Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia CORSI D ACQUA Rapporto triennale

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1 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia CORSI D ACQUA Rapporto triennale ARPA LOMBARDIA Centro Regionale Qualità delle Acque Giugno 2018 Settore Monitoraggi Ambientali

2 1 Autori Silvia Anna Bellinzona Direttore Settore Monitoraggi Ambientali Valeria Marchesi Responsabile UO Risorse Idriche: Programmazione e Coordinamento Massimo Paleari, Laura Tremolada UO Risorse Idriche: Programmazione e Coordinamento Pietro Genoni Responsabile UO Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali Con il contributo di: UO Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali Attilio Sarzilla, Elena Arnaud, Eugenia Bettoni, Cristina Borlandelli, Silvia Cerea, Alessandro Dal Mas, Francesco Elvio, Marco Fioravanti, Davide Fortino, Matteo Galbiati, Filippo Galimberti, Manuela Marchesi, Paola Montanari, Natale Pizzochero U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 1 (CO, LC, SO, VA) Cinzia Monti, Cinzia Carugo, Marina Girami, Cristina Zocchia, Giovanni Biccai, Paolo Fogazzi, Marisa Lotta, Romano Mamprin, Sergio Mazza, Franco Riva, Sabrina Gerbino, Elisa Magni, Carla Ravelli U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 2 (LO, MB, MI, PV) Alberto Fonte, Anna Paola Gatti, Daniele Palmulli, Giorgio Dragonetti, Antonio Ferrantino, Monica Guerinoni, Giuseppa Lupica Spagnolo, Elisa Magni, Paolo Mancini, Antonio Melfi U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 3 (BG, CR) Alessandro Loda, Antonella Castelli, Maurizio Lupi, Amedeo Maffi, Luca Rodolfi, Silvia Tondi, Edoardo Vavassori U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 4 (BS, MN) Sergio Resola, Lorenza Galassi, Mario Paterlini, Emma Romano, Gloria Spiritelli, Stefano Tenini, Fabio Torosani In copertina: Torrente Sanguigno, Torrente Dordo, Fiume Lambro Meridionale, Roggia Vettabbia

3 2 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Obiettivi di qualità Rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, Corpi Idrici e analisi di rischio Classificazione dello stato di qualità dei Corpi Idrici superficiali Stato Ecologico Stato Chimico Tipi di monitoraggio RETE DI MONITORAGGIO Rete di monitoraggio regionale Programma di monitoraggio relativo al triennio STATO DELLE ACQUE IN REGIONE LOMBARDIA Sintesi Idrometeorologica triennio Stato dei corsi d acqua nel triennio Stato Ecologico Elementi di Qualità Biologica (EQB) Elementi di qualità chimico-fisica - LIMeco Elementi di qualità chimica a sostegno Elementi di qualità morfologica. Applicazione ai siti di riferimento dell indice di qualità dell Habitat (IQH) Stato Chimico Confronto tra il triennio ed il sessennio Stato Ecologico Stato Chimico STATO DI QUALITÁ DELLE AREE PROTETTE Acque idonee alla vita pesci Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola Allegato 1 - Bacino del fiume Ticino e lago Maggiore Allegato 2 - Bacino del fiume Adda e lago di Como Allegato 3 - Bacino dei fiumi Olona e Lambro Allegato 4 - Bacino del fiume Oglio e lago d Iseo Allegato 5 - Bacino del fiume Mincio e lago di Garda Allegato 6 - Bacino dell Asta del fiume Po Allegato 7 - Bacino del fiume Fissero Tartaro Allegato 8 - Stato delle acque superficiali nei territori provinciali della Lombardia Corsi d acqua

4 3 1. INTRODUZIONE ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica sull intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE, in particolare svolgendo le seguenti azioni: - programmazione e gestione del monitoraggio quali-quantitativo dei Corpi Idrici, secondo le scadenze previste negli strumenti di pianificazione e mediante la Rete regionale di monitoraggio; - effettuazione di sopralluoghi, misure e campionamenti; - esecuzione di analisi degli elementi chimico-fisici e chimici e degli elementi biologici; - archiviazione ed elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio; - proposta alla Regione di classificazione dello stato dei Corpi Idrici; - trasferimento dei dati di monitoraggio sui sistemi informativi ambientali nazionali ed europei. ARPA Lombardia svolge inoltre altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui: - supporto tecnico-scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione; - pianificazione e realizzazione di monitoraggi d indagine e di progetti relativi a problematiche o specificità territoriali; - supporto specialistico alla gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque; - verifiche ed espressione di pareri nell ambito di Piani di Monitoraggio Ambientale delle Grandi Opere e di VIA e VAS. In attesa della conclusione del secondo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza ( ) che avrà termine nel 2019, anno in cui come previsto dalle norme di settore - verrà classificato lo stato delle acque superficiali lombarde (in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano), il presente documento contiene l aggiornamento sullo stato di qualità dei corsi d acqua a conclusione del triennio di monitoraggio

5 4 2. QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La Lombardia è probabilmente la regione italiana più ricca di acque di superficie. Il reticolo idrografico naturale principale si estende per circa km, quello secondario per km; il reticolo artificiale, strettamente integrato ed interagente con quello naturale, si estende per km. Dalle Alpi e dalle Prealpi scendono a solcare il territorio numerosi fiumi, affluenti e subaffluenti del Po di cui i principali sono: il Ticino, settimo fiume d Italia per sviluppo (249 km di lunghezza); il Mincio lungo 194 km; l Adda, quarto fiume d Italia per lunghezza (313 km), arricchito dal Brembo e dal Serio; l Oglio, quinto fiume d Italia (280 km), cui tributano il Mella e il Chiese. Altri fiumi che toccano o attraversano il territorio lombardo sono: il Sesia (che segna il confine tra Lombardia e Piemonte per alcuni chilometri), l Agogna, l Olona, il Lambro, lo Staffora, il Secchia e altri minori che provengono dall Appennino. Alimentati dalle precipitazioni nevose e piovose, i fiumi lombardi hanno portate consistenti e regimi relativamente costanti. I corsi d acqua hanno subìto nel corso degli anni interventi e sistemazioni idrauliche, interventi di derivazione che ne hanno alterato le caratteristiche idromorfologiche naturali. L'abbondanza di acque è sempre stata un fattore determinante nell'economia regionale, grazie anche alla fitta rete di canali, alcuni dei quali navigabili, realizzati soprattutto per regolamentare le acque fluviali e irrigare le coltivazioni. Tra i principali si ricordano il Naviglio Grande e il Naviglio della Martesana, che collegano rispettivamente il Ticino e l'adda con Milano, e il Canale Villoresi, che raccorda i due fiumi. Iniziati dalle grandi abbazie benedettine e cistercensi, come Chiaravalle e S. Polirone Po, continuati dai Comuni e dalle Signorie (come i Visconti, gli Sforza, i Gonzaga), ampliati dai vari governi succeduti dagli Spagnoli ai Francesi agli Austriaci, i canali disegnano il paesaggio sotto varie forme e differenti nomi (rogge, navigli, seriole, fossi e dugali) a seconda dell'uso e delle zone, e costituiscono una rete fittissima, di quasi Km. L alta e media pianura viene servita da una fitta rete secondaria di canali che spesso proseguono attraverso aree urbanizzate fino alla bassa pianura. Il proseguimento a valle dei canali dell alta pianura è costituito dagli emissari del reticolo drenante delle città della media pianura; nella rete formata dai canali di irrigazione e di scolo della bassa pianura recapitano anche gli effluenti degli impianti di depurazione delle acque reflue.

6 5 3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La normativa sulla tutela delle acque superficiali trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. Il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale, con le sue successive modifiche ed integrazioni, recepisce formalmente la Direttiva 2000/60/CE, abrogando il previgente Decreto legislativo 11 maggio 1999, n A seguito all approvazione del D. Lgs. 152/06, sono stati emanati i seguenti decreti attuativi: - Decreto 16 giugno 2008, n. 131 Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei Corpi Idrici (tipizzazione, individuazione dei Corpi Idrici, analisi delle pressioni) ; - Decreto 14 aprile 2009, n. 56 Regolamento recante criteri per il monitoraggio dei Corpi Idrici e l identificazione delle condizioni di riferimento ; - D.M. Ambiente 8 novembre 2010, n. 260, Criteri tecnici per la classificazione modifica norme tecniche Dlgs 152/06 (il D.M. è attualmente in fase di revisione); - Decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219 Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonché' modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque ; - Decreto Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 novembre 2013, n. 156 Regolamento recante i criteri tecnici per l'identificazione dei Corpi Idrici artificiali e fortemente modificati per le acque fluviali e lacustri, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo ; - Decreto Legislativo 13 ottobre 2015, n. 172 Attuazione della direttiva 2013/39/UE, che modifica le direttive 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque. La Regione Lombardia, con l'approvazione della Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha indicato il Piano di Tutela delle Acque (PTA) come strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei Corpi Idrici, attraverso un approccio che integra gli aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socioeconomici. Il Piano è formato da: Atto di Indirizzo, approvato dal Consiglio regionale il 10 dicembre 2015 con deliberazione n. 929, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche; Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) che costituisce il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Con Deliberazione n del 31 luglio 2017 è stato approvato dalla Giunta regionale il PTUA 2016 che costituisce la revisione del precedente PTUA 2006 (approvato con Deliberazione n del 29 marzo 2006). In attuazione della Direttiva 2000/60/CE, l Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha adottato il Piano di Gestione per il Distretto idrografico del fiume Po PdGPo (Deliberazione n. 1 del 24 febbraio 2010). Successivamente è stato pubblicato il DPCM 27 ottobre 2016 che approva il Riesame e aggiornamento al 2015 del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po. Il Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono programmate le misure finalizzate a garantire la corretta utilizzazione delle acque e il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva 2000/60/CE.

7 6 3.1 Obiettivi di qualità La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i Corpi Idrici significativi e di obiettivi di qualità per specifica destinazione. L obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei Corpi Idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. L obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei Corpi Idrici idoneo ad una particolare utilizzazione da parte dell uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi. La normativa prevede che i Piani di tutela adottassero misure affinché fossero conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015: - mantenimento o raggiungimento per i Corpi Idrici superficiali e sotterranei dell obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato BUONO ; - mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità ELEVATO ; - mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i Corpi Idrici ove siano previsti. La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi proroga al 2021 o al 2027 a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l elenco dettagliato delle misure previste. Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi deroga nei casi in cui, a causa delle ripercussioni dell impatto antropico o di particolari condizioni naturali, non sia possibile o sia eccessivamente oneroso il loro raggiungimento. 3.2 Rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, Corpi Idrici e analisi di rischio Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel fare riferimento al contesto geografico naturale cui i Corpi Idrici appartengono: per quanto riguarda i Corpi Idrici superficiali questo processo richiede, da un lato l individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti all interno di ciascuna Idroecoregione in cui è suddiviso il territorio lombardo (5 Idroecoregioni - HER) e dall altro la definizione delle condizioni di riferimento tipo-specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni indisturbate o con disturbi antropici molto lievi. La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all interno di ciascun tratto o bacino tipizzato 1, l individuazione dei Corpi Idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l identificazione dei Corpi Idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e dell estensione delle aree protette presenti. Il processo di tipizzazione dei corsi d acqua in Lombardia ha portato all individuazione di 39 tipi fluviali a cui sono assegnati 458 tratti di acque correnti naturali. A seguito di tali attività in Regione Lombardia sono, allo stato attuale, identificati 679 Corpi Idrici fluviali di cui: 662 appartenenti al distretto del fiume Po; 12 appartenenti al distretto delle Alpi Orientali; 5 appartenenti ai bacini transfrontalieri (bacini dei fiumi Inn e Reno). 1 Definizione dei tipi fluviali secondo il D.M. 131/2008: Il primo passo per la tipizzazione dei corpi Idrici è consistito nella definizione delle Idro- Ecoregioni presenti nel bacino secondo il metodo proposto da CEMAGREF (Centre National du Machinisme Agricole, du Gènie Rural, des Eaux et des Fôrets): per Idro-Ecoregioni si intendono quelle ampie aree territoriali all interno delle quali la variabilità delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche è limitata. Il secondo passo è consistito nel riconoscimento dei tipi fluviali presenti all interno di ogni Idro-Ecoregione; l individuazione delle tipologie ha utilizzato semplici descrittori fra cui: origine, distanza dalla sorgente e influenza del bacino a monte per i corsi d acqua perenni; persistenza e morfologia dell alveo per i corsi d acqua temporanei.

8 7 Fig. 1: Suddivisione del territorio della Lombardia in Idroecoregioni Fig. 2: Corpi Idrici individuati sul territorio della Regione Lombardia

9 8 Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun Corpo Idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti dalla normativa, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi di rischio i Corpi Idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: Corpi Idrici a rischio, Corpi Idrici non a rischio, Corpi Idrici probabilmente a rischio. Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio attuati da ARPA Lombardia. 3.3 Classificazione dello stato di qualità dei Corpi Idrici superficiali Lo stato di un Corpo Idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo Stato Ecologico e il suo Stato Chimico. Lo Stato Ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico-fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di Stato Ecologico sono cinque: ELEVATO (blu), BUONO (verde), SUFFICIENTE (giallo), SCARSO (arancione), CATTIVO (rosso). Lo Stato Chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell elenco di priorità, previsti dal D.M.260/2010. Il Corpo Idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in BUONO Stato Chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato BUONO (rosso). Fig. 3: Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali

10 Stato Ecologico Lo Stato Ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico-chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle rispettive peculiarità. Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello Stato Ecologico dei corsi d acqua sono le macrofite, le diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica. EQB Metodo di classificazione Descrizione Macrofite Diatomee Macroinvertebrati bentonici Fauna ittica IBMR - Indice Biologique Macrophytique en Rivière ICMi - Indice Multimetrico di Intercalibrazione Sistema MacrOper ISECI - Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche L indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato trofico inteso in termini di intensità di produzione primaria. L indice ICMi si basa sull Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e sull Indice Trofico (TI). Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell Indice Multimetrico STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi). La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non accessibili si ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score). L indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione biologica (classi di età e consistenza demografica) delle specie indigene, sulla presenza di ibridi, di specie aliene e di specie endemiche. Tab. 1: Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello Stato Ecologico per i corsi d acqua Gli elementi generali chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello Stato Ecologico dei corsi d acqua sono i nutrienti e l ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, ph, alcalinità e conducibilità. Elemento Parametro Indice Descrizione Ossigeno disciolto 100-OD% saturazione Nutrienti Altri parametri Azoto ammoniacale (N-NH 4) Azoto nitrico (N-NO 3) Fosforo totale Temperatura ph Alcalinità Conducibilità LIM eco - Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo Stato Ecologico. Il LIM eco di ciascun campionamento viene derivato come media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione osservata. Il LIM eco da attribuire ad un sito è la media dei LIM eco dei campionamenti effettuati durante l'anno. Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del dato biologico e non per la classificazione. Tab. 2: Elementi generali di qualità chimico-fisica e indice per la classificazione dello Stato Ecologico dei corsi d acqua Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro corrispondente alle condizioni di riferimento per il tipo a cui appartiene il Corpo Idrico in osservazione. Il 4 ottobre 2017 è stata approvata da parte della Commissione europea la Terza Decisione di Inrtercalibrazione ossia Decisione della Commissione che istituisce, a norma della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, i valori delle classificazioni dei sistemi di monitoraggio degli Stati membri

11 10 risultanti dall'esercizio di intercalibrazione e che abroga la decisione 2013/480/UE con cui vengono aggiornate le metodiche da utilizzare per la classificazione dello Stato Ecologico. Per questo rapporto, i dati degli elementi di qualità biologica raccolti nel triennio sono stati valutati sulla base del D.M. 260/2010 non modificato dalla Terza Decisione di Intercalibrazione. Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all elenco di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito (D.M.260/2010) uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA-MA). Arsenico Cromo totale Mevinfos Azinfos etile 2,4D Ometoato Azinfos metile Demeton Ossidemeton metile Bentazone 3,4-Dicloroanilina Paration etile 2-Cloroanilina 1,2 Diclorobenzene Paration metile 3-Cloroanilina 1,3 Diclorobenzene 2,4,5T 4-Cloroanilina 1,4 Diclorobenzene Toluene Clorobenzene 2,4-Diclorofenolo 1,1,1Tricloroetano 2-Clorofenolo Diclorvos 2,4,5-Triclorofenolo 3-Clorofenolo Dimetoato 2,4,6-Triclorofenolo 4-Clorofenolo Eptaclor Terbutilazina (incluso metabolita) 1-Cloro-2-nitrobenzene Fenitrotion Composti del Trifenilstagno 1-Cloro-3-nitrobenzene Fention Xileni 1-Cloro-4-nitrobenzene Linuron Pesticidi singoli Cloronitrotolueni Malation Pesticidi totali 2-Clorotoluene MCPA 3-Clorotoluene Mecoprop 4-Clorotoluene Metamidofos Tab. 3: Inquinanti specifici non appartenenti all elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici -Tab.1/B DM 260/2010- Il D. Lgs.172/2015 ha introdotto alcune modifiche all elenco delle sostanze presenti nella tabella 1/B che non sono da considerarsi per la valutazione dei dati relativi al triennio , classificato sulla base delle norme vigenti ante D. Lgs. 172/2015.

12 Stato Chimico La presenza delle sostanze appartenenti all elenco di priorità definisce lo Stato Chimico dei Corpi Idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA- MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA). La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell obiettivo di eliminare le sostanze pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l obiettivo è di eliminare l inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite. Alaclor P Fluorantene P Alcani,C10-C13,cloro PP Idrocarburi policiclici aromatici: Antiparassitari del ciclodiene: Benzo(a)pirene Aldrin Benzo(b)fluorantene Dieldrin E Benzo(k)fluoranthene PP Endrin Benzo(g,h,i)perylene Isodrin Indeno(1,2,3-cd) pyrene Antracene PP Isoproturon P Atrazina P Mercurio e composti PP Benzene P Naftalene P Cadmio e composti PP Nichel e composti P Clorfenvinfos P 4-Nonilfenolo PP Clorpirifos (Clorpirifos etile) P Ottilfenolo (4-(1,1',3,3'-tetrametilbutilfenolo) P DDT totale E Pentaclorobenzene PP p.p'-ddt E Pentaclorofenolo P 1,2-Dicloroetano P Piombo e composti P Diclorometano P Simazina P Di(2-etilesilftalato) P Tetracloruro di carbonio E Difeniletere bromato (sommatoria congeneri 28, 47, 99, 100, 153 e 154) PP Tetracloroetilene E Diuron P Tricloroetilene E Endosulfan PP Tributilstagno e composti (Tributilstagno catione) PP Esaclorobenzene PP Triclorobenzeni P Esaclorobutadiene PP Triclorometano P Esaclorocicloesano PP Trifluralin P Tab. 4: Sostanze dell elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze (Tab.1/A, D.M. 260/2010) Il D. Lgs.172/2015 ha modificato gli Standard di Qualità di alcune sostanze presenti nella tabella 1/A (7 sostanze dell elenco di priorità), stabilendo che gli stessi si devono applicare a partire dal 22 dicembre In sede di Autorità di bacino distrettuale del fiume Po si è comunque concordato, per garantire risultati confrontabili e omogenei a livello distrettuale, di classificare lo stato di qualità per il triennio sulla base delle norme vigenti ante D. Lgs. 172/2015.

13 Tipi di monitoraggio L obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello Stato Ecologico e chimico delle acque all interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i Corpi Idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine. Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i Corpi Idrici non a rischio e probabilmente a rischio di non soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per: - integrare e convalidare l analisi delle pressioni e degli impatti; - la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio; - la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo); - la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete nucleo); - tenere sotto osservazione l evoluzione dello Stato Ecologico dei siti di riferimento; - classificare i Corpi Idrici. Il monitoraggio operativo è realizzato per: - stabilire lo stato dei Corpi Idrici identificati a rischio di non soddisfare gli obiettivi ambientali; - valutare qualsiasi variazione dello stato di tali Corpi Idrici risultante dai programmi di misure; - classificare i Corpi Idrici. Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente: - quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato); - quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non è ancora stato definito; - per valutare l ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale. Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni. Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale.

14 13 4. RETE DI MONITORAGGIO 4.1 Rete di monitoraggio regionale Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2014 e si è concluso nel Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2017 e avrà termine nel 2019, anno in cui si concluderà il secondo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano. La rete di monitoraggio regionale per le acque superficiali nel triennio è composta da 367 stazioni collocate su 357 Corpi Idrici fluviali. Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei Corpi Idrici fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia). Fig. 4: Rete regionale di monitoraggio dei Corpi Idrici. Triennio Il PdGPo ha suddiviso in territorio della Regione Lombardia in 7 sottobacini qui di seguito rappresentati.

15 14 Fig. 5: Divisione della Regione Lombardia in sottobacini del PdGPo Come sopra riportato in Regione Lombardia vengono monitorati circa il 50% dei Corpi Idrici individuati dal PdGPo, percentuale che aumenta fino al 71% se si considerano i Corpi Idrici artificiali. 600 Monitorati Individuati PTA % % 67 % 0 naturale artificiale fortemente modificato Fig. 6: Natura dei Corpi Idrici (naturale, artificiale, fortemente modificato) individuati e monitorati in Lombardia

16 15 Le percentuali variano anche da sottobacino a sottobacino così come riportato in tab.5 e in figura 7. Numero Corpi Idrici Monitorati Individuati per Bacino PTA 2017 TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 4 12 Totale Regione Tabella 5: Numero di Corpi Idrici monitorati nei diversi sottobacini rispetto a quelli individuati dal PTA in Lombardia Numero Corpi idrici per Bacino Monitorati Individuati PTA % % 53% 70% 60% 50% 40% % TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO 68% LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO 73% MINCIO LAGO GARDA 49% PO 33% FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 30% 20% 10% 0% Fig.7: Numero e percentuale di Corpi Idrici monitorati rispetto a quelli individuati dal PTA in Lombardia I Corpi Idrici monitorati e appartenenti ai diversi sottobacini, in relazioni all analisi di rischio 2, sono stati assegnati alle due tipologie di monitoraggio previste dal D.M. 260/2010 (monitoraggio operativo, monitoraggio di sorveglianza (figura 8). 2 Come da procedura descritta nel Paragrafo A del D.M.260/2010

17 16 operativo sorveglianza TICINO MAGGIORE LUGANO 7 25 ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA 6 36 OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA 3 16 PO 7 41 FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 4 Fig. 8: Numero di Corpi Idrici monitorati nel triennio suddivisi per sottobacino di appartenenza 4.2 Programma di monitoraggio relativo al triennio Il programma di monitoraggio degli elementi di qualità fisico-chimica a supporto è stato definito sulla base dei criteri dettati: dai punti A A A.3.5. del D.M.260/2010 che prevedono l integrazione delle analisi biologiche con la determinazione di elementi generali di base; dai protocolli nazionali di campionamento. La rilevazione degli elementi fisico-chimici di base è stata effettuata tutti gli anni in tutti i siti di monitoraggio delle reti operativa e di sorveglianza appartenenti: alla rete nitrati; alla rete nucleo Diffusa Attività Antropica (DAA); alla rete individuata per il calcolo dei carichi nel bacino del Po e/o a chiusura dei principali sottobacini. La frequenza minima di rilevazione è trimestrale e, ove possibile, in corrispondenza del monitoraggio degli EQB. Per alcune stazioni i parametri di base vengono determinati con frequenza mensile (con l eccezione del parametro Escherichia coli) sulla base dei seguenti criteri: i Corpi Idrici appartengono anche alla rete vita pesci ; le stazioni di monitoraggio sono posizionate in chiusura dei principali sottobacini; le stazioni di monitoraggio sono state individuate come sezioni di riferimento per la stima dei carichi fluviali in sede di Autorità di bacino del Po; esiste un idrometro, con relativa scala di portata, o un misuratore di portata di ARPA; è previsto un monitoraggio operativo e dai dati emergono superamenti delle soglie di attenzione o allarme per i nitrati. Gli elementi monitorati su tutti i siti comprendono i parametri necessari alla definizione di: condizioni termiche (temperatura dell acqua); condizioni di ossigenazione (ossigeno disciolto, BOD e COD); conducibilità;

18 17 salinità (cloruri, solfati, calcio, magnesio, potassio, sodio); stato di acidificazione (ph, alcalinità); condizioni dei nutrienti (azoto nitrico, azoto nitroso, azoto ammoniacale, azoto totale, fosforo totale, ortofosfato); inquinamento microbiologico (Escherichia coli). La rilevazione degli elementi di qualità chimici è stata effettuata tutti gli anni in tutti i punti di monitoraggio delle reti operativa e di sorveglianza ricedenti nelle seguenti casistiche: appartenenza alla rete nitrati; appartenenza alla rete vita pesci; appartenenza alla rete nucleo DAA; Corpi Idrici appartenenti alla rete individuata per il calcolo dei carichi nel bacino del Po e/o a chiusura dei principali sottobacini; presenza di superamenti degli SQA-MA e/o SQA-CMA. Nelle figure 10 e 11 viene fornita una sintesi delle sostanze monitorate per sottobacino. I metalli sono ricercati praticamente in tutti i Corpi Idrici dei diversi sottobacini, spesso unitamente a pesticidi e VOC. Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Alofenoli e Alchilfenoli sono monitorati su un numero minore di Corpi Idrici in particolare nelle aree di pianura dei diversi sottobacini e comunque in relazione all analisi delle pressioni. Tutte le informazioni che quindi vengono raccolte nei diversi trienni di monitoraggio vengono utilizzate per l aggiornamento dell analisi puntuale delle pressioni e degli impatti e per ridefinire le sostanze scelte come significative per ciascun Corpo Idrico, per l inserimento nel monitoraggio chimico per il triennio successivo. Per far fronte alle richieste della Direttiva 2013/39/UE, recepita in Italia dal D. Lgs.172/2015 che modifica la Direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque, fissando requisiti di qualità sempre più stringenti per le acque superficiali e alla Decisione UE 2015/495 (Watch List), è stato avviato, per il sessennio , un piano di implementazione delle dotazioni strumentali dei laboratori di analisi di ARPA e sono state impegnate risorse di personale specializzato per lo sviluppo e la validazione delle metodiche; tali fattori hanno consentito di programmare e determinare nuovi composti emergenti. Il programma di monitoraggio degli elementi di qualità biologica è definito sulla base di: - criteri dettati dai punti A.3.2.5, A.3.3.4, e A.3.5 del D.M. 260/2010; - protocolli nazionali di campionamento, tenendo conto della variabilità spaziale e temporale dei bioindicatori monitorati; - valutazioni emerse dai sopralluoghi effettuati, in particolare per quanto riguarda l accessibilità alle stazioni e la loro rappresentatività rispetto all intero Corpo Idrico; - esiti del monitoraggio del sessennio per quanto riguarda la programmazione ; - esiti del monitoraggio del triennio per quanto riguarda la programmazione Per i Corpi Idrici della rete di monitoraggio di sorveglianza è stato previsto, nel triennio , il monitoraggio di macroinvertebrati, macrofite e diatomee. Così come indicato nella norma, le macrofite non sono state considerate nelle HER alpine e, di norma, nei fiumi grandi e molto grandi. Nel triennio , per i Corpi Idrici in sorveglianza che non hanno raggiunto almeno lo Stato Ecologico BUONO a causa dei soli EQB, è programmato il monitoraggio degli elementi biologici che hanno presentato criticità. Per i Corpi Idrici della rete di monitoraggio operativo nel triennio sono stati selezionati gli EQB più sensibili alla pressione o alle pressioni significative alle quali i Corpi Idrici sono soggetti. Prioritariamente è stato previsto il monitoraggio dei macroinvertebrati bentonici, in quanto sensibili a tutte le principali tipologie di pressione. Per alcuni Corpi Idrici sono state considerate anche le diatomee o le macrofite, al fine di una più completa valutazione dello stato in presenza di pressioni legate all arricchimento di nutrienti e al carico di sostanze organiche e/o in presenza di uno Stato Ecologico sufficiente. Nei casi di difficoltà di

19 18 campionamento dei macroinvertebrati e/o in presenza di uno Stato Ecologico scadente o pessimo è stato previsto il monitoraggio delle sole diatomee, il cui campionamento presenta minori difficoltà. Le diatomee, da sole o insieme ad altri EQB, sono state selezionate anche per completare le informazioni di natura biologica sui Corpi Idrici appartenenti alla rete nitrati. Per i Corpi Idrici della rete operativa che hanno conseguito almeno lo Stato Ecologico BUONO nel è stato programmato, nel triennio , il monitoraggio degli EQB non ancora presi in considerazione. STATO CHIMICO (Tab. 1.A) - SOSTANZE MONITORATE TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 4 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% PO MINCIO LAGO GARDA OGLIO LAGO ISEO LAMBRO OLONA ADDA LAGO COMO TICINO MAGGIORE LUGANO METALLI PESTICIDI IPA VOC ALOFENOLI ALCHILFENOLI Fig. 9: Divisione per sottobacini della percentuale (barre) e del numero (tabella) di Corpi Idrici su cui vengono determinati i gruppi di sostanze della Tab. 1/A del D.M. 260/2010 STATO ECOLOGICO (Tab. 1.B) - SOSTANZE MONITORATE 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO PO MINCIO LAGO GARDA OGLIO LAGO ISEO LAMBRO OLONA ADDA LAGO COMO TICINO MAGGIORE LUGANO METALLI PESTICIDI VOC ALOFENOLI ALCHILFENOLI Fig. 10: Divisione per sottobacini della percentuale (barre) e del numero (tabella) di Corpi Idrici su cui vengono determinati i gruppi di sostanze della Tab. 1/B del D.M. 260/2010

20 19 5. STATO DELLE ACQUE IN REGIONE LOMBARDIA 5.1 Sintesi Idrometeorologica triennio Osservando la distribuzione della somma delle precipitazioni registrate nell'anno da ciascuna stazione in telemisura della rete di monitoraggio di ARPA Lombardia si rileva, in termini di quantificazione delle precipitazioni annue totali sulla regione, come il 2016 sia stato contraddistinto da una scarsità di precipitazioni nei mesi invernali, in particolare nel mese di dicembre. Febbraio e maggio sono invece risultati più piovosi della media recente, risolvendo il problema della crisi idrica dovuta all'inverno asciutto 2015/2016. Il 2015 infatti è risultato un anno con precipitazioni molto scarse causato dall'anomala stabilità del periodo autunnale e invernale, normalmente il più piovoso dell'anno, che nel 2015 è stato quasi completamente asciutto su buona parte della regione. Nell anno 2014 sono state invece registrate precipitazioni mediamente superiori alla media degli ultimi anni. Questa anomalia è dovuta principalmente ad un inizio anno assai piovoso, ad un'estate particolarmente piovosa a causa delle frequenti perturbazioni in transito sulla nostra regione e ad un novembre con precipitazioni abbondanti e in talune zone anche persistenti. Fig. 11: Andamento della distribuzione delle precipitazioni totali annue misurate dalle stazioni della rete meteorologica di ARPA Lombardia (telemisura) Osservando poi la distribuzione della media annuale delle temperature registrate dalle stazioni in telemisura di pianura della rete di monitoraggio di ARPA Lombardia si rileva come l anno 2016 sia stato più caldo della media, anche della media recente, ma non record come i due anni precedenti. Il 2014 infatti è risultato l'anno più caldo dell'ultima media decadale ovvero quella con un 2015 ad esso paragonabile come anno complessivamente più caldo dal Elaborazioni a cura della U.O.C. Servizio Meteorologico e Rete Idro-Meteo regionale -Settore Tutela delle risorse e Rischi naturali di ARPA Lombardia

21 20 Fig. 12: Diagramma dell afflusso meteorico medio per bacino idrografico (mm/mese)

22 Stato dei corsi d acqua nel triennio Il processo di classificazione ha portato a definire, per quanto riguarda i corsi d acqua complessivamente tipizzati (corrispondenti a 669 Corpi Idrici) per l attuale periodo di pianificazione, lo Stato Ecologico di 626 Corpi Idrici e lo Stato Chimico di 633 Corpi Idrici. Per altri 43 Corpi Idrici (circa il 6 % del totale) non è stato possibile determinare lo Stato Ecologico, per ragioni legate alla inidoneità al campionamento degli elementi biologici e/o all assenza prolungata di acqua in alveo. Analogamente, per 36 Corpi Idrici (circa il 5% del totale) non è stato possibile determinare lo Stato Chimico. Nel seguito si riportano delle elaborazioni che descrivono in forma sintetica i risultati ottenuti sui CI che sono stati classificati, nonché sui 357 CI effettivamente sottoposti a monitoraggio da parte di ARPA Lombardia Stato Ecologico Sul totale dei 522 Corpi Idrici individuati sui corsi d acqua naturali classificati, circa il 40% consegue lo Stato Ecologico BUONO o ELEVATO e circa il 60% dei Corpi Idrici naturali ricade in Stato Ecologico SUFFICIENTE o inferiore (Fig. 14). Anche per i Corpi Idrici fortemente modificati (CIFM) o artificiali (CIA) è stato definito uno Stato Ecologico, sebbene la normativa preveda per queste tipologie la definizione del Potenziale Ecologico 4. Allo stato attuale i criteri previsti dal D.M.156/2013 per la classificazione del Potenziale Ecologico dei CIFM e dei CIA risultano ancora in fase di sperimentazione e non sono quindi stati applicati. I risultati ottenuti mostrano che solamente circa il 9,6 % dei 104 CIFM/CIA classificati raggiunge uno Stato Ecologico BUONO e nessuno raggiunge uno Stato Ecologico ELEVATO. Stato Ecologico Numero corpi idrici Stato Ecologico % corpi idrici Naturali Naturali Artificiali/CIFM Artificiali/CIFM Fig. 13: Distribuzione nelle classi di Stato Ecologico di tutti i Corpi Idrici individuati sui corsi d acqua in Lombardia nel triennio Se ci si sofferma sullo Stato ELEVATO e BUONO, il bacino idrografico con la maggiore percentuale in lunghezza di Corpi Idrici in queste classi è quello dell Adda e del Lago di Como. 4 paragrafo A del DM 260/2010

23 22 Lunghezza dei Corpi idrici in Stato Ecologico BUONO-ELEVATO 0% 10% 20% 30% 40% 50% ADDA LAGO DI COMO PO FISSERO-TARTARO-CANAL BIANCO LAMBRO - OLONA OGLIO LAGO D'ISEO MINCIO-LAGO DI GARDA TICINO MAGGIORE LUGANO Fig. 14: Lunghezza percentuale dei Corpi Idrici in Stato Ecologico BUONO o ELEVATO Se si considerano i 357 Corpi Idrici fluviali effettivamente sottoposti a monitoraggio, escludendo dunque dall analisi quelli raggruppati 5, si rileva che circa il 29% di essi raggiunge uno Stato Ecologico almeno BUONO (circa 34% dei CI naturali e circa 9% dei CIFM/CIA), mentre circa il 70% ricade in uno Stato Ecologico SUFFICIENTE o inferiore; i restanti 4 Corpi Idrici non sono stati classificati (figura 15). Stato Ecologico Numero corpi idrici Stato Ecologico % corpi idrici Naturali Naturali Artificiali/CIFM Artificiali/CIFM Fig. 15: Distribuzione nelle classi di Stato Ecologico dei Corpi Idrici individuati sui corsi d acqua sottoposti a monitoraggio nel triennio Nel 41 % dei casi sono gli elementi di qualità biologica a far scadere lo Stato Ecologico, mentre nel 38 % dei casi il giudizio inferiore al BUONO viene supportato anche dallo stato degli elementi chimico-fisici e chimici (figura 16). 5 Classificati attribuendo lo Stato Ecologico del Corpo Idrico rappresentativo del raggruppamento secondo la procedura descritta al paragrafo A del D.M. 260/2010

24 23 Stato Ecologico LIMeco 2% EQB 41% EQB-LIMeco-chimici 38% Fig. 16: Suddivisione percentuale degli Elementi di qualità che portano allo scadimento dello Stato Ecologico Se si considera la distribuzione dei Corpi Idrici tra le classi di Stato Ecologico nei vari sottobacini, il maggior numero di Corpi Idrici in Stato ELEVATO/BUONO si osserva nei sottobacini dell Adda e dell Oglio. Nei bacini Lambro-Seveso-Olona, Ticino, Mincio e Po, si rileva l assenza di Corpi Idrici in Stato Ecologico ELEVATO. 60 Stato Ecologico Numero Corpi Idrici monitorati TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO Fig. 17: Distribuzione nelle classi di Stato Ecologico dei Corpi Idrici fluviali sottoposti a monitoraggio, suddivisi per sottobacini

25 Elementi di Qualità Biologica (EQB) Lo stato degli Elementi di Qualità Biologica (EQB) descrive un quadro migliore, in quanto lo Stato BUONO o ELEVATO è conseguito da 154 Corpi Idrici, poco più del 43% di quelli monitorati (figura 18). Stato Elementi di Qualità Biologica Numero corpi idrici Stato Elementi di Qualità Biologica % corpi idrici Naturali Naturali Artificiali/CIFM Artificiali/CIFM Fig. 18: Distribuzione nelle classi di Stato degli EQB dei Corpi Idrici individuati sui corsi d acqua sottoposti a monitoraggio nel triennio In generale, rispetto a quanto stabilito nella programmazione, in fase di monitoraggio possono essere state introdotte alcune variazioni in relazione alla possibilità di campionamento e alla rappresentatività degli elementi biologici selezionati in via preliminare. Il monitoraggio della fauna ittica, in quanto elemento di qualità per la classificazione dello Stato Ecologico, è stato introdotto da ARPA Lombardia a partire dal Il metodo di campionamento e il sistema di valutazione dello stato di questo EQB sono tuttavia cambiati nel tempo e pertanto nel triennio la fauna ittica non è stata presa in considerazione per la classificazione dello Stato Ecologico Corpi Idrici naturali Complessivamente, nel triennio , i macroinvertebrati sono stati monitorati nell 87% dei Corpi Idrici naturali, da soli (40%) o insieme ad altri elementi biologici (47%), prevalentemente diatomee. Queste ultime sono state monitorate in poco più della metà dei Corpi Idrici (54%), in alcuni casi (13%) come unico elemento biologico. Infine, le macrofite sono state monitorate in un numero ridotto di Corpi Idrici (6%), sempre insieme agli altri due EQB (figura 19).

26 25 EQB n=280 MI+DI+MF 6% MI+DI 41% MI 40% DI 13% Fig.19: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici naturali in base agli EQB monitorati nel triennio (MI: macroinvertebrati; DI: diatomee; MF: macrofite) Per quanto riguarda i risultati della classificazione, nella figura 20 è mostrata la distribuzione percentuale nelle classi di stato degli EQB nel triennio Quasi la metà (47%) consegue uno stato BUONO o ELEVATO in linea con gli obiettivi qualitativi posti dalla Direttiva 2000/60/CE, mentre circa un quarto (23%) ottiene uno stato SCARSO o CATTIVO. La situazione appare del tutto sovrapponibile a quella risultante dal monitoraggio svolto nel sessennio (figura 21). Al proposito si ricorda che, nel caso in cui nella medesima stazione venga monitorato più di un elemento biologico, ai fini della classificazione il giudizio viene assegnato in base alla peggiore condizione riscontrata (principio cosiddetto one-out-all-out ). CATTIVO 2% SCARSO 21% EQB n=280 ELEVATO 12% SUFFICIENTE 30% BUONO 35% Fig. 20: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici naturali nelle classi di Stato degli EQB nel triennio

27 26 CATTIVO 3% SCARSO 21% EQB n=255 ELEVATO 10% BUONO 35% SUFFICIENTE 31% Fig. 21: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici naturali nelle classi di stato degli EQB nel sessennio A livello di bacino idrografico la situazione più critica per lo stato degli EQB è riferita al bacino Lambro-Olona Meridionale, che presenta il maggior numero di Corpi Idrici naturali in stato SCARSO O CATTIVO (26 su 39). I bacini Adda e Oglio presentano invece il maggior numero di Corpi Idrici in stato ELEVATO O BUONO (rispettivamente 64 su 107 e 28 su 58). In generale la situazione non appare significativamente differente rispetto al sessennio scorso (figura 21), considerato che un confronto più puntuale potrà essere effettuato solo alla fine dell attuale sessennio (figura 22). Stato degli Elementi di Qualità Biologica EQB ( ) N. corpi idrici ADDA LAGO COMO OGLIO LAGO ISEO LAMBRO OLONA TICINO MAGGIORE LUGANO PO MINCIO GARDA Fig. 22: Distribuzione del numero di Corpi Idrici naturali nei principali bacini idrografici in base allo stato degli elementi biologici nel triennio

28 27 50 Stato degli Elementi di Qualità Biologica EQB ( ) N. corpi idrici ADDA LAGO COMO OGLIO LAGO ISEO LAMBRO OLONA TICINO MAGGIORE LUGANO PO MINCIO GARDA Fig. 23: Distribuzione del numero di Corpi Idrici naturali nei principali bacini idrografici in base allo stato degli elementi biologici nel sessennio Nel seguito sono descritti i risultati ottenuti per ciascun elemento biologico sui Corpi Idrici monitorati Macroinvertebrati I macroinvertebrati ricadono in Stato ELEVATO o BUONO in circa la metà dei Corpi Idrici naturali monitorati nel ; per circa il 20% lo Stato è SCARSO o CATTIVO. Non si segnalano significativi cambiamenti rispetto al sessennio (figura 24). La distribuzione del numero di Corpi Idrici nei principali bacini idrografici in base allo stato dei macroinvertebrati nel triennio è mostrato in figura 25 e rappresentato a scala regionale in figura 26. Macroinvertebrati n=243 CATTIVO 2% SCARSO 19% ELEVATO 17% Macroinvertebrati n=195 CATTIVO 3% SCARSO 18% ELEVATO 12% SUFFICIENTE 30% BUONO 32% SUFFICIENTE 28% BUONO 39% Fig. 24: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici naturali nelle classi di Stato dei macroinvertebrati

29 28 40 Stato macroinvertebrati ( ) N. corpi idrici ADDA LAGO COMO OGLIO LAGO ISEO LAMBRO OLONA TICINO MAGGIORE LUGANO PO MINCIO GARDA Fig. 25: Distribuzione del numero di Corpi Idrici naturali nei principali bacini idrografici in base allo stato dei macroinvertebrati nel triennio Fig. 26: Carta dei Corpi Idrici monitorati per i macroinvertebrati nel triennio con relativa classe

30 Diatomee Le diatomee presentano un quadro decisamente più ottimistico rispetto ai macroinvertebrati: circa tre quarti dei Corpi Idrici naturali monitorati ricadono in stato ELEVATO o BUONO nel e solo per il 12% lo stato è SCARSO. Non si segnalano cambiamenti di rilievo rispetto al sessennio (figura 27). La distribuzione del numero di Corpi Idrici nei principali bacini idrografici in base allo stato delle diatomee nel triennio è mostrato in figura 28 e rappresentato a scala regionale in figura 29 Occorre considerare che i valori di riferimento per il calcolo dello Stato delle diatomee sono in fase di revisione da parte del MATT e pertanto i giudizi espressi potranno cambiare al termine del sessennio ( ). Diatomee n=167 Diatomee n=179 SCARSO 12% SCARSO 13% SUFFICIENTE 13% ELEVATO 40% SUFFICIENTE 19% ELEVATO 35% BUONO 35% BUONO 33% Fig. 27: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici nelle classi di stato delle diatomee 40 Stato diatomee ( ) N. corpi idrici ADDA LAGO COMO OGLIO LAGO ISEO LAMBRO OLONA TICINO MAGGIORE LUGANO PO MINCIO GARDA Fig. 28: Distribuzione del numero di Corpi Idrici naturali nei principali bacini idrografici in base allo stato delle diatomee nel triennio

31 30 Fig. 29: Carta dei Corpi Idrici monitorati per le diatomee nel triennio con relativa classe Macrofite Il numero di Corpi Idrici in cui è possibile classificare lo Stato delle macrofite è piuttosto ridotto rispetto a quello in cui questo elemento di qualità biologica (EQB) è effettivamente monitorato, in ragione del fatto che spesso la vegetazione acquatica non raggiunge la percentuale di copertura minima (5%) richiesta per l applicazione dell indice IBMR 6. Le macrofite sono rilevate in quasi tutti i Corpi Idrici sottoposti a monitoraggio di sorveglianza, ad eccezione di quelli che ricadono nelle Idroecoregioni Alpine, per i quali il loro monitoraggio facoltativo non viene ad oggi eseguito. Complessivamente lo Stato delle macrofite è stato determinato in 16 Corpi Idrici naturali nel triennio (circa metà di quelli in cui questo EQB è stato effettivamente monitorato) e in 27 Corpi Idrici naturali nel sessennio (figura 30). 6 Indice Biologique Macrophytique en Rivière

32 31 Macrofite n=16 SCARSO 1 CATTIVO 2 ELEVATO 3 Macrofite n=27 CATTIVO 1 SCARSO 6 ELEVATO 2 BUONO 8 SUFFICIENTE 4 BUONO 6 SUFFICIENTE 10 Fig. 30: Distribuzione del numero di Corpi Idrici naturali nelle classi di stato delle macrofite Fig. 31: Carta dei Corpi Idrici monitorati per le macrofite nel triennio con relativa classe

33 Fauna Ittica Il monitoraggio della fauna ittica, in quanto elemento di qualità per la classificazione dello Stato Ecologico, è stato introdotto da ARPA Lombardia a partire dal 2014 a seguito di specifiche convenzioni con alcune Amministrazioni Provinciali. Il metodo di campionamento inizialmente adottato è stato nel frattempo aggiornato da ISPRA nel volume Manuali e Linee Guida 111/2014 (Protocollo 2030). I Corpi Idrici monitorati con il precedente protocollo nel periodo sono stati 49. Anche il sistema di valutazione dello stato di questo elemento di qualità biologica è stato recentemente aggiornato (Nuovo Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche NISECI; Manuali e Linee Guida 159/2017, ISPRA) e sottoposto al processo di Intercalibrazione a livello europeo (Decisione UE 2018/229). Per questo motivo, nel triennio la fauna ittica non è stata presa in considerazione per la classificazione dello Stato Ecologico, ma contribuirà alla classificazione dello Stato Ecologico al termine dell attuale sessennio ( ) Corpi Idrici Artificiali (CIA) e Fortemente Modificati (CIFM) Sui Corpi Idrici Artificiali sono stati monitorati tutti gli elementi di qualità biologica (EQB) campionabili in relazione alle condizioni di artificialità ed accessibilità dell alveo. Per questi Corpi Idrici nel triennio è stato programmato un monitoraggio ulteriormente limitato ai soli elementi biologici pertinenti in relazione al livello di artificializzazione idromorfologica, evitando il campionamento nei casi in cui gli organismi non sono in grado di costituire comunità strutturate e stabili (es. sponde e fondo cementificati, lunghi periodi di asciutta, ). Come visibile in figura 32, solo il 35% dei Corpi Idrici ottiene uno stato BUONO o ELEVATO, mentre circa un terzo (30%) risulta in Stato SCARSO o CATTIVO. Anche in questo caso il quadro è sovrapponibile a quello osservato nel sessennio (figure 32 e 33). Si evidenzia che i Corpi Idrici Artificiali sono stati valutati con gli stessi criteri adottati per i Corpi Idrici naturali (Stato Ecologico), mentre al termine del sessennio di monitoraggio per questi Corpi Idrici dovrà essere calcolato il Potenziale Ecologico, che potrebbe portare a giudizi di stato superiori. EQB n=73 CATTIVO 4% ELEVATO 8% SCARSO 26% BUONO 26% SUFFICIENTE 36% Fig. 32: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici artificiali e fortemente modificati nelle classi di stato degli EQB nel triennio

34 33 EQB n=62 ELEVATO 8% SCARSO 37% BUONO 29% SUFFICIENTE 26% Fig. 33: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici artificiali e fortemente modificati nelle classi di stato degli EQB nel sessennio Elementi di qualità chimico-fisica - LIMeco Sulla base della valutazione degli elementi fisico-chimici a sostegno attraverso l indicatore LIMeco (stato dei nutrienti e bilancio dell ossigeno), circa il 58% di tutti i Corpi Idrici monitorati raggiunge uno Stato almeno BUONO. Se si considera la natura degli stessi, tale percentuale arriva al 64% per quelli naturali e scende al 37% per quelli artificiali e fortemente modificati. Una percentuale maggiore la ritroviamo se si considerano i singoli sottobacini in cui è suddiviso il territorio lombardo fatta eccezione per il bacino del Lambro-Olona e dell asta Po, ove la percentuale di Corpi Idrici con uno Stato almeno BUONO per gli elementi chimico-fisici risulta inferiore al 30%. Stato LIMeco Numero corpi idrici Stato LIMeco % corpi idrici Naturali Naturali Artificiali/CIFM Artificiali/CIFM Fig. 34: Distribuzione nelle classi di Stato degli elementi fisico-chimici (LIMeco) dei Corpi Idrici fluviali sottoposti a monitoraggio nel triennio

35 34 Fig. 35: Andamento dell indice LIMeco (n. stazioni per classe) dal 2009 al 2016 per i sottobacini individuati in Lombardia LIMeco Confronto tra i singoli anni del periodo FISSERO ASTA PO MINCIO LAGO DI GARDA OGLIO LAGO D'ISEO ADDA L.AGO DI COMO LAMBRO OLONA TICINO LAGO MAGGIORE ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO

36 Elementi di qualità chimica a sostegno Per quanto riguarda gli elementi chimici a sostegno (inquinanti specifici non appartenenti all elenco di priorità) lo Stato BUONO o ELEVATO è conseguito da circa il 48% di tutti i Corpi Idrici monitorati. Se si considera la natura degli stessi, tale percentuale arriva al 55 % per quelli naturali e scende al 21% per quelli artificiali e fortemente modificati. Stato Elementi chimici a sostegno Numero corpi idrici Stato Elementi chimici a sostegno % corpi idrici Naturali Naturali Artificiali/CIFM Artificiali/CIFM Fig. 36: Distribuzione nelle classi di stato degli elementi chimici dei Corpi Idrici fluviali sottoposti a monitoraggio nel triennio Gli elementi chimici che hanno presentato un maggior numero di superamenti dello standard di qualità ambientale, espresso come valore medio annuo (SQA-MA), sono: AMPA (166 Corpi Idrici), Glifosate (90 Corpi Idrici), Metolachlor (24 Corpi Idrici), Arsenico (13 Corpi Idrici) e Terbutilazina (6 Corpi Idrici); altre sostanze sono state rinvenute in 17 Corpi Idrici (figure 38-43).

37 36 Superamento SQA-MA Elementi chimici a sostegno Numero Corpi Idrici Naturali Artificiali/CIFM AMPA GLIFOSATE METOLACHLOR ARSENICO QUINCLORAC OXADIAZON TERBUTILAZINA CROMO BENTAZONE ALTRI PESTICIDI Fig. 37: Numero Corpi Idrici in cui sono stati rilevati superamenti degli standard di qualità ambientale (SQA-MA) delle varie sostanze nel triennio

38 37 Fig. 38: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA dei principali elementi chimici riscontrati Fig. 39: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA dei principali elementi chimici riscontrati

39 38 Fig. 40: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA dei principali elementi chimici riscontrati Fig 41: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA dei principali elementi chimici riscontrati

40 39 Fig. 42: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA dei principali elementi chimici riscontrati Fig. 43: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA dei principali elementi chimici riscontrati

41 Approfondimento Pesticidi Nel triennio (figura 44) i parametri che sono stati rilevati con maggior frequenza nei Corpi Idrici sono AMPA, Terbutilazina e metabolita, Metolachlor E Glifosate. Meno frequentemente, comunque in maniera significativa, si sono riscontrati superamenti del LOQ 7 di Bentazone e Quinclorac. % di superamenti del LOQ nel triennio % 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% AMPA 38,6% TERBUTILAZINA DESETIL TERBUTILAZINA 24,1% 26,4% METOLACHLOR GLIFOSATE BENTAZONE 15,4% 14,6% 17,8% QUINCLORAC 11,1% ATRAZINA DICLOROBENZAMMIDE 2,6 TERBUTRINA OXADIAZON IMIDACLOPRID ATRAZINA-DESETIL FLUFENACET METALAXYL AMETRINA ESACLOROCICLOESANO BENSULFURON METILE MOLINATE MCPA NICOSULFURON 8,3% 7,8% 7,5% 5,9% 5,5% 3,5% 3,0% 3,0% 2,7% 2,7% 2,4% 2,2% 2,2% 2,0% Fig. 44: Percentuali di superamenti del LOQ per le sostanze appartenenti alla categoria dei Pesticidi 7 LOQ: limite di quantificazione è definito come la più bassa concentrazione di un analita che può essere determinato in modo quantitativo con una determinata incertezza. Riferimento paragrafo A.2.8 del D.M.260/2010

42 41 Numero di Corpi Idrici con superamenti di SQA-MA AMPA Glifosate Metolachlor Quinclorac Esaclorocicloesano Oxadiazon 3 92 Trifluralin 113 Terbutilazina Fig. 45: Numero di Corpi Idrici in cui risulta superato lo SQA-MA per i principali pesticidi Nella figura 45 si evidenziano le sostanze che maggiormente determinano il superamento degli SQA previsti dalla legge nei Corpi Idrici monitorati negli anni Le due principali sostanze che causano negli anni allo scadimento qualitativo sono rappresentate da AMPA e Glifosate.

43 Elementi di qualità morfologica. Applicazione ai siti di riferimento dell indice di qualità dell Habitat (IQH) Nell ambito del processo di classificazione dei Corpi Idrici, i siti di riferimento (RIF) rivestono fondamentale importanza per la definizione delle condizioni di riferimento e per l'opportunità di beneficiare di strumenti di tutela per la loro preservazione. I siti di riferimento entrano a far parte della rete nucleo finalizzata a verificare le variazioni a lungo termine legate a fenomeni naturali. La procedura per la selezione dei siti di riferimento, descritta in ISPRA (Manuali e Linee Guida 107/2014), prevede un processo a due fasi: 1. compilazione di una tabella di verifica per la selezione dei siti 2. verifica delle condizioni idromorfologiche e di habitat. Nel biennio su 13 tratti di Corpo Idrico candidati a siti di riferimento che hanno superato favorevolmente la fase 1 sono state valutate le condizioni di habitat (fase 2) mediante la definizione dell Indice di Qualità dell Habitat (IQH), attraverso l applicazione del metodo CARAVAGGIO 8. L IQH ha restituito uno stato dell habitat ELEVATO ( 0,90) per 12 dei 13 tratti considerati (tab.6), che sono stati dunque confermati come siti di riferimento validi. STATO Bacino Tipo Corso d acqua Sito Prov. IQH idrografico fluviale HABITAT Ticino Lago Maggiore Ticino Lago Maggiore Colmegno - Cortesello Giona Dumenza VA 01SS1N 1,071 ELEVATO Mulini di Piero VA 01SS1N 0,984 ELEVATO Ticino Lago Maggiore Lenza Capronno VA 06SR6N 1,022 ELEVATO Adda e Lago di Como Belviso Monte diga di Frera SO 03SS1N 0,925 ELEVATO Adda e Lago di Como Curone Rovagnate LC 06SS1N 1,16 ELEVATO Adda e Lago di Como Enna Vedeseta BG 02SS1N 1,08 ELEVATO Adda e Lago di Como Pioverna occidentale Pasturo LC 02SS1N 0,999 ELEVATO Adda e Lago di Como Sanagra Alpe Leveja CO 03SS1N 0,969 ELEVATO Adda e Lago di Como Sanguigno Valgoglio BG 02SS1N 1,062 ELEVATO Adda e Lago di Como Val Mora Averara BG 02SS1N 0,807 NON ELEVATO Adda e Lago di Como Varrone Premana LC 03SS1N 0,94 ELEVATO Adda e Lago di Como Viola Bormina Caricc SO 03GH6N 0,908 ELEVATO Po Staffora Casanova Staffora PV 10SR6N 0,903 ELEVATO Tab. 6: Corpi Idrici su cui sono stati individuati potenziali siti di riferimento e valore di IQH calcolato a seguito dell applicazione del metodo CARAVAGGIO 8 Core Assessment of River habitat Value and hydromorphological condition; Monografie dell Istituto di Ricerca Sulle Acque del CNR 1/i, 2013

44 Stato Chimico Sul totale dei 669 Corpi Idrici, circa l 81% risulta in Stato Chimico BUONO, mentre circa il 14% non consegue tale Stato; i restanti Corpi Idrici (circa il 5%) non sono stati classificati. Se si considera la natura degli stessi, tale percentuale arriva al 79% per quelli naturali e al 85% per quelli artificiali e fortemente modificati. (Figura 46). Stato Chimico Numero corpi idrici Stato Chimico % corpi idrici Naturali Naturali Artificiali/CIFM Artificiali/CIFM Fig. 46: Distribuzione nelle classi di Stato Chimico dei Corpi Idrici fluviali individuati In tutti i sottobacini la percentuale in lunghezza di Corpi Idrici in Stato BUONO è superiore al 60% nel triennio Fig. 47: Distribuzione nelle classi di Stato Chimico dei Corpi Idrici fluviali individuati Lunghezza dei Corpi idrici in Stato Chimico BUONO ADDA LAGO DI COMO 0% 20% 40% 60% 80% 100% PO FISSERO-TARTARO-CANAL BIANCO LAMBRO - OLONA OGLIO LAGO D'ISEO MINCIO-LAGO DI GARDA TICINO MAGGIORE LUGANO Se si considerano i 357 Corpi Idrici fluviali effettivamente sottoposti a monitoraggio, escludendo dunque dall analisi quelli raggruppati (che sono classificati attribuendo lo Stato Chimico risultante dai dati del monitoraggio effettuato sui Corpi Idrici rappresentativi del raggruppamento corrispondente) si rileva che

45 44 circa il 83% di essi consegue uno Stato Chimico BUONO (circa 63% dei CI naturali e circa 20% dei CIFM/ CIA), mentre il 17% restante ricade in uno Stato Chimico NON BUONO. (figura 48). Stato Chimico Numero corpi idrici Stato Chimico % corpi idrici Naturali Naturali Artificiali/CIFM 8 68 Artificiali/CIFM Fig. 48: Distribuzione nelle classi di Stato Chimico dei Corpi Idrici fluviali monitorati Le sostanze dell elenco di priorità che hanno presentato un maggior numero di superamenti dello standard di qualità ambientale, espresso come valore medio annuo (SQA-MA), sono (figura 49): Pentaclorobenzene (19 Corpi Idrici), Mercurio (17 Corpi Idrici), Esaclorobenzene (15 Corpi Idrici), Esaclorocicloesano (16 Corpi Idrici), Trifluralin (13 Corpi Idrici), Nichel (9 Corpi Idrici), Cadmio (8 Corpi Idrici) (figure 49-56). Le sostanze che hanno presentato il maggior numero di superamenti dello standard di qualità ambientale, espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA) sono state: Esaclorocicloesano (16 Corpi Idrici), Mercurio (15 Corpi Idrici), Esaclorobenzene (11 Corpi Idrici), Cadmio (5 Corpi Idrici).

46 45 Superamenti SQA-MA Sostanze elenco di priorità Numero corpi idrici Naturali Artificiali/CIFM PENTACLOROBENZENE MERCURIO ESACLOROCICLOESANO ESACLOROBENZENE TRIFLURALIN NICHEL CADMIO CLORPIRIFOS PIOMBO TRICLOROMETANO Fig. 49: Numero Corpi Idrici in cui sono stati rilevati superamenti degli standard di qualità ambientale (SQA-MA) delle varie sostanze dell elenco di priorità nel triennio

47 46 Fig. 50: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA di Esaclorobenzene nel triennio Fig. 51: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA di Mercurio nel triennio

48 47 Fig. 52: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA di Esaclorocicloesano nel triennio Fig. 53: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA di Trifluralin nel triennio

49 48 Fig. 54: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA di Nichel nel triennio Fig. 55: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA di Cadmio nel triennio

50 49 Fig. 56: Distribuzione territoriale dei superamenti di SQA-MA di Pentaclorobenzene nel triennio Se si considera la distribuzione dei Corpi Idrici tra le classi di Stato Chimico nei principali bacini idrografici, si osserva che nei bacini di Adda, Oglio e Mincio la maggior parte dei Corpi Idrici è in Stato BUONO (figura57). 120 STATO CHIMICO Numero corpi idrici per bacino idrografico TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO Fig. 57: Distribuzione nelle classi di Stato Chimico dei Corpi Idrici fluviali sottoposti a monitoraggio, suddivisi per sottobacini nel triennio

51 50 La Tabelle che seguono riportano la sintesi dei dati di monitoraggio eseguito nei singoli anni per le sostanze che hanno fatto scadere lo Stato Chimico; per ogni sostanza e per i diversi sottobacini è indicato il numero delle stazioni su cui è stata monitorata; numero delle analisi eseguite nell anno; numero di analisi con concentrazione > Limite di quantificazione (LOQ); numero di stazioni in cui, per quell anno, è stato superato lo standard di qualità ambientale sia medio annuo (SQA-MA) sia massimo ammissibile (SQA-CMA) SOSTANZA TAB.1A Cadmio e composti BACINO TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO N Stazioni N Analisi N Stazioni con Riscontri Valore Massimo superamento (N Analisi >LOQ) (µg/l) SQA-MA N superamenti SQA-CMA ,12 0,07 0, ,58 0,7 0, LAMBRO OLONA ,01 0,69 0, OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA , ,2 0, PO ,1 0,08 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO TICINO MAGGIORE LUGANO ,2 0, ,57 0,11 0, Mercurio e composti ADDA LAGO COMO ,06 0,03 0, LAMBRO OLONA ,29 0, OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA ,07 0,1 0, ,05 0, PO ,2 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO TICINO MAGGIORE LUGANO Nichel e composti ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO

52 51 SOSTANZA TAB.1A BACINO TICINO MAGGIORE LUGANO N Stazioni N Analisi Riscontri (N Analisi >LOQ) Valore Massimo (µg/l) N Stazioni con Superamento SQA- MA N Superamenti SQA-CMA ADDA LAGO COMO Piombo e composti LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO ,03 0,16 0, ,05 0, Clorpirifos LAMBRO OLONA , OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA , PO ,07 0,08 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO , ,05 0, , Trifluralin LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO ,08 0,07 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO ,11 0, ,01 0,02 0, Esaclorocicloesano LAMBRO OLONA ,02 0,04 0, OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA ,07 0, PO ,15 0,1 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO

53 52 SOSTANZA TAB.1A BACINO TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO N Stazioni N Analisi Riscontri (N Analisi >LOQ) Valore Massimo (µg/l) N Stazioni con Superamento SQA- MA N Superamenti SQA-CMA ,02 0, , Esaclorobenzene LAMBRO OLONA , OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA , , PO ,09 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO TICINO MAGGIORE LUGANO , ,05 0, ADDA LAGO COMO Pentaclorobenzene LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO ,08 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO TICINO MAGGIORE LUGANO ,7 1,2 2, ADDA LAGO COMO ,5 5,2 7, Triclorometano LAMBRO OLONA ,1 7, OGLIO LAGO ISEO ,7 2,1 3, MINCIO LAGO GARDA ,5 0, PO ,06 0,4 0, FISSERO TARTARO CANAL BIANCO Tab. 7: Sintesi dei risultati analitici riferiti alle sostanze per le quali sono stati superati gli standard di qualità anni

54 Confronto tra il triennio ed il sessennio Stato Ecologico Se si confronta lo Stato dei Corpi Idrici nel triennio con quello del sessennio precedente , non emergono particolari variazioni nella distribuzione delle classi; si evidenzia un miglioramento dello Stato Ecologico per 65 Corpi Idrici sui 357 monitorati, pari a circa il 18%. 38 di essi ha raggiunto lo Stato BUONO. Diversamente, il peggioramento dello Stato Ecologico si registra in 35 Corpi Idrici, pari a circa il 10%. Lo Stato peggiore viene raggiunto da 4 Corpi Idrici. Non risultano invece variazioni di classe per circa il 64% dei Corpi Idrici (230). Per 53 di essi permane lo Stato BUONO o superiore. 200 Stato Ecologico vs Stato Ecologico ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO NC Fig. 58: Distribuzione nelle classi di Stato Ecologico dei Corpi Idrici fluviali sottoposti a monitoraggio nel triennio e confronto con il sessennio In relazione agli obiettivi di Piano stabiliti per i Corpi Idrici nel PdG Po 2015, considerando solo quelli naturali, risulta che, tra i Corpi Idrici che hanno come obiettivo il mantenimento dello stato BUONO (70), 16 di essi hanno peggiorato il proprio Stato Ecologico, mentre 2 lo hanno migliorato. Rispetto all obiettivo di raggiungimento dello stato BUONO al 2021 (177 Corpi Idrici), 11 hanno peggiorato il proprio stato (10 da SUFFICIENTE a SCARSO e 1 da SUFFICIENTE a CATTIVO). Considerando i CI Aventi obiettivo di Piano al 2027, 4 Corpi Idrici dei 34 totali hanno subito un declassamento, raggiungendo in due casi lo stato CATTIVO. (figura 59)

55 54 TREND STATO ECOLOGICO E OBIETTIVI DI QUALITA' Corpi idrici Naturali MIGLIORAMENTO STABILITA' PEGGIORAMENTO NV 0% 20% 40% 60% 80% 100% mantenimento dello stato buono buono al 2021 buono al 2027 Fig. 59: Stato Ecologico dei Corpi Idrici rispetto agli obiettivi del PdG Stato Chimico Per quanto riguarda lo Stato Chimico, determinato sulla base dei valori delle sostanze riportate in Tab 1/A del D.M. 260/2010, risulta che 65 Corpi Idrici hanno fatto registrare un miglioramento, passando dallo stato di NON BUONO a quello di BUONO. 23 Corpi Idrici invece non hanno mantenuto lo stato BUONO, attribuito loro nel sessennio Per ben 251 Corpi Idrici, pari a circa il 70% dei monitorati, viene mantenuto lo stato raggiunto nel sessennio , corrispondente al raggiungimento dello stato BUONO per 223 Corpi Idrici e lo stato di NON BUONO per i rimanenti Stato Chimico vs N. corpi idrici BUONO NON BUONO NC Fig.60: Distribuzione nelle classi di Stato Chimico dei Corpi Idrici fluviali sottoposti a monitoraggio nel triennio e confronto con il sessennio

56 55 In relazione agli obiettivi di Piano stabiliti per i Corpi Idrici nel PdG Po 2015, considerando i soli Corpi Idrici naturali, risulta che, relativamente a quelli che hanno come obiettivo il mantenimento dello Stato BUONO (209), 21 di essi hanno peggiorato il proprio Stato Chimico: si tratta in prevalenza di Corpi Idrici del bacino del Lambro-Olona a causa del superamento degli standard di qualità ambientali per i metalli (come Mercurio e Nichel). Rispetto all obiettivo di raggiungimento dello Stato BUONO al 2021 (63 Corpi Idrici), 33 Corpi Idrici hanno raggiunto lo stato BUONO; come nel caso dei Corpi Idrici con l obiettivo di Piano al 2027 (4 dei 9 Corpi Idrici presentano un miglioramento) dovranno essere effettuate conferme alla fine del triennio TREND STATO CHIMICO E OBIETTIVI DI QUALITA' Corpi idrici Naturali MIGLIORAMENTO STABILITA' PEGGIORAMENTO NV 0% 20% 40% 60% 80% 100% mantenimento dello stato buono buono al 2021 buono al 2027 Fig. 61: Stato Chimico dei Corpi Idrici rispetto agli obiettivi del PdG 2015

57 56 6. STATO DI QUALITÁ DELLE AREE PROTETTE 6.1 Acque idonee alla vita pesci ARPA Lombardia effettua un monitoraggio che ha lo scopo di verificare, in alcuni tratti fluviali, se le condizioni fisiche, chimiche e idromorfologiche sono idonee alla vita dei pesci. Il riferimento normativo è rappresentato dal D.Lgs.152/2006 art. 84 e All. 2 della parte III, sezione B. Sulla base della normativa che regolamenta i controlli sulle acque a specifica destinazione funzionale le acque fluviali sono classificate in due categorie: salmonicole e ciprinicole. ARPA ha individuato 39 tratti su cui monitorare i parametri previsti dalla Tab. 1/B dell'all. 2 della parte III, sezione B del D.Lgs. 152/06 (tabella 8). Alcuni parametri sono considerati inderogabili per fornire giudizio di conformità al punto di campionamento: Ammoniaca totale, ph, Solidi Sospesi, Nitriti, Ossigeno in concentrazione, Rame, BOD 5, Temperatura, Zinco. Bacino Corpo Idrico Vocazione Po Po (Fiume) ciprinicola Ticino sublacuale Lambro Olona-Lambro Meridionale Adda prelacuale Adda sublacuale Ticino (Fiume) Lambro (Fiume) salmonicola ciprinicola Codice Corpo Idrico Località Prov. ITIRN00815ir Cremona CR IT03N00818lo Borgoforte MN ITIRN00819ir Sermide MN ITIRN ir Golasecca VA IT03N lo Bereguardo PV IT03N lo Pavia Travacò Siccomario salmonicola IT03N lo Lasnigo CO ciprinicola PV PV IT03N lo Merone CO IT03N lo Lesmo MB Olona (Fiume) ciprinicola IT03N lo Varese VA Adda (Fiume) Adda (Fiume) salmonicola salmonicola ciprinicola Mera Mera (Fiume) salmonicola Brembo IT03N lo Valdidentro SO IT03N lo Gera Lario SO IT03N lo Calolziocorte LC IT03N lo Trezzo d'adda MI IT03N lo Montanaso Lombardo LO IT03N lo Pizzighettone CR IT03N lo Villa di Chiavenna SO IT03N lo Samolaco SO Brembo (Fiume) salmonicola IT03N lo Brembate Sopra BG Serio (Fiume) salmonicola IT03N lo Ponte Nossa BG ciprinicola Oglio prelacuale Oglio (Fiume) salmonicola Oglio sublacuale Oglio (Fiume) ciprinicola Mella Mella (Fiume) IT03N lo Sergnano CR IT03N lo Montodine CR IT03N lo Edolo BS IT03N lo Costa Volpino BG IT03N lo Castelvisconti CR IT03N lo Marcaria MN salmonicola IT03N lo Bovegno BS ciprinicola IT03N lo Pralboino BS Chiese Chiese (Fiume) salmonicola IT03N lo Barghe BS

58 57 Bacino Corpo Idrico Vocazione Codice Corpo Idrico Località Prov. IT03N lo Gavardo BS ciprinicola IT03N lo Canneto Sull' Oglio MN Mincio Mincio (Fiume) ciprinicola IT03N lo Mantova MN Po-Agogna Agogna (Fiume) ciprinicola IT03N lo Mezzana Bigli pv Terdoppio (Fiume) Staffora (Fiume) ciprinicola salmonicolo IT03N ir Vigevano PV IT03N lo Zinasco PV IT03N ir S. Margherita di Staffora PV IT03N ir Varzi PV Tab. 8: Corpi Idrici su cui vengono monitorati i parametri previsti per le valutazioni relative all idoneità per la vita dei pesci Come si evidenzia in figura 62, nel triennio , circa il 38% dei tratti designati sono risultati non conformi alla specifica destinazione funzionale. Tale risultato è perlopiù dovuto a pochi valori di temperatura delle acque che hanno superato lo standard previsto dalla norma (4 tratti: Ticino-salmonicolo, Mincio, Oglio e Olona ciprinicoli) (si ricorda che per il parametro temperatura è sufficiente che un campione su dodici risulti superiore allo standard che l intero tratto fluviale è considerato non conforme). Altri parametri risultati non conformi sono l ammoniaca non ionizzata e i nitriti (1 tratto: Mella - ciprinicolo), BOD5 (2 tratti: Brembo e Mella salmonicoli), solidi sospesi (1 tratto: Mera salmonicolo). Gli altri tratti sono risultati non conformi a causa del superamento degli standard di qualità per più parametri contemporaneamente (temperatura, metalli e ammoniaca). Fig. 62: Conformità vita pesci per triennio

59 Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola La Regione Lombardia identifica quali zone vulnerabili ai nitrati (ZVN) di origine agricola quelle designate con delibera regionale dell'11 ottobre 2006 n. VIII/3297 e confermate con delibera regionale del 7 marzo 2013 n. IX/4984. All'interno dell'atto di designazione è pubblicato l'elenco dei Comuni Vulnerabili e parzialmente vulnerabili. Nel corso del 2016, la Rete Nitrati utilizzata nel periodo di monitoraggio , costituita da 207 stazioni, è stata rivista sulla base di criteri che hanno tenuto conto non solo dei risultati dei monitoraggi condotti fino al 2015, ma anche delle informazioni relative alle pressioni significative considerate nel PdG Po 2015 e di approfondimenti svolti nel periodo relativi al ZVN. La rete così ridefinita risulta costituita da 165 stazioni di monitoraggio sulle quali sono state valutate le concentrazioni di nitrati ([]NO3 mg/l) presenti nei corsi d acqua. I dati relativi alle concentrazioni di nitrati riferiti all ultimo anno disponibile sono quelli risultanti dal monitoraggio condotto nel 2016 (165 stazioni) e sono mostrati cartograficamente in figura 63. Fig. 63: Rete Nitrati relativa ai corsi d acqua (anno 2016)

60 59 Fig. 64: Classi di concentrazioni medie di nitrati nei corsi d acqua (anno 2016) Come si può notare dalla distribuzione delle concentrazioni di figura 64, la maggior parte del territorio regionale presenta concentrazioni medie di nitrati al di sotto del valore di 25 mg/l; solo tre punti di monitoraggio mostrano superamenti della concentrazione limite (50 mg/l). La distribuzione dei punti di monitoraggio che presentano concentrazioni superiori a 25 mg/l è per lo più localizzata nel territorio appartenente ai territori delle Provincie di Cremona, Brescia e Mantova (particolare vocazione agro/zootecnica del territorio), con presenze anche nella Provincia di Milano e Monza (forte impatto antropico). Le concentrazioni e le distribuzioni relative all anno 2016 poco si discostano da quanto analizzato negli anni precedenti, manifestando una condizione di sostanziale stabilità. Su un totale di 165 punti di monitoraggio appartenenti alla rete dedicata ai nitrati e analizzati nel corso del 2016, quasi il 90% rientra nelle prime tre classi di qualità (comprese al di sotto dei 25 mg/l di concentrazione media); il 2% dei punti supera il limite di 50 mg/l, come si può evincere dalla tabella 9.

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