IL BUNKERAGGIO MARITTIMO IN ITALIA. Il Bunkeraggio marittimo in Italia
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- Aniello Perini
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1 1 IL BUNKERAGGIO MARITTIMO IN ITALIA
2 C O N F I T A R M A Confederazione Italiana Armatori Piazza SS. Apostoli, ROMA Tel: Fax: confitarma@confitarma.it Web: Erede di una tradizione associativa tra armatori e proprietari di navi che risale agli inizi del 900, la Confederazione Italiana Armatori Confitarma raggruppa imprese di navigazione che operano in tutti i settori del trasporto di merci e passeggeri, nelle crociere e nei servizi ausiliari del traffico, promuovendo e tutelando gli interessi dell industria marittima italiana. Centro Studi di Diritto, Economia e Politiche dei Trasporti Marittimi Link Campus University of Malta Via Nomentana, ROMA Tel: Web: Segreteria operativa: Tel: Fax: Istituito nel 2004 nell ambito della Link Campus University of Malta, il Centro Studi di Diritto, Economia e Politiche dei Trasporti Marittimi intende analizzare le tematiche giuridiche, economiche e sociali legate al mondo delle relazioni marittime nel contesto delle continue evoluzioni della realtà nazionale, mediterranea ed internazionale. Il Rapporto Il Bunkeraggio Marittimo in Italia è stato curato dal Servizio Politica dei Trasporti di Confitarma con il supporto del Gruppo di Lavoro Bunkeraggio, istituito in seno alla Commissione Navigazione di Corto Raggio. CReSCo COMUNICAZIONE RICERCHE E STATISTICHE CONFITARMA Stampa Visus Design S.r.l. Roma Novembre 2004
3 Indice 3 Pag. 1. Definizione Storia Dimensioni del settore Le aziende I porti Le quantità Le caratteristiche del servizio 4. Le norme: il quadro normativo nazionale Normative internazionali sulla sicurezza Limiti della riforma della navigazione marittima 5. Proposte di azione politica Problemi e possibili soluzioni 6. Il futuro del bunkeraggio in Italia 27 Glossario. 28
4 1. Definizione 4 Bunkeraggio = rifornimento di combustibile per la propulsione della nave (dall inglese to bunker, fare/imbarcare carbone) Il 90% del bunkeraggio è effettuato con navi Il 10% circa viene trasportato da autobotti o tramite oleodotti tre tipi di prodotti: Olio Combustibile (Heavy Fuel) (90% circa del totale) Gasolio Olio Lubrificante (in quantità del tutto marginali)
5 1. Definizione 5 Bunkeraggio marittimo = rifornimento a mezzo di motocisterne dei prodotti petroliferi necessari alla propulsione ed ai consumi di bordo delle navi
6 1. Definizione 6 Come una stazione di servizio per le automobili, la motocisterna bunker trasporta il prodotto venduto dalla società petrolifera e lo consegna direttamente alla nave da rifornire, utilizzando navi esclusivamente dedicate senza impiegare impianti fissi. distributore (autobotte + stazione di servizio) utente auto raffineria e/o deposito distributore (motocisterna di bunkeraggio) utente nave
7 2. Storia del bunkeraggio Il servizio di bunkeraggio in Italia nasce all inizio del secolo scorso, con la diffusione delle navi a propulsione a vapore. Tali unità erano rifornite di carbone con chiatte trainate da rimorchiatori. Il trasbordo del carbone veniva effettuato con ceste a spalla dai caricatori. 7
8 2. Storia del bunkeraggio Negli anni Trenta cominciano a diffondersi le prime navi a propulsione diesel: le chiatte vengono sostituite dalle motocisterne e da cisterne non autopropulse. Negli anni Ottanta è iniziato un processo di ammodernamento della flotta per adeguarla ai più elevati standard normativi di sicurezza. 8
9 3. Dimensioni del settore 9 Per la sua conformazione geografica e per l elevato numero di porti, l Italia oggi è dotata di una rete capillare del servizio di bunkeraggio con una struttura del tutto peculiare rispetto a quelle degli altri Stati Europei. Per definire le dimensioni del settore occorre prendere in considerazione: le aziende che vi operano le caratteristiche del servizio i porti coinvolti le quantità di bunker movimentato
10 3.1 Dimensioni del settore: le aziende SOCIETÀ ARMATORIALI operano nel comparto nazionale e sono in prevalenza a gestione familiare 60 MEZZI (motocisterne, chiatte-cisterna e rimorchiatori) esclusivamente dedicati al servizio di bunkeraggio CAPACITÀ COMPLESSIVA: TONNELLATE DI PORTATA LORDA con una media di circa tonnellate per ogni mezzo OCCUPAZIONE: 750 UNITA 250 marittimi tutti di nazionalità italiana, altamente specializzati, in prevalenza ufficiali, oltre al personale di terra e all indotto.
11 Dimensioni del settore: le aziende - elementi caratteristici 11 Confronto tra aziende armatrici di navi adibite al servizio di bunkeraggio in Italia e in altri Paesi europei : In Italia Le aziende sono generalmente multiclienti, cioè effettuano il trasporto per tutte quelle società petrolifere che, a seguito di disponibilità diretta o di permuta, possono vendere prodotti per bunker in un certo porto. L impiego del mezzo viene coperto da singoli accordi che non garantiscono all armatore l impiego continuativo del mezzo. La dimensione familiare delle aziende italiane limita notevolmente l accesso al credito per finanziare i necessari investimenti. In altri Paesi europei Le aziende sono generalmente monoclienti, cioè effettuano il trasporto in esclusiva per una sola società petrolifera. L impiego del mezzo viene coperto da contratti time/charter, che impegnano la società petrolifera al suo impiego per un periodo di tempo prefissato. La dimensione societaria delle aziende facilita l accesso a crediti finanziari per i necessari investimenti.
12 Dimensioni del settore: le aziende - il costo del lavoro 12 Il costo del lavoro delle aziende di bunkeraggio è nettamente superiore a quello sostenuto da armatori di motocisterne con dimensioni ed equipaggi similari impiegate su altri tipi di traffico. Tipo di traffico Traffico internazionale Cabotaggio oltre le 100 miglia o entro 6 viaggi mensili Cabotaggio continentale italiano Bunkeraggio Registro di iscrizione Registro Internazionale Italiano Registro Internazionale Italiano Qualsiasi Registro comunitario Registro ordinario Costo medio annuo di un marittimo (es: Registro greco)
13 3.2. Dimensioni del settore: i porti 13 In Italia vi sono complessivamente 16 porti adibiti al servizio di bunkeraggio. 10 porti, sede di impianti di stoccaggio o di raffinerie, movimentano l 85% del bunker: in tali porti il servizio è sempre attivo. 6 porti, ove mancano gli impianti, ricevono il 15 % del bunker (circa tonnellate all anno) dai porti principali, trasportato con motocisterne in navigazione costiera molto breve, in media 35 miglia e prevalentemente diurna
14 3.2. Dimensioni del settore: i porti In rosso: i porti principali In blu: i porti tributari Monfalcone Trieste Venezia Chioggia Genova Ravenna La Spezia Savona Marina di Carrara Livorno Piombino 14 Genova serve Savona e La Spezia Livorno serve Marina di Carrara e Piombino Napoli serve Salerno Trieste serve Monfalcone Civitavecchia Napoli Salerno Taranto Augusta
15 3.3. Dimensioni del settore: le quantità 15 All inizio degli anni 70 il settore del bunkeraggio movimentava in Italia quasi 8 milioni di tonnellate all anno. Negli ultimi anni in media sono state movimentate 3 milioni di tonnellate all anno. Nello stesso periodo, a fronte di questa forte diminuzione di bunker trasportato, il tonnellaggio delle navi che scalano i porti italiani è più che triplicato Tonnellate di bunker movimentato (in migliaia) Tonnellaggio lordo (tsl) navi arrivate (in milioni) * * Ultimo dato ISTAT disponibile
16 3.3. Dimensioni del settore: le quantità 16 Il modesto volume del bunker trasportato in Italia, nel complesso e nei singoli porti, è causato da costi elevati numerosi porti da servire rispetto ad altri mercati europei di riferimento. Ne consegue che, talvolta, in relazione al tipo di trasporto ed al quantitativo di combustibile necessario, la nave trovi conveniente fare bunker in porti esteri ove il costo è inferiore: la differenza di prezzo può giustificare i costi aggiuntivi dovuti alla deviazione di rotta ed alle spese portuali. Pertanto, alcuni porti esteri, quali Pireo, Malta e Gibilterra, sottraggono traffico bunker altrimenti destinato ai porti italiani.
17 3.3. Dimensioni del settore: le quantità 17 Milioni di tonnellate di bunker movimentate nel Porto di Rotterdam 4 Tutta l Italia: (16 porti) 3 5 Porto di Gibilterra Porto del Pireo
18 3.4. Dimensioni del settore: le caratteristiche del servizio 18 Diversamente da altri servizi (pilotaggio, ormeggio e rimorchio), il bunkeraggio non viene svolto in regime di esclusività e/o obbligatorietà: un armatore di navi può rifornirsi laddove sussistono le migliori condizioni. Per cui ad un aumento del traffico portuale non corrisponde necessariamente un aumento dei volumi del bunker
19 3.4. Dimensioni del settore: le caratteristiche del servizio 19 L attività di bunkeraggio comporta: modesti quantitativi unitari trasportati servizi svolti prevalentemente in ambito portuale brevi navigazioni (quasi sempre diurne) limitate a pochi viaggi trasporto di prodotti combustibili (non infiammabili) elevati standard operativi
20 3.4. Dimensioni del settore: le caratteristiche del servizio 20 Date le loro caratteristiche, le operazioni di bunkeraggio comportano MINIMO RISCHIO DI INCIDENTALITA IMPATTO AMBIENTALE PRATICAMENTE NULLO
21 4. Le norme: il quadro normativo nazionale 21 Il bunkeraggio in Italia è disciplinato da: Stesse norme in vigore per il settore cisterniero, con tutti i costi relativi; Ordinanze emanate periodicamente dall Autorità Marittima, in ottemperanza al potere di vigilanza previsto dall art. 68 Cod. Nav.; Circolare del 2002 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che disciplina l attività di bunkeraggio nei porti marittimi, indicando altresì le linee guida tecniche di sicurezza per le operazioni di rifornimento di combustibili liquidi alle navi(*). (*) Le linee guida tecniche elencano in maniera dettagliata gli adempimenti da osservare durante il servizio di rifornimento, sia in porto che in rada, con riferimento a orari, sistemi di comunicazione, attrezzature utilizzate, caratteristiche delle manichette, dotazioni antincendio e antinquinamento delle cisterne, formazione del personale di bordo ecc.
22 4.1. Le norme: normative internazionali sulla sicurezza 22 Nel 2002, a seguito dell incidente della m/c Prestige, vi è stato un generale inasprimento delle normative internazionali in materia di sicurezza della navigazione. In particolare, a livello comunitario il Regolamento CE 1726 del 2003 (introduzione accelerata delle norme in materia di doppio scafo) impone a partire dal 2008 il divieto di trasporto di prodotti petroliferi pesanti (bunker incluso) per tutte le petroliere a scafo singolo di portata lorda compresa tra 600 e tonnellate. Tuttavia, per le petroliere che operano nei porti e nelle acque interne, può essere disposta la deroga da tale obbligo, previa autorizzazione emanata dall Amministrazione nazionale competente.
23 4.2 Le norme: limiti della riforma della navigazione marittima 23 Le recenti normative nazionali hanno migliorato la competitività della flotta italiana nel suo complesso. Purtroppo, tali misure si applicano solo marginalmente al settore del bunkeraggio.
24 Le norme: limiti della riforma della navigazione marittima 24 Contrariamente alla maggior parte delle cisterne e nonostante svolgano trasporto di merce venduta in esportazione, le motocisterne per il bunker sono oggi tutte iscritte nel Registro Ordinario. Infatti: Di queste, solo le unità impiegate in servizi interportuali beneficiano degli sgravi previdenziali e assistenziali previsti dalla legge per il personale imbarcato a bordo di navi iscritte nel Registro Ordinario. Tali sgravi, pari all 80% nel 2002, sono stati ridotti al 25% nel triennio (E impossibile prevedere se e in che percentuale la misura verrà prorogata). L esiguità dell incentivo previsto dalla Legge n.51/2001 non ha favorito la sostituzione delle cisterne di piccole dimensioni ( bettoline incluse).
25 5. Proposte di azione politica 25 E necessario pertanto rendere più competitivo il servizio di bunkeraggio in Italia
26 5.1. Proposte di azione politica: problemi e possibili soluzioni 26 Problemi evitare che la flotta cisterniera adibita al trasporto bunker sia messa fuori mercato nel 2008 Proposte di azione politica Adozione di una deroga al Regolamento CE N.1726 del 2003 da parte dell Amministrazione italiana ridurre i costi del lavoro e i costi fiscali di tipo strutturale per consentire piani aziendali di lungo periodo Estensione delle misure previste per le unità iscritte nel Registro Internazionale Italiano favorire un concreto programma di rinnovo del naviglio cisterniero di piccole dimensioni Adozione di misure simili a quelle già adottate per il naviglio di maggiori dimensioni con la Legge n.51 del 2001
27 6. Il futuro del bunkeraggio in Italia 27 In assenza di idonei interventi, nel 2008 oltre 45 unità italiane adibite a servizi di bunkeraggio (pari al 93% del tonnellaggio attuale) che movimentano oltre l 85% del bunker in Italia non potranno più svolgere tale trasporto L Italia perderà ulteriori quote di mercato internazionale Molti traffici di cabotaggio subiranno gravi disservizi e in particolare le Autostrade del Mare
28 Glossario Bunkeraggio = rifornimento di combustibile per la propulsione della nave (dall inglese to bunker, fare/imbarcare carbone). Bunkeraggio marittimo = rifornimento a mezzo di motocisterne dei prodotti petroliferi necessari alla propulsione ed ai consumi di bordo delle navi. Cisterna = nave adibita al trasporto di carichi liquidi, generalmente petrolio greggio e prodotti petroliferi, ma anche carichi liquidi diversi da idrocarburi. Heavy Fuels= Combustibili pesanti. Miglio marino (definito nella Conferenza Internazionale di Monaco del 1929) = corrisponde a m.l. (si differenzia dal miglio terrestre, unità di lunghezza pari a 1.609,344 m.l.). Portata lorda = peso massimo del carico, delle scorte e del carburante che può trasportare una nave senza che sia superata la linea del bordo libero estivo. Espressa in italiano in tpl (tonnellate di portata), in inglese dwt (deadweight ton). Stazza lorda = volumi di tutti gli spazi della nave utilizzabili commercialmente. Espressa in italiano in tsl (tonnellate di stazza lorda), in inglese grt (gross registered ton) o gt (gross ton).
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