MODULO OPERATIVO CONGIUNTO RISCHIO DA INQUINAMENTI AMBIENTALI PRIMARI E NBCR (NUCLEARE-BIOLOGICO-CHIMICO-RADIOLOGICO)

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1 MODULO OPERATIVO CONGIUNTO RISCHIO DA INQUINAMENTI AMBIENTALI PRIMARI E NBCR (NUCLEARE-BIOLOGICO-CHIMICO-RADIOLOGICO) PREMESSA Con il presente documento si intende definire una strategia di intervento adeguata ad affrontare le emergenze connesse alla dispersione nell ambiente di agenti chimici, biologici e radiologici. La strategia generale prevede: 1. La definizione del flusso di informazioni tra le sale operative territoriali e centrali per assicurare l immediata attivazione dei soccorsi; 2. L individuazione di un Direttore tecnico dei soccorsi per il coordinamento delle attività sul luogo dell incidente, l indicazione delle attività prioritarie da porre in essere in caso di emergenza e l attribuzione dei compiti alle strutture operative che per prime intervengono, 3. L istituzione di un centro di coordinamento per la gestione a regime dell emergenza. LA COMUNICAZIONE DELL EVENTO ED IL FLUSSO INFORMATIVO La comunicazione dell evento perviene dal territorio ad una o più sale operative territoriali delle strutture istituzionalmente preposte al soccorso e/o di pubblica utilità: 112 Arma dei Carabinieri 113 Polizia di Stato 115 Vigili del Fuoco 118 Suem Treviso Emergenza a cui afferiscono ARPAV e Dipartimento di Prevenzione ASL Sale operative delle Polizie Locali ove esistenti che provvedono, contestualmente al ricevimento della notizia, possibile di informazioni, in particolare su: all acquisizione del maggior numero Il luogo e la tipologia dell incidente (coinvolgimento di veicoli, impianti, strutture pubbliche, infrastrutture, ecc.); Presenza incendio e/o esplosione;

2 L estensione dell evento e i possibili futuri sviluppi; Dispersione di liquidi e/o solidi e/o gas pericolosi; Il percorso migliore da effettuare da parte della squadre di emergenza per raggiungere il luogo del sinistro; La sala operativa che per prima riceve l informazione sull evento: attiva le proprie squadre segnalando che lo scenario dell intervento prevede la presenza di sostanze pericolose, secondo le indicazioni fornite dai vigili del fuoco; Contatta le altre sale operative territoriali per la verifica della notizia e lo scambio delle informazioni; Attiva il flusso di comunicazione interno; Attua quanto altro previsto dalle proprie procedure. Inoltre: la sala operativa del 115: attiva le squadre specializzate in interventi con presenza di sostanze pericolose; avvia le procedure per l invio di mezzi speciali; Informa la Prefettura UTG Contatta, laddove attive, le sale operative delle Polizie Locali (Polizia Municipale e Polizia Provinciale) e le sale operative di protezione civile degli enti locali; contatta, se necessario, le aziende di erogazione dei servizi essenziali territorialmente competenti e i gestori dei corsi d acqua eventualmente interessati (genio civile e consorzi di bonifica). la sala operativa del 113: attiva le squadre munite di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) per presidiare la zona di accesso all area di intervento. la sala operativa del 118: attiva ARPAV e il Dipartimento di Prevenzione-Servizio Igiene e Sanità Pubblicadella ULSS competente; attiva le squadre munite di idonei dispositivi di protezione (DPI) per la ricognizione; avvia le procedure per l attivazione delle risorse sanitarie da allestire sul posto (stazione di decontaminazione campale);

3 allerta le strutture sanitarie per l eventuale attivazione del Piano di Emergenza Interna per il Massiccio Afflusso Feriti (PEIMAF); Il Prefetto: 1. informa immediatamente l Ufficio Gestione delle Emergenze Sala Situazione Italia del Dipartimento Protezione Civile e la mantiene informata sull evoluzione dell evento e sulle risorse in campo; 2. informa il Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco; 3. informa la sala operativa Regionale di Protezione Civile (COREM); 4. assumerà, in relazione alla situazione di emergenza, le determinazioni di competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica; L INTERVENTO SUL LUOGO DELL INCIDENTE Le squadre che intervengono sul luogo dell incidente operano ciascuna nell ambito delle proprie competenze tecniche e secondo quanto previsto dalla proprie procedure operative. Il coordinamento degli interventi tecnici e di soccorso delle squadre intervenute spetta al Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) cui è affidato il compito di definire le priorità negli interventi da attuare. Considerate le caratteristiche di questo tipo di emergenza il DTS è identificato nel Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, o figura da lui delegata nella rispettiva organizzazione. Il Direttore Tecnico dei Soccorsi deciderà gli interventi da effettuare sino alla messa in sicurezza del sito per poi coordinarsi con i responsabili sul posto per ciascuno dei seguenti settori: soccorso sanitario; ordine e sicurezza pubblica;

4 viabilità; protezione ambientale; sanità pubblica. Verranno attuati i seguenti interventi: Soccorso tecnico urgente e, in relazione alla specificità dell intervento (Vigili del Fuoco): Identificazione dei prodotti ed acquisizione delle relative schede di sicurezza; Delimitazione delle aree di intervento; Confinamento e neutralizzazione dei materiali pericolosi; Prima verifica e messa in sicurezza dell area; Salvataggio delle vittime in area contaminata; Trattamento delle sostanze pericolose (individuazione, neutralizzazione, recupero); Decontaminazione e riabilitazione degli operatori in concorso con il SUEM; Collaborazione per l eventuale decontaminazione della popolazione coinvolta (con il SUEM) Evacuazione delle persone dalle aree particolarmente esposte al materiale pericoloso. Attività sanitarie (SUEM 118 e Servizio Sanitario Regionale) e, in relazione alla specificità dell intervento: Collaborazione alla individuazione dell area di decontaminazione (in accordo con VVF); Attività di decontaminazione dopo ricognizione e triade; Eventuale installazione di un PMA in area sicura; Trasporto feriti decontaminati nelle strutture sanitarie; Attività medico-legali connesse al recupero e alla gestione delle salme (Azienda Sanitaria Locale su disposizione della Autorità Giudiziaria); Vigilanza igienico-sanitaria sull area interessata (ASL); Assistenza veterinaria (ASL).

5 Eventuale interruzione delle linee erogatrici dei servizi essenziali (Gas, acqua, elettricità); Eventuale blocco del traffico ferroviario sulla linea interessata dall evento incidentale (RFI); Blocco del traffico stradale sulla tratta eventualmente interessata dall evento incidentale (ANAS o Gestore); Immediata definizione e attivazione di un piano di viabilità alternativa (Ente gestore con Forze di Polizia e Polizie Locali); Interdizione e controllo degli accessi all area (Forze di Polizia e Polizie Locali); Individuazione e gestione di corridoi riservati per l afflusso e il deflusso dei mezzi di soccorso e di relative aree di sosta (Forze di Polizia e Polizie Locali); Gestione della viabilità generale dell area circostante al teatro delle operazioni (Forze di Polizia e Polizie Locali); Attività di ordine pubblico; Rilevazioni specialistiche delle sostanze (ARPAV e VVF); Monitoraggio delle ricadute (ARPAV). L esito delle analisi sarà messo a disposizione alle Autorità competenti al fine di delimitare l area inquinata e di dare indicazione sui comportamenti che la popolazione dovrà assumere. attività di analisi e raccolta di dati per investigazione sulle cause di incidente (VVF, ARPAV; Forze di Polizia); Gestione effetti personali recuperati (Forze di Polizia e Polizia Locale); Aggiornamento costante sulla situazione alle proprie sale operative (tutte le squadre intervenute); CENTRO DI COORDINAMENTO SOCCORSI (CCS) Qualora l evento, per tipologia e/o estensione, evidenzi criticità tali da richiedere un maggior impiego di risorse verrà istituito un Centro di Coordinamento dei Soccorsi che, in particolare, provvederà a: Supportare le richieste che pervengano dal luogo dell incidente attraverso il Direttore Tecnico dei soccorsi il quale, in ogni caso, informa costantemente il CC sulla situazione nell area di intervento; Garantire l assistenza e, se necessario, l evacuazione della popolazione interessata, anche indirettamente, dall evento; Tenere costantemente informate le sale operative nazionali sull evoluzione complessiva dell evento; Mantenere i rapporti con i mass media;

6 Organizzare le attività finalizzate al ripristino della situazione ordinaria, con particolare riferimento al monitoraggio ambientale e alle operazioni di messa in sicurezza del territorio e delle attrezzature/mezzi utilizzati. La responsabilità di individuazione, attivazione e gestione del Centro di Coordinamento dei Soccorsi è affidata al Sindaco per gli venti di cui all art. 2, comma 1, lett. A della Legge n 225/1992, il quale, qualora lo ritenga necessario potrà richiedere il supporto dell Amministrazione Provinciale, della Regione e della Prefettura UTG. Per gli eventi di cui all art. 2, comma 1, lett. b) e c) della Legge 225/1992 la responsabilità di individuazione, attivazione e gestione del Centro di Coordinamento dei Soccorsi è affidata al Prefetto, che assumerà la direzione unitaria dei servizi di emergenza, coordinandoli con gli interventi del/i Sindaco/i del/i Comune/i interessato/i. Il Centro di Coordinamento sarà composto dai rappresentanti delle Componenti e Strutture operative che partecipano alla gestione dell emergenza: Prefettura Comune/i interessato/i Amministrazione Provinciale Regione Vigili del fuoco Soccorso Sanitario di Emergenza (SUEM) ARPAV Dipartimento di Prevenzione della ASL Forze di Polizia Polizie Locali Gestori reti infrastrutturali coinvolti Aziende erogatrici dei servizi essenziali (Gas, acqua, elettricità, telecomunicazioni) Altri enti eventualmente necessari alla gestione dell emergenza in considerazione della peculiarità dell evento e del territorio interessato INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

7 Negli incidenti con presenza di sostanze pericolose assume particolare importanza l aspetto legato all informazione alla popolazione. Infatti la divulgazione di informazioni corrette e tempestive che forniscano indicazioni sulle misure adottate, su quelle da adottare e sulle norme di comportamento da seguire, permette di ridurre i rischi di contaminazione della popolazione, oltre a ridurre l effetto di panico. La gestione delle attività di assistenza e di informazione alla popolazione è affidata al Sindaco che, qualora lo ritenga necessario, può richiedere il supporto dell Amministrazione Provinciale, del Prefetto e della Regione. Il Prefetto assumerà, in relazione alla situazione di emergenza, le determinazioni di competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica.

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