FOGGIA PIAZZA BALDASSARRE*
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- Evangelina Mele
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1 IL GEOMETRA DI CAPITANATA FEBBRAIO 2012 FOGGIA PIAZZA BALDASSARRE* * LA FOTO DI COPERTINA È STATA TRATTA DAL SITO Via Sant Alfonso dè Liguori 155/E Foggia tel e fax C.F colgeom@tiscalinet.it
2 A proposito di liberalizzazioni Da qualche tempo si nota un interesse da parte del Governo alle libere professioni. Sappiamo tutti che la riforma delle professioni è un argomento che i politici hanno attenzionato e discusso nelle varie Commissioni Parlamentari e più volte hanno depositato almeno una decina di progetti che di volta in volta sono stati abbandonati. Dopo il Governo Berlusconi e con quello attuale del Prof. Mario Monti abbiamo constatato che tutte le manovre economiche approvate obtorto collo contenevano articoli dedicati ai liberi professionisti. Questo interessamento quasi morboso del Governo ha generato in tutti noi perplessità ma anche curiosità ed interesse. Ma a chi interessa veramente la nostra attività professionale? Abbiamo sempre pensato che il problema delle liberalizzazioni avesse a che fare con l Antitrust, quando questo intervenne per l abolizione delle tariffe professionali, in realtà il problema interessa più alla politica. Le notizie circolanti in questi giorni riguardanti l abolizione delle Tariffe Professionali hanno messo in luce la vera sostanza del problema. Già il nome tariffa, di cui tanto si parla, che equipara il nostro lavoro ad un mero lavoro manuale, laddove per il nostro lavoro sarebbe più appropriato parlare di onorari, la dice lunga sull intento di cancellare la competenza di professionalità, di esperienza e competenza della nostra professione. Dietro questo scontro che ci vede protagonisti e forse vittime è facile capire che vi è qualcuno che vede nelle libere professioni una nicchia in cui attingere risorse interessanti. Infatti al discorso sulle liberalizzazioni è direttamente collegato quello della partecipazione di soci di capitali all interno delle società di liberi professionisti. Dunque ripeto: a chi interessa veramente questa domanda? Molti di noi se la sono fatta e quasi tutti sono d accordo che la nostra attività interessa principalmente alla Confindustria che ha sempre sponsorizzato la eliminazione delle tariffe minime e massime in modo da lasciare ad altri il potere di definire la nostra prestazione professionale e che da qualche tempo ed in maniera felpata ha saputo costruire la copertura ideologica del largo ai giovani professionisti a ciò che in realtà altro non è che una conquista di fetta di mercato dei professionisti, da parte di quanti sono schierati nel mondo della finanza, delle assicurazioni e di quelli che dispongono di ingenti somme di denaro. Altro punto dolente è quello di definire e garantire l equilibrio del sistema previdenziale per i prossimi 50 anni, ai sensi della Legge n. 183/2011 che obbliga le Casse dei Liberi Professionisti a definire i bilanci tecnici entro e non oltre il 30 giugno 2012, considerando solamente le voci di contribuzioni e prestazioni ed escludendo da tale calcolo il patrimonio dell Ente nonché le rendite dello stesso. Questo è assurdo in considerazione del fatto che negli ultimi 18 anni ( ) e cioè dalla riforma previdenziale prevista dalla Legge Finanziaria 1994 (Legge 537/1993) il
3 Governo nell emanare provvedimenti diretti a privatizzare gli Enti Pubblici di Previdenza ed Assistenza ha imposto e modificato profondamente le regole, alzando di volta in volta l intervallo temporale da 15 a 30 ed in ultimo a 50 anni il periodo entro cui garantire l equilibrio del bilancio. Tale strumento è imposto dalla norma e specificatamente dall art. 2, comma 2, del citato Decreto Legislativo n. 509 del 1994, che prevede la redazione del bilancio tecnico attuariale con periodicità triennale. Esso, secondo la Legge Dini n. 335/95, art. 3, comma 12, doveva garantire la stabilità delle gestioni per un arco temporale non inferiore a 15 anni. Con la Legge Finanziaria 2007, e precisamente la Legge n. 296/2006, tale arco di riferimento è stato aumentato ad almeno 30 anni. Attualmente, come si evidenziava sopra, tale intervallo è stato portato a 50 anni per una migliore condizione dell accantonamento delle gestioni nel lungo periodo, ma dimenticandosi di inserire il patrimonio acquisito negli anni di previdenza, nonché le rendite che questo ha generato. Assurdo! Questa assurda verifica del bilancio tecnico, prevista dalla Legge n. 183/2011, significa, nel caso in cui non venga modificato qualcosa durante il dibattito parlamentare, trasferire i nostri soldi e quelli degli altri enti privatizzati all INPS e cioè allo Stato. Bel colpo del Governo Monti se si pensa che nel 2003, in piena crisi del sistema pensionistico italiano ed in presenza di enormi difficoltà a garantire prestazioni a lungo termine si arrivò alla privatizzazione del sistema, reso praticabile dal Decreto Legislativo n. 509 del in attuazione della Delega conferita dall art. 1, comma 32, della Legge n. 537, in materia di trasformazione in persone giuridiche private di enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza. Il Collegio di Foggia ritiene che in un momento come questo è opportuno unire le forze di tutti i professionisti, auspicando che unendo le forze si possa arrivare ad una soluzione condivisa di tutela dello status quo. Nel concludere la disamina sulle liberalizzazioni si ricorda che il giorno 9 marzo u.s., presso l Hotel Tiziano di Lecce, il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Lecce ha organizzato un Seminario di aggiornamento: Fabbricati rurali e Fabbricati nascosti, in cui il Collegio di Foggia ha partecipato in maniera attiva, proponendo al Direttore dell Agenzia del Territorio Regione Puglia Dott. Ing. Nicola Fulvio Panetta, quesiti che hanno riguardato le rendite degli impianti fotovoltaici nella provincia di Foggia, nonché una modifica operativa del sistema docfa quando sono presenti errori marginali e si vogliano apportare correzioni che non incidano in maniera vessatoria il cittadino contribuente. IL PRESIDENTE F.TO GEOM. LEONARDO PIETROCOLA Presidente e Segretario al Seminario di Lecce.
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31 Conversione in legge del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività Sostituire l'articolo 9 con il seguente: Articolo 9. (Disposizioni sulle professioni regolamentate) 1. Sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico. 2. Ferma restando l'abrogazione di cui al comma 1, nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigilante, da adottarsi nel termine di centoventi giorni successivi alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Nello stesso termine, con decreto del Ministro della giustizia di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze sono anche stabiliti i parametri per oneri e contribuzioni alle casse professionali e agli archivi precedentemente basati sulle tariffe. Il decreto deve salvaguardare l'equilibrio finanziario, anche di lungo periodo, delle casse previdenziali professionali. 3. Le tariffe vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto continuano ad applicarsi, limitatamente alla liquidazione delle spese giudiziali, sino alla data di entrata in vigore dei decreti ministeriali di cui al comma 2 e, comunque, non oltre il centoventesimo giorno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. 4. Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito, nelle forme previste dall'ordinamento, al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell'incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del compenso è previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. Al tirocinante è riconosciuto un rimborso spese forfettariamente concordato dopo ì primi sei mesi di tirocinio. 5. Sono abrogate le disposizioni vigenti che per la determinazione del compenso del professionista rinviano alle tariffe di cui al comma La durata del tirocinio previsto per l'accesso alle professioni regolamentate non può essere superiore a diciotto mesi e, per i primi sei mesi, può essere svolto, in presenza di un'apposita convenzione quadro stipulata tra i consigli nazionali degli ordini e il Ministro dell'istruzione, dell università e della ricerca, in concomitanza col corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello o della laurea magistrale o specialistica. Analoghe convenzioni possono essere stipulate tra i Consigli nazionali degli ordini e il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione per lo svolgimento del tirocinio presso pubbliche amministrazioni, all'esito del corso di laurea. Le disposizioni del presente comma non si applicano alle professioni sanitarie, per le quali resta confermata la normativa vigente. 7. All'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'alinea, nel primo periodo, dopo la parola "regolamentate" sono inserite le seguenti: "secondo i principi della riduzione e dell'accorpamento, su base volontaria, fra professioni che svolgono attività similari"; b) alla lettera c), il secondo, terzo e quarto periodo sono soppressi; c) la lettera d) è abrogata. 8. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
32 Dopo l'articolo 9, inserire il seguente: Articolo 9-bis. (Società tra professionisti) 1. All'articolo 10 della legge 12 novembre 2011, n. 183, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 3 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le società cooperative di professionisti sono costituite da un numero di soci non inferiore a tre"; b) al comma 4, lettera b), è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "in ogni caso il numero dei soci professionisti e la partecipazione al capitale sociale dei professionisti deve essere tale da determinare la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci; il venir meno di tale condizione costituisce causa di scioglimento della società e il consiglio dell'ordine o collegio professionale presso il quale è iscritta la società procede alla cancellazione della stessa dall'albo, salvo che la società non abbia provveduto a ristabilire la prevalenza dei soci professionisti nel termine perentorio di sei mesi; c) al comma 4, dopo la lettera c), è inserita la seguente: c-bis) la stipula di polizza di assicurazione per la copertura dei. rischi derivanti dalla responsabilità civile per i danni causati ai clienti dai singoli soci professionisti nell'esercizio dell'attività professionale"; d) al comma 7, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "I1 socio professionista può oppone agli altri soci il segreto concernente le attività professionali a lui affidate"; e) al comma 9, le parole: "salvi i diversi modelli societari ed associativi" sono sostituite dalle seguenti: "salve le associazioni professionali, nonché i diversi modelli societari". All'articolo 10 sostituire il comma 1 con il seguente: 1. All'articolo 39, comma 7, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, dopo le parole: "sia riservata all'assemblea" è aggiunto in fine il seguente periodo: "Tale disposizione si applica anche ai Confidi costituiti tra liberi professionisti ai sensi del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni.
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