Verbale incontro. VII^ Consulta Protezione civile e sicurezza. Sala riunioni ANCI PIEMONTE - 10 giugno 2010 ore 10.30

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1 Foglio firme Verbale incontro VII^ Consulta Protezione civile e sicurezza Sala riunioni ANCI PIEMONTE - 10 giugno 2010 ore PRESENTI ORDINE DEL GIORNO 1) Insediamento Consulta 2) Situazione adozione Piani Comunali di Protezione Civile 3) Le novità in tema di sicurezza urbana 4) Piano di lavoro ) Varie ed eventuali La seduta si apre alle ore VERBALE INCONTRO Mauro Franzinelli (Presidente della Consulta) ritiene importante sensibilizzare i Comuni, in primis i Sindaci, su quanto effettivamente compete loro sulla protezione civile; emerge, infatti, la mancanza di cultura in materia. A tal fine, dunque, propone di riunire la Consulta nelle varie Province a rotazione invitando espressamente i sindaci del territorio. Viene rilevato, poi, il problema dei Consorzi di area omogenea che si sono costituiti per la protezione civile: ci si chiede se sono efficienti e se esiste un coordinamento o quest ultimo avviene solo quando si verificano delle calamità; dall altro lato ci dovrebbe essere una collaborazione tra i Comuni e la Prefettura. Emerge, poi, il problema dei Piani comunali di protezione civile che vengono predisposti da pochi Comuni. Claudio Corradino (Vice Presidente ANCI PIEMONTE) precisa che la Consulta tocca tematiche concrete di cui i Sindaci non hanno bene chiara l importanza: concorda, dunque, sulla necessità di sensibilizzare gli amministratori in merito prevedendo degli incontri della Consulta sul territorio coinvolgendo i Sindaci. Bruno Vito (Città di Torino) ricorda che la Regione ha dato contributi per i Piani di protezione civile ma questo ha portato ad un proliferarsi di consulenti anche senza esperienza. Ritiene importante prevedere una validazione delle Province sui Piani comunali così come sarebbe opportuno che gli schemi dei Piani fossero standardizzati e semplificati perché le linee guida della Regione sono difficili da interpretare. 1

2 Anche la mappatura degli eventi è carente in quanto non si valutano gli effetti indotti. Emerge, inoltre, una carenza di partecipazione degli amministratori ai corsi organizzati dalla Regione. Paolo Cortese (Comune di Novara) concorda sulla necessità di schemi dei Piani più pratici e semplificati così come sarebbe opportuno definire chi fa che cosa all interno del Piano stesso. A questo proposito sarebbe anche interessante capire qual è lo stato dell arte dei Piani di protezione civile dei Comuni. Mauro Franzinelli (Presidente della Consulta) concorda sulla necessità di un monitoraggio e quindi l ANCI PIEMONTE farà un indagine presso le Province in merito ai Comuni che hanno o non hanno adottato i Piani comunali. Simone Ricca (Comune di Brandizzo) condivide la necessità di sensibilizzare di più i Sindaci in merito alla protezione civile e su questo aspetto l ANCI PIEMONTE dovrebbe avere un ruolo importante. Giovanni Acerbo (Città di Torino) ritiene necessario che venga chiarito il ruolo che deve avere il volontariato di protezione civile in quanto, molto spesso, viene utilizzato per svolgere incarichi di sostituzione e di supporto alla polizia municipale. Diventa importante, dunque, sensibilizzare le amministrazioni locali ad utilizzare il volontariato della protezione civile esclusivamente per svolgere tali compiti. Sergio Zaccaria (Città di Torino) ricorda che con il Codice delle autonomie la protezione civile viene collocata tra le funzioni fondamentali e dunque, quando verrà approvata, tale funzione potrà avere una considerazione maggiore da parte delle amministrazioni locali. Il volontariato deve essere formato e supportato con risorse economiche dagli enti locali. Nel Comune di Torino è stato selezionato il volontariato escludendo i meno presenti; le associazioni del territorio sono state sintetizzate in un unico organismo: la sezione comunale. Quest ultima ha un coordinatore e un vice coordinatore: i volontari, dunque, si spersonalizzano dalla propria associazione facendo parte integrante della sezione comunale. E stata prevista la sottoscrizione di convenzioni con le singole associazioni, che stabilisce le funzioni che ognuna di esse deve svolgere e il numero di volontari che ogni associazione assegna alla sezione comunale. E stato deliberato un regolamento della Giunta comunale sulla protezione civile e il Consiglio comunale ha approvato il Piano di protezione civile: quest ultimo risale al 1989 e viene aggiornato periodicamente. Alla sezione comunale si aggiunge un gruppo comunale con circa 60 volontari che dipende dalla Direzione del Comune di Torino. Infine il Comune di Torino ha fatto un bando per lo svolgimento dell attività di reperibilità al di fuori dell orario di lavoro. Precisa, infine, che il ruolo della protezione civile è un coordinamento trasversale e quindi non deve confondersi con le altre attività (per esempio vigili del fuoco, etc.). Concorda sulla necessità che i volontari della protezione civile svolgano i compiti loro assegnati e non altri. 2

3 Valentino Carlin (Comune di Quargnento) precisa che il suo Comune ha circa 30 volontari: si sta cercando di raccogliere idee perché il gruppo possa rimanere compatto. Emanuela Patta (Comune di Tortona) informa che come Comune hanno un gruppo comunale e stanno organizzando, dal 18 al 20 giugno, un esercitazione provinciale; avendo, inoltre, tre aziende a rischio è prevista anche una simulazione sulla base della legge Seveso; entro quest anno si vuole approvare il Piano di protezione civile. Giovanni Acerbo (Città di Torino) ritiene necessaria una legge regionale che dia indicazioni precise in merito al vestiario tecnico e ai veicoli da utilizzare per la protezione civile così come è stato fatto per la polizia locale. Mauro Franzinelli (Presidente della Consulta) precisa che la prossima riunione della Consulta si svolgerà a fine settembre a Torino con l Assessore regionale nella struttura messa a disposizione dal Comune di Torino. Valentino Carlin (Comune di Quargnento) chiede informazioni sulla possibilità di avere i contributi della Regione Piemonte. Giovanni Acerbo (Città di Torino) in merito precisa che i gruppi comunali non rientrano nelle associazioni di volontariato e quindi, sulla base di una normativa nazionale, non possono ricevere contributi regionali. Potrebbe, dunque, essere richiesto alla Regione Piemonte la strategia che può essere adottata per consentire anche ai gruppi comunali di non essere esclusi. Mauro Franzinelli (Presidente della Consulta) conclude l incontro precisando alcune delle proposte emerse nel corso dell incontro: 1) Il monitoraggio alle Province in merito ai Piani comunali di protezione civile predisposti dai Comuni piemontesi. 2) La standardizzazione/semplificazione degli schemi per la predisposizione dei Piani di protezione civile. 3) La previsione della valutazione/controllo del Piano comunale da parte di un Ente sovraordinato (per esempio la Provincia). Ricorda, inoltre, che la Consulta si occupa di protezione civile ma anche di sicurezza urbana; verrà programmata, dunque, una riunione in merito. Informa i presenti che il 22 giugno verrà predisposto a Parma un documento esplicativo del Ministero che delinea con precisione i poteri che il Sindaco ha su questa materia. Alla domanda se ci siano delle novità sulla legge quadro della polizia locale precisa che il Tavolo dei Sindaci che si riunisce a Parma è affiancato da quello della polizia municipale. E stata spesso oggetto di discussione nel corso degli incontri ma ci sono degli ostacoli notevoli per portarla avanti: attualmente è in discussione alla Commissione del Senato. La seduta si conclude alle ore PROPOSTE, DECISIONI, CONCLUSIONI 3

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