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1 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 21 ) Delibera N.839 del Proponente ANNA RITA BRAMERINI ENRICO ROSSI DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA' Pubblicita /Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione su Banca Dati (PBD) Dirigente Responsabile:Emanuela Balocchini Estensore: Piergiuseppe Cala' Oggetto: Approvazione schema di protocollo di intesa tra Regione Toscana, ARPAT, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana e OO.SS per la realizzazione di un sistema integrato dei laboratori della Toscana. Presenti: CLAUDIO MARTINI ANNA RITA BRAMERINI RICCARDO CONTI AGOSTINO FRAGAI FEDERICO GELLI ENRICO ROSSI GIANNI SALVADORI GIANFRANCO SIMONCINI MASSIMO TOSCHI GIUSEPPE BERTOLUCCI EUGENIO BARONTI MARCO BETTI PAOLO COCCHI Assenti: AMBROGIO BRENNA ALLEGATI N : 1 ALLEGATI: Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento A Si Cartaceo+Digitale Allegato_A_protocollo.pdf STRUTTURE INTERESSATE: Tipo Direzione Generale Direzione Generale Note: Denominazione DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA' DIREZIONE GENERALE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

2 LA GIUNTA REGIONALE Visto l art. 4 dello Statuto della Regione Toscana che individua fra le finalità prioritarie da perseguire il diritto alla salute, il rispetto dell equilibrio ecologico e lo sviluppo economico in un contesto di sostenibilità ambientale; Vista la decisione della Giunta Regionale n. 10 dell 11 settembre 2006, avente per oggetto la promozione di un percorso di integrazione tra le Politiche Ambientali e le Politiche per il Diritto alla salute; Considerato che nella Decisione sopra citata si dispone, tra l altro, di: «dare mandato ai Direttori Generali delle Direzioni Generali "Diritto alla salute e politiche di solidarietà" e "Politiche territoriali e ambientali", di predisporre un piano operativo che abbia come obiettivo la realizzazione di un modello organizzativo razionale ed efficiente per la gestione integrata delle strutture e delle risorse di ARPAT e Aziende USL per la tutela della salute in relazione alle problematiche ambientali»; Vista la legge regionale n. 14 del 19/03/2007 con la quale è stato istituto il piano regionale di azione ambientale; Richiamato il Piano Regionale di Azione Ambientale , approvato con la deliberazione del Consiglio Regionale n. 32 del 14/03/2007, ed in particolare gli obiettivi di cui al paragrafo 2.2 L integrazione dell ambiente con le altre politiche regionali e Ambiente e salute ; Visto il Piano Sanitario Regionale , approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 53 del 16/07/2008, ed in particolare quanto riportato ai paragrafi: La prevenzione collettiva, punto c) La rete della prevenzione ; Il coordinamento interistituzionale ; Preso atto della comunicazione alla Giunta Regionale eseguita congiuntamente dall'assessore alla Tutela dell'ambiente e all'energia e dall Assessore al Diritto alla Salute in data 03/03/2008 ed inerente il processo di riorganizzazione dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) e lo stato della proposta di legge relativa ad ARPAT in fase di elaborazione dal gruppo di lavoro Messa a punto di Pdl relativo ad ARPAT, istituito dal C.T.P. della Giunta in data 07/09/2006; Visto il documento inerente la proposta di un modello di sistema integrato dei laboratori della Toscana, allegato al presente atto ed elaborato dal gruppo di lavoro tra: Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), Laboratori di Sanità Pubblica di Area Vasta delle aziende USL (LSP), Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana (IZS), Direzione Generale del Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà, Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali, ed Organizzazioni Sindacali, e coordinato dalla Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà; Atteso che la proposta elaborata dal gruppo di lavoro sopra citato riporta le linee di indirizzo per ottenere un integrazione e un raccordo funzionale tra i laboratori Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, i laboratori di Sanità pubblica e i laboratori dell Istituto Zooprofilattico al fine di realizzare un

3 sistema integrato regionale dei laboratori per la prevenzione e protezione, in conformità delle indicazioni riportate nel Piano Sanitario Regionale e nel Piano Regionale di Azione Ambientale ; Vista la delibera della Giunta Regionale n. 313 del 07/05/2007 avente per oggetto: Indirizzi alle Aziende Sanitarie in merito all attuazione del «Progetto di rimodellamento dell Attività dei Servizi Diagnostici di Medicina di Laboratorio» ; Considerato che la proposta di riorganizzazione elaborata dal gruppo di lavoro sopra citato è conforme ai principi della D.G.R.T. 313/2007 che mirano: - all uso integrato delle strutture con un governo in rete dei servizi improntato a principi di efficienza economica, efficacia ed appropriatezza, secondo i dettami della Medicina Basata sulle Prove (EBM); - a garantire sia facilità ed equità di accesso alle prestazioni per i cittadini, sia la valorizzazione della competenza e della professionalità degli operatori; - ad avviare un programma che, nell ambito della programmazione aziendale e di Area Vasta, vada verso un sistema di laboratori pubblici integrato su scala provinciale/aziendale e capace di assicurare al territorio un servizio più flessibile e di alta qualità; Ritenuto che per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT IZS LSP della Toscana, debba essere preliminarmente sottoscritto uno specifico protocollo d intesa tra le Regione Toscana, ARPAT, IZS e organizzazioni sindacali, di cui allo schema di protocollo riportato nell allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; Visto lo schema di protocollo d intesa elaborato dal Settore Igiene pubblica della Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà d intesa con il Settore Medicina Predittiva-Preventiva della stessa Direzione e con l area di coordinamento Prevenzione Integrata degli Inquinamenti e Programmazione Ambientale della Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali ; Ritenuto di rinviare ad un successivo atto della Giunta Regionale la definizione dei criteri operativi per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT IZS LSP della Toscana e di attuazione di quanto individuato nel protocollo d intesa sopra citato; A voti unanimi DELIBERA 1. di approvare lo schema di Protocollo d Intesa tra la Regione Toscana, l Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana (IZS), ed Organizzazioni Sindacali, contenuto nell'allegato A), che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di autorizzare il Presidente, o suo delegato, a sottoscrivere, per conto della Regione Toscana, il Protocollo d Intesa suddetto;

4 3. di rinviare ad un successivo atto della Giunta Regionale la definizione dei criteri operativi per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT IZS LSP della Toscana e di attuazione di quanto individuato nel Protocollo d Intesa sopra citato. Il presente atto, soggetto a pubblicazione ai sensi dell articolo 18, comma 2, lett. a) della L.R. 23/2007, in quanto conclusivo del procedimento amministrativo regionale, è pubblicato integralmente sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta regionale. SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE VALERIO PELINI EMANUELA BALOCCHINI ANDREA LETO Il Direttore Generale FRANCESCO IZZO Il Direttore Generale MAURO GRASSI

5 SISTEMA INTEGRATO DEI LABORATORI ARPAT IZS LSP DELLA TOSCANA PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, ARPAT, IZS E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI Premessa Visto il Piano Sanitario Regionale , approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 53 del 16/07/2008, ed in particolare quanto riportato al punto c) La rete della prevenzione del paragrafo 5.2 La prevenzione collettiva ed al paragrafo Il coordinamento interistituzionale ; Visto il Piano Regionale di Azione Ambientale , approvato con la deliberazione del Consiglio Regionale n. 32 del 14/03/2007, ed in particolare gli obiettivi di cui al paragrafo 2.2 L integrazione dell ambiente con le altre politiche regionali e Ambiente e salute ; Considerato il processo di revisione della legge regionale 18/05/1995, n. 66, istitutiva dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, di cui al gruppo di lavoro Messa a punto di Pdl relativo ad ARPAT, istituito dal C.T.P. della Giunta in data 07/09/2006; Visto il documento del 16 Aprile 2007 conclusivo dei lavori del gruppo di lavoro sopra citato, in cui sono sintetizzati i punti cardine di una nuova legge per ARPAT; Visto il Progetto di riorganizzazione degli enti, aziende e agenzie regionali approvato dal CTP il 09/11/2007 e oggetto di una Comunicazione del Presidente, alla Giunta Regionale in data 20/11/2007, nel quale, paragrafo intitolato Riordino dell Agenzia Regionale ARPAT, si sottolinea l esigenza di una nuova normativa per ARPAT e si riprendono i punti fondamentali del documento prodotto dal suddetto gruppo di lavoro Messa a punto di Pdl relative ad ARPAT ; Richiamata la decisione della Giunta Regionale n. 10 dell 11 settembre 2006, avente per oggetto la promozione di un percorso di integrazione tra le Politiche Ambientali e le Politiche per il Diritto alla salute; Considerato che nella Decisione sopra citata si dispone, tra l altro, di: dare mandato ai Direttori Generali delle Direzioni Generali "Diritto alla salute e politiche di solidarietà" e "Politiche territoriali e ambientali", di predisporre un piano operativo che abbia come obiettivo la realizzazione di un modello organizzativo razionale ed efficiente per la gestione integrata delle strutture e delle risorse di ARPAT e Aziende USL per la tutela della salute in relazione alle problematiche ambientali ; Considerata l ipotesi di riorganizzazione delle strutture di laboratorio dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZS) e dei Laboratori di Sanità Pubblica di Area Vasta della Toscana (LSP), elaborato dal gruppo di lavoro misto tra Regione Toscana, ARPAT, IZS, LSP e OO.SS, allegata al presente Protocollo; Visto il documento finale del Tavolo tra Regione, ARPAT e OO.SS., firmato in data 14/07/2008 presso la Vice Presidenza della Giunta Regionale, che considera la presente intesa parte integrante del Documento siglato; 1

6 L Assessorato al Diritto alla Salute, l Assessorato alla Tutela dell'ambiente e all'energia, ARPAT, IZS e le Organizzazioni Sindacali firmatarie del presente Protocollo concordano sui seguenti punti: 1. di implementare un sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana secondo un modello che prevede una competenza territoriale di area vasta per lo svolgimento delle attività analitiche, ivi compresa la realizzazione di centri regionali di riferimento per le analisi di determinate matrici all interno delle strutture di area vasta; il modello di sistema integrato è formalizzato in un apposito atto della Giunta Regionale; 2. le strutture ARPAT, IZS e LSP, procederanno ad una riorganizzazione dei propri laboratori secondo un modello di integrazione funzionale che prevede un unica articolazione organizzativa per struttura per ognuna delle tre Aree Vaste della Toscana, come dettagliato nell allegato al presente atto; 3. i documenti elaborati dal gruppo di lavoro misto tra Regione Toscana, ARPAT, IZS, LSP e OO.SS citato in premessa, costituiscono un riferimento per la Giunta Regionale per la definizione dei criteri operativi inerenti la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana; 4. i tempi per la realizzazione del sistema integrato sono compresi nella validità del P.S.R e del P.R.A.A ; 5. il percorso attraverso il quale si realizzerà il sistema integrato sarà concordato e definito in ogni area vasta da gruppi di lavoro interaziendali composti anche da referenti professionali delle strutture ARPAT, IZS e LSP. I gruppi di lavoro interaziendali, previa concertazione con le OO.SS., presentano un progetto per la realizzazione del sistema integrato nell area vasta di competenza nell ambito del modello allegato al presente atto, elaborato dal gruppo di lavoro misto tra Regione Toscana, ARPAT, IZS, LSP e OO.SS citato in premessa ed in conformità agli indirizzi della cabina di regia regionale di cui al punto 8; i progetti dei gruppi di lavoro sono valutati e approvati dalla cabina di regia regionale di cui al punto 8; 6. nei casi in cui si prevede il trasferimento di funzioni analitiche tra le strutture ARPAT, IZS e LSP e/o tra diversi livelli territoriali, saranno attivate le eventuali richieste di mobilità, previo confronto con le OO.SS.; 7. di consolidare, a partire dal 01/01/2009, le risorse economiche destinate alla realizzazione dei progetti delle strutture della Toscana dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale; 8. di istituire una cabina di regia regionale avente le funzioni di indirizzo, coordinamento, supervisione e monitoraggio del processo di realizzazione del sistema integrato dei laboratori, ed in particolare della valutazione e approvazione dei progetti di cui al punto 5; la cabina di regia regionale conterrà anche una rappresentanza professionale. I componenti della cabina di regia ed i criteri di formazione dei gruppi di lavoro interaziendali saranno individuati in un apposito atto della Giunta Regionale; 2

7 9. la Regione si impegna a monitorare l attuazione della realizzazione del sistema integrato, comunicando lo stato di avanzamento del percorso ai firmatari del presente Protocollo con riunioni di frequenza almeno semestrale; 10. la Regione, fatte salve le opportune verifiche di fattibilità, si impegna a garantire un percorso formativo, anche di livello universitario, di un contingente del personale del comparto di ARPAT da contrattare annualmente. Firenze, Regione Toscana - Assessore al Diritto alla Salute:..... Regione Toscana - Assessore alla Tutela dell'ambiente e all'energia:.. Direttore Generale Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT):.. Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZS): OO.SS. 3

8 ALLEGATO AL PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, ARPAT, IZS E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SUL SISTEMA INTEGRATO DEI LABORATORI ARPAT IZS LSP DELLA TOSCANA 1. PREMESSA La presente relazione rappresenta la sintesi dei lavori condotti dal Gruppo di lavoro misto tra Regione Toscana, ARPAT, IZS, LSP e OO.SS per lo studio finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato dei laboratori della Toscana. Lo studio è iniziato con l esame dei dati provenienti dalla ricognizione delle risorse umane e strumentali assegnate ad ARPAT, IZS e LSP, nonché delle attività analitiche eseguite dalle tre strutture e dei costi relativi al personale (dati 2005). Successivamente sono state censite con maggiore dettaglio le attività analitiche delle strutture aggiornando i dati al Considerando il tempo a disposizione del Gruppo non è stato possibile approfondire dettagliatamente alcuni aspetti inerenti le analisi dei costi conseguenti alle ipotesi riorganizzative elaborate nel modello di Sistema. Tali aspetti potranno eventualmente essere approfonditi nell ambito dei progetti di realizzazione che dovranno precedere l avvio di ogni azione prevista dalla proposta, in relazione, soprattutto, all identificazione delle risorse umane, strumentali ed economiche necessarie al compimento delle varie fasi della realizzazione del sistema integrato. 2. IL MODELLO DI SISTEMA INTEGRATO La riorganizzazione illustrata si inserisce nel quadro delle disposizioni e degli obiettivi del Piano Sanitario Regionale (paragrafi 5.2 e ) e del Piano Regionale di Azione Ambientale (paragrafi 2.2 e 2.2.1). I tempi di realizzazione del sistema integrato sono compresi nella vigenza dei Piani sopra citati. Gli obiettivi della riorganizzazione sono riassunti di seguito: a) realizzare un sistema integrato di laboratori, seguendo un modello a rete, che permetta l uso integrato delle risorse (umane e tecnologiche) a livello di macroarea e regionale; b) concentrare per quanto possibile le strutture di laboratorio, al fine di ottenere la crescita del livello di specializzazione delle strutture con la costituzione di centri di eccellenza; c) valorizzare la formazione e le capacità professionali delle risorse umane, ad ogni livello, e razionalizzare l impiego delle risorse umane; d) ottenere il miglioramento della qualità del servizio (diminuzione dei tempi di risposta analitici, aumento dell offerta delle prove analitiche, aumento della dinamicità complessiva del sistema); e) perseguire il miglioramento dell efficienza organizzativa dei laboratori e del sistema nel suo complesso ed ottenere un risparmio complessivo dei costi di gestione; f) realizzare a livello regionale un complessivo riequilibrio delle risorse umane e strumentali dedicate alle attività analitiche, con la possibilità di ottenere la liberazione di risorse umane e strumentali dai laboratori ARPAT da dedicare alle analisi istituzionali di tipo ambientale. Per centrare gli obiettivi sono stati individuati i criteri di riferimento indicati di seguito: perseguire il mantenimento dell unitarietà del campione; dare un unico riferimento al committente della prestazione analitica; identificare la struttura in grado, in prospettiva, di sviluppare maggiormente la competenza analitica richiesta del committente; identificare la competenza territoriale della struttura di laboratorio in grado di garantire il migliore rapporto tra il numero di campioni analizzati e le particolari esigenze analitiche della matrice in esame; assicurare la continuità del servizio per tutte le attività analitiche legate a controlli ufficiali. Il modello di sistema integrato ideato dal gruppo, sulla base dell analisi dei dati citati in premessa, si identifica nella maggior parte dei casi in una competenza territoriale di area vasta per lo svolgimento delle attività analitiche, salvo alcuni casi nei quali risulta maggiormente appropriata 1

9 la realizzazione di centri regionali di riferimento. La riorganizzazione dei laboratori delle strutture ARPAT, IZS e LSP deve realizzarsi, di conseguenza, secondo un modello di integrazione funzionale che prevede un unica articolazione organizzativa per struttura per ognuna delle tre Aree Vaste della Toscana, all interno dei quali saranno attivi centri regionali di riferimento per le analisi di determinate matrici. In alcuni casi gli elementi di valutazione disponibili hanno indicato opzioni diverse ma ugualmente percorribili dal punto di vista tecnico. In tali casi si è ritenuto di attribuire una priorità ai criteri indicati in precedenza, privilegiando sia l obiettivo di assegnare la gestione del campione al soggetto titolare del procedimento, sia quello di liberare, in prospettiva, risorse analitiche di ARPAT, che potranno essere reimpiegate per aumentare la capacità di risposta alla sempre crescente domanda di analisi in campo ambientale. La proposta di riorganizzazione prende in esame gli ambiti di attività attualmente comuni alle tre strutture componenti del futuro sistema integrato (acque potabili, acque minerali e termali, acque di dialisi, acque di piscina, alimenti, materiali a contatto con alimenti, cosmetici, farmaci ad uso umano o veterinario, stupefacenti). Le altre matrici (ad esempio rifiuti, aria ambientale, campioni biologici dei lavoratori, ecc.) non sono state discusse perché già idoneamente trattate in modo esclusivo dal soggetto istituzionalmente preposto. Infine, per completare la realizzazione del sistema integrato si ritiene necessario prevedere: a) la costituzione di una cabina regia regionale, istituita con apposito atto regionale, con la funzione di garantire un governo centrale del Sistema Integrato dei Laboratori. La cabina di regia dovrà avere funzioni di indirizzo, coordinamento, supervisione e monitoraggio del processo di realizzazione del sistema integrato dei laboratori; b) la costituzione di articolazioni interaziendali di area vasta, composte anche da referenti professionali delle strutture ARPAT, IZS e LSP, che abbiamo il compito di concordare e definire il processo di realizzazione del sistema integrato, in conformità degli indirizzi della cabina di regia regionale di cui al punto precedente; c) la definizione delle priorità di intervento per la realizzazione del sistema integrato; d) la realizzazione di efficiente sistema di trasporto dei campioni; e) la realizzazione di affiancamenti e tutoraggi dei tecnici di laboratorio delle varie strutture coinvolti nel trasferimento delle competenze analitiche; f) l uso integrato, a livello regionale, delle risorse tecnologiche ad alta complessità (GC/HRMS, HPLC/MSn, HPLC/MS-MS, HPLC-ICP/MS, SEM, DRX, spettrometria beta e gamma, ); g) lo sviluppo un sistema comune di indicatori per la valutazione delle performance dei laboratori interni al sistema integrato regionale; h) la realizzazione di servizi interni al Sistema Integrato; ad esempio il Centro SIT per la taratura dei fonometri, istituito presso il LSP di Siena, è in grado di fornire le proprie prestazioni al Sistema Integrato. Le funzioni potranno essere integrate con quelle fornite dal Centro SIT di ARPAT in corso di accreditamento; i) l integrazione dei sistemi informativi; è necessario sviluppare l integrazione dei sistemi informativi, a partire da quelli della rete dei laboratori, al fine di costituire banche dati comuni; j) la realizzazione di uno spazio dedicato alla ricerca e sviluppo, finalizzato al miglioramento continuo dell appropriatezza delle prestazioni. A questo scopo, ove possibile, è auspicabile il coinvolgimento pure delle strutture universitarie toscane. 2

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