DIALOGO O MONOLOGO? Paolo evangelizzatore ad Atene

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1 DIALOGO O MONOLOGO? Paolo evangelizzatore ad Atene Vorrei commentare il famoso discorso di Paolo all aeropago di Atene, un momento di apparente sconfitta per Paolo, l evangelizzatore delle genti. Permettete, però, che prima con il mio pensiero raggiunga tutti coloro che, nella nostra diocesi, sono impegnati nel grande compito della evangelizzazione (compito di tutti i cristiani!). C è chi evangelizza in terra di missione (pensiamo ai nostri Missionari e missionarie nel mondo) e chi evangelizza (ed è la maggior parte di noi!) nella nostra terra, che è anch essa terra di missione. Vorrei essere vicino a quanti evangelizzano ogni giorno, penso ai nostri sacerdoti, ma anche i catechisti, sentendosi a volte stanchi e scoraggiati, eppure si domandano attraverso quali nuove vie poter far giungere agli uomini del nostro tempo la parola sempre nuova di Gesù Signore. Un pensiero affettuoso anche a quei nostri giovani che stanno pensando come evangelizzare i loro coetanei mediante la Missione giovani che stiamo preparando in 1

2 questi mesi., grazie anche all aiuto dei padri Francescani. Tutti noi siamo invitati a ritrovare un ardente amore per Cristo, perché la Parola possa correre veloce, nonostante le resistenze umane, al di là di ogni sconfitta e di ogni nostro umano scoraggiamento. Ne è proprio uscito del tutto sconfitto Paolo dall aeropago di Atene? Non ha forse imparato sulla sua pelle alcune regole dell evangelizzazione, ancora profondamente attuali, tanto che possono diventare anche nostre? * Innanzitutto Paolo giunge ad Atene dopo una grande successo ottenuto a Berea, (At,17,12) dove Molti di loro credettero e anche alcune donne greche della nobiltà e non pochi uomini. Tuttavia è vero che alcuni giudei di Tessalonica sobillano il popolo di Berea a tal punto che Paolo è costretto a partire subito per la strada verso il mare (e arriva ad Atene, una città che portava nei suoi templi e nei suoi monumenti i segni dell antica grandezza), mentre Sila e Timoteo rimasero in città (At 17,14). 2

3 Agli occhi Paolo, Atene è la città ideale per vivere una particolare esperienza di evangelizzazione, perché essa era il faro culturale e la capitale spirituale del mondo di allora, una città fiorente di scuole filosofiche (Luca ricorda gli epicurei e gli stoici), abitata da gente sempre disposta ad ascoltare e accogliere novità. Giunto ad Atene, l animo di Paolo è indignato ( fremeva nel suo spirito ) per il pullulare di simboli religiosi pagani lungo la via che conduce al centro storico della città: l agorà. Il suo impegno quotidiano è rivolto qui, più che ai giudei, a quelli di fuori. Si dedica così alla gente di passaggio, ai molti greci e dialettici che frequentano la vita pubblica, l agorà detta del Ceramico. Qui si svolgeva la vita economica, la discussione politica spicciola, le dispute filosofiche. Luca nota che ogni giorno Paolo conversava con i sostenitori greci delle diverse correnti di pensiero, facendosi filosofo nei giorni feriali e giudeo il sabato. (At 17, 16-21) Discuteva nella sinagoga con i giudei e i pagani credenti in Dio e ogni giorno sulla piazza principale con quelli che 3

4 incontrava. Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui Paolo cerca innanzitutto di capire i suoi interlocutori dentro il contesto in cui si trovano, cammina dentro la città: è il momento dell ascolto e della conoscenza delle culture. Assume il dialogo come stile di incontro, cercando di essere un tessitore di comunicazione fra le culture. Mediante il dialogo, ascolta senza imporre nulla della sua fede. Il dialogo non avviene con i sistemi filosofici o religiosi, ma con gli uomini e le donne e ciò che essi pensano. Cerca di comprendere le ispirazioni profonde degli uomini e delle donne più che le culture e i sistemi filosofici che essi tentano di esprimere. Paolo dialogava (17). L evangelizzazione vive quasi in uno stato di confronto, fatto di accoglienza e di proposta, alla ricerca di una traduzione sempre rinnovata della parola di Dio nelle parole e nelle lingue degli interlocutori, senza paura di dire le ragioni della fede a chi non conosce Gesù, il crocifisso risorto. Alcuni dicevano: che 4

5 cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano? e altri sembra un annunziatore di divinità straniere, Diversamente da Paolo, i filosofi non dialogavano, ma discutevano con lui (19). Essi tuttavia si mostrano disposti ad accogliere la novità dell insegnamento di Paolo e desiderano vederci chiaro. Possiamo dunque conoscere qual è questa nuova dottrina da te predicata? (19-20). Ma sono proprio del tutto sinceri? Hanno veramente l intenzione di ascoltare per capire ed eventualmente accogliere la Parola annunciata da Paolo? Luca, con fine ironia, annota: Tutti gli ateniesi e gli stranieri colà residenti non avevano passatempo più gradito che parlare e sentir parlare! (21) Ed ecco che Paolo all aeropago sale in cattedra, tira fuori la sua bella predica, con un discorso molto opportunamente e culturalmente preparato e dal suo punto di vita affascinante e convincente. Quando Paolo passa dall agorà all aeropago, il dialogo scade in monologo. 5

6 Così, nonostante il suo brillante e articolato discorso, sperimenterà il fallimento dell annuncio. Le sue parole si rivolgono a persone alla ricerca di novità, ma non disposte a lasciarsi conpungere il cuore, a incontrare Dio nelle parole di Paolo. Il messaggio di Paolo non raggiunge il cuore di quegli intellettuali, desiderosi si di sapere, ma non di convertirsi! - Nel suo discorso Paolo constata innanzitutto lo spirito religioso degli ateniesi vedo che siete molto timorati degli dei. Parte dal contesto culturale dei suoi uditori, cerca di entrare nella mentalità di quella gente, nel loro desiderio di trascendenza.tocca le corde della loro cultura. Paolo riesce ad entrare nella sensibilità dei suoi ascoltatori. - E annuncia il Dio ignoto al quale gli ateniesi hanno dedicato per scrupolo un tempio. - - Poi Paolo sottolinea l importanza della ricerca di Dio, che comporta fatica e costanza. E come il cammino di un uomo in un tunnel buio: perché 6

7 cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo come andando a tentoni. - Cercare e trovare Dio è un compito difficile, ma non impossibile. E possibile incontrare Dio perché Dio stesso sta cercando l uomo con la sua presenza e attività. E un Dio personale, che governa la storia, che chiama tutti gli uomini a convertirsi perché egli sta per giudicare il mondo, attraverso un uomo accreditato fra tutti, per mezzo della Risurrezione. - Ma c è una condizione: l uomo deve spogliarsi del suo modo di pensare Dio - a questo punto Paolo giunge al cuore del Vangelo: ossia annunzia la Risurrezione di Gesù, la sua vittoria sul male e sulla morte. E la Risurrezione di Gesù è un dono così straordinario e inatteso che Dio ha fatto agli uomini, che va al di là della mentalità, di qualunque pretesa degli uomini e della loro cultura. 7

8 - Paolo si aspettava che questi sapienti, che pure ritenevano l anima immortale, avrebbero accolto anche il mistero della Risurrezione. - Nel suo discorso, che è un riassunto di affermazioni fondamentali del patrimonio biblico, li aveva portati fin sulla soglia. La reazione del gruppo nel suo insieme è determinata dallo scoglio della Risurrezione. Morte e Risurrezione di Gesù sono i due punti che costituiscono lo specifico dell annuncio cristiano! - Ma gli Ateniesi lo interruppero, cominciarono a deriderlo e gli dissero: ti sentiremo su questo un altra volta!. Paolo è costretto a uscire da quella riunione senza aver ottenuto il successo sperato, nonostante il suo alto discorso. Ne viene da qui per gli evangelizzatori di tutti i tempi che il proprio impegno non assicura ricette dal successo garantito! - Tuttavia non è Paolo che esce sconfitto nello scontro con i sapienti dell aeropago, ma il paganesimo, 8

9 incapace di afferrare l importanza e la profondità dell annuncio evangelico. - Nonostante la reazione dei più, gli Atti degli apostoli ci ricordano che alcune persone in quell occasione hanno aderito alla fede in Gesù: Ma alcuni aderirono a lui e divennero credenti, fra questi anche Dionigi membro dell Areopago, una donna di nome Damaris e altri con loro - questa esperienza segnerà l attività missionaria di Paolo per tutto il resto della sua vita. Lasciata Atene, con sfiducia e angoscia nel cuore (1Ts 3,7) Paolo raggiunge Corinto. Proprio ai Corinti, infatti, scriverà: Quando venni tra voi, non mi sono presentato ad annunciarvi la testimonianza di Dio con sublimità di aprola o di sapienza. Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifisso (1Cor 2,1-5). - Da questa esperienza Paolo impara che per annunciare il Vangelo non occorre salire in cattedra, ma occorre 9

10 cercare e accogliere le possibilità di entrare negli aeropaghi del mondo, senza paure né con atteggiamenti corazzati e sprezzanti, per dire Dio mantenendo alto aperto e qualificato il dialogo, evitando di scadere in un monologo autoritario e autoreferenziale. - Comprende che regola dell evangelizzazione è esporre la propria fede, ma senza ostentarla, confrontarla senza prevaricazioni e offrirla con gioiosa sincera umiltà. - Paolo VI nella sua enciclica Ecclesiam suam presentando il dialogo come stile del rapporto della Chiesa con il mondo, ricorda che ancor prima di convertirlo, anzi, per convertirlo, il mondo bisogna accostarlo e parlargli (70) Infatti non si salva il mondo dal di fuori; occorre, come il Verbo di Dio si è fatto uomo, immedesimarsi, in certa misura, nelle forme di vita di coloro a cui si vuole portare il messaggio di Cristo, occorre condividere, senza porre distanza di privilegi o diaframma 10

11 di linguaggio incomprensibile, il costume comune, perché umano ed onesto. Bisogna, ancor prima di parlare, ascoltare la voce, anzi il cuore dell uomo. Comprenderlo e, per quanto è possibile, rispettarlo e dove lo merita, assecondarlo. Bisogna farsi fratelli degli uomini nell atto stesso che vogliamo essere loro pastori e padri e maestri * al termine di questa serata, vorrei invitarvi a rileggere nel tempo pasquale la mia lettera pastorale Dal Battesimo il coraggio della missione e domandarci se abbiamo fatto tutto il possibile per avviare tentativi nuovi per sostenere la missione evangelizzatrice della Chiesa. Si tratta di domandarci come fare perché dentro le nostre comunità la parola di Dio possa correre veloce e raggiungere quelle persone e quelle famiglie che sono lontane o che potrebbero ritornare alla fede trovando persone disponibili ad accompagnarli. 11