Cap. V IL TAPPETO ERBOSO

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1 Cap. V IL TAPPETO ERBOSO Generalità. Il tappeto erboso, componente orizzontale di un giardino, è una struttura vegetale che deve durare molti anni per cui qualsiasi errore fatto all impianto potrà essere corretto in futuro solo con notevoli difficoltà tecniche o costi elevati. Sarà necessario pertanto porre particolare attenzione all esecuzione dell impianto del prato. Innanzitutto le superfici destinate a prato devono consentire all erba di ricevere la maggiore quantità possibile di radiazione solare in modo che il tappeto erboso si presenti sempre rigoglioso e omogeneo. E sconsigliabile perciò destinare a prato le zone ombrose, gli angoli molto umidi e le zone poste sotto la chioma dei grandi alberi. Per limitare gli oneri manutentivi è opportuno inoltre evitare la semina del tappeto al limite di selciati rialzati, cordoli, prossimità dei muri e nelle zone dove il taglio dell erba risulterebbe molto lento e difficoltoso come le strisce di terreno o i bordi molto stretti (larghezza < 1 m) dove è consigliabile l uso di tappezzanti. Per quanto riguarda la forma del tappeto erboso dipende dai vincoli esistenti nell area verde (es. presenza di vialetti, di masse di vegetazione,.); forme regolari (quadrate o rettangolare) sono le più facili da mantenere, tuttavia ad eccezione di giardini formali, sono meno armoniche di quelle con linee curve morbide. TIPI DI TAPPETI ERBOSI ORNAMENTALI (Fig.): sono quelli sorti come ornamento e abbellimento di giardini, parchi pubblici e privati, aree verdi industriali o adiacenti ai complessi industriali, e altre aree a ridotto calpestio. RICREAZIONALI (Fig.): vengono realizzati in zone verde pubbliche destinate ad attività ricreativa come scuole, quartieri residenziali, aree uso pic-nic,. Devono sopportare un intenso calpestio. SPORTIVI (Fig.): campi da calcio, da golf, da tennis. Nel caso di campi da calcio devono essere ben livellati in superficie (per evitare danni ai giocatori e rimbalzi irregolari del pallone), resistenti al calpestio e fitti e di color verde brillante. Un tappeto erboso sportivo per essere mantenuto, nelle condizioni climatiche italiane, in uno stato ottimale non dovrebbe essere usato per più di 8-10 ore settimanali. TECNICI (Fig.): si creano per sistemare scarpate, argini, dighe in terra,.., in modo da ridurre l azione erosiva dell acqua piovana e rendere più gradevole l impatto visivo dell opera. Per la loro costituzione si dovranno privilegiare specie autoctone, rustiche, resistenti alla siccità e ai parassiti, ad alta velocità di insediamento e ad alto potere ricoprente, con un apparato radicale profondo e robusto. Benefici della copertura erbosa. a) effetti positivi sulla psiche: il prato, unitamente agli altri elementi del verde, contribuisce alla salvaguardia della salute mentale e fisica. E noto come poeti, pittori, artisti di ogni epoca hanno spesso cercato la tranquillità tra grandi distese o angoli verdi ritagliati nelle città, per stimolare il loro intelletto e per rilassarsi dopo lo sforzo creativo. I pazienti recuperano più rapidamente in ospedali posti in ambienti paesaggisticamente più attraenti piuttosto che in nosocomi costretti da muri o edifici adiacenti. b) Riduzione, insieme alle altre componenti del verde, dell inquinamento acustico: favorendo nel contempo la presenza e l ascolto dei suoni naturali piacevoli come ad es. il canto degli uccelli. c) Migliora la qualità del tempo libero: favorendo le attività sportive e ricreazionali. Recentemente i prati sono diventati il palcoscenico ideale per svariate attività culturali, da spettacoli a concerti dal vivo a veri e propri musei all aperto o luoghi di ambientazione di strutture scultoree e pittoriche, che il visitatore osserva seguendo un percorso verde attentamente studiato. All interno di spazi verdi vengono collocati percorsi salute con attrezzature per eseguire svariate attività motorie. Per i più piccoli sono collocate attrezzature per il gioco. Compatibilmente con gli spazi a disposizione,

2 dovrebbero essere previste zone verdi dove gli animali domestici (cani e gatti) possano muoversi liberamente ed espletare in modo più pulito le loro funzioni fisiologiche. d) Effetti sulla fauna selvatica: la presenza di prato unitamente alle piante consente la presenza di fauna selvatica (scoiattoli, uccelli, ) anche in ambienti fortemente antropizzati. e) Effetti sulla qualità dell aria: attraverso l assorbimento di inquinanti vari, il controllo della temperatura (attraverso la traspirazione), l assorbimento della CO2 e il rilascio di ossigeno (attraverso il processo fotosintetico). f) Miglioramento delle riserve idriche sotterranee: il manto erboso trattenendo l acqua piovana favorisce la sua infiltrazione nel suolo per rimpinguare le falde profonde e, nel contempo, riduce o annulla i rischi dello scorrimento superficiale e dell erosione idrica. g) Riduzione degli effetti negativi del calpestio. h) Miglioramento delle proprietà biologiche del suolo poiché grazie alla sostanza organica che apporta favorisce la proliferazione della flora microbica tellurica. Realizzazione di un tappeto erboso. Una volta progettato sulla carta il tappeto erboso va realizzato nel luogo prescelto eseguendo una serie di interventi che, in sequenza, sono: 1)Preparazione del terreno A seconda delle condizioni in cui si presenta il luogo ove dovrà sorgere il tappeto erboso la preparazione del terreno potrà comprendere le seguenti operazioni: a) Pulizia dell area (Fig.): decespugliamento e disboscamento; spietramento; dissodamento; movimenti terra. b) Livellamento (Fig.): è importante per eliminare eventuali avvallamenti che potrebbero creare pericolosi ristagni superficiali. Con il livellamento si può conferire una certa pendenza superficiale vantaggiosa per favorire il deflusso delle acque piovane in eccesso verso i fossetti di scolo posti ai lati (per i campi da calcio la max pendenza ammessa, dal centro verso i lati, è dello 0,5 %, pari a 0,5 cm per ogni m di lunghezza). c) Sistemazione idraulica del suolo (drenaggio e affossatura) (Fig.): questa è particolarmente importante per i suoli argillosi dove si potrebbero avere ristagni idrici. Per il drenaggio si ricorre a dreni di plastica, spiralati e forati, rivestiti di fibra di cocco, che vengono piazzati a profondità variabile con la permeabilità del suolo ma in genere compresa tra cm, a distanze di 3-10 m in relazione alla tessitura del suolo e con pendenza costante non superiore all 1 %. d) Correzione della composizione fisica (tessitura e struttura): il terreno ideale per un tappeto erboso è quello di medio impasto, profondo e ben strutturato. Nella realtà le situazioni possono essere molto diverse perché potremo trovarci di fronte a terreni troppo compatti come quelli argillosi (> 35% di argilla) e limosi (> 30 % di limo), o troppo sciolti come quelli sabbiosi (> 80 % di sabbia). Nel primo caso (terreni pesanti) si può apportare sabbia (circa 0,5-1 m 3 /100 m 2 ) e letame (ammendante), nel secondo caso (terreni molto sciolti) si può apportare torba (1,5 m 3 /100 m 2 ) e letame. e) Correzione della composizione chimica (ph, contenuto di nutrienti): se dall analisi chimica risulta delle situazioni anomale bisogna provvedere a correggerle. Tenuto presente che la maggior parte delle graminacee pratensi vuole un ph intorno a 6 bisognerà intervenire con opportune correzioni quando la reazione è su valori molto diversi (se il nostro terreno è troppo acido si corregge con apporti di calce, se è troppo alcalino si aggiunge gesso). Se il terreno è povero di sostanza organica e macroelementi poco mobili (es. P, K) si potrà intervenire con apporti adeguati con concimazioni di fondo (organiche e minerali) prima della lavorazione principale. f) Diserbo: nel caso che il terreno che dovrà ospitare il prato sia infestato da rizomatose di difficile eradicazione meccanica o manuale, si può intervenire con un intervento diserbante con Gliphosate almeno gg prima della lavorazione principale. 2) Preparazione del letto di semina

3 Comprende una serie di lavorazioni principali (oggi si propende per la tecnica di lavorazione a due strati che prevede una rippatura profonda cm e una aratura superficiale a cm) e una serie di lavorazioni complementari (erpicature con erpici a dischi o rotanti; rullature specie nel caso di suoli molto soffici) in modo da preparare un perfetto letto di semina. In occasione della lavorazione principale si possono eseguire le correzioni fisiche e chimiche e la concimazione di fondo. È consigliabile eseguire la lavorazione principale durante l estate in modo che il terreno rimanga esposto all azione degli agenti atmosferici per tutto il periodo autunno-invernale al fine di favorire la formazione di una buona struttura. Dopo la fresatura si depongono in apposite trincee i tubi per l impianto di irrigazione e le canalette per l illuminazione. Nel caso di parchi urbani dove vi è una intensa utilizzazione che causa compattamento del suolo e diradamento dell erba, può essere utile apportare prima della semina uno strato di 1 cm di sabbia silicea e materiali vulcanici e uno strato di 1 cm di torba o sostanza organica. 3) Scelta del miscuglio E una fase molto importante poiché da essa dipende molto spesso la buona riuscita e successiva gestione del tappeto erboso. Per l impianto di un prato si utilizzano varie specie di GRAMINACEE (dal latino Gramen = erba) la cui scelta va fatta in base alle condizioni pedoclimatiche e alla destinazione d uso del prato che si vuole realizzare (prato ornamentale, ricreazionale, sportivo, tecnico). Le leguminose trovano scarsissimo impiego e in ogni caso sempre in purezza mai in miscugli fra di loro o peggio ancora con graminacee in quanto oltre al problema estetico dovuto alla difformità delle foglie, si aggiunge l azione soffocante esercitata sulle graminacee. Inoltre sono fragili e poco resistenti, scivolose in caso di pioggia e perdono le foglie in inverno. Poiché non esiste un unica specie di graminacea che possegga tutte le qualità che si richiedono per il tappeto erboso (resistenza alla tosatura bassa, alla siccità, al calpestio, ) si usano i MISCUGLI (in genere di 3-4 specie diverse) per compensare i difetti ed esaltare i pregi delle singole specie. SPECIE PER TAPPETI ERBOSI MONOSPECIFICI( Fig.) SAGINA SUBULATA: Cariofillacea perenne prostrata (H max 5 cm) con foglioline filiformi, minute, lunghe pochi mm. (ricorda il muschio), con fiorellini bianchi in primavera. Il prato si ottiene trapiantando piccoli pezzettini di piota (2-3 cm di Ø) in primavera inoltrata. Richiede climi temperati e freschi, sopporta l ombra e il calpestio moderato. E molto usata per giardini rocciosi, sui bordi delle piscine. Considera la bassa altezza non richiede sfalci. DICHONDRA REPENS: Convolvulacea perenne strisciante (h max 3-4 cm), stolonifera, con foglie orbicolari - reniformi, verde - intenso. Vuole un clima mite (teme il freddo), resiste all aridità; il prato di Dicondra è moderatamente calpestabile. Si sviluppa bene sia al sole che a mezz ombra. Si semina in primavera (10 g/mq di seme). TRIFOLIUM REPENS NANISSIMUM (Trifoglio nano bianco): Leguminosa strisciante nana (per cui richiede pochi sfalci) idonea per prati monofiti in terreni freschi e sciolti. Non va mai usata in miscugli con graminacee poiché tende a sopraffarle. Sopporta un calpestio moderato. È poco idonea per tappeti sportivi poiché d inverno è fragile, spogliante e scivolosa. Inoltre nel caso del golf ricopre la testa della mazza con una pellicola vischiosa disturbando la battuta della pallina.

4 GRAMINACEE MICROTERME (T ottimale di sviluppo C) POE o FIENAROLE: tra esse la specie più usata è la POA PRATENSIS o FIENAROLA DEI PRATI (la Poa trivialis o Fienarola comune e la Poa nemoralis o Fienarola dei boschi si usano solo in casi particolari come terreni umidi o pesanti e prato sottochioma). Rizomatose. (Fig.) Caratteristich e della Poa pratensis FESTUCHE (Fig.) Pregi Difetti Positive Negative Buona resistenza al freddo. Buona resistenza all usura. Forma un cotico fitto e gradevole per la sua notevole capacità di espandersi con i rizomi. Ha foglie con lamina fine e punta a V ( a barchetta ). Si presta per tagli bassi fino a 2 cm. Scarsa resistenza alle alte temperature. Non sopporta l ombreggiamento. Non vuole un ph acido. Lenta copertura del suolo per cui bisogna fare attenzione al controllo delle infestanti. FESTUCA ARUNDINACEA. FESTUCA OVINA. FESTUCA RUBRA o ROSSA è la specie più usata per la finezza della foglia e per il suo colore verde brillante sia in estate che in inverno. Non è rizomatosa. Resistenza al calpestio (> delle Poe e Agrostidi). Resistenza alla siccità perché ha radici profonde. Resistenza al freddo. Non sopportano i tagli bassi sotto i 4 cm. LOIETTI : si usa solo la specie LOLIUM PERENNE (loietto perenne o inglese) (Fig.). Rapida germinazione e copertura del suolo. Pregi Protezione del tappeto erboso dalle infestanti per il suo rapido insediamento. Elevata resistenza al calpestio. Difetti Non sopporta i tagli bassi sotto i 4 cm perché cespitosa. Non sopporta la siccità, il freddo e l ombreggiamento. AGROSTIDI (Fig.) Pregi Difetti AGROSTIS TENUIS (non stolonifera). AGROSTIS STOLONIFERA =ALBA (stolonifera). Formano un tappeto fitto e fino (adatto per golf e tennis). Possono essere tagliate molto basse (1cm). Tollerano moderatamente l ombreggiamento. Poco resistenti alla siccità (soprattutto la specie tenuis). Sono soggette ad infeltrimento (per questo vanno tosate basse). GRAMINACEE MACROTERME (T ottimali di sviluppo tra GRAMIGNA (CYNODON DACTILON) (Fig.) Rustica e adattabile. Pregi Resistente al calpestio. Resistente all aridità. Difetti Dormienza invernale (il prato assume in inverno un colore grigio-paglierino poco gradevole). ZOISIE (Fig.) ZOYSIA JAPONICA (entrambe sono stolonifere e rizomatose ZOYSIA TENUIFOLIA e hanno dormienza invernale).

5 26 35 C) Pregi Sopportano meglio della Gramigna il freddo, l ombreggiamento e il taglio basso. Difetti Lento insediamento. Tardiva ripresa vegetativa primaverile. Tab.. Caratteristiche delle principali Graminacee per tappeti erbosi Prestazioni Resistenza Specie Crescita Iniziale Fittezza Siccità Freddo Ombra Calpestio Dose seme (g/m 2 ) Altezza taglio (cm) Agrostis stolonifera * **** *** **** ** ** Agrostis tenuis * **** ** ** *** *** Festuca ** *** **** ** ** *** arundinacea Festuca rubra comm. ** **** **** ** *** ** Festuca rubra ** *** *** **** *** ** rubra Festuca ovina ** *** *** ** ** *** Lolium perenne **** **** ** *** * **** Poa pratensis * **** *** **** * **** ,5-3 Poa trivialis * *** * *** ** ** ,5-3 Poa nemoralis * * *** **** *** * Zoysia japonica * *** *** * *** **** ,5-3 Legenda: * scarsa; ** media; *** buona, ****ottima

6 La scelta del miscuglio più adatto dipende da diversi fattori tra i quali ricordiamo: dalle condizioni pedo-climatiche del sito; dall uso cui è destinato il tappeto; dal fabbisogno di manutenzione e dalle esigenze colturali delle specie; dalla resistenza ai patogeni e ai parassiti; dall adattamento all ombreggiamento e al calpestio. TIPO DI TAPPETO ERBOSO ORNAMENTALE RICREAZIONALE MISCUGLIO Loietto perenne Festuca rubra Poa pratense Agrostide tenue Loietto perenne Festuca rubra Poa pratense 60 % 23 % 10 % 7 % 40 % 30 % 30 % % delle varie specie utile per la sua rapidità e uniformità per conferire resistenza al calpestio dose bassa a causa della sua aggressività. tale % dovrà diminuire nelle aree a minore calpestio a vantaggio della Festuca rubra. SPORTIVO TECNICO Lolium perenne Poa pratensis Festuca arundinacea Festuca rubra Lolium perenne Poa pratensis Festuca rubra Festuca arundinacea 30 % 20 % 40 % 10 % 20 % 10 % 30 % 40 % 4) Semina e prime cure post-semina Epoca: la semina del prato può essere fatta in autunno (settembre - ottobre) per le specie microterme o in primavera (aprile - giugno) per le specie macroterme. La semina autunnale è, dove è possibile (perlopiù nei climi temperato - caldi), preferibile a quella primaverile poiché il neo-prato non viene soffocato dalle erbacce dicotiledoni annuali che germinano nella buona stagione quando il neo-tappeto si è già affermato. Nel caso di semina autunnale è consigliabile di non seminare troppo tardi per evitare i danni che il gelo potrebbe arrecare alle piantine non ancora sufficientemente sviluppate. Modalità: in appezzamenti piccoli la semina si esegue manualmente a spaglio, preferibilmente in giornate serene senza vento per favorire l uniformità, mentre per grandi estensioni si ricorre a seminatrici meccaniche. Contemporaneamente alla semina è consigliabile distribuire un geodisifestante contro le formiche e altri insetti e un repellente contro gli uccelli. Dose di semente: la quantità di seme da impiegare dipende principalmente dalle specie utilizzate. Considerato che è necessario seminare da semi/m 2 si può calcolare la quantità di seme per mq dividendo l investimento per m 2 desiderato per il peso dei semi per grammo. Es. supponiamo di utilizzare un miscuglio con 1500 semi per grammo e di ottenere un investimento di semi/m 2 dovremo impiegare 30 gr di miscuglio per mq (45000:1500 = 30). Poiché di norma si utilizzano miscugli preparati da varie ditte sementiere il problema della determinazione della giusta dose di semente si risolve attenendosi alle quantità indicate sulle confezioni. La profondità di semina dipende dalle dimensioni dei semi prevalenti nel miscuglio (in genere 0,5 cm). Cure post-semina Subito dopo la semina va distribuito un sottile strato (3-5 cm) di terriccio o di torba oppure si può passare delicatamente con un rastrello per favorire l interramento dei semi. Se il terreno seminato si presenta particolarmente sciolto potremo intervenire con una leggera rullatura (usando un rullo leggero del peso max di

7 200 kg/ m 2 ) per far aderire la terra ai semi in modo che entrino in contatto con l umidità e possano iniziare a germinare. Durante la fase di germinazione e fino a che l erba non sarà cresciuta di qualche cm occorre assolutamente evitare di camminare sul terreno seminato. Se dopo la semina non piove si dovrà effettuare con una certa delicatezza (per evitare costipamenti del suolo o zone di ristagno idrico) una leggera irrigazione a pioggia per favorire la germinazione e l emergenza delle piantine senza creare ruscellamenti che spostano i semi a scapito dell uniformità e senza creare crosta superficiale per l eccessiva azione battente dell acqua irrigua. Ad eccezione del Lolium perenne (che è più rapida) tutte le altre specie richiedono per germinare circa 20 gg. Nel caso di infestazione massiccia di dicotiledoni annuali, specie nelle semine primaverili, si può intervenire con un diserbo chimico selettivo. 5) Manutenzione del tappeto erboso Affinché il prato erboso, una volta realizzato, possa mantenersi nel tempo richiede una serie di interventi colturali. a) Taglio o tosatura (Fig.): è una operazione fondamentale per garantire lunga durata e alta qualità al tappeto erboso. Con la tosatura si impedisce inoltre alla graminacea che esce dal periodo invernale di salire a fiore (che provocherebbe l esaurimento precoce della pianta stessa) rimanendo sempre in fase vegetativa, e si limita lo sviluppo di infestanti (specie di quelle a foglia larga). Il manto erboso dovrebbe essere tosato regolarmente durante l anno in relazione all altezza raggiunta dalle piante. Il primo taglio del neo-prato va fatto ad una altezza superiore a quella di regime per evitare di estirpare le giovani piantine con le lame del tosaerba. In genere la prima tosatura si effettua quando l erba ha raggiunto una altezza di 10 cm riducendola a 5 cm senza danneggiare il colletto e il primo internodo. In seguito, le altezze di taglio varieranno in funzione : dell uso del prato (0,5 nei green dei campi da golf; 3-5 cm nei campi da calcio e rugby, nei prati ricreazionali e ornamentali; 8-10 cm negli ippodromi); alle specie impiegate (es. Festuca e Lolium non sopportano tagli bassi sotto i 3-4 cm); le Agrostidi (A. stolonifera e A. tenuis), le Poe e la Festuca rubra tollerano tosature fino ad 1 cm dal suolo; le stolonifere, in genere, possono essere tagliate più basse di quelle a portamento eretto; alla stagione (in piena estate o nel tardo autunno-inverno è bene aumentare l altezza di taglio di 1-2 cm per proteggere il cuore del cespo rispettivamente dai raggi solari troppo caldi o dalle temperature troppo rigide); all ambiente in cui vegetano: negli ambienti ombreggiati il taglio va fatto più alto per favorire la fotosintesi; dalla presenza di infiorescenze. In ogni caso è consigliabile ad ogni taglio non sopprimere più di 1/3 dell altezza totale della vegetazione per evitare l indebolimento della pianta e la sua esposizione ai raggi solari col rischio di scottature. La frequenza del taglio varia in relazione all intensità di crescita delle piante e all uso del tappeto erboso. Nei periodi di intensa crescita (circa 1 cm al giorno) le frequenze di taglio possono variare dai 2-3 gg per i green da golf, ai 5-6 gg per tappeti ornamentali e sportivi, a 8-10 per tappeti estensivi. Come regola generale è sempre meglio tagliare poco ma spesso, possibilmente prima della fioritura per evitare la dispersione di polline che potrebbe causare problemi alle persone allergiche. E consigliabile inoltre non tagliare l erba bagnata per evitare lo scalping (impastamento delle lame e scotennamento del manto erboso), per ridurre i tempi di lavoro e per evitare la diffusione di eventuali malattie. Sotto questo punto di vista è preferibile tosare il prato nella tarda mattinata o nel pomeriggio quando è asciutto. Per la tosatura del prato si possono utilizzare vari tipi di tosaerba a taglio rotativo, elicoidale e flagellante (con flagelli ruotanti su di un piano verticale). Per avere degli ottimi tagli bisogna operare a basse velocità di avanzamento (< 10 Km/h), evitare brusche manovre durante le svolte o le inversioni di marcia, e aver controllato che gli organi di taglio siano ben affilati e taglienti per non strappare l erba. Prima del taglio bisogna sempre controllare la superficie del tappeto per rimuovere oggetti metallici, pietre, rami ed altri oggetti che potrebbero danneggiare le lame del tosaerba. Inoltre usando tosaerba rotativi c è

8 pericolo di lanciare oggetti solidi a forte velocità e a considerevole distanza, col rischio di causare danni agli operatori o a terzi. Eseguendo la tosatura con una falciatrice a lame elicoidali e procedendo in senso avanti e indietro si ottiene l effeto a strisce in chiaro e oscuro tipico dei campi sportivi. L erba sfalciata può essere lasciata sul prato (per ridurre l evapotraspirazione, per restituire al terreno un po di sostanza organica derivante dalla decomposizione del feltro e per svolgere una certa azione protettiva dai raggi solari per i cespi rasati) ma più frequentemente viene raccolta in appositi cestelli e allontanata per scopi funzionali, igienici (possibilità di sviluppo di malattie al manto erboso) ed estetici. b) Irrigazione: ha lo scopo di colmare le perdite idriche per evapotraspirazione in modo che il manto erboso possa svolgere regolarmente l attività fotosintetica. In condizioni di carenza idrica la pianta tende a chiudere gli stomi, blocca la fotosintesi e l accrescimento, appassisce ingiallendo le foglie per scomparsa della clorofilla e infine avvizzisce e muore. La sensibilità alla carenza idrica varia in relazione al tipo di graminacea utilizzata (es. la Gramigna e la Festuca arundinacea sono resistenti alla siccità mentre il Loietto inglese e le Agrostidi sono più sensibili). Per eseguire una corretta irrigazione è molto importante usare acqua di ottima qualità (salinità intorno a 650 ppm, ph neutro, non dura, esente da inquinanti come metalli pesanti, detersivi.., priva di alghe o di contaminazioni batteriche, non torbida) la cui temperatura deve essere il più possibile vicino a quella del terreno. Per tale motivo in estate l irrigazione va eseguita all alba o al tramonto; in primavera invece è preferibile la tarda mattinata (in questa stagione è sconsigliabile irrigare la sera sia perché durante la notte potrebbe verificarsi una gelata tardiva e sia perché l acqua tende a rimanere a lungo sopra le foglie favorendo lo sviluppo di patogeni). Durante l estate non conviene irrigare durante le ore più soleggiate per evitare: stress termici e perdite di acqua per evaporazione, e l effetto lente delle gocce rimaste sopra le foglie (con pericolo di scottature ai teneri tessuti vegetali). Per la distribuzione dell acqua si possono usare impianti a pioggia con spruzzatori a getto molto fine oppure impianti di sub-irrigazione. La quantità di acqua da apportare varia in relazione al tipo di prato erboso e alle condizioni pedoclimatiche (in genere per una adacquata giornaliera varia da m 3 /Ha, mentre per una adacquata settimanale da m 3 /Ha). La quantità di acqua apportata dovrebbe essere tale da bagnare il suolo per circa 20 cm (spessore esplorato dalle radici) senza creare ristagni di umidità, poiché quest ultimi causano fenomeni di asfissia radicale e sviluppo di patogeni. Come regola generale nei suoli sabbiosi molto permeabili e con scarsa capacità di trattenuta idrica bisognerà irrigare più spesso che nei suoli argillosi. c) Concimazione di copertura: per una corretta concimazione bisogna tener presente che il tappeto erboso cresce molto in primavera e estate, rallenta in autunno e va in letargo in inverno. Sulla base di ciò bisognerà distribuire l N nei periodi di max crescita (primavera e estate) sottoforma di concimi a pronto effetto (nitrici) o a lento effetto (ammoniacali). Per l N nitrico è consigliabile fare apporti ridotti (20-50 kg/ha per ogni intervento) ad intervalli di circa un mese, a partire da fine inverno-primavera e proseguendo fino all autunno (con esclusione dei mesi più caldi). Si eseguono in tal modo fino a 4-5 interventi all anno per un totale di 150 Kg/Ha di N. Usando concimi N a lenta cessione (es. ureaform, ) è sufficiente intervenire solo 3 volte all anno (marzogiugno e settembre). Il P e il K andranno invece apportati, rispettivamente in dosi di 80 Kg/Ha di P2O5 e di 100 Kg/Ha di K2O, in autunno e in inverno specialmente in occasione delle carotature data la loro scarsa mobilità nel suolo. Carenze di K determinano dapprima ingiallimenti e poi arrossamenti fogliari, con foglie che non si distaccano dal culmo. L apporto di P e soprattutto di K è importante per rendere le piante più resistenti alle gelate autunnali e invernali. I concimi vanno sempre distribuiti dopo la tosatura su erba asciutta (in quanto su quella bagnata dall acqua irrigua o dalla rugiada notturna si potrebbero avere delle ustioni fogliari) manualmente (su piccole superfici) o con spandiconcime (su grandi superfici) o distribuiti in forma liquida. Subito dopo la distribuzione granulare è bene eseguire una abbondante irrigazione. In caso di clorosi ferrica o di presenza di formazioni muschiose possiamo distribuire del solfato ferroso.

9 d) Arieggiamento superficiale e profondo: consiste nel praticare nella cotica dei fori o dei tagli verticali per consentire la penetrazione dell aria, dell acqua e dei nutrienti in modo che possano essere assorbiti dalle radici. La lamatura (slicing) (Fig.) consiste nel fare nel creare nel suolo delle fenditure larghe qualche mm con una macchina dotata di coltelli verticali montati generalmente a stella sopra un cilindro rotante. La carotatura (coring) (Fig.) consiste nell estrarre dal suolo, mediante delle fustelle cave, delle piccole carote di terra ( carote/mq ognuna profonda 7-10 cm e avente un Ø di 0,6-2 cm. Le carote possono essere rimosse dalla superficie del tappeto (in particolare quando la sua struttura e tessitura sono cattive) oppure sminuzzate ed incorporate nuovamente nel terreno. La chiodatura (spiking) (Fig.) consiste nell eseguire con fustelle cilindriche piene ( chiodi ) dei fori profondi 7-8 cm senza asportare terra. Per evitare la formazione nel tempo di una soletta nel punto in cui le fustelle comprimono il suolo è necessario periodicamente fare delle forature più profonde della soletta. La trapanatura (drilling) (Fig.) consiste nel praticare con una apposita macchina dei fori fino a 40 cm di profondità per cercare di stimolare una ripresa dello sviluppo delle radici del prato. Oggi esistono in commercio anche delle bucatrici che utilizzano getti d acqua ad alta pressione che penetrano fino a cm di profondità. Questo consente di arieggiare il suolo senza disturbare le superfici di gioco, che risultano pulite e giocabili anche subito dopo l intervento Dopo la carotatura o la chiodatura o la trapanatura, per colmare (top-dressing) i buchi, si distribuisce sul suolo una miscela (2-5 m 3 /1000m 2 ) di sabbia e torba contenente anche del concime e del nuovo seme, e quindi si passa con una rete strigliatrice a maglia fine per far penetrare il suddetto materiale dentro i fori (top dressing). Queste operazioni vanno effettuatte su terreno asciutto in primavera (fine marzo-inizio aprile) o in autunno (settembre - ottobre) per le specie microterme, in estate per le specie macroterme e su suolo asciutto. e) Asportazione del feltro. Il feltro o tactch è costituito dall insieme dei residui di erba tosata che accumulandosi sul terreno formano una coltre compatta indecomposta: entro certi limiti (0,5 cm di spessore) il feltro può essere anche utile per trattenere umidità (funzionare da velo pacciamante), mantenere equilibrata la temperatura e impedire la germinazione dei semi di infestanti, conferire una certa elasticità al calpestio; se invece si accumula, senza decomporsi, in modo eccessivo (> di 1 cm di spessore) diventa negativo poiché tende a soffocare le graminacee pratensi, ad ostacolare la penetrazione dell acqua, dei nutrienti e della luce solare, a favorire, infine, lo sviluppo di patogeni. In tale situazione è necessario intervenire (di solito nel periodo tra maggio-settembre) con rastrellature manuali o con apposite macchine (verticutter) con cui si effettuano passaggi incrociati (a losanghe). I verticutter posseggono una serie di coltelli verticali che lavorano a sfioro (senza toccare il suolo) oppure a qualche mm di profondità. f) Rullatura (Fig.): consiste nel passare con un rullo, a fine inverno dopo le gelate, il tappeto erboso in modo da spianare le irregolarità e i rigonfiamenti del terreno formatisi col freddo. Se dopo la rullatura si evidenziano delle piccole depressioni o avvallamenti dove potrebbe ristagnare l acqua è bene procedere alla loro colmatura (top dressing) con terriccio e sabbia. Se lo spessore del ricarico supera i 2 cm conviene spargere anche del seme. g) Risemina o rinfitto: consiste nel ricostituire zone limitate di prato degradato o degenerato. In queste zone si eliminano le infestanti eventualmente presenti, si lavora il suolo, si concima, si semina, si rulla e si irriga. La risemina si fa di solito in autunno. Nel caso di campi sportivi bisogna attendere 2-3 mesi prima di poterli riutilizzare, ciò per consentire alle nuove piantine nate di sviluppare un buon apparato radicale. La risemina si può effettuare anche utilizzando del prato in rotoli (Fig.). Si tratta di zolle di cotica erbosa che vengono vendute in rotoli di dimensioni variabili (es. piccoli rotoli di lunghezza 150 cm x larghezza 50 cm x spessore 6 cm, oppure grandi rotoli larghi cm e lunghi fino a m). I piccoli rotoli sono più maneggevoli e sono usati su piccole superfici, i grandi rotoli richiedono l impiego di apposite macchine e sono preferibili su ampie superfici. Quest ultimi presentano meno linee di sutura. Il prato in rotoli può essere deposto a dimora in qualsiasi periodo dell anno ad eccezione di quando il suolo è gelato. Prima delle stesura dei rotoli è necessario che la superficie del suolo sia ben livellata e rullata per assicurare un intimo contatto delle radici con il terreno.

10 I rotoli vanno deposti in modo sfalzato e ben aderenti per evitare zone perimetrali disseccate. E necessario accostarle il più possibile perché dopo qualche giorno si asciugano e tendono a restringersi di qualche mm. La posa va seguita da un abbondante irrigazione. Questo potrebbe indurre, specie se il clima è caldo, lo sviluppo di fitopatie per cui bisogna intervenire con fungicidi ad azione preventiva. Dopo la posa è consigliabile rullare leggermente per unire le zolle al suolo e poi irrigare tutti i giorni per almeno due settimane. Nelle prime tre settimane evitare il calpestio intenso o concentrato, specie dopo l irrigazione, dopodichè il prato si presenterà uniforme come quello seminato, senza che si notino più le righe dei rotoli; a questo punto potrà essere usato per attività sportive o ricreazionali. La durata del prato in rotoli è analoga a quello seminato (circa 10 anni), ma il suo costo è notevolmente superiore a quello ottenuto da semina di miscugli però l effetto è immediato. h) Rigenerazione: consiste nel ricostituire, in primavera o in fine estate, totalmente un manto erboso degradato senza però lavorare il terreno. In pratica si utilizza una macchina combinata che compie contemporaneamente, arieggiamento, perforazione, semina e interro del seme, concimazione. Ha una capacità di lavoro di circa 50 m 2 /ora. i) Difesa dalle infestanti: soprattutto contro le dicotiledoni annuali possiamo ricorrere al diserbo manuale o a quello chimico selettivo (Tab..). l) Pulizia del manto erboso: raccogliendo e allontanando dalla superficie i residui vari (carta, lattine o bottigliette di bibite, plastiche varie, escrementi di cani, foglie cadute, erba sfalciata,..). l) Riscaldamento: trova applicazione per certi impianti sportivi situati in climi particolari (freddi e nevosi) in modo da poter svolgere l attività agonistica anche in inverno. Consiste nel riscaldare il prato con vari sistemi quali resistenze elettriche, aria calda o acqua calda. m) Le malattie del prato: il tappeto erboso è soggetto all aggressione di svariate patologie dovute perlopiù a funghi ma anche a virus, batteri o piccoli animali. La loro diffusione è favorita da errori nella manutenzione del prato: sono infatti i tappeti erbosi deboli, mal nutriti, situati in terreni poco permeabili ad essere particolarmente colpiti. Per questa ragione è fondamentale intervenire con criteri preventivi piuttosto che con mezzi curativi. L impiego di agrofarmaci (fungicidi e insetticidi) per il prato va fatto con molta oculatezza per evitare prolemi a bambini, anziani e alle persone fruitici ipersensibili nonché agli animali domestici e selvatici (es. uccelli). Nella Tab. sono riportati i principi attivi autorizzati per i tappeti erbosi. Nella Tab. sono indicate schematicamente le principali avversità del prato con i relativi criteri di intervento consigliati.. Tab Elenco dei Principi attivi autorizzati per i tappeti erbosi Principio attivo Attività

11 Tab. Principali avversità dei tappeti erbosi CRITERI DI INTERVENTO PARASSITI VEGETALI SINTOMI AGRONOMICI CHIMICI Cerchio fatato (Marasmius oreades ) (Fig.) Ruggine o Arrossamento del tappeto erboso (Puccinia sp) (Fig.) Elmintosporiosi (Helmintosporium sp.) (Fig.) Fusariosi (Fusarium nivale e Fusarium roseum) (Fig.) Mal bianco (Erisiphe graminis e Oidium sp.) (Fig.) Marciume radicale - Strozzatura del colletto (Pythium sp) (Fig.) Sclerotinia, Dollar Spot (Sclerotinia homeocarpa) (Fig.) Filo rosso (Corticium fusiforme = Rhizoctonia solani) Muschio (Fig.) Due cerchi concentrici all'interno dei quali l'erba secca. In autunno comparsa di funghi a ombrello (= gambe secche) Pustole arancione sulle foglie Macchie brune circondate da un alone più chiaro che fanno Disseccare progressivamente la lamina fogliare che si piega in corrispondenza delle lesioni. Chiazze irregolari di erbe gialle che poi seccano Macchie biancastre sulle foglie, Chiazze allungate (Ø 15 cm) a contorno irregolare con muffa prima biancastra e poi bruno-rossiccio). Colpisce soprattutto le Agrostidi Macchie giallastre a forma di moneta che possono confluire in una unica macchia del Ø di 15 cm e di colore bruno. Non colpisce le radici Cerchi del Ø di 1 m di erba morta di colore bruno non uniforme (più chiaro al centro e più scuro alla circonferenza) Asportare la parte colpita Concimazioni equilibrate e tagli frequenti Concimazioni azotate; uso di specie resistenti Evitare che il feltro si accumuli, tosature ed arieggiature regolari Evitare: eccessi di N, infeltrimenti, cattiva areazione, alta umidità Evitare: infeltrimenti, carenze di N, tosatrici con lame poco affilate, umidità elevata Evitare: umidità elevata, scarsa areazione, eccessi di N Evitare: cattiva aereazione, scarso drenaggio. scarsa fertilità, tosatura troppo bassa Propiconazolo Propiconazolo Iprodione Propiconazolo Benalaxyl Metalaxyl Propiconazolo Iprodione Tolclofos-metile Solfato ferroso (agisce innalzando la salinità che non è tollerata dal muschio) PARASSITI ANIMALI SINTOMI CRITERI DI INTERVENTO Lombrichi Piccoli cumuli di terra sulla Asportazione dell'erba tagliata Superficie dei prato Roditori (talpe, topi) Cunicoli sotterranei, terreno sollevato, mucchi di terra Trappole, candele fumiganti, ultrasuoni, esche avvelenate Grillotalpe Erba ingiallita nelle zone infestate Esche avvelenate Nottue Foglie che appaiono rosicchiate Trattamenti con esteri fosforici o carbammati

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