I. Indice. Relazione specialistica sismica 1

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2 I. Indice I. Indice Premessa Quadro normativo Azioni sismiche Vita nominale, classi d'uso e periodo di riferimento Stati limite e relative probabilita di superamento Cateorie di sottosuolo e condizioni toporafiche Spettri Relazione specialistica sismica 1

3 1. Premessa Oetto della presente relazione è la descrizione dei criteri enerali adottati, nelle specifiche relazioni di calcolo, per definire le azioni sismiche di proetto, in base alle quali valutare il rispetto dei diversi stati limite considerati. ali azioni sismiche si definiscono a partire dalla pericolosità sismica di base del sito di costruzione; essa costituisce l elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni sismiche. La pericolosità sismica è definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa a in condizioni di campo libero su sito di riferimento riido con superficie toporafica orizzontale (di cateoria A quale definita al del D.M. 2008), nonché di ordinate dello spettro di risposta elastico in accelerazione ad essa corrispondente S e (), con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza P VR, come definite nel del D.M. 2008, nel periodo di riferimento V R, come definito nel 2.4 del D.M Ai fini dell applicazione del D.M le forme spettrali sono definite, per ciascuna delle probabilità di superamento nel periodo di riferimento P VR, a partire dai valori dei seuenti parametri su sito di riferimento riido orizzontale: - a accelerazione orizzontale massima al sito; - F o valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; - C * periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Di seuito si riporta una descrizione sintetica delle opere strutturali relative al 1 stralcio, nell ambito del proetto Porta Ovest da realizzare nel Comune di Salerno. Il proetto prevede la riconnessione dello svincolo autostradale di Salerno con il porto e la S.S. 18 verso la costiera amalfitana, restituendo una funzione prettamente locale al tratto panoramico della via Gatto attualmente utilizzata in modo promiscuo da tir e mezzi pesanti diretti o provenienti dal porto. In sintesi, la realizzazione di nuove infrastrutture combinate con l adeuamento di quelle esistenti consentirà la separazione dei percorsi provenienti dall autostrada e diretti al porto (e viceversa), provenienti dall autostrada e diretti Relazione specialistica sismica 2

4 verso la costiera amalfitana (e viceversa) e provenienti dall autostrada e diretti in città (e viceversa). Nell ambito del proetto è prevista la realizzazione delle seuenti infrastrutture: a) Svincolo in uscita dalla alleria naturale dell autostrada A3-Salerno/Reio Calabria (carreiata direzione Napoli) che consentirà di raiunere, attraverso la realizzazione di una nuova alleria a due corsie per senso di marcia, sia la futura zona retro-portuale che la nuova viabilità verso il porto. ale rampa è costituita da un tratto in alleria naturale, circa 500 m, con un ricoprimento massimo in calotta pari a circa 100 m; b) Galleria naturale Cernicchiara-San Leo a doppio fornice, una per oni senso di marcia costituita onuna da due corsie, che collea il tratto di strada tra via Frà Generoso e Piazzale San Leo per una lunhezza, della sinola canna, pari a circa 900 m ed un ricoprimento massimo in calotta pari a circa 145 m; c) Galleria naturale Poseidon-Liea a doppio fornice, una per oni senso di marcia costituita da due corsie, che collea il tratto di strada tra via Gatto (località Poseidon) e l ultimo tratto del viadotto Gatto a quota circa 14.0 m s.l.m. per una lunhezza, della sinola canna, pari a circa 1320 m ed un ricoprimento massimo in calotta pari a circa 180 m; d) Opere ali imbocchi; e) Opere d arte: ponte Cernicchiara; allaramento ultimo tratto viadotto Gatto esistente e rampa di raccordo per consentire il colleamento con l uscita in quota dalla alleria Liea in direzione da e per il porto; sovrappassi; locali di servizio. Considerate l estensione spaziale delle opere sul territorio, la loro diversa tipoloia, l eteroeneità dei litotipi presenti, nonché l importanza che onuna di esse riveste, i parametri sismici assunti, secondo le norme vienti, sono risultati diversi per oni opera considerata. Per tale motivo nei pararafi successivi si riportano le modalità per la loro determinazione, mentre per i parametri sismici utilizzati per le diverse opere si rimanda alle relative relazioni di calcolo. Relazione specialistica sismica 3

5 2. Quadro normativo Ai fini del dimensionamento dei diversi elementi strutturali presenti nel proetto si è fatto riferimento alla normativa viente, in particolare si sono osservate le prescrizioni contenute nelle seuenti normative: Lee 5 Novembre 1971 N Norme per la disciplina delle opere in conlomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica ; Lee 2 Febbraio 1974 n.64 - Provvedimenti per le costruzioni, con particolari prescrizioni per le zone sismiche ; D.M. LL.PP. 14 Gennaio Norme tecniche per le costruzioni ; Circolare 2 Febbraio 2009, n Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 ennaio Relazione specialistica sismica 4

6 3. Azioni sismiche Per il calcolo delle sollecitazioni indotte dalle azioni sismiche si considerano delle analisi differenti per le diverse tipoloie di strutture presenti, in base alle considerazioni riportate nella descrizione del complesso delle opere. Ai fini della valutazione della sicurezza, e sulla scorta di quanto definito nella coente normativa, si rende necessario definire il periodo di riferimento V R durante cui l opera dovrà rispettare e conservare quelle caratteristiche di resistenza, sicurezza e durabilità, sia in riferimento al modo di esplicarsi delle azioni (dirette, quali forze e carichi, impresse, quali spostamenti o variazioni termiche, derado, esoeno ed endoeno), sia correlata alla risposta strutturale (azioni statiche, quasi-statiche e dinamiche), sia in funzione della variabilità nel tempo dell intensità propria (azioni ravitazionali da pesi propri, carichi permanenti e variabili o accidentali, azioni eccezionali ed azioni sismiche). La definizione delle azioni da peso proprio deli elementi, di tipo ravitazionale da carichi permanenti ed accidentali, è stata riportata nei pararafi inerenti la descrizione delle diverse strutture, mentre di seuito venono esplicitate alcune delle considerazioni per il calcolo delle sollecitazioni provocate dalle azioni sismiche, in via del tutto enerale, rimandando alle specifiche relazioni delle sinole opere la definizione di tutti i fattori e coefficienti caratteristici. Ai fini di tale valutazione, partendo dalla vita di riferimento V R si determina il periodo di riferimento R, mediante interpolazione loaritmica, ed in funzione del room effect dell area, si determinano i parametri necessari a definire lo spettro di risposta elastico per il sito in questione, ed in base al fattore di struttura q si trasforma tale spettro nello spettro di proetto necessario alla definizione dello stato di sollecitazione e del campo di spostamenti indotto. Le sollecitazioni nella struttura sono indotte dalle azioni derivanti da uno spettro di proetto, definito nel prosieuo della presente, funzione della microzonizzazione sismica del territorio, della tipoloia strutturale, della tipoloia dei terreni di fondazione, nonché dell importanza della costruzione. Relazione specialistica sismica 5

7 4. Vita nominale, classi duso e perioodo di riferimento La vita nominale di un opera strutturale V N è intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purché soetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere è quella riportata nella abella 4.1 ed è precisata, per le sinole opere, nelle rispettive relazioni di calcolo. abella 4.1 Vita nominale V N per diversi tipi di opere IPI DI COSRUZIONE Vita Nominale VN (in anni) 1 Opere provvisorie Opere provvisionali - Strutture in fase costruttiva Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dihe di dimensioni contenute o di importanza normale Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dihe di randi dimensioni o di importanza strateica In presenza di azioni sismiche, con riferimento alle conseuenze di una interruzione di operatività o di un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise in classi d uso così definite: - Classe I :Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici aricoli. - Classe II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attività non pericolose per l ambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe d uso III o in Classe d uso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emerenza. Dihe il cui collasso non provochi conseuenze rilevanti. - Classe III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti sinificativi. Industrie con attività pericolose per l ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe d uso IV. Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emerenza. Dihe rilevanti per le conseuenze di un loro eventuale collasso. - Classe IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strateiche importanti, anche con riferimento alla estione della protezione civile in caso di calamità. Industrie con attività particolarmente pericolose per l ambiente. Reti viarie di tipo A o B, di cui al D.M. 5 novembre 2001, n. 6792, Norme funzionali e eometriche per la costruzione delle strade, e di tipo C quando appartenenti ad itinerari di colleamento tra capoluohi di provincia non altresì serviti 1 Le verifiche sismiche di opere provvisorie o strutture in fase costruttiva possono omettersi quando le relative durate previste in proetto siano inferiori a 2 anni Relazione specialistica sismica 6

8 da strade di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dihe connesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di eneria elettrica. Anche con riferimento alla classe d uso si rimanda alle specifiche relazioni di calcolo considerato che essa è stata assunta con riferimento alla specificità dell opera; in particolare per le opere oetto della presente relazione le classi d uso variano dalla II alla III. Le azioni sismiche su ciascuna costruzione venono valutate in relazione ad un periodo di riferimento V R che si ricava, per ciascun tipo di costruzione, moltiplicandone la vita nominale V N per il coefficiente d uso C U : V R = V N C U Il valore del coefficiente d uso C U è definito, al variare della classe d uso, come mostrato in abella 4.2 abella 4.2 Valori del coefficiente d uso C U CLASSE D USO I II III IV COEFFICIENE C U Se V R 35 anni si pone comunque V R = 35 anni. Relazione specialistica sismica 7

9 5. Stati limiti e relative probabilità di superamento Nei confronti delle azioni sismiche li stati limite, sia di esercizio che ultimi, sono individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo li elementi strutturali e quelli non strutturali. In particolare, le probabilità di superamento P VR nel periodo di riferimento V R, sono stabilite dalla norma in funzione dei differenti stati limite, che venono di seuito definiti. Stati limite di esercizio: - Stato Limite di Operatività (SLO): a seuito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo li elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed interruzioni d'uso sinificativi. Per tale stato limite la probabilità di superamento nel periodo di riferimento cui riferire l azione sismica corrispondente, è pari a P VR = 81%. - Stato Limite di Danno (SLD): a seuito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo li elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non mettere a rischio li utenti e da non compromettere sinificativamente la capacità di resistenza e di riidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nell interruzione d uso di parte delle apparecchiature. Per tale stato limite la probabilità di superamento nel periodo di riferimento per l azione sismica è pari a P VR = 63%. Stati limite ultimi: - Stato Limite di salvauardia della Vita (SLV): a seuito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e sinificativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita sinificativa di riidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della resistenza e riidezza per azioni verticali e un marine di sicurezza nei confronti del Relazione specialistica sismica 8

10 collasso per azioni sismiche orizzontali. Per tale stato limite la probabilità di superamento nel periodo di riferimento per l azione sismica è pari a P VR = 10%. - Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): a seuito del terremoto la costruzione subisce ravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto ravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un marine di sicurezza per azioni verticali ed un esiuo marine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali. Per tale stato limite la probabilità di superamento nel periodo di riferimento per l azione sismica è pari a P VR = 5%. In funzione dei valori del periodo di riferimento V R e della probabilità di superamento P VR si definisce il periodo di ritorno R mediante la relazione: R = ln( 1 Secondo la coente normativa, onuna delle microzone sismiche con cui è stato mappato il territorio nazionale, viene classificata in funzione di tre parametri. ali parametri sono rispettivamente: - a accelerazione orizzontale massima al suolo; - F o valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; - C * periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Nei casi in cui il periodo di riferimento risulta diverso dai valori tabellati presenti in normativa, si procede ad effettuare l interpolazione loaritmica, secondo i parametri di riferimento per l identificativo in questione, secondo la formulazione: VR P V R ) 1 lo( x) = lo( x1 ) + lo( x2 / x1 ) lo( R / R,1) lo ( R,2 / R, 1) con R, 1 R R, 2 in cui x sarà alternativamente uno dei parametri oetto di interpolazione (a, F 0, * C). Relazione specialistica sismica 9

11 6. Cateorie di sottosuolo e condizioni toporafiche 6.1 Cateorie di sottosuolo Ai fini della definizione dell azione sismica di proetto si è fatto riferimento al cosiddetto approccio semplificato che si basa sull individuazione di cateorie di sottosuolo di riferimento come riportato di seuito nella abella abella Cateorie di sottosuolo Cateoria Descrizione Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto riidi caratterizzati da valori di V s,30 A superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m. Rocce tenere e depositi di terreni a rana rossa molto addensati o terreni a rana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un raduale B milioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSP,30 > 50 nei terreni a rana rossa e cu,30 > 250 kpa nei terreni a rana fina). Depositi di terreni a rana rossa mediamente addensati o terreni a rana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un raduale C milioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSP,30 < 50 nei terreni a rana rossa e 70 < cu,30 < 250 kpa nei terreni a rana fina). Depositi di terreni a rana rossa scarsamente addensati o di terreni a rana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un raduale D milioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSP,30 < 15 nei terreni a rana rossa e cu,30 < 70 kpa nei terreni a rana fina). erreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul E substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s). Ai fini della identificazione della cateoria di sottosuolo, la classificazione è stata effettuata in base ai valori della velocità equivalente V s,30 di propaazione delle onde di talio entro i primi 30 m di profondità. Per le fondazioni superficiali, tale profondità è riferita al piano di imposta delle stesse, mentre per le fondazioni su pali è riferita alla testa dei pali. Relazione specialistica sismica 10

12 Nel caso di opere di sosteno di terreni naturali, la profondità è riferita alla testa dell opera. Per muri di sosteno di terrapieni, la profondità è riferita al piano di imposta della fondazione. In alcuni casi, la classificazione è stata eseuita in base ai valori del numero equivalente di colpi della prova penetrometrica dinamica (Standard Penetration est) N SP,30. La velocità equivalente delle onde di talio V S,30 è definita dall esprerssione: V S,30 = [m/s] La resistenza penetrometrica dinamica equivalente N SP,30 è definita dall espressione: N SP,30 = in cui: - h i è lo spessore (in metri) dell i-esimo strato compreso nei primi 30 m di profondità; - V S,i è la velocità delle onde di talio nell i-esimo strato; - N SP,i rappresentano il numero di colpi N SP nell i-esimo strato; - N sono il numero di strati compresi nei primi 30 m di profondità; - M il numero di strati di terreni a rana rossa compresi nei primi 30 m di profondità. Per le condizioni toporafiche si è fatto riferimento alla abella riportata in normativa: abella Cateorie toporafiche Cateoria Caratteristiche della superficie toporafica 1 Superficie pianeiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i 15 2 Pendii con inclinazione media i > 15 3 Rilievi con larhezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15 i 30 4 Rilievi con larhezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30 Relazione specialistica sismica 11

13 6.2 Amplificazione stratirafica e toporafica Per sottosuoli di cateoria A i coefficienti S S e C C valono 1. Per le cateorie di sottosuolo B, C, D ed E i coefficienti S S e C C possono essere calcolati, in funzione dei valori di F o e C * relativi al sottosuolo di cateoria A, mediante le espressioni fornite nella abella 6.2.1, nelle quali è l accelerazione di ravità ed il tempo è espresso in secondi. abella Espressioni di S S e C C Cateoria sottosuolo S S C C A a B F a C F a D F a E F * ( C ) * ( C ) * ( C ) * ( C ) Per la determinazione dei parametri di amplificazione stratirafica necessari alla definizione deli spettri di proetto per le azioni verticali, si considera S S = 1.0. Per tener conto delle condizioni toporafiche si utilizzano i valori del coefficiente toporafico S riportati nella abella 6.2.2, in funzione delle cateorie toporafiche definite in abella e dell ubicazione dell opera o dell intervento. abella Valori massimi del coefficiente di amplificazione toporafica S Cateoria Ubicazione dell opera e dell intervento toporafica In corrispondenza della sommità del pendio In corrispondenza della cresta del rilievo 1.2 S Relazione specialistica sismica 12

14 4 In corrispondenza della cresta del rilievo 1.4 La variazione spaziale del coefficiente di amplificazione toporafica è definita da un decremento lineare con l altezza del pendio o rilievo, dalla sommità o cresta fino alla base dove S assume valore unitario. 7. Spettri 7.1 Premessa Ai fini delle norme applicate l'azione sismica è caratterizzata da 3 componenti traslazionali, due orizzontali ortoonali tra loro ed una verticale, da considerare tra di loro indipendenti. Salvo quanto specificato nel 7.11 del D.M per le opere e i sistemi eotecnici la componente verticale verrà considerata ove espressamente specificato e purché il sito nel quale la costruzione sore non sia in Zona 3 e 4. Le due componenti ortoonali indipendenti che descrivono il moto orizzontale sono caratterizzate dallo stesso spettro di risposta; mentre la componente che descrive il moto verticale è caratterizzata dal suo spettro di risposta. In via semplificata l accelerazione massima e lo spettro di risposta della componente verticale attesa in superficie possono essere determinati sulla base dell accelerazione massima e dello spettro di risposta delle due componenti orizzontali. Lo spettro di risposta elastico in accelerazione è espresso da una forma spettrale (spettro normalizzato) riferita ad uno smorzamento convenzionale del 5%, moltiplicata per il valore della accelerazione orizzontale massima a su sito di riferimento riido orizzontale. Sia la forma spettrale che il valore di a variano al variare della probabilità di superamento nel periodo di riferimento P VR. Gli spettri così definiti sono utilizzati per strutture con periodo fondamentale 4.0s. 7.2 Spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali Quale che sia la probabilità di superamento nel periodo di riferimento P VR considerata, lo spettro di risposta elastico della componente orizzontale è definito dalle espressioni seuenti: Relazione specialistica sismica 13

15 0 1 B S e ( ) = a S η F0 + 1 B η F0 B B C S e ( ) = a S η F0 C D C Se ( ) = a S η F0 C D D Se ( ) = a S η F0 2 nelle quali ed S e sono, rispettivamente, periodo di vibrazione ed accelerazione spettrale orizzontale; inoltre: - S è il coefficiente che tiene conto della cateoria di sottosuolo e delle condizioni toporafiche mediante la relazione S = S S S ; essendo S S il coefficiente di amplificazione stratirafica e S il coefficiente di amplificazione toporafica; - η è il fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di smorzamento viscosi convenzionali ξ diversi dal 5%; - F o è il fattore che quantifica l amplificazione spettrale massima, su sito di riferimento riido orizzontale; - C è il periodo corrispondente all inizio del tratto a velocità costante dello spettro, dato da C = C C C ; - B è il periodo corrispondente all inizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante, B = C /3; - D è il periodo corrispondente all inizio del tratto a spostamento costante dello spettro, espresso in secondi mediante la relazione: D a = in cui a è il valore relativo allo stato limite considerato. 7.3 Spettro di risposta elastico in accelerazione della componente verticale Nel caso di costruzioni dotate di sistemi strutturali che presentino elementi pressoché orizzontali di luce superiore a m, ovvero di membrature principali precompresse, con la sola eclusione di elementi tipoloici per solai di luci inferiori a 8.00 m, per elementi a mensola di luce non inferiore a 4.00 m, con l eccezione deli elementi caricati da membrature Relazione specialistica sismica 14

16 principali, per strutture spinenti e pilastri posizionati in falso, nonchè per sistemi struttrali che presentino piani sospesi, si rende necessario indaare in merito ali effetti derivanti dalle azioni sismiche verticali. Lo spettro di risposta elastico relativo alle componenti sussultorie dell azione sismica in termini di accelerazioni, è definito dalle seuenti espressioni: 1 0 B S Ve ( ) = a S η FV + 1 B η FV B B C SVe ( ) = a S η FV C D S Ve ( ) = a S η F C D D SVe ( ) = a S η FV 2 in cui il valore F V che quantifica la massima amplificazione spettrale è dato da: F V = 1.35 F 0 a I valori di a, F o, S, η sono quelli definiti per le componenti orizzontali; i valori di S S, B, C e D, sono stati desunti dalla seuente abella V 0.5 C abella Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico della componente verticale Cateoria di sottosuolo S S B C D A, B, C, D, E s 0.15 s 1.0 s Per tener conto delle condizioni toporafiche si sono utilizzati i valori del coefficiente toporafico S riportati in abella Fattore di struttura q Il passaio dallo spettro di risposta elastico al corrispondente spettro di proetto avviene sostituendo, nelle formulazioni riportate in precedenza, al valore dello smorzamento viscoso h il valore h * = 1 / q, in cui q = fattore di struttura del corpo considerato. Relazione specialistica sismica 15

17 Per la definizione deli spettri di proetto nelle verifiche allo SLE si adotta un parametro di smorzamento h = 1, corrispondente ad un fattore di smorzamento x = 5.0%. Per ciascuna delle direttrici d azione sismica si rende necessario definire il fattore di struttura q, determinato come q = q 0 x K R, in cui q 0 è un fattore dipendente e sinificativo del livello di duttilità atteso, mentre il coefficiente K R è un fattore riduttivo dipendente dalla reolarità in altezza della costruzione, ovvero dalla eometria del tracciato e dai rapporti di duttilità nel caso dei ponti. In enerale tale parametro può assumersi pari a 0.8 ovvero pari all unità, in funzione della rispondenza dei complessi strutturali a prefissati parametri di controllo. La verifica allo stato limite ultimo (SLU) o di danno (SLD) deve essere effettuata per la seuente combinazione della azione sismica con le altre azioni. E + G K + ( ψ 2iQKi ) i dove: E azione sismica per lo stato limite in esame; G K ψ 2i carichi permanenti al loro valore caratteristico; coefficiente di combinazione che fornisce il valore quasi-permanente della azione variabile Qi; Q Ki valore caratteristico della azione variabile Qi. Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seuenti carichi ravitazionali: dove: ψ Εi G ( ψ K + i EiQ Ki ) coefficiente di combinazione dell azione variabile Qi, che tiene conto della probabilità che tutti i carichi ψ Εi Q Ki siano presenti sulla intera struttura in occasione del sisma, e si ottiene moltiplicando ψ2i per ϕ. Relazione specialistica sismica 16

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