Rischi non strutturali. Lancenigo, 23 febbraio 2017
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1 Rischi non strutturali Lancenigo, 23 febbraio 2017
2 Riferimenti normativi (selezione) Il datore di lavoro deve: valutare tutti i rischi, individuando le misure di prevenzione e protezione idonee a eliminarli o ridurli, le procedure da mettere in atto per realizzare tali misure e i ruoli o le persone che devono provvedere e realizzare queste procedure organizzare e gestire le situazioni d emergenza D.Lgs. 81/08
3 Riferimenti normativi (selezione) Il datore di lavoro provvede affinché: i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori le vie di circolazione interne o all aperto che conducono a uscite o ad uscite di emergenza e le uscite di emergenza siano sgombre allo scopo di consentirne l utilizzazione in ogni evenienza D.Lgs. 81/08
4 Riferimenti normativi (selezione) Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente D.Lgs., la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell amministrazione tenuta [ ] alla loro fornitura e manutenzione Gli obblighi previsti dal presente D.Lgs., relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all amministrazione competente o al soggetto che ne ha l obbligo giuridico D.Lgs. 81/08
5 Altri riferimenti Anche effettuata questa comunicazione, al DS spettano comunque tutti gli altri compiti definiti dalla normativa. Appare evidente infatti che il DS, dopo aver segnalato le problematiche di competenza dell Ente locale, in presenza di rischi importanti, deve in ogni caso intervenire anche sul piano organizzativo-procedurale, definendo nuove (auspicabilmente provvisorie) regole, introducendo specifici divieti, interdicendo l utilizzo di particolari, e circoscritte, zone a rischio, ecc. Manuale Manuale Gestione della sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola (edizione INAIL 2013, pag )
6 Altri riferimenti Interessante è l integrazione all art. 18 introdotta dal D.Lgs. 106/09 con il comma 3-bis, che impone ai datori di lavoro e ai dirigenti di vigilare in ordine all adempimento degli obblighi che fanno capo a tutte le figure previste dall organigramma della sicurezza, ma anche ai soggetti esterni (installatori, fornitori e, nella fattispecie, Ente locale) Il comma può essere collegato anche a quanto enunciato dalla CM Istruzione 119/99, laddove essa ricorda che il dirigente scolastico, che pure ha segnalato le problematiche di competenza all Ente locale, deve in ogni caso vigilare e, se necessario, intervenire con misure organizzative Manuale
7 Altri riferimenti Per approfondimenti sul tema Linee guida della Protezione Civile Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di elementi non strutturali, arredi e impianti (giugno 2009)
8 Piano gestione rischi strutturali e non Per adempiere agli obblighi derivanti dalla normativa, serve un piano di gestione dei rischi strutturali e non, con i seguenti obiettivi generali: prevenzione degli infortuni dovuti ad elementi strutturali e non monitoraggio e controllo della situazione in essere rinforzare il rapporto con l Ente proprietario degli edifici conoscenza dei punti critici da verificare a seguito di una scossa di terremoto individuazione dei migliori luoghi di riparo interni all edificio riduzione del rischio di ostruzione delle vie di fuga in caso di evacuazione dall edificio diffusione della cultura della partecipazione nella gestione del proprio ambiente di lavoro
9 Piano gestione rischi strutturali e non Il piano comprende: l individuazione delle categorie di elementi da attenzionare la definizione dei criteri di rilevazione, mappatura, controllo e gestione dei punti attenzionati la condivisione con l Ente proprietario di una procedura di segnalazione basata sulle effettive priorità la definizione del programma di miglioramento della situazione in essere
10 Possibili categorie Danni strutturali di coperture, muri, soffitti, pavimenti e scale (cadute, crepe, fessurazioni, cedimenti, infossamenti, ecc.) Ancoraggi di strutture metalliche (parapetti, attrezzature da palestra, ecc.) Elementi pericolosi (finestre, porte vetrate, pavimenti e scalini scivolosi o sconnessi, ecc.) Librerie e armadi con importante sviluppo in altezza (aule, biblioteche, corridoi) Elementi d arredo e apparecchiature pesanti, appoggiati o fissati a parete o soffitto (ad es. lavagne a muro, veneziane, videoproiettori, plafoniere, ecc.) Modifiche strutturali realizzate negli anni (spesso indeboliscono la struttura)
11 Rilevazione e mappatura I criteri di rilevazione degli elementi da attenzionare variano a seconda delle caratteristiche degli elementi stessi Ad esempio Crepe Larghezza massima, profondità, direzione, ecc. Armadi Rapporto Altezza/Profondità, stabilità, peso Finestre pericolose Pregressi episodi di rottura, caduta, sgancio, ecc. Oggetti posti in alto Peso, altezza, stabilità, incombenza
12 Rilevazione e mappatura Per un approfondimento sui criteri di rilevazione degli elementi da attenzionare consultare la normativa e gli standard di vulnerabilità di seguito riportati: Linee guida CNR (Dolce e altri, 2003) caf0010cc9c/3041cbe840489d10c bd1c6/$file/linee%20guid a%20scuole_definitive.pdf Indirizzi della Conferenza Stato-Regioni (G.U. n. 33 del 10/2/2009) originario?atto.datapubblicazionegazzetta= &atto.codiceRedazionale=09A01263&elenco30giorni=false
13 Rilevazione e mappatura Linee guida del 28/1/2009 per la compilazione delle schede di sopralluogo relativo all Anagrafe dell edilizia scolastica di cui alla L 23/1996 (Rep. 7/CU) lt&itemid=10 DM 14/1/2008 Norme Tecniche per le Costruzioni (par ) uzioni.htm Circ. n. 617 del 2/2/2009 del Consiglio Superiore dei LL.PP. C2%B0%20617%20del%2002_02_2009.pdf
14 Rilevazione e mappatura Le fasi della rilevazione della mappatura sono in capo al Servizio di Prevenzione e Protezione scolastico in collaborazione con: RLS Insegnanti con competenze specifiche (ingegneri, architetti, geometri, ecc.) Ente proprietario (se disponibile)
15 Controllo e gestione Il controllo e la gestione dei punti attenzionati variano a seconda delle caratteristiche dei punti stessi Ad esempio Crepe Armadi Finestre pericolose Oggetti posti in alto Monitoraggio periodico della loro evoluzione (foto), segnalazione all Ente proprietario, controllo dopo eventi importanti (scosse di terremoto), eventuale «assaggio» Fissaggio a parete, controllo periodico della tenuta delle staffe Interdizione all uso, segnalazione all Ente proprietario, cautele nell uso, ecc. Divieto (coppe o simili), controllo periodico della tenuta del fissaggio, controllo dopo eventi importanti (scosse di terremoto)
16 Controllo e gestione Le fasi del controllo periodico e della gestione sono in capo a diversi soggetti, a seconda delle indicazioni contenute nel piano: Dirigente Scolastico Servizio di Prevenzione e Protezione Personale insegnante e tecnico di laboratorio Addetti antincendio La segnalazione di nuove situazioni da valutare è in capo a tutto il personale scolastico e agli studenti
17 Controllo e gestione Alcuni esempi Elemento Cosa Chi Come Quando Controllo delle dimensioni (larghezza e lunghezza) SPP Esame a vista (confronto con il precedente rilievo fatto) Ogni sei mesi (oppure dopo un evento sismico) Controllo della tenuta degli ancoraggi Insegnante di Scienze Motorie Esame a vista (o scuotimento della struttura) Una volta all anno (oppure dopo un evento sismico) Controllo della tenuta dell ancoraggio Tecnico di laboratorio Scuotimento con pertica gommata Una volta all anno (oppure dopo un evento sismico
18 Controllo e gestione Alcuni esempi Elemento Cosa Chi Come Quando Controllo del degrado SPP Esame a vista Una volta all anno (oppure dopo un evento sismico) Controllo della tipologia e tenuta degli ancoraggi SPP Esame a vista Una volta all anno (oppure dopo un evento sismico) Controllo della stabilità e dei sostegni SPP Esame visivo o scuotimento Una volta all anno (oppure dopo un evento sismico
19 Controllo e gestione Alcuni esempi Elemento Cosa Chi Come Quando Segnalazione a chiunque vi acceda Collab. scolastico Quando il pavimento è bagnato Controllo presenza e tenuta staffe, dispositivi antiapertura SPP, tecnico di laboratorio, ecc. Esame a vista (o scuotimento dell armadio) Una volta all anno (oppure dopo un evento sismico) Controllo presenza strisce antiscivolo Collab. scolastico Esame a vista Una volta all anno
20 Controllo e gestione Fondamentale l uso delle foto e tenuta scritta dei controlli e dei provvedimenti adottati
21 Controllo e gestione Rapporto con l Ente proprietario Con l Ente proprietario è possibile condividere (inserendolo nel piano): i livelli d urgenza delle segnalazioni le modalità di segnalazione la collaborazione per il controllo della struttura in caso di evento sismico la collaborazione per la messa in sicurezza degli elementi non strutturali
22 Piano gestione rischi strutturali e non Fa parte integrante del DVR E collegato al Piano d evacuazione Il piano E collegato al Piano d In-formazione Cortile e recinzione Può essere ampliato Parco giochi Verde Gestione disabilità
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