PUNTI DI FORZA DELL USO DELLE BIOMASSE RESIDUALI
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- Susanna Corsini
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3 PUNTI DI FORZA DELL USO DELLE BIOMASSE RESIDUALI No competizione con il food Frequente necessità di rimozione Reddito aggiuntivo No risorse per la produzione Legame con le produzioni agricole Legame con il territorio
4 POSSIBILE STRUTTURA DELLA FILIERA Raccolta del residuo Stoccaggio e stagionatura Pellettizzazione industriale Pellettizzazione in campo Mercato Autoconsumo Utente
5 IL CIRCOLO DI PRODUZIONE DELL AGRIPELLET
6 GIUSEPPE TOSCANO Dipartimento D3A Università Politecnica delle Marche
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8 DALLA VIGNA IL RISPARMIO ENERGETICO Valorizzazione energetica delle potature di vite Cessalto (TV) - 28/03/2014 Ing. Alberto Saorin
9 Perché studiamo queste filiere? Abbiamo bisogno di energia a basso costo di tipo rinnovabile Attualmente produciamo energia termica con fonti fossili, costose e non rinnovabili
10 Domanda di pellet in Europa Situazione italiana (2012): consumo produzione Fonte: Pelletsnews t t
11 Materia prima La superficie vitata italiana ha (Veneto ha) La tesi di laurea è stata realizzata nel comune di Monteforte d Alpone (VR) grazie al sostegno della Cantina Sociale di Monteforte
12 Cantiere di raccolta Trattore + Macchina Trincia-caricatrice Trattore + rimorchio
13 Stoccaggio Coperto con telone di nylon in giorni piovosi da M=45% a M=12% in <4 mesi Stoccaggio ottimale: sotto tettoie o tensostrutture
14 Vantaggi del pellet Il pellet di vite è un biocombustibile, mentre il cippato di vite è un materiale grezzo La densità energetica del pellet è circa 4 volte maggiore del cippato (1 m 3 di pellet equivale a 4 m 3 di cippato di vite), quindi minor spazio per lo stoccaggio. Il cippato di vite ha problemi di caricamento con la coclea portando a continui fermi caldaia ( effetto ponte ), mentre il pellet, avendo pezzatura uniforme non ha di queste problematiche. Il pellet di vite ha una migliore combustione in caldaia e minori emissioni in atmosfera di CO e particolato.
15 Produzione pellet di vite Materiale di partenza: trinciato di vite M= 15% Pellettatrice Raffinatore
16 Risultati ottenuti Disponibilità materia prima: 2,7 tsf/ha (M=45%) Potere calorifico: 4,6 kwh/kg Ceneri: 3,5 % Ritorno investimento (esempio): impianto pellet + macchine per la raccolta: ritorno in 5 anni (500 ha di raccolta) senza incentivi ATTENZIONE!! ogni filiera va progettata a parte
17 Comparazione pellet di vite con principali combustibili da riscaldamento Potere calorifico Prezzo (iva compresa) Costo energia [ /MWh] % risp. Pellet di vite G.P.L. (1) 13,4 kwh/kg 1,66 /l % Gasolio da riscaldamento (1) 11,9 kwh/kg 1,40 /l % Gasolio per serre (1) 11,9 kwh/kg 1,06 /l % Gas naturale (1) 10 kwh/sm 3 0,86 /Sm % Pellet tradizionale (1) 4,9 kwh/kg 300 /t % Cippato (M35) (1) 3,1 kwh/kg 102 /t 33-31% Pellet di vite (2) 4,6 kwh/kg 220 /t 48 0% (1) Prezzi medi mese di gennaio 2014 iva e tasse incluse (fonte: AIEL) (2) Prezzo di vendita ipotizzato 200 /t + iva 10%
18 Per l agricoltore / Azienda agricola / Terzista Incremento economie locali Per il consumatore finale (privato, azienda, ente pubblico) Per l ambiente Vantaggi Eliminazione problematiche fitosanitarie Riduzione costi gestione Ulteriore reddito Nuovi posti di lavoro Produzione di energia termica a basso costo Si brucia un combustibile rinnovabile prodotto tramite una filiera corta NOVITÀ: in progetto da Enama e Aiel una nuova certificazione (BIOmasud) per biocombustibili agro-forestali dell area mediterranea (tracciabilità e sostenibilità)
19 Grazie per l attenzione Ing. Alberto Saorin saorin.alberto@gmail.com
20 NUOVE TECNOLOGIE INCENTIVI STATALI RISPARMIO ENERGETICO PER INTERESSANTI OPPORTUNITA DI BUSINESS.
21 LA NOSTRA STORIA CLIMACQUA ENERGIA è un'azienda specializzata nel Risparmio Energetico e nella produzione di Energia da Fonti Rinnovabili, che realizza impianti tecnologici all avanguardia. Le soluzioni impiantistiche di CLIMACQUA ENERGIA combinano tecnologie tradizionali e innovative, anche integrando combustibili fossili (gas, petrolio) e fonti rinnovabili (sole, biomassa, acqua, terra). Oggi il miglior investimento consiste nel produrre energia e migliorare l efficienza energetica, acquisendo un grande ritorno economico in tempi certi e valorizzando il proprio patrimonio immobiliare.
22 DI COSA CI OCCUPIAMO La CLIMACQUA ENERGIA si presenta come un Azienda completa che fornisce ai propri Clienti impianti tecnologici completi di progettazione, installazione e assistenza. L attività della Nostra Azienda si può suddividere in tre macro settori: 1) SETTORE DELLE RINNOVABILI FOTOVOLTAICO PIROGASSIFICAZIONE CALDAIE A BIOMASSA POMPE DI CALORE 2) IMPIANTISTICA IMPIANTI TERMOIDRAULICI IMPIANTI ELETTRICI COGENERAZIONE 3) MANUTENZIONE ASSISTENZA CENTRALI TERMICHE ASSISTENZA TUTTI I SETTORI
23 LA NOSTRA MISSION La missione di CLIMACQUA ENERGIA è fornire ai propri Clienti soluzioni chiavi in mano personalizzate, individuando, tra una vasta gamma di prodotti e i servizi notevolmente qualitativi, ciò che meglio risponde alle nuove necessità. A tal fine, ed in linea con la crescente richiesta da parte del mercato di standard qualitativi consolidati, CLIMACQUA ENERGIA ha deciso di operare con il Sistema di Gestione conforme alle norme ISO Obiettivo di CLIMACQUA ENERGIA è far si che tutta l'attività aziendale venga sviluppata in modo efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale. Al tal fine adotta mezzi operativi adeguati e responsabilizza tutto il personale a perseguire questi fini.
24 SERVIZI PER I NOSTRI CLIENTI STUDIO DI FATTIBILITA DELLE OPERE PROGETTAZIONE PRATICHE PER OTTENIMENTO INCENTIVI PRATICHE PER OTTENIMENTO SGRAVI FISCALI INSTALLAZIONE CHIAVI IN MANO ASSISTENZA E MANUTENZIONE PROGRAMMATA
25 LA PIROGASSIFICAZIONE Il progetto della pirogassificazione per la CLIMACQUA ENERGIA, non è un progetto nuovo ma da anni oggetto di profondo interesse e ricerca anche a livello europeo, per i due soci Bertossi e Vicenzino. La sensibilità verso il settore delle rinnovabili ha contribuito a riscoprire e valorizzare questa nuova tecnologia, il cui utilizzo risale a molti anni fa. Si è avviato così in questi anni un percorso di studio, alla ricerca di partner affidabili e soluzioni concrete per poter proporre ai Nostri Clienti questa nuova ed interessante opportunità di crescita finanziaria ed autosufficienza energetica.
26 LA STORIA RACCONTA L utilizzazione in massa del gas di SINTESI è avvenuta per la prima volta in Inghilterra nel XIX secolo grazie all impiego diffuso di lampade a gas. A quel periodo risalgono i primi processi di ottenimento di gas di sintesi a livello industriale principalmente utilizzando carbone e biomasse. I primi impianti di produzione di gas utilizzavano il processo di pirolisi. 1881: primo esperimento di gassificazione, accoppiata con motore ad accensione comandata ma risultò sconveniente rispetto all utilizzo diretto del petrolio. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, causa irreperibilità di combustibili liquidi la ricerca si spostò su soluzioni alternative quali la GASSIFICAZIONE. Nei primi anni del dopo guerra il gassogeno lo si vede ancora impiegato nella circolazione dei veicoli commerciali, per poi sparire rapidamente con lo sviluppo del petrolio. Nel processo di ripensamento in corso, il gas da biomassa legnosa è destinato a un nuovo rinascimento, infatti le biomasse rientrano fra le fonti rinnovabili in quanto l anidride carbonica emessa non rappresenta un incremento a quella presente nell ambiente. La valorizzazione energetica dei materiali, contribuisce alla produzione di energia termica e elettrica, contribuendo a limitare le emissioni di anidride carbonica e quindi al protocollo di Kyoto.
27 ABBIAMO INIZIATO COSI : il prototipo
28 IL NOSTRO IMPIANTO COMPLETO
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30 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO L impianto di pirogassificazione si compone delle seguenti sezioni: 1. Sezione di stoccaggio, essicazione e caricamento della biomassa 2. Sezione di pirogassificazione 3. Sezione del trattamento del Syngas prodotto 4. Sezione di cogenerazione
31 1. SEZIONE DI stoccaggio-essicazione- caricamento
32 LO STOCCAGGIO DELLA BIOMASSA Consiste in una struttura posata su un getto in cemento delimitato da colonne in lamiera e pannelli in resina poliuretanica; Coperta da pannelli retrattili al fine di proteggere la biomassa ed agevolare lo scarico della stessa. Il processo di apertura e chiusura è automatizzato; Chiusa da cancello frontale apribile solo per le operazione di scarico della biomassa; L impianto ha capacità giornaliera pari al consumo di 84 kg/ora di legna sotto forma di cippato o equivalente, considerando una densità di 300 kg/m 3. NOTE: Il cippato dovrà avere un tenore idrico massimo pari al 15-20%.
33 CARICAMENTO DELL IMPIANTO Il materiale scaricato all interno dell area di stoccaggio dovrà raggiungere l impianto di pirogassificazione. Allo scopo sono previste 2 coclee una orizzontale e una inclinata. La coclea orizzontale è posta ad una estremità dell area di stoccaggio, dalla parte opposta rispetto al cancello di carico. La coclea inclinata è esterna all area di stoccaggio e permette di portare il materiale in quota all imbocco dell impianto.
34 ESSICAZIONE DELLA BIOMASSA La funzione di essicazione è realizzata all interno delle coclee attraverso la particolare conformazione delle coclee stesse. Alla sommità della coclea inclinata c è una apertura attraverso la quale viene insuflata aria calda (proveniente dall impianto di pirogassificazione), che percorre in controcorrente la coclea stessa lambendo il cippato. L aria calda poi scorre all interno della coclea orizzontale che è dotata di aperture longitudinali. Concorrono all essicazione il riscaldamento a pavimento della zona di stoccaggio che è stata realizzata annegando nel getto di cemento una serpentina per passaggio di acqua calda che funge da riscaldatore. Il trasferimento del cippato all impianto di pirogassificazione è infine regolato da una valvola stellare che garantisce la tenuta e evita che l aria calda sia dispersa in ambiente.
35 2. SEZIONE DI PIROGASSIFICAZIONE FASE 1: ESSICAZIONE DEL COMBUSTIBILE tra 100 /150 Al di sopra dei 100 inizia l evaporazione dell acqua presente nel combustibile. FASE 2: PIROLISI DEL COMBUSTIBILE tra i 200 /500 Decomposizione termochimica della biomassa ottenuta, dove il legno viene trasformato in carbonio solido (carbone) e gas (monossido di carbonio ed idrocarburi gassosi).
36 FASE 3: ZONA DI COMBUSTIONE/OSSIDAZIONE tra 900 /1100 Trattasi di una zona di passaggio ove il carbone ed il gas transitano verso la zona di riduzione. Nella zona di ossidazione viene iniettata aria per bruciare una buona parte del carbone, che si trasforma in anidride carbonica. Siccome il gas deve passare attraverso il braciere (zona di ossidazione), le eventuali parti non gassificate come catrame ed idrocarburi vengono trasformate in anidride carbonica, monossido di carbonio ed idrogeno. FASE 4: ZONA DI RIDUZIONE Trattasi di zona conclusiva del processo ove viene prodotto il gas di sintesi detto SYNGAS, composto da idrogeno, monossido di carbonio, anidride carbonica, vapore acqueo ed azoto.
37 3. SEZIONE DI Trattamento del Syngas prodotto Il gas prodotto all interno del reattore, nonostante le correzioni ed i condizionamenti che subisce può contenere, oltre all umidità del materiale di alimentazione, particolato e tracce di tars. Un ciclone contribuisce pertanto al lavaggio del syngas ottenuto. La temperatura viene poi abbattuta tramite uno scambiatore a fascio tubiero. Il syngas viene ulteriormente pulito attraverso il ricircolo in acqua.
38 3. SEZIONE DI COGENERAZIONE POTENZA ELETTRICA disponibile POTENZA TERMICA disponibile 84 kwe 114 kwt Il gruppo di cogenerazione è costituito da n 1 motore a combustione interna, che accoppiato a un generatore contribuisce alla produzione di energia elettrica e termica. Il gruppo è inserito all interno di un container da 20 piedi insonorizzato (70 dba) Il funzionamento annuale previsto dell impianto è stimabile in circa ore/anno, +/- 5% consentendo quindi una produzione annua di kwhe nominale +/- 5 % e kwht.
39 CONCLUSIONI I reattori a pirogassificazione sono oggi la soluzione più innovativa per il riutilizzo di biomasse. Rappresentano il futuro della produzione di energia. Realizzazione di cospicui profitti e indipendenza energetica per le realtà agricolo - industriali di taglia medio-piccola. Grazie al Conto Energia, approvato nel mese di luglio 2012, impianti di piccola taglia possono oggi attivare o ri-attivare importanti sinergie a livello territoriale, divenendo motori di sviluppo locale e fonti di reddito.
40 GRAZIE A TUTTI Via San Giorgio, Muzzana del Turgnano (UD) Tel /40 climacqua@gmail.com
41 DALLA VIGNA IL RISPARMIO ENERGETICO: OPPORTUNITA (BOZZA) PSR 2014 CESSALTO 28 MARZO 2014 Dr. Francesco Luison Tel: 0423/
42 MISURA 112: INSEDIAMENTO DI GIOVANI AGRICOLTORI Il Programma di Sviluppo Rurale individua per i giovani agricoltori che si insediano come capo azienda, la possibilità di accedere a una serie di strumenti in grado di sostenere e sviluppare le capacità imprenditoriali professionali.
43 APERTURA MISURA 121 ANNO 2014 Realizzazione di strutture ed impiantistica ad elevata efficienza tecnologica e con bassi livelli di emissioni in atmosfera, per la produzione di energia, a esclusivo utilizzo aziendale (valore espresso in kw/h), a partire da fonti agro-forestali, fonti rinnovabili e dai reflui provenienti dall attività aziendale. La produzione di energia dovrà essere effettuata con criteri che assicurino la connessione con l attività agricola ai sensi dell art. 2135, terzo comma, del codice civile.
44 COSTI AMMISSIBILI I costi generali ammissibili sono: costi relativi a progettazione, perizie tecniche, coordinamento della sicurezza e direzione lavori fino al 5% dell investimento strutturale ammesso; costi di consulenza economica e finanziaria, relativi all investimento ammesso, fino al 2% di quest ultimo e con un massimo di euro.
45 LIMITI E VINCOLI PER PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI Rendimento energetico di un impianto dovrà essere pari o superiore all 85%, ai sensi dell allegato 2 al decreto legislativo n. 28/2011. Totale utilizzo aziendale dell energia primaria prodotta o cogenerata. Gli impianti non devono superare la potenza di 1 MW.
46 ENTITA DELL AIUTO Imprese agricole condotte da giovani imprenditori agricoli entro 5 anni dall insediamento* Zone montane - 60% Altre zone - 50% Imprese agricole condotte da imprenditori agricoli Zone montane - 50% Altre zone - 40% Importo finanziabile: Euro ,00 / impresa ,00 nel caso di cooperative agricole di conduzione costituite tra imprenditori agricoli. Importo minimo: Euro ,00 / impresa
47 INVESTIMENTI CHE VANNO A CONTRIBUTO NEL SETTORE VITIVINICOLO 1. Acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature: Quasi tutto - elenco- eccetto trattrici agricole 2. Non possono essere finanziate nell'ambito del PSR le operazioni che possono usufruire di contributi esclusivamente nell ambito della misura investimenti di cui all articolo 15 del Reg (CE) n. 479/2008 (OCM VINO)
48 3. Investimenti strutturali e dotazionali per la logistica aziendale: Fabbricati per immagazzinamento automatizzato dei prodotti finiti Macchinari e attrezzature per movimentazione automatizzata della materia prima e dei prodotti finiti, per la gestione degli imballaggi delle scorte e degli ordini Acquisizione hardware e software per la logistica
49 4. Fonti rinnovabili (fotovoltaico) 5. Adozione di sistemi di difesa attiva delle coltivazioni (reti antigrandine) 6. Riconversione di sistemi, impianti e tecnologie irrigue, nonché invasi aziendali (dedotte eventuali entrate), finalizzati al risparmio idrico e alla tutela delle falde (almeno del 25%) 7. Impianti per il trattamento delle acque di scarico aziendali derivanti dall attività di trasformazione dei prodotti
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