AUTONOMIA IDRICA ISOLA D ELBA LOTTO I: IMPIANTO DI DISSALAZIONE IN LOC. MOLA DA 80 L/S E OPERE ACCESSORIE A TERRA E A MARE.

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1 AUTONOMIA IDRICA ISOLA D ELBA LOTTO I: IMPIANTO DI DISSALAZIONE IN LOC. MOLA DA 80 L/S E OPERE ACCESSORIE A TERRA E A MARE PROGETTO DEFINITIVO STUDIO DI FATTIBILITA AMBIENTALE ALLEGATO: Studio impatto acustico sottomarino e visual censius A3f Data 29/05/2017 Codice Budget G G G Codice Commessa AII0116 ARI0075 ARI0076 Centro di Costo AI5318 AR5004 AI5001 L Assistente Progettazione e DL Il Responsabile Operativo Progettazione e DL Il Project Manager Il Responsabile del Progetto Geom. Gabriele Bertoni Ing. Antiniska Marchini Ing. Camillo Palermo Ing. Fabrizio Pacini Il Dirigente Programmazione e Gestione Investimenti Ing. Fabrizio Pacini

2 A tutti gli interessati Oggetto: Incarico per Studio di impatto acustico sottomarino da effettuarsi nell'area del Golfo Stella per la posa dei collettori di presa e scarico a servizio del Dissalatore di Mola, Comune di Capoliveri (LI). La società scrivente è stata incaricata da ASA S.p.A. di eseguire uno studio sull impatto acustico e una campagna di Visual census nell area interessata al progetto, il Golfo Stella all Isola d Elba. Le attività sono state svolte in due giornate distinte: il 29 maggio 2017 è stato eseguito un campionamento non distruttivo sulla fauna presente nella zona con il metodo del Visual census; il 1 giugno 2017 è stata effettuata la prima campagna di campionamento dati sullo studio dell impatto acustico nella zona in oggetto. 2

3 Indice Visual census... 4 Localizzazione stazioni... 4 Obiettivi dello studio... 5 Metodiche utilizzate... 5 Disegno di campionamento... 5 Risultati... 5 Monitoraggio acustico... 8 Premessa... 8 Gli animali marini e il ruolo del rumore nel loro comportamento Strumentazione utilizzata Cetacean Research Technology hydrophone model: Sonda multiparametrica CTD Posizionamento stazioni Materiali e metodi Resoconto delle attività Stazione Stazione SSW1K Stazione SSW2K Stazione SSW5K Allegati Bibliografia

4 Visual census L immersione è stata condotta da operatori subacquei scientifici dell Elements Works (da ora EW). La società scrivente ha operato nel pieno rispetto della sicurezza per le attività subacquee redigendo apposito POS verificato e firmato da tutti i partecipanti alla missione. Localizzazione stazioni D accordo con il Committente e con tecnici dell ente proposto al controllo sono state scelte due stazioni dove eseguire il campionamento: Coordinate delle due stazioni Stazione superficiale Lat. Long N E Stazione profonda Lat. Long N E 4

5 Obiettivi dello studio Gli obiettivi specifici per il primo anno di monitoraggio sono: ü studio qualitativo e quantitativo del popolamento ittico dell area interessata dal progetto. Metodiche utilizzate Disegno di campionamento Il disegno di campionamento adottato prevede lo studio di due aree (Stazioni) poste a due differenti profondità. In ogni stazione sono state campionate 2 Aree scelte con tecniche di campionamento casuale tra quelle possibili nei pressi della rotta di posa delle tubazioni previste dall opera. In ciascuna area sono state eseguite 3 repliche di campionamento. Il campionamento è stato effettuato da operatori subacquei scientifici mediate la tecnica del visual census su punto fisso. Come detto, in ogni area vengono effettuate 3 repliche consistenti in 8 minuti di osservazione ciascuna a cui si sommano 1 minuto di posizionamento ed 1 minuto di osservazione delle specie criptiche. Durante il campionamento sono stati censiti i taxa presenti, fino a livello di specie quando possibile, il numero di individui per ciascun taxa e, per le specie target, anche le classi di età degli individui suddividendole in giovanili (juv) e adulti. Risultati Sono stati censiti nelle aree di studio 18 taxa (Tabella 1). Le specie di particolare interesse commerciale (specie target) censite sono state Diplodus sargus, Spondyliosoma cantharus e Mullus barbatus. La specie più comune nella stazione profonda (22 m) è risultata Coris julis presente in tutte le aree campionate. Presso la stazione superficiale (11 m) le specie più comuni sono risultate Coris julis, Chromis chromis, Spondyliosoma cantharus e Spicara sp. Le abbondanze delle diverse specie censite sono riportate in Tabella 2. Tabella 1. Lista faunistica (P=Profondo; S=Superficiale). *= specie target; Juv= Giovanile; A= Adulto. 5

6 P S Juv A ANGUILLIFORMES Muraenidae Muraena helena Linnaeus, PERCIFORMAE Serranidae Serranus cabrilla (Linnaeus, 1758) + + Serranus scriba (Linnaeus, 1758) + + Mullidae Mullus barbatus* Linnaeus, Sparidae Boops boops (Linnaeus, 1758) + + Diplodus annularis (Linnaeus, 1758) + + Diplodus sargus* (Linnaeus, 1758) Diplodus vulgaris (Geoffroy Saint-Hilaire, 1817) - + Oblada melanura (Linnaeus, 1758) + + Sarpa salpa (Linnaeus, 1758) - + Spondyliosoma cantharus* (Linnaeus, 1758) Centracanthidae Spicara sp. - + Pomacentridae Chromis chromis (Linnaeus, 1758) + + Labridae Coris julis (Linnaeus, 1758) + + Labrus viridis Linnaeus, Symphodus melanocercus (Risso, 1810) - + Symphodus tinca Linnaeus, Symphodus sp

7 Tabella 2. Abbondanza dei taxa rilevati. Golfo Stella St. 1a Prof. 22 m St. 1b Prof. 22 m St. 2a Prof. 11 m St. 2b Prof. 11 m 28/05/2017 A B C A B C A B C A B C ANGUILLIFORMES Murena helena 1 PERCIFORMAE Serranidae Serranus cabrilla Serranus scriba Mullidae Mullus barbatus 2 1 Sparidae Boops boops 7 >10<20 >10< Diplodus annularis Diplodus sargus* 1 juv Diplodus vulgaris Oblada melanura 1 1 Juv 1 3 Sarpa salpa >10<20 Spondyliosoma cantharus* Labridae Coris julis >10< Labrus viridis 1 Symphodus melanocercus 1 1 Symphodus tinca 2 1 Symphodus sp Centracanthidae Spicara sp >10< 20 >20 >20 >10<20 >20 >20 Pomacentridae Chromis chromis >10< >20 >20 >20 >20 >10<

8 Monitoraggio acustico Come da accordi con il committente e i tecnici dell ente preposto al controllo, è stato deciso di eseguire la campagna in 4 stazioni lungo una direttrice prestabilita. L idrofono è stato calato in acqua dopo aver individuato il termoclino grazie all ausilio di una sonda multiparametrica CTD in grado di fornire all operatore la profondità in metri del termoclino in modo poi da campionare i suoni sopra e sotto lo strato. Sono state effettuate anche osservazioni dirette sula presenza di imbarcazioni in transito nell area oggetto di studio durante la campagna e la registrazione delle navi ed imbarcazioni in possesso del sistema AIS (Automatic Identification System). Premessa La comunità scientifica identifica come uno dei maggiori impatti negativi sulla vita dei cetacei il by-catch cioè la pesca non selettiva ed accidentale effettuata da diversi attrezzi da pesca, in particolar modo le reti per i tonni e pesci spada. A questo però si aggiunge una serie di fattori negativi tra cui l assottigliamento delle risorse ittiche disponibili, l inquinamento da pesticidi e metalli pesanti che, a causa del noto fenomeno dell amplificazione biologica tendono ad accumularsi negli spessi strati di tessuto adiposo sottocutaneo, ed infine epidemie virulente che spesso contagiano intere comunità di cetacei già debilitati dagli elementi sopraesposti. Ultima ma quella con più problemi nell identificazione della magnitudo può essere considerata l influenza dei sonar e dei rumori che possono disorientare i cetacei oppure determinare fenomeni di displacement (spostamento) a livello di popolazione marine. Secondo una definizione del GESAMP (Joint Group of Experts on the Scientific Aspects of Marine Environmental Protection), l inquinamento marino è l Introduzione diretta o indiretta da parte umana, di sostanze o energia nell ambiente marino (...) tali da provocare effetti deleteri quali danno alle risorse viventi, rischio per la salute umana, ostacolo alle attività marittime compresa la pesca, deterioramento della qualità dell acqua per gli usi dell acqua marina e riduzione delle attrattive. 8

9 Tra gli 11 descrittori che possono rappresentare l ecosistema e che sono stati proposti dagli Stati Membri dell UE nella Direttiva Quadro 2008/56/CE che ha come obiettivo di raggiungere entro il 2020 il GES (Good Environmental Status), c è il rumore. L interpretazione di questo descrittore è stata valutata dal TSG Noise, su mandato della Commissione Europea, mediante il documento MSFD-GES Report of the Technical Subgroup on Underwater Noise and other forms of energy del 27 febbraio Tra le principali fonti di disturbo antropiche, il TSG ha identificato l estrazione di petrolio e gas, le prospezioni sismiche, l installazione di pali per la costruzione di piattaforme e parchi eolici off-shore. Inoltre, allo stato attuale delle conoscenze, non è stata ancora identificata l unità di misura con cui verificare il valore soglia. Gli obiettivi di questo descrittore comunque sono: le tendenze nei livelli di rumore ambientale entro le bande a 63 e 125 Hz in terzi di ottava frequenza centrale (re 1microPa RMS; livello medio di rumore per un anno), misurati tramite stazioni di osservazione e/o utilizzando modelli, non devono mostrare un incremento annuale tale da comportare effetti significativi per le popolazioni marine; verifica e controllo sulla distribuzione spazio-temporale di suoni impulsivi di elevata intensità di frequenza media e bassa e proporzione dei giorni e loro distribuzione in un anno di calendario, sulle aree di una determinata superficie e loro distribuzione spaziale, in cui le fonti sonore antropogeniche superano livelli che potrebbero avere un impatto significativo sulla fauna marina misurati come livello di esposizione a un suono (in db re 1 µpa2 s) o come livello di pressione acustica di picco (in db re 1 µpapeak) a un metro, misurati sulla banda di frequenza da 10 Hz a 10 khz; verifica sui suoni continui a bassa frequenza Tendenze nei livelli di rumorosità ambiente entro le bande 63 e 125 Hz a 1/3 di ottava frequenza centrale (re 1microPa RMS; livello medio di rumore nelle bande di questa ottava per un anno) misurate tramite stazioni di osservazione e/o utilizzando modelli se necessario. 9

10 Gli animali marini e il ruolo del rumore nel loro comportamento Nell ambiente marino è possibile registrare rumori prodotti dagli organismi con uno spettro di frequenze molto ampio; si va infatti da suoni con frequenze comprese tra 1 e 20 Hz, di norma utilizzati per la comunicazione a grandi distanze e suoni con frequenza più alta ( khz) prodotti per la comunicazione a corto raggio. Nei cetacei, i suoni a bassa e ad alta frequenza sono prodotti, oltre che per comunicare, per orientarsi nello spazio e per la ricerca delle prede (eco-localizzazione). Non solo i cetacei producono attivamente dei suoni ma la maggior parte degli organismi marini, compresi molti invertebrati utilizzano tali suoni per diverse funzioni. Molti organismi marini li emettono e li percepiscono mentre altri utilizzano i suoni in modo passivo, rispondendo con particolari accorgimenti comportamentali alla ricezione di un rumore. Ad esempio grazie ai suoni possono individuare i predatori o le prede, gestiscono i rapporti intra specifici, si orientano per la navigazione tra aree anche a notevole distanza, trovano il cibo e anticipano i cambiamenti delle condizioni ambientali, delle maree e delle correnti. Nel mondo marino ci sono diversi sistemi per produrre i suoni e sicuramente non tutti ancora completamente noti. Alcuni ad esempio sono lo sbattimento meccanico di denti, lo sfregamento di ossa, oppure lo sbattimento delle valve delle conchiglie, la compressione e decompressione della vescica natatoria, l oscillazione del corpo, la distribuzione di fluidi o gas all interno del corpo mediante organi adibiti alla produzione del suono, l emissione forzata di fluidi o gas al di fuori del corpo. Sicuramente però, Il rapporto dei cetacei con il suono è quello che ha avuto più attenzione ed è stato oggetto di ricerche da decenni. Nonostante questo sono ancora molte le lacune che debbono essere colmate. Basti pensare al fenomeno degli spiaggiamenti di massa, per il quale ancora non si riesce a dare una spiegazione certa nonostante le ricerche abbiano dimostrato come l acustica in questo caso giochi un ruolo fondamentale. Nel Mediterraneo le specie regolarmente presenti sono 12: 1. Balenottera comune (Balaenoptera physalus); 2. Balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata); 3. Capodoglio (Physeter macrocephalus); 4. Zifio (Ziphius cavirostris); 5. Orca (Orcinus orca); 6. Pseudorca (Pseudorca crassidens); 10

11 7. Globicefalo (Globicephala melas); 8. Grampo (Grampus griseus); 9. Tursiope (Tursiops truncatus); 10. Stenella striata (Stenella coeruleoalba); 11. Delfino comune (Delphinus delphis); 12. Steno (Steno bredanensis). L area sottoposta ad indagine in oggetto si trova all interno del Santuario dei Cetacei, immensa zona Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo istituita nel 1999, con una superficie di circa Kmq e comprende le acque tra Tolone sulla costa francese, Capo Falcone, in Sardegna occidentale, Capo Ferro nella Sardegna orientale e Fosso Chiarone sulla costa della Toscana. All interno di questo perimetro, confermata da dalla rete di rilevamento molto efficiente, la presenza dei cetacei è notevole. Proprio per mantenere e proteggere la biodiversità presente sia a terra sia in mare, l Elba fa parte del Parco Nazionale dell Arcipelago Toscano, istituito nel 1996, con la sua suddivisione territoriale in zone a tutela integrale e a tutela parziale. A mare, con Decreto Ministeriale del 10 agosto 1971 è stata istituita una zona di tutela biologica nel tratto di mare compresa tra Punta Falcone e Capo Bianco, dove si trova Lo Scoglietto, di fronte a Portoferraio. In tale tratto di mare è proibita qualsiasi attività di pesca, sia professionale che sportiva, eccetto la pesca con lenze. Inoltre, tutto l Arcipelago Toscano è compreso a sua volta nel Santuario dei Cetacei. La distribuzione geografica degli avvistamenti rilevati, rispecchia il comportamento delle specie registrate e cioè mentre la stenella, la specie più abbondante nelle acque dell Arcipelago Toscano, il capodoglio, il grampo vivono in acque tipicamente pelagiche, il tursiope e il delfino comune sono di abitudini costiere e di acque poco profonde. 11

12 Allo scopo di valutare la presenza dei cetacei nelle acque dell Arcipelago Toscano, oltre che alla registrazione degli avvistamenti anno dopo anno degli esemplari in modo da individuare una tendenza, un approccio alternativo, è quello di monitorare il rumore prodotto soprattutto dal traffico navale e dalla presenza di cantieri marittimi. L aumento del rumore di fondo per lunghi periodi può interferire con la comunicazione tra esemplari intraspecifici e produrre stress provocando l allontanamento dei cetacei dall area in esame. Per tale motivo, durante il monitoraggio del 1 giugno 2017 sono state svolte, contemporaneamente, tre attività: ü ü ü uso di un idrofono per la registrazione e la successiva analisi dei rumori; registrazione delle imbarcazioni presenti nell area durante il monitoraggio (soprattutto quelle sprovviste del sistema AIS); registrazione delle navi ed imbarcazioni dotate di AIS. 12

13 Strumentazione utilizzata Per eseguire l attività è stata utilizzata la seguente attrezzatura e strumentazione. Cetacean Research Technology calibrated hydrophone model: CR3 with 100m coaxial cable and BNC termination. Calibrated USB signal interface for computers, 1Mohm input impedance. Aquarian Scientific preamplifier for hydrophones. Sonda multiparametrica CTD Deck unit sonda multiparametrica; Sonda multiparametrica HYDROLAB Serie A4; Software acquisizione dati OTT Corr-Tek Idrometria. Posizionamento stazioni La scelta delle stazioni su cui eseguire il monitoraggio acustico sono state condivise con il Committente e con tecnici dell ente proposto al controllo e sono le seguenti: Tabella coordinate in WGS 84 STAZIONE LAT. LONG N E 13

14 SSW1K N E SSW2K N E SSW5K N E Materiali e metodi Per ogni stazione si è proceduto come segue: 1. calata della sonda CTD per individuare il termoclino; 2. uso dell idrofono allo scopo di registrare i rumori/suoni in due quote differenti: sopra e sotto il termoclino; 3. registrazione visiva delle imbarcazioni presenti nella zona interessata; 4. registrazione in remoto delle navi ed imbarcazioni provviste di AIS. 1. Le ricerche effettuate negli ultimi anni hanno mostrato come la velocità del suono si 14

15 modifichi in relazione alla temperatura. Nel Mediterraneo la temperatura non scende mai al disotto dei 10 C anche alle massime profondità ma, soprattutto in estate, le acque superficiali possono arrivare a raggiungere anche i 28 C. Questo crea una stratificazione di masse d acqua a differente temperatura e la separazione, spesso molto netta, è definita come termoclino. Nel Mare Mediterraneo si differenziano due termoclini: uno durante la stagione più calda, presente già intorno ai 10/15 metri fino ai 45 metri ed uno invernale in cui si assiste ad una omogeneizzazione della temperatura fino intorno ai 100 metri. A queste due profondità quindi si instaura il termoclino, uno strato netto di separazione tra le masse d acqua che può presentare una vera e propria barriera per gli organismi marino ma che sicuramente rappresenta un canale preferenziale per la propagazione dei suoni. Per tale motivo, quando si esegue un monitoraggio di suoni con l idrofono è importante individuare il termoclino ed eseguire due campionamenti, sopra e sotto tale strato. In considerazione della stagione in cui è stato eseguito questo primo monitoraggio, cioè maggio/giungo, il termoclino non è ancora così ben definito a causa del fatto che non si è ancora completamente riscaldata l acqua superficiale. Si presuppone che la presenza del termoclino superficiale sarà ben più netta nei mesi di agosto e settembre. 2. Associata alla sonda CTD, è stato calato l idrofono con il proprio cavo e il registratore in modo da effettuare una banca dati utile per i successivi monitoraggi. 3. Durante la campagna, un operatore ha preso nota della presenza di imbarcazioni nelle immediate vicinanze dell area oggetto di studio. E stato valutato come limite massimo dell area il Golfo Stella anche per la sua particolare configurazione geografica. 4. L AIS (Automatic Identification System) è un sistema standardizzato a livello mondiale che permette, a chi ha installato tale dispositivo, di identificare automaticamente le altre imbarcazioni dotate dello stesso dispositivo. Tramite PC o plotter cartografico è possibile evidenziare una serie di informazioni con cui si possono prevedere e quindi evitare le collisioni. Le informazioni sono: posizione dell imbarcazione, velocità, rotta, destinazione, stato dell imbarcazione, numero identificativo e nome dell imbarcazione. Tale sistema è obbligatorio sulle navi che superano le 300 ton di stazza, quindi molti super yacht, le navi passeggeri e su molti pescherecci. Le imbarcazioni da diporto spesso montano solo i ricevitori ma non i trasmettitori in questo modo non è possibile individuarli. L area in oggetto non presenta porti commerciali ne marina ne accosti particolari; inoltre si trova 15

16 all interno di un profondo golfo e per tale motivo è piuttosto difficile che navi e imbarcazioni con obbligo del sistema AIS siano presenti all interno della zona oggetto di studio. Resoconto delle attività Di seguito si riportano i dati raccolti per ogni stazione: grafici spettrali dell idrofono, profilo della sonda CTD, elenco imbarcazioni registrate. Allo scopo di non rendere troppo pesante il presente documento, i grafici spettrali e i profili della sonda multiparametrica sono allegati come documenti a parte. Le condizioni meteo marine durante il monitoraggio erano le seguenti: v vento da S - SE 10 nodi, mare poco mosso, cielo parzialmente coperto (4/8) Stazione 00 Questa stazione è la più vicino alla costa e quindi con la profondità minore. In questo sito il termoclino è meno visibile, nei profili di sonda riportati, a causa proprio della ridotta estensione della colonna d acqua. 16

17 Dalla precedente immagine si evince la posizione del termoclino stagionale intorno agli 9 metri. Dopo tale profondità, la temperatura continua a scendere molto lentamente fino in prossimità del fondale. La registrazione dei suoni è stata effettuata ad una profondità in cui i dati di temperatura erano pressoché costanti. Tabella delle imbarcazioni da osservazione diretta Tipo di imbarcazione Distanza (mt) Direzione Gommone 300 N Schermata rappresentativa dello schema del traffico marittimo Marine Traffic relativo alla zona oggetto di studio, evidenziata in rosso: come si può vedere non era presente nessuna imbarcazione munita del dispositivo AIS. 17

18 Stazione SSW1K Nel grafico seguente le registrazioni sono state fatte sopra il termoclino situato intorno ai 7 metri e la seconda registrazione intorno ai 15 metri di profondità dove la temperatura continua a scendere ma in modo molto lento senza fornire una netta separazione. 18

19 Tabella delle imbarcazioni da osservazione diretta Tipo di imbarcazione Distanza (mt) Direzione Barca di tipo Diving 2500 SW Barca di tipo diving 3500 SE Schema del traffico marittimo alle ore 9.35, durante il monitoraggio sulla stazione. Nella parte inferiore si nota una nave con sistema AIS attivo ma ancora molto lontana dalla zona di indagine (10 miglia). 19

20 Stazione SSW2K La prima registrazione eseguita su questa stazione è stata alla profondità superiore di 10 metri, quota alla quale è presente il termoclino. La seconda registrazione alla profondità di circa 42 metri in cui la temperatura non scende più in modo rapido. In questa stazione, grazie anche alla profondità della colonna d acqua, il termoclino superficiale inizia ad essere ben visibile. 20

21 Tabella delle imbarcazioni da osservazione diretta Tipo di imbarcazione Distanza (mt) Direzione Barca di tipo Diving 2000 W Barca di tipo diving 3000 SE Imbarcazione da diporto 3000 SE Imbarcazione per trasporto passeggeri Magic Princess 1800 W-SW 21

22 Schema di separazione del traffico con evidenziata la motonave adibita a trasporto passeggeri Magic Princess nelle vicinanze della zona oggetto di studio e osservata anche dagli operatori con osservazione diretta. Stazione SSW5K In questa stazione, la più profonda, si evidenziano abbastanza chiaramente i due termoclini caratteristici della stagione estiva nel Mediterraneo: il più superficiale intorno ai 15 metri di profondità e il profondo intorno ai 47 metri. Le registrazioni tramite idrofono sono state eseguite poco più in superficie dei due termoclini. 22

23 Tabella delle imbarcazioni da osservazione diretta Tipo di imbarcazione Distanza (mt) Direzione Imbarcazione per trasporto passeggeri Magic Princess 2000 E 23

24 Nella schermata che rappresenta lo schema di separazione del traffico marittimo si nota ancora l imbarcazione adibita al trasporto passeggeri Magic Princess ormai fuori della zona di interesse. Allegati 1. Cartella dei grafici delle densità spettrali. 24

25 Bibliografia - Analisi del rumore acustico sottomarino e correlazione con il traffico navale presente nell area del Golfo di Catania. - Sara Pulvirenti (1), Paola Inserra (1,2), Francesco Caruso (1,2), Gabriele Giovanetti (3), Rosaria Grasso (1), Giuseppina Larosa (1), Gianni Pavan (1,6), Carmelo Pellegrino (4), Giorgio Riccobene (1), Francesco Simeone (5), Fabrizio Speziale (1), Virginia Sciacca (1,2), Salvatore Viola (1) per conto delle collaborazione SMO, KM3NeT Italia e EMSO. (Associazione Italiana Acustica 41 Convegno Nazionale, Pisa 17/19 giugno 2014); - Linee guida per lo studio e la regolamentazione del rumore di origine antropica introdotto in mare e nelle acque interne Parte I Junio Fabrizio Borsani, Cristina Farchi ISPRA; - Guida dei mammiferi marini del Mediterraneo Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Massimo Demma. Scienze Naturali 1997; - Monitorare il rumore sottomarino per proteggere i cetacei News ARPAT estratto dall intervento La bioacustica marina per lo studio e la conservazione dei cetacei: iniziative in Italia per l implementazione della Direttiva europea sulla Marine Strategy - Gaetano Licitra (ARPAT),

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