Progetto : Committente : Luogo : Relazione generale APRILE 2011

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1 Progetto : Committente : Ristrutturazione, eliminazione barriere architettoniche e adeguamento impianto elettrico della scuola media Ada Negri a Bolzano Comune di Bolzano Ufficio edilizia scolastica Luogo : Viale Druso - Bolzano Relazione generale APRILE 2011 SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 1 di 28

2 PREMESSA I lavori in oggetto sono mirati all adeguamento della scuola media Ada Negri alle normative vigenti sull edilizia scolastica, nello specifico questa relazione generale evidenzierà gli interventi che verranno realizzati suddividendoli in tre parti : - superamento delle barriere architettoniche. - stato degli impianti elettrici e speciali e interventi necessari per la loro messa a norma - nuovo impianto rivelazione fumi Eliminazione barriere architettoniche 1.1 PIANO INTERRATO Al piano interrato verrà adeguato alla normativa il bagno per handicappati esistente e trasformato l antibagno esistente in un locale spogliatoio, in modo tale da creare uno spazio idoneo per permettere al disabile di poter partecipare alle attività fisiche svolte in palestra. Gli interventi prevedono inoltre la realizzazione di una bussola REI per garantire un luogo sicuro al disabile dove attendere l arrivo dei vigili del fuoco o di personale addestrato per evacuare la struttura in sicurezza. L accesso alla palestra di una persona portatrice di handicap avverrà tramite l ascensore di servizio attualmente in uso, che verrà dotato di appositi maniglioni, della cartellonistica di norma e della linea telefonica per il pronto intervento. REI 120 Bagno per disabili + spogliatoio piano interrato REI Bussola per evacuazione disabili SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 2 di 28

3 1.2 PIANO INTERRATO ASSOC IAZIONI Nella zona associazioni sarà realizzato un nuovo bagno handicappati, attualmente mancante; quest ultimo troverà spazio all interno dei locali adibiti a servizi igienici già esistenti. Il progetto per rendere possibile l accesso al piano interrato a persone disabili prevede la realizzazione di un elevatore con vano corsa e quindi verrà ripartito lo spazio dell attuale magazzino per creare un locale sicuro per lo sbarco dalla piattaforma REI 60 Disimpegno locale elevatore Bagno per disabili associazioni al piano interrato 1.3 PIANO TERRA I lavori al piano terra prevedono lo spostamento dei locali segreteria, presidenza e quelli annessi dalla posizione attuale, (che possiede un dislivello di un metro rispetto alla quota di accesso), alla nuova collocazione al piano terra per un più facile accesso alle persone disabili che facciano parte quest ultime del personale, del corpo docenti, alunni o genitori. Segreteria Vicario Presidenza SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 3 di 28

4 L accesso alla cucina sarà inoltre dotato di una nuova rampa per l accesso da parte di personale disabile e per realizzare un ulteriore possibilità di fuga dalla sala mensa per i ragazzi portatori di handicap REI 120 Disimpegno REI 120 REI 120 ±0.00-0,85-0, Il progetto di adeguamento prevede inoltre la realizzazione di un secondo bagno handicappati di fronte ai nuovi locali segreteria e presidenza per garantire ai disabili all interno della struttura la possibilità di raggiungere un servizio igienico idoneo con un percorso non maggiore ai 30 metri. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 4 di 28

5 Bagno per disabili + spogliatoio piano interrato Nel locale mensa situato ad un quota di un metro al di sotto del piano terra saranno demolite le rampe per l accesso perché risultate non a norma e al loro posto verranno realizzate delle scale in due nuovi punti di accesso distinti. L ingresso e l uscita dei disabili alla mensa saranno garantiti con la realizzazione di un nuovo ascensore. 1.4 PIANO PRIMO PIANO SECONDO I lavori di adeguamento al primo e secondo piano sono identici e prevedono la sistemazione dei bagni per disabili esistenti e la creazione di un secondo bagno a piano della stessa tipologia. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 5 di 28

6 A B B A A B B A Porta con maniglione antipanico apribile verso l'esterno SEZ A-A SEZ B-B Porta con maniglione antipanico apribile verso l'esterno SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 6 di 28

7 1.5 ASCENSORE L intervento principale sarà la realizzazione di un nuovo ascensore per permettere alle persone portatrici di handicap di avere accesso a tutti i vari livelli della struttura ( ingresso palestra con ascensore di servizio ) dalla mensa al secondo piano. L impianto prevede quattro fermate: - piano della mensa, - piano terra, - piano primo, - piano secondo. La tipologia dell ascensore sarà di tipo panoramico con porte e pareti esposte vetrate, e verrà dotato di tutto l equipaggiamento necessario secondo normativa per il trasporto di disabili ( maniglioni, cartellonistica, allarmi, riporto al piano automatico, ecc ) SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 7 di 28

8 1.6 ELEVATORE PER DISABILI I lavori di adeguamento hanno tenuto conto dell impossibilità di una persona portatrice di handicap di raggiungere il locale seminterrato dove attualmente sono presenti delle associazioni, per questo motivo si è ritenuto necessario la realizzazione di un elevatore per disabili con vano corsa con una sola fermata ( piano terra piano interrato ). SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 8 di 28

9 Stato degli impianti elettrici e speciali e interventi necessari per la loro messa a norma 2.1 QUADRI ELETTRICI Stato attuale Quasi tutti i quadri elettrici sono completamente pieni. Ciò contravvenendo alle raccomandazioni normative che richiedono uno spazio di riserva in misura del 30 %. Ciò si è verificato nel corso degli anni a causa dei continui interventi eseguiti sull impianto per adeguarlo a nuove esigenze da parte della scuola. Infatti si nota come in alcuni quadri (come ad esempio il quadro cucina) ci siano interruttori che hanno caratteristiche diverse per potere di interruzione, tipologia e marca. Il fatto che i quadri siano completamente occupati dagli interruttori non facilita lo smaltimento del calore con conseguenti possibili sovratemperature all interno di essi e possibili danni sia per gli apparecchi di protezione che per i cavi di alimentazione. Alcuni interruttori del quadro nel magazzino, sembrano a vista (a causa della loro differente colorazione) in condizioni di sovratemperatura. Nel quadro generale sono state istallate (appoggiate) apparecchiature al servizio dell impianto di rete strutturata contro le prescrizioni previste dalla norma. Nel quadro generale gli interruttori a protezione delle montanti di alimentazione dei quadri secondari hanno un potere di interruzione di 3 ka mentre l interruttore generale ha un potere di interruzione di 15 ka. Anche se non è stato possibile eseguire una misura della corrente di corto circuito presunta nel punto di istallazione degli interruttori, è da ritenersi che essa sia maggiore di 3 ka. Ciò comporta che, per un corto circuito in prossinità del quadro sia assicurata solo la protezione di back-up. In altri termini se si verificasse un corto circuito con corrente di corto circuito maggiore SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 9 di 28

10 di 3 ka, interverrebbero sia l interruttore a protezione della linea dove si è verificato il guasto e sia l interruttore generale. Ciò provocherebbe il fuori servizio di una porzione costistente dell impianto di tutta la scuola. Tutti gli interruttori a protezione delle montanti sono interruttori magneto-termici, assicurano quindi la protezione contro corto circuito e contro sovraccarico ma non contro i contatti indiretti (perché privi di differenziale). Per ovvi motivi non è stato possibile verificare che il sistema di posa delle montanti sia conforme al tipo di protezione. Potrebbe essere necessario l adozione di interruttori differenziali sugli interruttori in partenza dal quadro generale. In molti casi non è realizzata la selettività verticale, ad esempio per il quadro cucina la montante di alimentazione della sezione forza motrice è protetta da un interruttore magneto termico con corrente nominale da 75 A. L interruttore generale della sezione forza motrice è un interruttore magnetotermico differenziale da 80 A. Inoltre in derivazione da esso è previsto un interruttore magnetotermico con corrente nominale da 63 A. In caso di guasto su tale linea, interverrebbero simultaneamente tutti e tre gli interruttori in serie. Inizialmente per ciascun quadro secondario era prevista la doppia alimentazione : 1. alimentazione luce ; 2. alimetazione forza motrice. Nel corso degli anni questa suddivisione netta non è stata più rispettata e in alcuni casi (quadro teatro o anche il quadro cucina) ci sono linee luce derivate dalla sezione forza motrice e viceversa. Nel quadro teatro alcune luci di emergenza sono derivate dalla linea forza motrice, pertanto le lampade vanno in emergenza solo se si interrompe l alimentazione della linea forza motrice. Le linee di emergenza del teatro sono derivate sull interruttore generale del quadro e non sulle singole linee luce : cio comporta l accensione delle lampade di emergenza solo se l intero quadro viene disalimentato. In tali condizioni se si verifica un guasto sulle singole linee luce l illuminazione di emergenza non si attiva. Dal quadro cucina è derivata l alimentazione per il locale server : in caso di intervento dell interruttore generale si avrebbe un disservizio Sempre nel quadro cucina, sezione forza motrice, l interruttore differenziale generale non funziona, infatti agendo sul tasto di prova, l interruttore non sgancia l impianto. Le giunzioni all interno dei quadri non sono a norma, infatti sono prive di morsettiere, realizzate senza coprimorsetto e con il nastro isolante. In alcuni quadri non vengono rispettate le colorazioni per i vari conduttori. In particolare nel quadro Q10 come conduttore di fase viene utilizzato un conduttore di colore giallo-verde (che di norma deve essere assegnato al conduttore di protezione), etichettato con nastro di colore rosso. Nel quadro Q12 non esiste selettività differenziale tra gli interruttori in cascata. L interruttore differenziale testa quadro ha infatti una Idn di 30 ma mentre gli interruttori differenziali a valle hanno una Idn di 300 ma. In caso di contatto indiretto su una linea a valle, interverrebbe l interruttore differenziale generale con messa fuori tensione dell intero quadro, ciò a scapito ovviamente della continuità di servizio. A seguito delle continue variazioni subite dall impianto elettrico, ad es.aggiunta di linee nei quadri(linee tapparelle, linee pc, ventilazione bagni), le protezioni e i cavi di alimentazione in posa attualmente, potrebbero non essere più adeguati alle nuove condizioni di carico.. Questa valutazione può essere fatta solo a seguito di un più approfondita indagine (individuazione della sezione dei cavi nei quadri e nelle varie derivazioni). E ragionavole ipotizzare, a seguito dei nostri sopralluoghi, che i cavi non siano conformi alle norme vigenti sia in termini di sezione che di colorazione. Siamo venuti a conoscenza, di sempre meno sporadici disservizi causati dallo sgancio di alcuni interruttori. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 10 di 28

11 Foto 1 I quadri non rispettano il 30 % di riserva Foto 2 I quadri sono privi di morsettiera e le giunzioni sono eseguite con nastro isolante. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 11 di 28

12 Foto 3 Non è rispettata la colorazione dei conduttori Foto 4 Nel quadro generale sono appoggiate apparecchiature al servizio dell impianto di rete strutturata. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 12 di 28

13 Intervento Preso atto della situazione si è optato per un intervento mirato alla messa a norma degli impianti e vista la complessità dello stato attuale dei singoli quadri elettrici attualmente installati e delle protezioni contenute al loro interno si è deciso di sostituire tutte le apparecchiature e i centralini di distribuzione. I lavori riguarderanno quindi tutti i quadri all interno della scuola dal quadro principale, passando per i quadri di piano, quelli dei locali tecnici, della cucina e tutti quelli secondari dislocati su tutta la struttura. Questa soluzione ci permetterà di utilizzare interruttori di idonea taglia, di realizzare una corretta suddivisione delle linee e di garantire una selettività delle protezioni che allo stato attuale è mancante e a volte assente. 2.2 IMPIANTO DI TERRA E IMPIANTO PARAFULMINE Stato attuale E necessario eseguire una misura della resistenza dell impianto di terra e verificare che non ci siano masse o masse estranee non collegate all impianto. Alcune delle calate dell impianto parafulmine sono scollegate dall impianto di terra e non sono stati rilevati scaricatori nella struttura salvo quelli per i computer nei locali presidenza e vicario. Foto 5 Collegamenti equipotenziali volanti Intervento Si è deciso di risanare l impianto di terra, una volta effettuata una misura della resistenza di terra sull anello principale, realizzando delle nuove barre equipotenziali in ogni quadro elettrico e intervenendo sulle singole scatole di derivazione per verificare lo stato dei collegamenti e dei SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 13 di 28

14 morsetti attualmente installati e prevedendo delle sostituzioni o degli interventi mirati dove si renderà necessario 2.3 DISTRIBUZIONE Stato attuale L alimentazione del quadro generale avviene con cavi posati in canala metallica esterna. Come si evince dalla foto, la canala è di adeguata sezione in quanto non soddisfa i requisiti della norma che richiede uno spazio libero al suo interno di almeno il 30% del volume totale.inoltre nella stessa canala sono presenti sia cavi di segnale che cavi di energia senza separazione ne corretto livello di isolamento. In molte stanze (presidenza, segreteria, vicario), le modifiche all impianto sono state realizzate con posa dei nuovi in canala a parete e derivazione in canala a pavimento. Alcume derivazioni sono eseguite con presa e spina, oppure con cavi volanti e senza adeguato isolamento. Anche in questo caso l ingombro delle canale non rispetta la normativa,ed anche in questo caso c è un uso promiscuo delle canale. Dal laboratorio di scienze è possibile osservare l attraversamento delle linee al servizio della palestra in ambiente esterno posate senza nessuna protezione meccanica (tubo o canala) che ne garantisca un grado di protezione idoneo al tipo di posa. Il numero di prese non sembra sufficiente alle esigenze di esercizio, infatti è frequente l uso di ciabatte multipresa che comportano un sovraccarico per le linee di alimentazione forza motrice. Foto 6 Canala sotto dimensionata e tipologia di posa non conforme alla norma. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 14 di 28

15 Foto 7 Derivazioni con presa e spina Foto 8 Derivazioni non conformi SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 15 di 28

16 Foto 9 Derivazioni non conformi Foto 10 L attraversamento delle linee al servizio della palestra in ambiente esterno posate senza nessuna protezione meccanica (tubo o canala) che ne garantisca un grado di protezione idoneo al tipo di posa. Intervento La distribuzione della scuola verrà rivista e nello specifico al piano interrato verrà realizzata un secondo canale di distribuzione affiancato a quello esistente con lo scopo di distribuire meglio le linee esistenti e di effettuare una suddivisione tra linee di segnale e di elettriche. I lavori prevedono, dove possibile la sostituzione di tutte le montanti dei quadri di distribuzione, e la ricerca, SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 16 di 28

17 l individuazione e l eliminazione di linee dismesse. L intervento prevederà anche l eliminazione di derivazioni non a norma disseminate nel complesso e l installazione di allacciamenti idonei. La problematica delle ciabatte sarà risolta grazie alla realizzazione dei nuovi quadri elettrici che terranno conto del numero di prese necessarie e risulteranno quindi possedere un numero di protezioni maggiori. La linea di alimentazione palestra sarà spostata in un apposito sistema di posa idoneo al luogo d installazione. 2.4 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE Stato attuale L illuminazione della scuola si presenta non corrispondente alle normative tecniche in vigore e alla nuova direttiva per l edilizia scolastica Aule didattiche : i valori di illuminamento misurati con apposito strumento sono al di sotto di quelli indicati dalla Norma UNI (principali caratterisitiche illuminotecniche raccomandate nelle strutture scolastiche), infatti i lux effettivi rilevati sono ca. 200 per aula e il colore della luce e lo schermo non sono adatti al tipo di utilizzo. Inoltre la normativa richiede specificatamente 500 lux nella zona lavagna e una regolazione o parzializzazione del flusso luminoso. Aule speciali : nella scuola sono presenti aule adibite a laboratori, durante il sopralluogo il problema dell inadeguato livello di illuminamento si è dimostrato ancora più evidente soprattutto nelle aule di educazione tecnica e informatica dove nel primo caso si avevano misurazioni di 2/3 inferiori ai valori necessari ( 170 lux) e nel secondo caso oltre a questa problematica gli schermi degli apparecchi non sono idonei. Le aule di scienza e artistica si avvicinano di molto ai valori necessari, ma la disposizione non simmetrica o non corretta degli apparecchi crea una scarsa uniformità di luce nei luoghi di lavoro non rispettando i valori richiesti. La normativa provinciale inoltre richiede di prevedere un sistema di illuminazione dimmerabile nei locali multiuso, nelle aule per conferenze, nei locali proiezioni ed in tutti i locali dotati di postazioni di lavoro con monitor degli edifici scolastici. Biblioteca : la situazione si presenta anche in questo caso non conforme ai 500 lux richiesti Aula Magna : l aula magna presenta molteplici corpi illuminanti, ma dopo un attenta verifica sono stati rilevati 50 lux di illuminamento sulle platee invece dei 200 lux necessari. Questo tipo di struttura deve possedere un sistema di dimmerizzazione. Corridoi : L illuminazione è carente ( inferiore ai 50 lux nelle zone in cui non è presente luce naturale), inoltre gli apparecchi sono sprovvisti di reattore elettronico come richiesto e non sembrano adatti a soddisfare i requisiti richiesti in merito ad alta efficienza ed elevata vita utile. Palestra : nelle palestre è da prevedere un sistema di illuminazione su tre livelli. Servizi igienici e spogliatoi : non si riscontrano problematiche In allegato la tabella di riferimento della Norma UNI SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 17 di 28

18 Foto 11 Lampade corridoi e rampe SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 18 di 28

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20 Foto 12 Lampade aule Intervento L impianto di illuminazione è risultato non conforme ed è stata prevista la sostituzione di tutti i corpi illuminanti all interno della struttura eccezione fatta per magazzini, locali tecnici, spogliatoi, illuminazione esterna e zona palestra. I corpi illuminanti delle aule e dei laboratori saranno di tipo dimmerabile e le lavagne saranno illuminate da un apparecchio dedicato con ottica asimmetrica. 2.5 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Stato attuale L impianto di illuminazione di sicurezza è realizzato con lampade autonome indipendenti sulle principali via di fuga ( non esiste un piano di evacuazione quindi le abbiamo ipotizzate). Le lampade sono in numero idoneo nei corridoi e sulle rampe, invece sono state riscontrate le seguenti carenze: - le lampade in aula magna non soddisfano la richiesta di 5 lux minimi sulle vie di evacuazione - in aula magna alcune lampade non sono sotto la linea luce, ma sotto quella della forza. - in praticamente tutti i quadri le lampade hanno un interruttore magnetotermico dedicato che non ne garantisce l intervento in caso di disservizio delle singole linee luce, ma solo in caso di mancanza di tensione all intera struttura. - le scale di emergenza esterne sono prive di illuminazione d emergenza - le scale in palestra sono prive di emergenza. - secondo la normativa provinciale è da prevedere un sistema di supervisione centralizzato - è totalmente assente l illuminazione antipanico che è il grado minimo di illuminamento di base che consente nei locali più grandi di raggiungere con sicurezza le vie di evacuazione da realizzare in luoghi quale l aula magna e la palestra. - i luoghi di lavoro esposti a rischi particolari ( come ad esempio le aule di educazione tecnica, laboratorio di ceramiche, ecc.. ) devono possedere un impianto di illuminazione di sicurezza che renda possibile portare a termine particolari attività. - la normativa provinciale richiede che nelle aule didattiche venga illuminata la zona di uscita mediante segnaletica di emergenza luminosa, attualmente nessuna aula ne è provvista. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 20 di 28

21 - Nell edificio manca la segnaletica prevista dalle normative vigenti per fornire le necessarie indicazioni sulle vie di uscita. La segnaletica andrebbe poi illuminata mediante l impianto di illuminazione di sicurezza. Foto 13 Illuminazione di sicurezza corridoi Foto 14 Illuminazione di sicurezza atri Intervento L impianto di illuminazione di sicurezza subirà un intervento diretto alla sostituzione degli apparecchi esistenti con nuovi modelli compatibili con un sistema di supervisione i e al suo potenziato con l installazione di nuovi punti dislocati nella struttura lungo le vie di fuga. La manutenzione dell impianto grazie alla centralina di controllo e supervisione risulterà più agevole considerando la possibilità di stampare dei protocolli con lo stato di ogni singolo apparecchio. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 21 di 28

22 2.6 MISURE DI SICUREZZA E PREVENZIONE ANTINCENDIO Stato attuale La normativa provinciale del nei suoi campi di applicazione classifica la scuola Ada Negri come scuola oltre cento persone e prevede l adeguamento alle norme richieste nella sezione IV entro il 31 Dicembre La scuola è attività soggetta a controllo di prevenzione incendi e quindi deve essere in possesso dell apposito certificato emesso dai vigili del fuoco o dall ufficio preposto. Allo stato attuale la struttura presenta un impianto di rivelazione fumi solo nei locali magazzino al piano interrato e un impianto di diffusione sonora per le comunicazioni interne mai entrato in funzione (da verificare il suo funzionamento) La struttura non rispetta le seguenti prescrizioni di Norma: - Nei locali con carico di incendio superiore a 30 kg/m2, atri, corridoi, scale, rampe e passaggi in genere va installato un impianto di rivelazione automatico d incendio. L impianto di rivelazione degli incendi va collegato con la centrale provinciale di emergenza. - Va installato un impianto di allarme che informi tutte le persone presenti nell edificio in caso d incendio o di altre situazioni di pericolo. Nelle scuole in cui sono presenti fino a 500 persone può essere utilizzato a questo scopo il normale impianto di segnalazione acustica, purchè con un suono differenziato. Foto 15 Pulsante di sgancio e pulsante antincendio Intervento L intervento prevede la realizzazione di un impianto di rivelazione fumi. Vedere la relazione specialistica allegata al progetto. Il pulsante di sgancio verrà spostato all esterno della struttura lungo il perimetro. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 22 di 28

23 2.7 ALLACCIAMENTI PER SISTEMI MULTIMEDIALI PER IMPIANTI EDP Stato attuale Attualmente nella scuola è installata una rete strutturata al servizio dei locali segreteria, vicario presidenza, biblioteca, sale computer e le aule speciali. Il locale server è stato ricavato nella sala mensa e al suo interno è presente la rete Lasis e due UPS di piccola taglia; degli ulteriori armadi rack sono nelle aule computer, ma tutti rigorosamente aperti vista l impossibilità di chiuderli dovuta all ingombro dei patch pannel.. Gli attacchi per audiovisivi sono in aula magna, nelle sale computer, nella sala multimediale mentre in ogni aula e laboratorio è prevista una presa antenna. In palestra i diffusori acustici sono installati in maniera precaria. La normativa provinciale richiede che tutte le aule didattiche, comprese la palestra, le sale polifunzionali, la sala per proiezioni, la sala multimediale, l aula magna vanno dotate di un numero sufficiente di attacchi audiovisivi. Per la trasmissione di dati, messaggi in voce e video va realizzato nell edificio un sistema di cablaggio strutturato, che preveda un numero sufficiente di punti di collegamento per la trasmissione delle informazioni. Il sistema di cablaggio strutturato è da prevedere in due diversi impianti: uno al servizio di amministrazione, custode bidello, sala insegnanti e un secondo impianto per il settore didattico. Foto 16 Locale Server Foto 17 Armadio Rack SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 23 di 28

24 Intervento L intervento prevede lo spostamento del locale server in una nuova posizione all interno dell edificio. All interno dei lavori verrà realizzato il cablaggio della scuola per maggiori informazioni vedere la relazione specialistica allegata al progetto. 2.8 PIANO DI EVACUZIONE Stato attuale All interno della scuola non esiste un piano di evacuazione. Per ottemperare a questa mancanza l addetto alla sicurezza della scuola ha realizzato delle planimetrie provvisorie non rispondenti alla normativa specifica. Foto 19 Piano di evacuazione non conforme Intervento Verranno predisposte delle piantine plastificate con riportato il piano di evacuazione come prescritto dal collaudo antincendio esistente ANTINCENDIO Stato attuale La scuola è comunicante con locali utilizzati da associazioni private (vigili del fuoco, alpini, ecc ), la divisione con quest ultimi avviene tramite porte REI per effettuare una compartimentazione in caso d incendio. Purtroppo questa divisione non è realizzata in modo idoneo perché i locali bagni al piano interrato e quelli delle associazioni sono comunicanti e quindi necessitano di ulteriore compartimentazione. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 24 di 28

25 Intervento Si procederà realizzando un netta suddivisione tra le due compartimentazioni con apposita separazione REI da posare tra i servizi igienici della scuola e delle associazioni. Impianto rivelazione fumi 3.1 RIFERIMENTI NORMATIVI Agli impianti rivelazione incendio si applicano le seguenti norme tecniche. - Norma UNI 9795: 2010 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale d'incendio - Norma UNI EN 54: Sistemi di Rivelazione e di segnalazione manuale d'incendio. - Circolare del Ministero dell'interno n 24 MI.SA. del 26/1/1993: Impianti di protezione attiva antincendio. - D.M. 30/11/1983: Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi. - Legge n. 46 del 5/3/1990: Norme per la sicurezza degli impianti (limitatamente agli impianti civili). 3.2 GENERALITÀ SULL'IMPIANTO L'impianto di rivelazione incendio e di allarme oggetto della presente relazione sarà posto a protezione del complesso scolastico Ada Negri, ubicato in Bolzano Viale Druso 289/F. Lo stabile è costituito da un unico edificio che si sviluppa su 4 livelli (Piano interrato, Piano Terra, Piano Primo, Piano Secondo). I vani del fabbricato sono prevalentemente destinati ad aule e laboratori; esistono tuttavia anche ambienti a rischio specifico di incendio, come gli archivi, i magazzini ed i locali tecnici dove sono ubicate le centrali termiche. L impianto di rivelazione incendi ed allarme sorveglierà l intero complesso. Le caratteristiche salienti dell impianto di rivelazione incendi ed allarme sono le seguenti: i rivelatori di incendio saranno di tipo interattivo, in grado di garantire risposta uniforme a tutti i prodotti di combustione, parametrizzabili con algoritmo direttamente dalla centrale di controllo, in maniera tale da adeguare la risposta all'ambiente in cui si trova per ottimizzare la sensibilità al fumo e l'immunità alle interferenze. Tale sistema, una volta tarati opportunamente i rivelatori in relazione alle peculiarità degli ambienti, ha la caratteristica di minimizzare i falsi allarmi; ciascun rivelatore sarà perfettamente identificabile dalla centrale (ogni ambiente verrà pertanto sorvegliato in maniera distinta) e sarà in grado di isolare cortocircuiti sulla linea bus di rivelazione in modo da non inficiare il corretto funzionamento degli altri rivelatori collegati sulla stessa linea. La presenza di un elevato numero di bambini e la complessità della struttura hanno reso SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 25 di 28

26 necessaria tale soluzione di sorveglianza capillare, al fine di ridurre i tempi di identificazione dell eventuale incendio; la centrale di controllo sarà in grado di gestire tutto l impianto di rivelazione incendi e di allarme, in maniera unitaria. Un software apposito renderà estremamente semplice la visualizzazione delle informazioni della centrale, mediante una rappresentazione su mappe grafiche in formato dwg, che consentiranno una facile individuazione dell evento; le informazioni potranno essere monitorate e visualizzate da più postazioni distinte, dislocate nell edificio o al suo esterno (tramite collegamento internet) in maniera tale da realizzare una sorveglianza locale e remota di tutto il complesso; nei corridoi e nell auditorium verranno installati dei rivelatori radio o lineari, comunque afferenti alla medesima centrale di controllo; come richiesto nella UNI 9795 edizione gennaio 2010 tutto il sistema di rivelazione incendi sarà cablato con conduttori a bassa emissione di fumi, gas tossici e corrosivi (cavi LSOH) con resistenza al fuoco pari a 30 minuti. Per il dimensionamento dell'impianto di rivelazione incendio oggetto della presente relazione si è fatto riferimento alle indicazioni tecniche di cui alle norme UNI-CPAI-CNVVF , in aggiunta ai termini e alle definizioni di cui al D.M. 30/11/1983 sono state quindi adottate le seguenti definizioni: - altezza di un locale: distanza tra il pavimento ed il punto più alto dell'intradosso del soffitto o della copertura, quando questa costituisce il soffitto. - area specifica sorvegliata: superficie a pavimento sorvegliata da un rivelatore automatico d'incendio. - compartimento: parte di edificio delimitata da elementi costruttivi di resistenza al fuoco predeterminata e organizzata per rispondere alle esigenze della prevenzione incendi. - punto: componente connesso al circuito di rivelazione, in grado di trasmettere o ricevere informazioni relative alla rivelazione d'incendio. - sorveglianza di ambiente: sorveglianza estesa ad un intero locale od ambiente. sorveglianza di oggetto: sorveglianza limitata ad un macchinario, impianto, od oggetto. Il sistema fisso automatico di rivelazione d'incendio sarà installato allo scopo di rivelare e segnalare un incendio nel minor tempo possibile. Il segnale d'incendio sarà trasmesso e visualizzato su una centrale di controllo e segnalazione. Un segnale di allarme acustico e visivo sarà emesso lungo le vie di fuga e negli ambienti previsti dal programma di gestione e controllo dell impianto, al fine di limitare il panico. Lo scopo dell'installazione del sistema é quello di: - favorire un tempestivo sfollamento delle persone; - attivare, con tempestività, i piani di intervento di emergenza di sgombero; - avvisare tempestivamente il personale di riferimento e i vigili del fuoco. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 26 di 28

27 3.3 COMPONENTI DEL SISTEMA I componenti dell'impianto saranno costruiti, collaudati ed installati in conformità alla specifica normativa vigente. Tutti i componenti del sistema fisso automatico, così come previsto dalla UNI-CNVVF 9795 : 2010 saranno conformi alla UNI EN Il sistema comprenderà i seguenti componenti obbligatori: - i rivelatori automatici d'incendio; - i punti di segnalazione manuale; - la centrale di controllo e segnalazione; - le apparecchiature di alimentazione; - i dispositivi di allarme incendio; 3.4 CRITERI DI PROGETTAZIONE E DI INSTALLAZIONE I rivelatori saranno installati in modo che possano scoprire ogni tipo d'incendio prevedibile nell'area sorvegliata fin dal suo stadio iniziale, ed in modo da evitare falsi allarmi. La determinazione del numero di rivelatori necessari e della loro posizione è stata effettuata in funzione di: - tipo di rivelatori; - superficie ed altezza del locale: - forma del soffitto o della copertura quando questa costituisce il soffitto; - condizioni di aerazione e di ventilazione del locale. 3.5 TIPO DI RIVELATORI In funzione delle condizioni di incendio presumibilmente previste e, del tipo di materiali combustibili presenti all'interno dei locali da proteggere, saranno adottati principalmente dei RIVELATORI di FUMO (alcuni dei quali saranno rivelatori lineari). Nella centrale termica e nella cucina verranno invece installati dei rivelatori di calore. 3.6 DETERMINAZIONE DEL NUMERO DEI RIVELATORI E MODALITÀ DI INSTALLAZIONE Nel caso di locali protetti da impianto con RIVELATORI DI FUMO, occorre determinare l'area a pavimento massima sorvegliata da ogni singolo rivelatore (funzione del tipo di rivelatore, dell'altezza del locale sorvegliato, della inclinazione della copertura e della superficie massima dei singoli locali). Il punto ed il prospetto 5 delle UNI-CNVVF 9795 specificano che nell'ambito dell'area sorvegliata da ciascun rivelatore, la distanza tra questo ed ogni punto del soffitto (o della copertura) non deve essere maggiore dei valori limite specificati nel prospetto stesso. La distanza è stata considerata in orizzontale, cioè proiettando su un piano orizzontale passante per il centro del rivelatore il punto del soffitto (o della copertura) preso in considerazione. In funzione della distanza sopraspecificata e dell'area a pavimento massima sorvegliata da ogni singolo rivelatore, è stato determinato il numero di rivelatori necessari per ogni singolo locale. Per altezze del locale H < 6 m (tutti gli ambienti degli edifici in oggetto rispettano tale limite), l area massima Amax sorvegliata è 80 mq (se il locale misura a pavimento una superficie S < 80 mq) oppure 60 mq (se il locale ha una S>80 mq). Il raggio di sorveglianza dei rivelatori di fumo si aggira intorno a 6,5-7 metri, dipendendo anche dalla inclinazione delle falde e dalla superficie totale dell ambiente. Di fatto, questa limitazione, unitamente a quella relativa ad Amax = 60 mq, produce un interasse fra i rivelatori di circa 7 metri. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 27 di 28

28 3.7 PUNTI DI SEGNALAZIONE MANUALI Il sistema fisso automatico di rivelazione d'incendio sarà completato con un sistema di segnalazione manuale costituito da pulsanti di allarme disposti nel modo di seguito indicato. Il sistema manuale avrà le seguenti caratteristiche: - ogni punto di segnalazione manuale potrà essere raggiunto da ogni punto dell edificio con un percorso non maggiore di mt. 40; - alcuni dei punti manuali di segnalazione previsti saranno installati lungo le vie di uscita; - i punti manuali di segnalazione saranno installati in posizione chiaramente visibile e facilmente accessibile, ad un'altezza compresa tra mt. 1 e i punti manuali di segnalazione saranno protetti contro l'azionamento accidentale, i danni meccanici e la corrosione. - in caso di azionamento, sarà facilmente individuabile, mediante allarme ottico e acustico sul posto il punto manuale di segnalazione azionato; - in corrispondenza di ciascun punto manuale di segnalazione saranno riportate in modo chiaro e facilmente intellegibile le istruzioni per l'uso; 3.8 CENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE L'ubicazione della centrale di controllo e segnalazione del sistema sarà scelta in modo da garantire la massima sicurezza di funzionamento del sistema stesso (portineria). La centrale sarà ubicata in luogo permanentemente e facilmente accessibile, protetto, per quanto possibile, dal pericolo di incendio diretto, da danneggiamenti meccanici e manomissioni, esente da atmosfera corrosiva. L'ubicazione della centrale è tale da consentire il continuo controllo in loco della centrale da parte del personale di sorveglianza. Il locale di installazione della centrale sarà: - sorvegliato da rivelatori automatici d'incendio; - situato in luogo presidiato; - dotato di illuminazione di emergenza ad intervento immediato ed automatico in caso di assenza di energia elettrica di rete. 3.9 CARATTERISTICHE DELLA CENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE Alla centrale di controllo e segnalazione fanno capo sia i rivelatori automatici sia i punti di segnalazione manuale. La scelta della centrale è stata eseguita in modo che questa risulti compatibile con il tipo di rivelatori installati ed in grado di espletare le eventuali funzioni supplementari (per esempio: comando di trasmissione di allarmi a distanza, comando di sgancio degli elettromagneti, ecc.) ad essa eventualmente richieste. Nella centrale saranno individuabili separatamente i segnali provenienti dai punti di segnalazione manuale. La centrale sarà installata in modo tale che tutte le apparecchiature componenti siano facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione, comprese le sostituzioni; tutte le operazioni di manutenzione potranno essere eseguite in loco VVISATORI ACUSTICI E LUMINOSI DI ALLARME Le segnalazioni acustiche e/o ottiche saranno chiaramente riconoscibili come tali e non confondibili con altre segnalazioni. Il sistema di segnalazione di allarme sarà concepito in modo da evitare rischi indebiti di panico. SCUOLA MEDIA ADA NEGRI BOLZANO - RELAZIONE Pagina 28 di 28

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