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1 GIORNALE LOCALE POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE Domenica 4 settembre 2011 FONDATO NEL Anno LV n 30 euro 1,20 Iniziative Nonantola, novità al museo Si va alla ricerca di nuovi volontari per accompagnare i turisti A PAGINA 3 Missioni E Donata ha risposto Eccomi La 33enne di Maranello partita per la Repubblica Centrafricana PAGINA 5 Attualità Ghb, la droga che c è ma non si vede Per conoscere una sostanza pericolosa in via di diffusione A PAGINA 9 Il Punto Le parole non bastano più C era una volta, a settembre, la cosiddetta ripresa delle attività. Piano piano, con movimenti felpati, ci si metteva al lavoro, cominciando ad affrontare le questioni rinviate a dopo le vacanze. Oggi i fronti della politica, dell economia e della finanza sono sempre aperti. Anche in Italia. Con la consapevolezza che, tanto nel quadro europeo, che in quello globalizzato, il nostro paese deve percorrere due linee parallele: giocare il gioco collettivo, con i suoi vincoli, e nello stesso tempo essere in grado di sviluppare e tenere una linea, così da dare, a questo gioco collettivo, il contributo che pure compete ad uno dei G7 e G20, se queste sigle ancora possono indicare qualcosa. Le analisi più intelligenti sono unanimi nel sottolineare la debolezza del complessivo quadro della politica e dell economia eurooccidentale, ossessionato dal breve o brevissimo periodo. Di qui l assenza di visione e la rincorsa delle emergenze, che produce un complessivo effetto depressivo, sui mercati, ma anche sullo spirito pubblico. È il classico sistema della retro-alimentazione: la depressione produce effetti depressivi, che la amplificano. In questo quadro la speculazione morde e prospera, proprio perché il suo tempo è il presente immediato. I tecnici sono al lavoro nel merito dei problemi economico-finanziari, così come sul versante della riforma costituzionale. La giustizia fiscale che significa famiglia e lotta all evasione - sta finalmente diventando un impegno prioritario, una pre-condizione necessaria per la credibilità del sistema. È però il momento di agire. Le parole non bastano più. Allo stesso modo è necessaria l efficienza e la responsabilità nella spesa pubblica, a tutti i livelli, così da assicurare un rendimento adeguato delle istituzioni. Occorre agire: l unica cosa certa è che lo status quo altro non nasconde che un processo di decadenza, caratterizzato dall aumento delle diseguaglianze e dunque dei privilegi di singoli o categorie e da un senso di sfiducia, quando non di paura. Accanto alle misure concrete ed operative, che non si possono procrastinare, occorre però agire anche sul senso di stallo che si avverte. Se ne può uscire, in modo positivo, su due prospettive. La prima è la moralità, che non ha nulla a che fare con il moralismo che affligge un dibattito pubblico da troppo tempo autoreferenziale. Moralità fa rima con libertà e dunque con giustizia e verità. È il tempo di idee chiare e di concretezza di comportamenti. La seconda è l investimento: significa scommettere sul lavoro, premiare davvero il merito e l impegno, prima di tutto dei giovani. Nei prossimi anni ci misureremo con un quadro demografico ed euro-mediterraneo in cui saranno esplicite le conseguenze dei cambiamenti avvenuti in questi anni, senza che ce ne accorgessimo. Ha ragione chi sostiene che ci sono molte risorse nella nostra società nell età della crisi. Sarebbe colpevole continuare a mortificarle. Inesattezze e campagne senza fondamento La Chiesa e le agevolazioni Ici: dall economo dell arcidiocesi una serie di doverose precisazioni dopo le pubbliche prese di posizione dei giorni scorsi Giorgio Garuti* In questo periodo di manovre contro la crisi, grandi titoli sui giornali richiamano l attenzione sulla questione dell Ici (Imposta Comunale sugli Immobili) che la Chiesa non pagherebbe, sulla base di non precisati e ingiusti privilegi. Quasi sempre, le agevolazioni vengono presentate come se riguardassero solo gli enti ecclesiastici e non anche un ampia platea di soggetti appartenenti al mondo degli enti non commerciali (cosiddetti enti non profit ). E un argomento che riemerge di tanto in tanto e che è stato da tempo chiarito in ogni suo aspetto (tra gli altri, dallo stesso Ministero dell Economia e delle Finanze, con la recente circolare n.2/df del 26 gennaio 2009). Non è il caso di riportare qui tutti i puntuali riferimenti della complessa normativa (peraltro facilmente consultabile anche tramite Internet). Cerchiamo comunque di fare chiarezza, limitandoci a richiamare i punti essenziali. La norma contestata è quella che esenta gli immobili nei quali gli enti non commerciali svolgono alcune specifiche e definite attività di rilevante valore sociale, cioè quelli destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché di attività di religione o di culto (art.7, c. 1, lett. i del D.Lgs n.504). Le norme precisano che le attività di religione e di culto sono quelle dirette all esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi a scopi missionari, alla catechesi, all educazione cristiana. La normativa richiede, per l esenzione, il contestuale verificarsi di precise condizioni. Gli immobili sono esenti solo se: - utilizzati da enti non commerciali - destinati totalmente all esercizio esclusivo di una o più tra le attività sopra indicate che non abbiano esclusivamente natura commerciale. Sulla base di quanto previsto dalla normativa, è facile verificare come gran parte delle affermazioni riportate insistentemente sull argomento siano del tutto errate. Non è vero che l esenzione sia destinata a favorire solo gli enti appartenenti alla Chiesa Cattolica, dal momento che si applica a tutti gli enti non commerciali, categoria nella quale gli enti ecclesiastici rientrano esattamente come molti altri soggetti del mondo del cosiddetto non profit come, ad esempio, le associazioni sportive dilettantistiche e quelle di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato e le onlus, le fondazioni e le pro-loco, le associazioni e i comitati, le organizzazioni non governative e gli enti pubblici territoriali, gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti secondo le intese tra lo Stato italiano e le confessioni religiose diverse da quella cattolica, i sindacati, i circoli culturali, i partiti, le aziende sanitarie e gli istituti previdenziali. L elenco è lunghissimo. Un ulteriore, importante precisazione riguarda la delimitazione della tipologia di immobili oggetto di agevolazione: l esenzione non riguarda tutti gli immobili di proprietà degli enti non commerciali, ma solo quelli destinati per intero allo svolgimento delle attività previste dalla legge. In tutti gli altri casi, l imposta è dovuta. Segue a pagina 2 ORGOGLIOSI DI ESSERCI adesione credito + formazione + nuove imprese + export + aggregazione - costi energetici

2 2 Domenica 4 settembre 2011 NostroTempo Pastorale Educare al lavoro e alla festa per una vita buona Il prossimo 17 settembre la comunità diocesana si riunisce a Modena con l arcivescovo per l avvio del nuovo anno pastorale don Federico Pigoni * Sabato 17 settembre tutta la Chiesa di Modena- Nonantola è convocata alle nella chiesa di Sant Agostino per l apertura del nuovo anno pastorale Nell occasione il nostro arcivescovo, mons. Antonio Lanfranchi, introdurrà il tema del nuovo anno pastorale, presentando i contenuti della nuova lettera pastorale, testo di orientamento per gli itinerari dei gruppi delle nostre parrocchie, intitolata: Sei giorni lavorerai ma il settimo giorno è in onore del Signore, tuo Dio. Educare al lavoro e alla festa per una vita sto biblico, preparato dall Ufficio biblico diocesano, per favorire percorsi di preghiera e animazione biblica, che aiutino alla riflessione e alle scelte pastorali, alla luce del tema dell anno. Come tradizionalmente avviene, l assemblea di inizio anno sarà una occasione unica di incontro di tutti i sacerdoti, i diaconi, gli ordini religiosi, gli operatori pastorali della diocesi, i rappresentanti di tutti i movimenti e le associazioni cristiane attorno al nostro vescovo, per ricevere la lettera pastorale e il mandato ad annunciare e testimoniare nelle proprie comunità parrocchiali il Vangelo del Signore Risorto, accompagnando le persone a viverlo negli ambiti di vita che più attendono segni concreti e duraturi di speranza. Al termine della presentazione della lettera il vescovo presiederà la celebrazione eucaristica di inizio anno pastorale; mai come quest anno percepiremo l importanza dell avviare insieme il cammino dell anno, partendo dall incontro con Colui che ci trasforma nel suo corpo, per la vita eterna. E proprio dalla Eucaristia, in particolare quella domenicale, che le comunità e ogni credente scopre il senso autentico della sua attività umana nel mondo, ri-significando e rendendo vitali i luoghi del proprio impegno quotidiano e le relazioni personali che intesse ogni giorno. * Vicario per la pastorale Spazio Aperto A proposito di Chiesa e Ici Caro direttore, dopo l intervento del cardinal Bagnasco sulle impressionanti cifre dell evasione fiscale ci sono state reazioni da parte laica che hanno ripreso l argomento Ici che la Chiesa non pagherebbe per quelle strutture denunciate no profit che, oltre a fare attività formativa, assistenziale farebbero anche attività commerciale (ristoranti, alberghi ). La reazione di Avvenire del 21 agosto è stata durissima, come se non fosse possibile fare critiche alla Chiesa: questo atteggiamento non aiuta certamente il dialogo con i lontani. Credo che le critiche vadano sempre accolte e quando si ritiene siano false vanno civilmente contestate. Ora da giornali laici come Repubblica e Il Fatto quotidiano sono venute critiche proprio in riferimento al presunto non pagamento dell Ici per le attività commerciali di strutture no profit della Chiesa e solo per queste. Basterebbe semplicemente chiedere a chi fa queste accuse di fare l elenco preciso delle strutture che evadono e verificare se ciò è vero. Se poi risultasse falso ci sarebbe sempre la possibilità di chiedere una smentita, minacciando la querela. Per citare poi un caso nella nostra diocesi: Villa Immacolata che svolge attività formative, ritiri, convegni fa anche l attività di albergo e ristorante che sono attività commerciali e non dovrebbe per questo pagare l Ici? Evasione fiscale è anche non fatturare i lavori che vengono realizzati: quanti ne vengono fatti così nelle nostre parrocchie e non solo? Se qualcuno mi dice che questo è falso allora suggerirei di far verificare alla finanza Mi sembra poi cosa inutile prendersela sulla identificazione Vaticano-Chiesa perché questa cosa è talmente radicata nella convinzione della gente che nessun ragionamento riuscirà a far cambiare idea. Con l augurio di un buon lavoro. don Dino Zanasi parroco di San Giovanni Evangelista Ringraziamo don Dino per la lettera, a cui di fatto risponde in modo esaustivo l articolo dell economo diocesano Giorgio Garuti, che riportiamo in prima pagina e qui a fianco. Proprio perché sul dibattito Chiesa e Ici le inesattezze e, non di rado, la malafede rischiano seriamente di disorientare le persone. Sul caso specifico, che don Zanasi cita nella lettera, possiamo dire con certezza che Villa Immacolata, proprio in qualità di attività commerciale, è soggetta all Ici e la paga regolarmente. buona. Il tema dell anno e della lettera pastorale si inserisce nel decennio dedicato dalla Chiesa italiana al tema fondamentale dell educazione, con una focalizzazione sull ambito del lavoro e festa, alla luce delle riflessioni raccolte dalle ultime assemblee del Consiglio pastorale diocesano, del Consiglio presbiterale e del proficuo lavoro emerso dalla tre giorni diocesana di giugno scorso. Il testo biblico di riferimento dell anno pastorale sarà il libro di Genesi. Il giorno dell assemblea sarà possibile ricevere il prezioso sussidio a commento dei primi dodici capitoli del te- Inesattezze e campagne senza fondamento Per usufruire dell esenzione, tutto l immobile deve essere utilizzato per lo svolgimento dell attività esente; se in una unità immobiliare si svolge sia un attività compresa nell elenco del decreto sia una attività che, invece, non vi figura, tutto l immobile perde l esenzione. Se, ad esempio, un ente ecclesiastico gestisce un vero albergo, con fini di lucro, paga già l Ici (se non lo facesse, il Comune potrebbe obbligarlo a farlo), ma se si tratta di una casa di accoglienza o una casa in montagna per campi scuola autogestiti, dove non si guadagna nulla e anzi ci si rimette, l Ici non si paga. Segue da pagina 1 La normativa è chiara, precisa e ben articolata. Le agevolazioni in questione costituiscono un giusto sostegno ad una vasta platea di soggetti non profit, che svolgono meritorie attività di rilevanza sociale, utilissime per la collettività. L eliminazione delle agevolazioni in questione danneggerebbe tutte queste attività e tutti questi enti. Con l eventuale eliminazione delle agevolazioni, i comuni incasserebbero l imposta, ma, senza gli enti non profit, dovrebbero dare risposta a bisogni della collettività, con notevole aggravio dei conti pubblici. Lo spirito della norma è dunque chiaro: il Legislatore, cioè lo Stato, con le agevolazioni di cui trattasi, intende sostenere gli enti che, senza fini di lucro, svolgono attività che vanno a vantaggio di tutti i cittadini e dell intera società. Concede le agevolazioni perchè è nel suo interesse concederle. Per completezza di argomento, una ulteriore precisazione. Per altre motivazioni, sono previste agevolazioni per gli immobili (di pregio storico, artistico, ecc...) soggetti alla tutela da parte delle Soprintendenze per i beni e le attività culturali. Le agevolazioni intendono compensare i proprietari per gli adempimenti e le limitazioni che la detta tutela comporta. Per concludere, resta da aggiungere che l arcidiocesi di Modena-Nonantola, per gli immobili di sua proprietà, osserva scrupolosamente tutte le disposizioni e versa regolarmente l Ici in tutti i casi in cui l imposta è dovuta. L arcidiocesi si noti non può rispondere per gli immobili di proprietà di altri enti aventi autonomia giuridica e amministrativa, come parrocchie, Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, ordini religiosi, Opere Pie, fondazioni religiose, ecc.. E comunque auspicabile che chiunque voglia intervenire sulla questione, si informi e si documenti prima di esprimere giudizi e di denunciare ingiustizie. * Economo diocesano

3 NostroTempo Domenica 4 settembre Iniziative E si va alla ricerca di nuovi volontari per la segreteria e per svolgere il servizio di guida Nonantola, novità al Museo: i laboratori per gli adulti Visitatori in crescita nei mesi scorsi al Museo Benedettino e Diocesano d Arte Sacra di Nonantola dopo l apertura dell esposizione Lo Scrigno dei Santi dello scorso maggio. In quell occasione è stato possibile ammirare per la prima volta antichissimi ed unici sciamiti ossia tessuti altomedievali di fabbricazione imperiale presso gli opifici di Costantinopoli rinvenuti fortuitamente in una nicchia sacrario della chiesa abbaziale nel 2002 in occasione dell importante lavoro di inventariazione dei beni culturali ecclesiastici voluto dalla Cei. La messa in mostra degli straordinari tessuti e di altri reperti altomedievali - datati tra IX e X secolo, di conservazione eccezionale nonostante i secoli passati e che costituivano il corredo funerario dei sette santi venerati in abbazia ed in particolare del patrono San Silvestro I papa - ha comportato il riallestimento complessivo di tutta la sezione Nonantolana del museo. Ora è pertanto possibile visitare il pre- ziosissimo Tesoro, costituito da tre reliquiari contenenti grandi frammenti del Legno della Santa Croce di Cristo, dal braccio di San Silvestro, dalla cassetta argentea che custodisce le calotte craniche dei martiri Senesio e Teopompo, in un ambiente raccolto, dall atmosfera suggestiva che invita alla preghiera e alla devozione. Nella sala attigua sono esposte, ancora per un tempo limitato per motivi conservativi, alcune antichissime pergamene originali dell archivio abbaziale (le più antiche risalgono all VIII secolo), tra cui i celebri documenti con le firme dell imperatore Carlo Magno e della Contessa Matilde di Canossa. Ora, in occasione della riapertura del 1 settembre e della nuova stagione 2011/12 il museo si sta preparando ad ospitare un gran numero di novità. Anzitutto il riallestimento di tutta la sezione diocesana del museo, che vedrà l accoglienza di oltre un centinaio di opere di grande valore provenienti dalle parrocchie del territorio diocesano. Questo sarà l evento culmine della nuova stagione la cui inaugurazione è prevista per i primi mesi del Saranno esposte antiche e pregiate opere artistiche finora poco conosciute e difficilmente visibili. Inoltre, dal mese di ottobre è previsto il lancio della fortunata attività di laboratorio La Fabbrica del Codice in orario serale e rivolta a giovani ed adulti che desiderassero cimentarsi nella creazione di una pagina di pergamena utilizzando la scrittura carolina, proprio sull esempio dei monaci benedettini medievali. Di questa iniziativa daremo maggiori dettagli in un prossimo numero di Nostro Tempo. Da qualche anno questo laboratorio è attivo la mattina durante tutto l anno scolastico e ha visto la partecipazione di circa 5000 studenti di medie e superiori provenienti da diverse città d Italia, tra cui Torino, Milano, Venezia, Lucca, Pisa, Verona, Pesaro, Ravenna, Bologna, ed ultimamente anche dalla Svizzera. Infine, un appello: il museo cerca volontari per migliorare sempre più la qualità e la quantità dei servizi offerti a turisti, fedeli e visitatori. La proposta è rivolta a tutti, in particolare ai pensionati. Attualmente le attività del museo sono regolate da un gruppo di volontari di cui la direzione apprezza grandemente l impegno, la dedizione, la professionalità per il tempo messo a disposizione. I servizi richiesti ai volontari sono sostanzialmente di due tipi: uno di segreteria (accoglienza dei visitatori, biglietteria, vendita dei souvenir e dei libri, ricezione delle telefonate e delle prenotazioni) ed uno di accompagnamento dei visitatori, in particolare dei gruppi (guida ed illustrazione delle varie sezioni del museo e dell Abbazia). La direzione del museo provvede alla formazione dei volontari, sia per la segreteria che per le guide. Chi desidera unirsi ai volontari del Museo Diocesano o più semplicemente per avere informazioni, può recarsi in museo a Nonantola (via Marconi 3, chiamare il numero o scrivere una mail a museo@abbazia-nonantola.net. Riflessioni sulla Parola Dove sono due o tre riuniti (Matteo, 18,20) G.G. Nelle parole che Gesù pronuncia per i suoi discepoli troviamo una delle caratteristiche del cristiano: la sensibilità, la premura per la sorte di tutti i fratelli, per tutti gli uomini, nessuno escluso. Per questo, occorre uno sguardo che sa andare oltre il giudizio facile e superficiale, capace di carità, di solidarietà. Uno sguardo benevolo ed esigente sulla realtà e sugli uomini. Uno sguardo che deve avere come modello quello di Dio Misericordioso. Un atteggiamento che si oppone al giudizio acre e sbrigativo. Così Gesù propone uno sforzo non banale per ammonire chi si è macchiato di una colpa, chiamando in causa una conoscenza non superficiale e una valutazione non solo soggettiva delle situazioni. A pensarci bene, gli interventi suggeriti da Gesù sono tutti in funzione del bene della persona e dell evitare una rottura della Comunione. Vengono proposti tre gradi, successivi di interventi: il primo consiste nell affrontare a tu per tu il fratello. Con l invito al riserbo, a salvare l onorabilità della persona... Un secondo grado è rappresentato dal coinvolgere qualche membro della comunità che sia testimone del dialogo, del confronto, e aiuti nel giudizio sereno. Un terzo grado consiste nel rivolgersi alla comunità, all insieme dei membri, per evitare ogni rottura della comunione. Nel caso che nessun tentativo abbia successo, ecco una parola grave : sia per te come il pagano e il pubblicano. Una situazione che noi oggi esprimiamo con il termine di scomunica. Uno si pone per sua responsabile scelta fuori dalla comunità cristiana, non più in comunione con i fratelli nella fede. Le parole di Gesù fanno riferimento anche a chi, nella Chiesa, ha il compito e il carisma di assicurare la comunione (il potere di legare e sciogliere ). Tutto è allora frutto di un amore e di una sapienza senza limiti. Tutto è vissuto nella prospettiva del bene di ciascuna persona e insieme della comunità. Con la certezza, a cui alludono le ultime parole del Vangelo, della presenza e dell assistenza del Figlio di Dio: perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io, in mezzo a loro. Carpi - Via Meloni di Quartirolo, 16 Tel Fax Modena - Largo A. Moro, 1 Tel info@haltea.net - PER NON DIMENTICARE Vi aiutiamo a non lasciare soli i vostri cari HALTEA SERVIZI cura e mantiene costantemente in ordine lapidi e cappelle di famiglia con la posa dei fiori, nel rispetto della sensibilità religiosa dei nostri clienti. Il servizio viene effettuato con la cadenza richiesta dal cliente. I servizi vengono svolti presso tutti i cimiteri delle province dell Emilia-Romagna. A garanzia del lavoro svolto HALTEA mette a disposizione del cliente strumenti che gli permettono di avere un riscontro certo della regolare esecuzione del servizio. SCONTI SPECIALI PER I LETTORI DI NOSTRO TEMPO SCONTI SPECIALI ANCHE PER PENSIONATI E INVALIDI

4 4 Domenica 4 settembre 2011 NostroTempo La scorsa settimana abbiamo pubblicato diverse testimonianze e contributi provenienti dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid. In questo numero, oltre alla testimonianza del volontario modenese, pubblichiamo ancora alcune fotografie, tra le tante che ci sono pervenute in redazione. Sul sito it la gallery e i contributi del nostro vescovo Antonio da Madrid, con le tre catechesi e le tre omelie integrali Giornata mondiale della gioventù Cartoline da Madrid Punti di vista Giornate ricche, con qualche neo Riceviamo e pubblichiamo, con qualche taglio dovuto alla lunghezza, questa testimonianza di un volontario alla Gmg di Madrid. E una voce che non risparmia qualche critica, ma che è utile per inquadrare questo grande evento di Chiesa che non mancherà di avere risonanze anche nella nostra diocesi. Immaginiamo di trovarci in una delle stazioni della super-efficiente rete di trasporti di Madrid: vorrei leggere queste due settimane lungo più direttrici, che si incrociano ma conducono ad esiti anche opposti. Per prima cosa intendo percorrere la linea verde, quella della mia esperienza da volontario: sono stati quindici giorni personalmente molto ricchi in cui è risultato interessante il confronto con tante storie, caratteri, modi diversi di affrontare le difficoltà; vedere i diversi motivi che hanno spinto le persone a prestare servizio, da quelli che si sono recati a Madrid con intenzioni non del tutto nobili a coloro con i quali sono bastate due ore di lavoro insieme per stringere un legame capace di travalicare le distanze culturali; mettersi alla prova nella capacità di stare in gruppo quando non ti sei scelto i compagni e a volte non c è nemmeno un capo! Un tipo speciale di vacanza, insomma, di cui non sono certo pentito. Il primo incrocio è quello con la linea gialla, cioè quella dell organizzazione. E facile dire che... è difficile organizzare un evento come questo, ma a mio parere ci sono state grosse lacune, frutto di errori che sarebbe sbagliato lasciare sotto silenzio, e cercherò anche di spiegare il perché. Innanzitutto la gestione dei volontari: la leggerissima regia dei responsabili ha lasciato ampi spazi a chi cercava di imboscarsi, il costante pressapochismo nei tempi è risultato snervante, e infine il fatto che nelle comunicazioni ha regnato un incredibile disordine. La successiva stazione della linea gialla è la gestione degli alloggi. Sono perfettamente d accordo sul fatto che chi va a una Gmg si debba attendere una sistemazione spartana, ma spartana non significa priva di cura. Uno degli aspetti più belli di una Gmg è l accoglienza da parte di una città, da parte delle sue famiglie e istituzioni, e accoglienza dei pellegrini vuole dire che c è un posto preparato per te e curato - seppure con sobrietà - per darti il meglio possibile. Questo - nelle mie esperienze passate - ha permesso alle comunità ospitanti di tirare fuori talenti inaspettati. Ma stare in centinaia con 3 bagni, dormire per la maggior parte all aperto sotto la pioggia, arrivare in un posto e scoprire che c è un altro gruppo, lasciare a spasso per un giorno intero pellegrini per preparare una soluzione d emergenza visto che i loro alloggi non ci sono, è accoglienza? Il numero di persone che in un dato momento si trovano in una piazza non si può prevedere, ma quello degli iscritti da ospitare a mio avviso sì. Io non conosco le cause, ma gli effetti parlano di una profonda trascuratezza, che è cosa diversa dalla sobrietà. E arriviamo agli aspetti (tecnici) di Cuatro Vientos: ognuno di noi volontari esperti che è entrato nell area ancora vuota, ha pensato Ma questo posto è piccolo. Risultato? La gente ha occupato anche i passaggi da lasciare vuoti e le strade di Cuatro Vientos - al punto che il Papa non ha potuto fare il consueto giro fra i pellegrini e con tanti saluti alla sicurezza - per non parlare di quelli che sono rimasti fuori; ma il messaggio evangelico ha ben poco di esclusivo. Durante la veglia si è alzato un forte vento; forte, certo, ma non raro a Madrid (noi l abbiamo visto altre 2-3 volte in 15 giorni): ebbene, sono crollate almeno 4 tende (altre sono rimaste pericolanti) più la struttura di uno degli ingressi e solo grazie allo Spirito Santo e a qualche doverosa prudenza non è successo nulla di grave. Giunto al capolinea di questo tratto, mi avventuro sulla linea blu degli aspetti pastorali. Per la prima volta - almeno nei miei ricordi - la Gmg si è svolta in un clima di tangibile ostilità. Essa - ovviamente al netto della violenza - è perfettamente legittima, così come può avere un senso trasformare la Gmg in un evento volto ad annunciare il Vangelo in terre segnate da una maggior lontananza da esso. Bisogna però avere il coraggio di modificare qualcosa nella struttura della settimana: in una città che mal ti sopporta non puoi occupare per 3 giorni una delle zone centrali, perché questo provoca rabbia e insofferenza, visto che la città è di tutti. Diverso è il discorso per la Via Crucis (per me il momento più bello di questa Gmg): la croce è il segno che Gesù in qualche modo sceglie per essere innalzato e attirare tutti a sé, la prima Via Crucis avviene proprio all interno di una città tra gente commossa, ostile o indifferente, la croce parla di un esperienza che accomuna tutti gli uomini, cioè la sofferenza, e custodisce quel mistero che è alla base della nostra fede, cioè la Resurrezione. Ecco, io credo - nella pratica - che sarebbe bastata la celebrazione della Via Crucis in città, sostituendo il resto con momenti di vero annuncio in contesti più piccoli e più capaci di risvegliare e coinvolgere le comunità locali. All incrocio degli incroci scelgo di fare un tratto anche sulla linea rossa, quella degli aspetti liturgico-teologici. Di fronte alle difficili condizioni della veglia, il Papa decide di tagliare il suo discorso e di esporre lo stesso, per breve tempo, l Eucarestia. Io forse avrei fatto il contrario, ma su questo punto riconosco che ci sono prospettive e sensibilità diverse. Di sicuro è una scelta per certi versi un po coraggiosa. Il punto è che nella messa della domenica viene annunciato che non sarà possibile fare la comunione. Non ho competenze sufficienti per addentrarmi negli aspetti teologici di questa scelta, ma mi pare che in questo caso il coraggio abbia lasciato il posto a una certa formalità. Risalendo le scale di questa immaginaria stazione della metropolitana, incontro a ogni livello tantissimi giovani e ragazzi, davvero di ogni parte del mondo, che portano un entusiasmo che pare contrastare un po con alcune delle tinte della mia riflessione. Questo da un certo punto di vista mi consola, perché mi dice che il modello delle a me tanto care Gmg non è del tutto tramontato, e che l incontro tra le persone nel nome di Gesù intorno al successore di Pietro ha una vitalità per certi versi inspiegabile (o meglio spiegabile con il di più dello vita nello Spirito)... ma mi viene una domanda: questo entusiasmo saprà reggere la sfida della quotidianità e tramutarsi in autentici cammini di fede? Mario Bussetti

5 NostroTempo Domenica 4 settembre La 33enne di Maranello Donata Ferrari parte per la Repubblica Centrafricana come missionaria comboniana Marina Corazza Lunedì 15 agosto, proprio il giorno dell Assunzione di Maria al cielo, nella chiesa parrocchiale di San Biagio, il nostro arcivescovo mons. Antonio Lanfranchi ha presieduto la solenne liturgia dell Assunta e, insieme a tutta la comunità di Maranello, ha benedetto Donata, con una preghiera speciale al Signore, di affidamento e protezione, in vista della sua imminente partenza per l Africa, come missionaria comboniana. Donata, con la semplicità di sempre, ha risposto: Eccomi!. Che brava che sei ad andare in Africa!. Siete bravi voi, che rimanete qui.... Così rispondeva Donata ad una signora, sua conoscente e vicina di casa, che ne tesseva le lodi, per il coraggio e l audacia dimostrati nel voler partire, da missionaria, alla volta dei paesi poveri e dimenticati del continente africano. Siete bravi voi, che rimanete qui.... Perchè Donata è così, umile e semplice, sempre pronta a lo- Padre Aristide Guerra, dal 1952 missionario in Eritrea, racconta la sua Africa tra difficoltà e soddisfazioni Laura Solieri MMani robuste e occhiali spessi, sguardo vispo e una vita da raccontare. In un afoso pomeriggio di piena estate, abbiamo avuto la fortuna di incontrare Aristide Guerra (classe 1927), padre missionario di passaggio dai suoi familiari a Nonantola e a Bomporto prima di ritornare per altri tre anni in Eritrea, dove vive da 59 anni. «Sono arrivato in Eritrea il 7 ottobre del 1952, un mese dopo che erano partiti i carabinieri italiani e l amministrazione era stata affidata a un governo eritreo, federato con l Etiopia inizia a raccontare padre Aristide mentre sorseggiamo un tè freddo in compagnia di sua nipote Gilda, che Missioni E Donata ha risposto Eccomi dare gli altri. Non sta scappando dal suo paese, o dalla famiglia, o dalla realtà, per rifugiarsi lontano, nella fantasia o nel sogno: sta rispondendo ad un desiderio forte, nato dall ascolto della Parola del Signore Dio. Donata Ferrari è una donna di 33 anni, nata e cresciuta nel nostro paese, Maranello, in una famiglia normale, con mamma, papà e 3 sorelle. Fin da bambina mi racconta avevo nel cuore l Africa e m immaginavo missionaria: volevo essere d aiuto. All età di 17 anni, mentre frequentava il liceo scientifico, ha iniziato, in modo naturale e spontaneo, ad intensificare la preghiera personale, partecipando alla messa tutti i giorni, ritagliandosi momenti di preghiera durante il giorno e cogliendo le proposte comunitarie. Il suo rapporto col Signore è cambiato, è divenuto un dialogo sempre più costante, e gradualmente più intenso e profondo: non può più rinunciarvi, non può più farne a meno, viene prima di ogni cosa: da qui, la consapevolezza sempre maggiore di una possibile vita consacrata. Nel frattempo Donata ha terminato il liceo e si è iscritta alla facoltà di medicina: è proprio durante questi anni che si rende conto di essersi innamorata del Signore Gesù. I suoi libri La mia vita per l Eritrea mostra un bellissimo album di fotografie dello zio in Eritrea negli anni Il mio lavoro fino al 1963 è stato l insegnamento e la direzione di una sezione del Comboni College. Poi ho iniziato un piccolo seminario per aspiranti comboniani a Decamere: questo lavoro è stato molto importante per me, perché non siamo eterni in questo mondo (sorride - ndr) e avere chi continua la nostra opera di di università, sulla scrivania, erano spesso coperti da quelli di preghiera! Nel 1999 la svolta decisiva: Donata partecipò ad un ritiro vocazionale, insieme ad altri giovani, che aveva come guida spirituale un padre cappuccino. Furono proprio le parole di questo sacerdote missionario a colpirla profondamente: Quando andai in missione la prima volta, avevo tanta paura: ero un giovane timidissimo! Il mio superiore mi tranquillizzò, dicendomi che il Signore, durante il viaggio da Bologna a Bangui in Centrafrica, mi avrebbe cambiato, ci avrebbe pensato Lui, avrebbe disposto e pensato a tutto Lui. Donata sente in queste parole la voce di Dio, il Signore che parla a lei stessa, e che la bene lo riteniamo necessario. Nel 1971 sono ritornato al Collegio Comboni, prima come vicedirettore poi come direttore. La scuola funzionava molto bene ed era assai stimata: i nostri certificati erano accettati in Italia, America, Germania Per questo il governo era interessato a togliere di mezzo i concorrenti, cioè le scuole di missione. Cosa successe a queste scuole e alla sua? incoraggia, la sprona e le indica la strada. Donata si avvicina alla congregazione delle suore missionarie Comboniane di Bologna. Da questo momento, il sentiero è tracciato: mentre consegue il diploma d infermiera, intraprende un cammino di approfondimento e confronto presso le Comboniane; partecipa a 2 viaggi missionari per giovani, il primo, della durata di 1 mese in Uganda, e il secondo di 2 mesi in Zambia. Nel 2005 inizia il periodo di postulandato, che durerà 2 anni, a Granada in Spagna: Tredici di queste furono nazionalizzate, senza nessun indennizzo, nel 1982 e fra queste anche il Collegio Comboni. E a quel punto lei cosa fece? Tornai a Decamere, che viveva gli ultimi anni di guerriglia iniziata nel 1961 per rendere l Eritrea indipendente dall Etiopia. Dopo 25 anni di guerriglia, la popolazione locale era in povertà assoluta e mi sentii in dovere di usare gli ambienti del seminario per la distribuzione di aiuti che ci venivano forniti dal Segretariato Cattolico. Avevamo ridotto il numero di seminaristi, ma quelli che c erano aiutavano anche nella distribuzione e abbiamo salvato tante vite che rischiavano di morire di fame. durante questo tempo, approfondisce la conoscenza della congregazione, vive una maturazione umana e spirituale, frequenta corsi di teologia e si dedica ad un intensa attività di volontariato in un carcere. I 2 anni Quand è che Decamere fu liberata dai guerriglieri? Il 19 maggio del Fra l altro, alcuni di questi, che erano stati miei studenti, si presentarono subito a vedere se il seminario era stato colpito durante gli attacchi finali: furono tanto contenti di rivedermi e io di rivedere loro. Oltre a Decamere, lei è vissuto parecchi anni ad Asmara, dove si trova attualmente I comboniani si erano trasferiti ad Asmara dopo che il Comboni College era stato nazionalizzato nel 1982 e io li ho raggiunti. Lì ho trovato una situazione, per tante famiglie, disumana. Donne con tanti bambini abbandonate dai mariti, soldati etiopici morti o riportati in Etiopia. Mi sono dato da fare registrando i bambini presso la cattedrale o presso persone che avevano iniziato le adozioni a distanza. Ne ho registrate circa 150. Nel 1995 sono ritornato al seminario di Decamere. Ma nel 1998 scoppiò di nuovo una guerra di confine e la situazione peggiorò nuovamente. Nel 2000 in vacanza in Italia al tempo dell armistizio, ho chiesto aiuto nella chiesa di Bomporto per le adozioni a distanza. successivi, quelli del noviziato, li trascorre nella città di Quito in Ecuador: durante questo tempo, vive un percorso principalmente spirituale e religioso, volto allo studio dei voti, povertà, castità e obbedienza, allo studio della Regola e degli scritti del padre fondatore, san Daniele Comboni. Al termine di questo percorso, come d usanza, Donata scrive una lettera, indirizzata alla madre generale, in cui esprime il desiderio di professare i voti religiosi e di essere propensa per partire alla volta dell Africa anglofona. Il 13 settembre del 2009 la prima professione religiosa. La destinazione, però, che le viene assegnata è l Africa francofona, Repubblica Centrafricana. Trascorre quindi 18 mesi in Francia, a Parigi, dove si dedica allo studio della lingua francese e frequenta un corso sulle malattie tropicali. Il giorno preciso della partenza viene fissato per il 24 agosto 2011, dopo un periodo di riposo a casa, presso la famiglia. La nostra comunità ha avuto la gioia di poterla salutare, partecipando al suo mandato missionario. Ora la accompagniamo con la nostra preghiera e la nostra amicizia. E proprio vero: la nostra vita, nella mani del Signore, prende il volo! E qualche volta può arrivare fino in Africa! Come hanno risposto i parrocchiani? Grazie e Bomporto e ad altri paesi ho potuto aiutare più di trenta famiglie. Nel 2002, poi, i padri comboniani dell Eritrea hanno dovuto formare un gruppo a sé (prima erano uniti all Etiopia) a causa della difficoltà di comunicazione fra le due nazioni. Allora, hanno incaricato me dell economia della Delegazione dell Eritrea. Da Padova, ho ricevuto un sussidio per aiutare altre quaranta famiglie. Da Bologna un aiuto per le scuole di filatura e tessitura tenute dalle suore o dai padri. Da Nonantola è arrivata un offerta per un pozzo a pannelli solari e abbiamo potuto dare acqua ad un paese di circa 2000 persone. Lei tornerà nuovamente in Italia fra tre anni. È instancabile La mia vita è stata spesa per l Eritrea e ringrazio il Signore che ancora mi concede di rimanerci, fra gente povera, ma tanto buona: insieme a loro vivo con la speranza di una vita migliore per il futuro di quella nazione. Per saperne di più sulla situazione africana consultare www. nigrizia.it.

6 6 Domenica 4 settembre 2011 NostroTempo Diocesi Una celebrazione a Fiorano per l anniversario dell ordinazione presbiterale mons. Giacomo Morandi* Il prossimo 8 settembre, la nostra comunità diocesana si stringe attorno a mons. Giuseppe Verucchi per celebrare e festeggiare il suo giubileo sacerdotale. Credo sia un occasione propizia per manifestare la nostra gratitudine per il suo ministero sacerdotale svolto in gran parte a servizio della nostra Diocesi sia come parroco che come Vicario Generale. Già la parrocchia di Miceno e poi quella di Formigine hanno voluto esprimergli la loro gra- Per il 50 di sacerdozio di mons.verucchi titudine, ora in occasione della festa della Natività di Maria, a Fiorano, durante la Santa Messa delle ore 20.30, ci uniremo con lui per ringraziare il Signore per questi cinquant anni ciclonici, Da Modena a Ravenna per usare un espressione cara all attuale parroco di Fiorano, don Giuseppe Albicini. Vorrei invitare in modo particolare i sacerdoti a concelebrare l Eucaristia insieme a don Giuseppe, un modo concreto per vivere quella comunione presbiterale che è un bene prezioso per le nostre Chiese. *Vicario generale Mons. Giuseppe Verucchi è da oltre 11 anni arcivescovo metropolita della diocesi romagnola di Ravenna-Cervia, dopo aver svolto vari incarichi pastorali nell arcidiocesi di Modena-Nonantola. Ordinato sacerdote il nel giugno del 1961 è stato dapprima cappellano a Castelnuovo Rangone dal 1961 al 1971, poi parroco di Formigine dal 1971 al Vicario generale dell arcidiocesi di Modena-Nonantola dal 1986 al 1997, nel 1992 ha ricevuto la nomina di Prelato d Onore di Sua Santità. Dal 1997 parroco di Fiorano Modenese e direttore dell Ufficio diocesano di Arte Sacra e Beni culturali, è stato delegato arcivescovile per i rapporti con le Soprintendenze e gli Enti Culturali. Nominato da Giovanni Paolo II arcivescovo Metropolita di Ravenna-Cervia il 9 marzo del 2000, è stato consacrato vescovo il 13 maggio dello stesso anno in piazza Grande da mons. Benito Cocchi e ha preso possesso canonico della diocesi nella quale tuttora svolge il proprio servizio episcopale il 3 giugno del Pastorale giovanile Dopo Madrid, la Tre giorni a Dogana Con l energia che la Gmg ha regalato a tutti i partecipanti, la Pastorale Giovanile riparte con le attività ordinarie. Anticipata dall incontro degli educatori, lunedì 5 settembre alle ore 21 al Centro Famiglia di Nazareth, si svolgerà dal 9 all 11 settembre la 3 giorni, per gli adolescenti. Il titolo dell esperienza sarà: Mo c lavor! L incontro con Cristo nell impegno e nella festa : ci sarà quindi la possibilità di entrare subito nel tema del nuovo anno pastorale: il lavoro e la festa. Il luogo dell incontro è Villa Immacolata, a Dogana di Fiumalbo, il costo complessivo sarà di 50 euro, esclusi i trasporti. E già possibile iscriversi, le iscrizioni si chiuderanno il 5 settembre, presso l Ufficio di Pastorale Giovanile. Nomine Capitolo della cattedrale e Pastorale giovanile Mons. Giacomo Morandi, attuale vicario Generale dell arcidiocesi, è stato nominato da mons. Lanfranchi, su proposta del Capitolo della Cattedrale, arciprete Maggiore del Capitolo. Don Stefano Violi è stato nominato vice direttore del Centro di Pastorale Giovanile. E morto padre Antonio Fogliani Missionario modenese in Bangladesh Si è spento lo scorso 25 agosto, durante la sua permanenza in Italia, padre Antonio Fogliani. Nato a Baggiovara, nel 1945, fu studente alla Città dei Ragazzi e in seguito operaio alla Fiat trattori. Nel 1964 entrò nella Pia Società Saveriana per le missioni estere; è del 1968 la sua prima professione come fratello missionario. Partì per il Pakistan orientale (poi Bangladesh) nel 1971, destinazione Khulna, dove fondò una scuola, tuttora funzionante. Rientrò in Italia nel 1978, nel 1981 fu ordinato sacerdote. Nei suoi periodo in Italia ricoprì numerosi incarichi per la congregazione: economo in alcune case ed anche procuratore generale delle Missioni saveriane. Nell intervista che Nostro Tempo pubblicò lo scorso anno, quando padre Antonio tornò in Italia per i 100 anni della madre, ci raccontò della sua scuola e dell impe- Apostolato della preghiera gno a Khulna: La scuola oggi accoglie 60 giovani, è finanziata direttamente dalla congregazione, anche se gli studenti pagano una piccola retta, una cifra simbolica, e ricevono il pasto di mezzogiorno insieme alla formazione. Il governo racconta ancora padre Antonio sostiene la creazione di queste scuole. L occupazione per i ragazzi che escono è piena e spesso sono richiesti ancora prima di finire il percorso. Le suore inoltre lavorano per la formazione delle ragazze, con corsi di cucito e ricamo, per offrire anche a loro possibilità di guadagno. I prodotti sono distribuiti nella rete del commercio equo e solidale. Recentemente abbiamo subito la perdita di un confratello, padre Giovanni Abbiati, valtellinese, che è stato uno dei primi Le intenzioni per settembre Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre. In particolare preghiamo per le intenzioni affidate all AdP dal papa e dai nostri vescovi pr il mese di settembre. Per tutti gli insegnanti, affinché sappiano trasmettere l amore alla verità ed educare agli autentici valori morali e spirituali. Perché le comunità cristiane sparse nel continente asiatico proclamino il Vangelo con fervore, testimoniandone la bellezza con la gioia della fede. Perché lo Spirito Santo illumini e sostenga le Chiese che sono in Italia: dalla partecipazione al Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona, pastori e fedeli attingano lo slancio per un più convinto impegno missionario. Pregare per il clero dicendo: Cuore di Gesù, attrai a te i presbiteri che in tuo nome agiscono in mezzo al tuo popolo. a mettere in rete le donne per la produzione di oggetti, in particolare di juta, da distribuire nella rete del commercio equo: in questo modo dava lavoro a oltre diecimila donne i tutto il paese. Il ricordo di don Franco Malagoli: Alla CdR, oltre che alunno, fu anche capo. lo ricordo di grande entusiasmo, con voglia di scherzare, disponibile alla fatica ed all impegno. La sua vocazione ha avuto origine dalla sua solida formazione spirituale, ma ricordo che cercava e leggeva sempre le riviste missionarie. Partì come fratello missionario, la sua ordinazione sacerdotale è successiva. Rimase a lungo nella scuola di Khulna, anche rischiando personalmente per difenderla da furti e saccheggi. Al suo arrivo in missione collaborò per un anno con madre Teresa di Calcutta. Agenda del Vescovo Giovedì 8 settembre ore a Fiorano Preside la S. Messa a cui segue la processione ore 20 a Fiorano Partecipa alla celebrazione per i 50 anni di sacerdozio di mons. Giuseppe Verucchi Sabato 10 e domenica 11 settembre ad Ancona Congresso eucaristico nazionale

7 NostroTempo Domenica 4 settembre Il campo famiglie proposto dalla diocesi: occasione per vivere una settimana unica sotto le Dolomiti Andreste mai in vacanza con famiglie che non conoscete, che hanno età diverse dalla vostra, magari anche in una casa in autogestione? Vi possiamo assicurare che sono proprio questi alcuni degli aspetti che rendono il campo Famiglia della diocesi, promosso dal l Ufficio Famiglia, una vacanza esemplare, unica, fantastica!!! Il campo di quest anno è stato a Casa Palus, sopra ad Auronzo di Cadore, a soli 6 km dal lago di Misurina, in una cornice splendida, tra il gruppo del Cristallo e le Tre Cime di Lavaredo. Un gran lavoro è stato fatto dai capi campo Angelo e Rossella che, con un organizzazione perfetta, hanno saputo ben studiare il tempo, in modo da ottimizzare le giornate di sole, e di sfruttare il brutto tempo per i momenti di riflessione. Suggestivo il giro sul Monte Piana attraverso le trincee della prima guerra mondiale; un vero museo all aria aperta. Incantevole il giro attorno alle Cime di Lavaredo, tra i rifugi Auronzo, Lavaredo e Locatelli. Ben organizzati anche il giro del Lago di Misurina, e di parte del lago di Auronzo, con tappa finale al parco di Somadida, meta interessantissima per i bambini in cerca di piante e animali dal nome buffo. Erano presenti monsignor Paolo Losavio, il cuoco Piero, e una decina di famiglie, alcune con molti bambini, altre con i soli nonni, ed il divario Esperienze Andreste in vacanza con famiglie che non conoscete? di età è stato... arricchente per tutti! Curioso e complicato poteva sembrare il tema Che bel mistero questo ministero, ma la gestione degli incontri da parte di coppie che si trovano in diversi punti del loro cammino, anche a causa di età diverse, ha portato arricchimento a tutti. La cosa più eclatante, uscita da tutti gli incontri, è stato il tema della collaborazione tra sposi e sacerdoti, all interno della parrocchia e della Chiesa. I brani della lettera ai Corinti del corpo unico che ha più membra, e degli Atti di Priscilla e Aquila che accolgono Paolo e Apollo, uniti al terzo sui comandamenti del Deuteronomio, ci hanno aiutati a maturare e a pensarci corresponsabili piuttosto che semplici collaboratori con i sacerdoti. Durante gli incontri dei genitori, anche i bambini, grazie al gruppo animatori, hanno avuto il tempo di riflettere sui doni ricevuti; costruendo un boomerang hanno voluto dirci che i nostri talenti, se messi a disposizione degli altri, tornano indietro portando tanta ricchezza. La divisione in gruppi, in cui ognuno doveva a turno lavare i piatti, apparecchiare, o pulire i luoghi comuni ha permesso alle persone di conoscersi meglio, e di diventare una grande famiglia. Anche le serate animate, con balli e giochi, hanno portato gioia nella casa. Ogni giorno il centro era la messa, celebrata tutti insieme in una sala, nel tardo pomeriggio, prima di cena. L ultimo giorno la liturgia penitenziale ha accompagnato, chi voleva, a ricevere il sacramento della riconciliazione. Poi un ultima condivisione, a farci capire che purtroppo anche quest anno il campo stava finendo Tutti siamo tornati a casa con tanta gioia nel cuore, e un obiettivo indiscusso: coinvolgere altre famiglie in questa splendida vacanza!!! Andrea e Claudia con la piccola Sara SOTTOCOSTO FINO AL 10 SETTEMBRE LATTE PARZIALMENTE SCREMATO GRANAROLO 1 l x 4 al l 0,65 DISPONIBILITÀ PEZZI 2,59 BIRRA HEINEKEN 66 cl x 6 al l 1,49 DISPONIBILITÀ PEZZI 5,90 PASTA DI SEMOLA BARILLA formati assortiti, 1 kg DISPONIBILITÀ PEZZI 0,75 NOTEBOOK 5742Z-P623G32MNSS ACER DISPONIBILITÀ 70 PEZZI269,00 TV LED 32 UE32C4000 SAMSUNG DISPONIBILITÀ PEZZI 299,00 tracce.com L IPERMERCATO CHE DIFENDE LA TUA SPESA a Modena in Strada Morane 500 tutte le altre offerte su:

8 8 Domenica 4 settembre 2011 NostroTempo Recensioni Lunedì 5 settembre la persentazione di un libro che racconta, con immagini e parole, la storia di una comunità parrocchiale Madonnina 50. Salvarsi insieme. 50 anni di parrocchia. E con questo accattivante titolo che la comunità parrocchiale di via Alvarado 19 a Modena presenta, lunedì 5 settembre alle ore 21 presso i locali della parrocchia, all interno delle iniziative per la sagra parrocchiale di sabato 10 e domenica 11 settembre un libro interamente redatto da un gruppo di storici parrocchiani sulla storia della comunità intitolata alla Beata Vergine Mediatrice. La realizzazione del libro, edito da Artestampa, ha visto il coinvolgimento dell intera comunità che si è prestata ad interviste, racconti e a fornire documenti ed interessanti fotografie. Il risultato è una testimonianza di un recente passato che comunque stava rischiando di perdersi; nella raccolta delle testimonianze si è potuto vedere e riportare ricordi visti da varie Madonnina 50 angolazioni e particolari che già i più avevano dimenticato. Madonnina 50 è un libro carico di emotività che raccontando la quotidianità di una semplice parrocchia di periferia riporta documenti come i progetti originali della chiesa, non completata, le staffette podistiche-pellegrinaggio a Roma e la Ortisei Modena, i bollettini parrocchiali degli anni 60, la storia e i progetti dell arte sacra presente in parrocchia. La storia, appunto: è il 16 giugno del 1958 quando il vescovo mons.giuseppe Amici, manda alla Madonnina un giovane sacerdote di 34 anni, don Otello Ragazzi, nominato parroco con anche il compito di erigere la nuova chiesa e le opere parrocchiali. Il 1 gennaio 1961 viene eretta ufficialmente la parrocchia della Madonnina e nel 1962 inizia la costruzione delle opere parrocchiali: palestra-teatro-chiesa provvisoria, aule per il catechismo, negozi, abitazione del parroco. Nel 1965 viene costruita, con una donazione dei signori Marazzi, la chiesetta del Villaggio Artigiano, allora parte della parrocchia della Madonnina; così anche al Villaggio iniziano le celebrazioni liturgiche regolari. La costruzione della chiesa parrocchiale inizia invece l anno dopo, il Viene incaricata la Cooperativa Muratori di Carpi su progetto dell architetto Franco Serafini. La chiesa sarà poi consacrata nel Dopo Don Otello Ragazzi, la parrocchia è stata guidata da don Franco Bonezzi ( ) Don Giosuè Roli ( ), don Lauro Longagnani ( ) e dal 2005 da mons. Franco Borsari. Non solo il passato, ma anche il presente della parrocchia nel libro che sarà presentato lunedì 5 settembre. Dopo 50 anni dalla fondazione, la Madonnina si presenta con caratteristiche di prima periferia, grandemente mutata nel tempo; accanto alle case popolari e modeste sono sorti nuovi quartieri con criteri abitativi altamente qualificati. Al ceto popolare e operaio è subentrato un ceto medio, soprattutto dedito al terziario. Accanto alle grandi fabbriche che hanno dato lavoro per decenni sono subentrate nuove realtà (banche, artigianato, centri commerciali...) e quanto oggi ha sviluppato nuove modalità di mercato e di attività produttive. Di fronte alla densità abitativa e ad una realtà sociale in continua espansione, la parrocchia presenta oggi le caratteristiche delle aree urbane di un tempo: l invecchiamento della popolazione, la presenza di nuove famiglie appartenenti a religioni, culture e lingue un tempo sconosciute. Oggi più del dialetto, la vera lingua materna del modenese doc, si sente parlare russo, arabo, rumeno, slavo, filippino... Ciò ha portato anche a un volto nuovo della parrocchia e alle sue attività. Si è sviluppato infatti in questi ultimi tempi un forte impegno di attività giovanile mirando alla formazione e così sono sorti i gruppi Scout (attualmente solo lupetti), Azione cattolica, gruppi famiglie, gruppi di formazione e catechesi per adulti con figli al catechismo... Sul piano sociale il gruppo Caritas ha sviluppato il centro d ascolto per prestare attenzione alle nuove povertà di pane, pasta, ma anche di lavoro, casa, lingua, inserimento e sviluppo sociale. Il sabato l impegno è per distribuire viveri e, durante la settimana, per aiutare i ragazzi in difficoltà con assistenza compiti, attività culturali e formative in collaborazione con la vicina scuola media. E poi il Circolo Jacques Maritain che gestisce con solo volontariato il bar e le attività culturali. Infine il Centro sportivo parrocchiale Jacques Maritain, che a quasi trent anni dalla nascita vede l attività sportiva ampiamente consolidata. Ora le squadre sono cinque di calcio, una di calcio a 7, una di calcio a 5 e dieci di pallavolo. A queste si aggiungono i corsi di ginnastica di mantenimento per adulti, tanto che complessivamente la società vanta ad oggi oltre 350 tesserati. Nelle attivita formative, oltre alla catechesi per ragazzi ed adulti, la parrocchia organizza nell estate un Centro Estivo frequentato da oltre 100 bambini e campi in località montane per i ragazzi da 8 a 25 anni. Per saperne di più, il libro è in vendita durante i giorni della sagra parrocchiale ed è a disposizione in tutte le librerie modenesi. GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE CAMPO SPORTIVO PARROCCHIALE INAUGURAZIONE SAGRA 2011 alla presenza della autorità locali VIA GRANDE mercatino degli ambulanti e dell ingegno ZONA MANIFESTAZIONI serata liscio con l orchestra PAOLO FRANCIOSI GROUP VENERDÌ 9 SETTEMBRE VIA GRANDE mercatino degli ambulanti e dell ingegno ZONA MANIFESTAZIONI ritrovo e parcheggio TRATTORI D EPOCA serata a tutto BLASCO con la tribute band GLI ANGELI SABATO 10 SETTEMBRE CAMPO SPORTIVO PARROCCHIALE pomeriggio dedicato BIMBI IN FESTA e alle loro famiglie. Giochi, Animazione, mago, Laboratori e...merenda PER TUTTI! VIA GRANDE mercatino degli ambulanti e dell ingegno ZONA MANIFESTAZIONI GARA NON COMPETITIVA di automodelli elettrici e a scoppio radiocomandati. L esibizione proseguirà anche in notturna dimostrazione in campo di aratura con TRATTORI D EPOCA e creazione sculture con MOTOSEGHE STIHL serata liscio con L ORCHESTRA MELODY DOMENICA 11 SETTEMBRE VIA GRANDE mercatino degli ambulanti e dell ingegno ZONA MANIFESTAZIONI RADUNO AUTO STORICHE RIVARA le piccole auto che hanno fatto la storia, ritrovo e iscrizioni. Evento straordinario raduno di NEW 500, NEW MINI, NEW BEETLE Dimostrazione in campo di aratura con TRATTORI D EPOCA serata liscio con l orchestra ANTONELLA MARCHETTI sfilata notturna di TRATTORI D EPOCA con passaggio nel piazzale del Salumificio Valpa Comitato Sagra Rivara -

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