UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE CROSS-LAYER COOPERATIVE TECHNIQUES FOR WIRELESS NETWORKS

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE CROSS-LAYER COOPERATIVE TECHNIQUES FOR WIRELESS NETWORKS"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI INGEGNERIA Dipartimento di Elettrotecnica, Elettronica ed Informatica Tesi di Laurea in TRASMISSIONE NUMERICA CROSS-LAYER COOPERATIVE TECHNIQUES FOR WIRELESS NETWORKS Laureando : Alessandro CRISMANI Relatore : Chiar.mo Prof. Fulvio BABICH Anno Accademico

2 Contenuti della presentazione Diversità e cooperazione Il canale radiomobile Il concetto di diversità Diversità attraverso cooperazione Codifica di canale distribuita Codici di Parità Low Density Parity Check Codes Risultati ottenuti Protocolli di accesso multiplo cooperativi Descrizione dello scenario analizzato Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Risultati ottenuti Conclusioni e sviluppi futuri Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 2 / 39

3 Diversità e cooperazione Contenuti della presentazione Diversità e cooperazione Il canale radiomobile Il concetto di diversità Diversità attraverso cooperazione Codifica di canale distribuita Codici di Parità Low Density Parity Check Codes Risultati ottenuti Protocolli di accesso multiplo cooperativi Descrizione dello scenario analizzato Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Risultati ottenuti Conclusioni e sviluppi futuri Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 3 / 39

4 Diversità e cooperazione Il canale radiomobile Propagazione in un canale radiomobile La propagazione in un canale radiomobile è caratterizzata da Fading Causato dalla ricezione per percorsi multipli Provoca fluttuazioni rapide del segnale ricevuto Shadowing Causato da ostacoli nel percorso di propagazione Provoca un pesante affievolimento del segnale ricevuto Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 4 / 39

5 Diversità e cooperazione Il canale radiomobile Prestazioni su un canale radiomobile Fading e shadowing hanno un effetto negativo sulle prestazioni BER of a BPSK modulated signal with no coding over AWGN and Rayleigh fading channels BER AWGN channel Rayleigh fading channel E av/n 0[dB] Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 5 / 39

6 Diversità e cooperazione Il concetto di diversità Diversità Un rimedio contro il fading è dato dalla diversità. Il ricevitore dispone di L repliche indipendenti dello stesso segnale. Le repliche possono essere ottenute tramite: Diversità d antenna Diversità di polarizzazione Diversità di frequenza Diversità di tempo Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 6 / 39

7 Diversità e cooperazione Il concetto di diversità Le L repliche mitigano il fading Prestazioni diversità 10 0 BER vs E av / N 0 for an AWGN channel and a Rayleigh channel with no diversity and diversity of order L 10 1 No Diversity 10 2 L = 2 BER AWGN L = 3 L = L = 10 L = Eav/N0[dB] Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 7 / 39

8 Diversità e cooperazione Il concetto di diversità Multiple-Input Multiple-Output Più di una antenna al trasmettitore e al ricevitore Vantaggi: Guadagno di diversità Crescita del throughput Possibilità di un uso intelligente delle antenne Svantaggi: Complessità del ricevitore Spazio richiesto dalle antenne Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 8 / 39

9 Diversità e cooperazione Diversità attraverso cooperazione Sistemi cooperativi Utilizzano relays ottenendo un array virtuale di antenne Diversità spaziale Terminali ad antenna singola R 1 R 2 Terminali semplici S... D Nessun limite pratico dovuto all ingombro delle antenne R L Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 9 / 39

10 Codifica di canale distribuita Contenuti della presentazione Diversità e cooperazione Il canale radiomobile Il concetto di diversità Diversità attraverso cooperazione Codifica di canale distribuita Codici di Parità Low Density Parity Check Codes Risultati ottenuti Protocolli di accesso multiplo cooperativi Descrizione dello scenario analizzato Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Risultati ottenuti Conclusioni e sviluppi futuri Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 10 / 39

11 Codifica di canale distribuita Tecniche di cooperazione Un relay può inoltrare dati in tre modi: Amplify-and-Forward Inoltra una versione amplificata del segnale ricevuto Amplifica anche il rumore Decode-and-Forward Decodifica il segnale ricevuto, lo rigenera e lo reinvia Non amplifica il rumore Può propagare errori Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 11 / 39

12 Codifica di canale distribuita Tecniche di cooperazione Coded Cooperation Decodifica il segnale ricevuto ed invia una versione diversa Può aggiungere una nuova ridondanza o utilizzare un altro livello di codifica Incorpora tecniche di FEC in modo distribuito Codificatori della stazione sorgente e del relay progettati congiuntamente Prestazioni superiori agli altri due schemi Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 12 / 39

13 Codifica di canale distribuita Codici di Parità Codici di parità Dispongono i bit di informazione in una matrice Colonne di parità calcolate su matrici ottenute da interleaving dei dati Information First Parity Second Parity Bits π Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 13 / 39

14 Codifica di canale distribuita Codici di Parità Codici di parità distribuiti Progetto congiunto di sorgente, relay e destinatario Sorgente e relay trasmettono diverse colonne di parità Il destinatario utilizza entrambe le parità PC SPC PC decoder Info bits P1 Parity cols Source Station Info bits P2 Parity cols PC SPC PC decoder Info bits P1 Parity cols PC SPC PC encoder Relay Station Info bits P1 Parity cols P2 Parity cols PS SPC PC encoder Destination station Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 14 / 39

15 Codifica di canale distribuita Low Density Parity Check Codes Low Density Parity Check Codes Codici per la correzione d errore con ottime prestazioni su canale AWGN BER pari a 10 5 a soli 0.04 db dal limite di Shannon Struttura specificata da una matrice di parità Decodifica iterativa su grafi Algoritmi parallelizzabili Possibilità di stabilire se la parola decodificata appartiene al codice Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 15 / 39

16 Codifica di canale distribuita Low Density Parity Check Codes Codici Low Density Parity Check Distribuiti Un codice con tasso 0.33 è usato da sorgente e relay Vengono utilizzati due diversi pattern di perforazione La sorgente perfora ottenendo un tasso 0.4 Il relay ritrasmette un codice con tasso 0.66 Source LDPC Depuncturer decoder Source LDPC Relay Station encoder Puncturer Relay LDPC Source Relay Station Depuncturer LDPC encoder Puncturer Source decoder Depuncturer Destination station Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 16 / 39

17 Codifica di canale distribuita Low Density Parity Check Codes Codici Low Density Parity Check Viene trasmesso lo stesso numero di bit di uno schema Decode-and-Forward con un codice con tasso 0.5, ma il destinatario dispone di un codice con tasso 0.33 Avere un codice di tasso inferiore al destinatario fornisce prestazioni migliori del Decode-and-Forward Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 17 / 39

18 Codifica di canale distribuita Risultati ottenuti Scenario e stato dell arte Disposizione dei terminali e propagazione Relay posto a metà strada tra sorgente e destinatario Fast fading di Rayleigh a campioni non correlati Stato dell arte in letteratura Distributed SElf-Concatenated Convolutional Codes (DSECCC) Decodifica con probabilità d errore inferiore a 10 5 per un rapporto segnale rumore pari ad E av /N 0 = 3.5 db Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 18 / 39

19 Codifica di canale distribuita Risultati ottenuti Codici di parità BER vs E av / N 0 plot for a distributed PC SPC PC and a second order diversity scheme employing a PC SPC PC 10 0 Distributed PC SPC PC 10 1 Second order diversity scheme BER Eav/N0[dB] Prestazioni migliori dello schema di diversità Decode-and-Forward 1.8 db peggio dei DSEEEC, ma con complessità inferiore Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 19 / 39

20 Codifica di canale distribuita Risultati ottenuti Codici LDPC BER vs E av / N 0 plot for the proposed distributed LDPC code and for a second order diversity scheme employing a LDPC code Distributed LDPC Second order diversity scheme BER E av / N 0 [db] Prestazioni migliori dello schema di diversità Decode-and-Forward 0.8 db meglio dei DSEEEC, con complessità inferiore Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 20 / 39

21 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Contenuti della presentazione Diversità e cooperazione Il canale radiomobile Il concetto di diversità Diversità attraverso cooperazione Codifica di canale distribuita Codici di Parità Low Density Parity Check Codes Risultati ottenuti Protocolli di accesso multiplo cooperativi Descrizione dello scenario analizzato Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Risultati ottenuti Conclusioni e sviluppi futuri Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 21 / 39

22 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Descrizione dello scenario analizzato Disposizione stazioni e propagazione Viene considerata una rete Stazioni disposte su un cerchio, AP nel mezzo (raggio normalizzato R = 1 m) Codifica di canale: Codici di parità Canale caratterizzato da slow Rayleigh fading Fading costante durante la trasmissione di un pacchetto Sistema di modulazione adattato alla condizione istantanea del canale Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 22 / 39

23 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Descrizione dello scenario analizzato Il protocollo CoopMAC Migliora lo standard introducendo l aiuto di relays Usa un relay se il trasferimento dati è più veloce oppure per evitare situazioni di outage Il relay risponde con un frame Helper-ready-To-Send (HTS) al Ready-To-Send (RTS) Relay Station 16QAM - T S,R = 2250µs 64QAM - T R,D = 1500µs Source Station BPSK - T S,D = 9000µs Destination Station (AP) R = 1 Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 23 / 39

24 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Limiti di CoopMAC Considera solo il segnale proveniente dal relay Tempo speso per propagare il segnale al relay Un approccio Corss-Layer consente di superare tali limiti Tecniche cooperative del livello fisico introdotte a livello MAC Nuovo algoritmo di scelta della modulazione Nuovo schema di inoltro con due relays Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 24 / 39

25 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Decodifica congiunta al destinatario Il destinatario decodifica congiuntamente i segnali ricevuti da sorgente e destinatario Guadagno di diversità Relay Station Migliori prestazioni Used by Legacy CoopMAC Source Station Used by signal combining aided CoopMAC R = 1 Destination Station (AP) Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 25 / 39

26 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Modulazione con decodifica congiunta Cambia SNR richiesto tra relay e destinatario data una BER target Necessario un nuovo algoritmo di scelta della modulazione La j ma modulazione è scelta se SNR r,d > T lin j = T j ( 1 SNR s,d T j è la soglia per la j ma modulazione senza decodifica congiunta SNR s,d (SNR r,d ) è la qualità istantanea del canale tra sorgente e destinatario (relay e destinatario) Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 26 / 39 T i )

27 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Scelta della modulazione Risultati con codici di parità e LDPC per giustificare l algoritmo 3.5 SNR required when combining a ASPK modulated signal with a QPSK replica SNRr,d SNR required when combining a 16QAM modulated signal with a BPSK replica Linear interpolation Simulation result SNRs,d (a) Codici di parità SNRr,d Linear interpolation Simulation result SNRs,d (b) Codici LDPC Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 27 / 39

28 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Inoltro successivo Il protocollo CoopMAC spreca tempo per far giungere l informazione al relay Perdita da multiplexing, diminuisce il throughput Modifiche al livello fisico riducono tale perdita Vengono utilizzati due relays e M + 1 fasi Il pacchetto è diviso in M parti, ciascuna trasmessa in una fase Un relay ascolta la trasmissione della sorgente, l altro inoltra la parte ricevuta in precedenza Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 28 / 39

29 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Inoltro successivo r1 r1 r1 Phase 1 P1 Phase 2 Phase 3 P1 P1 P3 s P1 d s P2 d s P3 d P2 P2 P2 r2 r2 r2 Relays e destinatario distinguono i due segnali ricevuti in ogni fase con un algoritmo di cancellazione di interferenza Una cancellazione perfetta è ipotizzata nel lavoro svolto Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 29 / 39

30 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Inoltro successivo La sorgente indica nel RTS i relays utilizzati, i quali rispondono con due HTS Source Destination Relay 1 DIFS RTS SIFS HTS SIFS CTS SIFS P1 P2 P3 P4 P1 P1 P3 P3... PM Idle... PM 1 Idle SIFS ACK t t t Relay 2 SIFS HTS Idle P2 P2... P4 PM PM t Other stations Network allocator vector (RTS) Network allocator vector (CTS) DIFS Contention t Figura: In rosso le parti di pacchetto inviate, in bianco quelle ricevute Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 30 / 39

31 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Risultati ottenuti Simulatore Costruito un simulatore in C++ con l aiuto delle librerie IT++ Ogni stazione è una macchina a stati Segue il modello MAC dello standard Controlla il proprio stato ogni inizio slot (tempo discreto) Packet Generated Waiting for a new packet First attempt to transmit Unsuccessful tx and max retry reached Successful tx Channel free for a DIFS time Channel Busy Channel free for a DIFS time / decrease backoff counter Backoff Transmit Backoff elapsed Channel free for a DIFS time Retry Transmission Unsuccessful tx Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 31 / 39

32 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Risultati ottenuti Simulatore Lo stato in cui avviene la trasmissione è il cuore del simulatore Integra nel MAC la scelta della modulazione e l inoltro successivo Simulazioni bit per bit per ottenere risultati accurati Simulazioni variando il rapporto segnale rumore medio SNR per R = 1 m Il rapporto segnale rumore medio per una distanza d a,b è ottenuto come SNR a,b = SNR d α a,b Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 32 / 39

33 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Risultati ottenuti Confronto del throughput per i vari protocolli Mean achievable troughput for legacy DCF and Cooperative MAC protocols with a fixed SNRdB = 5 db DCF Legacy CoopMAC Signal combining aided CoopMAC Successive CoopMAC without combining Successive CoopMAC with combining Throughput (Mbit / s) Number of stations L aiuto di un relay migliora il throughput Ulteriore incremento con decodifica congiunta Prestazioni migliori ottenute tramite inoltro successivo Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 33 / 39

34 Protocolli di accesso multiplo cooperativi Risultati ottenuti Probabilità di outage per i vari protocolli Outage probability for legacy DCF and Cooperative MAC protocols with a fixed SNRdB = 0 db 0.8 Outage probability DCF Legacy CoopMAC Signal combining aided CoopMAC DCF theoretical analysis Legacy CoopMAC theoretical analysis Combining CoopMAC theoretical analysis Number of stations L aiuto di un relay riduce l outage Ulteriore riduzione con il nuovo algoritmo adattativo L inoltro successivo non influenza l outage Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 34 / 39

35 Conclusioni e sviluppi futuri Contenuti della presentazione Diversità e cooperazione Il canale radiomobile Il concetto di diversità Diversità attraverso cooperazione Codifica di canale distribuita Codici di Parità Low Density Parity Check Codes Risultati ottenuti Protocolli di accesso multiplo cooperativi Descrizione dello scenario analizzato Progetto Cross-Layer di protocolli di accesso multiplo Risultati ottenuti Conclusioni e sviluppi futuri Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 35 / 39

36 Conclusioni e sviluppi futuri Conclusioni Nuovi algoritmi di codifica distribuita sono stati sviluppati in questo lavoro L utilizzo di tecniche di Coded Cooperation fornisce vantaggi rispetto a semplici schemi di diversità I codici di parità sono di poco inferiori allo stato dell arte I codici LDPC offrono prestazioni superiori ai DSECCC proposti fin ora Entrambi gli schemi proposti richiedono richiedono basse risorse computazionali Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 36 / 39

37 Conclusioni e sviluppi futuri Conclusioni È stato proposto un progetto Cross-Layer per protocolli cooperativi di accesso multiplo Un nuovo algoritmo di scelta della modulazione sfrutta in modo efficace i segnali provenienti dalla sorgente e dal relay Una tecnica di inoltro successivo permette di ridurre la perdita di multiplexing avuta con un singolo relay I nuovi algoritmi proposti migliorano le prestazioni della rete Offrono un throuput più elevato Riducono la probabilità di outage Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 37 / 39

38 Conclusioni e sviluppi futuri Sviluppi futuri Il principale fattore di degrado della codifica distribuita è la propagazione degli errori Analisi approfondita degli effetti di un relay imperfetto Decodifica al destinatario tenendo conto di possibili errori Eventuale livello aggiuntivo di codifica al relay per mitigare l effetto degli errori L obiettivo è ottenere prestazioni più vicine alla capacità del link cooperativo Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 38 / 39

39 Conclusioni e sviluppi futuri Sviluppi futuri Scenari più realistici per i protocolli di accesso multiplo Stato del canale non noto al relay Modulazioni adattate al canale stimato in precedenza Differenti modelli di canale (fast fading, fading correlato nella trasmissione di più pacchetti) Nuovi algoritmi adattativi per integrare la codifica distribuita a livello MAC Integrazione dei protocolli in un simulatore di reti (ns-2) Studio di tecniche cooperative in combinazione con altre soluzioni MIMO (ad esempio smart antennas) Alessandro Crismani Cross-Layer Cooperative Techniques for Wireless Networks 39 / 39

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI INGEGNERIA. Tesi di Laurea in TRASMISSIONE NUMERICA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI INGEGNERIA. Tesi di Laurea in TRASMISSIONE NUMERICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI INGEGNERIA Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell Informazione Tesi di Laurea in TRASMISSIONE NUMERICA Laureando: Serge TcheguemTango Relatore: Chiar.mo

Dettagli

L IMPATTO DELLE ANTENNE SWITCHED BEAM IN RETI WIRELESS DI SENSORI

L IMPATTO DELLE ANTENNE SWITCHED BEAM IN RETI WIRELESS DI SENSORI Università degli studi di Trieste Facoltà di Ingegneria Prova Finale in Trasmissione Numerica L IMPATTO DELLE ANTENNE SWITCHED BEAM IN RETI WIRELESS DI SENSORI Relatore: Chiar.mo Prof. Fulvio Babich Laureando:

Dettagli

Studio dello standard 802.11 mediante il simulatore di reti ns-3

Studio dello standard 802.11 mediante il simulatore di reti ns-3 Studio dello standard 802.11 mediante il simulatore di reti ns-3 Camilla Nichetti Università degli studi di Trieste Relatore: Prof. Babich Fulvio Correlatore: Prof. Comisso Massimiliano 17 Marzo 2014 Sommario

Dettagli

Standard per Reti a Commutazione di Pacchetto Prof. Vincenzo Auletta Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica

Standard per Reti a Commutazione di Pacchetto Prof. Vincenzo Auletta Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica I semestre 03/04 Standard per Reti a Commutazione di Pacchetto Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Standard per Reti a Pacchetto Principali standard

Dettagli

Analisi di Protocolli

Analisi di Protocolli Analisi di Protocolli Elenco di protocolli d accesso I principali protocolli di accesso si possono dividere in:. protocolli deterministici (accesso ordinato);. protocolli ad accesso casuale (o a contesa).

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 5 - EGALI DIGITALI E A IMPULI I BADA BAE Prof. Mario Barbera [parte ] Codifica La fase di codifica prevede che venga fatta una associazione tra il livello del segnale

Dettagli

VideoStreaming su IP

VideoStreaming su IP VideoStreaming su IP Anno Accademico 2007/2008 Agenda Principi di video Streaming Come prevenire gli errori e come mascherarli Appendice Come si realizza la codifica/decodifca Protocollidirete Overview

Dettagli

Compressione del Segnale (Audio)

Compressione del Segnale (Audio) Compressione del Segnale (Audio) Carlo Caini e Alessandro Vanelli Coralli Argomenti della Presentazione Introduzione Perché comprimere Come comprimere Esempi di Algoritmi di compressione Codifiche predittive

Dettagli

Mobile TV Quali opzioni per le architetture di rete

Mobile TV Quali opzioni per le architetture di rete Guido GENTILE Elettronica Industriale Mobile TV Quali opzioni per le architetture di rete Bologna 24 Novembre 2005 0 Agenda Introduzione all architettura DVB-H Mediaset Specificità e problematiche nella

Dettagli

SIMULATORI PER RETI AD HOC

SIMULATORI PER RETI AD HOC SIMULATORI PER RETI AD HOC Ing. Alessandro Leonardi Dipartimento di Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni Università degli Studi di Catania Modelli di simulazione per Reti Ad Hoc Le reti Ad-Hoc

Dettagli

CORSO DI CALCOLATORI ELETTRONICI I CdL Ingegneria Biomedica (A-I)

CORSO DI CALCOLATORI ELETTRONICI I CdL Ingegneria Biomedica (A-I) CORSO DI CALCOLATORI ELETTRONICI I CdL Ingegneria Biomedica (A-I) DIS - Università degli Studi di Napoli Federico II Codifica delle Informazioni T insieme delle informazioni da rappresentare E insieme

Dettagli

Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Metodi Matematici Laboratorio di Reti Prof. Fabio Martignon

Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Metodi Matematici Laboratorio di Reti Prof. Fabio Martignon Università di Bergamo Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Metodi Matematici Laboratorio di Reti Prof. Fabio Martignon Università di Bergamo Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Metodi

Dettagli

WLAN 802.11. Local Area Network (LAN)

WLAN 802.11. Local Area Network (LAN) WLAN 802.11 1 Local Area Network (LAN) Ethernet Server Hub Internet 2 1 Wireless Local Area Network (WLAN) Ethernet Server Access Point Internet 3 Perchè le Wireless LAN Riduzione costi di manutenzione

Dettagli

Utilizzo efficiente del canale di comunicazione

Utilizzo efficiente del canale di comunicazione Il problema 2 Utilizzo efficiente del canale di comunicazione Prof. Roberto De Prisco TEORIA - Lezione 4 Multiplexing Un singolo utente (del canale) potrebbe non utilizzare tutta la capacità Lasciare l

Dettagli

Modulazione DMT* (Discrete Multitone Modulation) sulla banda ADSL (up to 1104 KHz)

Modulazione DMT* (Discrete Multitone Modulation) sulla banda ADSL (up to 1104 KHz) LA MODULAZIONE DMT Modulazione DMT* (Discrete Multitone Modulation) sulla banda (up to 1104 KHz) Consente di suddividere la banda di trasmissione in un determinato numero di sottobande (BINS) a ciascuna

Dettagli

Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23

Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14 Pietro Frasca Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23 Giovedì 22-05-2014 1 Reti wireless Una

Dettagli

Emulazioni Software per E-Learning

Emulazioni Software per E-Learning Emulazioni Software per E-Learning A.N. D ANDREA, F. GIANNETTI, G. MANARA, M. MICHELINI, P. NEPA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE, UNIVERSITÀ DI PISA Nelle esercitazioni di Laboratorio assume

Dettagli

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA INTRODUZIONE È denominata Architettura di rete un insieme di livelli e protocolli. Le reti sono organizzate gerarchicamente in livelli, ciascuno dei quali interagisce

Dettagli

Funzioni trigonometriche e modulazione dei segnali

Funzioni trigonometriche e modulazione dei segnali Funzioni trigonometriche e modulazione dei segnali Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 263 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it http://www.dti.unimi.it/~liberali

Dettagli

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione I semestre 04/05 Comunicazione tra Computer Protocolli Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica 1

Dettagli

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Programma del corso Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Sistemi operativi di rete (locale) In una LAN si vogliono condividere

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Mario Barbera 1 Argomenti della lezione Cenni storici Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi

Dettagli

GSM - GSM - parte IV

GSM - GSM - parte IV GSM - parte IV Argomenti della lezione Il livello fisico dell interfaccia radio (Um) Frequenze assegnate al GSM (Europa) GSM primario downlink GSM primario uplink GSM esteso downlink GSM esteso uplink

Dettagli

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005 COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/005 1. Gli esercizi devono essere risolti su fogli separati: uno per la prima parte del compito (esercizi 1/4), uno per la seconda parte (esercizi

Dettagli

Evoluzione della rete Ethernet

Evoluzione della rete Ethernet Evoluzione della rete Ethernet Contenuti del corso La progettazione delle reti Il routing nelle reti IP Il collegamento agli Internet Service Provider e problematiche di sicurezza Analisi di traffico e

Dettagli

xdsl Generalità xdsl fa riferimento a tutti i tipi di Digital Subscriber Line

xdsl Generalità xdsl fa riferimento a tutti i tipi di Digital Subscriber Line xdsl Generalità xdsl fa riferimento a tutti i tipi di Digital Subscriber Line ADSL: asymmetric DSL SDSL: symmetric DSL HDSL: High-data-rate DSL VDSL: Very high DSL E una tecnologia utilizzata per fornire

Dettagli

Utilizzo efficiente del canale di comunicazione

Utilizzo efficiente del canale di comunicazione Il problema 04.2 Utilizzo efficiente del canale di comunicazione -04: Multiplexing Autunno 2002 Prof. Roberto De Prisco Un singolo utente (del canale) potrebbe non utilizzare tutta la capacità Lasciare

Dettagli

Utilizzo efficiente del canale di comunicazione

Utilizzo efficiente del canale di comunicazione Autunno 2002 Prof. Roberto De Prisco -04: Multiplexing Università degli studi di Salerno Laurea e Diploma in Informatica Il problema 04.2 Utilizzo efficiente del canale di comunicazione Un singolo utente

Dettagli

Quanto sono i livelli OSI?

Quanto sono i livelli OSI? RETI DI CALCOLATORI Domande di riepilogo Prima Esercitazione Quanto sono i livelli OSI? Esistono 7 livelli OSI. 2 Sergio PORCU 1 Livello 1: Fisico Il livello fisico si occupa della trasmissione dei singoli

Dettagli

Strato di Col o l l e l g e a g m a e m n e t n o

Strato di Col o l l e l g e a g m a e m n e t n o Strato di Collegamento Romeo Giuliano romeo.giuliano@uniroma2.it 1 Argomenti Principi di funzionamento dello strato di collegamento Rivelazione e correzione degli errori Protocolli data link elementari

Dettagli

Impatto sulla ricezione DTT da parte dei servizi LTE nella banda UHF (800 MHz) Rai - Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica

Impatto sulla ricezione DTT da parte dei servizi LTE nella banda UHF (800 MHz) Rai - Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Impatto sulla ricezione D da parte dei servizi nella banda UHF (800 MHz) Ieri voluzione dei servizi Broadcasting e Mobile nella banda UHF Oggi 2015... dopo 2015 a nuova banda 800 MHz (UHF) e l assegnazione

Dettagli

RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE

RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine 1999 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 1 Nota di Copyright

Dettagli

I protocolli wireless della famiglia IEEE 802

I protocolli wireless della famiglia IEEE 802 I protocolli wireless della famiglia IEEE 802 Davide Quaglia Reti di Calcolatori - Ethernet e 802.X 1 Problemi delle wireless LAN Interferenza e caduta di potenza del segnale Alta probabilità che il frame

Dettagli

LABORATORIO DI RETI. 02 La Multiplazione Statistica nelle Reti a Paccchetto

LABORATORIO DI RETI. 02 La Multiplazione Statistica nelle Reti a Paccchetto LABORATORIO DI RETI 02 La Multiplazione Statistica nelle Reti a Paccchetto La multiplazione La capacità dei mezzi trasmissivi fisici può essere suddivisa per ottenere più canali di velocità più bassa La

Dettagli

Memoria secondaria. Struttura del disco. Scheduling del disco. Gestione dell unità a disco. Affidabilità dei dischi: RAID

Memoria secondaria. Struttura del disco. Scheduling del disco. Gestione dell unità a disco. Affidabilità dei dischi: RAID Memoria secondaria Struttura del disco Scheduling del disco Gestione dell unità a disco Affidabilità dei dischi: RAID Sistemi Operativi 13.1 Struttura del disco I dischi vengono indirizzati come grandi

Dettagli

Parte II: Reti di calcolatori Lezione 24

Parte II: Reti di calcolatori Lezione 24 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14 Pietro Frasca Parte II: Reti di calcolatori Lezione 24 Martedì 27-05-2014 1 Una volta che una

Dettagli

Lezione 28 Maggio I Parte

Lezione 28 Maggio I Parte Lezione 28 Maggio I Parte La volta scorsa abbiamo fatto un analisi dei fenomeni di diafonia e avevamo trovato che per la diafonia vicina il valore medio del quadrato del segnale indotto dalla diafonia

Dettagli

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 7 Febbraio 2005, ore 15.00

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 7 Febbraio 2005, ore 15.00 Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 7 Febbraio 2005, ore 15.00 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome:

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 8

Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Livello di trasporto Programma della lezione relazione tra lo strato di trasporto e lo strato

Dettagli

PROBLEMA SU COLLEGAMENTO WIRELESS CON ACCESS POINT

PROBLEMA SU COLLEGAMENTO WIRELESS CON ACCESS POINT PROBLEMA SU COLLEGAMENTO WIRELESS CON ACCESS POINT Il gestore di un ipermercato richiede l' installazione di un access point da utilizzare per il collegamento wireless delle casse automatiche alla rete

Dettagli

Protocolli di accesso multiplo

Protocolli di accesso multiplo Protocolli di accesso multiplo Quando l accesso ad una risorsa può avvenire da parte di più utenti indipendenti, si parla di risorsa condivisa ed è necessaria l implementazione di particolari protocolli

Dettagli

LO STANDARD IEEE 802.11

LO STANDARD IEEE 802.11 LO STANDARD IEEE 802.11 1.. i terminali sono in continua evoluzione. 2 1 Esempi 3 Standard Comitato IEEE, Giugno 1997: Standard 802.11 4 2 IEEE 802 5 IEEE 802.11 Livello fisico: due metodi di utilizzo

Dettagli

Reti di Calcolatori. Il software

Reti di Calcolatori. Il software Reti di Calcolatori Il software Lo Stack Protocollare Application: supporta le applicazioni che usano la rete; Transport: trasferimento dati tra host; Network: instradamento (routing) di datagram dalla

Dettagli

Classificazione delle applicazioni multimediali su rete

Classificazione delle applicazioni multimediali su rete Universita' di Verona Dipartimento di Informatica Classificazione delle applicazioni multimediali su rete Davide Quaglia a.a. 2006/2007 1 Sommario Architettura di riferimento Classificazione per funzionalità

Dettagli

La memoria centrale (RAM)

La memoria centrale (RAM) La memoria centrale (RAM) Mantiene al proprio interno i dati e le istruzioni dei programmi in esecuzione Memoria ad accesso casuale Tecnologia elettronica: Veloce ma volatile e costosa Due eccezioni R.O.M.

Dettagli

LTE Duplex Gap 821- -832 - BANDA Uplink Wind 832- -842 837 Uplink Tim 842- -852 847 Uplink Vodafone 852- -862 857

LTE Duplex Gap 821- -832 - BANDA Uplink Wind 832- -842 837 Uplink Tim 842- -852 847 Uplink Vodafone 852- -862 857 TABELLA CANALI TV DIGITALI DVB-T Banda Canale Estremi canale MHz Frequenza MHz E1 40- -47 / E2 47- -54 / VHF I E3 54- -61 / E4 61- -68 / E5 174- -181 177,5 E6 181- -188 184,5 E7 188- -195 191,5 VHF III

Dettagli

Networking e Reti IP Multiservizio

Networking e Reti IP Multiservizio Networking e Reti IP Multiservizio Modulo 2: Introduzione alle reti per dati IEEE802.3 (Ethernet) Gabriele Di Stefano: gabriele@ing.univaq.it Argomenti già trattati: Lezioni: Concetti fondamentali Entità

Dettagli

DIRECT SEQUENCE CDMA... 2 1 DESCRIZIONE DELLA TECNICA DI SPREADING A SEQUENZA DIRETTA... 2 2 PROPRIETÀ DELLE SEQUENZE DI CODICE PN...

DIRECT SEQUENCE CDMA... 2 1 DESCRIZIONE DELLA TECNICA DI SPREADING A SEQUENZA DIRETTA... 2 2 PROPRIETÀ DELLE SEQUENZE DI CODICE PN... DRCT SQUNC CDMA... 2 DSCRZON DLLA TCNCA D SPRADNG A SQUNZA DRTTA... 2 2 PROPRTÀ DLL SQUNZ D CODC PN... 4 L CONTROLLO D POTNZA LA CAPACTÀ D UNA RT CLLULAR CDMA... 5 L CONTROLLO D POTNZA... 5 2 LA CAPACTÀ

Dettagli

Lezione 8: La rappresentazione dell informazione Multimediale Suoni e Video Venerdi 6 Novembre 2009

Lezione 8: La rappresentazione dell informazione Multimediale Suoni e Video Venerdi 6 Novembre 2009 Università di Salerno Corso di FONDAMENTI DI INFORMATICA Corso di Laurea Ingegneria Meccanica & Ingegneria Gestionale Mat. Pari Docente : Ing. Secondulfo Giovanni Anno Accademico 2009-2010 Lezione 8: La

Dettagli

Emulazioni Software per E-Learning

Emulazioni Software per E-Learning Emulazioni Software per E-Learning A.N. D ANDREA, F. GIANNETTI, G. MANARA, M. MICHELINI, P. NEPA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE, UNIVERSITÀ DI PISA Nelle esercitazioni di Laboratorio assume

Dettagli

2 - Canali e Multiplazione

2 - Canali e Multiplazione Università degli studi di Bergamo Università degli studi di Bergamo Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Metodi Matematici Reti di Calcolatori prof. F. Martignon 2 - Canali e Multiplazione 1

Dettagli

Università di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Protocolli per Reti Mobili

Università di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Protocolli per Reti Mobili Università di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Protocolli per Reti Mobili IEEE 802.11n: Enhancements for Higher Throughput IEEE Std 802.11n Nell'ottobre

Dettagli

La memoria - generalità

La memoria - generalità Calcolatori Elettronici La memoria gerarchica Introduzione La memoria - generalità n Funzioni: Supporto alla CPU: deve fornire dati ed istruzioni il più rapidamente possibile Archiviazione: deve consentire

Dettagli

Tutorial DVB-H. Le problematiche di copertura. 23 Nov 2005-2 Convegno Nazionale sulla Mobile Television - Tutorial DVB-H

Tutorial DVB-H. Le problematiche di copertura. 23 Nov 2005-2 Convegno Nazionale sulla Mobile Television - Tutorial DVB-H Tutorial DVB-H Le problematiche di copertura Le problematiche di copertura Cosa cambia nella ricezione Criteri di pianificazione Simulazione di scenari di copertura Confronto modelli Scenari SFN Cosa cambia

Dettagli

SAPIENZA Università di Roma Facoltà di Ingegneria

SAPIENZA Università di Roma Facoltà di Ingegneria SAPIENZA Università di Roma Facoltà di Ingegneria Tesina di Metodi formali nell ingegneria del software Autori: Piacentini Vanda - Rocco Germano Anno accademico 2006/2007 MODELLAZIONE DEL SISTEMA DI COMUNICAZIONE

Dettagli

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00 Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 200, ore 1.00 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome:

Dettagli

Gestione della Connessione in TCP

Gestione della Connessione in TCP I semestre 03/04 Gestione della Connessione in TCP Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Riscontro e Ritrasmissione Per ogni segmento spedito la sorgente

Dettagli

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini.

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini. Algoritmi di routing dinamici (pag.89) UdA2_L5 Nelle moderne reti si usano algoritmi dinamici, che si adattano automaticamente ai cambiamenti della rete. Questi algoritmi non sono eseguiti solo all'avvio

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Progetto di controllo e reti correttrici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 053 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1

Dettagli

RC4 RC4. Davide Cerri. Davide Cerri CEFRIEL - Politecnico di Milano cerri@cefriel.it http://www.cefriel.it/~cerri/

RC4 RC4. Davide Cerri. Davide Cerri CEFRIEL - Politecnico di Milano cerri@cefriel.it http://www.cefriel.it/~cerri/ POLITECNICO DI MILANO CEFRIEL - Politecnico di Milano cerri@cefriel.it http://www.cefriel.it/~cerri/ è un cifrario a flusso progettato da Ron Rivest (la R di RSA) nel 1987. Era un segreto commerciale della

Dettagli

La linea di comunicazione ottica

La linea di comunicazione ottica ARCHITETTURA DEL SISTEMA Abbiamo considerato i componenti principali di un sistema di trasmissione a fibra ottica, cioè la fibra, il trasmettitore, il ricevitore, e l amplificatore. Si discute ora brevemente

Dettagli

LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA ELETTRONICA. Acquisizione e Sincronizzazione Iniziale di Codice in Sistemi 3G (UMTS)

LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA ELETTRONICA. Acquisizione e Sincronizzazione Iniziale di Codice in Sistemi 3G (UMTS) LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA ELETTRONICA Anno Accademico 2006/2007 Acquisizione e Sincronizzazione Iniziale di Codice in Sistemi 3G (UMTS) ing. Francesco Benedetto (fbenedet@uniroma3.it) Digital Signal

Dettagli

Internet e il World Wide Web. Informatica di Base A -- Rossano Gaeta 1

Internet e il World Wide Web. Informatica di Base A -- Rossano Gaeta 1 Internet e il World Wide Web 1 Domande chiave 2.1 Quali sono i mezzi di connessione a Internet e qual è la loro velocità? 2.2 Quali sono i tre tipi di provider Internet e quali tipi di servizi offrono?

Dettagli

I prodotti per il tempo reale

I prodotti per il tempo reale I prodotti per il tempo reale Scopo di questo documento è illustrare brevemente le differenze tra i vari prodotti di correzione in tempo reale (RTK e DGPS) offerti dalla rete S.P.IN. GNSS, così da facilitarne

Dettagli

WIRELESSEXPERIENCE. Townet series 200-xx-xx e 300-xx-xx. TDMA e nuovo protocollo wireless NV2 Enrico Grassi CTO Townet Srl

WIRELESSEXPERIENCE. Townet series 200-xx-xx e 300-xx-xx. TDMA e nuovo protocollo wireless NV2 Enrico Grassi CTO Townet Srl WIRELESSEXPERIENCE Townet series 200-xx-xx e 300-xx-xx TDMA e nuovo protocollo wireless NV2 Enrico Grassi CTO Townet Srl 1 NV2 E' un protocollo proprietario wireless sviluppato da MikroTik Basato su TDMA

Dettagli

UNIVERSITA DI PISA FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRONICA ANNO ACCADEMICO 2004-2005 TESI DI LAUREA

UNIVERSITA DI PISA FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRONICA ANNO ACCADEMICO 2004-2005 TESI DI LAUREA UNIVERSITA DI PISA FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRONICA ANNO ACCADEMICO 2004-2005 TESI DI LAUREA SVILUPPO DI METODI DECONVOLUTIVI PER L INDIVIDUAZIONE DI SORGENTI INDIPENDENTI

Dettagli

Posizionamento ottimale di sensori per il monitoraggio degli inquinanti nelle reti idriche

Posizionamento ottimale di sensori per il monitoraggio degli inquinanti nelle reti idriche Posizionamento ottimale di sensori per il monitoraggio degli inquinanti nelle reti idriche Fulvio BOANO Politecnico di Torino Dipartimento di Ingegneria dell Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture

Dettagli

Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23

Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15 Pietro Frasca Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23 Martedì 26-05-2015 1 Confronto tra switch

Dettagli

Un architettura per lo streaming multimediale in ambiente distribuito

Un architettura per lo streaming multimediale in ambiente distribuito tesi di laurea Anno Accademico 2012/2013 relatore Ch.mo prof. Simon Pietro Romano correlatori Ing. Tobia Castaldi candidato Alessandro Arrichiello Matr. M63/43 Contesto: o Content Distribution Networks

Dettagli

Reti di Telecomunicazioni 1

Reti di Telecomunicazioni 1 Reti di Telecomunicazioni 1 Corso on-line - AA2005/06 Blocco 2 (v2) Ing. Stefano Salsano e-mail: stefano.salsano@uniroma2.it 1 Richiami sul concetto di multiplazione 2 Riprendendo il discorso sulle diverse

Dettagli

STUDIO DI UN SISTEMA DI COOPERATION DIVERSITY PER RETI DI SENSORI ZIGBEE IMPLEMENTATI SU SOFTWARE DEFINED RADIO

STUDIO DI UN SISTEMA DI COOPERATION DIVERSITY PER RETI DI SENSORI ZIGBEE IMPLEMENTATI SU SOFTWARE DEFINED RADIO Università degli studi di Trieste Laurea Magistrale in Ingegneria Ele0ronica e delle Telecomunicazioni STUDIO DI UN SISTEMA DI COOPERATION DIVERSITY PER RETI DI SENSORI ZIGBEE IMPLEMENTATI SU SOFTWARE

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

Rete Internet Prova in Itinere Mercoledì 23 Aprile 2008

Rete Internet Prova in Itinere Mercoledì 23 Aprile 2008 Rete Internet Prova in Itinere Mercoledì 23 Aprile 2008 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome: Corso di laurea e anno: Matricola:

Dettagli

Definizione e Sviluppo di un Ricevitore Software per l Elaborazione dei Segnali GPS e Galileo: Peculiarità e Risultati della Fase di Acquisizione

Definizione e Sviluppo di un Ricevitore Software per l Elaborazione dei Segnali GPS e Galileo: Peculiarità e Risultati della Fase di Acquisizione Tesi di Laurea Specialistica in Ingegneria delle Telecomunicazioni Anno Accademico 26-27 Definizione e Sviluppo di un Ricevitore Software per l Elaborazione dei Segnali GPS e Galileo: Peculiarità e Risultati

Dettagli

Elementi di teoria dei segnali /b

Elementi di teoria dei segnali /b Elementi di teoria dei segnali /b VERSIONE 29.4.01 Filtri e larghezza di banda dei canali Digitalizzazione e teorema del campionamento Capacità di canale e larghezza di banda Multiplexing e modulazioni

Dettagli

Trasmissione Dati. Trasmissione Dati. Sistema di Trasmissione Dati. Prestazioni del Sistema

Trasmissione Dati. Trasmissione Dati. Sistema di Trasmissione Dati. Prestazioni del Sistema I semestre 03/04 Trasmissione Dati Trasmissione Dati Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Ogni tipo di informazione può essere rappresentata come insieme

Dettagli

Tesi di Laurea Specialistica EMULAZIONE DI EFFETTI WAN NELLA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI SERVER WEB. Candidato Emiliano Zeppa.

Tesi di Laurea Specialistica EMULAZIONE DI EFFETTI WAN NELLA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI SERVER WEB. Candidato Emiliano Zeppa. Tesi di Laurea Specialistica EMULAZIONE DI EFFETTI WAN NELLA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI SERVER WEB Candidato Emiliano Zeppa Relatore Chiar.mo Prof. Salvatore Tucci Correlatore Dr. Valeria Cardellini

Dettagli

L UNICO SISTEMA PER DISTRIBUIRE GLI STESSI PROGRAMMI IN ANALOGICO E IN DVB-T. Ricezione DIRETTA in DTT e in Analogico senza DECODER

L UNICO SISTEMA PER DISTRIBUIRE GLI STESSI PROGRAMMI IN ANALOGICO E IN DVB-T. Ricezione DIRETTA in DTT e in Analogico senza DECODER Centrale A207, la soluzione Universale per gli HOTEL L UNICO SISTEMA PER DISTRIBUIRE GLI STESSI PROGRAMMI IN ANALOGICO E IN DVB-T Ricezione DIRETTA in DTT e in Analogico senza DECODER A207 Soluzione Tivusat

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (A-O) Università di Roma La Sapienza

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (A-O) Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (A-O) Università di Roma La Sapienza CALCOLO DELLE PROBABILITÀ E STATISTICA ESAME DEL 17/2/215 NOME: COGNOME: MATRICOLA: Esercizio 1 Un sistema di

Dettagli

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6 GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1 Il Repeater 2 L Hub 2 Il Bridge 4 Lo Switch 4 Router 6 Gli apparati per l interconnessione di reti locali Distinguiamo i seguenti tipi di apparati:

Dettagli

Macchine combinatorie: encoder/decoder e multiplexer/demultiplexer

Macchine combinatorie: encoder/decoder e multiplexer/demultiplexer Corso di Calcolatori Elettronici I A.A. 20-202 Macchine combinatorie: encoder/decoder e multiplexer/demultiplexer Lezione 5 Prof. Roberto Canonico Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di

Dettagli

PkBox Client Smart API

PkBox Client Smart API 19 aprile 2013 Le informazioni contenute in questo documento sono da considerarsi CONFIDENZIALI e non possono essere utilizzate o riprodotte - sia in parte che interamente - senza un permesso scritto rilasciato

Dettagli

Sommario 1. Definizione di una rete CAN... 3 1.1 Collegamento della rete... 3 1.2 Specifiche del cavo... 4 2. Introduzione... 4 3.

Sommario 1. Definizione di una rete CAN... 3 1.1 Collegamento della rete... 3 1.2 Specifiche del cavo... 4 2. Introduzione... 4 3. Sommario 1. Definizione di una rete CAN.............................. 3 1.1 Collegamento della rete............................ 3 1.2 Specifiche del cavo............................... 4 2. Introduzione.........................................

Dettagli

PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI UN PROTOTIPO PER LA COMUNICAZIONE SICURA ATTRAVERSO IL CANALE GSM-VOCE

PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI UN PROTOTIPO PER LA COMUNICAZIONE SICURA ATTRAVERSO IL CANALE GSM-VOCE PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI UN PROTOTIPO PER LA COMUNICAZIONE SICURA ATTRAVERSO IL CANALE GSM-VOCE Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Tesi di Laurea di: Gianluigi Biancucci Relatore:

Dettagli

PRESSOCOLATA DI ZAMA CON MACCHINA ELETTRICA

PRESSOCOLATA DI ZAMA CON MACCHINA ELETTRICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA PRESSOCOLATA DI ZAMA CON MACCHINA ELETTRICA Relatore: ing. Annalisa Pola Laureandi: Dario Martinazzoli (ing.

Dettagli

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub Ripetitori Dispositivi di rete I ripetitori aumentano la distanza che può essere ragginta dai dispositivi Ethernet per trasmettere dati l'uno rispetto all'altro. Le distanze coperte dai cavi sono limitate

Dettagli

Sommario. Analysis & design delle applicazioni parallele. Misura delle prestazioni parallele. Tecniche di partizionamento.

Sommario. Analysis & design delle applicazioni parallele. Misura delle prestazioni parallele. Tecniche di partizionamento. Sommario Analysis & design delle applicazioni parallele Misura delle prestazioni parallele Tecniche di partizionamento Comunicazioni Load balancing 2 Primi passi: analizzare il problema Prima di iniziare

Dettagli

OFDM. Prof. Carlo S. Regazzoni. Department of Biophysical and Electronic Engineering, University of Genoa, Italy A.A. 2009-2010

OFDM. Prof. Carlo S. Regazzoni. Department of Biophysical and Electronic Engineering, University of Genoa, Italy A.A. 2009-2010 INTRODUZIONE ALLE TECNICHE DI SINCRONIZZAZIONE TEMPO-FREQUENZA IN SISTEMI OFDM Luca Bixio Prof. Carlo S. Regazzoni Department of Biophysical and Electronic Engineering, University of Genoa, Italy A.A.

Dettagli

Sistemi a larga banda (Broadband)

Sistemi a larga banda (Broadband) 61 Sistemi a larga banda (Broadband) Le applicazioni informatiche e i servizi multimediali (musica, film, manifestazioni sportive) offerti sulla grande rete Internet e attraverso la televisione digitale

Dettagli

Teoria dei Segnali Modulazione digitale

Teoria dei Segnali Modulazione digitale Teoria dei Segnali Modulazione digitale Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Modulazione digitale 9 novembre Valentino

Dettagli

Tecniche per il progetto di sistemi elettronici tolleranti ai guasti

Tecniche per il progetto di sistemi elettronici tolleranti ai guasti Tecniche per il progetto di sistemi elettronici tolleranti ai guasti Fulvio Corno, Maurizio Rebaudengo, Matteo Sonza Reorda Politecnico di Torino Dipartimento di Automatica e Informatica Le tecniche di

Dettagli

Per essere inviato il dato deve essere opportunamente codificato in modo da poter essere trasformato in SEGNALE, elettrico oppure onda luminosa.

Per essere inviato il dato deve essere opportunamente codificato in modo da poter essere trasformato in SEGNALE, elettrico oppure onda luminosa. La trasmissione dell informazione N.R2 La comunicazione tra due calcolatori si realizza tramite lo scambio di dati su un canale di comunicazione, esiste quindi un TRASMETTITORE che invia dei dati e un

Dettagli

Modulazioni. Vittorio Maniezzo Università di Bologna. Comunicazione a lunga distanza

Modulazioni. Vittorio Maniezzo Università di Bologna. Comunicazione a lunga distanza Modulazioni Vittorio Maniezzo Università di Bologna Vittorio Maniezzo Università di Bologna 06 Modulazioni 1/29 Comunicazione a lunga distanza I segnali elettrici si indeboliscono quando viaggiano su un

Dettagli

Il sistema operativo TinyOS

Il sistema operativo TinyOS tesi di laurea Anno Accademico 2005/2006 relatore Ch.mo prof. Domenico Cotroneo candidato Giovanni Chierchia Matr. 534 / 804 ::. Obiettivi del lavoro di tesi Studio del sistema operativo TinyOS Studio

Dettagli

Partners and pioneers in automation.

Partners and pioneers in automation. Partners and pioneers in automation. AIS/ANIPLA Wireless Workshop Milano, 6 Maggio 2015 www.pepperl-fuchs.com DIWINE Un progetto europeo per il wireless del futuro in ambito industriale. www.pepperl-fuchs.com

Dettagli

Esercizi Multiplazione TDM Accesso Multiplo TDMA

Esercizi Multiplazione TDM Accesso Multiplo TDMA Esercizi Multiplazione TDM Accesso Multiplo TDMA Esercizio 1 Un sistema di multiplazione TDM presenta una trama di 10 slot e in ciascuno slot vengono trasmessi 128 bit. Se il sistema è usato per multiplare

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica Corso di Trasmissione Numerica (6 crediti) Prova scritta 16.02.2006

Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica Corso di Trasmissione Numerica (6 crediti) Prova scritta 16.02.2006 Prova scritta 16.02.2006 D. 1 Si derivi l espressione dei legami ingresso-uscita, nel dominio del tempo per le funzioni di correlazione nel caso di sistemi LTI e di segnali d ingresso SSL. Si utilizzi

Dettagli

RETI INTERNET MULTIMEDIALI

RETI INTERNET MULTIMEDIALI RETI INTERNET MULTIMEDIALI VoIP: Problematiche di Deployment Il documento è adattato da materiale cortesemente messo a disposizione dai Prof. Antonio Capone, Flaminio Borgonovo e Stefano Paris IL DIMENSIONAMENTO

Dettagli

Trasmissione Seriale e Parallela. Interfacce di Comunicazione. Esempio di Decodifica del Segnale. Ricezione e Decodifica. Prof.

Trasmissione Seriale e Parallela. Interfacce di Comunicazione. Esempio di Decodifica del Segnale. Ricezione e Decodifica. Prof. Interfacce di Comunicazione Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica I semestre 03/04 Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ 2 Trasmissione

Dettagli