Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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1 Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile PROCEDURE OPERATIVE STANDARD PER INTERVENTI DI SOCCORSO IN METROPOLITANA IN CASO DI INCIDENTI NON CONVENZIONALI CON SCENARI NBCR

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3 Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile PREMESSA Il presente documento costituisce una prima versione di procedura operativa standard (P.O.S.) per affrontare gli interventi N.B.C.R. nelle metropolitane e rappresenta un quadro di riferimento ritenuto ottimale per la tipologia dello scenario incidentale di che trattasi. La presente procedura, nella fase attuale, potrà essere applicata presso i Comandi Provinciali, tendo conto delle risorse umane disponibili e dei relativi percorsi formativi al momento espletati, con l obiettivo finale di procedere alla piena applicazione della stessa al termine dei cicli di formazione previsti dai programmi ministeriali. Le P.O.S. si basano sulle conoscenze e sulle esperienze di intervento ordinario maturate dai Comandi provinciali VV.F. nei quali esiste una rete ferroviaria metropolitana, nonchè sulla scorta delle manovre esercitative finora svolte in tema N.B.C.R... L argomento trattato, vista la complessità delle problematiche affrontate, potrà essere oggetto di ulteriori aggiornamenti e miglioramenti sulla base dei suggerimenti che perverranno dalle strutture operative, di studio e di ricerca, del C.N.VV.F, anche sulla scorta delle prossime esercitazioni in materia. Le procedure di che trattasi potrebbero altresì costituire un utile riferimento per interventi similari in termini di problematiche e/o tipologia dei siti (es. gallerie ferroviarie). Nella stesura delle P.O.S. N.B.C.R. si è adottato lo schema consequenziale già utilizzato per le procedure standard relative agli scenari di intervento tradizionali così ripartito: settore grigio disposizioni di riferimento glossario dati di carattere generale delle metropolitane settore giallo gestione della Sala Operativa mezzi idonei per l intervento ed attrezzature settore rosso procedura generale d intervento tecniche di intervento sicurezza settore verde al termine dell intervento comunicazioni, adempimenti amministrativi e di Polizia Giudiziaria manutenzione mezzi, attrezzature igiene e salute del personale operativo settore blu revisione critica dell intervento e note per l addestramento

4 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 2/52 E utile ricordare che, poiché non esiste una omogeneità tra le linee delle varie metropolitane presenti sul territorio nazionale, ciascun Comando provinciale VV.F. sede di infrastruttura metropolitana, curerà l approfondimento e l analisi delle informazioni riportate nel capitolo DATI DI CARATTERE GENERALE DELLE METROPOLITANE, relative alle dotazioni ed alle caratteristiche specifiche dell infrastruttura di trasporto presente nella propria circoscrizione di competenza. Trattandosi di scenari incidentali nei quali l intervento di operatori di altre strutture ed Enti potrebbe svilupparsi parallelamente all opera dei Vigili del Fuoco (primo trattamento sanitario e decontaminazione della popolazione a cura del servizio 118, azioni di polizia su eventuali attentatori, ecc ) è necessario che le P.O.S. siano raccordate, a livello territoriale, con i Piani Provinciali di Difesa Civile. Le procedure operative sono riferite a scenari riguardanti attacchi non convenzionali di tipo Nucleare radiologico o chimico che interessano le metropolitane. Per quanto riguarda il rischio biologico, si rimanda a quanto previsto nel Manuale per l intervento in presenza del rischio N.B.C.R del Ministero dell Interno Direzione Centrale per la Formazione. Inoltre si precisa che le procedure operative sono state elaborate prendendo in considerazione come scenario incidentale la sola diffusione in aria e/o al suolo di prodotti chimici non convenzionali, nonché i rilasci o la presenza di sostanze radioattive. In caso di scenari con contestuale presenza di incendio, si dovranno prevedere ulteriori misure di sicurezza, in relazione alle caratteristiche costruttive dei dispositivi di protezione individuale in uso al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Appare opportuno precisare che l evento ipotizzato per l applicazione delle procedure riguarda l incidente avvenuto in una sola stazione della linea metropolitana. La procedura prevede infatti che l intervento dei reparti NBCR si concentri nella stazione interessata dall evento, cioè nella stazione in cui viene segnalata la presenza di persone colpite o di un evento significativo che lasci ipotizzare un incidente non convenzionale (vedi Indicatori di possibile attentato nel paragrafo GESTIONE DELLA SALA OPERATIVA 115 ). Nel caso in cui l emergenza interessi più stazioni contemporaneamente (perché sono stati compiuti più attentati simultaneamente ovvero perché la contaminazione si è propagata attraverso il convoglio e/o i passeggeri), la P.O.S. dovrà essere applicata, per quanto possibile e con le risorse umane e di attrezzature disponibili nel tempo, in ciascuna stazione interessata. Anche nel caso di segnalazione alla Sala Operativa 115 di emergenza in una sola stazione, la presente procedura prevede, a scopo cautelativo e di accertamento, di inviare una squadra a monte ed una a valle della stazione interessata.

5 RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFICI Piano Nazionale di Difesa Civile Circolare Ministero dell Interno N. 6 del 22/05/02 e successive integrazioni Linee guida per interventi in emergenze N.B.C.R. gruppo di lavoro Min. Interno (04/09/2002) Circolari Ministeriali Pubblicazioni specialistiche Dati ricavabili da simulazioni SIGEM- SIMMA Dati ricavabili da Identificazione Controllo Emergenze Cassetta audiovisiva edita dal Ministero dell Interno Direzione Centrale per la Formazione, relativa alle Procedure di vestizione e vestizione Procedure di decontaminazione CD riportante il Manuale per l intervento in presenza del rischio N.B.C.R del Ministero dell Interno Direzione Centrale per la Formazione CD riportante P.O.S. per la decontaminazione radiologica del Ministero dell Interno Direzione Centrale per l Emergenza Area VI Software G.E.N.-Gestione Emergenze Nucleari edito da Ministero dell Interno-Ispettorato per l Emergenza

6 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 4/52 DATI DI CARATTERE GENERALE DELLE METROPOLITANE Appare utile richiamare, all interno delle POS, dati relativi alle infrastrutture metropolitane presenti sul territorio provinciale, facendo particolare riferimento ad aspetti che possono rivelarsi significativi durante le manovre di soccorso. Sarà pertanto opportuno, da parte dei Comandi sede degli impianti di trasporto metropolitano, integrare le presenti POS con schede, elaborati grafici o altro materiale atto ad evidenziare, per ciascuna linea e per le diverse stazioni, gli aspetti di seguito riportati. Tipologie costruttive delle metropolitane Le linee possono essere sotterranee (o in galleria), ovvero all aperto. Le gallerie possono essere: Galleria a canna singola Unica galleria per il transito dei convogli a doppio senso, con banchine laterali ovvero unica banchina centrale Galleria a doppia canna Si possono presentare tre casi distinti: - Assenza di by-pass di comunicazione tra le due gallerie - Presenza di by-pass dotati di chiusure - Presenza di by-pass privi di chiusure Definizione di Stazione ai sensi del D.M. 11/1/1988 Norme di prevenzione degli incendi nelle metropolitane Sono distinte in stazioni fuori terra, nelle quali atrio e banchina sono situati sopra il livello del terreno, o comunque adiacenti a binari a cielo aperto, e stazioni sotterranee, nelle quali atrio e/o banchine sono al di sotto del livello del terreno o che non rientrano nel tipo precedente. Accessibilità per squadre di soccorso Accessi pedonali alla stazione (scale, corridoi, passaggi) Accessi di emergenza (tramite botole stradali e relative rampe) Sistemi di scale interne Scale fisse Scale mobili (alcune stazioni di non recente realizzazione dispongono esclusivamente di scala mobili) Tappeti mobili Sistemi di ventilazione Naturale (realizzata mediante gli accessi alla stazione, la galleria, i pozzi di ventilazione, le aperture per la compensazione dell effetto pistone generalmente posizionate alle testate delle banchine) Forzata: può essere utilizzata per la ventilazione delle gallerie (mediante ventilatori generalmente a servizio di pozzi di estrazione di media tratta), per la ventilazione delle stazioni (realizzata mediante immissione di aria fresca negli ambienti frequentati dal pubblico e nei locali tecnologici), per la ventilazione della banchina (immissione di aria fresca in banchina ed estrazione di aria dal piano sottobanchina). Inoltre alcune stazioni dispongono di lame di aria in corrispondenza delle uscite di banchina, finalizzate a garantire aree protette dai fumi a valle delle banchine stesse, lungo le vie di uscita.

7 CARATTERISTICHE INERENTI L EMERGENZA Le metropolitane sono caratterizzate da significativi elementi di rischio che si possono così evidenziare: difficoltà di accesso al piano banchina per i soccorritori causato dalla profondità di interramento delle banchine e dalla lunghezza e complessità dei percorsi di accesso difficoltà di esodo dal piano banchina per gli occupanti dovuto alla profondità di interramento delle stazioni; in alcuni casi le uniche scale di ingresso ed uscita dalla stazione sono di tipo mobile con ulteriore aggravio delle condizioni di esodo dovuto all elevata alzata dei gradini frequenti punti di restringimento della sezione dei percorsi di esodo in corrispondenza delle scale e delle linee di tornelleria Condizioni di elevato affollamento nelle ore di punta, sia sui convogli che sulle banchine Esistenza di elevati flussi di aria dovuti alle correnti all interno delle gallerie e nei condotti sub-verticali delle stazioni, tra piano binari ed atrio, nonché ad effetto pistone generato dal movimento dei treni. Tale movimentazione di aria potrebbe favorire la propagazione di eventuali sostanze contaminanti disperse intenzionalmente Difficoltà di comunicazione per i soccorritori, sia via radio che via telefono all interno delle strutture metropolitane. Quanto evidenziato comporta, nella gestione delle emergenze, ed in particolare di quelle NBCR, alcuni aspetti critici da considerare : 1. elevato numero di persone che potenzialmente possono rimanere coinvolte 2. difficoltà di movimentazione dei feriti, in particolare nei percorsi sub-verticali 3. considerevole dispendio di aria dell autorespiratore in tempi necessari a raggiungere il piano banchina e, da questo, per il trasporto di eventuali feriti all esterno 4. rischio di propagazione della sostanza contaminate all interno della stazione o ad altre stazioni attraverso la galleria dovuto ai flussi di ventilazione naturali e meccanici (ventilazione forzata). Inoltre trattandosi di un sistema di trasporto, non è da escludere che la contaminazione possa diffondersi tra le stazioni proprio attraverso il convoglio ferroviario e/o i passeggeri, nelle prime fasi successive ad un attentato, quando ancora non è stato bloccato il transito dei convogli. I provvedimenti da intraprendere, al momento dell emergenza, per mettere in sicurezza l impianto di trasporto ed evitare, per quanto possibile, un aggravamento della situazione, andranno pianificati a livello locale, in coordinamento con l ente gestore del sistema di trasporto. A tal proposito si veda quanto descritto nel paragrafo PROCEDURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE RISPETTO AL SISTEMA DI TRASPORTO. GLOSSARIO L intervento di soccorso si caratterizza dalla suddivisione dello scenario in zone a differente rischio per la sicurezza degli operatori (vedi Fig. SCHEMA AREE E COMPETENZE ). Tali aree o zone sono così definite: Zona Calda o Rossa :area operativa di contatto; in tale area vi è presenza di sostanza contaminante; è individuata dai VV.F.., in essa si svolgono operazioni di soccorso da parte dei Vigili del Fuoco e di

8 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 6/52 eventuali altri operatori di altri Enti, adeguatamente protetti, previamente autorizzati dal Direttore Tecnico dei Soccorsi Zona Tiepida o Arancio: area operativa potenzialmente pericolosa; in tale area il rischio di contaminazione è legato alla movimentazione degli operatori e delle vittime che possono propagare la contaminazione attraverso deambulazione, trasporto materiali o contatto. La predetta zona è individuata dai VV.F.. In tale area è consentita l operatività, per giustificati motivi e per il tempo strettamente necessario, di persone opportunamente protette (es. personale servizio 118) ed autorizzate dal Direttore Tecnico dei Soccorsi Zona Fredda o Gialla: area operativa non pericolosa destinata alla logistica; costituisce la base operativa per i soccorritori non specificatamente equipaggiati degli Enti interessati all emergenza. In tale zona si individuano le aree di ammassamento di mezzi, attrezzature e personale dei soccorritori. Tale area è presidiata dalle Forze dell ordine che controllano sia il limite di confine con l area tiepida al fine di impedire l ingresso di persone non autorizzate (in questo caso le Forze dell ordine saranno adeguatamente protette come se operassero in area tiepida), sia il perimetro esterno della zona fredda (perimetro esterno operativo). Nell ambito delle predette zone, si individuano i settori operativi con funzione specifica: Corridoio di Decontaminazione Tecnica: area in cui vengono allestite le attrezzaturte per la decontaminazione effettuata su personale protetto. L ubicazione della zona di decontaminazione tecnica è individuata dai VV.F.. Di norma ciascuna struttura provvede alla decontaminazione tecnica del proprio personale; in base a pianificazioni locali i VV.F. possono occuparsi anche della decontaminazione del personale di altre strutture. La decontaminazione tecnica viene effettuata in due fasi denominate: Primaria: è mirata alla decontaminazione dell'indumento (tuta 1a ET); Secondaria: è mirata alla decontaminazione della persona e viene eseguita sul personale che ha precedentemente subito la decontaminazione primaria ovvero su personale che ha indossato una tuta cat. 3 tipo 3. Qualora per esigenze particolari il personale in tuta 1a - ET necessiti di essere rapidamente svestito si può procedere ad una "doccia di emergenza" che permette, grazie all'elevato tasso di diluizione, di poter svestire l'operatore con tempi più brevi, anche se con minore efficacia decontaminante. Corridoio di Decontaminazione sanitaria o di massa: area in cui vengono allestite le attrezzaturte per la decontaminazione effettuata su persone non protette da specifici indumenti. Essa consiste sostanzialmente nella svestizione completa ed in una doccia con sanificante e successivo controllo strumentale finale. Per le persone barellate è preferibile l'allestimento di un apposito corridoio. L ubicazione della zona di decontaminazione sanitaria è individuata dai VV.F. d intesa con il S.E.S.118, tra la zona tiepida e la fredda. Il personale opera appositamente equipaggiato e protetto. Area attesa/ricovero persone coinvolte nell incidente:

9 E un area esterna alla stazione ove sono convogliate le persone coinvolte dall incidente, in attesa dei controlli sanitari e dei trattamenti di decontaminazione. Tale area è individuata dai VV.F., in coordinamento con il Servizio Sanitario 118, in zona tiepida ed è presidiata dalle Forze dell ordine. Aree di controllo sanitario: costituiscono le aree ove Servizio Sanitario 118 procede al primo trattamento degli infortunati. Tali controlli possono essere effettuati prima della decontaminazione sanitaria da personale sanitario protetto (in zona tiepida) ed in uscita dal corridoio di decontaminazione sanitaria (zona fredda). Le aree sono individuate dal Servizio Sanitario 118 in coordinamento con i VV.F. Area Ricovero Deceduti: area di ricovero delle salme. E disposta in azona tiepida, in quanto fasi successive dell intervento verranno effettuate le necessarie operazioni di decontaminazione delle salme contaminate.

10 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 8/52 GESTIONE DELLA SALA OPERATIVA 115 Le Centrali Operative degli Enti preposti alla sicurezza e al soccorso della cittadinanza, sono senza dubbio il primo luogo ove avviene la comunicazione dell insorgenza di un evento. Un attacco terroristico di tipo NBCR provocherà certamente un flusso elevato di chiamate per richiesta di aiuto molto concitate e, in primo tempo, anche molto confuse. Il saper indirizzare la conversazione di richiesta di soccorso tra i vari interlocutori: Enti esterni presenti sul luogo ovvero attraverso le loro centrali operative, oppure direttamente dai cittadini, certamente semplificherà il lavoro di riconoscimento di un operatore VV.F. in merito alla percezione di trovarsi a dover gestire uno scenario incidentale di natura non ordinaria. Attraverso un serrato e rapido confronto delle informazioni che giungono alla centrale operativa, si semplificano i vari passaggi successivi necessari a mettere in campo la risposta più consona al tipo di minaccia in atto. Immedesimarsi nell evoluzione temporale dell incidente e diffondere a tutti i soccorritori la pericolosità e la straordinarietà dell evento, sicuramente favorisce l attenzione delle squadre di soccorso verso l incidente in atto e le rende maggiormente consapevoli della potenziale minaccia e delle misure precauzionali da adottare, specialmente per i primi contingenti che arrivano sul posto o per coloro che già operano in campo. Di seguito si forniscono alcuni indicatori di un possibile attentato: 1 Scoppio o esplosione con limitati effetti, specialmente se in luogo pubblico; 2 Segnalazione di un dispositivo, un contenitore o un veicolo che ha disperso una sostanza nebulizzata o gassosa; 3 Molte persone coinvolte che presentano sintomi similari; 4 Più persone che lamentano un effetto apparentemente senza causa o senza traumi; 5 Segnalazioni di odori insoliti provenienti da liquidi o sostanze nebulizzate; 6 Segnalazioni di dispositivi, contenitori o tubi estranei all ambiente o comunque sospetti ; 7 Animali morti; 8 Indumenti/dispositivi di protezione individuale abbandonati. DOMANDE DA PORRE: (Utilizzare allegato n.1) In che stazione è avvenuto l incidente? L incidente è all interno della metro o all esterno? a che livello della stazione si verifica l evento. L incidente è all interno del vagone o sulla banchina? C è stato un incendio e/o un esplosione? Sono state notate dispersioni di liquidi nebulizzati o vapori o polveri? Sono stati uditi sibili o rumori strani, sono stati notati getti o spruzzi? Si avvertono odori particolari? E stato notata una bombola, un pacco, un fusto, un contenitore, uno spezzone di tubo sospetto? Ci sono degli infortunati o persone inanimate o animali morti? o Quanti, circa? o Che cosa lamentano, quali sono i loro sintomi? Sono stati notati individui sospetti? E stato notato qualcuno che indossava indumenti protettivi (maschere, guanti, tute chimiche)? Può descrivere chi è stato a provocare l evento o eventuali veicoli che si sono allontanati dalla scena? Generalità ed il recapito delle persone che hanno chiamato?

11 INDICAZIONI E CONSIGLI DA FORNIRE AL RICHIEDENTE L operatore di S.O. avrà cura di fornire all interlocutore le prime indicazioni di autoprotezione da intraprendere per evitare l aggravarsi della situazione: Portarsi all esterno della stazione in un luogo sufficientemente lontano ove raccogliere le persone in attesa dei soccorsi Evitare che altre persone entrino nella stazione oggetto di intervento Togliere gli indumenti contaminati Non allontanarsi ma attendere l arrivo dei soccorsi per essere controllati (può essere molto importante per la sicurezza dell interessato e dei familiari) Evitare per quanto possibile di diffondere la contaminazione Se disponibili nelle vicinanze fontane o simili, lavare abbondantemente le parti contaminate COMUNICAZIONI CON SALA OPERATIVA DELLA METROPOLITANA Dopo aver acquisito le informazioni dalle chiamate di soccorso, la S.O. 115 contatterà la S.O. della Metropolitana con i seguenti obiettivi: conferma ed assicurazione delle notizie già acquisite; ulteriori notizie che possano essere a disposizione della Società di gestione del servizio di trasporto tramite i sistemi informativi interni (videosorveglianza, agenti di stazione, macchinisti, sistema citofonico di allarme, ecc ); provvedimenti già intrapresi sul traffico ferroviario (es.: se la linea interessata è stata fermata, se i viaggiatori sono stati allontanati all esterno della stazione, ecc..); primi provvedimenti da adottare (vedi. par. PROCEDURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE RISPETTO AL SISTEMA DI TRASPORTO ); richiedere assistenza di personale tecnico del gestore linea metro. Detto personale sarà a disposizione dei VV.F. per i provvedimenti tecnici da adottare (distacchi elettrici, sistemi di comunicazione interna, impianti tecnologici, ecc ); accertarsi dell esistenza di eventuali ulteriori eventi incidentali in altre stazioni. TUTTE LE INFORMAZIONI ACQUISITE RELATIVE ALLO SCENARIO POTENZIALE DOVRANNO ESSERE RIPORTATE ALLE SQUADRE INVIATE SUL POSTO AL FINE DI ADOTTARE TUTTE LE MISURE DI PROTEZIONE DEL CASO FINO DALLE PRIME FASI DELL INTERVENTO ENTI DA ALLERTARE Sulla base delle informazioni acquisite, anche a seguito dei colloqui con la S.O. del gestore del trasporto, la S.O. 115 trasferirà le notizie agli altri enti e strutture interessate. Servizio di Emergenza Sanitaria (118) (eventualmente richiedere che vengano informati i centri ospedalieri sull avvenuto e sulla possibilità che alcune vittime contaminate abbiano già abbandonato la scena e possano presentarsi direttamente presso le strutture sanitarie del territorio); Forze di Polizia ( ); Ufficio Territoriale del Governo (Gabinetto del Prefetto); Centro Operativo Ministero dell Interno; Direzione Regionale VV.F.;

12 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 10/52 Polizia Municipale; Comune interessato (Gabinetto del Sindaco); Servizio di igiene pubblica e di tutela dell ambiente (A.R.P.A.) (nei casi in cui siano prevedibili reflui ed inquinamenti ambientali). L OPERATORE DI S.O. 115 AVRÀ CURA DI EVIDENZIARE LA TIPOLOGIA DELL EMERGENZA INFORMANDO GLI ALTRI ENTI DI FAR SOSTARE PERSONALE E MEZZI A DEBITA DISTANZA DI SICUREZZA, SECONDO LE INDICAZIONI FORNITE DAI PRIMI OPERATORI VV.F. PRESENTI SUL LUOGO DELL INCIDENTE. Una volta acquisite tutte le informazioni disponibili, la Sala Operativa 115 provvederà ad avvisare gli Enti istituzionali competenti trasmettendo via fax un messaggio riepilogativo con i dati al momento in possesso (Allegato n.2). Con lo stesso messaggio verranno trasmessi ai vari Enti gli eventuali aggiornamenti circa l evoluzione dell intervento. Al termine dell intervento sarà inviata una comunicazione riepilogativa dei dati più caratterizzanti l intervento stesso (Allegato n.3) Nelle pagine seguenti vengono proposti degli schemi relativi a: - schema di domande da porre agli interlocutori in caso di incidente NBCR (allegato n.1); - messaggio tipo da trasmettere ai vari Enti interessati a seguito delle prime sommarie informazioni ricevute (allegato n.2); - messaggio tipo da trasmettere ai vari Enti interessati al termine dell intervento (allegato n.3). Allegato n.1 Comando Provinciale Vigili del fuoco di. ANNOTAZIONE TELEFONICA DI INTERVENTO n... ora 1 Metropolitana linea 2 3 Stazione di Zona Urbana si no Extraurbana si no Tipologia stazione Interrata si no Fuori terra si no

13 1 Metropolitana linea Luogo dell incidente Interno alla stazione Esterno alla stazione Livello dell incidente Piano Interconnesso con altri si no Tipologia incidente Incendio con rilascio di Esplosione Perdita di prodotto da contenitori sostanze in sospensione bombole pacchi tubi fusti Dispersione di prodotto liquido vapori polvere altro. 8 Fuoriuscita di fumo dalla stazione si no Colore bianco grigio nero altro... 9 Persone coinvolte Persone ferite Persone decedute si no si no si no 10 Le persone ferite sono Tipologia dei sintomi riscontrati nelle persone deambulanti si no vomito ustioni soffocamento vescicazioni altro 11 Sono state individuate aree di permanenza per le Le persone sono state indirizzate in tali zone persone coinvolte si no si no 12 La linea della metropolitana interessata Sono interrotte le altre linee della metropolitana dall incidente è interrotta si no si no 13 Eventuali testimoni del fatto Sono stati notati individui sospetti si no si no 14 Cosa indossavano tali individui maschere tute non comuni guanti altro Condizioni meteo sereno nuvoloso pioggia presenza di vento assenza di vento Forze presenti sul luogo dell incidente VV.F. Polizia di stato C.C. VV.UU. 118 Polizia privata Altro... Richiedente del soccorso Centrale operativa. Forze dell ordine presenti in luogo. Cittadino cognome nome Personale metropolitana.... Vigili del fuoco. Telefonata anonima. Allegato n.2 Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO.. MESSAGGIO FAX URGENTISSIMO DA COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI a CENTRO OPERATIVO MINISTERO INTERNO fax.. U.T.G. - PREFETTURA fax.. DIREZIONE REGIONALE VV.F. fax.. SALA OPERATIVA 118 fax.. QUESTURA fax.. COMANDO PROV.LE C.C. fax.

14 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 12/52 POLIZIA MUNICIPALE fax. GABINETTO DEL SINDACO fax PROCURA c/o TRIBUNALE fax.. SI TRASMETTONO LE PRIME INFORMAZIONI RELATIVE AL SOCCORSO SOTTO DESCRITTO E ANCORA IN ATTO Prot. n. Orario.. Tipologia intervento nucleare chimico biologico 1 Metropolitana linea 2 Stazione/i di Zona Urbana si no Extraurbana si no 3 Tipologia stazione Interrata si no Fuori terra si no 4 Luogo dell incidente Interno alla stazione si no Esterno alla stazione si no 5 Livello dell incidente Piano Interconnesso con altri si no 6 Tipologia incidente Esplosione Incendio con rilascio di sostanze in sospensione Dispersione di prodotto liquido vapori polvere altro Perdita di prodotto da contenitori bombole pacchi tubi fusti 7 Persone coinvolte si no Persone ferite si no Persone decedute si no 8 N. persone ferite Tipologia dei sintomi riscontrati nelle persone Causa del sinistro 30 Incidentale vomito ustioni soffocamento Attentato 100 vescicazioni altro Altro. 9 La linea della metropolitana è stata interrotta si no Le ulteriori altre linee della metropolitana sono interessate dall incidente si no 10 Condizioni meteo sereno nuvoloso pioggia presenza di vento assenza di vento 11 N. mezzi di soccorso VV.F. inviati sul luogo dell incidente 12 Sono stati richiesti mezzi di soccorso da altri Comandi VV.F. si no 13 Forze presenti sul luogo dell incidente VV.F. Polizia di stato C.C. VV.UU. 118 Polizia privata Altro... IL COMANDANTE PROVINCIALE Allegato n.3 Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO.. MESSAGGIO FAX URGENTISSIMO - termine operazioni di soccorso DA COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI a CENTRO OPERATIVO MINISTERO INTERNO fax.. U.T.G. - PREFETTURA fax.. DIREZIONE REGIONALE VV.F. fax.. SALA OPERATIVA 118 fax.. QUESTURA fax.. COMANDO PROV.LE C.C. fax. POLIZIA MUNICIPALE fax. GABINETTO DEL SINDACO fax

15 PROCURA c/o TRIBUNALE fax.. Prot. n. Orario.. Tipologia intervento nucleare chimico biologico 1 Metropolitana linea 2 Stazione di Zona Urbana si no Extraurbana si no 3 Tipologia stazione Interrata si no Fuori terra si no 4 Luogo dell incidente Interno alla stazione si no Esterno alla stazione si no 5 Livello dell incidente Piano Interconnesso con altri si no 6 Tipologia incidente Dispersione di prodotto Incendio con rilascio di sostanze in sospensione Esplosione liquido vapori Perdita di prodotto da contenitori bombole pacchi tubi fusti polvere altro 7 E stato ritrovato il corpo del reato si no Il corpo del reato è stato messo sotto sequestro da... 8 Sono stati fermati individui sospetti si no Gli individui sospetti sono a disposizione dell A.G. presso 9 N. persone coinvolte Le persone coinvolte hanno subito un trattamento decontaminante di emergenza Feriti.. Deceduti.. si no tipologia.. 10 Personale Forze intervenute coinvolte Feriti n. Deceduti n. VV.F..... P.S.... C.C VV.F... P.S..... C.C VV.UU..... Polizia privata... Altro.. VV.UU... Polizia privata..... Altro.. 11 Il personale delle Forze intervenute ha subito un trattamento decontaminante di emergenza si no tipologia 12 La linea.. della metropolitana ha ripreso il normale funzionamento si no 13 La linea.. della metropolitana è ancora sospesa nel tratto La linea.. della metropolitana ha ripreso il normale funzionamento si no 15 La linea.. della metropolitana è ancora sospesa nel tratto N. totale... mezzi di soccorso VV.F. inviati sul luogo dell incidente 17 Forze presenti sul luogo dell incidente VV.F. Polizia di Stato C.C. VV.UU. 118 Polizia privata Altro... MEZZI IDONEI PER L INTERVENTO ED ATTREZZATURE IL COMANDANTE PROVINCIALE L intervento si sviluppa inviando presso la stazione interessata le risorse V.F. secondo tempistiche di immediato invio, ulteriore invio a seguito dei primi accertamenti, allertamento. Risorse da inviare immediatamente Comando Provinciale N. 2 SQUADRE BASE Presso la stazione coinvolta N. 1 ABP Presso la stazione coinvolta N. 2 FUNZIONARI TECNICI (3 livello di competenza) NUCLEO PROVINCIALE NBCR (2 livello di competenza) Comando capoluogo di regione NUCLEO REGIONALE NBCR (3 livello di competenza ) AF/UCL (se in dotazione) AF/NBCR RI/NBCR + mezzo di traino ACT/SHELTER ACT/ FT1o ACT/FT2 AF/UCL AF/NBCR RI/NBCR N. 2 SQUADRE BASE Una a monte e l altra a valle della stazione coinvolta

16 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 14/52 Mezzi VV.F. da allertare NUCLEO REGIONALE NBCR (in caso che il Comando interessato non sia sede di Nucleo Regionale) ALTRI NUCLEI PROVINCIALI E, IN FUNZIONE DELLA GRAVITA DELL EVENTO, I NUCLEI REGIO- NALI LIMITROFI Altre risorse VV.F. da inviare su richiesta del Direttore Tecnico dei Soccorsi AF/ AUTORESPIRATORI Ulteriori ABP CARRI LUCE AF/POLILOGISTICO Ulteriori squadre e nuclei prov.li NBCR secondo le esigenze segnalate dal direttore tecnico dei soccorsi AS AG MEZZI MOVIMENTO TERRA Ulteriori DPI NBCR ATTIVAZIONE DELLA SALA CRISI DEL COMANDO PROVINCIALE Alla avvenuta conferma dell evento, potrà essere attivata presso il Comando Provinciale una apposita sala crisi per la gestione dell intervento, svincolando la trattazione delle chiamate ordinarie di soccorso rispetto alle comunicazioni inerenti intervento N.B.C.R. Risulterà inoltre opportuno, vista la gravità dell accaduto e le possibili successive implicazioni con le attività di polizia giudiziaria, provvedere da parte della Sala Crisi (o della Sala Operativa) alla registrazione di tutte le operazioni salienti dell intervento riportando su un registro cartaceo le fasi e le azioni intraprese all evolvere dell intervento con i relativi tempi.

17 PROCEDURA GENERALE DI INTERVENTO COMPITI ASSEGNATI AI VIGILI DEL FUOCO I compiti assegnati ai Vigili del Fuoco dalla vigente pianificazione nazionale sono: Accertamento del quadro della situazione; Disporre l immediato isolamento dell area colpita (area calda); Classificazione e definizione delle zone operative; Intervento operativo di contatto; Soccorso alle persone che si trovano nel luogo di impatto, compatibilmente al numero dei colpiti ed al numero degli operatori in azione; Operazioni di soccorso tecnico; Individuazione del tipo di agente impiegato, compatibilmente con le risorse a disposizione; Approvvigionamento idrico; Numerazione e classificazione degli operatori VF che intervengono in area calda/tiepida; Decontaminazione degli operatori VF; Collegamento con le Forze di Polizia, il Servizio sanitario e le altre Autorità; Autorizzazione all ingresso e uscita dalle aree operative di personale di altri Enti Per l impostazione delle procedure d intervento si richiama l attenzione sul modello ad otto passi, già adottato nelle linee guida ministeriali, che prevede di procedere secondo: 1. Controllo e gestione del sito; 2. Identificazione del materiale coinvolto; 3. Analisi dei pericoli e del rischio; 4. Valutazione degli indumenti protettivi e delle attrezzature; 5. Coordinamento delle informazioni e delle risorse; 6. Controllo, confinamento e contenimento del prodotto; 7. Decontaminazione; 8. Chiusura dell'intervento.

18 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 16/52 ORGANIZZAZIONE DELL INTERVENTO L espletamento dell intervento si sviluppa attraverso la suddivisione della scena in settori organizzativi a ciascuno dei quali è assegnata una specifica funzione ed una figura responsabile. SETTORE OPERATIVO AREA CALDA (ROSSA) E il settore dove si effettuano le operazioni di contatto; il personale operante in quest area si suddivide in due gruppi che operano uno per la ricerca ed il contenimento della sostanza contaminante (SQUADRA RILEVAZIONE E CONTENIMENTO AGGRESSIVO) ed uno per il soccorso dei colpiti in area contaminata (SQUADRA SOCCORSO VITTIME). Responsabile di settore: CR/CS formazione minima livello III Operatori squadre rilevazione e contenimento sostanza contaminante: minimo n. 2 operatori, formazione livello II Operatori squadre di soccorso vittime: preferibilmente operatori del Nucleo Provinciale NBCR, ovvero operatori delle squadre base Dimensionamento squadre soccorso vittime: minimo n. 2 operatori per singola squadra Il Responsabile del settore: 1. si mantiene al limite tra il corridoio di decontaminazione (tra zona fredda e tiepida), indossando la protezione prevista per la zona tiepida; 2. individua il personale che dovrà intervenire in zona calda; 3. si assicura dell avvenuta registrazione di tutti gli operatori che intervengono in area calda e mantiene, via radio, il costante controllo degli operatori in ogni fase dell intervento, anche al fine di pianificare gli ulteriori avvicendamenti del personale. A tal fine si avvale del responsabile del settore logistica area calda e tiepida (vedi paragrafo SETTORI LOGISTICI ); 4. si coordina con il responsabile del settore operativo Area Tiepida in modo che sia sempre assicurata la possibilità di decontaminare il personale che proviene dall area di contatto. Contemporaneamente alla vestizione del personale in tuta scafandrata 1a ET, si deve provvedere alla vestizione di personale in tuta tipo 3, ed alla predisposizione delle attrezzature di decontaminazione

19 primaria, in modo tale che quando avviene l'entrata in zona calda non manchi il supporto in zona tiepida. SETTORE OPERATIVO AREA TIEPIDA (ARANCIONE) Tale settore è composto da un corridoio di decontaminazione primaria e secondaria per gli operatori VF. In tale settore potranno altresì trovare collocamento i corridoi per la decontaminazione tecnica del personale degli altri Enti. Responsabile delle aree di decontaminazione primaria e secondaria VV.F.: Responsabile settore operativo area tiepida (CR/CS formazione minima livello III) Il Responsabile del settore: 1. si mantiene al limite tra il corridoio di decontaminazione (tra zona fredda e tiepida), indossando la protezione prevista per la zona tiepida; 2. individua il personale che dovrà operare presso le postazioni di decontaminazione primaria e secondaria; 3. individua l ubicazione delle postazioni per la decontaminazione primaria e secondaria dei soccorritori e coordina le operazioni di allestimento delle necessarie attrezzature; 4. si assicura dell avvenuta registrazione di tutti gli operatori che intervengono in area tiepida e mantiene, via radio, il costante controllo degli operatori in ogni fase dell intervento, anche al fine di pianificare gli ulteriori avvicendamenti del personale. A tal fine si avvale del responsabile del settore logistica area calda e tiepida (vedi paragrafo SETTORI LOGISTICI ); 5. si coordina con il responsabile del settore operativo Area Calda al fine di ottimizzare le operazioni di decontaminazione del personale che proviene dall area di contatto. Corridoio di Decontaminazione Tecnica E il settore che si occupa della decontaminazione degli operatori VV.F. In base ad accordi stipulati a livello locale, la competenza dei VV.F. in tale operazione potrebbe estendersi anche alla decontaminazione degli operatori degli altri enti intervenuti. Funzionalmente si divide in due sotto insiemi: settore decontaminazione primaria e settore decontaminazione secondaria. settore decontaminazione primaria, rivolta a rimuovere il contaminante dai DPI Dimensionamento squadra decontaminazione primaria: minimo n. 2 operatori esperti ed addestrati; Attrezzature e materiali decontaminazione primaria: Unità mobile di decontaminazione (RI/NBC) - docce campali. L attrezzatura di decontaminazione primaria, RI/NBCR, è in grado di operare con due operatori, uno addetto alla macchina operatrice ed al cambio cartucce prodotto decontaminante, l altro alla lancia che viene utilizzata sia per l irrorazione del decontaminane, che per il successivo lavaggio (vedi Fig. SCHEMA DI FUNZIONAMENTO DECONTAMINAZIONE TECNICA ). Inoltre è preferibile prevedere la predisposizione di una doccia di emergenza in prossimità del RI/DEC, alimentata da tubazione collegata ad APS/AB e gestita, all occorrenza, dal personale della postazione di decontaminazione primaria.

20 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 18/52 settore decontaminazione secondaria, necessaria a rimuovere eventuali tracce di contaminante dalla cute dell operatore. Dimensionamento squadra decontaminazione secondaria: minimo n. 4 operatori esperti ed addestrati di cui uno con formazione di livello II addetto al controllo strumentale in uscita dal percorso di decontaminazione; Attrezzature e materiali decontaminazione secondaria: Shelter, attrezzature campali (tende pneumatiche o non, munite di docce), strumento di rivelazione. Al termine delle operazioni di decontaminazione del personale VV.F. e/o di operatori di altri enti intervenuti (secondo le pianificazioni provinciali), deve essere effettuato un controllo strumentale della avvenuta decontaminazione. Qualora all esito del controllo strumentale effettuato in uscita al posto di decontaminazione secondaria risultasse ancora presenza di contaminante, il personale verrà indirizzato nuovamente presso la linea di decontaminazione secondaria. Fino al completamento della decontaminazione, l operatore eviterà di mangiare, bere, fumare, espletare le funzioni fisiologiche. Le aree destinate ai due tipi di decontaminazione dovranno essere distinte tra di loro, seppur prossime (per le caratteristiche di dette aree vedi il paragrafo CRITERI PER L ORGANIZZAZIONE DELLE AREE OPERATIVE SUL POSTO ) Corridoio di Decontaminazione di Massa E l area in cui viene eseguita la decontaminazione della popolazione rimasta coinvolta nell evento. Di norma le operazioni di decontaminazione di massa non sono di competenza dei VV.F. ma del servizio di soccorso sanitario, fatte salve eventuali diverse intese stipulate a livello locale. Al termine della decontaminazione della persona, dovrà essere effettuato il controllo strumentale dell avvenuta decontaminazione a cura del Servizio sanitario 118, ovvero, ove previsto dagli accordi locali, da personale VV.F.. Attrezzature e materiali: strumento di rivelazione della contaminazione, Shelter, attrezzature campali (tende pneumatiche o non, munite di docce), nel caso in cui la decontaminazione venga effettuata dai VV.F. sulla base di accordi locali Operatori: n. 1 operatore formazione di livello II addetto al controllo strumentale in uscita dal percorso di decontaminazione. In caso di effettuazione della decontaminazione di massa da parte dei VV.F., sarà necessario implementare il numero di operatori con n. 2 unità per ciascuna linea di decontaminazione. Ricovero temporaneo delle persone coinvolte Le persone trasportate o accompagnate all esterno della stazione saranno convogliate presso l Area di attesa/ricovero in attesa dei controlli sanitari e dei trattamenti di decontaminazione. Tale area sarà individuata in zona tiepida con i criteri di sufficiente distanziamento rispetto all area destinata alla decontaminazione, in luogo all aperto (possibilmente riparato da tettoie in caso di maltempo). Per la protezione del personale addetto alla zona tiepida ed all area di ricovero delle vittime (VF, sanitario, polizia,...) il livello di protezione raccomandato è costituito, di massima, da tuta protettiva di categoria III,

21 tipo 3 (indumento completo per la protezione NBC con cappuccio e calzari integrati, guanti e stivali in nitrile o similari) e maschera con filtro NBC o autorespiratore. Area Ricovero Deceduti Il recupero dall area colpita delle vittime decedute dovrà avvenire trasferendo le stesse in una apposita area di ricovero, per poi procedere alla decontaminazione delle salme contaminate. l recupero delle salme sarà ovviamente riservata alle fasi successive dell intervento. In questa fase si terrà conto dei seguenti aspetti: 1. Dovrà individuarsi un area appositamente destinata al ricovero delle salme, prossima alla stazione di decontaminazione di massa ma sufficientemente separata dall area di ricovero delle persone in attesa di essere controllate e/o decontaminate; 2. L esame delle salme può fornire indizi di scenari criminali; 3. E esclusa la rimozione fino al consenso da parte dell Autorità competente; 4. Il personale che si occupa dei deceduti necessità delle medesime protezioni di chi tratta le persone coinvolte; 5. Si potrà presentare la necessità di prevedere una decontaminazione primaria anche per i deceduti, ove risultassero contaminati a seguito di controllo strumentale SETTORI LOGISTICI DI SUPPORTO Settore logistica per le operazioni in area CALDA E TIEPIDA È il settore in cui avviene la consegna dei DPI, la vestizione e la registrazione del personale che opera nelle aree calda e tiepida. La registrazione verrà effettuata prima dell ingresso dell operatore protetto con tuta nelle aree di intervento, in uscita da dette aree ed al termine delle operazioni di decontaminazione secondaria. A tal fine potrà utilizzarsi un apposito registro composto dalla modulistica allegata (Allegati n. 4 - Modello per la registrazione del personale operante in area e n. 5, vedi Allegato 5 -. Modello per la registrazione del personale operante in area tiepida) La registrazione dovrà avvenire secondo i seguenti criteri: 1. Qualifica, cognome e nome dell operatore, numero identificativo associato; 2. Scrivere il numero identificativo sulle tute; 3. Annotazione dei tempi di ingresso e uscita dalle aree operative; 4. Annotazione dei tempi di recupero per l eventuale reimpiego in area operativa. Responsabile di settore: CR/CS formazione minima livello III Il Responsabile del settore logistico area calda e tiepida: 1. si mantiene in zona fredda; 2. si coordina con il responsabile del Settore Operativo Area Calda ed il responsabile Settore Operativo Area Tiepida per assicurare la tempestiva vestizione del personale individuato per operare in area calda e tiepida, nonché per assicurare la disponibilità di materiali ed elle attrezzature necessari all intervento; 3. effettua la registrazione di tutti gli operatori che intervengono in area calda e tiepida, precedentemente individuati dai rispettivi responsabili. Settore logistica di supporto area FREDDA È il settore che provvede al reperimento, concentramento e smistamento di tutte le risorse di supporto all intervento, quali risorse idriche, autorespiratori, illuminazione artificiale, telecomunicazioni, altre attrezzature/mezzi di supporto, generi di conforto, ecc... Responsabile di settore: CR/CS (non è necessaria particolare competenza NBCR) Operatori: personale di squadra, personale dei reparti TLC e Magazzino caricamenti, ecc.. Il Responsabile del settore logistica di supporto area fredda: 1. si mantiene in zona fredda; 2. si coordina con i responsabili degli altri Settori Operativi per assicurare la disponibilità di risorse idriche, materiali ed elle attrezzature necessari all intervento. Addetto al posizionamento ed alla movimentazione dei mezzi sul campo

22 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Vigili del Fuoco PROCEDURA OPERATIVA STANDARD Pagina 20/52 Le esperienze maturate hanno confermato l opportunità di disporre, sin dalle prime fasi dell intervento, di una o più figure addette alla movimentazione, dislocazione e posizionamento dei numerosi mezzi ed attrezzature che affluiscono presso l area dell emergenza. Si posizionerà al confine tra l area non interessata dall intervento e l area fredda. Responsabile di settore: personale V.F. appositamente incaricato (non è necessaria particolare competenza NBCR) AREA COMANDO Rappresenta il posto di comando dello scenario; presso di essa vengono assunte le decisioni in merito alle operazioni. Il posto di comando deve essere disposto in area fredda (area sicura). E generalmente supportato da una sala operativa mobile (AF/UCL) necessaria per garantire i flussi informativi con il Comando (sala operativa 115 e sala crisi per l intervento) e le altre strutture VV.F. (Centro Operativo, Direzione Regionale), la Prefettura e gli altri enti. Per garantire il miglior coordinamento tra le forze in campo e inoltre necessario istituire un punto di comando unificato, ove siano presenti i referenti delle varie strutture interessate nella gestione dell evento. Tale punto di comando, ubicato in posizione sicura (area fredda) rispetto allo scenario ma tale da garantire, per quanto possibile, il controllo visivo della scena, potrebbe coincidere con l AF/UCL e dovrebbe essere comunque previsto nell ambito delle pianificazioni provinciali in materia. Tutte le attività nell ambito dell intervento sono coordinate dal Direttore Tecnico dei Soccorsi (Comandante Provinciale VV.F.). L esperienza suggerisce di sviluppare due livelli di coordinamento, competenti uno per le operazioni in area calda e tiepida, l altro per le operazioni in area fredda. Resta in capo al Direttore Tecnico dei Soccorsi il coordinamento generale delle operazioni. Responsabile di settore: - Coordinamento organizzazione Area Calda e Tiepida: Funzionario Tecnico III livello di competenza - Coordinamento organizzazione area Fredda: Funzionario Tecnico III livello di competenza Direttore Tecnico dei Soccorsi: Comandante Provinciale. Al Direttore Tecnico dei Soccorsi spetta il coordinamento dei vari settori delle operazioni di soccorso. Sala Operativa Mobile (Unità di Comando Locale AF/UCL) Svolge la funzione di punto di comando avanzato e sala operativa mobile; in particolare: 1. Gestire tutte le comunicazioni tra il teatro dei soccorsi e la Sala Operativa 115 (ovvero la Sala crisi del Comando); 2. Raccogliere tutte le esigenze operative VV.F. relative all intervento; 3. Costituire un eventuale punto di raccordo tra i rappresentanti di tutti gli enti intervenuti. Responsabile sala operativa mobile: Operatore di sala operativa. Operatori: n. 1 operatore di Sala Operativa, coadiuvato da personale TLC nel caso di necessità di predisposizione di collegamenti radio sul posto (ponti radio mobili), eventuale personale autista per il trasferimento del mezzo sul posto. PARAMETRI DI VALUTAZIONE PER L INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI DECONTAMINAZIONE La scelta delle aree più opportune in cui allestire le stazioni di decontaminazione e posizionare mezzi ed attrezzature logistiche di supporto all intervento riveste carattere fondamentale in quanto da essa dipende il corretto espletamento delle operazioni; inoltre un corretto posizionamento iniziale di tali risorse evita

23 spostamenti in corso d opera di mezzi ed attrezzature non sempre facili da attuare. E peraltro evidente che in un contesto altamente urbanizzato, in cui tra gli elementi di maggior vincolo prevalgono il traffico, la presenza di edifici a ridosso delle stazioni, le dimensioni spesso ridotte delle strade e degli spazi limitrofi l area dell intervento, la scelta delle aree in cui allestire i settori di decontaminazione e logistica risulta fortemente condizionata. La posizione del corridoio sanitario, che sarà gestito dai competenti organi, sarà comunque effettuata in coordinamento con il Direttore Sanitario dei soccorsi, tenendo conto delle specifiche esigenze del settore sanitario. I parametri da assumere come riferimento per la scelta della dislocazione delle aree sono di massima: Direzione del vento (rilevabile mediante fumogeni o maniche a vento) presenza di idranti distanza di sicurezza rispetto a griglie di ventilazione della metropolitana o altre comunicazioni che potrebbero propagare all esterno la contaminazione facilità di posizionamento dei mezzi di soccorso e di movimentazione degli stessi (ingresso e uscita dall area incidentata) Sarà inoltre necessario: 1. Individuare due percorsi distinti ma non eccessivamente distanti tra loro, possibilmente in area piana e con assenza di caditoie stradali, ove ubicare i punti di decontaminazione tecnica e di decontaminazione di massa; 2. Assicurare i collegamenti idrici alle attrezzature di decontaminazione; 3. Verificare che entrambi i percorsi di decontaminazione possano essere riforniti separatamente e senza interferenze, con un'eventuale spola di autobotti; 4. Assicurare, sin dalle prime fasi, il corretto posizionamento dei mezzi V.F. rispetto a quelli degli altri enti ed, in particolare, del servizio sanitario, al fine di evitare interferenze tra gli stessi; è pertanto bene che i due corridoi (sanitario e decontaminazione secondaria operatori) siano accessibili da percorsi differenti come, ad esempio, due strade diverse.

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