Dall osservazione al risultato scientifico. Amata Mercurio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Dall osservazione al risultato scientifico. Amata Mercurio"

Transcript

1 Dall osservazione al risultato scientifico Amata Mercurio

2 osa vogliamo studiare?

3 .per esempio. Fisica delle galassie e cosmologia Fisica delle stelle e del mezzo interstellare Fisica del sole Sistema solare e mezzo interplanetario

4 he tipo di osservazione vogliamo fare?

5 he tipo di osservazione vogliamo fare? Interferometria Imaging Imaging

6 L osservazione astronomica fotoni costituiscono il ponte tra noi ed il cosmo. fotone costituisce l unitl unità base del trasporto di energia della luce, e è un onda elettromagnetica che viaggia nello spazio. osservazione di una sorgente consiste nella raccolta e nell analisi i una predefinita porzione di fotoni da essa emessi, per mezzo di velatori.

7 Lo spettro elettromagnetico acquisizione di immagini a diverse lunghezze d onda è uno dei unti più importanti della ricerca astronomica. Per ogni regione dello spettro elettromagnetico esistono oggi trumenti di osservazione, che si basano su tecniche strumentali e

8 otoni appartenenti a regioni diverse dello spettro elettromagnetico forniscono formazioni su quantità fisiche diverse degli oggetti astronomici.se per esempio studiamo gli ammasi di galassie. distribuzione spaziale delle galaxies Ottico NIR cinematica delle galassie presenza di sottostrutture proprietà fotometriche delle galassie Raggi X gas caldo IntraCluster gradienti di temperature Radio interazione tra radio galassie e gas caldo presenza di campi magnetici popolazione di particelle relativistiche

9 Cosa osservare In che modo Teoria In che banda Con che strumento Conoscenza dell uso corretto della strumentazione Conoscenza delle tecniche di osservazione limiti dell atmosfera Pratica limiti dello limiti del sito

10 Cosa osservare In che modo Teoria In che banda Con che strumento Conoscenza dell uso corretto della strumentazione Conoscenza delle tecniche di osservazione limiti dell atmosfera Pratica limiti dello limiti del sito

11 Conoscenza e uso corretto della strumentazione Vi sono campi dell astronomia che vengono osservati e studiati meglio con un tipo di strumentazione piuttosto che un altra. Anche un telescopio semplice può essere utile per osservare oggetti vicini, per esempio appartenenti alla Via Lattea (ammassi di stelle e nebulose), ma possono essere anche adeguati per osservare galassie esterne vicine. E chiaro che più gli strumenti sono potenti, più forniranno immagini superbe, ma saranno proporzionalmente complessi e difficili sa usare.inoltre non dobbiamo dimenticare la turbolenza atmosferica

12 Cosa osservare In che modo Teoria In che banda Con che strumento Conoscenza dell uso corretto della strumentazione Conoscenza delle tecniche di osservazione limiti dell atmosfera Pratica limiti dello limiti del sito

13 Conoscenza delle tecniche di osservazione A causa della debolezza e della lontananza degli oggetti celesti, la loro osservazione non è agevole. Se poi aggiungiamo gli ostacoli atmosferici, aumenta il rischio di rimanere delusi. E buona regola evitare di dare solo una fugace occhiata agli oggetti che vogliamo studiare, persistendo il più possibile nell osservazione dell oggetto, consentendo anche al nostro cervello di accumulare un numero sempre maggiore di informazioni nel tempo. Nel caso in cui registriamo la nostra immagine mediante l uso di un rivelatore, dobbiamo tener presente che oggetti più deboli richiedono osservazioni più lunghe o la combinazione di osservazioni brevi per ottenere tempi di posa totali lunghi.

14 Rifrattore Borg 125 NGC 253

15 Cosa osservare In che modo Teoria In che banda Con che strumento Conoscenza dell uso corretto della strumentazione Conoscenza delle tecniche di osservazione limiti dell atmosfera Pratica limiti dello limiti del sito

16 Cosa è l estinzione atmosferica? (1) L estinzione atmosferica del segnale di una stella è dovuto all assorbimento dello strato di atmosfera terrestre Flusso osservato Flusso esterno specchio atmosfe ra Se l oggetto è allo zenith (guardando dritto) la massa d aria che il segnale deve attraversa è minore e quindi l assorbimento è minore. secθz θ z zenith 1 atmosfe ra Per definizione se osserviamo un oggetto allo zenith diciamo che lo stiamo osservando a 1 massa d aria, per cui se osserviamo in una direzione che forma un angolo θ z con lo zenith, stiamo osservando

17 Cosa è l estinzione atmosferica? (2) L estinzione dipende fortemente dalla banda di osservazione. Essa è molto alta nella parte blu della finestra ottica e diminuisce lentamente andando verso il rosso Dipende fortemente anche dall altitudine a cui è posto il telescopio. Per questo motivo i telescopi vengono messi anche a 4000 m di altezza.

18 Cosa osservare In che modo Teoria In che banda Con che strumento Conoscenza dell uso corretto della strumentazione Conoscenza delle tecniche di osservazione limiti dell atmosfera Pratica limiti dello limiti del sito

19 il SEEING fronte d onda d piano zona di turbolenza fronte d onda d distorto superficie i considera ottimo un seeing di 0.4 arcsec i considera buono un seeing di 0.8 arcsec i considera pessimo un seeing maggiore di 1.5 arcsec igliore seeing di Napoli = 2.4 arcsec!!! igliore seeing del deserto di Atacama (Cile) = 0.4 arcsec!!!

20 Illuminazione notturna

21

22 2600 m umidità: 4%

23 Strumenti delle nuove generazioni ESO - Very Large Telescope (4 x 8m)

24 Cosa osservare In che modo Teoria In che banda Con che strumento Conoscenza dell uso corretto della strumentazione Conoscenza delle tecniche di osservazione limiti dell atmosfera Pratica limiti dello limiti del sito

25 Rapporto S/N (1) Il rapporto S/N in un osservazione è fondamentale perché determina l errore che avremo sulla determinazione della magnitudine dell oggetto in questione. In un osservazione con CCD si hanno diverse sorgenti di rumore: il rumore fotonico, il rumore di lettura dei dati, il rumore dovuto all eccitazione termica degli elettroni il rumore dovuto alla non uniformità del CCD.

26 Rapporto S/N (2) Per la maggioranza delle osservazioni in bande larghe, il rumore fotonico domina su tutte le altre sorgenti di errore. S/N= n. Il problema è che bisogna sommare l errore dovuto ai conteggi della stella e quello dovuto ai conteggi del cielo: C stella = C stella+cielo -C cielo I conteggi relativi al cielo vengono sottratti, ma rimane il contributo sull errore S/N = C stella / (C stella +2C cielo ) Fondamentale è quindi minimizzare il contributo all errore dovuto al cielo.

27 Rapporto S/N (3) Nel progettare un osservazione è quindi opportuno tenere conto di questo e determinare il tempo di esposizione in modo tale che il segnale della stella sia molto maggiore rispetto a quello del cielo cosicché C stella >> C cielo S/N= (C stella )= n Se il segnale della stella è molto inferiore a quello del cielo C stella <<C cielo S/N= (2C cielo ) e diviene praticamente impossibile distinguere la nostra sorgente luminosa. Il ruolo del cielo è quindi fondamentale nella determinazione del rapporto S/N e quindi nella osservazione di oggetti deboli.

28 Rapporto S/N (4) Per ottenere un miglior rapporto S/N occorre allora: 1) utilizzare un telescopio più grande 2) aumentare il tempo di integrazione aumentando il tempo di esposizione della singola immagine oppure sommando più immagini. Infatti... Aumentando il diametro del telescopio di un fattore 2 si aumenta l area di raccolta di un fattore 4 e quindi facile dimostrare che per un dato tempo di esposizione S/N D Tel

29 Rapporto S/N (5) Vediamo qual è l andamento del rapporto S/N in funzione del tempo di integrazione e del diametro del telescopio: C = t R con t tempo di integrazione, R numero di conteggi al secondo S/N = t R stella / (t R stella +2 t R cielo ) = t R stella / (R stella +2R cielo ) S/N t Per migliorare il rapporto S/N di un fattore 2 dobbiamo quadruplicare il tempo di osservazione. Più lunga è la posa, maggiore è il segnale del cielo e quindi il disturbo del cielo, ma S/N aumenta perché il segnale della stella aumenta linearmente nel tempo, mentre il rumore del cielo aumenta solo come t

30 Notiamo infine che... Rapporto S/N (6) Quando a dominare è il rumore fotonico il rapporto S/N dipende solo dal numero totale dei fotoni rivelati e quindi è equivalente raggiungere il tempo di integrazione necessario con un unica esposizione o sommando più immagini nel caso in cui, invece, a predominare sia il rumore di lettura occorre fare un esposizione più lunga e non sommarne di brevi. Un problema delle pose lunghe è, per esempio, quello dei raggi cosmici che possono essere eliminato sommando o mediando più pose brevi. Ogni osservazione deve quindi essere attentamente progettato tenendo presente tutti i fattori in gioco,

31 Fonti di rumore sul segnale e immagini di calibrazione Corrente oscura (dark current) Flusso di corrente non nullo anche quando nessuna radiazione incide sul rivelatore. Ciò è dovuto ad impatti casuali di elettroni sul rivelatore causati dall energia termica. La corrente oscura è funzione del tempo di esposizione e della temperatura del rivelatore. Il suo effetto è additivo. Bias Per un pixel non esposto alla luce, il valore di zero può risultare traslato di una quantità positiva non nulla. Questo offset è proprio quello che noi indichiamo come livello zero dell immagine o bias. Per valutare questo livello di zero e le sue fluttuazioni, noi usiamo le immagini di calibrazione che chiamiamo di bias e che consistono in immagini con esposizioni di 0 sec, acquisite ad otturatore chiuso. Flat Field All interno di un CCD non tutti i pixel hanno lo stesso guadagno o la stessa efficienza quantic Di conseguenza, essi rispondono in modo diverso all illuminazione. Questa variazione di risposta pixel-a-pixel può essere corretta usando le immagini di flat-field, che devono avere, come caratteristica principale un illuminazione uniforme del rivelatore.

32 Pre-riduzione (1): Immagini di Bias Immagini di Bias: esposizioni con zer secondi di posa, servono a determinare rumore dovuto alla lettura del CCD anche i assenza di segnale Bias= bias i /N bias Superficie Valore Istogramma dei dei pixel di pixel una dell immagine nella porzione nella colonna riga 20x

33 Pre-riduzione (2): Immagini di Flat Field Flat Field: immagini ottenute illuminando uniformemente il CCD (o i cupola con uno schermo o in cielo al tramonto e all alba). Serve a correggere le disuniformità su piccola scala dovute a piccole Valore Superficie Valore differenze dei pixel dei pixel nella una tra porzione nella i colonna pixel riga e 20x20 quelle a grande scala Istogramma dovute alle dell immagine ottiche telescopio. Flat normalizzato= Flat i /N flat /<Flat>

34 Pre-riduzione (3) Immagini di Dark: immagini ottenute ad otturatore chiuso di durata uguale a quella delle esposizioni scientifiche. Servono a misurare il rumore dovuto all eccitazione termica degli elettroni. Attualmente questo rumore è quasi sempre trascurabile essendo i CCD raffreddati alla temperatura dell azoto liquido. Possono essere molto importanti nel caso di CCD amatoriali In definitiva mmagine preridotta=(immagine grezza -Bias -Dark)/Flat normalizzato)

35

36 nalisi ottica aging positione magnitudine (flusso) Spectroscopia velocità radiale (redshift)

37

38

39

40

Principi di Fotometria e Spettroscopia Parte II Amata Mercurio

Principi di Fotometria e Spettroscopia Parte II Amata Mercurio 9 Lezione n. Parole chiave: Fotometria, spettroscopia Massimo Brescia Principi di Fotometria e Spettroscopia Parte II Amata Mercurio Corso di Laurea: Laurea magistrale in Astrofisica e Scienze dello Spazio

Dettagli

Atmosfera terrestre ...

Atmosfera terrestre ... L atmosfera terrestre si comporta, in prima approssimazione, esattamente come un FILTRO che si interpone tra un sistema ottico con rivelatore e una sorgente celeste. In pratica uno strato di un dielettrico

Dettagli

Olimpiadi Italiane di Astronomia MAGNITUDINI

Olimpiadi Italiane di Astronomia MAGNITUDINI Olimpiadi Italiane di Astronomia Preparazione alla fase interregionale delle Olimpiadi Italiane di Astronomia MAGNITUDINI By Giuseppe Cutispoto Magnitudine apparente La magnitudine apparente (m) di una

Dettagli

Magnitudini e Diagramma H-R Giuseppe Cutispoto

Magnitudini e Diagramma H-R Giuseppe Cutispoto Magnitudini e Diagramma H-R Giuseppe Cutispoto INAF Osservatorio Astrofisico di Catania gcutispoto@oact.inaf.it Versione: 4 febbraio 018 Magnitudine apparente La magnitudine apparente (m) di una stella

Dettagli

Spettroscopia ottica di sorgenti celesti ignote

Spettroscopia ottica di sorgenti celesti ignote Spettroscopia ottica di sorgenti celesti ignote Filippo Dalla, Angelo La Rocca, Luca Palmieri ABSTRACT La spettroscopia è la scienza che si occupa dello studio e della misura di uno spettro, i dati che

Dettagli

Correzione radiometrica

Correzione radiometrica Correzione radiometrica Correzione delle immagini I dati raccolti dai sensori per telerilevamento necessitano, prima dell utilizzo nelle applicazioni, di una serie di correzioni per eliminare o limitare

Dettagli

Preprocessing di un immagine in scala di grigi parte 1/2

Preprocessing di un immagine in scala di grigi parte 1/2 Preprocessing di un immagine in scala di grigi parte 1/2 Preview Immagini CCD/CMOS a lunga esposizione sono sempre affette da tre tipi di difetti: (1) Durante l esposizione, un segnale termico parassita

Dettagli

Laboratorio di Astrofisica Corso per la Laurea Magistrale in Astrofisica e Cosmologia

Laboratorio di Astrofisica Corso per la Laurea Magistrale in Astrofisica e Cosmologia Università di Bologna DIFA Silvia Galleti Schede utilizzate per le lezioni di Laboratorio di Astrofisica Corso per la Laurea Magistrale in Astrofisica e Cosmologia Note: Le immagini e le tabelle non sono

Dettagli

RELAZIONE OSSERVAZIONI 18-19/06/2010

RELAZIONE OSSERVAZIONI 18-19/06/2010 RELAZIONE OSSERVAZIONI 18-19/06/2010 Per il progetto delle Olimpiadi avevamo a disposizione la seconda parte della notte, ovvero da mezzanotte circa fino all'alba. Lo strumento utilizzato per l'acquisizione

Dettagli

Transito di TrEs-4, 17 Agosto 2007

Transito di TrEs-4, 17 Agosto 2007 Daniele Gasparri Perugia, 22 Agosto 2007 danielegasparri@yahoo.it www.danielegasparri.com Transito di TrEs-4, 17 Agosto 2007 Le condizioni del cielo erano molto buone, con magnitudine limite allo zenith

Dettagli

Nuovi mondi possibili: i pianeti extrasolari. INAF - Osservatorio Astronomico di Brera

Nuovi mondi possibili: i pianeti extrasolari. INAF - Osservatorio Astronomico di Brera Nuovi mondi possibili: i pianeti extrasolari INAF - Osservatorio Astronomico di Brera Mario.Carpino@inaf.it Ordini di grandezza Distanza Massa Unità di distanza 1 Unità Astronomica (AU) = 1.496 10 8 km

Dettagli

Determinazione della curva di luce e della massa di NGC 2748

Determinazione della curva di luce e della massa di NGC 2748 Determinazione della curva di luce e della massa di NGC 2748 Marco Berton, Liceo Scientifico U. Morin - Mestre Alessio Dalla Valle, Liceo Scientifico G. Bruno Mestre Luca Marafatto, Liceo Classico M. Foscarini

Dettagli

Misura della temperatura superficiale di Betelgeuse mediante il metodo spettroscopico

Misura della temperatura superficiale di Betelgeuse mediante il metodo spettroscopico NapoliAstronomia2010 XLIII Congresso UAI INAF Osservatorio Astronomico di Capodimonte 23-26 settembre Misura della temperatura superficiale di Betelgeuse mediante il metodo spettroscopico L obiettivo e

Dettagli

RELAZIONE FINALE SPERIMESTATE IDENTIFICAZIONE SORGENTI CELESTI

RELAZIONE FINALE SPERIMESTATE IDENTIFICAZIONE SORGENTI CELESTI RELAZIONE FINALE SPERIMESTATE IDENTIFICAZIONE SORGENTI CELESTI Mattia Bazzani e Cheker Maamouri ABSTRACT Questo laboratorio ha come obiettivo l'identificazione di sorgenti celesti ignote rivelate alle

Dettagli

RELAZIONE SU OSSERVAZIONI IN CIELO SULLO STATO DEL SISTEMA OTTICO DEL TELESCOPIO TT1

RELAZIONE SU OSSERVAZIONI IN CIELO SULLO STATO DEL SISTEMA OTTICO DEL TELESCOPIO TT1 RELAZIONE SU OSSERVAZIONI IN CIELO E SULLO STATO DEL SISTEMA OTTICO DEL TELESCOPIO TT1 Preparato da: Prof. Luigi Colangeli Ing. Dario Mancini Ing. Fausto Cortecchia Dr. Juan Alcalà Napoli 10 Luglio 2006

Dettagli

Spettroscopia: Calibrazioni, caratteristiche del proprio spettrometro, scelta delle condizioni operative. Preparazione ad una notte osservativa.

Spettroscopia: Calibrazioni, caratteristiche del proprio spettrometro, scelta delle condizioni operative. Preparazione ad una notte osservativa. Spettroscopia: Calibrazioni, caratteristiche del proprio spettrometro, scelta delle condizioni operative. Preparazione ad una notte osservativa. Paolo Valisa - Oss. Astro Schiaparelli - Varese 30 Caratteristiche

Dettagli

Introduzione alla Cosmologia Fisica Lezione 11

Introduzione alla Cosmologia Fisica Lezione 11 Introduzione alla Cosmologia Fisica Lezione 11 La radioastronomia Giorgio G.C. Palumbo Università degli Studi di Bologna Dipartimento di Astronomia Lo spettro elettromagnetico Osservare il cielo solo nella

Dettagli

Astronomia Strumenti di analisi

Astronomia Strumenti di analisi Corso facoltativo Astronomia Strumenti di analisi Christian Ferrari & Gianni Boffa Liceo di Locarno Parte E: Strumenti di analisi Radiazione elettromagnetica Interazione radiazione - materia Redshift Misura

Dettagli

6 CORSO DI ASTRONOMIA

6 CORSO DI ASTRONOMIA 6 CORSO DI ASTRONOMIA Il Telescopio, dall antichità ai giorni nostri 5 marzo 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Nascita di strumenti

Dettagli

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla

Dettagli

Principi di Fotometria e Spettroscopia Parte I Amata Mercurio

Principi di Fotometria e Spettroscopia Parte I Amata Mercurio 9 Lezione n. Parole chiave: Fotometria, spettroscopia Massimo Brescia Principi di Fotometria e Spettroscopia Parte I Amata Mercurio Corso di Laurea: Laurea magistrale in Astrofisica e Scienze dello Spazio

Dettagli

L Effetto Sunyaev-Zel dovich

L Effetto Sunyaev-Zel dovich L Effetto Sunyaev-Zel dovich Raffaele Pontrandolfi Corso di Astrofisica e Particelle Elementari Motivazione Mostrare in modo introduttivo come dall effetto Sunyaev-Zel dovich termico si può ricavare la

Dettagli

SPETTROSCOPIA CON UN RETICOLO DI DIFFRAZIONE: LE LINEE TELLURICHE D. TREZZI 08/04/2013

SPETTROSCOPIA CON UN RETICOLO DI DIFFRAZIONE: LE LINEE TELLURICHE D. TREZZI 08/04/2013 SPETTROSCOPIA CON UN RETICOLO DI DIFFRAZIONE: LE LINEE TELLURICHE D. TREZZI (davide@astrotrezzi.it) 08/04/2013 In questo articolo sono riportate le misure di lunghezza d onda delle linee telluriche (più

Dettagli

L'Astrofisica va a scuola 16 Novembre 2004

L'Astrofisica va a scuola 16 Novembre 2004 L'Astrofisica va a scuola 16 Novembre 2004 Concetti guida nella progettazione dei telescopi terrestri e telescopi passivi, attivi, adattavi Docente F. Cortecchia L Astrofisica va a scuola - Napoli - OAC

Dettagli

Laboratorio di Astrofisica

Laboratorio di Astrofisica Università di Bologna Dip. di Fisica e Astronomia Schede utilizzate per le lezioni di Laboratorio di Astrofisica Corso per la Laurea Magistrale in Astrofisica e Cosmologia Note: Queste immagini e tabelle

Dettagli

Identificazione di sorgenti celesti ignote

Identificazione di sorgenti celesti ignote Identificazione di sorgenti celesti ignote Matteo Bergonzoni e Andrea Zerbini Abstract In questo laboratorio abbiamo identificato la natura di quattro sorgenti celesti ignote (pbc0706, igr1711+39, igr17325+25,

Dettagli

I molti volti dell'universo

I molti volti dell'universo I molti volti dell'universo L astronomia infrarossa Paolo Saracco INAF - Osservatorio Astronomico di Brera / DVWURQRPLDLQIUDURVVD 2OWUHLOLPLWL /DVFRSHUWD GHOOD UDGLD]LRQH,5 3URSULHWDC ILVLFKH GHOO,5 /

Dettagli

Spettroscopia di righe in assorbimento interstellari. Spettroscopia di righe in assorbimento interstellari

Spettroscopia di righe in assorbimento interstellari. Spettroscopia di righe in assorbimento interstellari Spettroscopia di righe in assorbimento interstellari Lezione ISM 6 G. Vladilo Astronomia Osservativa C, Lezione ISM 6, Vladilo (2011) 1 Spettroscopia di righe in assorbimento interstellari Alta risoluzione

Dettagli

La Via Lattea. Lezione 5

La Via Lattea. Lezione 5 Lezione 5 La struttura della Galassia La Galassia ha 3 componenti principali: disco (stelle, gas, polvere); sferoide (bulge; stelle); alone (stelle, materia oscura). Il Sole si trova nel disco ad una distanza

Dettagli

Il nucleo della Via Lattea. Lezione 2

Il nucleo della Via Lattea. Lezione 2 Il nucleo della Via Lattea Lezione 2 La struttura della Galassia La Galassia ha 3 componenti principali: disco (stelle, gas, polvere); sferoide (bulge; stelle); alone (stelle, materia oscura). Il Sole

Dettagli

Realizzazione pratica di accessori

Realizzazione pratica di accessori Realizzazione pratica di accessori per il miglioramento delle riprese CCD Enrico Prosperi MPC 160 Oss. di Castelmartini, Larciano (PT) Necessità Mancanza di attrezzature che soddisfino specifiche esigenze

Dettagli

13 ottobre Prof. Manlio Bellesi

13 ottobre Prof. Manlio Bellesi XV OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA MODENA 2015 13 ottobre 2014 Prof. Manlio Bellesi Fin dalle origini gli esseri umani hanno osservato il cielo. Cosmologie, miti, religioni, aspirazioni e sogni hanno

Dettagli

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la 1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due

Dettagli

Si fuit aliquod tempus antequam faceres caelum et terram

Si fuit aliquod tempus antequam faceres caelum et terram Si fuit aliquod tempus antequam faceres caelum et terram Alessandro De Angelis Dipartimento di Fisica dell Universita di Udine e INFN Trieste Giornate Scientifiche di Udine e Pordenone, Marzo 2002 Time

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DI 4 SORGENTI CELESTI IGNOTE. F. Bichicchi, D. Sgubbi, M. Vincenzi

IDENTIFICAZIONE DI 4 SORGENTI CELESTI IGNOTE. F. Bichicchi, D. Sgubbi, M. Vincenzi IDENTIFICAZIONE DI 4 SORGENTI CELESTI IGNOTE F. Bichicchi, D. Sgubbi, M. Vincenzi Abstract In seguito a osservazioni del cielo può accadere di rilevare sorgenti ignote. Per cercare di capire quale è la

Dettagli

Osservatorio di Bassano Bresciano Supernova SB211BY

Osservatorio di Bassano Bresciano Supernova SB211BY Sommario Premesse... 1 Dati... 1 Le misure... 1 Conclusioni... 11 Premesse La supernova SN2011BY è stata osservata all osservatorio di Bassano Bresciano al fine di verificare se la curva di luce nella

Dettagli

Cinematica delle galassie DISPERSIONE DELLA VELOCITÀ IN UNA GALASSIA ELLITTICA

Cinematica delle galassie DISPERSIONE DELLA VELOCITÀ IN UNA GALASSIA ELLITTICA IL CIELO COME LABORATORIO EDIZIOE 2005/2006 1 Cinematica delle galassie DISPERSIOE DELLA VELOCITÀ I UA GALASSIA ELLITTICA Giacomo Bighin, Matteo Colombo, Bianca Ferrarese, Gaia Griguolo Liceo Scientifico

Dettagli

Spettroscopia di assorbimento UV-Vis

Spettroscopia di assorbimento UV-Vis Spettroscopia di assorbimento UV-Vis Metodi spettroscopici La spettroscopia studia i fenomeni alla base delle interazioni della radiazione con la materia Le tecniche spettroscopiche sono tutte quelle tecniche

Dettagli

Possibili campi di collaborazione tra amatori e professionisti

Possibili campi di collaborazione tra amatori e professionisti Possibili campi di collaborazione tra amatori e professionisti Roberto Nesci, Universita La Sapienza 25/04/2010 R. Nesci, Scuola UAI Asiago 1 Misure possibili Le misure possibili si possono suddividere

Dettagli

Istituto Nazionale di Astrofisica ~ Osservatorio Astronomico di Capodimonte rr.t'iiitiullluiidi1fu1 RELAZIONE SULLO STATO DEL SISTEMA OTTICO

Istituto Nazionale di Astrofisica ~ Osservatorio Astronomico di Capodimonte rr.t'iiitiullluiidi1fu1 RELAZIONE SULLO STATO DEL SISTEMA OTTICO 1 { \_~, ~ I N A F /... I rr.t'iiitiullluiidi1fu1 RELAZIONE SU OSSERVAZIONI IN CIELO E SULLO STATO DEL SISTEMA OTTICO DEL TELESCOPIO TTI Preparato da: Prof. Luigi Colangeli Ing. Dario Mancini Ing. Fausto

Dettagli

Anche nell acquisizione dati con CCD si punta ad ottenere il migliore S/N possibile.

Anche nell acquisizione dati con CCD si punta ad ottenere il migliore S/N possibile. IL RAPPORTO EGNALE/RUMORE NEI DATI CCD In tutte le misure fisiche la precisione associata alla misura è altrettanto importante che la misura stessa. La precisione è misurata dall indeterminazione (errore)

Dettagli

Studio fotometrico delle Galassie Early type dell ammasso della Vergine (Virgo Cluster)

Studio fotometrico delle Galassie Early type dell ammasso della Vergine (Virgo Cluster) Studio fotometrico delle Galassie Early type dell ammasso della Vergine (Virgo Cluster) Progetto Educativo Il Cielo come laboratorio a.s. 2003-2004 Scuola Polo Liceo Scientifico E.Curiel Lavoro realizzato

Dettagli

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Sull Espansione dell Universo Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Seminario Didattico 2014 1 Sommario Il quadro osservativo in cosmologia Il Big Bang, l inflazione e L Universo

Dettagli

Astrofisica Generale Mod.B

Astrofisica Generale Mod.B Astrofisica Generale Mod.B parte III Classificazione ad alti z Laurea Specialistica in Astronomia AA 2007/08 Alessandro Pizzella Sommario 1) Classificazione automatica e per alti z. 1a) da immagini: Indici

Dettagli

Scala di un telescopio

Scala di un telescopio Scala di un telescopio Esprime la corrispondenza fra la separazione lineare (cm, mm) sul piano focale del telescopio e la separazione angolare (gradi, primi, secondi) in cielo Normalmente si esprime in

Dettagli

Olimpiadi Italiane di Astronomia I TELESCOPI

Olimpiadi Italiane di Astronomia I TELESCOPI Olimpiadi Italiane di Astronomia Preparazione alla fase interregionale delle Olimpiadi Italiane di Astronomia I TELESCOPI By Giuseppe Cutispoto Telescopi Astronomici Lo studio dei corpi celesti è, in gran

Dettagli

Astronomia Lezione 17/10/2011

Astronomia Lezione 17/10/2011 Astronomia Lezione 17/10/2011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics B. W. Carroll, D. A. Ostlie, Addison Wesley

Dettagli

L Universo Invisibile. Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico

L Universo Invisibile. Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico L Universo Invisibile Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE 1. Onde elettromagnetiche e le varie frequenze 2. Fotografia nell infrarosso e nell ultravioletto 3. Intensificazione

Dettagli

Le infrastrutture astronomiche di nuova generazione: asset strategici per il futuro dell umanità

Le infrastrutture astronomiche di nuova generazione: asset strategici per il futuro dell umanità Le infrastrutture astronomiche di nuova generazione: asset strategici per il futuro dell umanità 1 In fase di costruzione: E-ELT, il più grande telescopio al mondo 2 In fase di costruzione: SKA: Square

Dettagli

M.PAOLILLO (E IL GRUPPO DI ASTROFISICA) MISURE ASTRONOMICHE CON IL TELESCOPIO DE RITIS

M.PAOLILLO (E IL GRUPPO DI ASTROFISICA) MISURE ASTRONOMICHE CON IL TELESCOPIO DE RITIS M.PAOLILLO (E IL GRUPPO DI ASTROFISICA) MISURE ASTRONOMICHE CON IL TELESCOPIO DE RITIS PRINCIPI DI OTTICA: RIFRATTORE RITCHEY- CHRÉTIEN Il Planewave CDK 20 della Baader Planetarium è un telescopio rifrattore

Dettagli

Telescopi Astronomici

Telescopi Astronomici Telescopi Astronomici Giuseppe Cutispoto INAF Osservatorio Astrofisico di Catania gcutispoto@oact.inaf.it Versione: 5 febbraio 2018 Lo studio dei corpi celesti è, in gran parte, basato sull analisi della

Dettagli

Misure su pianeti extrasolari e blazars all'oarpaf. Chiara Righi Università degli studi di Genova 24 Settembre 2015

Misure su pianeti extrasolari e blazars all'oarpaf. Chiara Righi Università degli studi di Genova 24 Settembre 2015 Misure su pianeti extrasolari e blazars all'oarpaf. Chiara Righi Università degli studi di Genova 24 Settembre 2015 1 Dove si trova l osservatorio? L osservatorio Astronomico Regionale del Parco Antola,

Dettagli

Esperienza di laboratorio: Misura di alcuni parametri di una Camera CCD

Esperienza di laboratorio: Misura di alcuni parametri di una Camera CCD Esperienza di laboratorio: Misura di alcuni parametri di una Camera CCD Lo scopo dell esperienza è la misura di alcuni parametri della camera CCD a disposizione. I parametri da misurare sono: Corrente

Dettagli

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15 Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri Lezione 15 Buchi neri nei nuclei galattici Nell ipotesi che gli AGN siano alimentati da accrescimento di massa su un buco nero l attività AGN deva lasciare un resto

Dettagli

Corso di Radioastronomia 2

Corso di Radioastronomia 2 Corso di Radioastronomia 2 Aniello (Daniele) Mennella Davide Maino Dipartimento di Fisica Prima parte: principali meccanismi di emissione e assorbimento Parte 1 Lezione 4 L emissione da polvere interstellare

Dettagli

Lo Spettro Elettromagnetico

Lo Spettro Elettromagnetico Spettroscopia 1 Lo Spettro Elettromagnetico Lo spettro elettromagnetico è costituito da un insieme continuo di radiazioni (campi elettrici e magnetici che variano nel tempo, autogenerandosi) che va dai

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica CURRICULUM ASTROFISICA E FISICA DELLO SPAZIO Anno Accademico 2011-2012 PROGRAMMA

Dettagli

Lezione 5. La misura delle distanze in astrofisica

Lezione 5. La misura delle distanze in astrofisica Lezione 5 La misura delle distanze in astrofisica La misura delle distanze in astrofisica Per misurare le distanze dagli oggetti celesti è necessario disporre di regoli e di una scala che consenta di calibrare

Dettagli

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla

Dettagli

Formazione ed Evoluzione delle Galassie: un problema di archeologia cosmica. Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste

Formazione ed Evoluzione delle Galassie: un problema di archeologia cosmica. Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste Formazione ed Evoluzione delle Galassie: un problema di archeologia cosmica Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste La Via Lattea Anticamente la Via Lattea era... Il latte perso

Dettagli

quando la vita di una stella sta per giungere al termine l'idrogeno diminuisce limitando le fusione nucleare all interno

quando la vita di una stella sta per giungere al termine l'idrogeno diminuisce limitando le fusione nucleare all interno le stelle sono corpi celesti che brillano di luce propria hanno la forma di sfere luminose ed emettono radiazioni elettromagnetiche causate dalle reazioni nucleari che avvengono al loro interno (atomi

Dettagli

5 CORSO DI ASTRONOMIA

5 CORSO DI ASTRONOMIA 5 CORSO DI ASTRONOMIA Evoluzione dell Universo e Pianeti Extrasolari 13 febbraio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Parte Prima La Teoria

Dettagli

Corso di Radioastronomia 2

Corso di Radioastronomia 2 Corso di Radioastronomia 2 Aniello (Daniele) Mennella Davide Maino Dipartimento di Fisica Prima parte: principali meccanismi di emissione e assorbimento Parte 1 Lezione 2 L emissione di sincrotrone La

Dettagli

Fondamenti di Astrofisica. Alessandro Marconi

Fondamenti di Astrofisica. Alessandro Marconi Alessandro Marconi Contatti, Bibliografia e Lezioni Prof. Alessandro Marconi Dipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio, Largo E. Fermi 2 email: marconi@arcetri.astro.it, alessandro.marconi@unifi.it

Dettagli

Stefano Borgani Dipartimento di Fisica Universita di Trieste (INAF & INFN - Trieste)

Stefano Borgani Dipartimento di Fisica Universita di Trieste (INAF & INFN - Trieste) Il Lato Oscuro dell Universo Stefano Borgani Dipartimento di Fisica Universita di Trieste (INAF & INFN - Trieste) Episodio 1: L Universo che osserviamo Episodio 2: I fondamenti della Cosmologia moderna

Dettagli

Modello Cosmologico Standard Paola M. Battaglia

Modello Cosmologico Standard Paola M. Battaglia Modello Cosmologico Standard Paola M. Battaglia l alba dell universo I primi risultati cosmologici del satellite Planck Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Fisica 11 aprile 2013 Cosmologia

Dettagli

INTRODUZIONE. ...et semina rerum...quod ex illis sunt omnia primis... e semi delle cose, che gli elementi primi son essi, onde il tutto si forma.

INTRODUZIONE. ...et semina rerum...quod ex illis sunt omnia primis... e semi delle cose, che gli elementi primi son essi, onde il tutto si forma. INTRODUZIONE Una relazione profonda collega i fenomeni su grande scala ai costituenti fondamentali della materia; La relazione tra le cose e i i semi delle cose, di cui ci parla Lucrezio. Questo legame

Dettagli

M.PAOLILLO (E IL GRUPPO DI ASTROFISICA) ACQUISIZIONE ED ANALISI DI IMMAGINI ASTRONOMICHE CON IL TELESCOPIO DE RITIS

M.PAOLILLO (E IL GRUPPO DI ASTROFISICA) ACQUISIZIONE ED ANALISI DI IMMAGINI ASTRONOMICHE CON IL TELESCOPIO DE RITIS M.PAOLILLO (E IL GRUPPO DI ASTROFISICA) ACQUISIZIONE ED ANALISI DI IMMAGINI ASTRONOMICHE CON IL TELESCOPIO DE RITIS PRINCIPI DI OTTICA: RIFRATTORE RITCHEY- CHRÉTIEN Il Planewave CDK 20 della Baader Planetarium

Dettagli

Introduzione. Il rumore spesso e causato da sorgenti esterne al sistema elettronico che stiamo studiando:

Introduzione. Il rumore spesso e causato da sorgenti esterne al sistema elettronico che stiamo studiando: Introduzione Si definisce rumore, nel senso piu generale del termine, un qualsiasi disturbo che nasconde o interferisce con il segnale che stiamo misurando Il rumore spesso e causato da sorgenti esterne

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLE STELLE

CARATTERISTICHE DELLE STELLE CARATTERISTICHE DELLE STELLE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione I parametri stellari più importanti sono: la le la la luminosità, dimensioni, temperatura e massa. Una stella è inoltre

Dettagli

ASTROtrezzi.it il sito internet personale di D. Trezzi Il campionamento

ASTROtrezzi.it il sito internet personale di D. Trezzi   Il campionamento Il campionamento Nel post "Il potere risolutivo", abbiamo visto come la risoluzione delle nostre immagini astronomiche dipendano dalla qualità ottica dello strumento, dalla turbolenza atmosferica e dal

Dettagli

Fotometria Relativa con i CCD

Fotometria Relativa con i CCD Fotometria Relativa con i CCD Ferdinando Patat European Southern Observatory - fpatat@eso.org Settembre 006 1. Introduzione Si supponga di aver osservato un certo campo stellare che includa sia l oggetto

Dettagli

Astronomia INTRODUZIONE

Astronomia INTRODUZIONE Astronomia 2015-16 INTRODUZIONE Contenuti: Corso di Astronomia 2015-2016 Prof. Marco Bersanelli Fondamenti Struttura stellare Evoluzione stellare Strumentazione per astrofisica Astrofisica galattica Astrofisica

Dettagli

Materia oscura nell Universo

Materia oscura nell Universo Materia oscura nell Universo Biblioteca Civica Archimede Settimo Torinese, aprile 2013 Alessandro Bottino Università di Torino/INFN Un viaggio in tre tappe nell Universo Pi Prima tappa: Le osservazioni

Dettagli

Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane.

Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane. Libbiano, 7 Dicembre 2014 Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane. A cura di Alberto Villa Pianeti extrasolari Pianeti extrasolari In conseguenza di questo effetto, se la disposizione geometrica

Dettagli

Cenni di fotometria astronomica

Cenni di fotometria astronomica Cenni di fotometria astronomica Lo splendore relativo degli astri può essere misurato facilmente con l occhio nudo; già gli antichi infatti, e in particolare Ipparco e poi Tolomeo, avevano suddiviso le

Dettagli

3. (Da Veterinaria 2006) Perché esiste il fenomeno della dispersione della luce bianca quando questa attraversa un prisma di vetro?

3. (Da Veterinaria 2006) Perché esiste il fenomeno della dispersione della luce bianca quando questa attraversa un prisma di vetro? QUESITI 1 FENOMENI ONDULATORI 1. (Da Medicina 2008) Perché un raggio di luce proveniente dal Sole e fatto passare attraverso un prisma ne emerge mostrando tutti i colori dell'arcobaleno? a) Perché riceve

Dettagli

Classificazione delle Galassie

Classificazione delle Galassie Classificazione delle Galassie La classificazione delle galassie può essere condotta secondo diversi criteri, quali la dimensione, la morfologia e il tipo di radiazione maggiormente emessa; comunemente

Dettagli

Fotometria asteroidale al limite del SNR

Fotometria asteroidale al limite del SNR XXVI Convegno Nazionale del GAD Gruppo Astronomia Digitale Fotometria asteroidale al limite del SNR Osservatorio Astronomico Montagna Pistoiese Relatore: Paolo Bacci Responsabile Sezione Asteroidi UAI

Dettagli

Il lato oscuro dell universo

Il lato oscuro dell universo Gran Sasso Science Institute - L'Aquila 25-26 Ottobre 2018 Nuovi orizzonti di una scienza in divenire Il lato oscuro dell universo Marco Bersanelli Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano

Dettagli

Telescopi. Il telescopio come concentratore della radiazione ricevuta per rivelare oggetti deboli Lenti e specchi Telescopi per raggi X e gamma

Telescopi. Il telescopio come concentratore della radiazione ricevuta per rivelare oggetti deboli Lenti e specchi Telescopi per raggi X e gamma Telescopi Il telescopio come concentratore della radiazione ricevuta per rivelare oggetti deboli Lenti e specchi Telescopi per raggi X e gamma LBT: 2 Telescopi con D=8,4 m (Monte Graham Arizona Lenti convergenti

Dettagli

Atmosfera terrestre. Fluttuazioni atmosferiche comportano probs nel VIS (seeing & scintillation) o nel FIR/mm (atmospheric noise)

Atmosfera terrestre. Fluttuazioni atmosferiche comportano probs nel VIS (seeing & scintillation) o nel FIR/mm (atmospheric noise) Fluttuazioni atmosferiche comportano probs nel VIS (seeing & scintillation) o nel FIR/mm (atmospheric noise) Difficile realizzare un modello capace di descrivere correttamente le fluttuazioni atmosferiche

Dettagli

Laurea triennale in Fisica a.a

Laurea triennale in Fisica a.a Laurea triennale in Fisica a.a. 2010-2011 CORSO DI ASTRONOMIA LEZIONE 11_1 24 maggio 2011 Prof. Angelo Angeletti Rilevazione del transito di un pianeta extrasolare Il transito di un pianeta extrasolare

Dettagli

Osservazione di eventi rari e valutazione della significatività statistica

Osservazione di eventi rari e valutazione della significatività statistica Osservazione di eventi rari e valutazione della significatività statistica Edoardo Bossini Erice, 28-30 Maggio 2017 Long Distance Correlation (LDC) In questa masterclass andremo ad analizzare le correlazioni

Dettagli

Il termine colore indica l interpretazione che il nostro cervello dà alla radiazione elettromagnetica emessa da un corpo. Si definisce luminosa

Il termine colore indica l interpretazione che il nostro cervello dà alla radiazione elettromagnetica emessa da un corpo. Si definisce luminosa Teoria dei Colori Il termine colore indica l interpretazione che il nostro cervello dà alla radiazione elettromagnetica emessa da un corpo. Si definisce luminosa quella parte di radiazione elettromagnetica

Dettagli

Scuola di Storia della Fisica

Scuola di Storia della Fisica Scuola di Storia della Fisica Sulla Storia dell Astronomia: il Novecento. Gli strumenti, le scoperte, le teorie. Asiago 22-26 Febbraio 2016 GLOSSARIO: Radiazione elettromagnetica -Spettro Biagio Buonaura

Dettagli

Astrofisica Generale Mod.B

Astrofisica Generale Mod.B Astrofisica Generale Mod.B parte VI Cinematica delle Galassie Laurea Specialistica in Astronomia AA 2008/09 Alessandro Pizzella Sommario Spettroscopia monodimensionale Spettroscopia bidimensionale Proiezione

Dettagli

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Nebbie cosmiche: le prime galassie dell'universo. Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico

Dettagli

Le Galassie. Lezione 8

Le Galassie. Lezione 8 Le Galassie Lezione 8 Proprietà di una galassia E possibile ottenere spettri ed immagini di una galassia a tutte le lunghezze d onda (dal radio ai raggi X). Si possono quindi avere due tipi di osservazioni

Dettagli

Unità 2 - L ambiente celeste

Unità 2 - L ambiente celeste Unità 2 - L ambiente celeste 1 1. La Sfera celeste Stelle in rotazione 2 1. La Sfera celeste Punti di riferimento sulla Sfera celeste 3 1. La Sfera celeste Individuare la Stella polare sulla Sfera celeste

Dettagli

Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Palermo. Seconda lezione. Antonio Maggio. INAF Osservatorio Astronomico di Palermo

Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Palermo. Seconda lezione. Antonio Maggio. INAF Osservatorio Astronomico di Palermo Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Palermo Seconda lezione Antonio Maggio INAF Osservatorio Astronomico di Palermo Argomenti e concetti già introdotti Astrometria: posizione

Dettagli

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce Stelle - corpo celeste di forma più o meno sferica - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce - il Sole è una stella - Quasi tutto ciò che sappiamo

Dettagli

Bande elettromagnetiche, brillanza superficiale, intensità specifica

Bande elettromagnetiche, brillanza superficiale, intensità specifica Corso di introduzione all'astrofisica secondo modulo Programma svolto A.A. 2010-2011 Astronomia ad occhio nudo Il funzionamento dell'occhio umano Il meccanismo della visione Sensibilità spettrale 1. Potere

Dettagli

Sensori CCD. Dispositivi per la cattura delle immagini. Condensatore MOS (Metal Oxide Silicon) Sensori CCD. I Sensori CCD

Sensori CCD. Dispositivi per la cattura delle immagini. Condensatore MOS (Metal Oxide Silicon) Sensori CCD. I Sensori CCD Sensori CCD Dispositivi per la cattura delle immagini I Sensori CCD Il CCD (abbreviazione di Charge Coupled Device) è utilizzato come sensore ottico in telecamere e fotocamere, cioè il componente che permette

Dettagli

4. Gli oggetti non stellari

4. Gli oggetti non stellari 1. Oltre le stelle 2. Le nebulose In cielo sono presenti anche corpi luminosi diffusi. Il nome nebulose si riferisce all'aspetto sfuocato di questi oggetti e non ad ipotesi sulla loro natura. 3. Charles

Dettagli

Telerilevamento e Modellistica Forestale

Telerilevamento e Modellistica Forestale Telerilevamento e Modellistica Forestale ezione 7 Correzioni e calibrazioni Dario Papale Contributi: Vern Vanderbilt, TA- Quinn Hart, M. Meroni, CCRS Correzione delle immagini I dati raccolti dai sensori

Dettagli