Procedure di intervento in presenza di sostanze pericolose e NBC

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Procedure di intervento in presenza di sostanze pericolose e NBC"

Transcript

1 Procedure di intervento in presenza di sostanze pericolose e NBC Incontri con gli addetti delle sale operative e gli operatori sul territorio delle organizzazioni di soccorso vigilidelfuoco.pisa.it/11x

2

3 Delimitazione zone In caso di evento incidentale di tipo industriale convenzionale o di evento N.B.C.R.,una delle prime azioni da intraprendere è quella di circoscrivere il problema, delimitando immediatamente l area coinvolta dall evento; delimitando poi in successione un area di supporto alle operazioni e un area operativa.

4 Tipica suddivisione in zone Zona ROSSA (calda): area coinvolta Zona ARANCIO (tiepida): area di supporto alle operazioni Zona GIALLA (fredda): Area operativa

5 VENTO Posto Comando - Non pericoloso - Non operativo - Non Pericoloso - Operativo - Autorità, Media - Area attesa di 2 livello - Posto di comando - VF protez. ordin. - Sanitari protez.ordin. - Supporto - Attesa 1 livello - Potenzialmente Pericoloso - Operativo - Decontaminazione - VF protetti NBC - Sanitari protetti NBC - Supporto/Backup - Pericoloso - Operativo - Solo Squadre HAZMAT Completamente protette - Pericoloso - Non operativo (non accessibile) - Nessuno (area interdetta per pericolo incombente)

6 Valutazione e delimitazione SI EFFETTUA : In modo Strumentale: con Esplosimetri (per rilevamento di gas combustibili, delimitazione di aree esplosive ) P.I.D. ppm e/o ppb detector a fotoionizzazione per rilevare la presenza di sostanze diverse dall aria (rilevabili man non quantificabili se sconosciute)

7 valutazione qualitativa (occorre per la valutazione degli effetti del contaminante sulle persone, per preparazione antidoti, etc) fiale colorimetriche rilevatrici G.C. gas cromatografi portatili S.M. spettrometri di massa portatili

8 Aspetti relativi alla delimitazione delle zone Utilizzo delle strade (come limite o come penetrazione) prima gli incroci poi gli accessi immediatamente vicini all area poi il monitoraggio tra i due e la rideterminazione della delimitazione

9 CASO 1 da lontano a vicino Posto Comando Media

10 CASO 2 da vicino a lontano Posto Comando Media

11 GLI INDUMENTI ANTICONTAMINAZIONE

12 INDUMENTI ANTICONTAMINAZIONE Indumenti di protezione Tuta scafandrata categoria 3 tipo 1 a ET; Tuta scafandrata categoria 3 tipo 2; Tuta scafandrata categoria 3 tipo 3; Tuta non scafandrata categoria 3 tipo 3; Tuta non scafandrata categoria 3 tipo 4.

13 INDUMENTI ANTICONTAMINAZIONE CATEGORIA 3 TIPO 1A E-T RESISTENZA CHIMICA A TUTTE LE SOSTANZE GASSOSE, LIQUIDE E SOLIDE PERICOLOSE; RESISTENZA ALLE VARIAZIONI TERMICHE; TESSUTO AUTOESTINGUENTE; ANTISTATICITA ; FLESSIBILITA E VESTIBILITA ; CAPACITA DI SMALTIRE L ACCUMULO DI CALORE CHE SI CREA ALL INTERNO.

14 INDUMENTI ANTICONTAMINAZIONE CATEGORIA 3 TIPO 2 Protezione totale del corpo da agenti chimici aggressivi, liquidi e/o solidi. Idoneo per l operatore esposto al rischio di contatto diretto con aggressivi chimici e biologici convenzionali e non-convenzionali non gassosi.

15 INDUMENTI ANTICONTAMINAZIONE CATEGORIA 3 TIPO 3 Protezione totale del corpo da agenti chimici aggressivi liquidi in qualunque forma (accumuli, getti, schizzi, aerosol) e/o solidi (granuli e polvere). Non garantisce la protezione dagli aggressivi gassosi. Idoneo per l operatore esposto al contatto diretto con gli aggressivi chimici liquidi e solidi e biologici, alla decontaminazione primaria, al controllo di accesso alla zona d impatto (zona Calda A - Rossa).

16 INDUMENTI ANTICONTAMINAZIONE CATEGORIA 3 TIPO 3 Protezione totale del corpo da agenti chimici aggressivi liquidi in qualunque forma (accumuli, getti, schizzi, aerosol) e/o solidi (granuli e polvere). Non garantisce la protezione dagli aggressivi gassosi. Idoneo per l operatore esposto al contatto diretto con gli aggressivi chimici liquidi e solidi e biologici, alla decontaminazione primaria, al controllo di accesso alla zona d impatto (zona Calda A - Rossa).

17 INDUMENTI ANTICONTAMINAZIONE CATEGORIA 3 TIPO 4 Protezione: da contaminazione nucleare da particelle radioattive; totale del corpo da agenti chimici aggressivi liquidi (limitata agli spruzzi) e solidi (granuli, polveri); da agenti biologici ordinari. Non garantisce la protezione da gas o getti di liquidi aggressivi. Idoneo per l operatore addetto al contatto in zona sospetta a fall-out nucleare ed a rischio biologico ordinario, alla decontaminazione, assistenza alla svestizione in campo biologico, al controllo degli accessi alle zone contaminate negli interventi NBC.

18 La decontaminazione Vengono definiti due spazi separati: Decontaminazione collettiva (o di massa) per persone del pubblico colpite da contaminante o comunque presenti in zona rossa. Decontaminazione tecnica, per operatori intervenuti in zona rossa o arancio (da organizzare sempre prima di intervenire in zona rossa) Entrambe si effettuano in zona arancione.

19 Decontaminazione Stabilire la zona di decontaminazione sopravento e a monte della zona dell incidente Il personale addetto alla decontaminazione deve necessariamente indossare i dispositivi di protezione individuale completi di protezione delle vie respiratorie

20 Decontaminazione Primaria Collettiva Osservazioni Questa configurazione è un efficace risposta, attivabile immediatamente da qualsiasi Sede Operativa del Corpo Nazionale Vigili del fuoco. La possibilità di sopravvivenza delle Persone colpite aumenta con la rapidità dell attivazione del sistema di decontaminazione In molti casi si può ipotizzare un tipo di contaminante compatibile con l uso dell acqua Alla decontaminazione primaria seguiranno, la valutazione sanitaria, la decontaminazione secondaria e il trattamento medico

21 Vista di insieme dal punto di ingresso del percorso

22 Alla vestizione Barriera costituita da tubo UNI 70 pieno d acqua Contenimento primario dei liquidi di lavaggio Deflusso liquidi (pendenza) Operatore VF protetto Ingresso contaminati già svestiti Barriera costituita da tubo UNI 70 pieno d acqua

23 Aspetti di decontaminazione collettiva Può richiedere notevoli quantità d acqua Contenimento delle acque contaminate utilizzate Il salvataggio delle vittime assume la priorità Tentativi di controllare le acque reflue e i danni ambientali devono essere messi in atto non appena la situazione viene messa sotto controllo Informare il dipartimento della salute (igiene pubblica) e dell ambiente (A.R.P.A.T.) Condizioni meteorologiche e condizioni del vento Gli attentatori potrebbero essere tra le vittime Identificazione delle vittime e rimozione

24 Alcune tecniche di decontaminazione Passiva (rimozione degli indumenti) Agenti a secco Sotto forma di polveri Farina bianca Carbone attivo Agenti umidi Sapone e acqua Acqua (solo) Candeggina (decontaminazione delle attrezzature)

25 Decontaminazione: risorse necessarie Automezzi per garantire e distribuire l acqua Automezzi per trasporto scale e manichette,indumenti e teli, sacchi di contenimento, attrezzature. Ambulanze e personale sanitario addetto al trattamento e al trasporto delle vittime dopo la decontaminazione Polizia addetta alla sicurezza e controllo effetti personali, sistemi di controllo del traffico Squadre di supporto per il personale addetto all emergenza

26 Decontaminazione tecnica La decontaminazione tecnica è una decontaminazione dettagliata (lavaggio, risciacquo) praticata da squadre specialistiche. Si raccomanda di predisporre almeno un area di decontaminazione tecnica a disposizione delle squadre specialistiche che operano nelle zone calde e tiepide. Lo stesso va allargato alle squadre addette all investigazione. Definire spazi separati dalla decontaminazione delle vittime

27

28 CONTROLLO SANITARIO ZONA DI ATTESA MEZZI DECONTAMINAZIONE

29 VESTIZIONE SVESTIZIONE CONTROLLO RISCIACQUO LAVAGGIO NEUTRALIZZAZIO NE - + CONTROLLO + - ZONA GIALLA (AREA FREDDA) DOCCIA ZONA ARANCIO (AREA TIEPIDA)

30

31

32

33

34

35

36

37

38

39

40 Decontaminazione tecnica Può essere necessario sottoporre a decontaminazione tecnica: Vigili del fuoco Soccorso medico sanitario Forze dell ordine Lavoratori civili Equipaggiamento Corpi del reato Veicoli Essere pronti per garantire la decontaminazione già durante le operazioni di recupero

41 Recupero dei deceduti Attenzione a ordigni secondari e a ordigni-trappola Predisporre un area di decontaminazione per i deceduti Identificare i deceduti, etichettare e catalogare i loro effetti personali Predisporre una camera mortuaria temporanea

42 Corridoio decontaminazione soccorritori Aiuto! Posto di comando

Le esigenze del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nella gestione delle emergenze che coinvolgono sostanze pericolose

Le esigenze del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nella gestione delle emergenze che coinvolgono sostanze pericolose Le esigenze del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nella gestione delle emergenze che coinvolgono sostanze pericolose I VV.F. come affrontano gli incidenti con presenza di sostanze pericolose? Organizzazione

Dettagli

Esperienza del Nucleo Campale di Decontaminazione e Bonifica del Corpo Militare CRI

Esperienza del Nucleo Campale di Decontaminazione e Bonifica del Corpo Militare CRI Corpo Militare della Croce Rossa Italiana Ispettorato Nazionale Direzione di Sanità Esperienza del Nucleo Campale di Decontaminazione e Bonifica del Corpo Militare CRI Relatore: Ten. Col. Med. Romano Tripodi

Dettagli

Sostanze pericolose. Nozioni base. Vigili del fuoco Milano

Sostanze pericolose. Nozioni base. Vigili del fuoco Milano Sostanze pericolose Nozioni base Vigili del fuoco Milano MERCI PERICOLOSE SONO SOSTANZE CHE PER LA LORO PARTICOLARE NATURA FISICO CHIMICA SONO IN GRADO DI PRODURRE DANNI A PERSONE A COSE ALL AMBIENTE solido

Dettagli

Abbigliamento di protezione nucleare

Abbigliamento di protezione nucleare Abbigliamento di protezione nucleare Honeywell offre un sistema completo di soluzioni di protezione individuale prodotte e certificate in Europa, tra cui cappucci, indumenti professionali e sistemi di

Dettagli

SALVATAGGIO/RECUPERO ANIMALE Pagina 1 /4

SALVATAGGIO/RECUPERO ANIMALE Pagina 1 /4 SALVATAGGIO/RECUPERO ANIMALE Pagina 1 /4 PREMESSA - QUANDO UN INTERVENTO SI CLASSIFICA IN QUESTA CATEGORIA Richiesta di intervento per recupero animale. DISPOSIZIONI DI RIFERIMENTO Ordine di Servizio relativo

Dettagli

NUCLEO NBCR. ln campo NBCR, la più immediata opera di soccorso sanitario verso colpiti da agenti aggressivi è la decontaminazione.

NUCLEO NBCR. ln campo NBCR, la più immediata opera di soccorso sanitario verso colpiti da agenti aggressivi è la decontaminazione. ln campo NBCR, la più immediata opera di soccorso sanitario verso colpiti da agenti aggressivi è la decontaminazione. Per individuare la zona per la decontaminazione è bene tener conto dei seguenti fattori:

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza Definizione di incendio L incendio è la combustione sufficientemente

Dettagli

Ruolo e coordinamento delle componenti e delle strutture di protezione civile

Ruolo e coordinamento delle componenti e delle strutture di protezione civile Corso Applicativo di Protezione Civile per Infermiere Volontarie C.R.I. Polo Didattico Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Bergamo Bergamo 2 ottobre 2000 Ruolo e coordinamento delle componenti e delle

Dettagli

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Comune di Bovolenta (PD) (codice ISTAT: 028014) PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER INCIDENTE STRADALE codice documento: p 03 01 050_MI_Incidenti Stradali Realizzato a cura di:

Dettagli

Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO

Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO -

Dettagli

Descrizione. Soggetto all'esplosione divisioni 1.1,1.2 e 1.3. Gas non infiammabile e non tossico (la bombola può essere di colore bianco)

Descrizione. Soggetto all'esplosione divisioni 1.1,1.2 e 1.3. Gas non infiammabile e non tossico (la bombola può essere di colore bianco) Segnali di pericolo Soggetto all'esplosione divisioni 1.1,1.2 e 1.3 Soggetto all'esplosione divisione 1.4 Soggetto all'esplosione divisione 1.5 Pericolo di esplosione Gas non infiammabile e non tossico

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA ai sensi del regolamento (CE) 1907/2006 (REACH), (CE) n 453/2010 (REACH) e secondo il regolamento (CE) 1272/2008 (CLP)

SCHEDA DI SICUREZZA ai sensi del regolamento (CE) 1907/2006 (REACH), (CE) n 453/2010 (REACH) e secondo il regolamento (CE) 1272/2008 (CLP) 1. Identificazione della sostanza / del preparato e della società / impresa*) Nome del prodotto: Uso del prodotto : Società cloruro di sodio sale alimentare,mangime, sale industriale, sale da neve,. Andrea

Dettagli

IL NUOVO RUOLO DEL 118 IN MAXIEMERGENZA e IL SOCCORSO IN MACERIA Dr. Guido F. Villa Direttore AAT 118 Lecco

IL NUOVO RUOLO DEL 118 IN MAXIEMERGENZA e IL SOCCORSO IN MACERIA Dr. Guido F. Villa Direttore AAT 118 Lecco EMS in Disaster Events and Rescue in Debris and Rubble Setting: New Strategies IL NUOVO RUOLO DEL 118 IN MAXIEMERGENZA e IL SOCCORSO IN MACERIA Dr. Guido F. Villa Direttore AAT 118 Lecco Selva Matteo Referente

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 2 Occhiali per la protezione degli occhi contro schizzi di liquidi, polveri, gas e metalli

Dettagli

DA TENERE A BORDO. consigli utili per i cittadini MERCI PERICOLOSE. trasporto su strada

DA TENERE A BORDO. consigli utili per i cittadini MERCI PERICOLOSE. trasporto su strada DA TENERE A BORDO consigli utili per i cittadini MERCI PERICOLOSE trasporto su strada 99 3257 PERCHÈ LEGGERE E CONSERVARE QUESTO PIEGHEVOLE In questi ultimi anni molte sono state le campagne di sensibilizzazione

Dettagli

Soggetto all'esplosione divisioni 1.1,1.2 e 1.3. Soggetto all'esplosione divisione 1.4. Soggetto all'esplosione divisione 1.5

Soggetto all'esplosione divisioni 1.1,1.2 e 1.3. Soggetto all'esplosione divisione 1.4. Soggetto all'esplosione divisione 1.5 Segnali di pericolo Soggetto all'esplosione divisioni 1.1,1.2 e 1.3 Soggetto all'esplosione divisione 1.4 Soggetto all'esplosione divisione 1.5 Pericolo di esplosione Gas non infiammabile e non tossico

Dettagli

CORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE

CORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE CORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA DELL INCONTRO: Quadro normativo di riferimento Atipicità del lavoratore Pro Civ Metodologia 8 passi e scelta DPI Esempi pratici di

Dettagli

INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI

INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI ASPP: gli addetti al servizio di prevenzione e protezione vengono designati dal Dirigente scolastico, sentito il RLS, tenendo conto delle dimensioni della scuola e della struttura

Dettagli

SICUREZZA DEI VOLONTARI nelle attività di protezione civile

SICUREZZA DEI VOLONTARI nelle attività di protezione civile Consulta di Bologna SICUREZZA DEI VOLONTARI nelle attività di protezione civile (modulo previsto nel Corso Base) A cura dei Volontari Formatori per la Sicurezza Di cosa parliamo? Riferimenti normativi

Dettagli

INFN - SEZIONE DI GENOVA GARA CONDIZIONAMENTO CLEAN ROOM ATLAS/CMS

INFN - SEZIONE DI GENOVA GARA CONDIZIONAMENTO CLEAN ROOM ATLAS/CMS Istituto Nazionale Di Fisica Nucleare INFN - SEZIONE DI GENOVA GARA CONDIZIONAMENTO CLEAN ROOM ATLAS/CMS DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI MISURE ADOTTATE PER ELIMINARE LE INTERFERENZE ai sensi

Dettagli

Gli spazi confinati e gli ambienti difficili

Gli spazi confinati e gli ambienti difficili XVI Congresso nazionale Associazione Italiana Medicina delle Catastrofi Gli spazi confinati e gli ambienti difficili Francesco Spalluto Direzione Regionale Vigili del Fuoco Puglia 1 Bari, 14 novembre 2015

Dettagli

Segnaletica di sicurezza e comunicazioni D emergenza.

Segnaletica di sicurezza e comunicazioni D emergenza. Segnaletica di sicurezza e comunicazioni D emergenza. INTRODUZIONE La segnaletica di sicurezza impiegata nel mondo del lavoro comprende tutti quei pittogrammi informativi per la protezione e la salvaguardia

Dettagli

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI PRECAUZIONI GENERALI Lavarsi

Dettagli

PIANO NBCR PS. 18 PIANO NBCR. Rev. Data Redazione Verificato Approvato. Resp inf. DEU M. Santiccioli. Resp. UO EST R.

PIANO NBCR PS. 18 PIANO NBCR. Rev. Data Redazione Verificato Approvato. Resp inf. DEU M. Santiccioli. Resp. UO EST R. Pagina 1 di 7 PIANO NBCR Rev. Data Redazione Verificato Approvato 0 20/03/2013 Resp. Maxiemergenze - G. Panzardi Coord. Inf. R. Montalbano Inf. UO EST E. Pastorelli Ufficio Processi e Accreditamento Resp

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi di public utilities Processo Raccolta e smaltimento dei Sequenza di processo Raccolta e trasporto

Dettagli

Il Rischio NBCR: La Risposta Italiana agli Attacchi non Convenzionali

Il Rischio NBCR: La Risposta Italiana agli Attacchi non Convenzionali Il Rischio NBCR: La Risposta Italiana agli Attacchi non Convenzionali ISA 2005 IL Rischio NBCR: La Risposta Italiana agli Attacchi non Convenzionali Autori : Edoardo Cavalieri d Oro, Sonia Noci, Gilberto

Dettagli

ALLEGATI: - Elenco Addetti e numeri telefonici di emergenza. - Planimetrie Edificio. - Comportamento in caso di terremoto

ALLEGATI: - Elenco Addetti e numeri telefonici di emergenza. - Planimetrie Edificio. - Comportamento in caso di terremoto ALLEGATI: - Elenco Addetti e numeri telefonici di emergenza - Planimetrie Edificio - Pianta schematica edificio - TAV. 1 planimetria Piano Terra - TAV. 2 planimetria Piano Primo - TAV. 3 planimetria Piano

Dettagli

* lotta all incendio * evacuazione di emergenza * pronto soccorso

* lotta all incendio * evacuazione di emergenza * pronto soccorso Di seguito si riporta un fac-simile delle procedure per * lotta all incendio * evacuazione di emergenza * pronto soccorso relative al cantiere da modificare e/o integrare in relazione alla struttura dell

Dettagli

4) CITATE ALMENO DUE ELEMENTI IN CASA CHE POSSONO INNESCARE UN INCENDIO:

4) CITATE ALMENO DUE ELEMENTI IN CASA CHE POSSONO INNESCARE UN INCENDIO: 1) IN CASA E CONSIGLIABILE AVERE: a) UN ESTINTORE b) UN IDRANTE c) NIENTE 2) QUALI DI QUESTI MATERIALI SONO COMBUSTIBILI: a) LEGNO b) CARTA c) PIETRE 3) QUALI DI QUESTE SOSTANZE SONO INFIAMMABILI? a) ALCOOL

Dettagli

In conformità con Regolamento (CE) n.1907/2006, (CE) n.453/2010 e (CE) n.1272/2008.

In conformità con Regolamento (CE) n.1907/2006, (CE) n.453/2010 e (CE) n.1272/2008. In conformità con Regolamento (CE) n.1907/2006, (CE) n.453/2010 e (CE) n.1272/2008. 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E DELLA SOCIETA /IMPRESA 1.1. Nome del prodotto: Trappola adesiva per

Dettagli

ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI CASERTA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN PREVENZIONE INCENDI AI SENSI DEL D.

ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI CASERTA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN PREVENZIONE INCENDI AI SENSI DEL D. ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI CASERTA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN PREVENZIONE INCENDI AI SENSI DEL D.Lvo 139/006 P R O G R A M M A Modulo A: Obiettivi e fondamenti della prevenzione

Dettagli

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile PROCEDURE OPERATIVE STANDARD PER INTERVENTI DI SOCCORSO IN METROPOLITANA IN CASO DI INCIDENTI NON CONVENZIONALI CON SCENARI

Dettagli

Interventi in emergenza negli ambienti confinati

Interventi in emergenza negli ambienti confinati 1 Ravenna 15 marzo 2017 Interventi in emergenza negli ambienti confinati Gianfranco Tripi Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bologna DPR 14 SETTEMBRE 2011 N. 177 Durante tutte le fasi delle lavorazioni

Dettagli

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L. le misure di prevenzione e protezione MISURE DI PREVENZIONE il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza, la tecnica, per evitare o diminuire

Dettagli

CORSO Maxi Emergenze 2011

CORSO Maxi Emergenze 2011 CORSO Maxi Emergenze 2011 WWW.CALDINESOCCORSO.IT MAXIEMERGENZA È UN EVENTO DANNOSO, CHE VEDE COINVOLTO UN NUMERO MAGGIORE DI PERSONE E/O COSE RISPETTO AI MEZZI ED ALLE ATTREZZATURE DI SOCCORSO IMMEDIATAMENTE

Dettagli

OGGETTO DELLA CONVENZIONE:

OGGETTO DELLA CONVENZIONE: OGGETTO DELLA CONVENZIONE: FORNITURA ED INSTALLAZIONE DI DIAGNOSTICA RADIOLOGICA DIGITALE PER STRUTTURA COMPLESSA DI RADIOLOGIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI SAVIGLIANO DELL A.S.L. CN1 ORGANIZZAZIONE DEI

Dettagli

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il sistema di Comando per la Gestione delle Emergenze

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il sistema di Comando per la Gestione delle Emergenze Corso di formazione di base per Volontari di Protezione Civile Provincia di Bergamo Bergamo Croce Bianca, 9 novembre 2012 Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il sistema di Comando per la Gestione

Dettagli

DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE:

DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE: DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE: (industria, commercio, edilizia, artigianato, servizi etc.) CODICE ATECO PRINCIPALE: CODICE FISCALE/P.IVA:

Dettagli

PROTOCOLLO D' INTESA. tra COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI VICENZA CROCE ROSSA ITALIANA SEZIONE DI VICENZA

PROTOCOLLO D' INTESA. tra COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI VICENZA CROCE ROSSA ITALIANA SEZIONE DI VICENZA PROTOCOLLO D' INTESA tra COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI VICENZA e CROCE ROSSA ITALIANA SEZIONE DI VICENZA Visti i seguenti riferimento normativi: - la legge 7 agosto 1990, n. 241 ed in particolare

Dettagli

Modulo 6: La segnaletica di sicurezza

Modulo 6: La segnaletica di sicurezza Modulo 6: La segnaletica di sicurezza La segnaletica svolge un ruolo importante ai fini della sicurezza: un giusto segnale trasmette immediatamente un messaggio che da indicazioni in merito a divieti,

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. Direttiva CEE 91/155

SCHEDA DI SICUREZZA. Direttiva CEE 91/155 SCHEDA DI SICUREZZA Direttiva CEE 91/155 1.0 IDENTIFICAZIONE PRODOTTO E SOCIETA' 1.1 Nome commerciale ALG 5-MB 1.2 Impieghi Addensante per stampa. 1.3 Produttore ed assistenza DATT CHIMICA SRL Via Clerici,

Dettagli

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEL CORPO (INDUMENTI)

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEL CORPO (INDUMENTI) SCHEDA TECNICA N 2 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEL CORPO (INDUMENTI) Pagina 2 di 7 I - DESCRIZIONE Che cosa sono Per protezione del corpo s intende l abbigliamento che copre il tronco, come ad es. gli indumenti

Dettagli

CASI STUDIO. Condotta di irrigazione Trattamento acque reflue / Fognature Forno per produzione di calde Miniera / Galleria. Relatore: Claudio Conio

CASI STUDIO. Condotta di irrigazione Trattamento acque reflue / Fognature Forno per produzione di calde Miniera / Galleria. Relatore: Claudio Conio CASI STUDIO Condotta di irrigazione Trattamento acque reflue / Fognature Forno per produzione di calde Miniera / Galleria 147 Caso Studio: Ingresso in condotta idrica per irrigazione Documentazione fotografica:

Dettagli

REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella

REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella LAVORARE SICURI! Formazione e informazione dei lavoratori per l igiene e la sicurezza sul

Dettagli

ESTINTORI Apparecchiature mobili di spegnimento di incendi

ESTINTORI Apparecchiature mobili di spegnimento di incendi ESTINTORI Apparecchiature mobili di spegnimento di incendi K) corpo B) Valvola S) sicura F) Etichetta A) Serbatoio P) pulsante E) Gas propulsione C) Tubo flex N) manometro M) maniglia D) Agente estinguente

Dettagli

Obiettivo strategico 3. Prepariamo le comunità e diamo risposta a emergenze e disastri. Patrizia Voi CRI Castiglione delle Stiviere

Obiettivo strategico 3. Prepariamo le comunità e diamo risposta a emergenze e disastri. Patrizia Voi CRI Castiglione delle Stiviere Obiettivo strategico 3 Prepariamo le comunità e diamo risposta a emergenze e disastri Patrizia Voi CRI Castiglione delle Stiviere Obiettivo della serata Avere una panoramica sull impegno CRI all interno

Dettagli

Comune di Este p PcPC - Modello d Intervento Black Out

Comune di Este p PcPC - Modello d Intervento Black Out Sono da considerarsi a rischio le interruzioni di fornitura di energia elettrica ad attività sanitarie e case di riposo con assenza di generatori o con autonomia limitate degli stessi. Sono altresì da

Dettagli

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008 XI Presentazione... Profili Autori... V VII PARTE I - T.U. N. 81/2008 CAPITOLO 1 TITOLO I T.U. - PRINCIPI COMUNI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI... 1 Il lavoratore... 6 Il datore di lavoro... 8 Il dirigente...

Dettagli

SCHEDA DATI DI SICUREZZA. : AMP : Ampicillin sodium : N. CAS : 000069-52-3

SCHEDA DATI DI SICUREZZA. : AMP : Ampicillin sodium : N. CAS : 000069-52-3 Pagina 1 Pericolo SEZIONE 1 Elementi identificatori della sostanza o della miscela e della società/impresa 1.1. Identificatore del prodotto Identificazione del prodotto materia prima Codice del prodotto

Dettagli

INCIDENTE AEROMOBILE CON INCENDIO ESTERNO ALLA FUSOLIERA

INCIDENTE AEROMOBILE CON INCENDIO ESTERNO ALLA FUSOLIERA Pagina 1/7 PREMESSA - QUANDO UN INTERVENTO SI CLASSIFICA IN QUESTA CATEGORIA In presenza di incidente di aeromobile con sviluppo di incendio non originatosi all interno della fusoliera DISPOSIZIONI DI

Dettagli

Nuovi metodi per la pianificazione dell emergenza e la prevenzione incendi nei luoghi chiusi. Le gallerie ferroviarie in provincia di Perugia

Nuovi metodi per la pianificazione dell emergenza e la prevenzione incendi nei luoghi chiusi. Le gallerie ferroviarie in provincia di Perugia Comando Provinciale Vigili del Fuoco Perugia Nuovi metodi per la pianificazione dell emergenza e la prevenzione incendi nei luoghi chiusi. Le gallerie ferroviarie in provincia di Perugia Pianificazione

Dettagli

Dispositivi di Protezione Individuale DPI

Dispositivi di Protezione Individuale DPI Dispositivi di Protezione Individuale DPI Definizione - Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA DEL PRODOTTO VESPOKIL ATTRATTIVO PER VESPIDI

SCHEDA DI SICUREZZA DEL PRODOTTO VESPOKIL ATTRATTIVO PER VESPIDI In conformità con Regolamento (CE) n.1907/2006, (CE) n.453/2010 e (CE) n.1272/2008. SEZIONE 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E DELLA SOCIETA /IMPRESA 1.1. Identificatore del prodotto:

Dettagli

OPUSCOLO INFORMATIVO

OPUSCOLO INFORMATIVO Cooperativa*Augusto*Bazzino Via *Bra ja,*30/32*r.*17100*savona*(sv) Tel.* 019* 805722* fa x* 019* 800457 e*mail*coopbazzino@libero.it e*mail*pec.*bazzino@certycoop.it OPUSCOLO INFORMATIVO Segnaletica di

Dettagli

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione secondo l allegato I: Potasio Tiocianato 1.2 Nome della societá o ditta:

Dettagli

I Comuni italiani sono stati classificati in 4 categorie principali, in base al loro rischio sismico, calcolato in base al PGA (Peak GroundAcceleration, ovvero picco di accelerazione al suolo) e per frequenza

Dettagli

SCHEDA DI DATI DI SICUREZZA ai sensi del regolamento 453/2010 Allegato II

SCHEDA DI DATI DI SICUREZZA ai sensi del regolamento 453/2010 Allegato II SCHEDA DI DATI DI SICUREZZA ai sensi del regolamento 453/2010 Allegato II SEZIONE 1: IDENTIFICAZIONE DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ 1.1 Identificatore del prodotto Nome commerciale: Tavolette collanti per

Dettagli

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SYSTEM ENERGY LOZIONE ANTICADUTA

Dettagli

VÊTEMENT TISSU NON TISSÉ

VÊTEMENT TISSU NON TISSÉ VÊTEMENT TISSU NON TISSÉ INDUMENTI IN NON PROPRIETÀ MECCANICHE E DI BARRIERA Peso Colore Resistenza all abrasione (pren 530/2 9kPa) Resistenza allo scoppio Mullen (ISO 2960) Resistenza alla lacerazione

Dettagli

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Acido Rosolico (C.I. 43800) 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC

Dettagli

APPUNTI DI PRIMO SOCCCORSO. Ustioni e lesioni da energia elettrica

APPUNTI DI PRIMO SOCCCORSO. Ustioni e lesioni da energia elettrica APPUNTI DI PRIMO SOCCCORSO Ustioni e lesioni da energia elettrica OBIETTIVI Definire il tipo di trauma Valutare il rischio legato allo scenario Acquisire nozioni di primo aiuto LE USTIONI L'ustione è un

Dettagli

Luca Ciarleglio- Croce Rossa Italiana Istruttore PC. Corso OPEM

Luca Ciarleglio- Croce Rossa Italiana Istruttore PC. Corso OPEM Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Luca Ciarleglio- Croce Rossa Italiana Istruttore PC Antincendio e sostanze pericolose Chimica e fisica del Fuoco La combustione è la reazione chimica tra due

Dettagli

Potenziamento della cultura della prevenzione. degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro.

Potenziamento della cultura della prevenzione. degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro. Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro. UdA 3 Rischio incendio: la gestione delle emergenze

Dettagli

Potenziamento della cultura della prevenzione. degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro.

Potenziamento della cultura della prevenzione. degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro. Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro. UdA 3 Rischio incendio: la gestione delle emergenze

Dettagli

NUCLEO NBCR. medicalizzazione del soccorso

NUCLEO NBCR. medicalizzazione del soccorso medicalizzazione del soccorso assistenza medica alle vittime organizzata direttamente sul luogo dell evento mediante una struttura provvisoria di ricovero e cura per stabilizzare rapidamente i feriti e

Dettagli

Organizzazione della risposta del CNVVF alle emergenze chimiche, biologiche, nucleari e radiologiche

Organizzazione della risposta del CNVVF alle emergenze chimiche, biologiche, nucleari e radiologiche Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Corpo Nazionale Vigili del Fuoco Organizzazione della risposta del CNVVF alle emergenze chimiche, biologiche,

Dettagli

Ninidrina PA-ACS 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato

Ninidrina PA-ACS 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Ninidrina 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA, S.A. E 08110

Dettagli

GESTIONE DELLE EMERGENZE

GESTIONE DELLE EMERGENZE GESTIONE DELLE EMERGENZE LA DIVISIONE Emergenze e sinistri Operativa H24-365 giorni/anno su tutto il territorio nazionale isole comprese, il N.I.E. Nucleo Intervento Emergenze di Edam interviene in situazioni

Dettagli

Corso per Addetti Antincendio

Corso per Addetti Antincendio IPSEOA A. BERTI Verona 4^ parte_esercitazione D.Lgs. 81/2008 Corso per Addetti Antincendio FORMATORE: Prof. Dino Mascalzoni Sirvess Verona Esercitazioni pratiche (3 ore). Presa visione e chiarimenti sui

Dettagli

Protocollo d intesa per la gestione delle emergenze PER EMERGENZE DI TIPO a), AI SENSI DELL ART. 2 DELLA LEGGE 225/1992

Protocollo d intesa per la gestione delle emergenze PER EMERGENZE DI TIPO a), AI SENSI DELL ART. 2 DELLA LEGGE 225/1992 Protocollo d intesa per la gestione delle emergenze PER EMERGENZE DI TIPO a), AI SENSI DELL ART. 2 DELLA LEGGE 225/1992 LA PREFETTURA DI ASCOLI PICENO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE INTEGRATE DI SICUREZZA

Dettagli

VERBALE RIUNIONE DI COOPERAZIONE E COORDINAMENTO (Modello M05)

VERBALE RIUNIONE DI COOPERAZIONE E COORDINAMENTO (Modello M05) VERBALE RIUNIONE DI COOPERAZIONE E COORDINAMENTO (Modello M05) ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI, PRESENZA DI RISCHI PARTICOLARI PRESENTI NELL AREA DEI LAVORI E VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI ULTERIORI RISCHI INTERFERENZIALI

Dettagli

PROCEDURE PER LA VOSTRA E LA NOSTRA SICUREZZA DI BUONA GESTIONE DEL MOLO E DEGLI APPARATI IN ESSO CONTENUTI LA DIREZIONE

PROCEDURE PER LA VOSTRA E LA NOSTRA SICUREZZA DI BUONA GESTIONE DEL MOLO E DEGLI APPARATI IN ESSO CONTENUTI LA DIREZIONE PROCEDURE PER LA VOSTRA E LA NOSTRA SICUREZZA DI BUONA GESTIONE DEL MOLO E DEGLI APPARATI IN ESSO CONTENUTI LA DIREZIONE Con il presente documento si intende mantenere se non aumentare il grado di sicurezza

Dettagli

Scheda dati di sicurezza Conforme a ( CE ) n. 1907/2006-ISO

Scheda dati di sicurezza Conforme a ( CE ) n. 1907/2006-ISO 1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa Definizione del prodotto: Uso Previsto: Elementi identificatori della società/impresa: Responsabile della scheda di sicurezza: Numero

Dettagli

Scheda di sicurezza prodotto Secondo il Regolamento CE n 1907/2006 aggiornato dal CE n 453/2010

Scheda di sicurezza prodotto Secondo il Regolamento CE n 1907/2006 aggiornato dal CE n 453/2010 OGET - ORGANIZZAZIONE GENERALE VIA TORINO 216-10040 LEINI (TO) TEL.011-99 88 082 FAX 011-99 78 227 1 Identificazione 1.1 Prodotto elettrica.denominazioni commerciali: P41 P52 P54 P103 P310 P41 S P63 P250

Dettagli

Dispositivi di protezione individuale. Uso dei DPI

Dispositivi di protezione individuale. Uso dei DPI Dispositivi di protezione individuale Titolo III Capo II D. Lgs.. 81/08 Uso dei DPI DEFINIZIONE Per dispositivo di protezione individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata

Dettagli

RISCHIO CHIMICO: DPI. A5.1-app. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO A Unità didattica

RISCHIO CHIMICO: DPI. A5.1-app. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO A Unità didattica Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole RISCHIO CHIMICO: DPI MODULO A Unità didattica A5.1-app CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 DPI Riferimenti normativi

Dettagli

qualificata gamma di servizi di consulenza e formazione. La Eco System srl- org ha

qualificata gamma di servizi di consulenza e formazione. La Eco System srl- org ha CHI SIAMO : La ECO SYSTEM S.R.L. - Org è una società che si avvale di personale esperto e opera nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro, dell igiene industriale, della medicina del lavoro, dell

Dettagli

Posizionamento in cantiere: In corrispondenza di fonti di radiazioni calorifiche, ultraviolette e ionizzanti.

Posizionamento in cantiere: In corrispondenza di fonti di radiazioni calorifiche, ultraviolette e ionizzanti. COMUNE DI OPERA Area Gestione del Territorio, Attività Produttive e Polizia Locale Via Dante Alighieri, 12 20090 OPERA (MI) Pag. 1 ATTENZIONE AI CARICHI SOSPESI Normativa di riferimento: DPR 547/55; DPR

Dettagli

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R)

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) R1 = esplosivo allo stato secco R2 = rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre

Dettagli

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Lantanio III Nitrato 6-idrato 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC

Dettagli

Linea di indumenti realizzati con materia prima. Puntiform Light

Linea di indumenti realizzati con materia prima. Puntiform Light Pagina 1 di 7 Linea di indumenti realizzati con materia prima Puntiform Light Indumenti cuciti - cat. 3 tipo 5 e 6 - a protezione NC (nucleare e chimica) - con proprietà antistatiche PROTEZIONE NUCLEARE

Dettagli

Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori SEZIONE I

Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori SEZIONE I Scheda di informazione sui rischi di incidenti rilevanti per i cittadini ed i lavoratori SEZIONE I Nome della Società: Solvay Chimica Italia S.p.A. (ragione sociale) Stabilimento/Deposito di: Rosignano

Dettagli

GALLERIE. a cura di Simone Cappelletti I N D I C E

GALLERIE. a cura di Simone Cappelletti I N D I C E GALLERIE a cura di Simone Cappelletti I N D I C E PREMESSA................................................... 11 GALLERIE FERROVIARIE - REGOLA TECNICA COMMENTATA.. 13 Decreto Ministero Infrastrutture e

Dettagli

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ARTI INFERIORI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ARTI INFERIORI SCHEDA TECNICA N 6 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ARTI INFERIORI Pagina 2 di 6 I - DESCRIZIONE Che cosa sono I Dispositivi di Protezione Individuale degli arti inferiori sono dispositivi realizzati per proteggere

Dettagli

CORSO PER RSPP - ASPP MODULO B

CORSO PER RSPP - ASPP MODULO B CORSO PER RSPP - ASPP MODULO B Il modulo B di specializzazione è relativo al corso di formazione che tratta la natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro, correlati alle specifiche attività lavorative.

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. BioStrade BIO STRADE. LeoDaVinci srl Indirizzo Corso Vittorio Emanuele II 208. leodavinci.eu

SCHEDA DI SICUREZZA. BioStrade BIO STRADE. LeoDaVinci srl Indirizzo Corso Vittorio Emanuele II 208. leodavinci.eu SCHEDA DI SICUREZZA 1. Identificazione della sostanza / del preparato e della Società 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Codice: Denominazione 1.2 Uso della sostanza / del preparato PR2501

Dettagli

D Lgs 81/2008. Evoluzione legislativa 04/05/2014. assicurazione. Anni 30 nascita dell INAIL. Legislazione prescrittiva DPR 547/1955 DPR 303/1956

D Lgs 81/2008. Evoluzione legislativa 04/05/2014. assicurazione. Anni 30 nascita dell INAIL. Legislazione prescrittiva DPR 547/1955 DPR 303/1956 Corso Base per Operatori Volontari A1 01 Pubblicazione 05/2014 revisione D. Lgs. 81/2008 1 Evoluzione legislativa Normativa sui luoghi di lavoro Normativa sulla Protezione Civile assicurazione Anni 30

Dettagli

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A L L E R G I A Allergeni animali: pelo, urina, forfora, saliva, siero (prevalentemente di topo, ratto, coniglio, gatto) Laboratory Animal Allergy: allergia connessa all esposizione ad animali da laboratorio

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CODICE DI PREVENZIONE INCENDI DECRETO MINISTERIALE 3 AGOSTO 2015 (G.U. n. 192 del 20.08.2015) Operatività antincendio Corso di aggiornamento Varese 29 giugno 2017 Ing. Fabrizio Pasquale Comando provinciale

Dettagli

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 NUOVA SIGA COLLANTI E RASANTI IN POLVERE A BASE CEMENTO PER INTERNI E PER ESTERNI A BASSO SPESSORE ED ELEVATA LAVORABILITA 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA

Dettagli

Allegato I Schema Intervento area EXPO

Allegato I Schema Intervento area EXPO Allegato I Schema Intervento area EXPO 8.30 Incidente e allertamen to Prefettura VVF ARPA ASL 1 Sala Operativa 115 sede Centrale riceve allarme con indicazione malessere persone in zona CARGO 1 Fiera Gruppo

Dettagli

Ordinanza sulla sicurezza e la protezione della salute dei lavoratori nei lavori di costruzione

Ordinanza sulla sicurezza e la protezione della salute dei lavoratori nei lavori di costruzione Ordinanza sulla sicurezza e la protezione della salute dei lavoratori nei lavori di costruzione (Ordinanza sui lavori di costruzione, OLCostr) Modifica del 29 giugno 2011 Il Consiglio federale svizzero

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA (DIRETTIVA) TUTOLO DI MAIS

SCHEDA DI SICUREZZA (DIRETTIVA) TUTOLO DI MAIS SCHEDA DI SICUREZZA (DIRETTIVA) TUTOLO DI MAIS 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO. 1.1 Nome del prodotto : Tutolo di mais. 1.2 Tipo di prodotto: Granuli di tutolo non trattati; ricavati dalla parte dura del

Dettagli

Classi di rischio, cioè di impiego confinato del MOGM

Classi di rischio, cioè di impiego confinato del MOGM Classi di rischio, cioè di impiego confinato del MOGM Classe 1 impieghi confinati che presentano rischi nulli o trascurabili, ovvero operazioni per le quali un livello 1 di contenimento è adeguato a proteggere

Dettagli

FRESE. A Ponte A Bandiera. Tipologia:

FRESE. A Ponte A Bandiera. Tipologia: FRESE Tipologia: A Ponte A Bandiera Norme di riferimento UNI EN 953/00 ripari di protezione UNI EN 294/93 e 349/94 distanze di sicurezza UNI EN 1088/97 interblocchi di sicurezza CEI EN 60204-1 equipaggiamento

Dettagli

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione secondo l allegato I: Potasio Perclorato 1.2 Nome della societá o ditta:

Dettagli

Nota interregionale Postazioni SOS

Nota interregionale Postazioni SOS 6 Nota interregionale Postazioni SOS Servizio Sanitario Nazionale Prot. n. 10319/PRC Bologna, 13 marzo 2000 Azienda Sanitaria USL 10 di Firenze Dipartimento di Prevenzione Azienda USL Bologna Sud Dipartimento

Dettagli