Obiettivo Strategico 6. Agiamo con una struttura capillare, efficace e trasparente, facendo tesoro dell opera del Volontariato.
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- Irma Papi
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1 CROCE ROSSA ITALIANA Obiettivo Strategico 6 Agiamo con una struttura capillare, efficace e trasparente, facendo tesoro dell opera del Volontariato. Formatore del Personale e Quadri Dirigenti COME AGIRE NEL TERRITORIO? LA FIDUCIA DA PARTE DELLA POPOLAZIONE NEI CONFRONTI DELLA CROCE ROSSA E TANTO MAGGIORE QUANTO SAREMO IN GRADO DI RISPONDERE ALLE NECESSITA ED AI BISOGNI CONCRETI DEL NOSTRO TERRITORIO. 1
2 LA PIANIFICAZIONE Pianificare un attività o un progetto, vuol dire muovere ordinatamente i seguenti 5 passi: 1.Analizzare la realtà in cui si intende operare (ANALISI DEI BISOGNI); 2.Programmare ciò che si vuole fare all interno di questa realtà; 3.Promuovere e Sostenere l attività mediante la realizzazione di campagne di fundraising; 4.Eseguire ordinatamente ciò che si è pianificato; 5.Valutare ciò che si è realizzato. IL PROCESSO PROGETTUALE E così strutturato: nascita dell idea; sviluppo dell idea; realizzazione del progetto; valutazione globale. N.B. LE ATTIVITA NON VANNO SOLO PIANIFICATE, MA ANCHE COMUNICATE E DIVULGATE AGLI UTENTI FINALI. 2
3 LA PIANIFICAZIONE Cosa vuol dire PIANIFICARE? Scegliere e dare priorità alle azioni da compiere in una determinata situazione, tenendo conto delle risorse e del tempo che si hanno a disposizione. LA PIANIFICAZIONE ANALISI DEI BISOGNI Identificare le caratteristiche della realtà in cui si svilupperà l attività (Assistenti sociali, Dirigenti scolastici, altre Associazioni o Enti); Stabilire la natura delle necessità e dei problemi che si riscontreranno; Identificare le risorse disponibili, i punti di forza e debolezza, le opportunità e le minacce. 3
4 LA PIANIFICAZIONE PROGRAMMAZIONE Analizzare le necessità ed i problemi; Confrontarli con le risorse a disposizione; Elaborare una priorità degli obbiettivi raccolti REDAZIONE DEL PROGETTO LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA Realizzare un attività, vuol dire coinvolgere in modo paritario tutti, al fine di perseguire un obiettivo sociale. La progettazione partecipata, è uno strumento in grado di interessare tutti i Volontari nei processi decisionali e attività. 4
5 LA PIANIFICAZIONE: fundraising Per raccogliere i fondi necessari a sostenere un azione senza finalità di lucro, ci serviamo di un sistema in grado di sviluppare i nostri obiettivi sociali. IL FUNDRAISING (raccolta fondi) LA PIANIFICAZIONE: fundraising Il Fund Raising è la scienza della sostenibilità finanziaria di una causa sociale. Occorre colpire al cuore facendo capire qual è il dramma che si combatte, e di quanto l aiuto di tutti sia indispensabile per combatterlo ed eliminarlo. 5
6 Definizione: Efficacia ed Efficienza Efficacia: indica la capacità di raggiungere l'obiettivo prefissato. Efficienza: valuta l'abilità di raggiungere l obiettivo impiegando le risorse minime indispensabili LA PIANIFICAZIONE: fundraising Il Fundraising non coincide solo con il momento della raccolta di fondi, ma va inteso come processo di sviluppo dei donatori. Tale processo di fidelizzazione si attua mediante la creazione di un archivio dei donatori mediante il quale renderli partecipi dei risultati ottenuti e mantenendo con loro un rapporto informativo. 6
7 LA COMUNICAZIONE SELEZIONARE LE INFORMAZIONI INDIVIDUARE GLI STRUMENTI COMUNICARE CON L ESTERNO LA COMUNICAZIONE Definire e scegliere: Identità grafica del progetto: L obiettivo è definire uno stile grafico proprio (logo, colori, font, elementi grafici) in grado di caratterizzare il progetto, rendendolo a colpo d occhio riconoscibile. Mezzi di comunicazione: (giornali, tv, social network, locandine, brochure, etc) a seconda del tipo di evento e del destinatario finale della comunicazione. Ad esempio se devo organizzare una raccolta fondi destinata agli anziani non utilizzerò Facebook, ovvero se devo organizzare un torneo per ragazzi eviterò di pubblicarlo nel Giornale dell Umbria. Strategie: si riallaccia in parte alla scelta dei mezzi, e rappresentano l attività di pianificare nel tempo nonché di accostamento dei vari mezzi al fine di raggiungere nel tempo i vari utenti. Registro: adattare la propria comunicazione in base all utente finale (formale, informale, tecnica, scolastica), eventualmente utilizzare più registri a seconda dei mezzi e delle strategie. 7
8 PROMUOVIAMO L EVENTO Invitiamo persone di Croce Rossa ed esterne autorità Pubblicizziamo l evento esternamente in forma cartacea (locandine, volantini) comunicati stampa (per giornali e siti web dei comuni, province, regioni etc ) PROMUOVIAMO L EVENTO social Network (promuoviamo il nostro evento ricordandoci che chi legge, non conosce alcun termine o sigle di Croce Rossa). Pubblicizziamo l evento internamente esponiamo in Comitato il programma dell evento invitando i Volontari C.R.I., sono i più sensibili all evento e saranno i primi a promuoverlo se li coinvolgiamo. 8
9 PROMUOVIAMO L EVENTO SITI WEB MEDIA SOCIAL NETWORK EVENTI PUBBLICI BLOG RADIO LA PIANIFICAZIONE VALUTAZIONE Prima di realizzare tutto ciò che si è programmato bisogna valutare tutto il progetto. La valutazione è la parte finale del processo di pianificazione ma non si deve dimenticare che solo facendo una continua valutazione durante tutto il processo potremo prevenire e correggere eventuali errori. 9
10 LA DOCUMENTAZIONE Capacità di captare ed immortalare gli istanti più significativi e rappresentativi di un attività o evento, per poter avere una testimonianza di ciò che è stato fatto ed utilizzare il materiale prodotto per comunicare. INTERNA ESTERNA LA DOCUMENTAZIONE: tipologie TESTUALE FOTOGRAFICA VIDEO 10
11 LA DOCUMENTAZIONE: testuale INTERNA Dare la possibilità a tutti di usufruire di uno strumento Dare vita propria all attività Condividere esperienze, progetti, difficoltà e risultati ESTERNA Far conoscere la C.R.I. Far conoscere ruolo e prerogative del volontariato Sensibilizzare le persone Attirare le persone a fare esperienza di C.R.I. LA DOCUMENTAZIONE: testuale IL COMUNICATO STAMPA Con la stampa Interviste radiofoniche Interviste televisive 11
12 LA DOCUMENTAZIONE: fotografica Ogni volta che si documenta si deve per prima cosa pensare a chi entrerà in contatto col materiale prodotto e regolarsi in base a quello. LUOGO CONTESTO VOLONTARI IN DIVISA, IN AZIONE E IN ATTIVITÀ PRIMO PIANO DELL INTERVISTATO SCEGLIERE DIVERSE PROSPETTIVE BACKSTAGE LA DOCUMENTAZIONE: video DEFINIRE IL TARGET NON IMPROVVISARE: va deciso cosa riprendere e se integrare il video con interviste. 12
13 E ALLA FINE DELL ATTIVITA? Valutare internamente l attività svolta e la soddisfazione dei Volontari (de-briefing); Conteggiare i contatti avvenuti durante l attività; Redigere un comunicato stampa finale (da inviare a giornali, web master, tv, radio ecc ); Realizzare un video finale dell evento (gli slide show sono catene di fotografie). L importanza del DEBRIEFING E un intervento più sistematico e strutturato che si svolge alla fine di ogni attività, con cui analizzare i risultati ottenuti da un confronto diretto dei partecipanti. 13
Agiamo con una struttura capillare, efficace e trasparente, facendo tesoro dell opera del volontariato. cri.it/giovani
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