Progetto Life+ 08 NAT/IT/ Gypsum - Azione C1 Chiusura di grotte naturali e di cavità artificiali ad esse connesse

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1 Progetto Life+ 08 NAT/IT/ Gypsum - Azione C1 Chiusura di grotte naturali e di cavità artificiali ad esse connesse RELAZIONE CONCLUSIVA PREMESSA L obiettivo del progetto LIFE Gypsum è la Tutela e gestione degli habitat associati alle formazioni gessose dell Emilia-Romagna. L azione C1 dal progetto LIFE prevede la realizzazione all interno del Parco della Vena del Gesso e dell omonimo SIC/ZPS Vena del Gesso Romagnola della chiusura di grotte naturali e di cavità artificiali ad esse connesse. L intervento è finalizzato alla tutela diretta dell habitat 8310 e delle colonie di chirotteri troglofili che lo frequentano, mediante la posa di opportuni cancelli che ostacolano l accesso di persone non autorizzate e, allo stesso tempo, permettano il passaggio dei chirotteri e di altre specie faunistiche. Considerato che la Federazione Speleologica Regionale Emilia-Romagana (FSRER) ha tra i suoi scopi: le azioni volte alla conoscenza, allo studio, alla protezione ed alla tutela dei beni culturali ambientali e paesaggistici presenti nelle zone carsiche e aree di interesse speleologico, alla valorizzazione delle aree e dei fenomeni carsici e delle cavità artificiali di interesse storico, culturale sociale e antropologico,, l adesione al progetto è stata una naturale conseguenza. Inoltre la FSRER da anni svolge e collabora ad attività di ricerca studio e tutela dei chiorotteri e dei loro habitat. AVVIO DEL PROGETTO L avvio del progetto ha richiesto una serie d incontri tra la FSRER, i referenti del Life e il Parco (VGR). Queste riunioni hanno avuto lo scopo di illustrare il progetto, comprenderne e condividerne gli obiettivi e i modi d esecuzione. Numerosi sono stati gli incontri tra la Federazione, i gruppi speleologici e i referenti del Parco (VGR), in particolare con il responsabile tecnico, per meglio definire i dettagli e i modi operativi degli interventi. Inquadrato l insieme delle azioni da compiere, la FSRER ha poi svolto riunioni per deliberare l adesione al progetto, l individuazione dei gruppi speleologici attuatori degli interventi e la programmazione dei lavori. Una volta verificata le effettive capacità e possibilità d intervento, è stata firmata la convenzione con il Parco per l attuazione di parte degli interventi previsti dall azione C1. La FSRER, con il coordinato del Dott. Andrea Noferini ha seguito tutti i lavori. Tale coordinamento si è svolto con una serie d incontri e di costanti sopralluoghi durante l esecuzione delle operazioni. Da questa serie d incontri e dai sopralluoghi in ambiente sono scaturite le linne-guida relative a modalità e criteri per la corretta ed uniforme realizzazione operativa degli interventi elaborate dal Parco della Vena del Gesso con il supporto tecnico scientifico del Capofila di progetto e degli

2 incaricati del monitoraggio Chirotteri. Tali linee guida sono state condivise dalla Federazione prima dell approvazione finale.

3 PIANIFICAZIONE LAVORI Per primo sono state individuate le grotte con presenza di colonie di chirotteri. Di questi habitat si è data priorità d intervento a quelli di maggiore intensità di presenza di chirotteri considerato anche la presenza di specie di interesse. Sono poi stati individuati otto siti dove svolgere gli interventi di posa dei cancelli. Le aree ove intervenire sono state scelte, oltre alla presenza di chirotteri, in base ad un ordine di priorità determinato: - dalla importanza dell habitat stesso, - dalla possibilità di accesso all uomo, - sulle difficoltà tecniche organizzative per l istallazione dei cancelli, - delle doline inghiottitoi e grotte oggetto dell intervento previsto dal Life azione C3, - dai Geositi Carsici. Per ogni singolo sito è stata predisposta una specifica scheda di monitoraggio, svolgendo sopralluoghi e documentando il tutto con fotografie, rilievi e relazioni descrittive. I siti individuati per zona e geositi carsici sono: Zona Monticino Tanaccia: Geosito n. 33, Sistema carsico della Tanaccia - Buco del Noce Zona Monte Mauro: Geosito n. 31, Doline di Monte Mauro - Grotta della Lucerna Zona Rio Stella Rio Basino: Geosito n. 30, Sistema carsico Stella-Basino - Inghiottitoio Rio Stella; - Risorgente Rio Basino Zona Crivellari: Geosito n. 29, Sistema carsico dei Crivellari - Grotta III di Cà Boschetti - Grotta I di Cà Boschetti - Grotta Grande dei Crivellari Zona Imolese: Geosito n. 26, Sistema carsico del Rio Sgarba e Sistema carsico delle Banzole - Inghiottitoio ad ovest di Cà Siepe - Grotta della Befana

4 A queste grotte nel corso dei lavori si è deciso di aggiungerne altre due non previste nella convenzione operativa: Zona Rontana Castelnuovo Parco Carnè: Geosito n. 32, Sistema carsico del Rio Caviale - Buca della Madonna Zona Monte Mauro: Geosito n. 31, Doline di Monte Mauro - Dolina sotto Cà Castellina Con questa suddivisione, siamo riusciti ad intervenire sull intero ambito del Parco della Vena del Gesso Romagnola e dell omonimo sito Natura 2000, raccordando l intervento con l azione C3 del Life ed allo stesso tempo ad agire in modo preciso e incisivo nelle singole grotte. Scelti i luoghi d intervento sono stati contattati anche i proprietari dei terreni, allo scopo di ottenere le autorizzazioni per l accesso ai siti. Il Parco ha provveduto anche a raccogliere tutte le autorizzazioni necessarie dai comuni territorialmente interessati dai lavori: Fontanelice, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella. Per la Grotta della Lucerna, sito di interesse archeologico, è stata data comunicazione dei lavori alla competente Soprintendenza per i beni archeologici di Ravenna. Finita questa fase di pianificazione, gli 8 siti sono stati assegnati ai 5 gruppi speleo che ne hanno curato i lavori: - Gruppo Speleologico Faentino (GSF); - Ronda Speleologica Imolese (RSI); - Gruppo Speleologico Emiliano del Cai di Modena (GSE); - Gruppo Speleologico Ambientalista Ravenna (GSAR); - Gruppo Speleologico GAM Mezzano (SGAM). Nello specifico: - Buco del Noce, GSF; - Inghiottitoio Rio Stella - Risorgente Rio Basino, SGAM; - Grotta III di Cà Boschetti, GSE; - Grotta I di Cà Boschetti SGAM; - Grotta Grande dei Crivellari GSAR; - Inghiottitoio a ovest di Cà Siepe, RSI; - Grotta della Befana, RSI; - Buco della Madonna, GSF; - Dolina sotto Cà Castellina, SGAM; - Grotta della Lucerna, tutti i gruppi congiuntamente.

5 AVVIO LAVORI I lavori sono iniziati prendendo contatto con i proprietari dei terreni e con i residenti, che avevano già dato, e in molti casi sottoscritto, il permesso per eseguire i lavori, per pianificare i giorni d intervento e i modi d esecuzione dei lavori, allo scopo di non arrecare danni alle colture se presenti. E stato poi pianificato ogni singolo intervento individuando i modi d istallazione dei cancelli, costruendo, sul luogo precise sagome, sulla base delle quali è poi stato possibile realizzare i cancelli. Abbiamo verificato quali attrezzi fossero necessari e l organizzazione d insieme, allo scopo di rendere meno invasivo possibile l intervento stesso. La posa dei cancelli si è svolta esclusivamente a mano, non essendo possibile fare altrimenti per: - la fragilità ambientale; - il contenimento massimo di ogni impatto ambientale; - i luoghi di installazione, per lo più inaccessibili a qualsiasi mezzo meccanico. Inoltre a tutela dell ambiente carsico sono state scrupolosamente seguite tutte le prescrizioni riportate all art 12 della convenzione sottoscritta con il Parco e in particolare: ART PRESCRIZIONI Tutti gli interventi dovranno essere realizzati con modalità tali da garantire la conservazione delle biocenosi di grotta, della flora e vegetazione di pregio naturalistico presente, degli habitat e delle specie di interesse comunitario e delle morfologie naturali delle grotte e cavità carsiche. E' vietata qualsiasi attività di raccolta e asportazione di fossili, minerali e concrezioni, nonché di reperti paleontologici e archeologici negli ambienti carsici. Qualora fossero rinvenuti reperti archeologici e paleontologici è fatto obbligo di comunicarlo al Consorzio, che si incaricherà di attivare le Autorità competenti. Allo stesso modo sono state rispettate tutte le norme e prescrizioni in materia di sicurezza, così come riportate nell art 11 della medesima convenzione: ART DISPOSIZIONI DI SICUREZZA E fatto obbligo di adottare tutte le precauzioni e gli accorgimenti atti ad evitare l instaurarsi di situazioni di rischio o pericolo per gli stessi operatori o per soggetti terzi. Dovranno essere adottate tutte le clausole di sicurezza previste dal Decreto Legislativo n. 81 del E fatto obbligo a tutti gli speleologi impegnati nelle suddette attività, l utilizzo dei necessari dispositivi individuali di protezione (DPI), in particolare di caschetto, mascherina, guanti da lavoro resistenti, calzature adeguate e possibilmente antinfortunistiche, occhiali protettivi. In caso di ritrovamento di ordigni bellici o similari è fatto obbligo di fermare qualunque tipo di lavorazione, abbandonare il sito, contattare il Consorzio e le Forze dell Ordine in attesa del successivo intervento delle autorità competenti. Tali eventi sono ricondotti a quanto stabilito dall articolo 9 per quanto riguarda l interruzione dei tempi. In caso di ritrovamento di rifiuti pericolosi (in particolare di rifiuti che per tipologia e quantità non sono conferibili nelle stazioni ecologiche, quali eternit, bombole di gas con la valvola, ecc) è fatto obbligo di non rimuoverli e lasciarli in sito in attesa dell intervento da parte di ditta specializzata debitamente incaricata per la rimozione e lo smaltimento a norma di legge. Per la realizzazione dei lavori, gli speleologi hanno messo a disposizione il loro materiale tecnico, quali caschi, tute, corde, carrucole, paranchi, vanghe picconi, guanti, sacchi, trapani, generatori di corrente e altro materiale utile.

6 I cancelli sono stati costruiti direttamente dagli speleologi sulla base delle linne-guida relative a modalità e criteri per la corretta ed uniforme realizzazione operativa degli interventi. Il trasporto a spalla dei cancelli sino ai luoghi dove sono stati installati è stato particolarmente faticoso e laborioso e a richiesto tempo e notevoli risorse umane. Con la collaborazione del Responsabile tecnico e dei referenti del Parco sono inoltre state affrontate e risolte tutte le problematiche sorte in fase di esecuzione delle attività, in particolare in merito a modalità esecutive e di accesso ai siti. Nell insieme, sono state necessarie molte ore di lavoro, percorse cospicue distanze in km, coinvolte molte persone: Sito Persone impegnate Ore di lavoro complessive svolte posa cancelli Ore di lavoro complessive svolte per costruzione cancelli Distanze percorse (Km) Gruppo speleologico che ha svolto il lavoro Buco del Noce 10 45,30 37, GSF Inghiottitoio Rio Stella SGAM Risorgente Rio Basino SGAM Grotta III di Cà Boschetti GSE Grotta I di Cà Boschetti SGAM Grotta Grande dei Crivellari GSAR Inghiottitoio a ovest di Cà Siepe 5 91, RSI Grotta della Befana 6 70, RSI Buca della Madonna 7 13,30 10, GSF Dolina sotto Cà Castellina SGAM Grotta della Lucerna Tutti i gruppi Ogni singolo intervento ha richiesto un considerevole impegno ed è stato oggetto di specifiche relazioni, documentazioni fotografiche e topografiche, già consegnate. DIVULGAZIONE DEL PROGETTO Il progetto è stato oggetto d ampia diffusione.

7 Sono state informate le varie istituzioni pubbliche, le comunità locali, i residenti nel Parco (VGR) ed è stato riportato nella rivista della FSRER Speleologia Emiliana, diffusa tra tutti i gruppi speleo italiani. Richiamato nel volume Speleologia e geositi carsici in Emilia-Romagna, sarà ripreso in una prossima pubblicazione relativa ad uno studio interdisciplinare di una zona del Parco (VGR) realizzato dalla Federazione Speleologica con la collaborazione del parco della Vena del Gesso. Si è anche tenuta una conferenza stampa di presentazione del progetto ripresa dai principali quotidiani regionali e locali. (Coriere di Romagna allegato alla Stampa, 1 ott. 2012; La Voce, 29 set. 2012; Sabato Sera, 4 ott. 2012; Sette Sere, 6 ott. 2012; il Resto del Carlino). ALTRE ATTIVITA Il progetto Life Natura dal nome Gypsum Tutela e gestione degli habitat associati alle formazioni gessose dell Emilia-Romagna prevede a cura della FSRER, oltre alla chiusura degli ingressi delle grotte mediante appositi cancelli le operazioni di pulizia di doline, inghiottitoi e grotte. Inoltre, la FSRER ha collaborato anche ad altre attività inerenti al progetto Life: monitoraggi della qualità delle acque; monitoraggi delle popolazioni di Chirotteri e della presenza del loro habitat; attività di comunicazione e divulgazione nelle scuole.

8 CONSIDERAZIONI FINALI Questa iniziativa non è un fatto episodico fine a se stesso, ma è la continuità di un attività in atto da anni, grazie alla costituzione del Parco della Vena del Gesso Romagnola e al rapporto tra questo e la FSRER. Essa s inserisce in un più ampio progetto di tutela e di conservazione degli ambienti carsici e del paesaggio, come previsto dalla legge d istituzione del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, 15 febbraio 2005 e dalla legge regionale 10 luglio 2066, n 9 Norme per la conservazione e valorizzazione della geodiversità dell Emilia-Romagna e delle attività ad essa collegate. Grazie al progetto Life abbiamo potuto aumentare le nostre conoscenze, in particolare sulla presenza dei chirotteri e del loro habitat. Inoltre con la riapertura della grotta presso la dolina sotto Cà Castellina, abbiamo reso possibile l accesso ad un nuovo habitat da parte dei chirotteri ed altre specie di fauna. Diventa di particolare interesse monitorare questo luogo per comprendere se sarà colonizzato, da quali specie e in che tempi, questo può essere un futuro progetto del Parco al quale la Federazione è sin da ora disponibile a collaborare. Gli interventi si sono svolti riducendo al minimo l impatto sull ambiente, grazie ad un lavoro meticoloso svolto esclusivamente a mano da molti speleologi. Le risorse economiche messe a disposizione dal LIFE sono state sufficienti a coprire le spese degli interventi. Le risorse risparmiate, essendo tutto il lavoro svolto a titolo volontario, saranno utilizzate dalla FSRER e dai cinque gruppi, in accordo con il Parco (VGR), per continuare l attività di riqualificazione e disostruzione di doline, inghiottitoi e grotte, e per svolgere azioni volte alla conoscenza, allo studio, alla protezione ed alla tutela dei beni culturali ambientali e paesaggistici presenti nelle zone carsiche e nella aree di interesse speleologico. 4 marzo 2013 In allegato carta topografica con indicazione luoghi d intervento e alcune foto riepilogative dei lavori. Federazione Speleologica Regionale Emilia-Romagana

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10 Immagine 1, 2 e 3. Lavori presso grotta Buco del Noce.

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12 Immagine 4, 5 e 6. Lavori presso Grotta della Lucerna.

13 Life+ 08 NAT/IT/000369

14 Immagine 7, 8 e 9. Lavori presso Inghiottitoio Rio Stella.

15 Immagine 10, 11 e 12. Lavori presso Risorgente Rio Basino.

16 Life+ 08 NAT/IT/000369

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18 Immagine 13, 14, 15, 16, 17, 18. Lavori presso Grotta I di Cà Boschetti.

19 Life+ 08 NAT/IT/000369

20 Immagine 19, 20, 21 e 22. Lavori presso Grotta III di Cà Boschetti.

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23 Immagine 23, 24, 25, 26 e 27. Lavori presso Grotta Grande di Crivellari.

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25 Immagine 28, 29, 30 e 31. Lavori presso Grotta della Befana.

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27 Immagine 32, 33 e 34. Lavori presso Grotta a ovest Cà Siepe.

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29 Immagine 35, 36 e 37. Lavori presso Buco della Madonna.

30 Immagine 38 e 39. Lavori presso Grotta sotto Cà Castellina.

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