Periodo triassico 35 milioni di anni

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1 Periodo triassico 35 milioni di anni L'origine del vocabolo deriva dal fatto che in quelle aree della Germania in cui questo periodo è ben rappresentato, esso può venir nettamente distinto in 3 piani, dei quali il mediano, di origine marina, si trova interposto agli altri due di tipo prevalentemente continentale. Figura 1. Ricostruzione di un ambiente del Triassico con due dei Vertebrati diffusi in quel periodo: il Lystrosaurus, erbivoro, e il Cynognatus (più in basso), carnivoro. In questo Periodo, a causa della mancanza di acqua, le piante del Triassico si riprodussero grazie all azione del vento, che ne disperdeva i semi. La flora era dominata dalle foreste di Gimnosperme, alberi e arbusti ad alto fusto con rami ricoperti da aghi al posto di foglie, che si riproducono lasciando cadere i semi contenuti in un cono (= Conifere). A uscire indenni dall estinzione permiana furono Invertebrati come scorpioni e millepiedi ma anche Anfibi giganti e nuove famiglie di Rettili come i Terapsidi, considerati gli antenati dei Mammiferi. Il Triassico terminò con una nuova estinzione di massa, cui sopravvissero i dinosauri mentre la maggior parte degli altri Rettili scomparve. Flora triassica. Figura 2. Dicroidium. Con l estinzione permo/triassica e l aridità climatica si assiste ad una diversificazione di piante più legnose e produttrici di impollinazione anemofila e seme (Gimnosperme, in particolare conifere, pteridosperme (es. Dicroidium ), cycas, bennettitale e Ginkoales) rispetto alle piante paleozoiche portatrici di spore. Si estinsero i grandi licopodi e cordaites ma sopravvissero i piccoli licopodi. Le felci continuarono a dominare caratterizzando anche la flora triassica. Le aree equatoriali erano occupate da sparse foreste di conifere (es. Araucariaceae) a cycas

2 Fauna triassica. Tra gli invertebrati meritano menzione le Ammoniti (fossili guida durante tutto il Mesozoico), cefalopodi tetrabranchiati muniti di conchiglia esterna avvolta a spirale, continuazione dei Nautiloidi paleozoici. Questa conchiglia è molto simile a quella dell attuale Nautilo vivente nel Pacifico. Figura 2. Il Nautilo - Nautilus pompilius - come gli altri Nautilidi ha un area di diffusione limitata al Pacifico e disposta intorno ai Tropici: vive dal Pacifico orientale sino alle Isole Figi. Alcune delle trasformazioni che subirono le Ammoniti - dal momento della comparsa sino al massimo sviluppo - si ripetono durante lo sviluppo individuale di ogni Ammonite evoluta. Questo fatto richiama la Legge di Haeckel, secondo cui l ontogenesi, cioè lo sviluppo di un individuo, ricapitola la filogenesi, che è lo sviluppo della specie. Altro esempio di questa legge è fornito dall ontogenesi del girino di rana. Le poche specie sopravvissute alla decimazione di massa del Permiano fanno fatica a riprendersi. Ci vogliono circa dieci milioni di anni perché la fauna terrestre torni a ripopolarsi e il doppio del tempo è necessario a quella marina. La scena del primo Triassico (da 245 a 204 Ma fa) è poco prolifica in quanto a varietà delle specie. Quelli che più si sviluppano sono i rettili. Prima i Terapsidi, detti anche rettili mammaliani, perché considerati antenati dei mammiferi, successivamente gli Arcosauri, precursori di coccodrilli e dinosauri. Dopo l età dei pesci, comincia così quella dei rettili, che si espandono a occupare l entroterra della Pangea e si moltiplicano nel clima caldo e spesso desertico a loro favorevole (Figura 3). Figura 3. Il Triadobatrachus Per quanto riguarda gli anfibi, è al Triassico che risale la rana primitiva Triadobatrachus. Ha il cranio basso e largo, e la fronte rotonda, le tipiche lunghe zampe, un area pelvica rinforzata, e un accorciamento della schiena. Da qui in poi le rane non fanno che aumentare nei resti fossili e, dopo aver raggiunto le caratteristiche per uno stile di vita di successo, non sembrano cambiare di molto. Ma veniamo ai rettili (Figura 8). I Dicinodonti sono mammaliani dalle dimensioni comprese tra quelle di un topo e un cane. Tra loro, il Lystrosaurus (Figura 4) è un erbivoro di cui si hanno resti fossili in abbondanza, a indicare la grande diffusione. È privo di denti ma ha due zanne nella mascella. I Cinodonti, anch essi mammaliani, assomigliano ai futuri discendenti mammiferi grazie ad alcuni cambiamenti nella struttura del teschio. Si forma sulla cima della bocca il palato secondario, separando il canale nasale e rendendo possibile mangiare e respirare allo stesso tempo. Compaiono denti differenziati: tra incisivi, canini, e laterali.

3 Un corposo gruppo di rettili conduce vita marina: i Notosauri sono infatti abili nuotatori e si nutrono di piccoli pesci, grazie a una mascella dotata di denti aguzzi come aghi. Da questi si sviluppano i Placodonti che, vicini alle coste, predano molluschi dalle rocce, con i loro prominenti incisivi. Figura 4. Lystrosaurus. Chi ha un buon successo sono infine gli ittiosauri (Figura 5), che condividono con squali e delfini di oggi rispettivamente pesci e mammiferi, i gusti alimentari e una tipologia che li rende forti e veloci nuotatori (convergenza evolutiva). Figura 5. Mixosaurus. Sulle rocce marine del Triassico, si trova anche un curioso animale il Tanystropheus (Figura 6). Adattato parzialmente alla vita acquatica, è lungo sette metri e ha un corpo modesto, zampe da lucertola, una coda piuttosto ordinaria, e la testa di un mangiatore di carne o pesce. Il collo lo rende unico perché serpentino e formato da dodici vertebre, ognuna lunga mezzo metro. Lo usa per immergere la testa in acqua e pescare. Figura 6. Tanystropheus.

4 Nell entroterra dominano gli Arcosauri, il cui nome significa «lucertole al potere». Compaiono già nel Permiano, ma è nel successivo Triassico che si sviluppano, dando origine a due rami evolutivi: coccodrilli da una parte, e dinosauri dall altra. Tra gli arcosauri alla fine del Triassico emerge infatti un gruppo di rettili chiamati tecodonti,. La prima comparsa dei Dinosauri si verifica proprio alla fine del triassico (tra 230 e 225 Ma fa) attraverso i Tecodonti cioè rettili coi denti impiantati in alveoli e tutti all'incirca della stessa forma e dimensione che comprendono due rami principali, quello degli Pseudosuchi e quello dei Fitosauri; un terzo, Etosauri, era formato da soggetti molto simili ai coccodrilli, con robusta corazza a piastre. Figura 7. - Euparkeria, era un diapside primitivo dotato di arti posteriori molto più lunghi degli anteriori e probabilmente era bipede. Alcuni Tecodonti si erano adattati a una corsa veloce su due zampe: a questo proposito non possiamo tralasciare Euparkeria (Figura 7) genere del triassico inferiore derivato dal ramo degli Pseudosuchi e caratterizzato da piccole dimensioni lunghezza totale 1 metro circa nonché da proporzioni snelle, chiaramente adattato a spostamenti veloci sulle sole zampe posteriori. Verosimilmente i dinosauri presero origine da questi tecodonti bipedi. La maggior parte dei Tecodonti si era però adattata a una locomozione su 4 zampe e la parte superiore degli arti aveva posizione verticale - anziché laterale rispetto al tronco come nei Teriodonti - consentendo quindi una maggiore agilità. Ancora nel triassico - prima dei dinosauri e pur sempre dai tecodonti - si evolvono i coccodrilli. Verso la fine del triassico, circa 200 milioni di anni orsono, fanno la loro comparsa i Celurosauri dinosauri saurischi

5 teropodi bipedi e carnivori sui quali torneremo disquisendo sull'origine degli uccelli. Il triassico terminò con estinzioni in massa, cui sopravvissero i dinosauri, mentre scomparve la maggior parte degli altri rettili. Figura 8. Filogenesi dei rettili. Uno dei primi tentativi di mettere ordine nella babele dei fossili rettiliani è stato quello di Samel Wendell Williston ( ), secondo cui i Rettili possono essere classificati in base alla forma e al numero di finestrature esistenti nel loro cranio, in Anapsidi, Diapsidi, Euriapsidi e Sinapsidi.

6 Gli Anapsidi, come afferma il loro nome, sono privi di finestrature nella regione temporale nel cranio. Attualmente essi sono rappresentati dai soli Cheloni (cioè dalle tartarughe). I Diapsidi invece hanno sviluppato due finestrature su ciascun lato del cranio, che permettono alle fauci di aprirsi in maniera più ampia, e forniscono la zona di inserzione per muscoli delle mascelle più grandi e forti. Sono classificati come tali anche animali come le Lucertole, che nel corso dei milioni di anni hanno perso una delle due finestre, o come i Serpenti, che addirittura le hanno perdute entrambe, ma anche gli Uccelli, che oggi possiedono crani molto modificati, in base alla loro storia evolutiva. I Diapsidi includono anche i Dinosauri, i Crurotarsi (da cui discesero i Loricati, cioè i coccodrilli) e molte forme estinte come gli Avicefali, i Fitosauri e i Coristoderi. Gli Euriapsidi (o Parapsidi) sono un gruppo di Rettili caratterizzati da una sola finestra temporale, un'apertura dietro le orbite sotto la quale si articolano l'osso postorbitale e quello squamosale. Sono Euriapsidi molti Rettili adattati alla vita marina come i Plesiosauri, gli Ittiosauri e i Placodonti, oggi tutti estinti, e che vengono anche indicati con il nome di Ichhyopterigi). I Sinapsidi, oggi meglio noti come Terapsidi, possiedono anch'essi una sola finestratura dietro le orbite, ma essa differisce da quella degli Euriapsidi perché è posta al di sotto dell'articolazione tra l'osso postorbitale e quello squamosale. I Sinapsidi sopravvissuti alla grande estinzione di fine Permiano nel corso del Triassico e del Giurassico diedero origine ai primi Mammiferi.