) che descrivono il mondo reale. 3D è inoltre spesso usato come sinonimo di stereoscopia, tuttavia la stereoscopia è una tecnica adottata per realizzare e vedere disegni, immagini, fotografie e filmati in modo da dare l illusione della tridimensionalità, esattamente come accade nella visione binoculare dell occhio umano. Ciascuno dei nostri occhi percepisce un immagine leggermente differente dall altro ed è la combinazione delle due immagini a fornirci la percezione della terza dimensione, infatti gli occhi umani (essendo a circa 6 cm di distanza l uno dall altro) vedono la stessa scena da due posizioni leggermente differenti e trasmettono quindi al cervello due immagini che si presentano come una traslazione laterale della medesima scena. Il cervello, sovrapponendo le due immagini (quella recepita dall occhio destro e quella recepita dall occhio sinistro), riesce a valutare e percepire la distanza degli oggetti dal proprio piano di visione: se un oggetto è nella stessa posizione in entrambe le immagini, il cervello interpreta l oggetto come posizionato sul piano schermo (monitor o tv o schermo del cinema), invece più un oggetto è scostato nelle due immagini più esso viene percepito come vicino o lontano 1. 1 Nella proiezione stereoscopica la percezione di profondità deriva dalle differenti visioni che abbiamo tra l occhio sinistro e l occhio destro: quando le due immagini coincidono sullo schermo avremo la sensazione che l oggetto è posizionato sullo schermo; quando le due immagini sono spostate l una rispetto all altra, gli occhi tendono a convergere per fonderle in un unica visione (fusione stereoscopica). Il nostro cervello avrà quindi l illusione che l immagine sia posizionata nel punto di convergenza degli assi di visione. 9
6 Quindi questa naturale capacità percettiva (chiamata stereopsi) sfrutta la disparità fra le due immagini per trarre informazioni sulla profondità e sul posizionamento dell oggetto nello spazio, generando appunto la visione tridimensionale. La visione binoculare e la percezione tridimensionale della realtà che circonda l uomo sono da tempo oggetto d interesse di diversi studiosi e artisti. Fu Euclide nel 208 a.c. a comprendere per primo i principi della visione tridimensionale: secondo la leggenda egli si accorse della differenza di percezione tra i due occhi osservando il proprio dito indice e alternando l occlusione degli occhi (come si fa spesso per gioco da bambini). Solo molti secoli dopo, nel 1584, Leonardo da Vinci studiò in maniera scientifica la percezione della profondità attraverso la visione binoculare. In seguito Giovanni Battista della Porta produsse il primo disegno artificiale tridimensionale e Jacopo Chimenti da Empoli realizzò disegni affiancati che chiaramente dimostrano la comprensione della visione binoculare. Figura 1 - Coppia di disegni di Jacopo Chimenti da Empoli. Il termine stereoscopia è però relativamente recente: bisogna aspettare il XVII secolo per trovare nei testi letterari questo termine e precisamente nel 1613, quando il gesuita François d Aguillion coniò in un suo trattato il neologismo stéréoscopique. Nel 1833 il fisico inglese Sir Charles Wheatstone sviluppò approfonditi studi sull argomento e dimostrò che ponendo due disegni leggermente diversi l uno accanto all altro e osservandoli attraverso un sistema di specchi e prismi è possibile produrre artificialmente l effetto della visione tridimensionale. Wheatstone propose di chiamare 10
7 questo sistema ottico stereoscope (dal greco stereos, solido, e scopos, che guarda) 2. Figura 2 - L apparato stereoscopico di Charles Wheatstone in versione originale. Nel 1844, Sir David Brewster (che nel 1816 aveva brevettato il caleidoscopio, dal greco kalos, bello, eidos, forma, e scopos, che guarda) apportò miglioramenti allo stereoscopio. Fu l interesse della Regina Vittoria a rendere molto popolare la stereoscopia: nel 1856, secondo Brewster, erano stati venduti già mezzo milione dei suoi stereoscopi, malgrado il costo fosse molto elevato. 2 Si veda descrizione dettagliata al par Stereoscopio. 11
8 Figura 3 - Illustrazione del 1877 dello stereoscopio di David Brewster. L americano Oliver Wendell Holmes, tuttavia, riuscì a realizzare una versione meno cara dell apparato, in alluminio, dando così il via alla diffusione di grandi quantità di immagini stereo, montate su cartoncino 3. Un certo numero di società si specializzò quindi nella produzione di immagini stereo e di visualizzatori, la più nota di queste fu l americana Sawyer s (fondata alla fine degli anni 30) col suo visualizzatore View-Master. Questo tipo di visualizzatore adotta 7 paia di fotografie montate sulla circonferenza di un disco da 90 mm di diametro: i dischetti vengono inseriti manualmente in un alloggiamento nella parte superiore del visore ed una leva di avanzamento consente di passare alla successiva coppia di diapositive. É un sistema molto semplice che sfrutta la luce naturale per l illuminazione delle foto. 3 La moda di raccogliere immagini stereo continuò fino alla prima guerra mondiale, che fu infatti documentata da diversi gruppi di fotografi dotati di apparati fotografici stereo. 12
9 Figura 4 - Visualizzatore immagini 3D View-Master Model E della Sawyer s con relativo dischetto. Ancor oggi le immagini stereoscopiche suscitano nella collettività un particolare fascino, lo dimostrano non solo i vari cinema 3D presenti un po in tutto il mondo, ma anche i siti web in 3D, i videogiochi 3D e le applicazioni informatiche sviluppate per l elaborazione di immagini, foto e video tridimensionali Sistemi stereoscopici analogici Dalla scoperta della stereoscopia ad oggi si sono sviluppati e susseguiti diversi sistemi che applicano questa tecnica per generare l illusione della tridimensionalità, alcuni molto semplici e rudimentali, altri molto complessi e costosi. Di seguito si analizzano brevemente i diversi sistemi stereoscopici suddividendoli in analogici (ottici ed elettronici) e digitali (affrontati nel paragrafo successivo) Libera visione La libera visione stereoscopica può apparentemente sembrare il più semplice dei sistemi 3D in quanto non necessita di alcun tipo di strumento, in realtà non è così perché non tutti riescono in questo particolare esercizio oculare. È un sistema stereoscopico che 13
10 consiste nel guardare ad occhio nudo una coppia di immagini stereoscopiche convergendo o divergendo gli occhi in modo da anticipare o posticipare il piano di messa a fuoco rispetto a quello naturale, sino a far collimare le due immagini in una unica che risulterà tridimensionale. Questo sistema non è molto diffuso in quanto richiede una certa applicazione oltre ad una notevole elasticità nel movimento degli occhi, ma una volta assimilata questa tecnica può risultare molto affascinante e divertente (ad esempio nel gioco delle differenze della settimana enigmistica!). Figura 5 - Immagine da osservare con la tecnica della libera visione stereoscopica incrociata. Figura 6 - Immagine da osservare con la tecnica della libera visione stereoscopica parallela. Si possono utilizzare sia immagini stampate (come quelle create per lo stereoscopio) che immagini digitali: per le prime l effetto della profondità è maggiormente percettibile con immagini semplici, magari raffiguranti forme geometriche, mentre per le seconde la tecnica risulta più facilmente applicabile ad immagini di piccole dimensioni (per esempio 320x240 pixel), aumentando con l allenamento le dimensioni alla ricerca del proprio limite. 14
11 Stereoscopio Nato nel XIX secolo per mano del fisico inglese Sir Charles Wheatstone, lo stereoscopio è sostanzialmente un apparecchio del tutto simile ad un primordiale binocolo avente al suo interno un sistema di specchi e prismi che permette ad ognuno dei due occhi di vedere soltanto l immagine ad esso destinata. Figura 7 - Lo stereoscope conservato allo Science Museum di Londra. Figura 8 - Rappresentazione schematica del funzionamento dello stereoscope di Charles Wheatstone. 15
12 Le immagini utilizzate per la visione tridimensionale attraverso lo stereoscopio hanno subìto negli anni un evoluzione parallela al processo innovativo che ha modificato lo stereoscopio stesso: si parte dalle prime stampe fotografiche illuminate per luce riflessa per passare in seguito ad immagini stampate su carta più sottile o addirittura su dei vetrini che venivano poi retroilluminate; queste prime tecniche sono state superate e sostituite nel corso del novecento dai sistemi a retroilluminazione con diapositive, che favoriscono una migliore percezione della tridimensionalità Anaglifia L anaglifo (dal greco anáglyphos, parola composta da aná, sopra, e glýphein, incidere) è un immagine con una particolare caratteristica: essa infatti scaturisce dalla sovrapposizione (leggermente traslata lateralmente) di due fotogrammi di una medesima immagine, in cui ogni fotogramma assume una colorazione dominante differente e complementare all altro. Le coppie di colori utilizzate devono soddisfare il vincolo di complementarietà, secondo il quale uno stesso colore non deve essere presente in entrambi i fotogrammi, per questo si usano solitamente le coppie rosso-ciano, verde-magenta e blu-giallo 4. Attraverso questa tecnica di creazione dell immagine e con l ausilio di appositi occhiali dotati di lenti colorate (dei medesimi colori usati per la creazione delle immagini) è possibile riprodurre l effetto della tridimensionalità. Supponiamo ad esempio di osservare con gli appositi occhiali un anaglifo per il quale sia stata utilizzata la coppia di colori rosso-ciano: il fotogramma con colorazione dominante rossa sarà visto attraverso la lente di colore ciano (convenzionalmente quella destra) mentre sarà oscurato dalla filtratura della lente di colore rosso (convenzionalmente quella sinistra) e viceversa per il fotogramma con colorazione dominante ciano; in questo modo ognuno dei due occhi vedrà solo l immagine ad esso destinata (simulando la visione binoculare), creando attraverso l elaborazione celebrale l illusione della terza dimensione. 4 La coppia verde-magenta funziona abbastanza bene con le immagini stampate, anche se l immagine percepita attraverso gli occhiali tende ad apparire gialla. La coppia giallo-blu fu utilizzata nei primi esperimenti cinematografici, ma oltre ad una variazione del colore essa genera anche il cosiddetto effetto ghost (fantasma). La coppia rosso-ciano sembra la più efficace, permettendo di ottenere una discreta rappresentazione del colore e una visione neutra delle immagini bianco-nero. 16
13 Figura 9 - Semplici occhiali per la visione di anaglifi. Questo sistema è facilmente riproducibile grazie agli appositi programmi informatici che consentono di creare agevolmente degli anaglifi, e grazie ai relativi occhiali che, oltre ad essere molto economici, sono facilmente reperibili. Un punto debole dell anaglifia è però la scarsa luminosità dell immagine che genera un effetto stereoscopico non dei migliori, senza considerare l impossibilità di avere immagini con colori soddisfacenti in quanto la resa di molti colori risulta quasi impercettibile. Ciò nonostante l anaglifia è stata molto usata nel cinema 3D degli anni sessanta 5, in quanto permetteva l utilizzo di un unica pellicola e quindi la proiezione necessitava di un solo semplice apparecchio; per lo stesso motivo questo sistema è ancora oggi molto utilizzato per le immagini digitali tridimensionali e nell ambito dell home video, proprio perché permette la visione 3D con un comune monitor per PC o televisore. Emblematico è stato il famoso caso del crollo delle Twin Towers negli Stati Uniti d America: si scatenò un tam tam di immagini anaglifate che permettevano di vedere dal vivo l evento (ovviamente grazie all illusione tridimensionale!). 5 Per un maggiore approfondimento in merito al cinema tridimensionale ed alla sua evoluzione si veda par Cinema 3D. 17
14 Figura 10 - Il famoso crollo delle Twin Towers sotto forma di anaglifo Luce polarizzata Questo sistema, utilizzato nel cinema e nella proiezione di diapositive, necessita di un apposito proiettore, di uno speciale schermo e di occhiali specifici, pertanto risulta più costoso di un sistema anaglifo. Il risultato tuttavia è di gran lunga superiore, permettendo una resa ottimale dei colori (cosa pressoché impossibile con gli anaglifi) oltre ad una maggiore luminosità e sensazione di profondità. Il sistema a luce polarizzata utilizza un doppio proiettore: il primo proietterà sullo schermo il filmato destinato all occhio sinistro mentre il secondo proietterà il filmato destinato all occhio destro. Per fare in modo che ciascuno dei due filmati raggiunga solo l occhio a cui è destinato si sfrutta la polarizzazione lineare della luce 6 che prevede l applicazione di filtri polarizzati su entrambi i proiettori: il filtro polarizzatore ha lo scopo di convogliare le vibrazioni elettromagnetiche del fascio luminoso in un unica direzione, quindi montando su un proiettore un filtro che polarizza la luce nel senso verticale e sull altro proiettore un filtro che polarizza la luce in senso orizzontale si possono proiettare sullo schermo due immagini diversamente polarizzate, destinate ciascuna ad uno dei due occhi. 6 La polarizzazione è un fenomeno comune in natura, avviene quando la luce incontra una superficie riflettente che ne devia l asse di propagazione (ad esempio, da verticale a orizzontale). 18
15 Figura 11 - Polarizzazione della luce in senso verticale ed orizzontale. Figura 12 - Funzionamento della polarizzazione applicato al cinema Gli spettatori devono indossare degli occhiali anch essi polarizzati, costruiti in modo che la lente relativa all occhio sinistro lasci filtrare solo la luce polarizzata nel senso orizzontale e la lente relativa all occhio destro invece lasci passare solo la luce polarizzata nel senso verticale 7 ; in questo modo ogni occhio percepisce esclusivamente il filmato ad esso destinato e la fusione delle immagini attraverso il cervello genera il senso della terza dimensione (la profondità appunto). 7 Questa tecnica viene utilizzata ad esempio negli occhiali da sole le cui lenti filtrano tutte le emissioni luminose ad eccezione di quelle sull asse verticale (polarizzazione verticale). 19
Origini della stereoscopia (3D)
Lezione 2 Da 2D a 3D Origini della stereoscopia (3D) La storia, in pillole (1) Prime intuizioni: Euclide, 208 ac ogni occhio percepisce immagine leggermente diversa da altro la combinazione porta alla
DettagliStudio e implementazione di un sistema di proiezione video in stereografia 3D
ALMA MATER STUDIORUM -UNIVERSITA DI BOLOGNA SEDE DI CESENA FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL'INFORMAZIONE Studio e implementazione di un sistema di proiezione
DettagliLaboratorio 1. Stereoscopia e anaglifi
Laboratorio 1 Stereoscopia e anaglifi Stereoscopia Inizialmente due immagini stereoscopiche potevano essere visualizzate attraverso uno stereoscopio Le immagini stereoscopiche sono dunque immagini a due
DettagliIntroduzione ai fenomeni di polarizzazione. Lezioni d'autore di Claudio Cigognetti
Introduzione ai fenomeni di polarizzazione Lezioni d'autore di Claudio Cigognetti VIDEO POLARIZZAZIONE IN UN IPAD, RICAPITOLANDO Impiegando occhiali aventi lenti polaroid e un display a cristalli liquidi
DettagliUna breve storia del 3D
Una breve storia del 3D La stereoscopia nasce nel terzo decennio dell Ottocento, prima della fotografia, e si evolve parallelamente alle ricerche nel campo della visione, delle tecniche di rappresentazione
DettagliLa Polarizzazione della luce
La Polarizzazione della luce Applet Java sulle OEM Le Onde Elettromagnetiche Sono onde trasversali costituite dalle vibrazioni del vuoto quantistico. Hanno velocità c=3.0 10 8 m/s. In ogni istante E è
DettagliPROIEZIONI ASSONOMETRICHE
ci permettono di disegnare un solido, che ha 3 dimensioni, su un foglio che ha 2 dimensioni PROIEZIONI ORTOGONALI PROIEZIONI ASSONOMETRICHE PROIEZIONI PROSPETTICHE Libro consigliato: Disegno Laboratorio
DettagliDISPLAY A LED 1) TECNOLOGIA LED
DISPLAY A LED 1) TECNOLOGIA LED I display a led sono prodotti professionali che coprono la fascia alta dei monitor ( compreso i prodotti LCD). I display a led nascono principalmente per applicazioni esterne
DettagliRealtà Virtuale. Realtà Virtuale. Realtà Virtuale
Realtà Virtuale Realtà Virtuale Lo scopo della realtà virtuale (VR) è quello di ricreare, tramite un computer, mondi e oggetti che sono la trasposizione digitale di ambienti reali o di fantasia. Realtà
DettagliCorso di Informatica modulo Informatica di Base 6 CFU. Immagini digitali: concetti di base
DIPARTIMENTO DELL INNOVAZIONE INDUSTRIALE E DIGITALE Corso di Informatica modulo Informatica di Base 6 CFU Anno Accademico 6/7 Docente: ing. Salvatore Sorce Immagini digitali: concetti di base L informazione
DettagliNexsoft. Business Solutions. Stereoscopia
Nexsoft Business Solutions Stereoscopia La storia della stereoscopia L'idea di stereoscopia è molto antica. Fu Euclide nel 208 a.c. a comprendere i principi della visione tridimensionale: ciascuno dei
DettagliI L C O L O R E. Sistemi di classificazione cromatica. Sistema NCS
Sistema NCS Il sistema NCS (Natural Colour System) è stato ideato e sviluppato dalla NCS Colour AB di Stoccolma (Svezia). E un sistema cromatico diffuso a livello mondiale tra architetti e designer e tra
DettagliCinema. Proiezione di immagini in movimento
Cinema Proiezione di immagini in movimento Indice Precinema (Anteriore all invenzione del cinematografo dei Fratelli Lumiere) Cinema (Dall invenzione del cinematografo ad oggi) Cinema muto Cinema sonoro
DettagliSommario. Introduzione...9
Sommario Introduzione...9 Ringraziamenti... 11 1. Introduzione alla stereoscopia 3D... 13 La stereoscopia 3D: una nuova era per la settima arte...13 Da immagini in movimento a soggetti fuori dallo schermo...15
DettagliLa visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini
La visione Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano stefano.ferrari@unimi.it Elaborazione delle immagini anno accademico 2009 2010 Visione biologica ed elaborazione delle immagini La percezione
DettagliCORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE LIVELLO BASE
CORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE LIVELLO BASE Alessandro Tintori www.alessandrotintori.com 1 MESSA A FUOCO Unit 16 2 Mettere a fuoco un soggetto significa variare la distanza tra l obiettivo e la pellicola
Dettagli13. Colorimetria. La visione cromatica
Elena Botta e Giuseppina Rinaudo Corso IFTS Ottici 2003/2004 Spettroscopia e fotometria 13. Colorimetria La visione cromatica È affidata all assorbimento della luce da parte dei tre tipi di pigmento dei
DettagliLa percezione dello spazio e della profondità
23 Gennaio 2007 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona La percezione dello spazio e della profondità Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione
DettagliLa teoria del colore
La teoria del colore Il colore è un aspetto della percezione visiva e la sua valutazione avviene in maniera del tutto soggettiva. E necessaria dunque una caratterizzazione che consenta di identificare
DettagliProgettazione Multimediale REGOLE DI COMPOSIZIONE GRAFICA. Parte 3. Lo spazio. Prof. Gianfranco Ciaschetti
Progettazione Multimediale REGOLE DI COMPOSIZIONE GRAFICA Parte 3 Lo spazio Prof. Gianfranco Ciaschetti Solitamente, per spazio intendiamo un volume in tre dimensioni di estensione illimitata. In grafica,
DettagliLaboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio
DettagliUn percorso di ottica parte II
Un percorso di ottica parte II Isabella Soletta Liceo Fermi Alghero Documento riadattato da MyZanichelli.it Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare con materiali o strumenti presenti
DettagliUn percorso di ottica parte III. Ottica ondulatoria
Un percorso di ottica parte III Ottica ondulatoria Isabella Soletta Liceo Fermi Alghero Documento riadattato da MyZanichelli.it Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare con materiali
DettagliComunicare con le immagini : la fotografia
Comunicare con le immagini : la fotografia Il tipo di comunicazione veicolato dalla stampa si serve anche delle immagini.nel mondo contemporaneo le fotografie hanno un importanza sempre maggiore. Il ruolo
DettagliDISPENSE DI PROGETTAZIONE OTTICA PROGETTAZIONE DI STRUMENTI OTTICI. Cap.5 STRUMENTI OTTICI
DISPENSE DI PROGETTAZIONE OTTICA PROGETTAZIONE DI STRUMENTI OTTICI Cap.5 STRUMENTI OTTICI Ing. Fabrizio Liberati Cap. 5 STRUMENTI OTTICI Gli strumenti ottici utilizzati direttamente dall occhio umano,
DettagliColorimetria APPROFONDIMENTI
Colorimetria APPROFONDIMENTI I sistemi di riproduzione del colore Due sono sono i principali metodi utilizzati per riprodurre il colore: Sintesi adittiva (luci) - monitor, TV etc Sintesi sotrattiva (pigmenti)
DettagliOTTICA GEOMETRICA. Ovvero la retta perpendicolare alla superficie riflettente. Figura 1. Figura 2
OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica si occupa di tutta quella branca della fisica che ha a che fare con lenti, specchi, vetri e cose simili. Viene chiamata geometrica in quanto non interessa la natura
DettagliRIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO
RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO 11.1. In un parallelepipedo di quarzo (n q = 1.553) è scavato un cilindro di raggio R = 10 cm ripieno di acetone (n a = 1.358). Un fascio uniforme di luce di sezione LxL = 20x20
DettagliLaboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica
Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio INAF Osservatorio Astronomico di Palermo con la collaborazione di Salvo Massaro Perché un laboratorio di ottica
DettagliGrigio Neutro assorbono allo stesso modo tutte le lunghezze d'onda Grigi Graduati
Filtri colorati I filtri colorati sono stati in uso per decenni nella classica fotografia in bianco e nero su pellicola. Oggi non hanno quasi più impiego perché nell'attuale fotografia digitale (fatte
DettagliAttributi percettivi del colore
Attributi percettivi del colore È possibile isolare delle caratteristiche della percezione di colore che consentono, in una certa misura, di descrivere, classificare, scomporre il colore percepito. Queste
DettagliCORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A.
5. Il colore Il presente file costituisce una SINTESI del materiale presentato nel corso delle lezioni. Tale sintesi non deve essere ritenuta esaustiva dell argomento, ma andrà integrata dallo studente
DettagliLA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO
LA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO ------------ LO SPAZIO È CREATO DALLE COSE. PUÒ ESSERE PERCEPITO DAI NOSTRI OCCHI SOLTANTO IN PRESENZA DELLA LUCE. E UN VUOTO CHE CONTIENE
DettagliLA VISIONE STEREOSCOPICA
LA VISIONE STEREOSCOPICA ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI Università degli Studi dell Insubria A.A. 2004/2005 Sinardi Matteo Zappino Massimo Indice Introduzione Cenni storici L'occhio umano La stereopsi Stereogrammi
DettagliISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE ALESSANDRO VOLTA - Napoli L.I.M. Prof. Silvana Spedaliere. Lavagna Interattiva Multimediale
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE ALESSANDRO VOLTA - Napoli L.I.M. Prof. Silvana Spedaliere Lavagna Interattiva Multimediale La tecnologia Uno schermo interattivo trasforma il "personal" computer nel
Dettagli2. La percezione visiva
2. La percezione visiva Il presente file costituisce una SINTESI del materiale presentato nel corso delle lezioni. Tale sintesi non deve essere ritenuta esaustiva dell argomento, ma andrà integrata dallo
Dettagliil Microscopio Strumento di osservazione e di sperimentazione
il Microscopio Strumento di osservazione e di sperimentazione Il microscopio è un occhio affascinante attraverso cui è possibile scoprire un nuovo mondo di sapere, un mondo popolato di esseri viventi e
DettagliPROIEZIONI ASSONOMETRICHE E PROIEZIONI ORTOGONALI
PROIEZIONI ASSONOMETRICHE E PROIEZIONI ORTOGONALI Le Proiezioni Assonometriche (o Assonometrie), costituiscono un metodo sintetico del disegno tecnico che permette di avere una visione generale di un oggetto
DettagliModulo 1: Le I.C.T. UD 1.3a: La Codifica Digitale delle Immagini
Modulo 1: Le I.C.T. : La Codifica Digitale delle Immagini Prof. Alberto Postiglione Corso di Informatica Generale (AA 07-08) Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Salerno
DettagliLA MEDICINA, UN ENTUSIASMANTE SCOPERTA UN PROGETTO DELL ASSOCIAZIONE MERCURIO
dagrandeanch IO LA MEDICINA, UN ENTUSIASMANTE SCOPERTA UN PROGETTO DELL ASSOCIAZIONE MERCURIO TITOLO LEZIONE APRI GLI OCCHI! FORMAT LA STRUTTURA DI OGNI LEZIONE (90/120 MINUTI), ISPIRATA AL MODELLO DELLE
DettagliCLAUDIA SPAZIANI INFRARED FALSECOLOR PHOTOGRAPHY
CLAUDIA SPAZIANI INFRARED FALSECOLOR PHOTOGRAPHY www.claudiaspaziani.com claudia@claudiaspaziani.com CLAUDIA SPAZIANI Mi chiamo Claudia Spaziani sono cresciuta in Umbria e vivo in provincia di Bologna.
DettagliL emulsione fotosensibile. L immagine invertita
Pag. 17 L emulsione fotosensibile Strato antigraffio Gelatina con cristalli di alogenuro d argento Supporto in acetato di cellulosa Strato antigraffio Sezione di una pellicola fotografica bianco e nero
DettagliRiunioni virtuali con Windows Vista
Riunioni virtuali con Windows Vista Usa gli strumenti per la vita digitale Molto spesso, quando si fanno delle riunioni in azienda, è necessario l ausilio di proiettori per fare vedere delle presentazioni
DettagliMANUALE per la GESTIONE dei BANNER della HOME PAGE. SITI OAR e AT di tipo 1 VAI ALL INDICE DEI CONTENUTI
MANUALE per la GESTIONE dei BANNER della HOME PAGE SITI OAR e AT di tipo 1 VAI ALL INDICE DEI CONTENUTI DEI CONTENUTI LA FUNZIONE DEI BANNER DELL HOME PAGE PAG. 3 CONTENUTI CARICABILI SU CIASCUN BANNER
DettagliTile your home by simply touching a screen AUGMENTILE AUGMENTED REALITY REVOLUTION FOR LIVING SURFACES
Tile your home by simply touching a screen AUGMENTILE AUGMENTED REALITY REVOLUTION FOR LIVING SURFACES Una tecnologia rivoluzionaria, innovativa, unica sul mercato mondiale dei rivestimenti TRASFORMA LA
DettagliMetodi di Proiezione
Metodi di Proiezione A cosa servono le proiezioni? I mondo reale è 3D, ma i supporti (carta, schermo, etc.. ) sono bi-dimensionali! La storia Il problema della rappresentazione su un piano di oggetti tridimensionali
Dettagli2^ puntata. la fotocamera. gli obiettivi
2^ puntata la fotocamera! gli obiettivi L A F O T O C A M E R A come è nata? prima della fotocamera c era la camera oscura con un foro molto piccolo foro stenopeico camera oscura usata per riprodurre pittoricamente
DettagliCorso di Fotografia di Scena 2017
Corso di Fotografia di Scena 2017 Figura 1 Valeria Chiara Puppo B267 Marco Toschi, Fotografia di scena Marco Toschi Photography marco@marcotoschiphotography.net 1 Premessa La fotografia ed il teatro sono
DettagliNE VEDIAMO DI TUTTI I COLORI LORENZO LA MATTINA
NE VEDIAMO DI TUTTI I COLORI LORENZO LA MATTINA LUCE, COLORE, PERCEZIONE DEL COLORE IL MONDO VIVE NEI COLORI ; TUTTI GLI ORGANISMI DOTATI DI ORGANI FOTORECETTORI NE SONO INFLUENZATI. IL SOLE FORNISCE L
DettagliSISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI IN GEO- LOGIA
MARIA TERESA MELIS SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI IN GEO- LOGIA titimelis@unica.it ANNO ACCADEMICO 2016/ 2017 LEZIONE 2 INTRODUZIONE AL GIS Corso di Sistemi Informativi Geografici in Geologia a cura di
DettagliWord Parte III. Fondamenti di informatica. Intestazioni e piè di pagina. Intestazione e piè di pagina, Colonne, Tabulazioni
Fondamenti di informatica Intestazioni e piè di pagina Word Parte III Intestazione e piè di pagina, Colonne, Tabulazioni Utili per visualizzare Loghi Titolo del documento, del capitolo, etc. Autore del
DettagliSistemi di Elaborazione delle Informazioni
Università degli Studi di Messina Policlinico G. Martino - Sistemi di Elaborazione delle Informazioni A.A. 26/27 Università degli Studi di Messina Policlinico G. Martino - Sistemi di Elaborazione delle
DettagliSensazione e percezione
Teoria del colore Analisi chimiche, fisiche e sensoriali dei prodotti alimentari i Percezione e mondo fisico Mondo fisico Fenomeni oggettivi Fenomeni misurabili Mondo della percezione Stimolazione sensoriale
DettagliDETTAGLI SULLA FINESTRA D ANTEPRIMA
Appendice al capitolo Inserimento delle Immagini Manuale operativo m.objects PRO DETTAGLI SULLA FINESTRA D ANTEPRIMA A pagina 13 del mio manuale di m.objects PRO ho descritto le caratteristiche generali
DettagliLezione 18: Tecniche ed effetti 3D. Il motion capture. Il motion capture. Il motion capture. Il motion capture. Il motion capture
Il motion capture Lezione 18: Tecniche ed effetti 3D Le tecniche di animazione quali i collegamenti e le ossa facilitano la realizzazione di animazioni di oggetti complessi. Malgrado la loro potenzialita',
Dettagli*CH B1* CONFEDERAZIONE SVIZZERA ISTITUTO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
(19) CONFEDERAZIONE SVIZZERA ISTITUTO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE *CH000697949B1* (11) CH 697 949 B1 (51) Int. Cl.: A61B 3/09 (2006.01) Brevetto d'invenzione rilasciato per la Svizzera ed il
DettagliCaveat. Sintesi di Immagini. Sintesi di Immagini. Rendering: Approccio Fisico
Sintesi di Immagini Metafora fondamentale Object vs viewer Object (scene): rappresentazione digitale (forma e caratteristiche) di un oggetto reale tridimensionale Viewer: strumento che permette di otternere
DettagliCorso di Visione Artificiale. Camera. Samuel Rota Bulò
Corso di Visione Artificiale Camera Samuel Rota Bulò Prima fotografia Era noto sin dal medioevo che certi sali di argento si oscurano velocemente sotto la luce del sole. Nel 1826 Niepce ottenne la prima
DettagliDESCRIZIONE. del brevetto per invenzione industriale dal titolo: METODO PER ASSOCIARE UNA IMMAGINE A UNA SEQUENZA DI
DESCRIZIONE del brevetto per invenzione industriale dal titolo: METODO PER ASSOCIARE UNA IMMAGINE A UNA SEQUENZA DI PRESSIONI DI TASTI INSERITA TRAMITE UNA TASTIERA 1) ANGUSTI GIULIO di nazionalità italiana
DettagliCome si passa dalle immagini reali alle informazioni digitali. Il funzionamento di una fotocamera digitale
Come si passa dalle immagini reali alle informazioni digitali Il funzionamento di una fotocamera digitale Che cosa è il pixel In computer grafica, con il termine pixel (contrazione della locuzione inglese
DettagliCODIFICA IMMAGINI IN BIANCO E NERO
Rappresentazione delle immagini Anche le immagini possono essere codificate mediante una sequenza di 0 e 1., questa operazione si chiama digitalizzazione. La prima cosa da fare è dividere l immagine in
DettagliLezione 22 - Ottica geometrica
Lezione 22 - Ottica geometrica E possibile, in certe condizioni particolari, prescindere dal carattere ondulatorio della radiazione luminosa e descrivere la propagazione della luce usando linee rette e
Dettagli1.3a: La Codifica Digitale delle Immagini
Prof. Alberto Postiglione Scienze della e Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Salerno 1.3a: La Codifica Digitale delle Immagini Informatica Generale (Laurea in Scienze della e) Sistemi
DettagliLe slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore. Che cos è il colore
Slide d autore Le slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore 1- Introduzione al colore 2- Uso del colore Che cos è il colore Sensazione ottica variabile, a
DettagliLA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione
LA LUCE Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione Perché vediamo gli oggetti? Perché vediamo gli oggetti? Noi vediamo gli oggetti perché da essi
DettagliCURRICOLO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA INE CLASSE TERZA
CURRICOLO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA INE CLASSE TERZA Nuclei tematici Vedere e osservare Traguardi per lo sviluppo della competenza L alunno riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi
Dettagli6 CORSO DI ASTRONOMIA
6 CORSO DI ASTRONOMIA Il Telescopio, dall antichità ai giorni nostri 5 marzo 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Nascita di strumenti
DettagliRIFLESSIONE. Riflessione - 1/17
RIFLESSIONE Sommario Leggi della riflessione... 2 Specchi piani... 3 Specchi sferici... 6 Lunghezza focale di specchi sferici... 9 Immagine generata da specchi sferici... 11 Ingrandimento generato da specchi
DettagliExtra. I pulsanti di funzione Extra
Extra Analyser Utilizzando il software Analyser, è possibile consultare i dati di allenamento registrati sotto forma di grafici e tabelle. È così possibile analizzare tutti i percorsi effettuati. Nella
DettagliScuola di Fotografia
Scuola di Fotografia Divieto di riproduzione parziale o totale con qualsiasi mezzo del contenuto di questo documento. Il suo utilizzo è da intendersi a solo scopo personale ed è vietata la sua diffusione.
Dettaglia.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006
a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 Leggi dell ottica 1. Il raggio incidente, il raggio riflesso e il raggio rifratto giacciono sullo stesso piano 2.
DettagliC-GAMMA LABORATORIO FOTOMETRICO
Descrizione generale Il mod. è un sistema completo per la caratterizzazione luminosa di componenti ottici di uso civile ed industriale. Esso consente la misura di qualsiasi tipologia di apparecchio di
DettagliCaratterizzazione ottica di schermi LCD come sorgenti di luce polarizzata in esperimenti indoor di orientamento direzionale nei vertebrati
XCV Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica, Bari, Italy, 4 7 September 007 Caratterizzazione ottica di schermi LCD come sorgenti di luce polarizzata in esperimenti indoor di orientamento
DettagliE possibile avere un extra fase per la cura della presentazione e del ritocco del rendering con photoshop.
CORSO AUTOCAD 3D Trattasi di fase avanzata del famoso programma di disegno 2d con evoluzione 3d, con la possibilità di realizzare rendering da un livello base fino al raggiungimento del medio livello.
DettagliFisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici
Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo
DettagliEsperimento sull ottica
Esperimento sull ottica Gruppo: Valentina Sotgiu, Irene Sini, Giorgia Canetto, Federica Pitzalis, Federica Schirru, Jessica Atzeni, Martina Putzu, Veronica, Orgiu e Deborah Pilleri. Teoria di riferimento:
DettagliMetodi geometrici per l algebra
S.S.I.S. - Scuola di Specializzazione per l Insegnamento Secondario della Toscana Sede di Firenze Laboratorio di Informatica - Cabri Metodi geometrici per l algebra Maria Rita Lungo Anno accademico 2007/2008
DettagliSa orientarsi nello spazio conosciuto-vissuto individuando punti di riferimento utilizzando indicatori topologici
Ordine di scuola Campo di esperienza - disciplina PRIMARIA Classe prima GEOGRAFIA Competenza chiave europea di riferimento Consapevolezza ed espressione culturale Imparare ad imparare Traguardi per lo
DettagliINTERFERENZA - DIFFRAZIONE
INTERFERENZA - F. Due onde luminose in aria, di lunghezza d onda = 600 nm, sono inizialmente in fase. Si muovono poi attraverso degli strati di plastica trasparente di lunghezza L = 4 m, ma indice di rifrazione
DettagliFIRESHOP.NET. Gestione completa degli agenti. Rev
FIRESHOP.NET Gestione completa degli agenti Rev. 2014.3.1 www.firesoft.it Sommario SOMMARIO Introduzione... 3 L anagrafica degli agenti... 5 Associare i clienti all agente... 7 L utilizzo nei documenti...
DettagliIntroduzione al colore
Introduzione al colore Introduzione I colori non sono proprieta intrinseche dei corpi ma sensazioni attivate nel sistema nervoso dell osservatore L esperienza del colore e causata dal fatto che il sistema
DettagliQuando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente
OTTICA FISICA Quando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente gli effetti sperimentali non sono spiegabili
Dettagli4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica
4.5 Polarizzazione Esercizio 98 Un reticolo con N fenditure orizzontali, larghe a e con passo p, è posto perpendicolarmente a superficie di un liquido con n =.0. Il reticolo è colpito normalmente alla
DettagliModelli e Metodi per la Simulazione (MMS)
Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) adacher@dia.uniroma3.it Programma La simulazione ad eventi discreti, è una metodologia fondamentale per la valutazione delle prestazioni di sistemi complessi (di
DettagliElaborazione dei dati. pkt /9
Elaborazione dei dati pkt006-89-1.0 4/9 1 Argomenti 1. Analisi delle immagini multispettrali 2. Analisi dell istogramma e enfatizzazione del contrasto 3. Trasformata RGB-IHS 4. Filtraggio 5. Estrazione
DettagliEsperimento Cavendish
Esperimento Cavendish Cherubini Claudia, Mocetti Diego. Classe 3SA1 A.S 2015/2016 Liceo Scientifico Ettore Majorana Orvieto Introduzione: Il pendolo di torsione di Cavendish permette di misurare la forza
DettagliFilologia e recupero del colore nel restauro dell opera cinematografica. Il film muto
Università degli Studi Roma Tre Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea Dams (percorso formativo: mediatecario cinema e teatro) Tesi in cinema, fotografia e televisione (L-ART/06) Filologia e recupero
DettagliLa riflessione: formazione delle immagini 2016
Vogliamo provare che l immagine prodotta da uno specchio piano, si trova alla stessa distanza della sorgente dallo specchio. Con riferimento alla figura, vogliamo provare che AC = CB. Per provare l affermazione,
DettagliLa Percezione Dei Colori
La Percezione Dei Colori PRINCIPI BASE DELLA PERCEZIONE DEI COLORI LA TRICROMIA PROCESSI OPPONENTI VEDIAMO GLI STESSI COLORI? STEFANO ZUCCALA IL COLORE NON È UNA PROPRIETÀ FISICA DELL AMBIENTE, MA PIUTTOSTO
DettagliIstituto. Nome. Data Docente. Original site: Italian site:
Istituto Nome Data Docente Original site: http://webphysics.davidson.edu/applets/optics/ Italian site: http://ww2.unime.it/weblab/ Studio della costruzione delle immagini con le lenti Questo documento
DettagliCorso di Laurea in Informatica. Dipartimento di Scienze Fisiche -- Università di Napoli Federico II. Colori. Sistemi Informativi Multimediali
Colori 1 La Percezione dei Colori Immanuel Kant (Königsberg,, 1724-1804) 1804) tratta il fenomeno (Phainomenon)) percepito secondo quello che appare e non nella sua reale essenza 2 Rappresentazione dei
DettagliUNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA
UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme
DettagliSemplicemente. Business. Logotipo
001 002 003 Semplicemente. Business. Logotipo 002 KB1909_Manuale d uso dell immagine coordinata Semplicemente. Business. La peculiarità e il vantaggio comparato che contraddistinguono la società KB1909
DettagliLezione 6 Richiami di Geometria Analitica
1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata
DettagliParte 1/4: Formazione delle immagini
Parte 1/4: A.A. 2008-2009 - Corso di Computer Vision Eugenio Rustico rustico@dmi.unict.it D.M.I. - Università di Catania Versione: 30 marzo 2009 5-6 lezioni su Formazione dell immagine Calibrazione della
DettagliLA SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE USANDO UN PRISMA DI VETRO SI PUÒ SCOMPORRE LA LUCE BIANCA SOLARE NEI VARI COLORI DELL IRIDE
I COLORI LA SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE USANDO UN PRISMA DI VETRO SI PUÒ SCOMPORRE LA LUCE BIANCA SOLARE NEI VARI COLORI DELL IRIDE LA RICOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE LA LUCE BIANCA SOLARE PU0 ESSERE
DettagliEsperienza 3: Polarizzazione della Luce
1 Estratto 1 Esperienza 3: Polarizzazione della Luce 1 Estratto Lo scopo dell esperienza èricavare la legge che determina l intensità di luce trasmessa da un polarizzatore lineare quando su di esso incide
DettagliColloquio di informatica (5 crediti)
Università degli studi della Tuscia Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche Corso di laurea in Scienze Ambientali A.A. 2013-2014 - II semestre Colloquio di informatica (5 crediti) Prof. Pier Giorgio
DettagliPON C1 La vita: da una goccia di acqua a Gli strumenti ottici
Scuola Secondaria di I Grado MICHELANGELO - Bari PON C1 La vita: da una goccia di acqua a Gli strumenti ottici Prof.ssa Anna Maria D Orazio Il MICROSCOPIO e uno strumento che consente di osservare oggetti
DettagliCaratteristiche delle fotografie per documenti identità elettronici
Caratteristiche delle fotografie per documenti identità elettronici Di seguito sono riportate alcune indicazioni utili a verificare che le foto, presentate dai cittadini siano conformi alle regole suggerite
Dettagli