Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola SERVIZIO DI ACCERTAMENTO DELLE CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DELLA SICUREZZA DELLE MACCHINE AGRICOLE

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1 Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola SERVIZIO DI ACCERTAMENTO DELLE CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DELLA SICUREZZA DELLE MACCHINE AGRICOLE CERTIFICATO n 40b DISPOSITIVO DI AGGANCIO AUTOMATICO DEL GIUNTO CARDANICO ALLA PRESA DI POTENZA DEL TRATTORE: BBNH01 DITTA COSTRUTTRICE: MR - INDUSTRIA MECCANICA S.R.L. Zona Industriale Faldo Montone (PG) Roma, novembre /12

2 PROVE ESEGUITE IN CONFORMITÀ AL CAPITOLATO ENAMA N 40B DALL ISTITUTO SPERIMENTALE PER LA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA DI MONTEROTONDO - ROMA: Responsabile Ing. Giovanni Santoro Dott. Agr. Marco Fedrizzi Dott. Agr. Daniele Pochi INDICE DESCRIZIONE 3 MODALITÀ DI UTILIZZO 6 DATI TECNICI 6 CONDIZIONI DI PROVA 8 ESECUZIONE DELLE PROVE 9 RISULTATI DELLE PROVE 10 COMMENTO SULLA FUNZIONALITÀ 11 2/12

3 DESCRIZIONE Il modello di sistema che viene ad essere illustrato è relativo all inserimento del giunto cardanico sulla PTO di un trattore. Dal punto di vista funzionale, lo scopo del dispositivo consiste nell agevolare la predetta operazione limitando quanto più possibile la fase di intervento manuale. Il dispositivo qui descritto determina l inserimento automatico del giunto nella presa di potenza del trattore dopo che l operatore ne ha posizionato l estremità in una sede opportuna. Il dispositivo è stato progettato per rimanere estraneo alla trasmissione di potenza da parte della p.d.p., e, nel contempo, per resistere alle sollecitazioni di trazione, tendenti a sfilare il cardano dalla p.d.p., che possono insorgere durante l utilizzazione dell attrezzo agricolo. Esso è stato concepito sia per l assemblaggio su trattori come primo impianto, sia per l installazione su macchine già esistenti sul mercato; ciò è possibile grazie all alloggiamento dei vari componenti, sempre uguali, su un unica piastra di sostegno di conformazione diversa a seconda del modello e delle dimensioni del trattore su cui viene montata. Il dispositivo ora descritto deve essere alloggiato all interno della struttura del gancio di traino, la quale funge anche da protezione della p.d.p. Albero della presa di potenza Per l utilizzo del dispositivo, l albero originale della p.d.p. deve essere sostituito da un albero appropriato, fornito con il dispositivo stesso, che si differenzia dal primo per essere 15 mm più lungo e per la presenza di denti terminanti con uno smusso a V che funge da invito per gli analoghi denti del giunto (descritto in seguito). Va inoltre sottolineato che i denti non hanno tutti uguale lunghezza. Negli alberi a sei denti, due di questi sono leggermente più lunghi (3 mm) in modo da limitare gli attriti che si determinano nel caso in cui nella fase di innesto si verifichi l impuntamento dei denti stessi (fig. 1). Fig. 1 - Alberi della p.d.p. originali (sotto) e modificati (sopra) per essere utilizzati con il dispositivo in prova. Sono visibili gli smussi a V dei denti e la loro differente lunghezza. Dispositivo di innesto automatico La fig. 2 riporta schematicamente il sistema nelle sue componenti essenziali. In base ad essa verrà di seguito descritto il suo funzionamento. Il carrello h, scorre, per azione degli steli di scorrimento telescopici i, in senso ortogonale alla piastra di sostegno a grazie alla presenza delle leve di azionamento d. Queste sono fissate sull asse di comando c, sul quale a sua volta è calettata anche la manovella di comando f. Questa è fulcrata con lo stelo del martinetto idraulico g, in modo che la corsa dello stesso martinetto possa gestire la fuoriuscita o il rientro del carrello rispetto alla piastra. Le posizioni di fine corsa sono illustrate nella fig. 3 e sono molto importanti per la logica di funzionamento del sistema. In particolare, si può osservare, nella fig. 3.a, il carrello rientrato corrispondente alle condizione di cardano inserito e, nella fig. 3.b, il carrello fuoriuscito, corrispondente alla condizione di cardano disinserito. 3/12

4 b m i c a d e s f g r l h n q o p a - piastra di sostegno b - viti di fissaggio c - asse di comando d - leve di azionamento e - cappellotti di chiusura f - manovella di comando g - martinetto h - carrello i - steli di scorrimento l - boccole di scorrimento m -leve di serraggio n - piastra intercambiabile o - sede di alloggiamento cardano p - galletto di contrasto sul cardano q - chiavetta di bloccaggio mozzi r - chiavetta di bloccaggio rotazione sede s - PTO Fig. 2 - Rappresentazione schematica del dispositivo in prova. Fig. 3 - Vista laterale del dispositivo: a, posizione di innesto (chiuso); b, posizione di disinnesto (aperto). All interno del carrello è ricavata la sede del mozzo sul quale è stata ricavata la staffa o che fa da sede e supporto al cardano; il mozzo è libero di ruotare at- 4/12

5 torno all asse della p.d.p. grazie alla interposizione di un cuscinetto radiale a sfere. La staffa o risulta indispensabile per il collegamento del giunto che è mantenuto in posizione corretta per mezzo del galletto di serraggio p, il quale può scorrere all interno della stessa sede. La chiavetta di bloccaggio r consente il corretto posizionamento di o, cioè con l apertura verso l alto onde facilitare l inserimento del giunto. Il mozzo interno al cuscinetto è stato realizzato in due parti separate collegate da filettatura. La parte esterna è quella su cui è ricavata la staffa o. La chiavetta di bloccaggio q ha lo scopo di mantenere costante il serraggio delle due porzioni durante la rotazione della p.d.p. Tale soluzione è stata adottata per consentire la sostituzione della porzione con la staffa o con una semplice flangia di protezione. Risulta così possibile sfruttare la massima lunghezza disponibile dell albero della p.d.p. (ca. 90 mm) per l inserimento manuale di qualsiasi tipo di giunto cardanico, anche sprovvisto dell adattamento richiesto dal sistema. F P V Fig. 4 - a, rappresentazione del giunto cardanico adattato alle esigenze del dispositivo in prova; in giallo è evidenziata la ghiera, dotata di due scanalature laterali, applicata all estremità della forcella; b, spaccato dell estremità della forcella con la ghiera (in giallo) inserita nella staffa ricavata nel mozzo (in blu). F, forcella; G, Ghiera; P, perni di bloccaggio per l inserimento manuale; V, viti che escludono la funzionalità di P; S, staffa; B, galletto di bloccaggio di G in S; p.d.p., albero della presa di potenza. Giunto cardanico Per il funzionamento del dispositivo in esame, è necessario che il giunto cardanico presenti delle caratteristiche che ne consentano l utilizzo. In fig. 4.a è riportata una immagine del cardano. La porzione che ne permette l adattamento al sistema in prova è evidenziata in giallo. Essa presenta delle scanalature verticali necessarie per l alloggiamento nella staffa ricavata sul mozzo f di fig. 2. Le modalità di innesto sono visibili nella fig. 4.b, in cui la predetta staffa è distinguibile per la colorazione blu. Le viti V hanno la funzione di escludere la funzionalità dei perni di bloccaggio manuale P. Tuttavia, qualora si debba operare in assenza del dispositivo in esame, è possibile utilizzare il giunto in modo tradizionale rimuovendo le citate viti V e ripristinando la funzionalità dei perni P. Infine, analogamente a quanto riportato per i denti dell albero della p.d.p., si ricorda la presenza degli smussi a V all estremità dei denti e la differente lunghezza di questi. Queste caratteristiche costituiscono fattori di agevolazione dell innesto anche durante l esecuzione manuale dell operazione. 5/12

6 MODALITA DI UTILIZZO Collegamento del giunto alla p.d.p. Le condizioni di partenza sono: p.d.p. disinserita; carrello del dispositivo in posizione aperta (fig. 3.b) Una volta collegato il giunto cardanico all operatrice, l operazione di collegamento dello stesso alla p.d.p. del trattore consiste nelle seguenti fasi (riferimento alla fig. 4): 1. L operatore ruota la ghiera G fino a disporre verticalmente le due scanalature; 2. l operatore ruota la staffa S fino alla posizione di bloccaggio (con apertura verso l alto); 3. l operatore afferra l estremità del giunto cardanico e, dopo aver posizionato la ghiera G sulla staffa S, spingendola verso il basso ne determina il bloccaggio. In tal modo si conclude la fase manuale; 4. l operatore comanda tramite la pulsantiera (posta in cabina e/o sul parafango posteriore del trattore), l azionamento dell automatismo elettro-idraulico che determina lo scorrimento del carrello fino alla posizione di fig. 3.a, determinando l innesto vero e proprio del giunto sulla p.d.p. A questo punto il giunto è in presa e la p.d.p può essere azionata. Distacco del giunto dalla p.d.p. Le condizioni di partenza sono le seguenti: p.d.p. disinserita; il giunto è in presa con la p.d.p., quindi il carrello del dispositivo si trova in posizione chiusa (fig. 3.a). l operatore comanda tramite la pulsantiera (posta in cabina e/o sul parafango posteriore del trattore), l azionamento dell automatismo elettro-idraulico che determina lo scorrimento del carrello fino alla posizione di fig. 3.b, determinando il disinnesto del giunto dalla p.d.p. Terminata questa operazione il giunto, sebbene ancora inserito nella staffa del dispositivo, non è più in presa con la p.d.p.; l operatore può intervenire ora manualmente ruotando il blocco rappresentato dalla staffa S e dalla ghiera G (fig. 4.b) fino ad avere l apertura di S verso l alto; l operatore, premendo con il pollice della mano destra, il galletto B (fig. 4.b), libera il gancio di serraggio della ghiera G nella staffa S; nel contempo afferra con la mano sinistra l estremità del giunto e la solleva verso l alto estraendo la ghiera stessa dalla staffa. A questo punto il distacco del giunto cardanico dal trattore è completo e il carrello del dispositivo viene riportato in posizione di tutto chiuso per avere maggiore compattezza e salvaguardia dei meccanismi. DATI TECNICI I dati di seguito riportati si riferiscono al dispositivo senza la piastra in acciaio necessaria per il fissaggio al trattore. Questo in quanto tale piastra presenta, come già accennato, forma e dimensioni diverse in funzione del modello di trattore. Le restanti componenti, anch esse in acciaio, saranno invece sempre identiche e verranno assemblate sulla piastra a partire dalle sedi delle guide telescopiche fino ai leveraggi che consentono lo scorrimento del carrello e al martinetto idraulico che li comanda. Tutte le componenti del dispositivo sono realizzate in acciaio. 6/12

7 Ingombri carrello aperto carrello chiuso larghezza (mm) lunghezza (mm) altezza (mm) Altre misure di rilievo corsa del carrello (mm) 88 distanza fra denti p.d.p. e denti giunto a carrello aperto (mm) 15 sovrapposizione fra p.d.p. e giunto dopo l innesto (mm) 73 Caratteristiche dell impianto idraulico: Alesaggio (mm) 45 pressione (bar) 17,5 corsa risultante lungo l asse della p.d.p.(mm) 88 spinta risultante lungo l asse della p.d.p.(n) 1120 Impianto idraulico Il movimento di scorrimento del carrello sulle guide telescopiche è determinato dall azionamento del martinetto idraulico a doppio effetto d visibile in fig. 2. Il martinetto agisce su un sistema di leveraggi che ne trasferiscono il moto lungo la direzione dell asse della p.d.p. Il martinetto è alimentato dal circuito ausiliario a bassa pressione del trattore. Il controllo del martinetto avviene per mezzo di una elettrovalvola monostabile a quattro vie. L attivazione dell elettrovalvola avviene elettricamente tramite la pulsantiera installabile sia in cabina di guida che sul parafango posteriore (analogamente ai pulsanti di comando del sollevatore idraulico). In ogni caso, questa elettrovalvola è collegata a quella che comanda l inserimento della p.d.p.; la possibilità di intervento nell azionamento del martinetto, sia per l innesto che per il disinnesto del giunto cardanico, è subordinata al segnale corrispondente alla condizione p.d.p. disinserita Impianto elettrico L impianto elettrico del dispositivo ha lo scopo di gestire l elettrovalvola di comando del martinetto idraulico e i segnali derivanti da due sensori che rivelano la posizione assunta dal carrello (chiuso o aperto). Per fare ciò viene data una doppia possibilità: 1) sulla consolle di comando è presente un joystick, con dispositivo di sicurezza per l azionamento, attraverso il quale si gestisce l innesto (spia verde sulla consolle) oppure il disinnesto (spia rossa sulla consolle) del cardano (posizioni del sistema come descritte in precedenza) (fig. 5); 2) sul parafango posteriore del trattore sono riportati due pulsanti con i quali governare le stesse posizioni del punto precedente. Il sistema è inoltre in grado di combinare il segnale di posizione del carrello con il sensore di presenza sul sedile (quando presente) nel modo seguente: se il dispositivo di innesto automatico è in posizione di inserita e il sensore di presenza rileva l assenza dell operatore, viene emesso un segnale sonoro che avverte del potenziale pericolo. Tale allarme può essere disinserito qualora l operatore debba eseguire un controllo sull attrezzo. Nel momento in cui torna sul sedile di guida si ha l automatico ripristino delle funzioni del sistema di allarme. 7/12

8 Fig. 5 - Consolle applicata ad uno dei montanti in cabina di guida. Sono visibili: V spia verde di giunto innestato; R spia rossa di giunto disinnestato; J, joystick di comando del circuito elettroidraulico; S spegnimento allarme non presenza. CONDIZIONI DI PROVA Le prove del dispositivo di innesto automatico sono state effettuate presso la sede del costruttore. Esse sono state condotte con l obiettivo di verificare da un lato la sua affidabilità nella ripetizione continua dell operazione automatica di innesto e disinnesto e dall altro la facilità di impiego e il grado di agevolazione che l operatore ne ricava rispetto all esecuzione manuale. Riguardo a quest ultimo punto, si fa presente l impossibilità di misurare, usando criteri oggettivi o strumenti di misura, la facilità d uso e l agevolazione che ne consegue. Tale tipo di valutazione risulta pertanto basato sull attenta osservazione delle modalità di esecuzione delle varie operazioni e dal confronto di queste con quanto risulta dall esperienza relativa all esecuzione tradizionale del collegamento del giunto alla p.d.p. del trattore. Banco prova Avendo particolare riguardo alla affidabilità del sistema e alla ripetibilità dell operazione di innesto-disinnesto, si è optato per una soluzione che, prescindendo dal montaggio del dispositivo su un trattore, ne consentisse l utilizzo in continuo. Allo scopo è stato realizzato un banco prova, riproducente la zona del trattore con la p.d.p., sul quale è stato applicato il dispositivo in esame. La fig. 6 mostra il dispositivo in prova e la pulsantiera applicati al telaio del banco prova, con l albero cardanico collegato. Il banco prova è costituito da un robusto telaio in tubolare di ferro che supporta: anteriormente, la parte che riproduce la p.d.p. di un trattore; l albero della p.d.p. utilizzato presenta, ovviamente, le caratteristiche descritte in precedenza (fig. 1). posteriormente, l alloggiamento per un albero tradizionale, folle, che simula la presenza di una macchina operatrice azionata dalla p.d.p. Fra i due alberi è interposto un giunto cardanico dotato delle caratteristiche ri- Fig. 6 - Particolare del banco prova con giunto collegato al dispositivo e pulsantiera di comando. 8/12

9 chieste. Le prove di innesto e disinnesto, sia manuale che automatico, sono state effettuate con tale giunto. Il dispositivo in prova è stato montato nella zona anteriore, fissandolo al telaio tramite la normale piastra per il fissaggio al trattore. Per l alimentazione del circuito idraulico, in sostituzione del circuito a bassa pressione del trattore, è stata utilizzata una pompa azionata elettricamente (visibile nella parte inferiore del telaio). Il quadro comandi, identico a quello descritto in precedenza, è stato integrato con un temporizzatore e con una funzione che consente il funzionamento automatico in continuo. In altre parole, impostando, ad es. un intervallo di tempo di 3 s, il sistema aziona l impianto idraulico che esegue automaticamente, ogni 3 s, in successione e per un tempo indeterminato, una serie continua di cicli innesto-disinnesto del giunto sull albero della p.d.p. Un dettaglio importante riguardante il banco prova è rappresentato dalla presenza di un dispositivo basato su una serie di leve e molle, che, all inizio di ogni ciclo, impartisce all albero della p.d.p. una rotazione variabile. In tal modo la posizione dei denti di quest ultimo rispetto a quelli del giunto cambia continuamente mettendo alla prova l efficacia e la durata del sistema di invito costituito dagli smussi a V presenti sui denti stessi. Infine, va detto che il dispositivo installato sul banco prova è dotato di una valvola limitatrice di sforzo, la cui funzione è quella di rilasciare la pressione del circuito idraulico allorché, in fase di innesto del giunto alla p.d.p., l incontro dei denti di questi due elementi avvenga esattamente di punta, bloccando lo scorrimento del carrello. In tal modo il carrello viene fatto fuoriuscire nuovamente, il predetto sistema di leve fa ruotare l albero della p.d.p. e il ciclo può ricominciare. In seguito si dirà invece di come ovviare a tale inconveniente qualora esso si verifichi in condizioni operative (su trattore). ESECUZIONE DELLE PROVE Come descritto nel paragrafo relativo alle modalità di utilizzo, l impiego del presente dispositivo prevede, sia per l inserimento che per il disinserimento del giunto, una fase di intervento manuale ed una fase automatizzata. Di conseguenza, le prove sono state differenziate in base alle due fasi appena ricordate. Fase manuale di inserimento Una estremità del giunto (fig. 7) è inserita nell albero montato posteriormente al telaio che simula la presenza dell operatrice. In questo caso è stato rilevato il tempo totale necessario all inserimento della ghiera presente all altra estremità del giunto nella staffa ricavata sul mozzo del dispositivo. Tale tempo comprende le seguenti operazioni: posizionare la staffa, attraverso la rotazione del mozzo fino a raggiungere la posizione di fermo (scanalatura verticale), (figg. 7.a e 7.b); sollevare l estremità libera del giunto e ruotare la ghiera fino ad avere le due scanalature in posizione verticale (in modo che possano essere introdotte nella staffa) e posizionare la ghiera sulla staffa (fig. 7.c); spingere leggermente in basso fino a che la ghiera entra in sede provocando lo scatto del gancio di fermo (fig. 7.d). 9/12

10 a b c d Fig. 7 - Sequenza fotografica dell inserimento manuale del giunto. Fase manuale di disinserimento In questo caso (fig. 8) è stato rilevato il tempo totale necessario al disinserimento della ghiera dalla staffa ricavata sul mozzo del dispositivo e ad appoggiarlo sul telaio del banco prova. Tale tempo comprende le seguenti operazioni: ruotare il gruppo staffa-ghiera, fino a che le scanalature sono in posizione verticale (fig. 8.a); premere il galletto che blocca la ghiera (fig. 8.b); sollevare l estremità del giunto estraendo la ghiera dalla staffa (fig. 8.c); appoggiare l estremità del giunto ora libera sul telaio del banco prova (fig. 8.d). a b c d Fig. 8 - Sequenza fotografica del disinserimento del giunto dal dispositivo di innesto. Fase automatizzata di innestodisinnesto del giunto sulla p.d.p. E la fase per la quale è stato realizzato il banco prova. Il rilievo del tempo necessario a che avvenga l innesto o il disinnesto diventa un fattore trascurabile, poiché, dal momento in cui si schiaccia il pulsante di comando, l operazione avviene quasi istantaneamente. Pertanto l attenzione maggiore è stata puntata sull esecuzione di una serie di cicli di innesto-disinnesto dell albero, precedentemente inserito sulla staffa, intervallati di 3 s tramite l impostazione del temporizzatore. Durante la esecuzione dei cicli si è osservato il comportamento del dispositivo; inoltre è stata rilevata la frequenza del sopra ricordato fenomeno di impuntamento, che rappresenta la condizione peggiore per il sistema. Conseguentemente, è stato verificato lo stato di usura dei denti a livello degli smussi a V. RISULTATI DELLE PROVE Fase manuale di inserimento Il tempo mediamente impiegato nell esecuzione della sequenza di operazioni di fig. 7 è risultato di 13 s. 10/12

11 Fase manuale di disinserimento Il tempo mediamente impiegato nell esecuzione della sequenza di operazioni di fig. 8 è risultato di 10 s. Fase automatizzata di innestodisinnesto del giunto sulla p.d.p. La prova relativa a questa fase è stata condotta ripetendo 406 volte, in automatico, il ciclo completo di innesto e disinnesto. Nel corso della prova sono stati osservati 28 casi di impuntamento, corrispondenti al 6,9% (superati come già ricordato, grazie all intervento del limitatore di sforzo). Non sono stati rilevati segni apprezzabili di usura a livello degli smussi a V dei denti. COMMENTO SULLA FUNZIONALITA L obiettivo per il quale il dispositivo in esame è stato realizzato consiste nel limitare l intervento manuale (e la fatica che ne deriva) nell operazione di collegamento del giunto cardanico alla p.d.p. rendendola parzialmente automatica. L obiettivo viene raggiunto: l intervento manuale è ridotto alla sola azione di posizionamento del giunto nell apposita sede ricavata nel dispositivo stesso. L innesto del giunto sulla p.d.p. viene gestito in automatico dalla cabina di guida comportando per l operatore un indubbia agevolazione. Analogamente avviene quando il giunto deve essere disconnesso. Come già accennato, il vantaggio risultante dall impiego del dispositivo, seppur evidente, non può essere tuttavia quantificato in maniera oggettiva in termini di riduzione della fatica, anche perché si fa riferimento ad operazioni che, nella modalità tradizionale di esecuzione, sono molto influenzate dall abilità soggettiva dell utente, dallo stato di manutenzione delle macchine e trattori e dall ampia variabilità delle loro caratteristiche costruttive e dimensionali. Riguardo al funzionamento del dispositivo, si può stimare che le prove basate sulla simulazione al banco, anche se condotte in condizioni diverse da quelle di normale operatività, corrispondano ad oltre un anno di normale utilizzo su trattore, evidenziandone l affidabilità. A questo proposito va detto che l installazione su trattore non prevede il citato limitatore di sforzo, in quanto, per la presenza di polvere o altri impedimenti, la spinta esercitata dal martinetto potrebbe risultare insufficiente. Nel caso si verifichi l impuntamento, questo è facilmente superabile da parte dell operatore in cabina attraverso un breve impulso dato al comando di innesto della p.d.p. che provoca una leggera rotazione sufficiente a sbloccare i denti. L utilità del dispositivo consiste nella gestione in automatico, dalla cabina di guida, della condizione di innesto/disinnesto del giunto sulla p.d.p. Ciò consente di interrompere la trasmissione del moto dalla p.d.p. all operatrice lasciando in sede il giunto cardanico. Questa funzione può essere utilizzata, ad es., nel corso di trasferimenti su strada con l operatrice collegata, per il controllo di una macchina operatrice in campo, oppure nel caso di inconvenienti rilevati nel corso delle lavorazioni, come l ingolfamento di un imballatrice, evitando gli inconvenienti legati all accidentale inserimento della p.d.p. In considerazione delle sue caratteristiche, il dispositivo, opportunamente montato sulle motrici agricole, potrà trovare un valido utilizzo a supporto e integrazione dei sistemi di sicurezza già in dotazione sui trattori agricoli. 11/12

12 IL PRESENTE CERTIFICATO È VALIDO PER CINQUE ANNI O FINO AL MODIFICARSI DELLE NORME DI RIFERIMENTO PER IL DISPOSITIVO DI AGGANCIO AUTOMATICO DEL GIUNTO CARDANICO ALLA PRESA DI POTENZA DEL TRATTORE MOD. BBNH01 ED È UFFICIALMENTE RICONOSCIUTO DAI SOCI DELL ENAMA: ASSOCAP (Associazione Nazionale dei Consorzi Agrari) CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) COLDIRETTI (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti) CONFAGRICOLTURA (Confederazione Generale Agricoltura) UNACMA (Unione Nazionale Commercianti Macchine Agricole) UNACOMA (Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole) UNIMA (Unione Nazionale Imprese Meccanizzazione Agricola) NONCHÉ DAI MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL ENAMA NEL QUALE SONO RAPPRESENTATI ANCHE: MIPAF (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali) Regioni e Province Autonome ISMA (Istituto Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola) CERTIFICATA ENAMA - ENTE NAZIONALE PER LA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA VIA LAZZARO SPALLANZANI, 22/A ROMA TEL FAX info@enama.it - STILGRAFICA srl - ROMA - Tel /12

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