Capitolo I IL TERZO SETTORE Pag.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo I IL TERZO SETTORE Pag."

Transcript

1 INDICE Capitolo I IL TERZO SETTORE Pag. 1. Il Terzo Settore in Italia Sociologia ed economia del Terzo Settore Enti operanti nel settore...6 Associazioni...9 Fondazioni...11 Comitati...20 Organizzazioni di volontariato...21 Organizzazioni non governative Cooperative sociali...28 Associazioni di promozione sociale Approfondimento: le imprese sociali Legislazione tributaria applicata al Terzo Settore: le ONLUS...36 Approfondimento: il regime tributario agevolato delle ONLUS Il Terzo Settore in Europa Approfondimento: il Terzo Settore nel contesto anglosassone...50 BIBLIOGRAFIA...52 Capitolo II ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE 1. Disciplina generale Soggetti Costituzione Risorse economiche Rappresentanza legale Registri e Osservatori per l Associazionismo...75 Approfondimento: II Conferenza dell Associazionismo (2010)... 87

2 1.6. Come termina una A.P.S Agevolazioni fiscali Appendice: Associazioni di Promozione Sociale: alcuni dati...97 Registro nazionale delle A.P.S Il bilancio delle Associazioni di Promozione Sociale Il bilancio sociale Il rendiconto d esercizio Obiettivi Termini e scadenze Forma e contenuto Principi contabili Principi contabili generali Criteri di valutazione Approfondimento : Criteri di rilevazione, valutazione e rappresentazione di donazioni, legati ed altre erogazioni liberali Schemi di bilancio Stato Patrimoniale Rendiconto gestionale Nota integrativa Relazione di missione Appendice: Schemi di bilancio delle aziende no profit Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale per macroclassi Rendiconto gestionale Rendiconto degli incassi, dei pagamenti e situazione patrimoniale Modello di rendiconto economico delle associazioni di promozione sociale BIBLIOGRAFIA

3 Capitolo I IL TERZO SETTORE 1. IL TERZO SETTORE IN ITALIA Il Terzo Settore è quel complesso di istituzioni che all'interno del sistema economico si collocano tra la sfera pubblica (Stato, Regioni, enti locali, altri enti) e quella privata, cioè il mercato, ma non sono riconducibili ne all uno ne all altro; è costituito, cioè, da soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative - ONLUS in generale - ecc.). Nel tempo sono state elaborate varie definizioni, tuttavia il fenomeno studiato non si presta ad essere ricondotto a semplici e immutabili schemi definitori, trattandosi di una realtà sociale, economica e culturale in continua evoluzione. La prima definizione si ritrova in Europa a partire dalla metà degli anni '70 del Novecento; fu usata per la prima volta nel rapporto del 1978 per la Commissione di Bruxelles dal titolo "Un progetto per l'europa", assegnando al Terzo settore una posizione che lo separa concettualmente dallo Stato e dal Mercato, favorendo l'equiparazione dei tre settori a livello di società complessiva. In tale rapporto J. Delors 1 definisce il volontariato, come area dell economia e della produzione dei servizi che mette al centro l uomo con le risorse che possiede, ed è motivato dalla solidarietà, unendo l efficienza organizzativa con l efficace risposta ai bisogni. Con la legge dell 11 agosto 1991 n.266, in Italia si riconosce al volontariato il suo valore e ruolo sociale in ordine alla promozione della partecipazione, della solidarietà e nel rispetto del pluralismo. Le ricerche basate su questo concetto si sviluppano soprattutto in seguito, a partire dagli anni della crisi del Welfare. Lo svantaggio dell inquadratura data dal termine Terzo Settore sta nella tendenza a nascondere la sfera informale, il mondo vitale, la partecipazione civile che ha spesso rappresentato lo stimolo per la nascita di organizzazioni all'interno del settore. In Italia il termine si è diffuso verso la fine degli anni 80 2 e, anche se non tipico del nostro contesto culturale, ha convogliato su di sé l'interesse degli studiosi che si occupano delle organizzazioni non profit (ONP). Proprio il tema del non profit fu oggetto dei primi studi da parte degli economisti, volti a individuare classificazioni di questo fenomeno, a conferirgli una piena dignità nell'analisi economica, a studiarne il ruolo all'interno del sistema di Welfare 3. L espressione Terzo settore viene quindi 1 Jacques Lucien Jean Delors (Parigi, 20 luglio 1925) è un politico ed economista francese. È stato ministro e presidente della Commissione europea. 2 Azione Volontaria (Ascoli), Terza Dimensione (Ardigò), Privato Sociale (Donati), Terzo Sistema, Economia Civile, Settore non profit sono le diverse denominazioni attribuite al Terzo Settore. In Italia, almeno nel linguaggio istituzionale, ha prevalso il termine Terzo Settore ma tutte le denominazioni elencate fanno riferimento ad un fenomeno diffuso nei Paesi occidentali: le istituzioni che operano secondo logiche e meccanismi che non appartengono né alla sfera dello Stato né del Mercato. Ogni denominazione ha un suo paradigma che considera soltanto alcuni aspetti del fenomeno, tralasciandone degli altri. I punti di vista prevalenti sono quelli sociologici, economici e politici. 3 Fra gli altri: 3

4 usata come sinonimo di non profit 4, termine con cui è indicata l assenza di profitto a causa del vincolo imposto alla distribuzione degli utili eventualmente conseguiti, i quali devono essere necessariamente reinvestiti per la crescita dell impresa. Contemporaneamente viene formulato un approccio sociologico 5, e ulteriormente approfondito l'approccio economico. 6 Entrambi utilizzano l espressione Terzo Settore per indicare pratiche e soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a valenza pubblica o collettiva. Con l'approccio sociologico si evidenzia la valenza espressiva e l'orientamento altruistico delle relazioni che si instaurano all'interno del Terzo Settore, implicando un coinvolgimento personale degli attori. Le indagini sociologiche mirano a individuare gli aspetti di natura motivazionale, culturale, valoriale ed etica dell agire volontario nelle organizzazioni non profit. Il Terzo Settore è inoltre un fenomeno economico e non un insieme di forme organizzative extra-economiche, come inizialmente sostenuto. Zamagni, con autorevolezza di economista cattolico, scrive: L equivoco da sciogliere, una volta per tutte, è che la finalità non lucrativa non equivale affatto alla non produzione di profitto. Le organizzazioni di Terzo Settore devono produrre profitto (cioè un residuo), se vogliono affermarsi come soggetti autonomi e indipendenti. Ciò che le caratterizza è il vincolo della non distribuzione degli utili (o del profitto), il che è cosa ben diversa dalla non generazione degli stessi. Le organizzazioni del Terzo Settore, quindi, forniscono al benessere della società un contributo non inferiore, anche se di natura diversa, da quello di Stato e Mercato. Gli studi economici indagano sul contributo dato dal Terzo Settore all'economia del Paese, soprattutto in termini di servizi di cura delle fasce deboli della popolazione. Si analizzano le fonti di finanziamento delle ONP e i flussi economico-finanziari intercorrenti tra queste e gli enti pubblici. Si parla di nuova economia sociale, che non ha un assetto giuridico consolidato, un modello univoco di riferimento, ma è un ambito in cui sono presenti strutture organizzate di tipo sociale con forme giuridiche molto differenti. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, ciò che rimane dopo l individuazione dello Stato e del Mercato è un universo molto vasto, composto da soggetti disomogenei che hanno però in comune la capacità di sviluppare nuove offerte per rispondere alla domanda di servizi che né lo Stato né il privato sono in grado di soddisfare. I settori di attività che interessano il Terzo Settore sono: - assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria; - beneficenza; Ascoli U., Welfare state e azione volontaria, in Stato e mercato, n. 13, 1985 Gui B., Le organizzazioni produttive private senza fine di lucro. Un inquadramento concettuale, in Economia pubblica, n.4/5, apr.-mag., pp , Profit è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Si usa quindi il termine Non profit per indicare l assenza di vantaggio. 5 Cesareo, La società flessibile, Franco Angeli, Milano Ranci, La regolazione pubblica del Terzo Settore nelle politiche di welfare, rapporto presentato al seminario su La ricerca sul Terzo Settore in Italia: risultati e prospettive, Milano 1994; Zamagni, L'economia civile come forza di civilizzazione per la società italiana, manoscritto, Università di Bologna; Zamagni (a cura di), Economia, democrazia, istituzioni in una società in trasformazione, Bologna, Il mulino,

5 - istruzione; - formazione; - sport dilettantistico; - tutela e valorizzazione dei beni di interesse storico artistico; - tutela e valorizzazione dell ambiente; - promozione della cultura e dell arte; - tutela dei diritti civili; - ricerca scientifica di particolare interesse sociale. Per comprendere meglio cosa sia l economia sociale, la si può raffigurare come un insieme di strati in cui, partendo dal basso, si incontra per prima l azione volontaria pura ; successivamente si hanno i gruppi e le associazioni (fino agli enti non commerciali di tipo associativo); salendo ancora si hanno le fondazioni, le I.P.A.B. (istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza o opere pie) e le organizzazioni non governative; poi si incontrano le fondazioni bancarie, le O.N.L.U.S. (organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e le cooperative sociali; quindi si hanno le cooperative vere e proprie con i loro (eventuali) consorzi, infine le imprese di credito cooperativo. Si tratta quindi di un universo che coinvolge, solo in Italia, milioni di cittadini associati e volontari, si organizza grazie a decine di migliaia di sedi locali, impiega centinaia di migliaia di lavoratori e di obiettori di coscienza. 1.1 Sociologia ed economia del Terzo Settore La grande attenzione che oggi viene riservata al tema del Terzo Settore indica nuovi interessi, necessità, esigenze funzionali e aspettative nei confronti di fenomeni che sono spesso stati collocati ai margini della politica e dell economia. Tuttavia quest ultime, attualmente, sembra quasi rivendicarne i diritti di scoperta. Per questo motivo è più che mai opportuno che la sociologia - come ambito super partes - cerchi di elaborare un interpretazione del fenomeno, mettendo in luce sia i suoi caratteri di novità sia quelli di radicamento profondo nella nostra società e nella nostra cultura economica e politica. L economia sociale è stata riconosciuta come disciplina scientifica le cui linee guida e modalità di azione economica sono ispirati al primato della persona e della solidarietà. Nel 1845 sono stati stabiliti precisi principi organizzativi: 1) "una testa un voto", che esprime il primato della persona rispetto al capitale; 2) "porta aperta", ossia della piena libertà di ingresso e di uscita dall'organizzazione da parte dei membri; 3) elezione democratica dei dirigenti, che esprimono i valori della libertà e della partecipazione in seno all'organizzazione; 4) indivisibilità delle riserve; 5

6 5) devoluzione del patrimonio al momento dello scioglimento della società, che esprimono la concezione non meramente privata della partecipazione all'impresa da parte dei singoli e le finalità pro sociali dell'azione dell'impresa stessa. Nel tempo la formazione e il grande sviluppo del Terzo Settore sono stati spiegati attraverso varie teorie: Teorie del fallimento del mercato. Si riferiscono a beni per i quali: esistono asimmetrie informative e il consumatore non è in grado di valutare la qualità del bene (es. servizi da parte di ;( tecnici non è possibile fissare in anticipo la quantità del bene che deve essere fornito (es. cure per una nuova ;( patologia non è possibile fissare il prezzo (es. opere ;( d arte l utente è persona diversa dal finanziatore (es. servizi di cura per gli.( anziani Per questo tipo di beni il mercato risulta fallimentare come meccanismo di allocazione, pertanto, nella produzione di tali beni le organizzazioni no profit appaiono maggiormente degne di fiducia, quindi sono scelte con maggiore facilità dai finanziatori. Teorie del fallimento dello Stato. Le teorie del fallimento dello Stato prendono in esame beni non escludibili e non rivali 7, beni ad utilità marginale 8 ridotta e i servizi alle persone. I servizi pubblici rispondono alle esigenze dell elettore medio. Chi non è soddisfatto dei servizi pubblici ha tre alternative: l emigrazione (exit); la formazione di governi locali (voice); la richiesta sul mercato privato di beni aggiuntivi o sostitutivi a quelli pubblici (loyalty). Tuttavia si preferisce rivolgersi al Terzo Settore poiché le tre posizioni presentano delle sub-ottimalità: l exit, infatti, ha costi umani; la voice genera conflitti sociali; la ricerca sul mercato di sostituti implica l eventualità che possono non esservi dei sostituti soddisfacenti, può comportare un costo eccessivo, può inoltre produrre una sub-ottimalità sociale. Tali teorie, nonostante la loro pragmaticità, possiedono dei limiti essendo prima di tutto teorie dal lato della domanda, inoltre utilizzano modelli antropologici culturali semplificati che non permettono di cogliere la specificità del settore e di fare previsioni. Teorie sociologiche. La sociologia, insieme all economia, ha fornito varie teorie; importante è quella di R. Bauer, il quale all interno della collettività ha distinto la Sfera Informale Personale (SIP) da un lato, il Sistema Politico Amministrativo (SPA) e il Sistema Economico (SE) dall altro, seppur profondamente differenti tra loro. Lo Stato ( SPA ) utilizza come codice il potere governativo in una logica fatta da leggi e ordine, perseguendo, con il suo agire strategico, il successo politico e la legittimazione; il mercato (SE) è caratterizzato da un agire tecnico strumentale ed ha come obiettivo l efficienza economica, la sua razionalità è incarnata sul contratto e sul profitto e opera attraverso il denaro. La Sfera Informale Personale svolge un azione comunicativa, perseguendo il fine della comprensione reciproca, utilizzando come codici mezzi espressivi e morali come la fiducia, l'amore, l'amicizia, lo spirito di gruppo e così via e strutture di senso e valori come l'altruismo, la mutualità, la 7 Beni il cui consumo non può essere precluso a nessuno e non va a discapito del consumo di un altro. 8 L utilità marginale può definirsi come l'utilità apportata dall'ultima unità o dose consumata di un bene. 6

7 reciprocità, etc. Le forme istituzionali della sfera informale sono la famiglia, la parentela, i piccoli gruppi di amici o di colleghi, il vicinato, etc. Tali estremi sono collegati dal Sistema delle Organizzazioni di Mediazione (Terzo Settore). Nella sua dottrina sociologica, invece, J. L. Laville, colloca l Economia sociale tra l Economia monetaria (di mercato e pubblica) e quella non monetaria, come connubio tra la logica di scambio del mercato, di redistribuzione svolta dalla funzione pubblica e di reciprocità come costruzione congiunta della domanda e dell offerta. Nonostante venga assegnata al Terzo Settore una definizione residuale, è riconosciuto come un settore a sé stante, soprattutto dal punto di vista sociologico, in quanto presenta cultura, normativa, operatività e ruolo sociale suoi propri; tuttavia vi è l'incapacità di attribuirgli una soggettività "alla pari" rispetto a Stato e mercato. Ciò avviene perché, mentre la società moderna si dispiegava tutta nella dicotomia pubblico/privato, la società attuale (post-moderna) è comprensibile solo utilizzando "categorie relazionali" e non dicotomiche, perché "tende a strutturarsi attorno a quattro polarità, di cui le prime due, mercato e Stato, sono un prodotto della modernità, mentre le altre due, e cioè le organizzazioni di Terzo Settore e le reti informali, rappresentano quelle sfere sociali autonome di privato sociale che emergono al di là della modernità" 9. Tuttavia la cultura moderna influenza fortemente quella attuale, soprattutto riguardo le modalità di azione tipiche del Terzo Settore; da una parte se ne esorta lo sviluppo, dall'altra se ne travisano le finalità. Per tali motivi, in una società in cui vince la differenziazione piuttosto che la solidarietà 10, non riesce a maturare una vera "cultura associativa". Il Terzo Settore esprime l emergenza della relazionalità sociale tipica della modernità prima che questa diventi valore di scambio (nel mercato) e prima che questa diventi oggetto di regolazione politica e giuridica (da parte dello Stato). 11 Ci sono apposite organizzazioni internazionali che si occupano di fare attività di ricerca e di valutazione del settore come il CIRIEC (Centre International de Recherches et d'information sur l'economie Publique, Sociale et Coopérative), il CEDAG (European Council for Non Profit Organisations), RECMA (Research Company Evaluating The Media Agency Industry). 1.2 Enti operanti nel settore Il Terzo Settore è caratterizzato da formazioni intermedie non lucrative - organizzazioni che, non avendo scopi di lucro, e non essendo destinate alla realizzazione di profitti, reinvestono gli utili interamente per gli scopi organizzativi - cui la legge ha apportato significative modificazioni, eliminando provvedimenti normativi sfavorevoli e introducendone altri finalizzati a promuovere ed incentivare tali enti. 9 P. DONATI, Sociologia del terzo settore, Carocci, Il Terzo Settore opera nell'ambito della solidarietà, che segue regole di scambio diverse da quelle del mercato e dello Stato e si struttura in forme organizzative peculiari, finalizzate sì (come lo Stato) alla realizzazione del "bene comune", ma diversificandosi dallo Stato perché specializzata nella produzione di "beni comuni relazionali". 11 P. DONATI, L analisi sociologica del Terzo settore:introdurre la distinzione relazionale terzo settore/privato sociale, in Rossi G., Terzo settore, stato e mercato nella trasformazione delle politiche sociali in Europa, Angeli, Milano,

8 Tuttavia quelli dell economia sociale e del non profit sono campi ancora non del tutto definiti in Italia, dove realtà anche molto diverse tra loro si occupano della somministrazione di servizi. È auspicabile che si definiscano al più presto e in modo chiaro la natura, l assetto giuridico ed economico e il campo d azione delle realtà not for profit, distinguendo in particolare le cooperative sociali dalle associazioni di volontariato. Ad oggi si parla di associazionismo a scopi solidaristici (c.d. non profit) e, più in generale, di associazionismo a scopi non lucrativi (ONLUS). Tali organizzazioni non rivestono una forma giuridica tipica, ma si esprimono attraverso diversi schemi associativi, alcuni tipizzati nel codice civile, altri regolamentati da legislazione speciale, altri ancora che ricomprendono caratteri dell una e dell altra categoria. Possono essere enti personificati o no, cioè dotati o meno di personalità giuridica. L effetto che ne discende è l attribuzione di autonomia patrimoniale perfetta, circostanza in forza della quale i creditori dell ente possono far valere le proprie pretese solo sul patrimonio dell ente stesso, mentre i creditori dei singoli membri dell organizzazione possono far valere le proprie pretese solo sul patrimonio individuale del loro debitore; non c è confusione, quindi, tra il patrimonio dell ente e quello dei singoli membri. 12 Tuttavia, il difetto di personalità giuridica non sempre e non necessariamente comporta l assenza totale di autonomia patrimoniale, essendo presenti casi in cui viene riconosciuta all organismo un autonomia patrimoniale imperfetta, per cui i suoi creditori possono far valere le loro pretese sul patrimonio sociale e, solo ove questo risulti incapiente, potranno agire nei confronti di coloro che hanno agito in nome e per conto dell organizzazione. Tali enti non personificati agiscono comunque tramite i loro rappresentanti e sono considerati centri autonomi di imputazione di effetti giuridici ( es. associazioni non riconosciute). 12 L art 2740 c.c. stabilisce che il debitore risponde delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. 8

9 In sintesi: l espressione enti non profit riassume sinteticamente numerosi tipi di soggetti che svolgono, con diversa forma giuridica, attività caratterizzate da rilevanza ideale e sociale, senza finalità di lucro. In Italia, la realtà degli enti non profit appare complessa, in quanto caratterizzata da una varietà di soggetti giuridici, oltre che di campo di attività, che rende difficilmente inquadrabile e classificabile il settore. A livello giuridico, rientrano tra gli enti non profit diversi soggetti individuati dal codice civile o da leggi speciali. Dal punto di vista tributario, invece, rilevano la categoria degli enti non commerciali, identificata dall art. 73 (comma 1 lettera c e commi 2 e seguenti) e dall art. 149 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (D.P.R. 917/1986), e quella delle Onlus, introdotta dal D.Lgs. 460/1997, che costituisce un contenitore fiscale nel quale entrano o possono entrare vari soggetti giuridici in possesso dei requisiti previsti dal citato decreto legislativo. Oltre al perseguimento di finalità di natura ideale, gli enti non profit generalmente si caratterizzano, tra l altro, per le seguenti caratteristiche gestionali: divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell ente; presenza di proventi di significativo ammontare generati da finanziatori che non si attendono di ricevere controprestazioni (rimborsi o benefici) proporzionati al valore delle risorse erogate; devoluzione del patrimonio dell ente, in caso di suo scioglimento, ad altro ente con finalità analoghe o a fini di pubblica utilità; assenza di interessi proprietari che possano essere ceduti, riscattati o che comportino il diritto ad una distribuzione delle risorse liberate in sede di eventuale liquidazione dell istituto. 13 I seguenti soggetti compongono il Terzo Settore. 13 Atto di indirizzo Linee guida e schemi per la redazione del bilancio di esercizio degli enti non profit - Agenzia delle Onlus 11 febbraio

10 ASSOCIAZIONI L associazione è un organizzazione stabile di uomini e mezzi diretta al raggiungimento di uno scopo non lucrativo 14. Elemento caratterizzante è la base di tipo personale: la presenza, cioè, di una pluralità di soggetti che si organizzano al fine di raggiungere uno scopo comune. Il vincolo associativo ha natura contrattuale. Per l esattezza, il contratto costitutivo dell associazione è un contratto con comunione di scopo a struttura aperta ciò significa che è sempre possibile l adesione di nuove parti al contratto, pur non potendo il singolo aspirante vantare un diritto soggettivo all ingresso nell associazione, anche quando sia in possesso dei requisiti richiesti. In sostanza, non esiste in capo all associazione un obbligo a contrarre e ciò, probabilmente, a causa del carattere intrinsecamente fiduciario del vincolo associativo. Le associazioni sono enti disciplinati dal Codice Civile, che distingue nettamente tra associazioni riconosciute minuziosamente disciplinate - e quelle non riconosciute a cui dedica solamente tre disposizioni, lasciando per il resto campo libero all autonomia degli associati. Per quanto riguarda le associazioni riconosciute (art 14 ss. c.c.) le finalità e l organizzazione interna sono stabilite nell atto costitutivo (che deve rivestire la forma dell atto pubblico) 15 e nello statuto 16, che possono essere contenuti in un unico documento o far parte di documenti distinti. Le associazioni vengono riconosciute attraverso una procedura di concessione governativa che attribuisce all ente la personalità giuridica e sottopone l associazione a controlli pubblici. Con il riconoscimento l associazione acquisisce l autonomia patrimoniale perfetta, cioè essa risponde delle obbligazioni assunte soltanto con il suo patrimonio; Il fondo comune, che costituisce il patrimonio dell associazione, non ha carattere costitutivo per il raggiungimento dello scopo come nella fondazione, ma ha soltanto una funzione di garanzia per i terzi. Il funzionamento di un associazione necessita almeno di due organi: Assemblea: organo collegiale con funzione deliberante. Suoi compiti principali sono l approvazione del bilancio e la nomina degli amministratori. Essa delibera, di regola, a maggioranza (c.d. principio maggioritario, art. 21, co. 1 c.c.) e le sue deliberazioni possono essere impugnate dinanzi all autorità giudiziaria se contrarie alla legge, all atto costitutivo o allo statuto (art. 23, co. 1 c.c.) Amministratori: soggetti cui è demandata in concreto la gestione dell ente. Ad essi, inoltre, spetta la rappresentanza dell associazione, possono cioè agire in suo nome e per suo conto e ne 14 L associazione può porre in essere tutti i tipi di attività, anche a scopo lucrativo, a patto che il ricavato venga utilizzato dall associazione per realizzare un opera attinente al fine ultimo che persegue. 15 L atto costitutivo è l'atto giuridico con il quale si dà vita ad una persona giuridica. Esso ha natura di atto di autonomia privata nel caso delle persone giuridiche private, mentre, nel caso delle persone giuridiche pubbliche, ha natura di provvedimento. Contiene gli elementi necessari per l identificazione dell ente: la denominazione, l indicazione dello scopo e del patrimonio, la sede, le norme sull ordinamento e sull amministrazione. In esso sono determinati anche i diritti e gli obblighi degli associati e le condizioni per la loro ammissione. Può contenere, inoltre, le norme sull estinzione dell ente e sulla conseguente devoluzione del patrimonio. 16 Lo statuto è l'atto normativo fondamentale che disciplina l'organizzazione e il funzionamento di un ente pubblico o privato. L art 16 c.c. stabilisce che lo statuto determina la composizione dell organo amministrativo dell associazione e le modalità di nomina dei componenti. 10

11 sopportano i conseguenti effetti (rappresentanza organica). Essi sono responsabili nei confronti dell ente solo in caso di violazione dei doveri inerenti alla loro carica. In tal caso, la loro responsabilità è regolata dalle norme sul mandato (art.1703 c.c.), avendo l obbligo di gestirlo con la diligenza del buon padre di famiglia. Esistono varie categorie di associati; lo scioglimento del vincolo associativo è determinato dall esclusione da parte dell assemblea o dal recesso; in entrambi i casi, l associato non può ripetere i contributi versati, né ha alcun diritto sul patrimonio sociale (art. 24, ult. co. c.c.). Le associazioni, oltre che per le cause indicate nell atto costitutivo, si estinguono quando lo scopo sia stato raggiunto o sia divenuto impossibile (art. 27, co.1) o quando tutti gli associati siano venuti a mancare (art. 27, co.2). All estinzione fa seguito la liquidazione del patrimonio non ai soci - (art. 30 c.c.) e poi, ove residuino dei beni, la devoluzione. Quest ultima ha luogo secondo le disposizioni contenute nell atto costitutivo o nello statuto; in mancanza è l autorità amministrativa a decidere la destinazione dei beni residui, assegnandoli ad enti che perseguono finalità analoghe. Riguardo alle associazioni non riconosciute il codice civile si limita solo agli artt Anche queste sorgono in conformità a un atto costitutivo, per il quale però non è richiesta alcuna forma particolare, al quale si affianca uno statuto; insieme questi due documenti forniscono le regole di base per la gestione e l ordinamento interno dell associazione (art 36, co. 1). Per quanto riguarda gli organi sociali, si ritiene che anche le associazioni non riconosciute non possano fare a meno di un assemblea e di amministratori e stanno in giudizio nella persona del loro presidente o direttore. Dette associazioni hanno anche un loro patrimonio detto fondo comune, costituito dai contributi degli associati e dagli acquisti dell associazione. Esso è indivisibile e gli associati, in caso di recesso, non possono pretenderne la quota (art. 37 c.c.). Infine, caratteristica saliente è che le associazioni non riconosciute, in quanto prive di personalità giuridica, godono di un regime di autonomia patrimoniale imperfetta ex art. 38 c.c. : i creditori dell associazione, oltre a poter soddisfare le loro ragioni sul fondo comune, possono rivolgersi per ottenere l adempimento soltanto a coloro che abbiano agito in nome e per conto dell associazione (e non ai singoli associati) che ne rispondono personalmente e solidalmente. La maggior parte delle associazioni del nostro Paese non sono riconosciute; oltre che alcune non ottengono il riconoscimento (quindi la personalità giuridica e gli effetti che ne discendono), altre evitano proprio di chiederlo, al fine di mantenere una maggiore autonomia nel proprio funzionamento, potendo prescindere da vincoli procedurali e sostanziali. Tali associazioni, inoltre, godono anche di una maggiore libertà derivante dal non dover venire a contatto con la Pubblica Amministrazione a causa o a seguito del riconoscimento della personalità giuridica. 17 Basti pensare 17 Dopo l abrogazione dell art 17 c.c. e degli artt. 600 e 786 c.c. le differenze sotto questo profilo si sono attenuate; tuttavia l ottenimento della personalità giuridica, per quanto semplificato nella sua procedura, implica pur sempre un valutazione preventiva e sostanziale da parte di un organo dello Stato. 11

12 che numerose e importanti associazioni italiane, come tutti i partiti politici e i sindacati, non sono interessate al riconoscimento della personalità giuridica. FONDAZIONI Le fondazioni sono enti creati da un soggetto, denominato fondatore, che destina il proprio patrimonio, o parte di esso, al raggiungimento di uno scopo di utilità generale. In Italia la disciplina giuridica delle fondazioni è contenuta principalmente nel Libro I, Titolo II, Capo II del Codice civile che, peraltro, le tratta unitamente alle associazioni. Nasce da un atto di fondazione ma al contrario dell associazione, dove l atto costitutivo ha natura contrattuale, l atto di fondazione è un atto unilaterale inter vivos nel qual caso sarà necessaria la forma dell atto pubblico o mortis causa (il testamento 18 ) ex art. 14 c.c. Altra differenza è che prevale l elemento patrimoniale e sono enti durevoli sempre dotati di personalità giuridica, godono cioè di autonomia patrimoniale perfetta. L atto di fondazione è un atto di disposizione patrimoniale con il quale un privato si spoglia in modo definitivo e irrevocabile del proprio patrimonio, o di parte di esso, per destinarlo al raggiungimento di uno scopo di utilità pubblica, e nel quale vengono indicate le modalità da seguire a tal fine. In realtà, pur essendo un unico documento 19, l atto è costituito dall atto di fondazione vero e proprio, negozio giuridico non patrimoniale con cui il fondatore provvede ad individuare lo scopo da raggiungere configurando la struttura organizzativa dell ente, e dall atto di dotazione con cui vengono apprestati i mezzi patrimoniali necessari ( nel caso di costituzione con testamento, è un'istituzione di erede o legato.) All'atto costitutivo è normalmente allegato lo statuto della fondazione. L'atto costitutivo e lo statuto devono contenere la denominazione della fondazione, l'indicazione dello scopo, del patrimonio e della sede, le norme sull'ordinamento e sull'amministrazione ed i criteri e le modalità di erogazione delle rendite. Possono inoltre contenere le norme concernenti l estinzione della fondazione e la devoluzione del patrimonio nonché quelle relative alla sua trasformazione. In caso di costituzione con atto mortis causa, anziché stabilire nel testamento tutti i suddetti elementi, il fondatore di solito si limita ad indicare lo scopo della fondazione, i beni ad essa destinati e, spesso, la sua denominazione, demandando ad un erede o legatario, a carico del quale pone un onere, oppure ad un esecutore testamentario l'effettiva costituzione dell'ente. In questo caso non sarà il testamento a fungere da atto costitutivo, ma il successivo documento dell'erede, legatario o esecutore testamentario. L'atto costitutivo può essere revocato dal fondatore prima che sia intervenuto il riconoscimento, salvo che il fondatore abbia fatto iniziare l'attività dell'opera da lui disposta. La facoltà di revoca non si trasmette agli eredi. 18 Nel silenzio della legge, si ritiene sufficiente il testamento olografo. 19 La dottrina maggioritaria e la giurisprudenza individuano due atti giuridici distinti, sebbene generalmente uniti nello stesso documento, e funzionalmente collegati (sicché la nullità dell'uno si riflette sull'altro.) 12

13 È presente l organo amministrativo che assolve le funzioni di gestione del patrimonio e realizzazione dello scopo; agisce in piena autonomia rispetto al fondatore, sulla base delle direttive contenute nell atto costitutivo e risponde verso l ente secondo le norme del mandato (art. 18 c.c.) Il codice civile nulla dice circa la sua composizione: potrebbe, quindi, essere anche un organo monocratico, sebbene normalmente sia collegiale (variamente denominato: frequentemente consiglio di amministrazione ma negli statuti si trova anche consiglio dei garanti, consiglio direttivo, consiglio di fondazione ecc.). Lo statuto può stabilire liberamente le modalità di nomina degli amministratori e la loro durata in carica, che può anche essere vitalizia. Spesso il fondatore, se vivente, si riserva il potere di nominare una parte degli amministratori o la presidenza dell'organo amministrativo; va osservato che, se ciò non avviene, il fondatore non è di per sé organo della fondazione. La nomina degli amministratori, oltre che al fondatore, può essere attribuita a soggetti terzi o allo stesso organo di amministrazione per cooptazione. Di solito la rappresentanza dell'ente verso l'esterno è attribuita al presidente dell'organo di amministrazione; in ogni caso le limitazioni del potere di rappresentanza, che non risultano dal registro delle persone giuridiche, non possono essere opposte ai terzi, salvo che si provi che ne erano a conoscenza. Sempre al presidente, che può essere affiancato da uno o più vicepresidenti, è solitamente attribuito il compito di curare l'attuazione delle deliberazioni dell'organo di amministrazione, avvalendosi del personale posto alle sue dipendenze. Nelle fondazioni più grandi la direzione delle attività dell'ente può essere affidata ad un direttore generale o segretario generale, posto alle dipendenze del presidente, che può anche avere poteri di rappresentanza. L assenza dell assemblea e l ampia autonomia degli amministratori determinano un profondo controllo da parte della p.a. (art. 25 c.c.) La fondazione, infatti, a differenza dell'associazione, non dispone di un organo come l'assemblea in grado di controllare l'operato degli amministratori e, se del caso, sostituirli o, addirittura, deliberare un'azione di responsabilità nei loro confronti. Lo stesso organo di controllo, oltre a non essere obbligatorio, risulta meno efficace dell'omologo organo di un'associazione o società, in mancanza di un'assemblea alla quale riferire le anomalie riscontrate. Queste considerazioni hanno indotto il legislatore ad affidare la vigilanza sulle fondazioni all'autorità amministrativa ("autorità governativa" nel linguaggio del codice civile). L'autorità di vigilanza è la stessa che ha riconosciuto la fondazione, quindi il dirigente dell'ufficio regionale (o della provincia autonoma) competente o il prefetto. Essa: esercita il controllo e la vigilanza sull'amministrazione della fondazione; provvede alla nomina e alla sostituzione degli amministratori o dei rappresentanti, quando le disposizioni contenute nell'atto di fondazione non possono attuarsi; annulla, sentiti gli amministratori, con provvedimento definitivo, le loro deliberazioni contrarie a norme imperative, all'atto di fondazione, all'ordine pubblico o al buon costume; l'annullamento non pregiudica i diritti acquistati dai terzi di buona fede in base ad atti compiuti in esecuzione della deliberazione; 13

14 può sciogliere l'organo di amministrazione e nominare un commissario straordinario, qualora gli amministratori non agiscano in conformità dello statuto o dello scopo della fondazione o della legge; autorizza le azioni contro gli amministratori per fatti riguardanti la loro responsabilità, esercitate dal commissario straordinario, dai liquidatori o dai nuovi amministratori; può disporre il coordinamento dell'attività di più fondazioni o addirittura l'unificazione della loro amministrazione, rispettando, per quanto è possibile, la volontà dei fondatori. Questo potere è finalizzato ad accrescere l'efficacia e l'efficienza dell'operato delle fondazioni, evitando duplicazioni e sprechi. Le cause d estinzione della fondazione sono previste nell atto costitutivo e nello statuto, oltre che dalla legge (conseguimento dello scopo; sopravvenuta impossibilità o inutilità del raggiungimento dello scopo; insufficienza del patrimonio). L'autorità che ha riconosciuto la fondazione - prefetto oppure dirigente della regione o provincia autonoma - accerta, su istanza di qualsiasi interessato o anche d'ufficio, l'esistenza di una delle cause di estinzione e ne dà comunicazione agli amministratori e al presidente del tribunale territorialmente competente. Tuttavia la p.a., invece che dichiarare estinta la fondazione, può trasformarla, mutando lo scopo, allontanandosi il meno possibile dalla volontà del fondatore (art. 28 c.c.). Ciò è consentito, però, solo se i fatti che darebbero luogo alla trasformazione non siano previste nell atto costitutivo come cause di estinzione o di devoluzione. Anche nel caso della fondazione, all estinzione fanno seguito la liquidazione e, eventualmente, la devoluzione secondo regole simili a quelle applicate nel caso delle associazioni riconosciute. Durante la liquidazione si procede alla riscossione dei crediti e al pagamento dei debiti residui dell'ente. Alla liquidazione provvedono uno o più liquidatori, nominati secondo quanto stabilito dallo statuto o dall'atto costitutivo oppure, in mancanza di siffatte previsioni, dal presidente del tribunale, che in ogni caso vigila sul loro operato. Gli amministratori non possono compiere nuove operazioni dopo che gli è stato comunicato l'atto di accertamento della causa d'estinzione; in caso contrario, sono personalmente e solidalmente responsabili per le obbligazioni assunte. I beni della fondazione che restano al termine della liquidazione sono trasferiti ad altri soggetti, secondo quanto stabilito dall'atto costitutivo o dallo statuto: è la cosiddetta devoluzione, una successione a titolo particolare. Se l'atto costitutivo o lo statuto nulla dispongono, i beni sono devoluti ad altri enti che hanno fini analoghi, individuati dall'autorità che ha riconosciuto la fondazione. I creditori che durante la liquidazione non hanno fatto valere il loro credito possono chiedere il pagamento a coloro i quali i beni sono stati devoluti, entro l'anno dalla chiusura della liquidazione, in proporzione e nei limiti di ciò che hanno ricevuto. Chiusa la fase di liquidazione, il presidente del tribunale ne dà comunicazione all'autorità che ha riconosciuto la fondazione, la quale provvede alla cancellazione della stessa dal registro delle persone giuridiche, ponendo così fine alla sua esistenza. 14

15 Una categoria a sé è costituita dalle fondazioni bancarie, fondazioni che si sono costituite come risultato della ristrutturazione delle banche pubbliche (Casse di risparmio ed altri enti) e che con la legge Amato - legge n. 218 del hanno iniziato un processo di trasformazione a veri enti no profit erogatori, per statuto, di fondi nei campi della ricerca, solidarietà e della cultura. Riconoscimento delle fondazioni Il riconoscimento è un provvedimento amministrativo adottato, in esito al procedimento disciplinato dal D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361: dal dirigente dell'ufficio competente secondo l'organizzazione interna di ciascuna regione o provincia autonoma, per le fondazioni che operano esclusivamente nelle materie rientranti nella competenza legislativa regionale, ai sensi dell'art. 117 della Costituzione, e le cui finalità statutarie si esauriscono nell'ambito di una sola regione o provincia autonoma (art. 14 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616); dal prefetto della provincia in cui è stabilita la sede della fondazione, negli altri casi. L'ufficio regionale competente o la prefettura-ufficio territoriale del governo verificano che siano state soddisfatte le condizioni previste da norme di legge o regolamento per la costituzione della fondazione, che lo scopo sia possibile e lecito e che il patrimonio risulti adeguato alla sua realizzazione. Entro 120 giorni dalla presentazione della domanda provvedono al riconoscimento e all'iscrizione della fondazione nel registro delle persone giuridiche da loro tenuto. Entro lo stesso termine, qualora ravvisino ragioni ostative all'iscrizione o la necessità di integrare la documentazione presentata, ne danno motivata comunicazione ai richiedenti, i quali, nei successivi 30 giorni, possono presentare memorie e documenti. Se, nell'ulteriore termine di 30 giorni, non viene comunicato ai richiedenti il motivato diniego o non avviene l'iscrizione, questa si intende negata. Con lo stesso procedimento si procede all'approvazione delle modifiche statutarie e alla loro iscrizione nel registro delle persone giuridiche. In questo sono altresì iscritti: il trasferimento della sede e l'istituzione di sedi secondarie, la sostituzione degli amministratori con indicazione di quelli ai quali è attribuita la rappresentanza, la deliberazione di scioglimento e i provvedimenti che lo ordinano o accertano l'estinzione, le generalità dei liquidatori e gli altri fatti e atti indicati dalla legge o dal regolamento. Secondo la rilevazione sulle fondazioni, effettuata dall Istat nel , con riferimento al 2005, le fondazioni attive al 31 dicembre 2005 erano Rispetto ai risultati della rilevazione censuaria delle istituzioni nonprofit 20, riferiti al 1999, il numero delle fondazioni cresceva del 57%. Nel 2005, circa il 65% delle fondazioni era localizzato nell'italia settentrionale e più dei due terzi (68,4%) si era 20 Istat, Istituzioni no profit in Italia, Informazioni n. 50, Roma,

16 costituito a partire dal Nel 49,5% dei casi si trattava di fondazioni operative (2.338), nel 20% di fondazioni erogative (943) e nel 30,5% di fondazioni miste (1.439) 21. Nelle fondazioni erano impiegati circa 106 mila lavoratori retribuiti (82 mila dipendenti, 19 mila collaboratori e 5 mila lavoratori distaccati) e 50 mila non retribuiti (circa 46 mila volontari, 3 mila religiosi e un migliaio di volontari del servizio civile). Il 65% circa delle risorse umane era costituito da donne. Dal punto di vista economico, le fondazioni registravano nel complesso circa 16 miliardi di euro di entrate. Queste non erano distribuite omogeneamente né sul territorio, né per tipologia. A fronte di un valore medio delle entrate di 3,3 milioni di euro per il complesso delle unità, le fondazioni dell Italia centrale facevano registrare 7,5 milioni in media, mentre quelle del Nord-ovest, Nord-est e Mezzogiorno 2,6 milioni, 1,9 milioni e 1,5 milioni di euro, rispettivamente. Analogamente, le fondazioni miste presentavano un valore medio delle entrate di 5,7 milioni, rispetto a 4,0 milioni e 1,6 milioni di euro rilevati, rispettivamente, per le erogative e le operative. Tra le fondazioni il settore di attività prevalente relativamente più diffuso era la Filantropia (comprendente anche il finanziamento di progetti), seguito dall Istruzione e Ricerca, da Cultura, Sport e Ricreazione e dall Assistenza sociale. Per quanto riguarda i servizi, quelli più frequentemente offerti erano l erogazione di premi e borse di studio, la realizzazione di convegni, seminari, conferenze e congressi, l istruzione prescolastica, l assistenza in residenze protette e il finanziamento di progetti socio-assistenziali. La maggior parte delle fondazioni offriva servizi direttamente all utenza, raggiungendo circa sedici milioni di persone, di cui quattordici milioni senza disagi. 21 Le fondazioni sono state distinte in operative, erogative e miste a seconda che, rispettivamente, a) realizzino direttamente servizi di pubblica utilità gestendo una o più strutture (case di cura, case di riposo, scuole, biblioteche, musei, teatri, ecc.) finalizzate al raggiungimento dello scopo statutario; b) eroghino sussidi e contributi ad altri soggetti (tipicamente persone o altre istituzioni no profit) realizzando, quindi, indirettamente lo scopo statutario; c) svolgano entrambe le funzioni. Tra le prime si segnalano le ex Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) e alcune categorie di enti pubblici privatizzati, come ad esempio teatri ed enti lirici; tra le seconde, ancora le ex Ipab, le fondazioni bancarie e gli istituti di sostentamento del clero e, infine, tra quelle miste gli enti di previdenza privatizzati. 16

17 Tavola 1 - Fondazioni per tipologia e provincia Anno 2005 PROVINCE Operative Erogative Miste Totale Torino Vercelli Novara Cuneo Asti Alessandria Biella Verbano-Cusio-Ossola Piemonte Aosta Valle d'aosta / Vallée d'aoste Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi Lombardia Bolzano/Bozen Trento Trentino-Alto Adige Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo Veneto Udine Gorizia Trieste Pordenone Friuli-Venezia Giulia

18 PROVINCE Operative Erogative Miste Totale Imperia Savona Genova La Spezia Liguria Piacenza Parma Reggio nell'emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato Toscana Perugia Terni Umbria Pesaro Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Marche Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone Lazio PROVINCE Operative Erogative Miste Totale L'Aquila

19 Teramo Pescara Chieti Abruzzo Campobasso * * * * Isernia * * * * Molise Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno Campania Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Puglia Potenza Matera Basilicata Cosenza Catanzaro Reggio di Calabria Crotone Vibo Valentia Calabria Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa PROVINCE Operative Erogative Miste Totale Sicilia Sassari

20 Nuoro Cagliari Oristano Sardegna ITALIA Nord ovest Nord- est Centro Mezzogiorno Fonte Istat, Rilevazione delle fondazioni, Tavola 2 - Fondazioni per periodo di costituzione e attività prevalente Anno 2005 PERIODO DI Operative Erogative Miste Totale COSTITUZIONE Fino al dal 1961 al dal 1971 al dal 1981 al dopo il TOTALE ATTIVITA Operative Erogative Miste Totale PREVALENTE Cultura, sport e ricreazione Istruzione e ricerca Sanità Assistenza sociale Ambiente Sviluppo economico e coesione sociale Tutela dei diritti e attività politica Filantropia (compreso grant-making) Cooperazione e solidarietà internazionale Religione Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi TOTALE Fonte Istat, Rilevazione delle fondazioni,

Numero eventi di malattia per classe di durata dell'evento in giorni e settore - Anni 2012 e 2013

Numero eventi di malattia per classe di durata dell'evento in giorni e settore - Anni 2012 e 2013 Numero certificati di malattia per settore - Anni 2012 e 2013 2012 2013 Var. % 2012/2013 Settore privato 11.738.081 11.869.521 +1,1 Settore pubblico 5.476.865 5.983.404 +9,2 Totale 17.214.946 17.807.925

Dettagli

CASE DI LUSSO AL TOP A FIRENZE E GENOVA

CASE DI LUSSO AL TOP A FIRENZE E GENOVA CASE DI LUSSO AL TOP A FIRENZE E GENOVA Degli oltre 74.400 immobili di lusso presenti in Italia che garantiscono alle casse dei Comuni poco più di 91 milioni di euro all anno di Imu, Firenze e Genova sono

Dettagli

Personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Cod. ISTAT INT 00024 AREA: Mercato del lavoro Settore di interesse: Mercato del lavoro Personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Titolare: Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico

Dettagli

Numero di Banche in Italia

Numero di Banche in Italia TIDONA COMUNICAZIONE Analisi statistica Anni di riferimento: 2000-2012 Tidona Comunicazione Srl - Via Cesare Battisti, 1-20122 Milano Tel.: 02.7628.0502 - Fax: 02.700.525.125 - Tidonacomunicazione.com

Dettagli

Abruzzo Basilicata Calabria. Reggio Calabria. Vibo Valentia. Grado di istruzione / Classe di concorso

Abruzzo Basilicata Calabria. Reggio Calabria. Vibo Valentia. Grado di istruzione / Classe di concorso Chieti L'Aquila Pescara Teramo Matera Potenza Catanzaro Cosenza Crotone 3 7 3 5 6 4 5 7 6 A03 CHIMICA E TECNOLOGIE CHIMICHE A06 COSTRUZIONI E TECNICO A07 DISCIPLINE ECONOMICO-AZIENDALI 3 A09 DISCIPLINE

Dettagli

DISPOSIZIONI DEL CODICE CIVILE (Libro I, Titolo II, Capo II)

DISPOSIZIONI DEL CODICE CIVILE (Libro I, Titolo II, Capo II) DISPOSIZIONI DEL CODICE CIVILE (Libro I, Titolo II, Capo II) CODICE CIVILE Artt. 14-42 CAPO II Delle associazioni e delle fondazioni Art. 14. Atto costitutivo Art. 15.Revoca dell atto costitutivo della

Dettagli

AGIMEG Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco

AGIMEG Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco http://www.agimeg.it/?p=2768 AGIMEG Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco Giochi 2012, Milano la provincia dove si è giocato di più. In sole 4 province finisce il 25% delle giocate Sul podio anche

Dettagli

Elenco distretti relativi all'anagrafe delle scuole 2009-2010

Elenco distretti relativi all'anagrafe delle scuole 2009-2010 Abruzzo Chieti DISTRETTO 009 Abruzzo Chieti DISTRETTO 010 Abruzzo Chieti DISTRETTO 011 Abruzzo Chieti DISTRETTO 015 Chieti Conteggio 4 Abruzzo L'Aquila DISTRETTO 001 Abruzzo L'Aquila DISTRETTO 002 Abruzzo

Dettagli

UFFICI DIREZIONE GENERALE

UFFICI DIREZIONE GENERALE OPERAZIONE TRASPARENZA (LEGGE 18 GIUGNO 2009, N. 69) DATI RELATIVI AI TASSI DI ASSENZA E PRESENZA DEL PERSONALE Maggio 2011 Assenze (Ore) 37.475,60 Area Assenze (Ore) ABRUZZO CASA SOGGIORNO PESCARA 252,10

Dettagli

ALLEGATO 1 Ripartizione delle sale «Bingo» per provincia

ALLEGATO 1 Ripartizione delle sale «Bingo» per provincia Decreto Direttoriale 16 novembre 2000 Approvazione del piano di distribuzione territoriale delle sale destinate al gioco del Bingo. (G.U. 29 novembre 2000, n. 279, S.O.) Art. 1-1. È approvato l'allegato

Dettagli

COMPARTO AZIENDE MONOPOLI DI STATO RILEVAZIONE DELEGHE 31 DICEMBRE 2002

COMPARTO AZIENDE MONOPOLI DI STATO RILEVAZIONE DELEGHE 31 DICEMBRE 2002 COMPARTO AZIENDE MONOPOLI DI STATO RILEVAZIONE DELEGHE 31 DICEMBRE 2002 SCHEDA N. 1 - MONOPOLI DI STATO Amministrazione Comune Provincia n. dipendenti al 31.12.2002 n. deleghe al 31.12.2002 schede da compilare

Dettagli

- DISTRIBUZIONE TERRITORIALE IN ITALIA DEL NETWORK ODONTOIATRICO -

- DISTRIBUZIONE TERRITORIALE IN ITALIA DEL NETWORK ODONTOIATRICO - - DISTRIBUZIONE TERRITORIALE IN ITALIA DEL NETWORK ODONTOIATRICO - DISTRIBUZIONE TERRITORIALE IN ITALIA DEL NETWORK ODONTOIATRICO Previnet è in grado di mettere a disposizione dei propri clienti un network

Dettagli

I Contratti di Rete. Rassegna dei principali risultati quantitativi. Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento all 1 dicembre 2013)

I Contratti di Rete. Rassegna dei principali risultati quantitativi. Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento all 1 dicembre 2013) I Contratti di Rete Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento all 1 dicembre 2013) I contratti di rete Il monitoraggio sui Contratti di rete di Unioncamere, su dati Infocamere, mette in

Dettagli

Abruzzo Chieti 2 Abruzzo L' Aquila 2 Abruzzo Pescara 0 Abruzzo Teramo Totale Abruzzo. 12 Basilicata Matera 0 Basilicata Potenza Totale Basilicata

Abruzzo Chieti 2 Abruzzo L' Aquila 2 Abruzzo Pescara 0 Abruzzo Teramo Totale Abruzzo. 12 Basilicata Matera 0 Basilicata Potenza Totale Basilicata Mobilità professionale personale ATA profilo professionale DSGA Destinatari dei corsi di di cui all'art. 7 CCNI 3.12.29 - art. 1, comma 2, sequenza contrattuale 25.7.28 - (ex art. 48 CCNL/27) DSGA Personale

Dettagli

Costituire un associazione di volontariato

Costituire un associazione di volontariato Costituire un associazione di volontariato Per il Forum Giovani Trieste, 6 maggio 2011 Intervento di Pierpaolo Gregori Francesca Macuz 1 Il Csv Fvg L attività del Csv Fvg Gestire il CSV La Mission del

Dettagli

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 Di cosa parleremo? Che cos è il non profit? Le ONP: le Fonti normative Le Organizzazioni di Volontariato 2 CHE COS

Dettagli

Strutture Sanitarie convenzionate da UniSalute per il Fondo mètasalute

Strutture Sanitarie convenzionate da UniSalute per il Fondo mètasalute Strutture Sanitarie convenzionate da UniSalute per il Fondo mètasalute ABRUZZO Case di cura / Ospedali / Day-Surgery CHIETI e provincia L'AQUILA e provincia PESCARA e provincia Centri diagnostici /Poliambulatori/Studi

Dettagli

Grafico 1: Distribuzione % premi del lavoro diretto italiano 2011

Grafico 1: Distribuzione % premi del lavoro diretto italiano 2011 GRAFICI STATISTICI Grafico 1: Distribuzione % premi del lavoro diretto italiano 211 RAMI VITA - Premi lordi contabilizzati per ramo di attività e per tipologia di premio: 73.869 milioni di euro Malattia,

Dettagli

Ai Signori Presidenti Collegi dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati LORO SEDI

Ai Signori Presidenti Collegi dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati LORO SEDI CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Roma, 28 febbraio 2014 prot. n. 1479 Ai Signori Presidenti Collegi dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati

Dettagli

-5,2% di lavoratori domestici stranieri dal 2010 al 2011. L 80% dei lavoratori in questo settore rimane comunque non italiano.

-5,2% di lavoratori domestici stranieri dal 2010 al 2011. L 80% dei lavoratori in questo settore rimane comunque non italiano. -5,2% di lavoratori domestici stranieri dal 2010 al 2011. L 80% dei lavoratori in questo settore rimane comunque non italiano., 43 anni, 27 ore di lavoro a settimana per un totale di 35 dichiarate con

Dettagli

Foglio1. Totale Alberghiere 384570 Agrigento

Foglio1. Totale Alberghiere 384570 Agrigento Totale Alberghiere 384570 Agrigento Totale Complementari 51828 Agrigento/Caltanissetta Totale Alberghiere 286547 Agrigento/Caltanissetta/Enna Totale Complementari 13157 Totale Alberghiere 339585 Alessandria

Dettagli

PRESENZE/ASSENZE DEL PERSONALE NEL MESE DI SETTEMBRE 2013

PRESENZE/ASSENZE DEL PERSONALE NEL MESE DI SETTEMBRE 2013 D.C. OSSERVATORIO MERCATO IMMOBILIARE E SERVIZI ESTIMATIVI AREA OSSERVATORIO MERCATO IMMOBILIARE UFFICIO GESTIONE BANCA DATI QUOTAZIONI OMI 80,00% 20,00% D.C. OSSERVATORIO MERCATO IMMOBILIARE E SERVIZI

Dettagli

DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI ED IL TRASPORTO INTERMODALE

DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI ED IL TRASPORTO INTERMODALE Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI ED IL TRASPORTO INTERMODALE Direzione Generale per la Motorizzazione Centro Elaborazione Dati Ufficio Statistiche ESITI

Dettagli

Statuto e libri sociali: obblighi e comportamenti consigliati. A cura di: Cristiano Corghi e Enrico Savio

Statuto e libri sociali: obblighi e comportamenti consigliati. A cura di: Cristiano Corghi e Enrico Savio Statuto e libri sociali: obblighi e comportamenti consigliati A cura di: Cristiano Corghi e Enrico Savio 1 Enti e Codice Civile Associazioni (artt. 14-38 c.c.) Fondazioni (artt. 14-35 c.c.) Comitati (art.

Dettagli

OGGETTO: Domanda di ammissione al piano straordinario di assunzioni a tempo. Il/la sottoscritto/a. nato/a a, Prov, il / /, residente in, C.F.

OGGETTO: Domanda di ammissione al piano straordinario di assunzioni a tempo. Il/la sottoscritto/a. nato/a a, Prov, il / /, residente in, C.F. RACCOMANDATA A/R Spett. MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA in persona del ministro pro tempore Viale Trastevere 76/A 00153 - ROMA Ufficio Scolastico Regionale di OGGETTO: Domanda

Dettagli

Capitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive

Capitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive Capitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive 2.. Le società sportive dilettantistiche La società sportiva dilettantistica è stata istituzionalizzata per la prima volta come società di capitali o

Dettagli

Elettori e sezioni elettorali

Elettori e sezioni elettorali Cod. ISTAT INT 00003 AREA: Popolazione e società Settore di interesse: Struttura e dinamica della popolazione Elettori e sezioni elettorali Titolare: Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI SEDI ELETTORALI RSU DELL AUTOMOBILE CLUB d ITALIA

PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI SEDI ELETTORALI RSU DELL AUTOMOBILE CLUB d ITALIA PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI SEDI ELETTORALI RSU DELL AUTOMOBILE CLUB d ITALIA Le Delegazioni dell Amministrazione e delle sottoscritte Organizzazioni Sindacali, riunitesi il giorno 19 settembre 2007

Dettagli

AGRIGENTO Ass. Amministrativo 584 561 23 2 ALESSANDRIA Ass. Amministrativo 332 307 25 2 ANCONA Ass. Amministrativo 451 380 71 5 AREZZO Ass. Amministrativo 337 270 67 5 ASCOLI PICENO Ass. Amministrativo

Dettagli

I Contratti di Rete. Rassegna dei principali risultati quantitativi. Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento al 31 dicembre 2014)

I Contratti di Rete. Rassegna dei principali risultati quantitativi. Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento al 31 dicembre 2014) I Contratti di Rete Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento al 31 dicembre 2014) Il monitoraggio di Unioncamere sui Contratti di rete, su dati Infocamere, mette in luce che al 31 dicembre

Dettagli

F.A.Q. OdV e Aps a confronto

F.A.Q. OdV e Aps a confronto Cosa hanno in comune le Odv e le Aps? Le Organizzazioni di Volontariato (OdV) e le Associazioni di Promozione Sociale (APS) hanno la caratteristica comune di avere nel fine solidaristico la propria dimensione

Dettagli

Mailing List FEDERAZIONE NAZIONALE DEI MAESTRI DEL LAVORO D ITALIA. MAILING LIST (Agenda Indirizzi di Posta Elettronica aggiornata al 1 giugno 2013)

Mailing List FEDERAZIONE NAZIONALE DEI MAESTRI DEL LAVORO D ITALIA. MAILING LIST (Agenda Indirizzi di Posta Elettronica aggiornata al 1 giugno 2013) Mailing List FEDERAZIONE NAZIONALE DEI MAESTRI DEL LAVORO D ITALIA MAILING LIST (Agenda Indirizzi di Posta Elettronica aggiornata al 1 giugno 2013) Consolati Regionali Consolati Provinciali Indirizzo Posta

Dettagli

OGGETTO: Verbale di Accordo del 16 luglio 2009 - inserimenti sportelleria.

OGGETTO: Verbale di Accordo del 16 luglio 2009 - inserimenti sportelleria. Risorse Umane ed Organizzazione Relazioni Industriali Alle Segreterie Nazionali delle OO.SS. SLC-CGIL SLP-CISL UIL-POST FAILP-CISAL CONFSAL. COM.NI UGL-COM.NI Roma, 2 dicembre 2009 OGGETTO: Verbale di

Dettagli

IL DIRETTORE. VISTI lo Statuto e il Regolamento di amministrazione dell Agenzia delle dogane;

IL DIRETTORE. VISTI lo Statuto e il Regolamento di amministrazione dell Agenzia delle dogane; Prot. n. 29228 IL DIRETTORE VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; VISTI lo Statuto e il Regolamento di amministrazione dell Agenzia delle

Dettagli

Persone alloggiate presso strutture ricettive di tipo alberghiero ed extra-alberghiero

Persone alloggiate presso strutture ricettive di tipo alberghiero ed extra-alberghiero Cod. ISTAT INT 00066 Settore di interesse: Industria, costruzioni e servizi: statistiche settoriali Persone alloggiate presso strutture ricettive di tipo alberghiero ed extra-alberghiero Titolare: Dipartimento

Dettagli

cmg FIRE ATTITUDE ABRUZZO BASILICATA ANDRIANÒ FABRIZIO Provincia: Chieti, L Aquila, Pescara, Teramo

cmg FIRE ATTITUDE ABRUZZO BASILICATA ANDRIANÒ FABRIZIO Provincia: Chieti, L Aquila, Pescara, Teramo ABRUZZO ANDRIANÒ FABRIZIO Provincia: Chieti, L Aquila, Pescara, Teramo Tel.: 338 7339896 mail: fabrizio.andriano@gmail.com BASILICATA DANIELE RAFFAELE & FIGLI sas Provincia: Potenza Tel.: 335 6226928 mail:

Dettagli

Indagine dell Osservatorio periodico sulla fiscalità locale IMU: IL 17 SETTEMBRE LA 2 RATA DELLA PRIMA CASA

Indagine dell Osservatorio periodico sulla fiscalità locale IMU: IL 17 SETTEMBRE LA 2 RATA DELLA PRIMA CASA Indaginedell Osservatorioperiodicosullafiscalitàlocale dellauilserviziopoliticheterritoriali IMU:IL17SETTEMBRELA2 RATADELLAPRIMACASA STANGATINAAUTUNNALEDA44EUROMEDICONPUNTEDI154EURO ADOGGI34CITTA CAPOLUOGOHANNOAUMENTATOL

Dettagli

CAPO II. Delle associazioni e delle fondazioni. Le associazioni e le fondazioni devono essere costituite con atto pubblico (1350, 2643).

CAPO II. Delle associazioni e delle fondazioni. Le associazioni e le fondazioni devono essere costituite con atto pubblico (1350, 2643). Estratto Codice Civile Art. 12 Persone giuridiche private Le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato acquistano la personalità giuridica mediante il riconoscimento concesso

Dettagli

Il Codice Civile Italiano

Il Codice Civile Italiano Il Codice Civile Italiano LIBRO PRIMO DELLE PERSONE E DELLA FAMIGLIA Art. 14 Atto costitutivo CAPO II Delle associazioni e delle fondazioni Le associazioni e le fondazioni devono essere costituite con

Dettagli

FONDAZIONE ENASARCO ORGANIZZAZIONE UFFICI PERIFERICI

FONDAZIONE ENASARCO ORGANIZZAZIONE UFFICI PERIFERICI FONDAZIONE ENASARCO ORGANIZZAZIONE UFFICI PERIFERICI ABRUZZO - MOLISE UFFICIO ISPETTIVO DI PESCARA Pescara, Chieti, L'Aquila, Teramo, Campobasso, Isernia Via Latina n.7 -. 65121 Pescara Telefono 06 5793.3110

Dettagli

Distribuzione per provincia, regione e ordine scuola del contingente di 35.000 nomine per l'a.s. 2005/06. Personale docente ed educativo

Distribuzione per provincia, regione e ordine scuola del contingente di 35.000 nomine per l'a.s. 2005/06. Personale docente ed educativo Distribuzione per provincia, regione e ordine scuola del di 35.000 nomine per l'a.s. 2005/06. Personale doce ed educativo Provincia Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondari a di I grado Scuola

Dettagli

SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 1/7 SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 2/7 ART. 1* (Denominazione

Dettagli

A cura del Servizio politiche Territoriali della UIL TARIFFA RIFIUTI (TARI): IN 4 ANNI AUMENTI MEDI DEL 32,4% (3,3% TRA IL 2014 E 2015)

A cura del Servizio politiche Territoriali della UIL TARIFFA RIFIUTI (TARI): IN 4 ANNI AUMENTI MEDI DEL 32,4% (3,3% TRA IL 2014 E 2015) A cura del Servizio politiche Territoriali della UIL TARIFFA RIFIUTI (TARI): IN 4 ANNI AUMENTI MEDI DEL 32,4% (3,3% TRA IL 2014 E ) NEL IL COSTO MEDIO DELLA TARI E DI 296 EURO, CON UN AUMENTO DI 10 EURO

Dettagli

STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli

STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA ART. 1 - DENOMINAZIONE È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli articoli 36, 37 e 38 del Codice Civile e alle indicazioni

Dettagli

I PARCHI D ITALIA REGIONE PER REGIONE

I PARCHI D ITALIA REGIONE PER REGIONE I PARCHI D ITALIA REGIONE PER REGIONE Piemonte Parchi in totale 87 Provincia di Torino 30 Provincia di Alessandria 5 Provincia di Asti 6 Provincia di Biella 6 Provincia di Cuneo Provincia di Novara Provincia

Dettagli

REGIONE UFFICIO INCARICO LIVELLO

REGIONE UFFICIO INCARICO LIVELLO ABRUZZO DR ABRUZZO AREA DI STAFF AL DIRETTORE REGIONALE ABRUZZO DR ABRUZZO CENTRO DI ASSISTENZA MULTICANALE DI PESCARA ABRUZZO DR ABRUZZO DIRETTORE REGIONALE AGGIUNTO 1 ABRUZZO DR ABRUZZO UFFICIO ACCERTAMENTO

Dettagli

Regione Retribuzioni Curricula Presenze/Assenze Evidenza sull'home page Abruzzo SI SI NO SI

Regione Retribuzioni Curricula Presenze/Assenze Evidenza sull'home page Abruzzo SI SI NO SI REGIONE ABRUZZO Abruzzo SI SI NO SI L'Aquila NO NO NO NO Chieti SI SI DATI MARZO SI Pescara SI SI NO SI Teramo SI SI DATI MARZO SI L'Aquila NO NO NO NO Chieti SI SI DATI MARZO SI Pescara SI PARZIALI NO

Dettagli

La classifica finale. classifica finale ecosistema Urbano XXi edizione

La classifica finale. classifica finale ecosistema Urbano XXi edizione La classifica finale classifica finale ecosistema Urbano XXi edizione 1 Verbania 85,61% 36 Aosta 54,42% 71 Grosseto 45,88% 2 Belluno 74,49% 37 Bergamo 54,07% 72 Prato 45,51% 3 Bolzano 70,65% 38 Modena

Dettagli

Fermo Potenza Firenze Prato Fonte: UIL Servizio Politiche Territoriali

Fermo Potenza Firenze Prato Fonte: UIL Servizio Politiche Territoriali LA MAPPA DELLE CITTA DOVE IL 16 OTTOBRE SI PAGHERA L ACCONTO TASI CITTA CITTA CITTA Agrigento Foggia Ragusa Alessandria Gorizia Ravenna Ascoli Piceno Grosseto Reggio Calabria Asti Imperia Rieti Avellino

Dettagli

107/2015 e al D.D.G. 767/2015 Diffida ad adempiere.

107/2015 e al D.D.G. 767/2015 Diffida ad adempiere. RACCOMANDATA A/R Spett. MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA in persona del ministro pro tempore Viale Trastevere 76/A 00153 - ROMA OGGETTO: Domanda di ammissione alle Fasi del piano

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

Le Aziende Non Profit:

Le Aziende Non Profit: Le Aziende Non Profit: Aspetti istituzionali, accountability strumenti di gestione Maria Teresa Nardo mt.nardo@unical.it 1 6 novembre 2008 Le ANP: caratteri generali La crisi del welfare state ha comportato

Dettagli

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4369 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore PASSIGLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1 o DICEMBRE 1999 Norme in materia

Dettagli

Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici e società commerciali.

Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici e società commerciali. RISOLUZIONE N.164/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma 28 dicembre 2004 Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici

Dettagli

1. Premessa e definizioni

1. Premessa e definizioni Regolamento provinciale per l iscrizione, la cancellazione e la revisione delle associazioni di promozione sociale nel Registro provinciale istituito ai sensi dell art.4 della L.R. 34/2002. (Approvato

Dettagli

Circolare N.34 del 6 Marzo 2014

Circolare N.34 del 6 Marzo 2014 Circolare N.34 del 6 Marzo 2014 ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche. I chiarimenti del MISE Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla

Dettagli

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA Articolo 1. Denominazione e sede. Su iniziativa dell Associazione R.E TE. Imprese Italia è costituita la Fondazione R.E TE. Imprese Italia, con sede in Roma.

Dettagli

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Primo Convegno Nazionale Qualita della vita: territorio e popolazioni Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Sabrina Stoppiello, Stafania Della Queva, Manuela Nicosia Censimento

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo

LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo Pubblicata sul BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE LOMBARDIA n 38 del 21 settembre

Dettagli

3) Contributi integrativi volontari di cui all art.4 del D.P.R. N.1432/1971. a) Operai agricoli a tempo determinato;

3) Contributi integrativi volontari di cui all art.4 del D.P.R. N.1432/1971. a) Operai agricoli a tempo determinato; Versamenti volontari del settore agricolo - Anno 2005 (Inps, Circolare 29 luglio 2005 n. 98) Si illustrano di seguito le modalità di calcolo, per l anno in corso, dei contributi volontari relative alle

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

L Associazione ha sede in Favria, Via Canavere 19D.

L Associazione ha sede in Favria, Via Canavere 19D. ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO BUONI AMICI STATUTO Art. 1 - Costituzione, denominazione, sede e durata. a - E costituita l Associazione di Volontariato BUONI AMICI. L Associazione ha sede in Favria, Via

Dettagli

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI. Prospetto Informativo on line

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI. Prospetto Informativo on line MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Prospetto Informativo on line Ricevuta del prospetto Soggetto che effettua la comunicazione 011 - Consorzi e Gruppi di imprese (art. 31, d.lgs. 276/2003)

Dettagli

Informazioni per la presentazione di domande di erogazione

Informazioni per la presentazione di domande di erogazione Informazioni per la presentazione di domande di erogazione La Fondazione Monte di Parma è una fondazione di origine bancaria nata nell ottobre 1991 in seguito alla trasformazione in società per azioni,

Dettagli

Albo Comunale delle Associazioni Regolamento

Albo Comunale delle Associazioni Regolamento COMUNE DI NICOTERA Prroviinciia dii Viibo Valenttiia REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Nicotera 01 Marzo 2013 1 Albo Comunale delle Associazioni Regolamento Premesso che: L articolo 3, dello

Dettagli

ZEROCONFINI associazione culturale umanitaria. Via Dell Annunciata 27 20121 Milano. Codice fiscale 97475750150

ZEROCONFINI associazione culturale umanitaria. Via Dell Annunciata 27 20121 Milano. Codice fiscale 97475750150 ZEROCONFINI associazione culturale umanitaria Via Dell Annunciata 27 20121 Milano Codice fiscale 97475750150 ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI SOCI DEL 31 OTTOBRE 2008 In data odierna alle ore 15.00 a seguito

Dettagli

ARTICOLO 100, DPR 917/1986

ARTICOLO 100, DPR 917/1986 ARTICOLO 100, DPR 917/1986 Titolo del provvedimento: Testo unico delle imposte sui redditi. art. 100 Titolo: Oneri di utilità sociale. Testo: in vigore dal 15/05/2005 modificato da: DL del 14/03/2005 n.

Dettagli

A cura della UIL Servizio Politiche Territoriali ACCONTO ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI: STANGATA IN ARRIVO CON LA BUSTA PAGA DI MARZO

A cura della UIL Servizio Politiche Territoriali ACCONTO ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI: STANGATA IN ARRIVO CON LA BUSTA PAGA DI MARZO A cura della UIL Servizio Politiche Territoriali ACCONTO ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI: STANGATA IN ARRIVO CON LA BUSTA PAGA DI MARZO TRA ACCONTI E SALDI SI PAGHERANNO 97 EURO MEDI CON PUNTE DI 139

Dettagli

Da gruppo informale ad associazione

Da gruppo informale ad associazione DA GRUPPO INFORMALE AD ASSOCIAZIONE Da gruppo informale ad associazione Gruppo informale...9 Gruppo organizzato...9 Associazione:...10 L atto costitutivo e lo statuto...10 Come si organizza internamente

Dettagli

UMANA MENTE SUMMER SCHOOL

UMANA MENTE SUMMER SCHOOL UMANA MENTE SUMMER SCHOOL WEBINAIR Grautità e intermediazione filantropica Relatore: Bernardino Casadei Segretario Generale Assifero 11 SETTEMBRE 2012 L intermediazione filantropica Un ente, di norma una

Dettagli

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno

Dettagli

Per i residenti di Torino: Potete portare l'oggetto Toshiba da riparare presso il nostro laborat orio, enza l'appuntamento nei orari di apertura.

Per i residenti di Torino: Potete portare l'oggetto Toshiba da riparare presso il nostro laborat orio, enza l'appuntamento nei orari di apertura. Riparazioni in garanzia: Per poter usufruire dell'assistenza tecnica in garanzia, il cliente deve contattare la sede Toshiba Italy Srl tramite il numero a pagamento messo a disposizione. 199... Gestione

Dettagli

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione del Tribunale di Locri Relazione del Tesoriere CONSUNTIVO ANNO 2009 ORDINE DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione

Dettagli

ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE

ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE CIRCOLARE A.F. N. 34 del 6 Marzo 2014 Ai gentili clienti Loro sedi ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE Premessa Il Ministero

Dettagli

Primi passi per la costituzione di una Associazione

Primi passi per la costituzione di una Associazione Quali sono gli adempimenti iniziali per la costituzione di una Odv o di una Aps? - Stipula dello statuto e dell atto costitutivo - Apertura del codice fiscale - Modello EAS (leggi sezione dedicata) Che

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CASA DELLA CITTÀ LEOPOLDA

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CASA DELLA CITTÀ LEOPOLDA Associazione Casa della Città Leopolda Piazza Guerrazzi 56125 Pisa Tel. 050.21531 STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CASA DELLA CITTÀ LEOPOLDA Titolo primo: i principi generali Art. 1 1. L Associazione Casa della

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

CENTRO ANZIANI DI PORCIA

CENTRO ANZIANI DI PORCIA Centro anziani di Porcia Associazione di volontariato O.N.L.U.S Iscritto al n 930 del Registro del Volontariato F.V.G Decreto iscrizione n. 1574 del 23.04.2015 Via delle Risorgive, 3-33080 Porcia (PN)

Dettagli

LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) riferimento

LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) riferimento LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) relatore: Monica riferimento Poletto Perché lavorate insieme? Non farsi questa domanda e non comunicarsi la risposta ha conseguenze negative sulla vita dell

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

Diritto commerciale l. Lezione del 4/12/2015

Diritto commerciale l. Lezione del 4/12/2015 Diritto commerciale l Lezione del 4/12/2015 Associazioni e fondazioni Altre forme di esercizio collettivo dell impresa - Consorzi con attività esterna - GEIE - Impresa coniugale - Contratto di rete - Associazioni

Dettagli

MERCATO MUTUI: CRESCE DEL 21,2% IL MERCATO DEI MUTUI IN PIEMONTE

MERCATO MUTUI: CRESCE DEL 21,2% IL MERCATO DEI MUTUI IN PIEMONTE MERCATO MUTUI: CRESCE DEL 21,2% IL MERCATO DEI MUTUI IN PIEMONTE E quanto rilevato dall Osservatorio Mutui Casa alle Famiglie di Banca per la Casa Milano, febbraio 2007 - Il novimestre 2006 conferma la

Dettagli

NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO FINANZIARIO CHIUSO AL 31.12.2013

NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO FINANZIARIO CHIUSO AL 31.12.2013 LIFE FOR MADAGASCAR ONLUS VIA MONTE ROSA 15-20145 MILANO CODICE FISCALE 97583110156 NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO FINANZIARIO CHIUSO AL 31.12.2013 Signori associati, ai fini di una maggiore trasparenza

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE STATUTO DELL ASSOCIAZIONE TITOLO I COSTITUZIONE, SEDE E DURATA Articolo 1 - Costituzione, denominazione e sede E costituita, ai sensi dell art. 36 e seguenti del Codice Civile, l Associazione denominata

Dettagli

Indice. 1 L incapacità non dichiarata ----------------------------------------------------------------------------3

Indice. 1 L incapacità non dichiarata ----------------------------------------------------------------------------3 INSEGNAMENTO DI ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO I LEZIONE VII I SOGGETTI E IL DIRITTO DELLE PERSONE (PARTE II) PROF. DOMENICO RUGGIERO Indice 1 L incapacità non dichiarata ----------------------------------------------------------------------------3

Dettagli

PAGINE GIALLE. Roma, marzo 2006

PAGINE GIALLE. Roma, marzo 2006 PAGINE GIALLE Roma, marzo 2006 0 Per il 2006 è in corso il rinnovo dell accordo con SEAT. A tal riguardo Poste Italiane provvederà ad assicurare l intera distribuzione e raccolta dei set. Tale processo

Dettagli

DOMANDA DI ISCRIZIONE NELL ELENCO DELLE ASSOCIAZIONI ACCREDITATE

DOMANDA DI ISCRIZIONE NELL ELENCO DELLE ASSOCIAZIONI ACCREDITATE Al SIGNOR SINDACO del COMUNE di PIANORO Piazza dei Martiri, 1 40065 Pianoro (Bologna) DOMANDA DI ISCRIZIONE NELL ELENCO DELLE ASSOCIAZIONI ACCREDITATE * scrivere a macchina o in stampatello * La sottoscritta/il

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

idealista, crescono i rendimenti nel settore immobiliare

idealista, crescono i rendimenti nel settore immobiliare idealista, crescono i rendimenti nel settore immobiliare Nello scenario peggiore tutti i prodotti immobiliari fruttano il doppio dei Btp a 10 anni (2%) In Italia l investimento in immobili è sempre più

Dettagli

STATUTO DELL ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO salvadanaio per i boschi

STATUTO DELL ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO salvadanaio per i boschi STATUTO DELL ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO salvadanaio per i boschi ART. 1 (Denominazione e sede) L organizzazione di volontariato, denominata: assume la forma giuridica di

Dettagli

Tabelledettaglioscuolasecondaria.xls Secondaria di I grado

Tabelledettaglioscuolasecondaria.xls Secondaria di I grado PIEMONTE ALESSANDRIA A028 EDUCAZIONE ARTISTICA 1 PIEMONTE ALESSANDRIA A032 EDUCAZIONE MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA 1 PIEMONTE ALESSANDRIA A033 EDUCAZIONE TECNICA NELLA SCUOLA MEDIA 1 PIEMONTE ALESSANDRIA

Dettagli

STATUTO Associazione di promozione sociale << SOLIDARIETA PER IL LAVORO >>

STATUTO Associazione di promozione sociale << SOLIDARIETA PER IL LAVORO >> STATUTO Associazione di promozione sociale > ART. 1 (denominazione e sede) E costituita, nel rispetto del Codice Civile e della normativa in materia, l associazione di promozione

Dettagli

Articolazione cinque giorni Allegato S Reimpieghi Recapito

Articolazione cinque giorni Allegato S Reimpieghi Recapito Articolazione cinque giorni Allegato S Reimpieghi Recapito Allegato S: REIMPIEGHI RECAPITO ( e ) 2 n n per tot + CALABRIA CALABRIA Catanzaro 3 1 4 1 5 CALABRIA CALABRIA Cosenza 3 3 6 1 7 CALABRIA CALABRIA

Dettagli

A GENOVA I GIOVANI VIVONO MEGLIO

A GENOVA I GIOVANI VIVONO MEGLIO Tel. 0392807521 0392807511 Gli under 30 italiani e la qualità della vita per provincia A GENOVA I GIOVANI VIVONO MEGLIO Nel capoluogo ligure gli under 30 hanno più opportunità a livello lavorativo e più

Dettagli

Spazio riservato alla segreteria. Data di ricevimento Protocollo N. pratica DOMANDA PER PROGETTI DI TERZI - ANNO 2015

Spazio riservato alla segreteria. Data di ricevimento Protocollo N. pratica DOMANDA PER PROGETTI DI TERZI - ANNO 2015 Spazio riservato alla segreteria Data di ricevimento Protocollo N. pratica 2015/ Alla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell Aquila Via Salaria Antica Ovest, 8 67100 L AQUILA DOMANDA PER PROGETTI

Dettagli

FONDAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA ONLUS STATUTO

FONDAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA ONLUS STATUTO Fondazione Italiana Sclerosi Multipla - Onlus Via Operai 40-16149 Genova fism@aism.it Art. 1 - È costituita per volontà dell Associazione Italiana Sclerosi Multipla con sede in Roma una fondazione sotto

Dettagli

LEZIONE 4 DICEMBRE 2013

LEZIONE 4 DICEMBRE 2013 LEZIONE 4 DICEMBRE 2013 Società in nome collettivo ( s.n.c. ) La società in nome collettivo (s.n.c.) costituisce il modello di organizzazione societaria che si presume normalmente adottato per l esercizio

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE «UNA STRADA» approvato dall Assemblea Straordinaria del 2015

STATUTO ASSOCIAZIONE «UNA STRADA» approvato dall Assemblea Straordinaria del 2015 STATUTO ASSOCIAZIONE «UNA STRADA» approvato dall Assemblea Straordinaria del 2015 ART. 1 (Denominazione e sede) 1. E costituita, nel rispetto del Codice Civile, della Legge 383/2000 e della normativa in

Dettagli

LE POLITICHE SOCIOSANITARIE Relative alle IPAB - ASP CON RIFERIMENTO ALLA MAPPA-RETE

LE POLITICHE SOCIOSANITARIE Relative alle IPAB - ASP CON RIFERIMENTO ALLA MAPPA-RETE LE POLITICHE SOCIOSANITARIE Relative alle IPAB - ASP CON RIFERIMENTO ALLA MAPPA-RETE POLITICHE SOCIOSANITARIE I.P.A.B. - Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza SCHEDA ISTITUZIONALE ENTI AUTONOMI

Dettagli