Prof. Marco Bruno Anno accademico
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1 Sezione di Storia e modelli del giornalismo Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo Prof. Marco Bruno Anno accademico Slide corso 5 La grande guerra Dall avvento del Fascismo agli anni Cinquanta NOTA BENE Questo materiale è solo un supporto alle lezioni tenute in aula e non è MAI sostitutivo dei testi d'esame. L uso scientifico e divulgativo di questi materiali è libero, a condizione che se ne citi l autore e la provenienza. (M. Bruno, 2018, Materiali del corso di Storia e modelli del giornalismo, Sapienza Università di Roma, Dip. di Comunicazione e Ricerca sociale) 1 Per informazioni: marco.bruno@uniroma1.it
2 La Grande Guerra Governo Salandra e il tema dell intervento/neutralità Scontro sui giornali più che nelle piazze Mussolini e la fondazione de Il Popolo d Italia (15 novembre 1914) Interventismo acceso Giornali interventisti: Corriere della Sera, Gazzetta del Popolo, Resto del Carlino, Il Giornale d Italia, Il Messaggero, Roma Il Secolo, Il Gazzettino Per la neutralità La Stampa, La Nazione, Il Mattino, La Tribuna Giornali cattolici prima per la neutralità poi per l interventismo Caso a sé L Avanti, direttore Serrati. né aderire né sabotare
3 La Grande Guerra Primavera 1915 Si alzano i toni, ci si prepara al conflitto. Anche le leggi sulla stampa, già dal marzo: decreti di stretta sulle notizie di argomento militare. Prefetti e facoltà di procedere a sequestri ( autocensura preventiva) 24 maggio entra in funzione la censura militare. Ufficio stampa, Servizio P Cadorna e la proibizione dell accesso al fronte (molti sono corrieristi) Solo quando la guerra si rivela più lunga e più sanguinosa del previsto ci si rende conto dell utilità della stampa nel fronte interno. Cautela informativa, permanente ottimismo; dosi massicce di retorica e di colore. Corrado Alvaro: «rappresentazione e fantasmagoria»
4 Storia del giornalismo La Grande Guerra L Avanti! e altri giornali socialisti banditi dalle province dichiarate territorio militare. Contro i socialisti ritenuti sovversivi Avvenimenti del 1917 Moti torinesi
5 La Grande Guerra Caporetto e l andamento della guerra. Destituzione di Cadorna, Armando Diaz Fogli per i soldati. Linguaggio semplice, toni goliardici. Diffidenza verso la politica e antisovversivismo Fine della guerra. Censura fino al 1919 Nuova fase di concentrazione delle proprietà Industria siderurgica e appoggio delle banche Caso de Il Popolo d Italia. Perrone; dal 1 agosto 1918 quotidiano dei combattenti e dei produttori Nuove aggregazioni dei giornali cattolici Il Popolo nuovo, settimanale del neonato Partito popolare di don Sturzo
6 La Grande Guerra Campo socialista L Avanti, nei momenti di crisi sempre sostenuto dalle sottoscrizioni, ma alla fine della guerra si attesta sulle 70mila copie (1919) Esigenze di equilibro interne al partito: Edizione a Roma 1917, Edizione a Torino 1918 Gruppo intorno a Gramsci, Togliatti, Testa: 1921 Ordine nuovo Preoccupazioni per le scalate del grande capitale Richiesta di una legge che rendesse pubblici i finanziamenti alla stampa Finanziamenti pubblici e dipendenza dai gruppi industriali
7 Il dopoguerra 1919 Le grandi questioni in gioco: Il problema della pace (accordi di Versailles, Fiume, la questione adriatica) Problemi sociali ed economici (smobilitazione, reduci, svalutazione della lira, moti per il caroviveri, questione agraria) Anche nel campo socialista: rivoluzione in Russia e frattura interna; scissione di Livorno del 1921, nascita del Partito Comunista Verso le elezioni del novembre 1919: un conglomerato in ebollizione Socialisti Popolari Nazionalisti
8 Il dopoguerra 1. Crisi economica 2. Ruolo del movimento fascista neutralismo della stampa verso il ritorno al governo di Giolitti, 1920 Neutralismo e minimizzazione Assalti squadristi: solo nel 1921 sono 29 le sedi di giornali che subiscono assalti e devastazioni Poco alla volta tutte le testate democratiche sono sottoposte a intimidazioni e violenze; anche singoli giornalisti Ambiguità e strumentalizzazione da parte dei gestori e proprietari. I direttori e l idea della normalizzazione del fascismo
9 Il dopoguerra e l avvento del fascismo una restaurazione liberal-conservatrice per il Corriere di Alberto Albertini Per il Giornale d Italia, il movimento fascista può essere un iniezione di energia nel vecchio corpo dei partiti d ordine Anche il Secolo di Missiroli, atteggiamento prudente e fiducioso Fallimento della politica e della stampa liberale Analisi di Mario Borsa (1925, La libertà di stampa ) Intimidazioni, connivenze, minacce Un lungo elenco di giornali che si autofascistizzano
10 Il dopoguerra e l avvento del fascismo Il Resto del Carlino La Gazzetta del Popolo Il Messaggero L Idea nazionale e la stampa di diretta espressione del fascismo A sinistra L Avanti! è il più diffuso ma tra il 1920 e il 1921 escono tre quotidiani comunisti (L Ordine nuovo, Il Comunista, Il Lavoratore) poi clandestinità. Umanità nuova, anarchico Estate 1922, la situazione precipita. 28 ottobre Intimidazioni, il 29 ottobre Il Corriere della Sera non esce. Riappare il giorno successivo senza commenti ma con una nota: nelle attuali condizioni di violenza il giornale non è libero di esporre un pensiero non mutilato
11 Il fascismo Contro il fascismo, giornali socialisti e Il Mondo I giornali liberali continuano a sperare nella normalizzazione Fascistizzazione Mussolini si occupa direttamente ed esplicitamente della libertà di stampa (es. articoli su Il Popolo d Italia, ora diretto dal fratello Arnaldo) Ripresa delle violenze e dello squadrismo Regio decreto annunciato dal governo il 12 luglio 1923 (sospeso): Gerenti=direttori; facoltà ai prefetti di diffida e decadenza Reazioni tiepide (oppure repressione)
12 Il fascismo Nuovi giornali ( fascistissimi ), a Roma L Impero, Il Tevere La stampa cattolica. Presa di distanze da don Sturzo e leale collaborazione 1923 Don Sturzo fonda Il Popolo (dopo pochi mesi è costretto a dimettersi e lascia l Italia) Nel frattempo, ala comunista: L Unità È il 1924 Nuove limitazioni e violenze; il delitto Matteotti I giornali antifascisti e anche quelli liberali sembrano prudentemente alzare la testa. Aumenti nelle vendite Reazione di Mussolini, dare corso al regio decreto in sospeso, aggravandolo; 23 luglio Comitato per la difesa della libertà di stampa; difesa dell FNSI a congresso (settembre a Palermo)
13 Il fascismo Mussolini sceglie definitivamente la soluzione di forza: 3 gennaio 1925 instaura la dittatura Nel corso dell anno, fascistizzazione di tutta la stampa Novembre, allineamento Corriere della Sera e commiato di Albertini La Stampa Estromissione degli antifascisti dalla FNSI Restano a battersi in condizione sempre più precaria gli organi di partito e Il Mondo. Nuova legge sulla stampa e decreti del 31 dicembre Direttore responsabile Ordine dei Giornalisti (poi Albo gestito dal Sindacato fascista) Scioglimento FNSI (contropartita INPGI)
14 Il fascismo Ritorno delle violenze, intimidazioni (attentati a Mussolini). Squadristi in azione. Assalto e morti alla sede de Il Lavoro a Genova Sospese pubblicazioni di La Stampa, Gazzettino, Giornale di Sicilia, Ora e alcuni giornali cattolici 5 novembre 1926, il governo decreta lo scioglimento del Parlamento e la soppressione di tutti i giornali avversi al fascismo Fascistizzazione integrale della stampa e irregimentazione dei giornalisti
15 Il fascismo Mussolini e la stampa Proprietà e direzioni dei giornali Da ex giornalista, Mussolini non vuole disperdere il patrimonio della stampa, ne intuisce le potenzialità e la necessità per la propaganda Es. Corriere e Stampa, prestigio, anche all estero (fascistizzazione solo della parte politica) Corrisponde alla più generale strategia per durare: conservare e alimentare, anche con la minaccia, i rapporti con istituzioni e soggetti centrali (imprenditoria, Chiesa, militari)
16 Il fascismo Mussolini e la stampa, le strategie Alcune personalità: Farinacci; Arnaldo Mussolini; Augusto Turati Esempio Corriere, direttori: Piero Croci, Ugo Ojetti, Maffio Maffii Non perde copie, anzi: tiratura media nel 1926, Un pubblico di base poco o nulla preoccupato delle vicende direzionali Fine del Secolo Più complicata la soluzione per La Stampa ritorna in edicola dopo un mese di sospensione. Frassati ancora azionista di maggioranza. Nuova società, Fiat/Agnelli. Direttore Andrea Torre
17 Il fascismo Ras locali e controllo tra fazioni. Cambi di direzione, proprietà (Banche, Industria siderurgica, Enti pubblici : es Banco di Napoli) A mettere ordine, 1927, decreto sul blocco dei quotidiani (70) Al riassestamento della mappa della stampa si accompagnano le nuove direttive. Ufficio stampa, dal richiamo agli ordini. Anche fondi segreti. Disposizioni riguardano - Costruzione del mito del Duce - Questioni politiche - Cronaca nera
18 Il fascismo Ruolo dell Agenzia Stefani. Da ufficiosa a ufficiale - Esteri - Mussolini Sindacato e Albo Funzione educativa : Documento approvato dal Gran Consiglio, novembre 1927 riafferma la funzione educativa della stampa e la necessità che essa sia permeata e modellata dallo spirito fascista Funzione dei giornali in un Regime totalitario Adunata dei direttori, Mussolini e la metafora dell orchestra Modernizzazione
19 Il fascismo La modernizzazione e l avvento della RADIO Modernizzazione sul piano - Tecnico - Editoriale - Giornalistico La fabbrica del consenso (Cannistraro 1975) 1930 l EIAR, notiziari regolari, il primo Giornale radio Da circa 175mila si arriverà a oltre un milione di abbonati nel 1938 Il primato giornalistico resta ai quotidiani
20 Il fascismo Esempio di modernizzazione La Gazzetta del Popolo, di Amicucci Rubriche e settimanalizzazione Corriere della Sera autorevolezza, organo della borghesia italiana Periodici Settimanali, 1930 macchina per stampare a rotocalco Angelo Rizzoli; Arnoldo Mondadori Verso una dimensione sistemica: stampa, radio, cinegiornali (Istituto Luce) e dei film. Avvento anche in Italia di un moderno sistema delle comunicazioni di massa. Guida e sfruttamento globale e coordinato di questi mezzi di propaganda
21 Il fascismo 1 agosto 1933 Mussolini nomina capo dell Ufficio stampa Galeazzo Ciano Istituzione Sottosegretariato per la stampa e la propaganda (modello il ministero per l educazione e la propaganda creato da Goebbels) Sarà elevato a Ministero nel 1935 Istituzionalizzazione delle «veline» e potenziamento dell apparato. Urgente perché è il momento della mobilitazione per l Impero Discorso al Sindacato dei giornalisti: dall «orchestra» ai «militi» Serrare le fila, alzare i toni Ciano e la radio 1. Cronache del Regime 2. Radiocronache in diretta degli avvenimenti politici (es. le Adunate)
22 Il fascismo Guerra di Etiopia come prova generale, giornali e radio al centro della «macchina del consenso» - Dimensione emotiva e retorica - Costruzione del nemico L Adunata «oceanica» del 6 maggio 1936, conquista di Addis Abeba 10 maggio proclamazione dell Impero Le tirature dei quotidiani toccano vette mai raggiunte: il 10 maggio La Stampa e Stampa sera complessivamente 1 milione 300mila copie 1 giugno 1937 nasce il Minculpop Non più solo propaganda ma una propria «cultura»
23 Il fascismo Acquistano rilievo periodici umoristici e satirici, pubblico giovane, studenti Es. il Bertoldo lanciato nel 1936 da Rizzoli Tuttavia i gerarchi non ne approvano i toni canzonatori Nascita di settimanali di attualità. Omnibus; Longanesi. Impasto di modernità e nostalgie ottocentesche; ironia e spirito anticonformista Soppressione nel 1939 Tempo; Arnoldo Mondadori. Modello Life, ruolo delle immagini, fotogiornalismo Periodici dei GUF
24 Il fascismo Radio sempre più importante Ascolto collettivo delle radiocronache; nei dopolavoro e negli altri apparati di regime 1937 conflitto spagnolo; alleanza con Hitler Guerra di Spagna. Mussolini riprende a scrivere per il suo giornale Inizia la «guerra delle onde» (Radio Londra, Radio Mosca) La stampa e la campagna antisemita Costruzione del nemico interno Resistenze iniziali di alcune testate (Ferrara, Trieste) e dei giornali cattolici Il Minculpop assume la direzione della campagna. La Difesa della razza
25 Il fascismo «Non belligeranza» e ondeggiamenti al seguito dell alleato nazista Imbarazzi (patto Hitler/Stalin) Attacco sovietico alla Finlandia Sul fronte interno, diffusione crescente dell Osservatore romano che tocca le copie. Notizie dagli esteri e dal campo occidentale Primavera 1940 Discorso di Mussolini ai direttori: «elevare gradualmente la temperatura del popolo italiano» 10 giugno 1940 L Italia entra in guerra. Poche ore dopo, Pavolini incontra i direttori e i corrispondenti romani
26 Il fascismo e la Guerra Doppia censura sulle notizie militari (Minculpop e Ministeri militari) Obbligo di corredare il Bollettino militare (diramato dalla radio alle 13) solo con le note dell Agenzia Stefani Impoverimento della foliazione, calo delle vendite. Rapporti dell Ovra sulla «disaffezione» Pavolini corre ai ripari: concessioni sulla foliazione e terza pagina Aumenta la sorveglianza sul «fronte interno» Tentativi di risposta alla guerra delle onde
27 Il fascismo e la Guerra Difficoltà belliche Rimpasto di governo del febbraio 1943 Sbarco alleato in Sicilia Bombardamento di Roma e visita di Pio XII Luglio 1943 Veline: il 23 luglio «orientare sul piano politico e non militare» 24 luglio 1943 seduta del Gran Consiglio che destituisce Mussolini L annuncio delle «dimissioni» di Mussolini dato dalla radio alle 22 del 25 luglio; conferimento a Badoglio dell incarico
28 Il fascismo e la Guerra Sgomento e ansia tra i giornalisti devoti a Mussolini. Ultimo numero de Il Popolo d Italia Molti dei brevi commenti dei quotidiani, a cominciare da quello del Corriere della Sera, sono intitolati «Viva l Italia» Nella cronaca delle dimostrazioni nell edizione pomeridiana. «È difficile fare noi stessi un giornale quando, per vent anni, ce lo siamo visti dettare da un ministero» Nuovo ministro della Cultura popolare, Guido Rocco (poi Carlo Galli) Prima decisione di Rocco, 14 agosto, far presidiare militarmente le sedi dei giornali Tentativi di far ricomparire testate soppresse. Badoglio irremovibile, continuità nella stampa e patriottismo
29 Il fascismo e la Guerra A parte i direttori, pochissimi i giornalisti fascisti rimossi Volontà di Badoglio e del Re di non insistere sul passato e traghettare l Italia fuori dalla guerra. Silenzio sul regime fascista (spiraglio aperto solo su aspetti scandalistici o grotteschi del regime; pilotare la spinta antifascista) Il 6 settembre Galli chiede «obbiettiva e serena moderazione nella critica al passato regime» e «massimo rispetto alle persone e al prestigio dei Sovrani, dei Principi di Casa reale, del Sommo Pontefice, del Capo del Governo e dei Capi delle nazioni alleate» 8 settembre annuncio dell armistizio, tutto è travolto. Da questo momento le vicende del giornalismo italiano si divaricano nei due campi contrapposti, regioni del centro nord e RSI / Italia del sud e ritorno alla libertà
30 La stampa nella RSI Per qualche giorno giornali e radio allo sbando Incertezza, «scomparsa» dei direttori. La liberazione di Mussolini Ostacoli di ordine materiale e riorganizzazione Minculpop a Salò. Questioni e ostacoli di ordine politico Alle testate tradizionali si aggiungono fogli battaglieri (es. Il popolo di Alessandria). Il Corriere della sera di Amicucci Estate 44, diciannove articoli di Mussolini sul Corriere La Radio, continua la guerra delle onde. Radio Tevere
31 La stampa della Resistenza 1. Stampa clandestina prodotta dai partiti e da altri gruppi antifascisti Presenza nelle principali città, Roma e Milano (L Avanti, edizione romana curata da Eugenio Colorni e Mario Fioretti) 27 apr sett apr mag. 1945
32 La stampa della Resistenza 1. Stampa clandestina prodotta dai partiti e da altri gruppi antifascisti Presenza nelle principali città, Roma e Milano (L Avanti, edizione romana curata da Eugenio Colorni e Mario Fioretti) Fogli per specifiche categorie e settori. Scioperi del marzo Fogli delle formazioni partigiane Esistenza precaria, diffusione limitata Commissari politici delle Brigate
33 Dalla lotta partigiana alla Liberazione Gli alleati nel Regno del Sud Il PWB (Psycological Warfare Branch) Rilascia le autorizzazioni e governa la transizione alla libertà di stampa Provvede al funzionamento delle stazioni radio Sicilia liberata Gazzetta del Mezzogiorno A Napoli non si consente la ricomparsa dei vecchi quotidiani compromessi Inizia il dibattito monarchia / repubblica
34 Dalla lotta partigiana alla Liberazione La RADIO Sostegno alla lotta di liberazione e guerra delle onde. Radio Bari All inizio del 1944, si allenta la stretta armistiziale, trasferimento di alcuni poteri, tra cui quello autorizzativo, al governo di Brindisi Sostanziale monopolio della stampa di partito Gli Alleati premono per far uscire almeno una testata «indipendente» nelle città Il Tempo Riprende la pubblicazione de Il Giornale di Sicilia
35 Dalla lotta partigiana alla Liberazione I temi: assetto istituzionale e epurazione Toni accesi L Uomo qualunque Governo Bonomi, aumenta il peso dei moderati Ricostituzione FNSI e mantenimento dell Albo Tutti favorevoli al mantenimento della concessione statale e alla continuità nel sistema delle trasmissioni radiofoniche Consenso degli alleati alla nascita dell ANSA da una cooperativa che coinvolge tutti gli editori, compresi quelli di partito
36 Il Dopoguerra Volontà degli alleati di aprire rispetto ai temi della libertà di stampa. Si rimanda solo la questione istituzionale, non quella politica Ruolo degli alleati e del governo del CLN Problema dell epurazione e dei giornali «compromessi»; cominciano a uscire le nuove versioni 22 maggio 1945 a Milano Corriere dell Informazione PWB e «cessione» testate Dal punto di vista giornalistico: quotidiani del pomeriggio e della sera, rotocalchi (vedi oltre)
37 Il Dopoguerra L epurazione e i processi Condanne ai direttori (Amicucci e altri) 2 luglio 1946 entra in vigore l amnistia (annunciata però prima del 2 giugno) Riprende la ricerca delle «firme» Elezioni amministrative, Referendum e Assemblea Costituente Rinnovata attenzione per la radio; 1 milione 600mila abbonati alla fine del 1945; saranno 4 milioni 300 mila entro il 1952 Il ricambio del personale e la «sottovalutazione» delle sinistre
38 Il Dopoguerra Il mondo politico e l informazione (stampa e radio) Eccezione dei cattolici; stretta alleanza con la classe dirigenziale EIAR Ritorno alla centralità dei quotidiani di informazione Riprende l antica concorrenza tra Corriere e Stampa Gli schieramenti sul Referendum agosto 1946, rimozione Borsa, nuovo direttore Corriere Emanuel
39 Il Dopoguerra Il dibattito costituzionale sulla stampa: i temi oggetto di dibattito. Voto definitivo sull articolo 21, 15 aprile 1947 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
40 Il Dopoguerra Urgente il varo di una legge organica. Prima alcune norme urgenti: legge stralcio 8 febbraio 1948 Tuttavia si rimanda a dopo le elezioni politiche un impianto organico I dibattiti denotano una diffusa incomprensione da parte di ampi settori della classe politica delle questioni dell informazione in un moderno sistema di comunicazioni di massa Nel frattempo, ONU, Dichiarazione universale dei diritti dell uomo: liberta di espressione e diritto all informazione
41 Polarizzazione politica e «immobilismo» giornalistico Crescenti tensioni internazionali e interne Campagna per le elezioni del 18 aprile 1948 Polarizzazione quotidiani di informazione / partiti di sinistra e fiancheggiatori Radio. Ormai strumento del Governo
42 Polarizzazione politica e «immobilismo» giornalistico Assetto post Estensione influenza moderata Ritorno imprenditori e associazioni. Napoli. Banco di Napoli, Ansaldo, Lauro; Il Mattino; Roma Il Gazzettino Bologna, gruppi imprenditoriali (es. Eridania) Sinistra e quotidiani di partito Confindustria e i giornali economici; Agenzia Giornali Associati Governo ANSA. Sovvenzioni. Situazione agenzie
43 Polarizzazione politica e «immobilismo» giornalistico Assetto post Negli anni del centrismo, la polarizzazione è sui grandi temi internazionali (blocco di Berlino, Mao, guerra di Corea, etc.). È iniziata la guerra fredda Come si presentano giornali degli anni cinquanta Formula omnibus «Fondi» Politica Cultura e terza pagina Poco spettacolo; Sport Concorrenza (e differenze) Corriere della Sera / La Stampa Direttori: Mario Missiroli; Giulio De Benedetti Atteggiamenti delle due proprietà
44 Polarizzazione politica e «immobilismo» giornalistico Le uniche novità Successo dei giornali del pomeriggio e della sera La Notte Paese sera Settimanali e rotocalchi Oggi; Tempo; Epoca. La Domenica del Corriere L Europeo (anche inchieste) Settimana Incom; Rotocalchi femminili e fotoromanzi La stampa di partito. Es. L Unità (forme di distribuzione) Il Secolo d Italia
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