IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale... Presidente Prof. Avv. Giuliana Scognamiglio. Dott.ssa Claudia Rossi Avv. Michele Maccarone.. Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro supplente designato dal Conciliatore Bancario Finanziario Prof. Daniela Primicerio. Membro designato dal Consiglio Nazionale Consumatori Utenti (CNCU) nella seduta del 13/07/2012 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, Fatto Nella qualità di unica erede della madre, deceduta il , che aveva intrattenuto un rapporto di conto corrente con la banca convenuta, la ricorrente, rappresentata da un legale di fiducia, lamenta in ricorso l inadempimento della banca in materia di disciplina di trasparenza non essendole stato esibito lo specimen di firma a suo tempo depositato dalla madre all atto dell apertura del citato conto; sostiene altresì la ricorrente, la quale mette in dubbio la veridicità delle disposizioni attribuite alla madre ed impartite a valere sul conto in questione, che la mancanza di tale documento le precluderebbe la possibilità di verificare l autenticità delle disposizioni medesime e rivendica un indennizzo di almeno euro a risarcimento del danno subito e per le potenziali conseguenze negative a far valere i propri diritti come unica erede. Lamenta infine la ricorrente i Pag. 2/6

2 tempi di risposta dell intermediario alle proprie rivendicazioni, non conformi alla disciplina. La controversia è stata preceduta da un fitto contraddittorio tra le parti, culminato con reclamo del nel quale l odierna ricorrente, pur ammettendo di aver ottenuto dalla banca parte della documentazione richiesta, segnatamente estratto conto e copie di assegni, lamentava la mancata esibizione della seguente documentazione, di cui sollecitava la trasmissione: a) copia del cartellino recante la firma depositata all atto di apertura del rapporto di conto corrente; b) informazioni in ordine ad eventuali altri rapporti accesi dalla madre, anche cointestati, in Italia e all estero, a far tempo dal e fino alla data di estinzione; c) copia delle istruzioni impartite l relativamente a tre bonifici di euro ciascuno; d) importo di una polizza assicurativa sottoscritta con una società del gruppo, liquidata con valuta ed accreditata per cassa presso la filiale, le modalità del prelievo e il corrispettivo di liquidazione della polizza medesima. La banca aveva risposto con nota datata affermando di aver già fornito copia della documentazione reperita e che parte della documentazione richiesta risultava disguidata e non più reperibile. Quanto alla polizza assicurativa, la banca confermava che il controvalore dell operazione risulta(va) prelevato per cassa dalla titolare della polizza medesima. Dopo aver ribadito con nota del le proprie richieste la ricorrente si è rivolta all ABF per il riconoscimento delle proprie ragioni. Peraltro, rispetto al reclamo a suo tempo avanzato, l ambito del ricorso risulta limitato alla mancata esibizione dello specimen di firma ed esteso alla rivendicazione risarcitoria, sicché questo Collegio assume che le restanti richieste presenti in reclamo siano state soddisfatte e/o non più considerate rilevanti dalla ricorrente. Nelle controdeduzioni del la banca convenuta precisa che il conto corrente intrattenuto dalla madre della ricorrente, acceso il ed estinto il , non presenta movimentazioni successive al Ammette l intermediario che tanto lo specimen di firma, oggetto del ricorso, quanto la richiesta di estinzione del conto corrente risultano irreperibili ed ha esibito le seguenti evidenze: a) estratto conto relativo all ultimo trimestre 2002, dal quale emergono rilevanti movimentazioni nell arco del breve periodo di vita del conto; in particolare, in avere, sono evidenziati due versamenti, di e Pag. 3/6

3 euro, effettuati rispettivamente il e il ; e, in dare, movimenti per un complessivo importo di ,37, oltre ad 2,13 per imposta di bollo, così composti: sottoscrizione in data di una polizza assicurativa intestata alla ricorrente, con esborso di euro; emissione di n. 17 assegni, tra il e il , per un complessivo importo di ,37; tre disposizioni di bonifico di euro ciascuna, impartite l , già oggetto del citato reclamo. Sicché al il saldo del conto si ragguagliava ad 53,50; b) sottoscrizione apparentemente apposta dalla madre della ricorrente su una contabile della banca, datata e dell importo di ,51 euro, intitolata bonifici provenienti da sospesi di filiale, recante nell ambito della causale, l indicazione del nominativo della madre della ricorrente seguita dalla dicitura pagamento per cassa ; è altresì allegata copia del documento di identità della madre della ricorrente, risalente al 1 aprile 2003, in data cioè successiva alla chiusura del conto; c) copia di un assegno di euro, tra quelli registrati nel predetto estratto conto. Quanto alle richieste formulate in ricorso, la banca resistente afferma di aver prestato la massima collaborazione alla ricorrente fornendole tutta la documentazione rinvenuta e reperibile con riferimento al citato rapporto; sostiene inoltre, che la documentazione avrebbe confermato la regolarità delle disposizioni a suo tempo impartite dalla defunta correntista. Quanto alle doglianze in ordine ai tempi di risposta e al mancato recupero di parte della documentazione richiesta, la convenuta si difende riconducendo tali inconvenienti alle particolari caratteristiche del rapporto in questione acceso per breve periodo e otto anni prima della richiesta in questione presso Filiale successivamente interessata non solo alle vicende societarie che hanno condotto alla costituzione dell attuale Gruppo ma anche di specifici interventi organizzativi in sede locale. Circa la mancata produzione dello specimen di firma, la resistente ne minimizza la validità che, a suo dire, sarebbe limitata a consentire il rapido raffronto tra le sottoscrizioni apposte su documenti dispositivi e quella a tal fine depositata dal cliente all atto dell accensione del rapporto. E ciò senza che l eventuale ritenuta difformità tra le sottoscrizioni così comparate possa di per sé valere ad escludere la riconducibilità al cliente della disposizione in esame, la banca eccepisce che la richiesta sia strumentale a pretestuose e pretenziose richieste risarcitorie sostenendo, infine, l infondatezza del ricorso in quanto non avrebbe ad oggetto operazioni e servizi Pag. 4/6

4 bancari, ma il tentativo da parte della ricorrente di procurarsi mezzi di prova da far valere in altre sedi. Chiede in conclusione, la banca, che il ricorso venga respinto. Con ulteriori interventi le parti hanno ribadito e puntualizzato le proprie ragioni. Diritto Il ricorso è fondato nei limiti di seguito indicati. L art. 119, comma 4, del D.Lgs. n. 385 del (cd. Testo unico bancario) stabilisce che: Il cliente, colui che gli succede a qualunque titolo e colui che subentra nell amministrazione dei suoi beni hanno diritto di ottenere, a proprie spese, entro un congruo termine e comunque non oltre novanta giorni, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni. L osservanza della norma è presidiata, ai sensi dell art. 144, comma 3 bis a), del medesimo Testo unico, da un sanzione amministrativa, da a euro, comminabile ai soggetti che svolgono funzioni di amministrazione o di direzione, nonché ai dipendenti degli intermediari qualora le sottostanti condotte poste in essere rivestano carattere rilevante. La vigente disciplina emanata in materia di reclami stabilisce che l 'intermediario si pronunci sul reclamo entro 30 giorni dalla ricezione del medesimo (cfr. Banca d Italia, Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, sez. 6 punto 1). Alla luce delle suddette previsioni, questo Collegio osserva che la motivazione addotta dalla banca resistente per l inottemperanza alla richiesta documentale (lo specimen di firma depositato all atto dell accensione del conto) e ricondotta ad un evento del tutto interno all azienda (vale a dire: la ristrutturazione aziendale che ha interessato anche la dipendenza presso la quale si era instaurato il rapporto oggetto di contestazione) sia del tutto inadeguata a giustificare l inadempimento lamentato e che ciò comporti una significativa violazione della citata disposizione di legge e delle norme di correttezza. Non potendo a ciò ovviare la candida ammissione del suo smarrimento né la minimizzazione della sua significatività, da parte dell intermediario. Del resto, si osserva qui incidentalmente che l accensione di nuovi rapporti di carattere continuativo, quale l accensione di un deposito di conto corrente, soggiace, anche ai fini della disciplina antiriciclaggio, a specifici, puntuali e inderogabili adempimenti con particolare riferimento al riconoscimento Pag. 5/6

5 del cliente; adempimenti tanto più significativi allorquando il rapporto sia interessato da rilevanti versamenti di contanti come sembra trasparire dalla documentazione in atti. Quanto alla rivendicazione del danno ipotizzato dalla ricorrente, emerge in tutta evidenza che tale danno, dalla ricorrente medesima associato all impossibilità di far valere in giudizio un possibile ma incerto elemento di prova, qualora la firma apposta sul citato cartellino fosse risultata difforme da quella apposta sugli assegni e/o sulle disposizioni di bonifico ricevute dalla banca, non risulta essere in alcun modo stato provato. Sicché il Collegio, pur ravvisando nella condotta della banca resistente indubbi profili di illegittimità, in ordine alla manca esibizione dei documenti richiesti ai sensi dell art. 119, 4 comma del T.u.b., e intempestivo nella risposta al reclamo, non può accogliere la pretesa risarcitoria contenuta nel ricorso. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6