Il Piano d'azione Nazionale per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari «PAN» - Empoli 20/21 Settembre 2016

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1 REGIONE TOSCANA Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale Settore Prevenzione e sicurezza in ambienti di vita, alimenti e veterinaria CORSO DI FORMAZIONE Il Piano d'azione Nazionale per l uso l sostenibile dei prodotti fitosanitari «PAN» integrazione tra Ambiente, Agricoltura e Salute PRODOTTI FITOSANITARI CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Polo Formativo Regionale per la Sicurezza SAFE - Az. USL Toscana Centro (EMPOLI) Settembre 2016 ~ Severina V. Errico ~ slide 1 di 2

2 Prodotti fitosanitari Con il termine prodotti fitosanitari si intendono varie sostanze attive e miscele contenenti una o più sostanze attive, destinati a: proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti; favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, escludendo i fertilizzanti ; conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei conservanti disciplinati da particolari disposizioni; eliminare le piante indesiderate; eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro effetto indesiderato

3 Prodotti fitosanitari il PF è una sostanza o miscela costituita da più sostanze di cui una è la sostanza attiva cioè la frazione più importante di un prodotto fitosanitario, che agisce nei confronti del parassita che si vuole controllare le altre sono i coadiuvanti (tensioattivi, adesivanti) e i coformulati (propellenti, diluenti)

4 Classificazione tossicologica (vecchia classificazione) DPR1255/68, DPR 223/88). La classificazione era basata principalmente sulla valutazione della tossicità acuta della sola sostanza attiva nei confronti dell uomo e degli animali e suddivideva i prodotti in quattro classi tossicologiche: I, II, III e IV Il D.Lgs n. 194 del 17/03/1995, che recepisce la Direttiva 91/414 CEE, ha abolito la vecchia divisione in quattro classi. In base alla loro pericolosità per l uomo e gli animali, la nuova normativa stabilisce che anche i prodotti fitosanitari vengono distinti in cinque classi: molto tossico, tossico, nocivo, irritante, non classificato

5 I parametri principali di classificazione restano comunque la dose letale 50 (DL50) concentrazione letale 50 (CL50) che esprimono la tossicità acuta del prodotto Imp. I PF hanno anche una tossicità a lungo termine

6 devono essere considerate infatti: la tossicità sistemica per gli organi bersaglio a causa di una unica esposizione la tossicità sistemica per gli organi bersaglio a causa più esposizioni effetti irritanti e corrosivi effetti sensibilizzanti effetti cancerogeni, mutageni, e tossici per la riproduzione umana

7 Classificazione, Imballaggio e Etichettatura delle sostanze e miscele pericolose Direttiva 67/548/CEE e la Direttiva 1999/45/CE quasi definitivamente abrogate L insieme delle norme dei prodotti chimici è confluito nel Regolamento (CE) 1907/2006, conosciuto con l acronimo REACH (Registrazione, Valutazione, Autorizzazione delle sostanze chimiche) il cui complesso meccanismo di attuazione ha richiesto l istituzione dell European Chemical Agency (ECHA). Il REACH è adottato con l intento di proteggere la salute umana e l ambiente dai possibili rischi derivanti dai prodotti chimici. Poco dopo, l Unione Europea provvede ad adottare un nuovo schema armonizzato a livello mondiale, proposto dalle Nazioni Unite, con la sigla GHS (Globally Harmonized System), per la classificazione, l imballaggio, e l etichettatura sia delle sostanze chimiche che delle miscele. L Unione Europea ha recepito il GHS attraverso l applicazione del Regolamento (CE) 1272/2008 relativo alla classificazione, all etichettatura e all imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP).

8 CLP (Classification, Labelling & Packaging) Regolamento 1272/2008 Il CLP è il recepimento a livello comunitario dei criteri internazionali del GSH delle Nazioni Unite Il GSH è sistema mondiale armonizzato di classificazione etichettatura delle sostanze chimiche definito nell ambito della struttura delle Nazioni Unite Il GSH ha lo scopo di favorire il commercio mondiale e al contempo tutelare la salute e l ambiente Entra in vigore il 20 gennaio 2009 ed è diretto a tutti coloro che producono, importano e fanno uso di sostanze chimiche o miscele indipendentemente dal loro quantitativo

9 Disposizioni CLP Le disposizioni si applicano integralmente a ogni sostanza o miscela incluse quelle sostanze e quelle miscele disciplinate da altri regolamenti es. Regolamento 1107/2009 in materia di fitosanitari Il CLP non sostituisce le altre norme ma si aggiunge ad esse

10 Campo di applicazione a tutte le sostanze attive e le miscele (PF) Inoltre devono essere considerate le informazioni supplementari previste dai regolamenti specifici che possono costituire informazioni di etichettature supplementari ai fini del CLP (art. 25 Reg. CLP) Le sostanze attive ai sensi dei regolamenti specifici sono soggette alla classificazione e alla etichettatura armonizzata

11 Scopi del CLP Una delle finalità principali del regolamento è determinare se una sostanza o miscela presenta proprietà che permettano di classificarla come pericolosa Una volta che la pericolosità è stata determinata e la classificazione effettuata, i fabbricanti, importatori e i distributori devono comunicare i pericoli individuati agli altri attori della catena di approvvigionamento compresi consumatori

12 ENTRATA IN VIGORE Premesso che il Regolamento CLP sostituisce le vecchie direttive Dal 1 giugno 2010 obbligatoria la classificazione delle sostanze secondo il sistema CLP Dal 1 giugno 2015 obbligatoria la classificazione delle miscele secondo il sistema CLP Prima del 1 giugno 2015 Possono essere presenti sul mercato fitofarmaci con etichette riportanti la classificazione CLP Fino al 31 maggio 2017 È consentito lo smaltimento delle scorte di fitofarmaci già immessi sul mercato al 1 giugno 2015; potranno quindi essere reperibili sul mercato per lo stesso prodotto confezioni con etichetta conforma al DPD e confezioni conformi al CLP

13 Etichettatura e classificazione CLP Il Regolamento CLP presenta alcune differenze relative alla terminologia, ai criteri di classificazione ma soprattutto agli elementi di etichettatura rispetto alle precedenti normative. nuovi PITTOGRAMMI; AVVERTENZE che indicano il relativo livello di gravità di un particolare pericolo; nuova codifica delle INDICAZIONI DI PERICOLO frasi H-(ex frasi R) CONSIGLI DI PRUDENZA -frasi P- (ex frasi S) INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI di etichettatura.

14 Pittogrammi di pericolo (All. V, CLP) GHS01 GHS03 GHS06 GHS09 GHS02 GHS04 GHS05 GHS07 GHS08

15 AVVERTENZE poste sotto il pittogramma vi sono le parole pericolo o attenzione che indicano delle avvertenze di gravità diversa INDICAZIONI DI PERICOLO sono le frasi H = Hazard (non vi sono più le frasi di rischio frasi R = Risk) Ad ogni di pericolo corrisponde un codice alfanumerico composto dalla lettera H seguita da tre numeri, il primo numero indica il tipo di pericolo (H2 = pericoli chimico-fisici, H3 = pericoli per la salute, H4 = pericoli per l ambiente), i due numeri successivi corrispondono all ordine sequenziale della definizione.

16 Frasi di prudenza (frasi S = Safety) vengono sostituite con CONSIGLI DI PRUDENZA (frasi P = Precautionary) che sintetizzano le azioni da intraprendere in caso di esposizione Ad ogni consiglio di prudenza corrisponde un codice alfanumerico composto dalla lettera P seguita da tre numeri, il primo numero indica il tipo di consiglio (P1 = carattere generale, P2 = prevenzione, P3 = reazione, P4 = conservazione, P5 = smaltimento), i due numeri successivi corrispondono all ordine sequenziale della definizione

17 La CLASSIFICAZIONE di una sostanza viene stabilita in base alla sua pericolosità intrinseca. Una sostanza è definita quindi pericolosa se in base alle caratteristiche chimico-fisiche, tossicologiche ed ecotossicologiche viene classificata nelle categorie di pericolo previste dalle normative vigenti. Il Regolamento CLP suddivide i Pericoli in quattro classi: chimico-fisici, per la salute umana, per l ambiente e supplementari

18 Le 4 classi di pericolo sono a loro volta suddivise in categorie che ne specificano la gravità (16 classi di pericolo fisico-chimico, 10 di pericolo per la salute e 2 per l ambiente)

19 Classificazione delle miscele Analogamente alla legislazione precedente (DPD), il regolamento CLP prevede che le miscele siano classificate per gli stessi pericoli che valgono per le sostanze. Come nel caso delle sostanze, per determinare la classificazione devono essere utilizzati principalmente i dati disponibili sulla miscela in tutti i suoi componenti. Se ciò non è possibile, per classificare la miscela è possibile adottare altri approcci che possono essere in parte diversi da quelli previsti dalla DPD: diversamente rispetto alla DPD, attualmente è possibile applicare i cosiddetti "principi ponte" per alcuni pericoli per la salute e per l'ambiente, utilizzando i dati su miscele simili sottoposte a prove e le informazioni su singole sostanze componenti pericolose. In caso di calcoli, spesso le formule sono diverse da quelle utilizzate a norma della DPD. Per quanto riguarda l'applicazione del giudizio di esperti e la determinazione della forza probante dei dati, tali principi sono attualmente più espliciti nel testo legislativo rispetto alla DSD e alla DPD

20 Identificatori del prodotto (nome commerciale e denominazione della miscela) Informazioni supplementari non obbligatorie Informazioni supplementari obbligatorie (anche previste da altre normative) Pittogramma Avvertenza: indica la severità del danno che può essere determinato dal prodotto: Pericolo (Danger) Attenzione (Warning) Indicazioni di pericolo: spiegazione del significato del pittogramma, (Hazard statement). Indicazioni/Consigli di prudenza: indicano come manipolare il prodotto in maniera sicura e quali misure devono essere adottate in caso di esposizione accidentale al prodotto Identità del fornitore Quantità nominale Informazioni supplementari non obbligatorie

21 Identificatori prodotto Sostanze Denominazione Numero identificativo: N. ID All. VI, parte 3, CLP, oppure N. id. inventario C&L oppure Numero CAS, oppure Altro (denominazione IUPAC o altra ricon. liv. internaz.) Miscele Nome commerciale o designazione della miscela; l identità di tutte (4) le sostanze componenti che determinano classificazione in certe classi pericolo

22 Classificazione dei PF per uso agricolo PF classificati pericolosi per la salute PF pericolosi non appartenenti a nessuna classe di pericolo PF non classificati pericolosi per la salute PF pericolosi per la sicurezza PF pericolosi per l ambiente

23 Pericolosi per la salute: effetti tossici Pitt. GHS06 Cosa indica Tossicità acuta (per via orale, per via cutanea, per inalazione), categorie di pericolo 1, 2 e 3 Letale se ingerito, per contatto con la pelle, inalato Dove è possibile trovarlo Pesticidi, biocidi, metanolo Consigli di prudenza (alcuni) Lavare accuratamente dopo l'uso. Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso. Conservare in un recipiente chiuso. Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli nuovamente. Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol. Utilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilato. Conservare sotto chiave

24 Pittogramma GHS07 Cosa indica Tossicità acuta per via orale, per via cutanea, per inalazione, cat. di pericolo 4 Tossicità specifica per organi bersaglio esposizione singola, cat. 3 Tossicità acuta, Può provocare sonnolenza o vertigini, Narcosi Può provocare una reazione allergica, Sensibilizzazione cutanea, cat. 1 Provoca (grave) irritazione oculare, Irritazione cutanea, cat. di pericolo 2 Nuoce alla salute e all'ambiente distruggendo l'ozono dello strato superiore dell'atmosfera Dove si trova Prodotti per la pulizia, fluido refrigerante, integratori alimentari Consigli di prudenza (alcuni) Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso. Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol Utilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilato

25

26 Effetti cancerogeni mutageni e di tossicità riproduttiva Pittogramma GHS08 Cosa indica Cancerogenicità, categorie di pericolo 1A, 1B, 2 Mutagenicità cellule germinali, cat. pericolo 1A, 1B e 2 Sensibilizzazione delle vie respiratorie, cat. di pericolo 1 Tossicità per la riproduzione, categ. di pericolo 1A, 1B e 2 Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione singola/ripetuta, cat.1/2 Pericolo in caso di aspirazione, categoria di pericolo 1 Dove è possibile trovarlo Trementina, benzina, olio per lampade, tetracloroetilene Consigli di prudenza (alcuni) In caso di ingestione: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico NON provocare il vomito Conservare sotto chiave Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze

27 CANCEROGENESI, MUTAGENESI, TOSSICITA RIPRODUTTIVA Le sostanze con queste caratteristiche di cat. 1A e 1B non possono essere utilizzate per produrre prodotti fitosanitari!!! Rientrano tra questi i certi e probabili cancerogeni quindi possono essere utilizzati i cancerogeni, mutageni e tossici di cat. 2.

28 Sensibilizzazione inalatoria e cutanea

29 Tossicità specifica per organi bersaglio esposizione singola e ripetuta

30 Effetti corrosivi e irritanti: Pittogramma GHS05 Cosa indica Può essere corrosivo per i metalli, cat. di pericolo 1 Provoca gravi ustioni cutanee, corrosione cutanea cat. 1A,1B,1C Provoca gravi lesioni oculari, categoria di pericolo 1 Dove è possibile trovarlo: Prodotti disgorganti, acido acetico, acido cloridrico, ammoniaca, soda Consigli di prudenza Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol Lavare accuratamente dopo l'uso Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/il viso Conservare sotto chiave Conservare soltanto nel contenitore originale

31

32 Pericolosi in caso di aspirazione

33 PF non appartenenti alle classi di pericolo

34 PF non classificati ma pericolosi per la salute

35 Pittogramma GHS02 Cosa indica Gas altamente infiammabile, categ. di pericolo 1 Gas infiammabile, Aerosol altamente infiammabile, categorie di pericolo 1 e 2 Aerosol infiammabili, Liquidi infiammabili, categorie di pericolo 1, 2 e 3 Solido infiammabile, cat. pericolo 1 e 2 Sostanze e miscele autoreattive, tipi B, C, D, E, F Liquidi piroforici, categ. di pericolo 1, Solidi piroforici, categ. di pericolo 1 Sostanze e miscele autoriscaldanti, categorie di pericolo 1 e 2 Sostanze e miscele che a contatto con l acqua emettono gas infiammabili, categorie di pericolo 1, 2 e 3 Perossidi organici, tipi B, C, D, E, F Dove è possibile trovarlo Olio per lampade, benzina, acetone, alcool etilico Consigli di prudenza Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione. Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. Non fumare Tenere il recipiente ben chiuso Conservare in luogo fresco Proteggere dai raggi solari

36 Pittogramma GHS03 Cosa indica Può provocare o aggravare un incendio; comburente. Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente. Gas comburenti, categoria di pericolo 1 Liquidi comburenti, cat. di pericolo 1, 2 e 3 Solidi comburenti, cat. di pericolo 1, 2 e 3 Dove è possibile trovarlo Nitrato di ammonio, ossigeno a scopi medici, candeggina Consigli di prudenza Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. Non fumare Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/il viso. Sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti.

37 4.5 Classificazioni armonizzate Oltre all'autoclassificazione in base alla quale i fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle devono identificare i pericoli e classificare essi stessi le sostanze e le miscele, il regolamento CLP contiene anche disposizioni per la classificazione armonizzata delle sostanze da applicare direttamente (cfr. le sezioni 6, 7 e 26 del presente documento). Le proposte di armonizzazione della classificazione e dell'etichettatura possono essere presentate dalle autorità competenti degli Stati membri oppure, in alcuni casi, dagli stessi fabbricanti, importatori e utilizzatori a valle (cfr. la sezione 21 del presente documento). Le proposte possono riguardare in generale soltanto le sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (sostanze CMR) e sensibilizzanti delle vie respiratorie. È possibile presentare all'agenzia proposte di classificazione armonizzata che si riferiscono ad altre proprietà delle sostanze se si fornisce una giustificazione che dimostri la necessità della Pericoloso per lo strato di ozono (categoria 1) 34 Orientamenti introduttivi al regolamento CLP Versione luglio 2015 classificazione e dell'etichettatura armonizzate a livello di UE (articolo 36, paragrafo 3, del CLP)16. Le classificazioni armonizzate per le sostanze elencate nell'allegato I della DSD sono state convertite nelle nuove classificazioni CLP e sono riportate nella tabella 3.1 dell'allegato VI del regolamento CLP. Le classificazioni basate sui crite

38 Pericolosi per l ambiente Pittogramma GHS09 Cosa indica Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata, Aq, Acuto cat.1 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata, Aq, Chron. Categorie 1 e 2 Dove è possibile trovarlo Pesticidi, biocidi, trementina, gasolio, ipoclorito di sodio Consigli di prudenza Non disperdere nell'ambiente Raccogliere il materiale fuoriuscito

39 I prodotti fitosanitari con proprietà pericolose ecotossicologiche relative agli organismi e agli ambienti acquatici sono circa il 70% per lo strato di ozono l 1 I funghicidi sono sono la categoria più pericolosa per l ambiente seguite da insetticidi, diserbanti acaricidi e fitoregolatori Questi PF possono essere acquistati solo con il patentino

40 Pittogramma GHS01 PF pericolosi per la sicurezza Rappresentano il 2% dei PF; possono essere acquistati con il patentino GHS01: Bomba che esplode Cosa indica Esplosivo instabile Esplosivo; pericolo di esplosione di massa Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio. Esplosivi delle divisioni 1.1, 1.2, 1.3 e 1.4, Sostanze e miscele autoreattive, tipi A e B, Perossidi organici, tipi A e B Dove è possibile trovarlo Fuochi d'artificio e munizioni Consigli di prudenza Procurarsi istruzioni specifiche prima dell'uso Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. Non fumare Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/il viso

41 Pittogramma GHS04 GHS04 Bombola per gas Cosa indica Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato. Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche. Gas liquefatti; Gas liquefatti e liquefatti refrigerati; Gas disciolti. Dove è possibile trovarlo Bombole di gas compresso Consigli di prudenza Proteggere dai raggi solari, Utilizzare guanti termici/schermo facciale/proteggere gli occhi

42 Scheda Dati di Sicurezza (SDS) Regolamento n. 453/2010 (smi) È lo strumento più completo per : - trasferire e ricavare informazioni sulla pericolosità delle sostanze e miscele chimiche (prodotti fitosanitari) - valutare e gestire il rischio chimico in ambito agricolo ed extra agricolo

43 La SDS contiene 16 sezioni

44 Deve essere fornita obbligatoriamente la prima volta che si acquista un PF è obbligatoria per miscele e sostanze pericolose su richiesta deve essere fornita per i PF non pericolosi ma che contengono almeno una sostanza pericolosa deve essere aggiornata dal responsabile dell immissione sul mercato è lo strumento dell utilizzatore professionale (rivenditore, azienda agricola, contotersisti.. (fornitore) Deve esser fornita in formato cartaceo o supporto informatico o via internet o su CD se l utilizzatore ha un collegamento internet

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