Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per la Politica Industriale

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1 CONTRATTO DI RETE articolo 3, comma 4-ter, della Legge 9 aprile 2009, n. 33 articolo 1 della legge 23 luglio 2009, n. 99

2 perchè

3 La vera sfida del sistema manifatturiero è l innovazione Due dati Tra novembre 2008 e novembre 2009 la competitività di prezzo nella produzione di manufatti è migliorata di un ulteriore 30% in Cina, ed in Europa del 5 % in Germania e del 3% in Italia Nell anno 2009, il PIL dell Italia è calato del 5% in termini di volumi ma si e ridotto del 3% al lordo della variazione dei prezzi

4 Questo perché, nel corso del 2009, l Italia ha realizzato un miglioramento delle ragioni di scambio ossia abbiamo venduto e comprato molti meno pezzi di prima ma i prezzi all import sono calati ed aumentati i prezzi all export. La crescita, vista attraverso il Valore e non attraverso i Volumi, riduce la misura del ritardo accusato dall Italia negli ultimi anni rispetto agli altri paesi europei. La scommessa è quindi la capacità di riqualificare lo sviluppo che combini una riduzione strutturale del volume con un aumento strutturale del valore, ossia della qualità del prodotto o del servizio.

5 Questa sfida è stata rappresentata dal passaggio dalla ripresa debole alla ripresa dolce, ossia ad una crescita che concentri gli sforzi del sistema Paese nella crescita dell innovazione e della qualità del prodotto. Solo percorrendo la strada dell innovazione si può sostenere uno sviluppo in cui le quantità prodotte e vendute crescono di meno, ma il valore unitario aggiunto si conserva ed aumenta.

6 Per le PMI la sfida è anche nella aggregazione sinergica competitiva per l innovazione di processo e di prodotto

7 La politica industriale indirizzata alle PMI ha avuto, negli ultimi anni, due linee di iniziativa principali: la prima ha come obiettivo l accompagnamento della traiettoria di evoluzione dei distretti produttivi, che costituiscono la formula organizzativa, fortemente legata ad una dimensione di specializzazione territoriale, che le PMI hanno sviluppato negli ultimi decenni del secolo scorso e che rappresenta una componente distintiva della capacità competitiva del nostro sistema produttivo; la seconda ha come obiettivo lo sviluppo del nuovo modello organizzativo della filiera produttiva, modello di più recente diffusione, che a sua volta poggia su un sistema relazionale che definiamo come reti di impresa.

8 Il contratto di rete rappresenta un modello organizzativo per accompagnare il fenomeno delle Reti di Impresa che deriva: Dalla trasformazione dei mercati Dalla divisione internazionale del lavoro Dalla deverticalizzazione delle filiere produttive e distributive

9 La deverticalizzazione con forme di outsorcing richiede forme di governo che ne permettono il coordinamento Le reti di impresa costituiscono un modello organizzativo di crescita complementare a quello del gruppo societario Le reti di impresa nascono per il fallimento della impresa verticalmente integrata o per l inadeguatezza a gestire la complementarietà produttiva e distributiva

10 complementarità Quando diverse imprese conferiscono beni, servizi e competenze per la definizione di un nuovo processo o per la produzione di un nuovo bene o di un sevizio che le imprese singolarmente non sarebbero in grado di fare Interdipendenza Elevati investimenti specifici non reimpiegabili che possono riguardare processi produttivi, tecnologie di processo e di prodotto ovvero nel campo della distribuzione con l associazione tra marchi, prodotti e territori Rete di Impresa

11 TIPOLOGIE DI RETI DI IMPRESA RETI ORGANIZZATIVE Reti societarie, gruppi, associazioni, fondazioni società lucrative, cooperative consortili RETI CONTRATTUALI Realizzate mediante un contratto plurilaterale o contratti bilaterali collegati Il consorzio, le ATI le joint ventures rappresentano solo alcuni dei modelli di cooperazione imprenditoriale attraverso i contratti

12 Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per la Politica Industiale Il contratto di rete Articolo 3, comma 4 ter, della Legge 9 aprile 2009, n. 33 di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi", come modificato dall articolo 1 della legge 23 luglio 2009, n ter. Con il contratto di rete due o piu' imprese si obbligano ad esercitare in comune una o piu' attivita' economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacita' innovativa e la competitivita' sul mercato. Il contratto e' redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, e deve indicare: a) il nome, la ditta, la ragione o la denominazione sociale degli aderenti alla rete*; b) l'indicazione degli obiettivi strategici e delle attivita' comuni poste a base della rete che dimostrino il miglioramento della capacità innovativa e della competitività sul mercato; c) l'individuazione di un programma di rete, che contenga l'enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascuna impresa partecipante e le modalita' di realizzazione dello scopo comune da perseguirsi attraverso l'istituzione di un fondo patrimoniale comune, in relazione al quale sono stabiliti i criteri di valutazione dei conferimenti che ciascun contraente si obbliga ad eseguire per la sua costituzione e le relative modalita' di gestione, ovvero mediante ricorso alla costituzione da parte di ciascun contraente di un patrimonio destinato all'affare, ai sensi dell'articolo 2447 bis, primo comma, lettera a) del codice civile; al fondo patrimoniale di cui alla presente lettera si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 2614 e 2615 del codice civile; d) la durata del contratto le modalità di adesione di altre imprese e le relative ipotesi di recesso; e) l'organo comune incaricato di eseguire il contratto di rete, i suoi poteri anche di rappresentanza e le modalita' di partecipazione di ogni impresa alla attivita' dell'organo. Salvo che sia diversamente disposto nel contratto di rete, l'organo agisce in rappresentanza delle imprese, anche individuali, aderenti al contratto medesimo, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni, nonché nelle procedure inerenti ad interventi di garanzia per l'accesso al credito, all'utilizzazione di strumenti di promozione e tutela dei prodotti italiani ed allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazione, previsti dall'ordinamento.

13 La differenza tra le reti contrattuali costituite attraverso modelli contrattuali di scambio o associativi e le reti contrattuali attraverso il contratto di rete è la causa (funzione economica sociale) del contratto di rete Art. 3, comma 4 ter gli imprenditori procedono all esercizio in comune di un attività economica diretta ad accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato Art. 3, comma 4 ter lett. b) Che richiede di definire nel contratto le attività comuni poste a base della rete, nonché gli obiettivi strategici

14 Le parole del contratto di rete Definizione delle attività comuni Innovazione collaborazione Definizione degli obiettivi strategici Competitività

15 Consorzio Contratto rete L attività del consorzio deve essere strumentale all attività dei consorziati imprenditore ausiliario dei consorziati Il Contratto di rete consente l esercizio in comune di attività non solo strumentali ma strategiche per lo sviluppo dell impresa (fare altro)

16 Il contratto di rete si adatta a diverse forme di collaborazione Coordinamento Strumentalità Coordinamento di processi di controllo di qualità di beni lungo la filiera; la definizione di una politica dei prezzi, nei limiti della concorrenza e del regime di responsabilità Gruppo di acquisto e vendita di beni di interesse comune ; gestione della logistica, magazzino, piattaforme telematiche, promozione di beni e di marchi, realizzazione di un laboratorio comune La rete per ottenere migliori condizioni output La rete per raggiungere migliori risultati di gestione accessorietà Partecipazione a commesse ed appalti la rete consente di fare quello che non si è in grado di fare da soli

17 Il contratto di rete viene definito dalla dottrina un contratto transtipico, ossia attraverso di esso, con il modello organizzativo adeguato, possono essere svolte alcune o tutte le attività proprie di alcune figure contrattuali Consorzi o Joint venture Contratto di rete Mandato ATI

18 come

19 chi Per fare cosa due o piu' imprese si obbligano ad esercitare in comune una o piu' attivita' economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali accrescere la reciproca capacita' innovativa e la competitivita' sul mercato come Attraverso la stipulazione di un contratto redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata ed iscritto presso il registro delle imprese

20 Programma di rete Contiene l'enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascuna impresa partecipante e le modalita' di realizzazione dello scopo comune da perseguirsi Il contratto deve indicare Organo Comune Ha il compito di attuare il programma di rete Fondo patrimoniale Definizione dei criteri di valutazione dei conferimenti che ciascun contraente si obbliga ad eseguire per la sua costituzione e le relative modalita' di gestione, ovvero mediante ricorso alla costituzione da parte di ciascun contraente di un patrimonio destinato all'affare, ai sensi dell'articolo 2447 bis, primo comma, lettera a) del codice civile

21 La rete di impresa costituita attraverso il contratto di rete può essere realizzata in diverse forme Rete interna Rete esterna In questo caso la rete svolge la sua attività esclusivamente a favore delle imprese sottoscrittrici, l organo agisce in nome e per conto delle imprese attraverso l utilizzo dell istituto del mandato con rappresentanza l organo comune agisce in nome proprio e solo per conto delle imprese attraverso l utilizzo dell istituto del mandato senza rappresentanza

22 indirizzi di politica industriale a sostegno delle reti di impresa per la crescita dimensionale delle PMI

23 Agevolazioni amministrative Le imprese che appartengono ai distretti, le imprese appartenenti alle reti possono presentare istanze, avviare procedimenti amministrativi, ovvero accedere ai contributi a qualunque titolo erogati, anche mediante un unico procedimento collettivo, per il tramite dell impresa interpellante o di altro soggetto, appositamente incaricato dal distretto, che opera in qualità di agente plurimandatario nei confronti di tutte le amministrazioni coinvolte nell attività d impresa. Tale soggetto può avvalersi, per il suddetto procedimento collettivo, di tutti gli strumenti di semplificazione, anche informatici, vigenti per le singole imprese e, in via sperimentale, di quelli in via di introduzione. Ai fini dell applicazione alle reti delle imprese dell articolo 1, comma 368, lettera b), numeri 1) e 2), della legge 23 dicembre 2005, n. 266, l organo comune individuato dal contratto di rete presenta la relativa istanza di autorizzazione a qualsiasi Camera di commercio ovvero al SUAP ed entro sei mesi il Mef autorizza l organo comune della rete, altrimenti si applica il silenzio assenso. Il dm è in corso adozione dal Mef

24 Industria 2015 Creazione di vasti partenariati: le caratteristiche del bando hanno indotto un processo di aggregazione delle filiere produttive come testimoniato da una dimensione media dei partenariati che si attesta a 13 soggetti nel caso della mobilità sostenibile e a 8 soggetti nel caso della efficienza energetica. La dimensione media dei progetti è di 28 milioni di Euro nel caso della mobilità sostenibile e di 18 milioni di Euro nel caso dell efficienza energetica rispetto ad un valore soglia richiesto di circa 10 milioni di Euro; 661 PMI hanno aderito ai partenariati coprendo circa il 42% dell investimento complessivo con una incidenza più elevata nel caso dell efficienza energetica (49%) e più bassa per la mobilità sostenibile (32%).

25 Fondo nazionale per l innovazione E stato istituito, con decreto del ministero dello Sviluppo economico (G.U. n. 107 dell'11 maggio 2009), un Fondo Nazionale per l Innovazione con l obiettivo di sostenere i progetti innovativi basati sull utilizzo economico dei titoli della proprietà industriale. Il Fondo, che mira a sostenere le PMI e a rafforzare il brevetto italiano, agirà come strumento di mitigazione del rischio di credito e di investimento per banche ed intermediari finanziari che parteciperanno al finanziamento di progetti innovativi basati sull'utilizzo economico dei brevetti. Tra gli obiettivi, favorire la trasferibilità dei titoli della proprietà industriale e aumentare la loro capacità di attrarre finanziamenti. Le finalità sono attuate attraverso la partecipazione di risorse pubbliche in operazioni finanziarie proposte da soggetti intermediari, (banche, intermediari finanziari iscritti negli appositi elenchi) e dedicate al sostegno dei progetti innovativi. Nel caso in cui il progetto innovativo, sia realizzato da più PMI in forma congiunta, tramite la definizione di un Contratto di Rete è necessario che il programma di rete preveda esplicitamente la finalizzazione dello sfruttamento economico di uno o più brevetti. Per informazioni

26 Progetto Cluster Hub Italia Il progetto svilupperà una piattaforma di generazione e condivisione delle conoscenze al servizio del sistema delle PMI italiane, favorendo comportamenti cooperativi tra tutti i soggetti iscritti in quest area. Creazione di un repository delle conoscenze Un repository (che può essere italianizzato con il termine reposito) è un ambiente di un sistema informativo (di tipo ERP), in cui vengono gestiti i metadati, attraverso tabelle relazionali; l'insieme di tabelle, regole e motori di calcolo tramite cui si gestiscono i metadati prende il nome di metabase. Si tratta di qualcosa di più sofisticato del mero dizionario dati, ed è un ambiente che può essere implementato attraverso numerose piattaforme hardware e sistemi di gestione dei database (o DBMS, acronimo del corrispondente termine inglese DataBase Management Systems). rete di competenze (intelligence network) quale strumento per portare ad evidenza e organizzare il know how e/o le relazioni esistenti, per sviluppare progetti innovativi e testare le ipotesi e gli strumenti di politica economica in fase di impostazione e di sviluppo

27 Convenzione Mise IPI Il MISE HA AFFIDATO ALL ISTITUTO PER LA PROMOZIONE INDUSTRIALE il seguente incarico: 1) studio e valutazione degli effetti dell introduzione nel sistema giuridico ed economico del contratto di rete in relazione alla finalità di agevolare e stimolare la crescita dimensionale delle imprese attraverso la creazione di reti di imprese, con particolare riferimento all ordinamento del diritto tributario, giuslavoristico, commerciale e societario; 2) elaborazione di tipologie contrattuali che si attaglino ai modelli organizzativi di rete per filiere distributive, produttive e per dimensione imprenditoriale; 3) studio ed elaborazione di proposte per la messa a punto di modelli in grado di supportare le PMI nella costituzione di reti di carattere transazionale al fine di governare la filiera produttiva e distributiva.

28 LE PROSPETTIVE DI RAFFORZAMENTO DELLA RETE CONTRATTUALE COSTITUITA ATTRAVERSO IL CONTRATTO DI RETE

29 Riforma degli incentivi L articolo 3 della legge 23 luglio 1999, n. 99, ha conferito al Governo la delega a riformare l intero sistema degli incentivi alle imprese. Le ipotesi allo studio, le cui linee di fondo sono state anticipate anche dalla stampa (Sole 24ore del 9 marzo 2009), prevedono il contratto di rete tra le forme riconosciute di aggregazione progettuale delle imprese.

30 Europa 2020 Europa 2020 è il documento della Commissione europea che, dopo l Agenda di Lisbona, disegna la strategia dell Unione europea per il prossimo decennio. Due sono i punti che qui rilevano la cui combinazione evidenzia una volta di più il ruolo fondamentale della aggregazione, specialmente tra le PMI: il potenziamento e lo sviluppo ulteriore del ruolo proinnovazione degli strumenti dell'ue (fondi strutturali, fondi di sviluppo rurale, programma quadro di R&S, CIP, piano SET, ecc.), e snellire le procedure amministrative per agevolare l'accesso ai finanziamenti, segnatamente per le PMI; migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, riducendo fra l'altro i costi delle transazioni commerciali in Europa, promuovendo i cluster e rendendo più accessibili i finanziamenti;

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