COLLEGIO DI ROMA. Membro designato dalla Banca d'italia. (RM) CARATELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) MASSERA (RM) SCIUTO (RM) GRECO Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) CARATELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) RABITTI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore MADDALENA RABITTI Nella seduta del 07/04/2016 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO I ricorrenti riferiscono di avere acquistato nel 2008 un immobile ubicato in L'Aquila, ottenendo dalla resistente un mutuo ipotecario per l'importo di Euro ,70 mediante accollo del mutuo frazionato del costruttore. Il piano di ammortamento prevedeva n. 180 rate mensili dal al A seguito del Decreto Abruzzo del hanno ottenuto la sospensione delle rate di mutuo dal mese di aprile 2009 a giugno 2010, di conseguenza la scadenza naturale del mutuo veniva posticipata al mese di gennaio Lamentano i ricorrenti che la banca ha applicato interessi su tutto il debito residuo e non solo sulle rate sospese, così come si evidenzia dal conteggio richiesto in occasione della surroga del mutuo. Ciò ha determinato un aggravio di 4.945,64 più interessi, in quanto tale importo, in sede di surroga, è stato oggetto di finanziamento; pertanto su tale Pag. 2/6

2 somma i ricorrenti si trovano a pagare ulteriori interessi per tutta la durata residua, pari ad anni 20. Affermano pertanto i ricorrenti che fosse dovere della Banca, prima di provvedere alla sospensione, acquisire la richiesta di sospensione dei pagamenti da parte dei clienti e di conseguenza comunicare loro i benefici o maggiori costi (danni) che sarebbero scaturiti dalla sospensione del pagamento delle rate. Alla luce di quanto sopra, il comportamento della banca non ha rispecchiato, a loro avviso, le disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e delle informazioni che devono essere rese note alla clientela. I ricorrenti chiedono pertanto a questo Arbitro di ottenere la restituzione di quanto ingiustamente pagato in termini di interessi aggiuntivi. In sede di controdeduzioni, la resistente ribadisce quanto già affermato in riscontro al reclamo, e cioè che l'applicazione dell'art. 6, comma l, lett. n) del D.L. n. 39/ in assenza di specificazioni normative quanto alle sue concrete modalità di attuazione e di contabilizzazione - era avvenuta coerentemente (in mancanza di altre indicazioni) a quanto previsto in circostanze similari, in particolare in quanto concordato a livello di associazione di categoria bancaria e di associazioni di consumatori, oltre che nel c.d. "Piano Famiglie", nonché nell'art. 2, comma 475 ss. L n. 244 del 2007 (per il calcolo degli interessi da rimborsare da parte del Fondo di Solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa, in caso di sospensione dell'ammortamento a causa della perdita del posto di lavoro, del decesso o di grave infortunio del mutuatario ). In virtù di tale applicazione la Banca aveva, quindi, calcolato gli interessi sulle rate sospese, tenendo conto che, nel periodo di sospensione, si verifica la sospensione dell'ammortamento per quota interessi e quota capitale e l'applicazione del tasso contrattuale al debito residuo; il pagamento degli interessi maturati nel periodo di sospensione (senza applicazione di ulteriori interessi) è previsto a partire dal pagamento della prima rata successiva alla ripresa dell'ammortamento, con pagamenti periodici (aggiuntivi rispetto alle rate in scadenza e con pari periodicità), mentre al termine del periodo di sospensione si verifica la ripresa dell'ammortamento, con conseguente allungamento per una durata pari al periodo di sospensione. Afferma inoltre la banca che, a seguito della notizia della proposizione del ricorso, ha comunque incaricato il proprio competente servizio interno di effettuare un raffronto tra gli interessi in concreto applicati dalla Banca al mutuo in discorso e quelli che sarebbero applicabili in ossequio ai principi richiamati dai ricorrenti. Al riguardo, la banca precisa che: i) le rate sospese sono state portate in coda al piano di ammortamento con le loro Pag. 3/6

3 componenti (capitale + interessi), calcolate ciascuna per lo stesso ammontare previsto all'originaria scadenza; ii) il piano di ammortamento, alla scadenza della sospensione, è ripreso con il debito residuo come se le rate sospese stesse fossero state pagate; iii) gli interessi di sospensione sono stati applicati esclusivamente alla quota capitale di ogni singola rata sospesa, dalla scadenza originaria alla nuova data di scadenza; iv) tali interessi sono stati calcolati con la formula degli interessi semplici, al tasso tempo per tempo vigente intercorrente dall'originaria scadenza alla nuova scadenza. Ad avviso della resistente, dunque, l'applicazione dei criteri indicati dai ricorrenti risulterebbe più sfavorevole per gli stessi. La resistente chiede dunque che il ricorso venga respinto in quanto infondato in fatto e in diritto. DIRITTO Le disposizioni emanate a seguito del sisma occorso in Abruzzo il 6 aprile del 2009, i volte a soccorrere la collettività colpita dal tragico evento agevolando la ripresa delle attività nelle zone interessate, hanno consentito il differimento dei termini di scadenza di obbligazioni contrattuali o di legge. Un primo provvedimento, emanato il 9 aprile, disponeva che: In ogni caso rimangono sospese fino al 31 maggio 2009 le rate (di mutui) in scadenza entro la predetta data. Il successivo 28 aprile veniva emanato il Decreto Legge n. 39, convertito con Legge n. 77/2009, il quale, al fine di agevolare la ripresa delle attività nelle zone colpite dal sisma mediante il differimento di adempimenti onerosi per gli enti pubblici, le famiglie, i lavoratori e le imprese, disponeva (art. 6, comma 1): n) la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere, ivi incluse le operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento e di credito ordinario, erogati dalle banche, nonché dagli intermediari finanziari iscritti negli elenchi di cui agli articoli 106 e 107 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni, e dalla Cassa depositi e prestiti S.p.a., con la previsione che gli interessi attivi relativi alle rate sospese concorrano alla formazione del reddito d'impresa, nonché alla base imponibile dell'irap, nell'esercizio in cui sono incassati.. Secondo l art. 5, comma 3, del citato D.L. 39/2009, il decorso dei termini per gli adempimenti contrattuali è sospeso dal 6 aprile 2009 al 31 luglio 2009 e riprende a decorrere dalla fine del periodo di sospensione. Con OPCM n del 6 agosto 2009 il termine del 31 luglio 2009 veniva prorogato fino al 31 dicembre dello stesso anno e poi, a Pag. 4/6

4 seguito di iniziativa ABI, veniva promossa un iniziativa a livello di settore, ad adesione volontaria, mirata alla proroga temporale della sospensione fino al 30 giugno 2010, demandando la definizione delle specifiche modalità operative (fra cui il computo degli interessi di sospensione ) ad autonomi accordi fra il mutuante e il cliente. Il Collegio di Coordinamento, con decisione n del , è intervenuto sul tema delle modalità di computo degli interessi nel periodo di sospensione per stabilire se la base di calcolo è costituita dalle sole rate che scadono nel periodo di sospensione oppure dall intero debito residuo del mutuatario. Il Collegio ha affermato al riguardo che non appare irragionevole ritenere, sulla base dei princìpi riconducibili all art. 2 Cost., che sussista un dovere delle banche di concorrere alla realizzazione delle istanze di tutela delle popolazioni colpite dagli eventi sismici, attesa la difficoltà, oggettivamente evidente, di onorare con puntualità le scadenze dei debiti contratti. Sulla base di questa premessa si prevede che, le rate sospese sono collocate in coda al piano di ammortamento, che viene così a prolungarsi per una durata corrispondente e che pertanto nel momento in cui dette rate divengono esigibili, il capitale residuo, nel quale peraltro è computata ab initio la quota interessi calcolata sull intero capitale mutuato in relazione al periodo dell ammortamento, corrisponde alle sole rate sospese e posticipate. Il Collegio afferma dunque che il calcolo degli interessi da sospensione debba essere effettuato, per le ragioni sopra indicate, con riferimento alle rate sospese e non sull intero capitale residuo, per quanto attiene il periodo di sospensione ex lege.. Quanto al Fondo di solidarietà, disciplinato dall art. 2, 475 comma e ss., della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato) e da vari successivi interventi normativi, il Collegio mette in evidenza che l art. 6, 1 comma, lett. n), del decreto legge n. 39 del 2009, non ha previsto l istituzione di alcun fondo di solidarietà. Quanto al Piano Famiglie il Collegio di Coordinamento prende atto che il Documento tecnico relativo a tale Piano prevede che Nel periodo di sospensione maturano gli interessi contrattuali pattuiti che possono essere rimborsati dal cliente mediante, tra l altro, sospensione dell ammortamento per quota interessi e quota capitale e applicazione del tasso contrattuale al debito residuo. In tal caso gli interessi maturati nel periodo di sospensione vengono rimborsati (senza applicazione di ulteriori interessi), a partire dal pagamento della prima rata successiva alla ripresa dell ammortamento, con pagamenti periodici (aggiuntivi rispetto alle rate in scadenza e con pari periodicità) per una Pag. 5/6

5 durata che sarà definita dalla banca sulla base degli elementi forniti dal mutuatario. In merito il Collegio osserva peraltro che si tratta in effetti, di previsione che lascia margini di autonomia convenzionale nella determinazione della durata del periodo di ammortamento delle rate sospese. Ciò non di meno, essa non appare sufficiente a legittimare il calcolo degli interessi di sospensione sull intero capitale residuo e non solo su quello effettivamente toccato dalla misura sospensiva. Applicando i principi espressi dal Collegio di Coordinamento nel caso di specie si deve concludere nel senso che gli interessi dovuti a causa della sospensione di pagamento disciplinata dalla medesima disposizione di legge maturano proprio sull importo complessivo delle rate scadute in tale periodo, e non invece su tutto il capitale che il mutuatario deve restituire. PQM Il Collegio accerta il diritto del ricorrente al pagamento degli interessi sulle sole rate sospese. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e alla parte ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6