Life Cycle Assessment a cura di arch. Alessia Massone
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1 Principi di Ecodesign Docente: arch. Adriano Magliocco Life Cycle Assessment a cura di arch. Alessia Massone CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE A.A
2 IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA Causa: crescita economica e demografica anni : Club di Roma pubblica I I limiti dello sviluppo 1973 e 1979: crisi energetica Crisi concetto sviluppo economico anni 50
3 IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA 1987 Rapporto Brundtland: Lo sviluppo è sostenibile quando è capace di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro propri bisogni Sostenibilità ambientale: si riferisce alle condizioni sistemiche per cui le attività umane non devono disturbare i cicli naturali con cui interagiscono oltre la resilienza del pianeta e non devono impoverire il capitale naturale da trasmettere alle generazioni future CONSUMO RISORSE EMISSIONI INQUINANTI ECODESIGN
4 ECO-COMPATIBILE COMPATIBILE Valutazione dell eco-compatibilità eco-compatibilità Etichettature ambientali: : scopo di sollecitare la competizione delle aziende e fornire informazioni ambientali a chi compra Etichette di di tipo tipo I I (ISO (ISO 14024): ECOLABEL ECOLABEL certificato certificato da da organismo organismo indipendente indipendente e e basato basato sul sul raggiungimento raggiungimento di di un un requisito requisito minimo minimo di di soglia soglia Etichette di di tipo tipo II II (ISO (ISO 14021): ANAB- ANAB ANAB- IBO-IBN IBO-IBN IBN non non validato validato da da ente ente certificatore certificatore e e non non prevista prevista soglia soglia minima; minima; fabbricante fabbricante dichiara dichiara solo solo aspetti aspetti ambientali ambientali che che ritiene ritiene utile utile evidenziare evidenziare Etichette di di tipo tipo III III (ISO (ISO 14025): EDP EDP (ENVIRONMENTAL (ENVIRONMENTAL PRODUCT PRODUCT DECLARATION) DECLARATION) certificato certificato da da organismo organismo indipendente; indipendente; non non prevede prevede soglia soglia minima minima ma ma rispetto rispetto di di un un formato formato della della comunicazione comunicazione dei dei dati dati che che faciliti faciliti confronto confronto tra tra prodotti prodotti e e analisi analisi eco-profilo eco-profilo secondo secondo linee linee guida guida dettate dettate dallo dallo Swedish Swedish Environmental Environmental Management Management Council Council ECO-COMPATIBILITA COMPATIBILITA Si considera un solo aspetto: : l alluminio l eco- compatibile perché riciclabile o il legno perché naturale. Concetto di materiale naturale: se naturali può avere prestazioni in fase d uso d ridotte rispetto ad altri materiali con maggior impatto, richiesta di maggiori cicli di produzione, inquinamento di origine biologica per funghi e muffe se trattato con additivi e impregnanti non è più naturali Concetto di riciclabile: non basta che sia riciclabile in potenza, bisogna progettarlo perchè sia disassemblabile a fine vita ed è necessario che esista un sistema di riciclaggio per riciclare effettivamente il materiale, valutando anche la sua distanza dal cantiere considerato Ciclo di vita del prodotto
5 CICLO DI VITA DI UN PRODOTTO SISTEMA PRODOTTO PRE- PRODUZIONE PRODUZIONE DISTRIBUZIONE SISTEMA AMBIENTE Materie prime, acqua, energia INPUT USO DISMISSIONE Emissioni OUTPUT
6 PRE-PRODUZIONE PRODUZIONE FASE IN CUI SI PRODUCONO I MATERIALI SEMI-LAVORATI UTILIZZABILI PER LA PRODUZIONE DEI COMPONENTI 1) ACQUISIZIONE MATERIE PRIME 2) TRASPORTO RISORSE DA LUOGO ACQUISIZIONE A SITO PRODUTTIVO 3) TRASFORMAZIONE RISORSE IN MATERIALI ED ENERGIA MATERIALI PRODOTTI A PARTIRE DA DUE TIPI DI RISORSE: 1) PRIMARIE O VERGINI (RINNOVABILI E NON) 2) SECONDARIE (PRE O POST CONSUMO)
7 PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE PRODUZIONE VERA E PROPRIA DEI PRODOTTI 1) TRASFORMAZIONE MATERIALI 2) ASSEMBLAGGIO 3) FINITURA DISTRIBUZIONE PRODOTTO 1) IMBALLAGGIO 2) TRASPORTO 3) IMMAGAZZINAMENTO
8 USO E DISMISSIONE USO: DUE ATTIVITA FONDAMENTALI 1) USO O CONSUMO 2) SERVIZIO DISMISSIONE 1) SMALTIRE (DISCARICA) 2) RECUPERARE FUNZIONALITA PRODOTTO O SUE PARTI (RIUSO) 3) VALORIZZAZIONE CONTENUTO MATERICO O ENERGETICO (RICICLO O TERMOVALORIZZAZIONE)
9 LCA LCA = LIFE CYCLE ASSESSMENT STRUMENTO DI ANALISI ENENRGETICA ED AMBIENTALE DI UN PRODOTTO QUANTIFICARE INPUT ED OUTPUT DEL SISTEMA - PRODOTTO 1) CONFRONTARE I PRODOTTI GIA PRESENTI SUL MERCATO PER SCEGLIERE QUELLO PIU ECO-COMPATIBILE COMPATIBILE 2) EVIDENZIARE LE FASI MENO ECO-COMPATIBILI COMPATIBILI E D APPORTARE MIGLIORAMENTI PER RENDERE IL PRODOTTOPIU SOSTENIBILE MARCHI AMBIENTALI, STRATEGIE DI SVILUPPO PER LE AZIENDE, STARTEGIE DI MARKETING
10 LCA ANNI 70: PROGETTO REPA ( resources and environmental profile analysis) BILANCIO ENERGETICO E CONSUMO RISORSE Coca Cola Company (contenitore meno impattante) Mobil Chemical Company ( prodotti per incartare alimenti) ANNI 90: PUBBLICAZIONE QUADRO DI RIFERIMENTO ACCETTATO A LIVELLO INTERNAZIONALE (SETAC, Society of environmental toxicology and chemistry,, 1993) La LCA è un processo che permette di valutare gli impatti ambientali associati ad un prodotto, processo o attività,, attraverso l identificazione e la quantificazione dei consumi di materia, energia ed emissioni nell ambiente e la valutazione delle opportunità per diminuire questi impatti. L analisi riguarda l intero l ciclo di vita ( from cradle to grave): dall estrazione delle materie prime, ala produzione, trasporto e distribuzione del prodotto, al suo uso, manutenzione, fino al riciclo o smaltimento (perdita di funzionalità)
11 ISO ISO VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA UNI EN ISO GOAL AND SCOPE DEFINITION (ISO 14041) INVENTORY ANALYSIS (LCI ISO 14041) INTERPRETATION (ISO 14043) STRUTTURA LCA PROPOSTA DALLA ISO IMPACT ASSESSMENT (LCIA ISO 14042)
12 GOAL AND SCOPE DEFINITION 1) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DELLO STUDIO: Gli obiettivi e gli scopi di una LCA devono essere definiti con chiarezza ed essere coerenti con l applicazione prevista. L obiettivo L di una LCA deve stabilire senza ambiguità quali siano l applicazione l prevista, le motivazioni che inducono a realizzare lo studio e il tipo di pubblico a cui è destinato, cioè a quali persone si intendono comunicare i risultati dello studio 2) CAMPO APPLICAZIONE O DEFINIZIONE SISTEMA FUNZIONE DEL SISTEMA CONFINI SISTEMA UNITA FUNZIONALE QUALITA DEI DATI
13 GOAL AND SCOPE DEFINITION Funzione del sistema caratteristiche e prestazioni prodotto Confini sistema bisogna determinare le unità di processo che devono essere incluse nella LCA. E E utile rappresentare attraverso un diagramma di flusso le unità di processo e le loro interrelazioni, anche con lo scopo di pianificare la raccolta dei dati e delle informazioni, delineando in tal modo il campo di azione. La scelta del confine dell analisi deve essere adeguatamente motivata e sempre segnalata nella redazione dello studio. Flussi elementari in ingresso Unità di processo Flussi elementari in uscita Flussi elementari in ingresso Unità di processo Flussi elementari in uscita
14 GOAL AND SCOPE DEFINITION Confini del sistema Materie prime Acqua Energia Estrazione delle materie prime Lavorazione dei materiali Produzione e assemblaggio Distribuzione Utilizzo del prodotto Riuso, riciclo, recupero energetico Smaltimento in discarica Emissioni in aria Emissioni in acqua Rifiuti solidi Altri rilasci Co-prodotti
15 GOAL AND SCOPE DEFINITION Confini del sistema: Produzione cemento Portland Materie di cava Acqua Energia elettrica e combust. fossili o gas Estrazione calcare, argilla e sabbia Frantumazione e macinaz. Produzione del clinker Macinazione del clinker Aggiunta di gesso Stoccaggio polvere di cemento Distribuzione prodotto Emissioni in aria (polveri) Emissioni in acqua Rifiuti solidi Altri rilasci Co-prodotti
16 GOAL AND SCOPE DEFINITION Unità funzionale misura della prestazione del sistema prodotto, a cui legare tutti i flussi in entrata e in uscita permette di comparare vari prodotti a parità di unità funzionale Il sistema ha una varietà di funzione e la scelta di tale funzione è arbitraria, ma comunque dipende dall obiettivo, dal campo di applicazione e dal prodotto studiato. Deve essere definita e misurabile. BUWAL 250 Qualità dei dati: 1) Provenienza: dati primari e secondari 2) Tempo: anzianità di dati (i.e. entro gli ECO-INVENT ultimi 5 anni) ed estensione del tempo I-LCA (per 1 anno intero) rispetto ai quali i dati andranno raccolti 3) Geografia: zona in cui si raccolgono i dati (locale, regionale, nazionale ) 4) Altri: se si utilizza la migliore tecnologia disponibile; quello che non è stato considerato; valutazione dei dati (stime medie.) Pré STANDARD ETH-ESU 96 IVAM IDEMAT 2001 Ricerca dati dati contatti diretti diretti aziende
17 INVENTARIO Parte contabile in cui si quantificano flussi input ed output QUESTIONARIO O DATA SHEET FOGLIO PER LA RACCOLTA DEI DATI PROCESSO: DATA: BILANCIO DI MASSA: MATERIE PRIME kg OUTPUTS kg Prodotto principale: Coprodotto: Rifiuti solidi: INPUT DI COMPONENTI AUSILIARI kg NOTE INPUT DI ENERGIA FONTI ENERGETICHE kg/t GJ/t NOTE DATI RELATIVI AI TRASPORTI ATTIVITA DI MEZZO DISTANZA (km) ENTITA DEL CARICO TRASPORTO DATI AMBIENTALI EMISSIONI IN ARIA kg/t NOTE EMISSIONI IN ACQUA kg/t NOTE EMISSIONI NEL TERRENO kg/t NOTE FONTI DEI DATI
18 INVENTARIO RIFERITI ALL UNITA FUNZIONALE ALLOCAZIONE: processi multifunzionali 1) PROPORZIONALITA DI MASSA 2) METODO DEL SURPLUS 3) PRODUZIONE FITTIZIA DI UN PRODOTTO
19 VALUTAZIONE IMPATTI IMPATTO: contatto violento tra due oggetti che entrano in collisione: attività antropica e l ambientel Impatto: causa (processo emissione o consumo risorsa) ed effetto sull ambiente, inteso come sistema complesso di risorse naturali e umane 1) CLASSIFICAZIONE 2) CARATTERIZZAZIONE OBBLIGATORIE 3) NORMALIZZAZIONE 4) VALUTAZIONE O PESATURA NON OBBLIGATORIE
20 VALUTAZIONE IMPATTI: LE CATEGORIE DI IMPATTO ESISTONO NUMEROSE CATEGORIE D IMPATTO Working Group on LCIA (SETAC) 1) estrazione risorse abiotiche (rinnovabili e non) 2) estrazione risorse biotiche (in maniera sostenibile o non) 3) uso del territorio 4) effetto serra 5) assottigliamento strato ozono 6) acidificazione /eutrofizzazione 7) smog fotochimico 8) tossicità ed ecotossicità
21 VALUTAZIONE IMPATTI: CLASSIFICAZIONE ASSEGNAZIONE RISULTATI INVENTARIO INVENTARIO EMISSIONI E CONSUMI RISORSE COLLOCO LE VARIE EMISSIONI NELLE CATEGORIE D IMPATTO RISULTATO: IN OGNI CATEGORIA AVRO TUTTE I MIEI INPUT ED OUTPUT COLLOCAZIONE AVVIENE IN BASE AGLI EFFETTI E DANNI POTENZIALI CONSIDERATI
22 VALUTAZIONE IMPATTI: CARATTERIZZAZIONE QUANTIFICAZIONE CONTRIBUTO SOSTANZE PER LE VARIE CATEGORIE D IMPATTOD FATTORI DI CARATTERIZZAZIONE (WEIGHT FACTORS): misurano l intensità della sostanza sul problema ambientale considerato Stabilito da un Authority in funzione in base a considerazioni di carattere scientifico CML 2000 (Centre of Environmental Science- Università di Leiden- Olanda) effetto serra = kg GWP (global warming potential) CO2eq. Effetto serra = + kg CO 2 * 1 + kg N 2 O * kg CH 4 * 21 + kg CFC-11 * = TOT. kg CO 2 * 16 + = 2,96 E-07 kg CFC-11
23 VALUTAZIONE IMPATTI: NORMALIZZAZIONE DALLA CARATTERIZZAZIONE PROFILO AMBIENTALE (punteggi per ogni categoria d impatto) d spesso analisi si ferma qua NORMALIZZAZIONE: contestualizza gli impatti stabilisce la magnitudo del sistema studiato, cioè il suo l impatto l su una determinata area geografica scelta come riferimento Divido i valori della caratterizzazione per valore di riferimento o effetto normale derivante da dati medi su scala regionale, mondiale. Ni = Si/Ai 16 + dove Si= quantità di sostanza emessa per unità di prodotto e Ai= quantità di sostanza emessa annualmente in quel paese per tutte le attività svolte Quanto la mia unità funzionale inquina?
24 VALUTAZIONE IMPATTI: VALUTAZIONE O PESATURA ASSOCIARE AL SISTEMA STUDIATO UN INDICE AMBIENTALE FINALE PUNTEGGIO UNICO GLOBALE RENDE PIU FACILE VALUTARE QUALE PRODOTTO GLOBALMENTE E E PIU ECO-COMPATIBILE COMPATIBILE RISPETTO AD UN ALTRO CON LA MEDESIMA FUNZIONE Moltiplico i risultati della normalizzazione per fattori peso che esprimono l importanza l attribuita ciascun problema ambientale
25 ANALISI RISULTATI E MIGLIORAMENTI INTERPRETAZIONE RISULTATI analisi di sensibilità per avere percezione studio fruibile e comprensibile (es. rappresent.. Istogrammi..); si verifica accuratezza dei dati di inventario, la loro influenza sui risultati ottenuti, si verifica ottenimento scopi prefissi dello studio. MIGLIORAMENTO: si evidenziano i punti critici e si valutano e selezionano le opzioni e i miglioramenti per ridurre il carico ambientale; si confrontano soluzioni con altre più eco-compatibili compatibili PROPOSTA TRA ALTERNATIVE MIGLIORI TRA CUI POTER SCEGLIERE
26 CML 2000 (olandese) LA LA METODOLOGIA CML2000 (SU (SU VERSIONE 1992) AGGREGA I I RISULTATI DEI DEI DANNI IN IN DIECI CATEGORIE VALUTATE SU SU SCALA EUROPEA ABIOTIC DEPLETION GWP GWP ODP ODP L indicatore di danno è il KG Sb (antimonio)-eq L indicatore di danno è il KG CO2-eq L indicatore di danno è il KG CFC-11-eq HUMAN TOXICITY FRESH FRESH WATER ACQ. ACQ. ECOTOX. L indicatore di danno è il KG 1,4 DB (DICLOROBENZENE) eq MARINE ACQ. ACQ. ECOTOX. TERRESTRIAL ECOTOX.
27 CML 2000 (olandese) PHOTOCHEMICAL OXIDATION ACIDIFICATION EUTROPHICATION L indicatore di danno è il KG C2H2 (ACETILENE)- eq L indicatore di danno è il KG SO2 (BIOSSIDO DI ZOLFO)-eq L indicatore di danno è il KG PO4 (FOSFATO)-eq NORMALIZZAZIONE: Olanda 1997, Europa occidentale 1995, Mondo 1995, Mondo 1990
28 ECO-INDICATOR 99 (olandese) LA LA METODOLOGIA DEGLI ECO-INDICATORI AGGREGA I I RISULTATI DEI DEI DANNI IN IN TRE TRE CATEGORIE VALUTATE SU SU SCALA EUROPEA DANNI DANNI SALUTE UMANA DANNI DANNI QUALITÀ ECOSISTEMA sostanze cancerogene malattie respiratorie (sost. organiche) malattie respiratorie (sost. inorganiche) cambiamenti climatici riduzione dello strato di ozono radiazioni ecotossicità eutrofizzazione/acidificazione sfruttamento del suolo L indicatore di danno è il DALY definito come il numero di anni di vita persi da tutti i cittadini europei L indicatore di danno è il PDF/m2yr (=10PAF) definito come la variazione della percentuale di specie animali o vegetali che hanno un alta probabilità di non sopravvivere a seguito degli impatti considerati ESAURIMENTO RISORSE combustibili fossili minerali L indicatore di danno è il MJ/SURPLUS che valuta il surplus di energia necessario per estrarre 1 kg di materiale quando il suo consumo sarà 5 volte quello del 1990
29 ECO-INDICATOR 99 GLI GLI IMPATTI VENGONO NORMALIZZATI E VALUTATI PER PER OTTENERE UN UN PARAMETRO UNIVOCO DI DI VALUTAZIONE DELL IMPATTO DALY PDF/m2yr MJ MJ SURPLUS NORMALIZZAZIONE E VALUTAZIONE ECO-PUNTI (Pt)
30 ECO-INDICATOR 99 3 scenari per per la la VALUTAZIONE ( cultural( theory - Thompson,, 1990): modellizzazione della della soggettività attraverso la la distinzione di di tre tre sistemi di di valori valori 1) VERSIONE INDIVIDUALISTA: si considerano solo le relazioni causa- effetto che dispongano di prove inerenti la loro validità (certezza); si utilizzano prospettive di breve termine (gli effetti a lungo termine potrebbero essere annullati dal progresso della scienza e della società) 2) VERSIONE GERARCHICA: tale atteggiamento è piuttosto comune all interno di quei gruppi che comprendono nelle loro valutazioni tutti tti i meccanismi sostenuti con sufficiente riconoscimento dalla comunità scientifica e politica 3) VERSIONE EGUALITARIA: adotta principio precauzionale di non tralasciare nulla, anche ciò che non è completamente provato, e non accetta la guida delle comunità scientifica e politica. Si utilizza una prospettiva a lungo termine, non accettando che il progresso risolva in futuro i problemi ambientali
31 EPS 2000 (svedese) LA LA METODOLOGIA DELL EPS EPS AGGREGA I I RISULTATI DEI DEI DANNI IN IN QUATTRO CATEGORIE VALUTATE SU SU SCALA MONDIALE DANNI DANNI SALUTE UMANA CAPACITA PRODUTTIVA DELL ECOSISTEMA DISPONIBILITA DI DI RISORSE ABIOTICHE BIODIVERSITA speranza di vita grave malattia malattia forte fastidio fastidio capacità di crescita del raccolto capacità di crescita del legno produzione di carne e pesce acidificazione del suolo cap. prod. acqua per irrigare cap. prod. acqua da bere esaurimento delle riserve estinzione specie L indicatore di danno è il PERSON YEAR definito come il numero di anni di vita persi dalla comunità mondiale L indicatore di danno è il KG di prodotto e in H+ moli equiv. (acidificazione) L indicatore di danno è l ELU cioè la disponibilità a pagare per la sostituzione delle risorse abiotiche in esaurimento L indicatore di danno è il NEX dato dal rapporto tra specie estinte a causa della sostanza e numero totale di specie estinte in un anno
32 EPS 2000 GLI GLI IMPATTI VENGONO SOLO VALUTATI E NON NON NORMALIZZATI SI SI OTTIENE COSI COSI UN UN PARAMETRO UNIVOCO DI DI VALUTAZIONE DELL IMPATTO ESPRESSO IN IN ELU ELU cioè cioè unità unità di di carico ambientale YOLL, Person Year Year KG KG o H+ H+ ELU ELU VALUTAZIONE ELU (Pt) Il Il parametro in in ELU ELU si si basa basa sul sul concetto concetto della della WTP, WTP,, cioè cioè la la disponibilità disponibilità a pagare pagare per per evitare evitare cambiamenti che che peggiorino le le condizioni dell ambiente dell ambiente e e della della salute salute si si attribuisce un un valore valore economico all ELU all ELU pari pari a quello quello di di 1 euro euro
33 DIFFERENZE TRA I DUE METODI E-I 99 SI SCALA EUROPEA EPS2000 SU SCALA MONDIALE CATEGORIE QUALITA ECOSISTEMA IN E-I99 E E E DIVISA IN DUE NELL EPS2000 EPS2000 ( capacità produttiva ecosistema e biodiversità ) EPS 2000 CONTIENE CATEGORIE DI IMPATTO NON VALUTATE IN E-I99: E capacità di crescita del raccolto, del legno e della carne-pesce E-I99: ACQUA in minerali e acidific./eutrofizz. L APPLICAZIONE EPS2000: ACQUA 2 categorie DI DUE di impatto METODI ( capacità DIFFERENTI prod. acqua irrigaz. PERMETTE e da bere ) DI L APPLICAZIONE DI DUE METODI DIFFERENTI PERMETTE DI EVIDENZIARE EVENTUALI ASPETTI NON EMERSI CON L UTILIZZO DI UN SOLO METODO E OTTENERE COSI PIU ELEMENTI PER UNA MIGLIOR VALUTAZIONE DELL ECO- ECO- COMPATIBILITA DEL PRODOTTO STUDIATO E-I99 ( esaurimento risorse ) E EPS2000 ( disponibilità risorse abiotiche ) UNICHE CATEGORIE L UTILIZZO DI DANNO DI UN CORRISPONDENTI SOLO METODO ANCHE E SE OTTENERE ATTRIBUISCONO COSI PESI DIVERSI PIU ALLE SOSTANZE : gas naturale e rame più esauribili nell EPS2000 che nell E-I99 CO2: IN E-I99 E ( salute umana: cambiamenti climatici) - IN EPS2000 (salute umana, biodiversità e cap. prod. ecosistema) e in CAP. PROD. LEGNO emissioni sono un vantaggio Lo SFRUTTAMENTO DEL SUOLO ha maggior peso nell E-I99 che nell EPS2000 APPROCCI DIVERSI (DISTANCE TO TARGET E MONETIZZAZIONE)
34 ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL METODO LCA 1) MANCANZA DI BANCHE DATI ITALIANE 2) MANCANZA DI METODO ITALIANO 3) VALUTA SOLO ASPETTI QUANTITATIVI 4) INCERTEZZE SUL METODO RELATIVE AD ALCUNE PROBLEMATICHE AMBIENTALI (SCIENZE AMBIENTALI SONO ANCORA GIOVANI ) SI POSSONO MODIFICARE GLI OBIETTIVI, SE NE POSSONO AGGIUNGERE ALTRI.. 5) INCERTEZZE SUL FUTURO: CONTESTO TECNOLOGICO, CULTURALE, NORMATIVO PUO CAMBIARE RISPETTO A QUELLO DEL MOMENTO IN CUI SI PROGETTA
35 STRATEGIE DI PROGETTO MINIMIZZAZIONE DELLE RISORSE: riduzione dei consumi di materia ed energia per un determinato prodotto e quindi degli impatti 1) MINIMIZZARE CONTENUTO MATERICO PRODOTTO (dematerializzando, evitando sovradimensionamento, integrando le funzioni, prodotti multifunzionali a componenti sostituibili ) 2) MINIMIZZARE SFRIDI E SCARTI (lavorazioni con sistemi computerizzati ) 3) MINIMIZZARE CONSUMO DI ENERGIA (apparecchiature efficienti, a spegnimento intelligente, recupero di calore.) 4) MINIMIZZARE CONSUMO RISORSE NELLO SVILUPPO DI PRODOTTI (materiali di cartoleria, usare sistemi computerizzati per progettazione e trasferimento dati, telecomunicazione a distanza come il telelavoro o le teleconferenze.)
36 STRATEGIE DI PROGETTO 5) MINIMIZZARE USO RISORSE PER DISTRIBUZIONE (minimizzare imballaggi, renderli parte integrata con il prodotto ) 6) MINIMIZZARE CONSUMI PER IL TRASPORTO (prodotti concentrati, prodotti compatti ad alta densità di trasporto, prodotti montabili sul luogo d uso, d materiali costituenti l imballaggio l più leggeri..) 7) MINIMIZZARE CONSUMI DI RISORSE DURANTE L USO L (prodotti d uso d collettivo o condiviso, efficienza consumo energetico e consumo materiale, sistemi intelligenti per ottimizzazione condizioni di funzionamento, buona coibentazione,, minimizzare il peso, favorire l utente nel risparmio di energia e materiali..)
37 STRATEGIE DI PROGETTO SCELTA DI MATERIALI, ENERGIE E PROCESSI A BASSO IMPATTO 1) EVITARE MATERIALI TOSSICI E NOCIVI ( additivi ) 2) USARE RISORSE RINNOVABILI E NON IN FASE DI ESAURIMENTO 3) MATERIALI RICICLATI O DI SCARTO 4) A BASSO CONTENUTO ENERGETICO 5) BIODEGRADABILI
38 STRATEGIE DI PROGETTO OTTIMIZZARE LA VITA DEI PRODOTTI 1) PROGETTARE DURATE APPROPRIATE (componenti che durano quanto il prodotto di cui fan parte, a meno che non siano soggetti a cambiamenti tecnologici rapidi..) 2) PROGETTARE L AFFIDABILITA ( minimizzare il numero delle parti, evitare collegamenti deboli ) 3) FACILITARE L AGGIORNABILITA E L ADATTABILITA ( cambiamenti contesti tecnologici, esigenziali ) 4) FACILITARE MANUTENZIONE E RIPARAZIONE (accessibilità parti, monitoraggio, fornire attrezzature e guide per corretta manutenzione ) 5) FACILITARE IL RIUSO (del prodotto o di alcune sue parti: standardizzazione e modularità,, aumento resistenza parti più soggette a usura o danneggiamento.)
39 STRATEGIE DI PROGETTO ESTENSIONE VITA MATERIALI 1) PROGETTARE PRODOTTI RICICLABILI ( eco-compatibili, compatibili, non compositi, no additivi ) 2) FACILITARE IL DISASSEMBLAGGIO PER IL RECUPERO 3) FACILITARE RACCOLTA E TRASPORTO DOPO L USOL 4) IDENTIFICARE I MATERIALI PER UNA FACILE RICICLABILITA DEI MATERIALI
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