6 Quaderni della Sezione Archeologica Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali

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Letizia Antonucci
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1 6 Quaderni della Sezione Archeologica Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali Catalogo a cura di LORENZA ENDRIZZI E FRANCO MARZATICO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO BENI CULTURALI UFFICIO BENI ARCHEOLOGICI CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO. MONUMENTI E COLLEZIONI PROVINCIALI

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3 L'Uomo e il corallo CHAMPION S. 1982, Exchange and ranking: the case of coral, in Renfrew C. & Shennan S. (eds.), Ranking, resource and exchange. Aspects of the archeology of Early European society, Carnbridge University press, Cambridge, pp SKEATES R. 1993, Mediterranean coral: its use and exchange in and around the Alpine region during the later Neolithic and Copper age, Oxford Journal of Archeoiogy, 12 (3), pp ' TESCIONE G. 1956, Osservazioni sul corallo nell'arte della preistoria e della protostoria, Congr. Intern. Cienc. Preist. Protost., Madrid 1954, Actas IV sess., pp CICOGNA F. & CATTANEO-VIETTI R. (a cura di) 1993,II corallo rosso in Mediterraneo: Arte, Storia escienza, Min. Ris. Agr. Al. For., Roma. Il corallo a scopo ornamentale compare nella preistoria europea a partire dal Neoliticol~*-'. A differenza di pietre, conchiglie, avorio, osso, metalli, il corallo entra però di rado nei materiali naturali durevoli usati dall'uomo preistorico e protostorico europeo. Questo fatto riflette l'obiettiva rarità e soprattutto la difficoltà di reperimento di questo materiale. Prima di commentare l'uso simbolico del corallo nelle culture alpine è bene fare alcune premesse di tipo scientifico. Il termine corallo è piuttosto vago in quanto si applica ad un gruppo assai vasto di animali marini, i cnidari, dei quali solo alcuni presentano uno scheletro calcareo, lavorabile, ragionevolmente durevole e talora di marcato significato estetico. La maggior parte dei coralli mineralizzati appartiene agli esacoralli (come i madreporari che formano le scogliere coralline tropicali) e precipita il proprio scheletro calcareo sotto forma di aragonite, la fase meno stabile del carbonato di calcio. Nell'uso comune per corallo s'intende soprattutto il corallo rosso o corallo prezioso (Corallium rubrum) tipicamente mediterraneo. II corallo rosso è invece un ottocorallo, in pratica una gorgonia con scheletro arborescente in calcite, normalmente pigmentato di rosso vivo. I1 peculiare modo di vita del corallo rosso lo rende elusivo agli occhi umani. Infatti, questa specie predilige ambienti scarsamente illuminati (pareti scoscese, anfrattuosità e grotte), dalla zona litorale fino a centinaia di metri di profondità, senza essere mai troppo comune. Assai di rado è possibile che il corallo rosso possa rinvenirsi spiaggiato o in depositi fossiliferi. Se ne deduce che per approvvigionarsi di questo raro materiale è dunque necessario sviluppare tecniche di pesca particolari. Questo fatto merita di essere chiarito anche in luce della recente revisione di Skeates2, purtroppo inficiata da grossolane ingenuità, sull'uso del corallo mediterraneo nella regione alpina. Questo autore riferisce infatti di scogliere coralline frangenti di tipo tropicale diffuse nella zona costiera del Mediterraneo, alle quali le antiche popolazioni potevano facilmente attingere coralli (in particolare corallo rosso). Niente di più lontano dalla realtà in quanto il Mediterraneo è assolutamente privo di questo tipo di scogliere coralline e, come visto, il corallo rosso ha ben altro habitat. Altri tipi di coralli, provenienti da depositi attuali o fossili, avrebbero potuto comunque essere stati utilizzati dall'uomo fin dal Paleolitico, così com'è capitato per le conchiglie. Ma anche questi coralli sono comparabilmente rari nell'area mediterranea, e più generalmente europea, così da giustificarne l'assenza nei corredi umani. In conclusione, la causa primaria della scarsa incidenza del corallo nelle culture preistoriche e protostoriche è da imputarsi dunque più che altro alla sua sostanziale difficoltà di reperimento. Non deve sorprendere più di tanto che solo in epoca relativamente avanzata il corallo (inteso come corallo rosso) cominci ad apparire nei corredi umani, per essere utilizzato in pendenti e bracciali. L'uso ornamentale del corallo mediterraneo ha finito per incontrare molta fortuna nelle culture celtichel.' per tramadarsi fino ai giorni nostri4. Nell'area alpina l'uso del corallo è accertato a partire dal tardo Neolitico, circa 5000 anni fa2. 11 rinvenimento di perle ed inserti di corallo in località non marittime e perciò distanti da potenziali zone di ritrovamento, implica che il corallo era ambito oggetto di scam-

corallo proveniente da livelli tardo-neolitici Chèvres in

Ail'età del Ferro (VI - I1 secol invece fibule a sanguisuga

Golasecca entrambi provenienti da Castaneda, nei Grigia~ni:~

4 bioij. I1 reperto più antico qui presentato è relativo ad (perla) di corallo proveniente da livelli tardo-neolitici Chèvres in Francia. Ail'età del Ferro (VI - I1 secol invece fibule a sanguisuga con inserti da Mechel, ii bracciale di bmnmsh Eibula di tipo Golasecca entrambi provenienti da Castaneda, nei Grigia~ni:~ contenenti pure inserti di corallo e le fibule trentine a mandolino Fig. 1). di fibuh con inserri di corallo da M8Trentino Alto Adige) (Foto E.. - -*v- ;-;i.?. t: ";..i C ; C,,., '. *..

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