Nel mondo pag.2 In Italia pag.5

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1 V TRMESTRE 20 numero 1/13 7 febbraio 2013 N SNTES Nel mondo pag.2 n talia pag.5 La produzione 20 della Ue, in attesa di dati definitivi, si stima in calo del 14% rispetto a quella dell anno precedente. Questo si aggiunge alla flessione del 3% già calcolata in primavera per la produzione dell Emisfero Sud. Da gennaio a settembre gli scambi nel loro complesso hanno mostrato un segnale di cedimento in termni quantitativi. nfatti, i 71 milioni di ettolitri registrano una flessione seppur lieve (-2%), a fronte però di un aumento della spesa corrispettiva del 9%. l quarto estre del 20 evidenzia una crescita dei listini, oltre che in talia, anche in Spagna e Francia. l livello dei prezzi medi è più alto sia rispetto ai tre mesi precedenti che rispetto allo stesso periodo del 20. Nel quarto estre è continuato il trend crescente dei prezzi all origine, tanto da far chiudere il 20 con un incremento del 33% dell intero settore, determinato soprattutto dal +40% dei vini comuni e gt. dati sugli acquisti presso la distribuzione moderna confermano la dinamica flessiva dei consumi di vino e spumanti. Nel 20, infatti, i volumi sono scesi del 3% a fronte di un lieve aumento della relativa spesa (+1%). forti aumenti dei listini all origine, seppur in minima parte, sembrano essere stati trasferiti sui prezzi al consumo. L aumento dei prezzi, unitamente alle minori disponibilità registrate già dalla vendemmia 20, ha fatto sì che l export italiano in volume nei primi nove mesi del 20 mostrasse una contrazione del 8% a fronte però di un aumento degli introiti del 7%. N EVDENZA Nel mondo n talia Evoluzione dell'export di vino dei principali paesi fornitori (mln hl) ndice dei prezzi alla produzione dei vini in talia (2000=0) 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 talia Spagna Francia Comuni e gt Doc-Docg Totali Fonte: elaborazione smea su dati Gti 1

2 1. Nel mondo 1.1 La produzione 1.1 Gli scambi l dato cumulato dei primi nove mesi del 20 sembra aver invertito la tendenza registrata fino ad ora che vedeva gli scambi di vino in crescita, nonostante la crisi economica in atto. L estate, evidentemente, ha rallentato la domanda internazionale, portando su terreno negativo il confronto con i volumi scambiati nei primi nove mesi del 20. Da gennaio a settembre 20, infatti, i 71 milioni di ettolitri registrano una flessione seppur lieve (-2%), a fronte però di un aumento della spesa corrispettiva del 9%, dovuta chiaramente ad una aumento dei listini medi internazionali. A rallentare vistosamente negli ultimi mesi sono stati soprattutto i vini sfusi, dopo le progressioni mostrate fino a metà anno, portando il dato cumulato da gennaio a settembre a -3% su base annua. Nonostante questo, comunque, la quota degli sfusi sul totale degli scambi è del 39%. Da segnalare che le quotazioni medie di questo segmento sono aumentate del 22%. Leggero passo indietro dei volumi anche dei vini confezionati (-1%), ma anche in questo caso il valore è in crescita. n controtendenza gli spumanti che sono leggermente cresciuti in volume (+1%), con una progressione in valore dell 8%. Tab. 1.1 Scambi internazionali di vini per segmento - gen-set Ettolitri Var.% Milioni di euro Var.% Valore unitario ( /litro) Var.% Vino nel complesso , ,3 2,5,0 Vini in conf< 2l , ,4 3,3 9,2 vini in conf > 2 l , ,5 0,7 21,9 Vini spumanti , ,5 6,6 6,2 Mosti ,8 65-5,5 1,0 8,4 Fonte: elaborazione smea su dati Gti Tra i primi tre Paesi importatori solo gli Stati Uniti hanno mostrato un incremento della domanda, peraltro piuttosto significativo in termini percentuali (+21%), a fronte di una meno che proporzionale crescita della spesa (+16%). Negli Usa, infatti, i vini importati Tab. 1.2 principali Paesi importatori di vino e mosto (hl) gen-set gen-sett var.% mport tot ,5 Germania ,5 Regno Unito ,1 Stati Uniti ,5 Francia ,3 Russia ,0 Cina ,3 Canada ,0 Paesi Bassi ,4 Belgio ,9 talia ,0 Altri ,5 Fonte: elaborazione smea su dati Gti Tab. 1.3 principali Paesi importatori di vino e mosto (mln euro) gen-set gen-sett 20 var.% mport tot ,3 Stati Uniti ,7 Regno Unito ,6 Germania ,1 Canada ,8 Cina ,7 Giappone ,5 Belgio ,0 Svizzera ,3 Paesi Bassi ,8 Russia ,0 Altri ,1 Fonte: elaborazione smea su dati Gti 2 V estre 20

3 in confezione maggiore di due litri sono più che duplicati rispetto al periodo gennaio-settembre 20 ed hanno sfiorato i tre milioni di ettolitri. Questo porta il segmento degli sfusi a coprire il 34% del totale delle importazioni a stelle e strisce, quota piuttosto elevata rispetto alla media che nell ultimo anno e mezzo è stata appena del 22%. Da gennaio a settembre del 20 ad accrescere il proprio ruolo nel mercato statunitense dello sfuso sono stati i paesi dell Emisfero Sud, tradizionalmente fornitori di questa tipologia di vini. Argentina e Cile hanno più che triplicato le proprie consegne e sono raddoppiate quelle dell Australia. Questi tre Paesi coprono oltre il 70% delle importazioni statunitensi di sfuso. Sono scese, invece, del 3% le importazioni complessive di confezionati a fronte di un +% del valore corrispondente. Germania e Regno Unito hanno ridotto la propria domanda di vino estero rispettivamente del 6 e 8 per cento in volume, incrementando però la spesa del 2 e 9 per cento. n Germania sono stati soprattutto i vini sfusi ad avere una minor richiesta (-8%), mentre più limitata è stata la flessione dei vini confezionati (-4%). Stabili, invece, i volumi di vini spumanti richiesti dal mercato tedesco. Nel Regno Unito la contrazione della domanda totale è stata determinata soprattutto dai confezionati che rappresentano il 62% del totale importato e che hanno registrato un -14%. Male anche gli spumanti (-15%), mentre gli sfusi hanno mostrato una progressione del 6%. Scorrendo la graduatoria dei principali Paesi importatori si sottolinea una moderata progressione della Russia interamente attribuibile al segmento dei vini confezionati (+13%), mentre gli sfusi hanno perso il 9% e gli spumanti il 6%. l +14% delle importazioni cinesi è maturato grazie ad un incremento di tutti i segmenti ed in particolar modo dei confezionati che, con 2 milioni di ettolitri nei primi nove mesi del 20, hanno segnato un +18% dei volumi accompagnato da un +24% della spesa corrispondente. Più contenuto l aumento in volume degli sfusi (+7%), al quale si affianca un +33% del valore. Molto bene anche gli spumanti: +67% in volume e 87% in valore. Questo segmento rappresenta comunque meno del 2% della domanda di vino estero da parte della Cina. Tab. 1.4 principali Paesi esportatori di vino e mosto (hl) gen-set gen-set var.% Mondo ,5 talia ,3 Spagna ,2 Francia ,9 Australia ,4 Cile ,0 Stati Uniti ,0 Germania ,9 Sudafrica ,2 Argentina ,3 Portogallo ,2 Altri ,5 Fonte: elaborazione smea su dati Gti Tab. 1.5 principali Paesi esportatori di vino e mosto (milioni euro) gen-set gen-set var.% Mondo ,3 Francia ,4 talia ,4 Spagna ,3 Australia ,6 Cile ,5 Stati Uniti ,0 Germania ,2 Nuova Zelanda ,8 Argentina ,4 Portogallo ,7 Altri ,6 Fonte: elaborazione smea su dati Gti Analizzando gli scambi dal lato dell offerta, si evidenzia una decisa differenza tra i primi tre Paesi esportatori e quelli dell Emisfero Sud. Dei tre grandi esportatori europei solo la Francia ha incrementato le consegne oltre i confini nazionali, con talia e Spagna che hanno mostrato importanti battute d arresto. Mentre l talia aveva già iniziato il 20 con riduzioni su base annua, il risultato negativo del Paese iberico è maturato quasi interamente nel terzo estre del 20, -24% rispetto allo stesso periodo dell anno prima, mentre fino a giugno l andamento era stato positivo, sebbene con incrementi limitati. A pesare è stata la flessione dei vini sfusi. Niente sorpasso quindi della Spagna ai danni dell talia che, dopo aver perso momentaneamente la leadership per alcuni mesi, è tornata saldamente a guidare la classifica dei principali Paesi esportatori in volume, nonostante il -9% rispetto al periodo gennaio-settembre 20. Di contro si registrano incrementi delle esportazioni per tutti i Paesi dell Emisfero Sud. La crescita più importante è quella registrata dall Argentina (+29%), seguita dal Cile (+%), dalla Nuova Zelanda e dal Sud Africa, rispettivamente con +8 e +7 per cento. L Australia si è limitata ad una crescita dell 1%. V estre 20 3

4 1.2 l mercato l quarto estre del 20 ha registrato segni univoci nel mercato all origine dei vini. prezzi alla produzione, infatti, sono cresciuti nei tre principali Paesi produttori, a partire dall talia ma non sono da meno Francia e Spagna. n questo ultimo periodo del 20 gli aumenti sono ovunque e per tutte le tipologie. n media i vini iberici da ottobre a dicembre hanno raggiunto i 4,98 euro nel segmento dei bianchi, il 40% in più rispetto ai sei mesi precedenti, mentre i rossi con 5,03 euro l ettogrado fanno segnare un +35%. Ma se il confronto sui sposta su base tendenziale, quindi con lo stesso periodo dell anno, si evidenzia tutta la tensione che il mercato del vino sta vivendo in questo momento. nfatti gli incrementi sono dell ordine del 90% per i bianchi e del 75% per i rossi. Alla fine del 20, infatti, i primi quotavano mediamente 2,59 euro ed i secondi 2,81 euro l ettogrado. Del resto la flessione produttiva si è sentita molto anche nel Paese iberico e le ripercussioni sulle quotazioni all origine sono evidenti. Solo a dicembre c è stata una battuta d arresto dei listini dovuta essenzialmente ad una pausa di riflessione del mercato ed al fatto che iniziavano ad entrare nel Paese vini sfusi di importazione. Anche a gennaio 2013 si è confermata questa frenata sui prezzi con i bianchi che sono restati comunque sopra i 5 euro l ettogrado ed i rossi a 4,80 euro. Da tener conto che, sebbene i prezzi siano letteralmente schizzati verso l alto proprio con la nuova campagna e quindi con agosto, le dinamiche rialziste si erano registrate per il tutto il 20. L anno ha chiuso infatti a 3,71 euro l ettogrado per i bianchi, il 68% in più sul 20, e a 3,86 per i rossi, il 50% oltre la media dell anno prima. Fig. 1.1 Spagna: prezzi medi all'origine del vino comune ( /ettogrado) Fig. 1.2 Francia : prezzi medi all'origine del vino comune ( /ettogrado) 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 bianchi rossi bianchi rossi Fonte: elaborazione smea su dati SeVi Fonte: elaborazione smea su dati France/Agrimer Decisamente in rialzo anche i listini francesi. Nell ultimo estre del 20, infatti, i vini comuni francesi hanno toccato in media 5,62 euro l ettogrado nel segmento dei bianchi e 5,06 in quello dei rossi con progressioni rispettivamente del 33 e 21 per cento. A due cifre anche gli incrementi sullo stesso periodo del 20. Se però si considera tutto il 20 si evidenziano tendenze differenti tra il segmento dei bianchi, in progressione del %, mentre i rossi sono scesi dell 1%. Anche in Francia, comunque, dall inizio della campagna 20/2013 i prezzi sono univocamente in crescita in tutti i segmenti. Solo a gennaio c è stato un rallentamento. V estre 20 4

5 2. n talia Tab. 2.1 Tendenze in talia nel 20 (000 hl) 20 20* var.% Produzione ,0 Export ,2 mport ,8 Giacenze ,6 Consumo ,0 ndice (2000=0) - prezzi alla produzione 7,5 142,6 32,7 - prezzi dei mezzi di produzione 135,3 137,4 1,6 * Stime; 1)stima smea/uiv a settembre 20; 2) Dato da bilancio di approvvigionamento; Tab. 2.2 Tendenze in talia nel 20 / V / V /V Produzione --- nd nd Prezzi alla produzione mport Export Consumo delle famiglie Prezzi al consumo Legenda: +++ forte crescita, ++ crescita, + lieve crescita, = stabilità, - lieve riduzione, -- riduzione, --- forte riduzione l mondo del vino ha affrontato il 20 e questo inizio di 2013, in modo abbastanza composito. A fronte, infatti, dell importante balzo in avanti dei prezzi alla produzione, si deve confrontare con un costante calo dei consumi nazionali ed ora anche la riduzione della domanda estera in termini di volumi. n valore, invece, crescono sia la spesa interna che gli introiti delle esportazioni. La flessione delle consegne oltre i confini nazionali è una condizione piuttosto anomala negli ultimi tempi, ma non certo inaspettata visti i risultati record dello scorso anno e visti, soprattutto, i livelli dei listini raggiunti. Da considerare comunque che nella seconda parte dell anno c è stato un recupero delle perdite. dati a tutto ottobre 20 segnano un -8% in volume a fronte di un - registrato nei primi sei mesi del 20. E questa flessione intorno al -8% sembra confermata dalle stime smea fatte su tutto il 20. Da segnalare che stando così le cose l talia recupererebbe la leadership, persa per qualche mese a favore della Spagna, tra i Paesi esportatori in volume. ntanto c è da segnare che il clima di fiducia dell industria vinicola si è portato su terreno negativo. Le ridotte disponibilità, infatti, ed i prezzi elevati, hanno inciso negativametne sugli ordini. ntanto scende la domanda interna, a conferma di una tendenza in atto da tempo, ma sale la spesa relativa. Sono aumentati quindi i prezzi al consumo, sebbene in misura decisamente inferiore rispetto a quanto accaduto all origine e sarà interessante monitorare i prossimi mesi per vedere cosa accadrà nella fase finale della filiera a fronte di questo ulteriore aumento dei listini alla produzione. 2.1 La produzione La produzione industriale Fig. 2.1 ndice del clima di fiducia per l industria vinicola Fig. 2.2 Evoluzione del clima di fiducia dell industria vinicola -,1 +, idustria vinicola tot. agroalimentare Legenda: freccia scura estre di riferimento; freccia chiara estre precedente (max: 0, min: -0); 5 V estre 20

6 L indice smea relativo al clima di fiducia dell industria vinicola torna su terreno negativo. l buon momento di mercato relativo ai prezzi alla produzione, unitamente alle minori disponibilità di quest anno, stanno facendo pensare che potrebbero esserci meno ordini. Di poco si discosta l indice calcolato per l intero comparto agroalimentare che nell ultimo estre dell anno è ulteriormente peggiorato, attestandosi a -13,3 a causa di aspettative negative sugli ordini ed anche sui livelli produttivi. 2.2 Gli scambi Tra luci ed ombre il commercio con l estero italiano dei primi nove mesi del 20. Ad una flessione dei volumi consegnati, infatti, si affianca una buona progressione degli introiti. A determinare tale situazione è stato l aumento considerevole dei prezzi in tutti i segmenti del paniere delle esportazioni. Andando nel dettaglio delle singole categorie di vini si evidenzia la decisa frenata dei vini sfusi (la cui parte preponderante è formata da vini comuni) in termini di volumi (-23%) a fronte di un +8% degli introiti, derivante da un +40% del valore medio. L aumento dei listini alla produzione si è chiaramente traslato sui valori all export creando in qualche modo un freno alla domanda estera. A questo si aggiunga anche la minor disponibilità di vino dovuta prima alle produzioni italiane del 20 ed anche a quella del 20 non certo abbondanti. Passando all analisi del confezionato, ovvero dei recipienti con capacità inferiore ai due litri, si evidenzia un leggero passo indietro dei volumi fermi a 7,8 milioni di ettolitri, contro i 7,9 del periodo gennaiosettembre 20, mente in valore la crescita è del 7%. più penalizzati, in termini quantitativi sembrano essere stati i vini gp. Volendo fare un aggregazione dei vini fermi seguendo la piramide qualitativa e non la discriminante del tipo di confezione, si evidenzia una perdita di export molto elevata per i vini comuni: -22%. Decisamente contenuta la flessione delle Dop (-1%), che nel complesso rappresentano il 23% del totale esportato, mentre le gp, che hanno una quota del 27% del totale, hanno perso il 3%. varietali (-1%) restano una porzione molto limitata dell export italiano, così come del resto quella della produzione. Fig. 2.3 La dinamica dell export nazionale di vino e mosto (000 hl) Fig. 2.4 La dinamica import di vino e mosto (000 hl) Linea tratteggiate=stima smea su dati stat Linea tratteggiate=stima smea su dati stat Dopo un inizio di anno non facile, gli spumanti sembrano aver vissuto un terzo estre del 20 particolarmente propizio tanto da riportare su terreno positivo il confronto in volume tra i primi nove mesi del 20 e quelli dell anno prima. A recuperare è stato soprattutto l Asti, peraltro il prodotto che aveva determinato la sofferenza complessiva del segmento, che fino a giugno perdeva quasi il 30% dei volumi. nvece, il dato cumulato fino a settembre registra un -%, a dimostrazione di una netta risalita rispetto ai mesi precedenti. Continua, invece, la corsa a due cifre per gli altri vini spumanti Dop, che da gennaio a settembre 20 hanno registrato una crescita dei volumi del 13% accompagnata dal +24% del valore. Terminando la carrellata dei diversi segmenti del paniere delle esportazioni non si può non segnalare la performance negativa dei vini frizzanti. Anche in questo caso la perdita è nei volumi consegnati oltre i confini nazionali. ntanto nella sezione passiva della bilancia commerciale si evidenzia una crescita del 29% dei volumi importati, che in nove mesi hanno già superato i due milioni di ettolitri, quasi interamente ascrivibile agli sfusi (+31%). Con 1,8 milioni di ettolitri tale segmento rappresenta l 85% dell intera quantitativo importato dall talia. V estre 20 6

7 Tenendo conto dei dati disponibili anche per ottobre, unitamente alle stime smea fatte sugli ultimi due mesi del 20 si profila un quadro leggermente migliorato rispetto a quello descritto fino ad ora. L export in volume potrebbe recuperare qualche punto percentuale sulle perdite e attestarsi intorno ai 21,3 milioni di ettolitri (-8%). L import, che nel frattempo ha rallentato la propria corsa in maniera vistosa, secondo le stime smea, potrebbe superare di poco i 2,5 milioni di ettolitri (+4%). Tab. 2.3 Bilancia commerciale del settore vitivinicolo gen-set (var.%) gen-set (var.%) gen-set (var.%) 20 gen-set 20/ 20 gen-set 20/ 20 gen-set 20/ gen-set 20 gen-set 20 gen-set 20 mln quant. valore val.un. mln quant. valore val.un. mln quant. valore export import saldo Totale ,3 7,4 18, ,1 7,4-16, ,4 7,4 - UE ,1 3,8 20, ,3,4-21, ,2 3,2 - Paesi terzi ,1,5 8,2 33-6,5-5,8 0, ,0,9 Fonte: elaborazione smea su dati stat La destinazione e l origine degli scambi Determinanti, ai fini del calo delle esportazioni italiane di vino sfuso, le importanti riduzioni della domanda da parte dei tradizionali clienti di questa tipologia, a partire dalla Germania. Nei primi nove mesi del 20, infatti, sono state consegnate nel Paese Teutonico poco più di due milioni di ettolitri di vino italiano sfuso a fronte dei 2,7 dello stesso periodo del 20 (-20%), con un aumento dei relativi listini del 39%. Anche in Ungheria la battuta d arresto della domanda di sfusi italiani è stata piuttosto sensibile passando dai 798 mila ettolitri del gennaio settembre 20, ai 568 mila del 20 (-28%), affiancato però da un +41% dei listini medi. Praticamente dimezzata la richiesta francese, attestata a 275 mila ettolitri (-45%). n controtendenza, invece, la Penisola Scandinava. La Svezia, infatti, ha incrementato le proprie richieste del 15%, mentre Norvegia e Danimarca rispettivamente del 54 e 14 per cento. Peraltro in questa area geografica l aumento dei listini degli sfusi italiani è apparso di gran lunga più contenuto rispetto a quello medio complessivo. Pur restando con volumi contenuti anche Canada (+38%) e Stati Uniti (+49%) hanno incrementato la domanda di sfuso italiano, peraltro registrando valori medi in flessione. Performance positiva dello sfuso anche alla volta della Cina (+49%), dove il segmento rappresenta il 30% del totale del paniere domandato in talia. Male, invece, in Russia, dove lo sfuso made in taly ha perso il 20%. Tab. 2.4 Paesi di destinazione dell export di vino (hl) gen-set gen-set var.% Export tot ,3 Germania ,6 Stati Uniti ,4 Regno Unito ,1 Francia ,9 Canada ,1 Svizzera ,2 Russia ,1 Austria ,9 Giappone ,4 Paesi Bassi ,7 Altri ,2 Tab. 2.5 Paesi di destinazione dell export di vino (000 euro) gen-set gen-set var.% Export tot ,4 Stati Uniti ,0 Germania ,2 Regno Unito ,6 Canada ,8 Svizzera ,0 Giappone ,0 Danimarca ,4 Francia ,2 Paesi Bassi ,2 Svezia ,4 Altri ,8 Fonte: elaborazione smea su dati stat Nel segmento dei confezionati si deve registrare innanzitutto la flessione nel Regno Unito che, con 1,7 milioni di ettolitri e 293 milioni di euro, ha segnato un -6% in volume e un -2% in valore. n Germania invece a scendere sono stati solo i volumi, attestati poco al di sopra di 1,5 milioni di ettolitri (-4%), mentre i 392 V estre 20 Fonte: elaborazione smea su dati stat 7

8 milioni di euro di incasso segnano un +5%. Bene nel Nord America. Gli Stati Uniti hanno incrementato la domanda di vino confezionato italiano dell 1% portandolo sopra 1,6 milioni di ettolitri, per una spesa complessiva del segmento di 591 milioni di euro (+8%). Migliore la performance in Canada: +2% in volume e +% in valore. l risultato del vino italiano diventa eccellente se ci si sposta in Estremo Oriente. Qui si registrano progressioni in volume del 20% e del 37% rispettivamente in Giappone e Cina, affiancati da un +31 e +20 per cento in valore. A differenza di quanto accaduto per gli sfusi, i confezionati hanno messo a segno un incremento in volume anche in Francia (+%) ed in Russia (+8%). n entrambi i casi l aumento dei corrispettivi è più che proporzionale a quello dei volumi. Nella Penisola Scandinava, invece, a bilanciare la decisa battuta d arresto della Danimarca (-18% in volume e -16% in valore) ci sono il +22% in volume della Svezia ed il +% della Norvegia. Passando al segmento degli spumanti si registra una sostanziale stabilità sui livelli del 20 per il volume esportato negli Usa, a fronte di un +7% degli introiti, mentre scendono del 4% le consegne in Germania, ma con un incremento del 3% in valore. A gonfie vele, addirittura, le bollicine italiane nel Regno Unito che nei primi nove del 20 hanno messo a segno il +28% dei volumi con un +40% dei valori. Di contro in Russia si registrano flessioni di oltre il 30% sia in termini quantitativi che di corrispettivi. Nel segmento dei frizzanti, a tirare verso il basso la domanda sono stati soprattutto la Germania (-2%) e gli Stati Uniti (-%) che insieme assorbono il 54% di esportazioni di frizzanti italiani. Male anche in Spagna (- %) e nei Paesi Bassi (-23%). Tab. 2.6 Paesi di origine dell import di vino (000 hl) gen-set gen-set var.% mport tot ,1 Spagna ,9 Stati Uniti ,2 Francia ,2 Portogallo ,3 Germania ,8 Ungheria ,8 Austria ,9 Altri ,2 su dati stat Tab. 2.7 Paesi di origine dell import di vino (000 euro) gen-set gen-set var.% mport tot ,4 Francia ,2 Spagna ,9 Stati Uniti ,6 Germania ,8 Portogallo ,1 Austria ,1 Regno Unito ,4 Altri ,5 su dati stat Tra i paesi fornitori si evidenzia il crescente ruolo della Spagna che nei primi nove mesi del 20 ha incrementato del 58% le proprie consegne, grazie al vino sfuso che, con 1,3 milioni di ettolitri rappresenta il 90% del totale della domanda italiana di vino iberico. 2.3 La domanda La domanda interna dati sugli acquisti presso la distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, superettes, libero servizio) confermano la dinamica flessiva dei consumi di vino e spumanti. Nel 20, infatti, i volumi sono scesi del 3% a fronte di un aumento della relativa spesa (+1%). forti aumenti dei listini all origine, seppur in minima parte, sembrano essere stati trasferiti sui prezzi al consumo. Scendendo nel dettaglio dei segmenti si evidenzia che tutti i vini hanno perso qualcosa. A fare le le maggiori spese del calo della domanda sono stati i vini gt, anche se questo è il segmento che, insieme ai vini comuni, ha visto crescere in misura maggiore il valore unitario. n questo segmento le perdite in volume maggiore sono state registrate dai vini rossi. Per i vini Doc-Docg, invece, la riduzione del 2% si è distribuiita con percentuali analoghe tra bianchi e rossi. vini comuni hanno subito una riduzione degli acquisti del 3% a fronte di un +7% dei prezzi di vendita al consumatore finale. V estre 20 8

9 Tab. 2.8 Dinamica degli acquisti domestici e della spesa per vini e spumanti (var.%) 20/20 q.tà val. val. unitario Vini e spumanti -3,2 1,3 4,6 - Vini -3,2 2,0 5,4 Doc-Docg -2,3 1,2 3,6 bianche -2,4 1,1 3,6 rosse -2,4 1,1 3,6 gt -4,7 2,1 7,1 bianche -2,2 4,1 6,4 rosse -7,2 0,1 7,8 Comuni -3,4 3,6 7,3 -Spumanti -2,8-2,4 0,4 Fonte: elaborazione smea su dati SymphonyR Tab. 2.9 Dinamica degli acquisti domestici e della spesa per vini e spumanti per area geografica (var.%) 20/20 q.tà val. Totale talia -3,2 1,3 Nord Ovest -1,1 3,0 Nord Est -2,1 2,4 Centro+Sardegna -4,2-0,3 Sud+sole -6,6-1,9 Fonte: elaborazione smea su dati SymphonyR Annata piuttosto negativa anche nel segmento degli spumanti che complessivamnte hanno perso il 3% in volume ed il 2% della spesa corrispettiva. Anche all interno di questo segmento, comunque su osserva una certa differenziazione tra i diversi prodotti. A perdere in modo considerevole, infatti, è stato lo Champagne che nel 20 ha fatto un passo indietro in volume dell % e in valore del %. Male sia gli spumanti italiani «Metodo classico», - 6% sia in termini quantitativi che di spesa, sia i dolci, - in volume e -7 in valore. n progressione, invece, i vini spumanti secchi prodotti con metodo Charmant che guadagnano rispettivamente il 3 ed il 5 per cento. Da tenere in considerazione che questi ultimi assorbono una quota pari al 55% del mercato degli spumanti nei format della distribuzione moderna. l fatto che si sia speso un po di più, o meglio, che il prezzo medio pagato è stato superiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno, è un segnale importante. Dimostra, infatti, che anche in un periodo come quello in esame, caratterizzato da una forte crisi economica non solo italiana, i consumatori sono sembrati comunque disposti a pagare di più per il vino consumato in casa. E questo è da tenere in considerazione anche perché sono gli operatori stessi che vedono proprio nel rilancio dei consumi interni, che siano fuori o dentro le mura domestiche, una leva da utilizzare per il futuro del settore.facendo un ulteriore analisi per area geografica si evidenzia come, considerando l aggregato vino e spumanti, si abbia una flessione degli acquisiti in volume piuttosto evidente nel Centro (- 4%) e nel Sud (-7%). Più contenute, invece, le perdite, nel Nord-Est (-1%) e nel Nord-Ovest (-2%) prezzi alla produzione l quarto estre 20 ha chiuso confermando le tendenze rialziste in atto da tampo. Da ottobe a dicembre, quindi con l inizio della commercializzazione effettiva del prodotto della nuova campagna, i prezzi dei vini sono cresciuti del 18% su base estrale, trascinati più dai vini comuni (+23%), che dai vini a denominazione (+9%). L attuale situazione dei listini dei vini italiani diventa ancor più emblematica se il confronto viene fatto con lo stesso periodo dell anno prima. n questo caso si evidenzia un +43% dei vini comuni e gt e un +14% dei vini a denominazione. Peraltro gli aumenti registrati nell ultimo periodo dell anno, sopratutto in ottobre, sono leggermente superiori a quanto ci si attendesse. Gli incrementi dei listini, comunque, hanno interessato tutto il 20. Volendo, infatti, dare un indicazione sintetica di tutto l anno appena trascorso si evidenzia un rialzo dell intero settore del 33%, risultato di un +40% dei vini comuni e gt e di un +14% dei vini Doc-Docg. La forte crescita dei listini si è evidenziata con l inizio della nuova campagna ed analizzando i primi sei mesi, da agosto a gennaio, la crescita esponenziale del comparto vinicolo è di nuovo evidente. l prezzo medio nel semestre in esame, per le varietà bianche comuni era di 3,91 euro l ettogrado mentre nel 20/2013 si è assestato a 5,51 euro l ettogrado (+41%). Nel segmento dei rossi il prezzo medio agosto/gennaio della campagna scorsa era di 3,74 euro l ettogrado, questo inizio campagna ha fatto segnare un +40% portando i listini medi a 5,25 euro l ettogrado. Più volte è stato detto quanto la minore produzione della campagna in corso abbia influito sul mercato spingendo l offerta a promuovere listini sensibilmente più alti rispetto allo scorso anno. Appare evidente che queste richieste sono state, per ora, assorbite dal mercato. V estre 20 9

10 Fig. 2.5 ndice dei prezzi all'origine (2000=0) Vini nel complesso Coltivazioni Tot. agricoltura Fig. 2.6 ndice dei prezzi del vino comune e gt (2000=0) bianchi rossi totali Fig. 2.7 ndice dei prezzi all'origine dei vini Doc- Docg (2000=0) bianchi rossi totali La domanda in questi primi sei mesi ha risposto positivamente acquistando regolarmente anche se su partite limitate al fabbisogno di breve periodo limitando, quindi, le scorte. Sono state tutte le principali piazze a determinare tale andamento. Tanto per fare qualche esempio, il prezzo medio dei bianchi in Emilia Romagna in questa prima parte di campagna è stato di 5,44 euro l ettogrado contro 3,55 dello stesso periodo della precedente. n Veneto i listini medi si sono attestati sopra i 6,60 euro, contro i 5,37 dei primi sei mesi della campagna scorsa. n Sicilia, invece, si stanno sfiorando i 5 euro l ettogrado. Significativo l incremento anche dei rossi pugliesi attestati rispettivamente a 4,89 euro l ettogrado nel Barese (+52%) e a 4,71 euro l ettogrado nel Salento (+38%). Ma anche in Romagna, fino alla fine di gennaio, gli incrementi sono risultati superiori al 50%,mentre in Emilia si attestano sul +38% così come nel Trevigiano. Tab. 2. Prezzi medi dei vini comuni (euro/ettogrado) La domanda è apparsa da subito sostenuta e già dalla fine di settembre sono incominciate ad intensificarsi anche le presenze degli operatori stranieri che, tra alti e bassi, hanno incrementato gli acquisti. Sul fronte delle gt si evidenziano aumenti particolarmetne significativi anche se si considerano i dati dell ultimo estre del 20 rispetto allo stesso periodo dell anno prima o rispetto ai tre mesi precedenti. Anche spostando l analisi sui primi sei mesi della campagna in corso si evidenziano incrementi di tutto rispetto. n termini percentuali gli incrementi più significativi si sono avuti con l gt Lazio che ha messo a segno un +63% nel segmento dei bianchi e +59% in quello dei rossi. Tra le bianche venete gli aumenti sono contenuti tra il +9% del Verduzzo ed il +23% del Pinot Grigio. Tra i rossi veneti, invece da segnalare il +31% del Merlot. E vicino al +40% anche l incremento dell gt Salento sia per il vino rosso che rosato. Anche in V estre 20 V var % V / V Bianchi da tavola 4,48 4,61 4,61 5,83 43,0 26,4-9/ 4,61 4,74 4,78 6,06 39,7 26,7 - /13 3,83 3,95 3,97 4,77 62,0 20,0 Rossi da tavola 4,28 4,42 4,49 5,58 42,7 24,3-9/ 4,46 4,61 4,68 5,97 42,6 27,6 - /13 3,97 4, 4,20 4,86 39,7 15,8

11 Toscana l aumento è del 22% per il Sangiovese. Fig. 2.8 Volatilità dei prezzi dei vini bianchi comuni (euro/ettogrado) Fig. 2.9 Volatilità dei prezzi dei vini rossi comuni (euro/ettogrado) 6,50 5,50 5,55 5,80 6, 6,50 6,00 5,50 5,00 5,23 5,66 5,75 4,50 4,50 4,00 3,50 ott nov dic 3,50 ott nov dic prezzo rilevato intervallo atteso prezzo rilevato intervallo atteso Nota: la bolla indica il prezzo effettivamente rilevato sul mercato, mentre l area grigia indica l intervallo atteso in base all andamento di mercato. Quando il prezzo rilevato è compreso nell'intervallo atteso, nel mercato non si evidenziano tensioni; viceversa se il prezzo rilevato è esterno all intervallo atteso, nel mercato sussistono tensioni al rialzo o al ribasso. Tab. 2. Prezzi medi dei vini GT (euro/ettogrado) gt bianche V var % V / V Chardonnay (1) 6,60 6,48 6,41 7, 13,5,0 Pinot grigio (1) 8,93 9,07 9,65,81 25,6,1 Sicilia bianco 3,75 3,75 3,87 5,20 38,7 34,4 Verduzzo (1) 6,60 6,42 6,23 7,09,5 13,8 gt rosse Lambrusco Emilia 4,45 4,54 4,55 5,88 41,6 29,3 Merlot (1) 4,62 4,59 4,67 5,94 33,3 27,3 Sangiovese Ravenna 4,40 4,65 4,90 6,18 47,6 26,1 Rosso Salento 4,20 4,43 4,45 5,22 51,4 17,4 Sicilia rosso 3,60 3,60 3,60 4,25 18,1 18,1 1) Sono comprese le GT: Marca Trevigiana, Veneto e Delle Venezie; Gli aumenti dei listini, come detto, non si sono limitati al vino ma sono partiti dalle uve. Si sono evidenziati aumenti per tutte le tipologie di uve, in particolare quelle destinate a vino comune hanno subito un aumento medio superiore al 20% sia per la tipologia bianca che per la rossa. Situazione analoga le uve destinate a gp e Dop che hanno fatto registrare incrementi a due cifre in tutto il territorio nazionale. n Sicilia e in Friuli si confermano i valori registrati per le prime contrattazioni +20%, in media, rispetto allo scorso anno. Anche in Veneto e Piemonte i prezzi hanno fatto segnare, in media, un +20% crescendo ulteriormente rispetto alle prima rilevazioni. n Emilia Romagna la variazione positiva è stata più controllata fermandosi intorno al % prezzi dei mezzi di produzione Nell ultimo estre dell anno l indice smea dei costi della viticoltura è salito ancora, ma solo di qualche decimale così come quello calcolato per il totale agricoltura che per le coltivazioni. Altro risultato se si analizzano i dati cumulati per tutto il 20. Su base annua, infatti, l indice calcolato da gennaio a dicembre 20 risulta dell 1% in più rispetto all anno prima. Risultato questo migliore rispetto al complesso delle coltivazioni (+2%) e al totale agricoltura (+3%). V estre 20

12 Fig. 2. ndice dei prezzi dei mezzi di produzione della viticoltura (2000=0) viticoltura tot. agricoltura coltivazioni La ragione di scambio Fig. 2. ndice della ragione di scambio della fase agricola1 (2000=0) ) rapporto tra l indice dei prezzi alla produzione e l indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione vitivinicoltura coltivazioni tot. agricoltura Gli aumenti dei listini alla produzione registrati nell ultimo estre a fronte di una sostanziale stabilità dei costi ha fatto sì che la ragione di scambio del settore vinicolo del quarto estre 20 crescesse ulteriormetne rispetto al periodo precedente. Peraltro il +19% registrato dal settore è superiore al +7% registrato dal totale del settore agricolo. Analizzando l indice medio dell intero anno 20 si evidenzia un forte divario tra il settore vitivinicolo ed il resto del comparto agricolo. nfatti a fronte di una ragione di scambio aumentata del 31% per il primo si evidenzia solo una lieve crescita (+1%) per le contivazioni nel complesso ed una flessione, seppur minima (-1%) per l agricoltura totale prezzi al consumo Dopo il lieve aumento dei listini al consumo registrato nell arco di tutto il 20, anche nei primi dieci mesi del 20 tale tendenza è continuata. La conferma degli aumenti, peraltro, è arrivata anche in modo piuttosto significativo per i vini, con incrementi del 5% rispetto al 20, mentre per gli spumanti la crescita si è mantenuta entro il +1%. Tab. 2. Valori medi unitari al consumo ( /litro) V estre 20 V Var. % V / V Vini e spumanti 2,75 2,88 2,97 3,43 4,0 - Vini 2,53 2,63 2,72 2,90 5,8 Doc-Docg 4,07 4,25 4,35 4,45 2,4 bianchi 4,24 4,40 4,50 4,56 2,1 rossi 4,02 4,18 4,27 4,43 2,6 gt 2,65 2,73 2,83 2,99 7,6 bianchi 2,89 3,03 3,15 3,23 6,9 rossi 2,53 2,53 2,57 2,90 8,1 Comuni 1,35 1,42 1,46 1,49 9,5 -Spumanti 6,85 6,95 7,34 7,32 0,1 Champagne 38,25 38,67 39, 34,38-2,1 metodo classico 14,50 14,43 15,59 13,40-1,3 metodo charmant 5,49 5,62 5,94 5,13 2,3 Fonte: elaborazione smea su dati SymphonyR

13 L analisi estrale dei dati rileva, inoltre, che dopo una costante progressine anche gli ultimi tre mesi dell anno hanno continuato su questo trend positivo. Nel V estre 20, infatti, in tutti i segmenti del settore vino si sono registrati ulteriori aumenti al consumo sia rispetto allo stesso periodo dell anno prima sia rispetto ai tre mesi precedenti. Su base tendenziale, quindi rispetto allo stesso estre del 20, si sono avuti aumenti soprattutto nel segmento delle gt (+8%), peraltro quasi equamente distribuiti tra vini bianchi e rossi. n termini percentuali comunque è il vino comune a mostrare la variazione positiva più grande: +%. V estre 20 13

14 3. Focus on 3.1 l 20 dei vini Doc-Docg Tab. 3.1 Prezzi medi dei vini Doc-Docg bianchi (euro/quintale) Var. % /20 Alcamo bianco 63,00 75,58 20,0 Cirò bianco 142,02 134,69-5,2 Bianco di Custoza 66,80 69,66 4,3 Castelli Romani bianco 31,35 44,13 40,7 Chardonnay Alto Adige 233,35 226,58-2,9 Chardonnay Oltrepo Pavese 6,50 2,61 15,1 Chardonnay Friuli Grave 69,58 78,27,5 Colli Albani 37,06 46,55 25,6 Colli Lanuvini 37,06 46,55 25,6 Cortese Alto Monferrato 55,00 66,25 20,5 Cortese di Gavi 148,75 150,45 1,1 Frascati 52,71 62,67 18,9 Friulano Friuli Grave 52,50 53,25 1,4 Gambellara 61,74 70,45 14,1 Locorotondo 64,48 73,86 14,5 Malvasia Colli Piacentini 72,08 81,25,7 Marino 39,75 46,80 17,7 Moscato d'asti 153,00 166,75 9,0 Moscato Oltrepo Pavese 158,02 149,06-5,7 Nuragus Cagliari 43,93 71,54 62,9 Marsala fine 65,63 77,78 18,5 Orvieto 56,15 60,72 8,1 Orvieto classico 75,85 81,85 7,9 Piemonte Moscato 0,00 3,33 3,0 Pinot Bianco Friuli Grave 54,17 65,65 21,2 Pinot Grigio Friuli Grave 92,71 9,58 18,2 Pinot Grigio Alto Adige 242,84 239,31-1,5 Pinot Nero Oltrepo Pavese b.s. 9,53 5,91 15,0 Prosecco 159,16 154,66-2,8 Prosecco Con. Valdobbiadene 189,17 207,78 9,8 Riesling Oltrepo Pavese 80,95 81,50 0,7 Roero Arneis 215,63 200,25-7,1 Soave 58,92 76,60 30,0 Soave Classico 82,64 2,19 23,7 Solopaca Bianco 55,83 61,25 9,7 San Severo Bianco 64,58 72,95 13,0 Terlano Pinot Bianco Alto Adige 228,78 221,95-3,0 1%)Trebbiano d'abbruzzo 33,56 50,64 50,9 Trebbiano di Romagna 41,95 58,46 39,4 Trentino Muller Thurgau 2,22 132,92 8,8 Trentino Pinot Grigio 162,08 165,63 2,2 Trentino Pinot Bianco 0,71 130,00 7,7 Trentino Chardonnay 0,42 9,38 7,4 Trento 170,00 172,86 1,7 Trento Pinot Nero b.s. 185,00 205,83,3 Valdadige Pinot Grigio 140,00 164,64 17,6 Velletri Bianco 37,19 46,55 25,2 Verdicchio di Jesi 63,54 69,92,0 Verdicchio classico di Jesi 68,54 74,92 9,3 Vermentino di Sardegna 46,44 73,29 57,8 Vernaccia di San Giminiano 4,38 134,17 7,9 Tab. 3.2 Prezzi medi dei vini Doc-Docg rossi (euro/quintale) Var. % 20/20 Barbaresco 290,6 275,2-5,3 Barbera d'alba 3,1 6,5 3,0 Barbera d'asti 83,1 90,6 9,1 Barbera del Monferrato 68,1 81,1 19,1 Barbera Oltrepo Pavese 59,6 60,1 0,8 Bardolino 79,0 85,2 7,9 Bardolino Classico 88,3 94,5 7,1 Barolo 541,0 662,1 22,4 Bonarda Oltrepo Pavese 62,5 65,8 5,3 Brunello di Montalcino 630,8 658,3 4,4 Cabernet Franc Sauvignon Friuli Grave 52,5 56,4 7,3 Cannonau di Sardegna 9,1 173,8 45,9 Castel del Monte rosso 69,5 76,4 9,9 Castelli Romani rosso 34,6 44,5 28,4 Chianti 0,5 2,8 2,3 Chianti Classico 142,6 135,0-5,3 Chianti Colli Senesi 2,77 0,08 7,1 Cirò rosato 142,4 135,1-5,2 Cirò rosso Classico 151,7 144,7-4,6 Cirò rosso 147,1 140,1-4,7 Dolcetti d'alba e Diano 5,0 6,2 1,0 Etna rosso 7,1 6,5 8,0 Grignolino d'asti 0,0 7,3 6,6 Gutturnio Colli Piacentini 67,5 71,7 6,2 Lago di Caldaro Classico Alto Adige 136,4 138,8 1,7 Lago di Caldaro 1,8 138,3 13,6 Lambrusco Grasparossa 51,6 55,9 8,3 Lambrusco Reggiano 44,6 54,6 22,4 Lambrusco Salamino 46,6 53,2 14,2 Lambrusco Sorbara 55,8 65,7 17,7 Melissa rosso 140,2 130,3-7,1 Merlot del Piave 56,3 67,5 19,9 Merlot Friuli Grave 47,5 55,7 17,3 Monica Sardegna 76,1 9,0 43,3 Montepulciano d'abruzzo 47,0 62,7 33,4 Nebbiolo d'alba 6,5 137,8 9,0 Piemonte Barbera 48,4 71,4 47,6 Rosso Conero 1,5 1,5 0,0 Rosso Piceno 53,5 57,1 6,6 Sangiovese di Romagna 50,2 63,7 26,8 Schiava Alto Adige 134,6 146,0 8,5 Solopaca rosso 56,0 59,4 6,0 Teroldego Rotaliano 161,3 169,6 5,2 Trentino Merlot 9,2 6,0 15,5 Valpolicella 147,5 206,2 39,8 Valpolicella Classico 182,8 250,3 36,9 Velletri rosso 62,9 58,7-6,7 Vino Nobile di Montepulciano 271,3 280,4 3,4 14 V estre 20

15 Aumenti consistenti, ma in media, inferiori a quelli registrati nei vini comuni e nelle gt si evidenziano anche nei vini al vertice della piramide qualitativa. l quarto estre del 20, di fatto, ha registrato incrementi del 14% sullo stesso periodo dell anno prima, ottenuto da un +15% dei bianchi ed un +13% dei rossi, mostrando peraltro anche una crescita del 9% rispetto ai tre mesi precedenti, praticamente equidistribuita tra i due segmenti. Considerando i listini medi cumulati per tutto il 20 si evidenzia una sequenza quasi ininterrotta di variazioni positive, molte delle quali a due cifre. Ne è un esempio il Lazio che, come visto già nelle gt, ha vissuto negli ultimi mesi una forte accelerazione sui listini all origine. Considerando l intero anno in media si registra per i bianchi un +20% ma con punte del 41% per la Doc Colli Lanuvini. Nei rossi fa eccezione il Velletri che, invece, mostra una battuta d arresto. Particolarmente significativi anche i rialzi dei prezzi della Doc Friuli Grave, soprattutto nel segmento dei bianchi, tranne che per il Friulano (+1%). Più contenuti gli incrementi dei rossi. Anche in Piemonte si registrano aumenti, sebbene con intensità differente a seconda della denominazione o della tipologia. Nell omonima Doc si evidenzia ad esempio la fortissima crescita della Barbera a fronte di un +3% del Moscato. n tema di Moscato, invece si sottolinea il +9% dell Asti. Da segnalare la battuta d arresto del Roero Arneis. Tra i grandi rossi piemontesi si evidenzia la differente performance del Barolo, i cui listini crescono del 22%, a fronte di un -5% del Barbaresco. Nel segmento dei bianchi sono in netta controtendenza quelli dell Alto Adige che mostrano una flessione pressochè sistematica rispetto al 20. Di contro quelle della Doc Trentino mettono a segno discrete progressioni. Anche per le Doc del Veneto il 20 è stato un anno decisamente positivo. Solo per il Prosecco Doc si ha un segno negativo dovuto anche al fatto che ne è aumentata la produzione. Scendendo al centro balza all attenzione il -5% Chianti Classico, a fronte di incrementi seppur lievi del Chianti e del Colli Senesi. Restando in Toscana, nessun problema sembra invece preoccupare né il Brunello di Montalcino (+4%), né in Nobile di Montepulciano (+3%). Scendendo verso Sud, invece, si evidenzia il felice momento dei vini bianchi Doc siciliani che così come nei vini comuni fanno registrare aumenti a due cifre. Contenuto, invece, entro il +% i listino dell Etna rosso. Di contro si evidenziano le flessioni in Calabria. Sia il Cirò che il Melissa, infatti, hanno dei listini in ribasso rispetto al 20. Bene anche i vini sardi. Area Mercati Responsabile di redazione: Francesca Carbonari Redazione a cura di: Tiziana Sarnari; Francesca Monduzzi t.sarnari@ismea.it V estre 20 15