IL MELO N 4 del 15 giugno 2018
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- Bernardo Giordani
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1 IL MELO N 4 del 15 giugno 2018 Fase fenologica Nelle zone e sulle varietà più precoci il melo si trova nella fase fenologica di accrescimento dei frutticini, attualmente a circa 40 mm, mentre in quelle più tardive siamo alla fase di frutto noce, con diametro dei frutticini attorno ai mm (fasi BBCH da 74 a 79). Pur essendo ormai praticamente terminato il periodo delle infezioni primarie, le attuali condizioni di tempo molto variabile e perturbato, con frequenti piovaschi e temporali alternati da sprazzi di sereno e improvvisi rialzi delle temperature, risulta particolarmente favorevole all instaurarsi di infezioni secondarie di questo patogeno, come indicato anche dai modelli previsionali. È necessario quindi monitorare attentamente la situazione nei propri meleti, osservando bene anche la parte alta delle piante, per capire qual è lo stato fitosanitario dei singoli appezzamenti. In presenza di macchie fresche del fungo si consiglia di intervenire con prodotti di copertura con una cadenza di 4-6 giorni, in funzione anche dell andamento meteorologico, mentre nei frutteti privi di sintomi di ticchiolatura si può allungare il turno di qualche giorno. I principi attivi maggiormente consigliati per l impiego in questa fase vegetativa sono
2 riportati nella tabella sottostante: alcuni di questi sono utilizzabili anche in una strategia di difesa biologica. Sostanza attiva Gruppo/codice FRAC Caratteristiche del formulato Fluazinam Dinitroaniline / 29 Di copertura Bicarbonato di potassio Polisolfuro di calcio Tipologia di trattamento Ammesso in BIO Rischio Indicazioni FRAC Strategia anti No basso Non necessaria Inorganici / NC Di copertura Si basso Non necessaria Inorganici / M02 Di copertura Ditianon Quinoni / M09 Di copertura Dodina Guanidine / U12 Citotropico Fosfonato di potassio Fosfonati / P07 Induttore di Si basso Non necessaria No basso Non necessaria No Medio-basso Raccomandata No basso Non necessaria Captano Ftalimidi / M04 Di copertura No basso Non necessaria Trifloxystrobin Pyraclostrobyn Boscalid Fluxapyroxad Penthiopyrad Fluopyram Laminarina Strobilurine QoI / 11 SDHI / 7 Polisaccaridi / P04 Induttore di No elevato incrociato Necessaria No medio-alto Necessaria Si Non conosciuto Sali di rame Inorganici / M01 Di copertura Si basso Non necessaria Generalmente nei meleti dove sono state applicate con cura l eliminazione delle gemme infette durante la potatura e dei primi germogli vegetativi attaccati, pratiche agronomiche che rientrano negli schemi di difesa della produzione integrata, non si riscontrano attacchi di questa malattia, che viene comunque contenuta anche ma molti formulati impiegati per il controllo della ticchiolatura. In questa fase stagionale, qualora si optasse per una linea di difesa anti-ticchiolatura con prodotti non efficaci contro l oidio, nei frutteti con germogli ancora in crescita e nelle zone più ventilate è bene aggiungere alla miscela anche un anti-oidico specifico (vedi tabella), con cadenze di giorni. Diversa è la condizione dei meleti in regime di agricoltura biologica, dove il problema assume un valore ben diverso: fino a quando viene impiegato il
3 Sostanza attiva Gruppo/codice FRAC Caratteristiche del formulato Tipologia di trattamento Ammesso in BIO Rischio Indicazioni FRAC Strategia anti Quinoxifen Fenossiquinoline / 13 Di copertura No Medio Necessaria Cyflufenamide Amidoxidime / U06 Bupirimate Idrossipirimidine / 8 Affinità con le cere cuticolari Citotropico No Elevato Necessaria No Medio Incrociato Necessaria Zolfo Inorganici / M02 Di copertura Si Basso Non necessaria polisolfuro di calcio per la difesa tempestiva contro la ticchiolatura anche l oidio viene tenuto bene sotto controllo, ma in seguito i trattamenti di difesa preventivi si basano sull impiego esclusivo dello zolfo; in queste condizioni diviene ancora più importante la pulizia invernale e l asportazione degli eventuali germogli attaccati dalla malattia. Alternaria del melo Da questo momento stagionale è possibile osservare la manifestazione dei primi sintomi dovuti all attacco di A. alternata, un patogeno appartenente al genere Alternaria spp. che comprende per lo più specie aventi caratteristiche saprofitarie a spese di organi vegetali morti; sono però note anche diverse forme speciali in grado di indurre malattie su diverse piante, permettendone la colonizzazione grazie a delle tossine specifiche che provocano la necrosi dei tessuti dell ospite. Tra la fine della fioritura e l inizio di luglio si ha la colonizzazione della parte aerea del melo: i sintomi a livello fogliare sono rappresentati da macchie di dimensioni variabili da pochi millimetri fino a 2-3 cm inizialmente di colore marrone che in seguito diventano grigio argentee, che possono essere confuse con quelle provocate da altre alterazioni quali la filloptosi. Sui frutti si possono osservare macchie marrone-nerastre, generalmente collocate sulle lenticelle, di diametro variabile da 0,5 ad alcuni millimetri e spesso circondate da un anello variabile tra il marrone ed il rossastro. In corrispondenza delle macchie si forma sotto la buccia una leggera suberificazione, simile alla butteratura amara. Le varietà maggiormente colpite da questo fungo finora sono risultate il gruppo delle Gala, la Golden Delicious
4 e, seppure in maniera minore, anche la Granny Smith e la Cripps Pink. Nei frutteti dove negli anni precedenti si è manifestata la malattia è consigliabile impostare in questo periodo dei piani di difesa verso la ticchiolatura e l oidio che includano principi attivi con anche un azione diretta o collaterale nei confronti dell alternaria (vedi tabella sottostante). Principio attivo Boscalid Penthiopyrad Fluxapyroxad Gruppo chimico /codice FRAC SDHI / 7 Caratteristiche del formulato Pyraclostrobin Strobilurine QoI / 11 Attivo contro Malattie da conservazione Fludioxonil Fenilpirroli / 12 di copertura Malattie da conservazione Fluazinam Dinitroaniline / 29 di copertura Fosfonato di potassio Fosfonati / P07 Induttore di Tenuto conto che, comunque, nessun fungicida sembra essere in grado di contenere totalmente l infezione, è necessario approntare strategie che prevedano anche l adozione di tecniche colturali in grado di limitare le condizioni predisponenti la malattia. Tali pratiche assumono un ruolo ancora più importante nel caso della difesa biologica da questo relativamente nuovo patogeno, dal momento che in questo caso non sono utilizzabili i principi attivi precedentemente citati. Tra le pratiche che possono avere un effetto nel ridurre l incidenza della malattia ricordiamo: dal momento che il fungo si può sviluppare anche su substrato vegetale non più vitale, sarebbe importante stimolare la degradazione della sostanza organica (foglie e frutti caduti a terra, residui di potatura), ad esempio tramite lo sminuzzamento con una trinciatrice a martelli effettuato in autunno o ad inizio primavera; nei frutteti soggetti a forti attacchi di alternaria si dovrebbe evitare, in estate, l'irrigazione sovrachioma; il passaggio all'irrigazione a goccia ha evidenziato, infatti, vantaggi maggiori rispetto ad un'intensa serie di interventi di difesa. Colpo di fuoco batterico Primavere fresche e umide come quella attuale favoriscono le infezioni di colpo di fuoco, causate dal batterio Erwinia amylovora. Questa malattia, in grado di colpire molte specie di pomacee sia da frutto che ornamentali, è considerata da quarantena ed oggetto di lotta obbligatoria per la sua pericolosità, e come tale è attentamente monitorata a livello territoriale dai tecnici del Servizio
5 Fitosanitario Regionale. A seguito di questi monitoraggi, il territorio regionale è stato suddiviso, ai sensi del D.M. 10 settembre 1999 n. 356 Regolamento recante misure per la lotta obbligatoria contro il colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora), nel territorio della Repubblica, in zone focolaio, zone indenni e zone considerate di insediamento, dove ormai si ritiene cioè impossibile l eradicazione della malattia. Il melo non è tra le specie maggiormente sensibili a questa malattia, ma può ugualmente essere soggetto a gravi infezioni di E. amylovora: esiste anche una diversa sensibilità varietale, e tra le cultivar più suscettibili si segnalano Imperatore, Fuji, Gala, Pink Lady, Granny Smith e Jonathan. In applicazione del decreto ministeriale di lotta, nelle zone ancora indenni in caso di sintomi dubbi è fatto obbligo a chiunque di segnalare ogni caso sospetto di colpo di fuoco al Servizio Fitosanitario Regionale che provvederà ad effettuare ispezioni visive ed eventuali analisi batteriologiche ufficiali. Nelle aree in cui ormai la batteriosi risulta invece insediata, bisogna convivere con la malattia cercando di ridurre l inoculo tramite il taglio e successiva bruciatura delle parti colpite, disinfettando poi con sali quaternari d ammonio gli strumenti usati in campo; è necessario ricontrollare il meleto frequentemente, finché non si osservano più sintomi. Per la difesa diretta contro questo patogeno si possono effettuare, meglio se in funzione delle indicazioni fornite da validi modelli previsionali, alcuni trattamenti con formulati a base di rame, che nel caso del melo va applicato però con discrezione in quanto fitotossico su diverse varietà. A questo principio attivo si sono aggiunti ultimamente altri formulati, di cui alcuni a base di microorganismi antagonisti, come il rame impiegabili anche in agricoltura biologica. Andamento meteorologico Per previsioni meteorologiche aggiornate fare riferimento, rispettivamente, ai due link presenti all interno del sito istituzionale di ARPA Lombardia: (aggiornato ogni martedì); ne/default.aspx (aggiornato tutti i giorni alle tranne la domenica). A cura del Servizio Fitosanitario Regionale in collaborazione con ARPA Lombardia
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